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Haavisto: la Finlandia non è più sola a difendere se stessa, ma anche tutti gli stati membri della Nato

Haavisto: la Finlandia non è più sola a difendere se stessa, ma anche tutti gli stati membri della NatoHelsinki, 26 apr. (askanews) – ‘Ciò che sta cambiando è che se qualcuno sta minacciando la Finlandia, in qualsiasi circostanza, non è solo la Finlandia a difendere se stessa, ma anche tutti gli stati membri della Nato ai sensi dell’articolo 5’. Il ministro degli Esteri finlandese Pekka Haavisto parla in una video intervista ad askanews – la prima rilasciata a un media italiano dopo lo storico ingresso della Finlandia nella Nato, il 4 aprile – che pubblichiamo di seguito per esteso.

‘La Finlandia ovviamente, porta come membro della Nato un lungo confine: quello con la Russia è lungo più di 1300 km: ora è un confine Nato-Russia’ precisa Haavisto. ‘La nostra volontà è quella di portare un confine pacifico alla Nato e mantenerlo pacifico e speriamo che il confine sia pacifico in futuro. E attualmente non ci sono tensioni militari al confine finlandese tra Finlandia e Russia. In realtà il nostro confine non permette al momento il turismo dalla Russia, a causa delle sanzioni, ma ammettiamo chi studia in Finlandia, chi lavora in Finlandia o ha parenti in Finlandia. Quindi il confine non è totalmente chiuso’. Un grande cambiamento, anche se molte cose restano le stesse. ‘Molte molte cose rimangono: siamo membri attivi dell’Unione Europea’ prosegue il ministro. ‘Abbiamo sempre detto che non siamo più politicamente neutrali da quando abbiamo aderito all’Unione Europea perché l’Unione Europea assume anche una posizione politica globale. Ora stiamo terminando il nostro non allineamento militare, unendoci alla Nato. Abbiamo una forte forza militare. Abbiamo un esercito di coscrizione, quindi tutti prestano servizio, abbiamo una grande riserva di 300.000 persone pronte nella nostra riserva’.

Già a dicembre la Finlandia ha dichiarato che avrebbe sostituito i suoi vecchi jet da combattimento F/A-18 con 64 aerei F-35 e sistemi d’arma: il paese utilizza più del 2% del suo Pil per le spese militari. askanews: Che cosa ha pensato e quali sentimenti prova e ha provato in un momento così storico come l’ingresso come 31esimo Paese membro della Nato?

Haavisto: ‘Ovviamente l’innalzamento della bandiera finlandese davanti al quartier generale della NATO a Bruxelles è stata una grande festa non solo a Bruxelles, ma anche qui in Finlandia’ dice Haavisto, concentrandosi anche sui sentimenti provati in un momento storico. ‘Molti dei miei amici l’hanno festeggiato; mio fratello mi ha detto che anche lui stava alzando la bandiera qui in Finlandia perché si sentiva così emozionato per l’adesione della Finlandia alla Nato. Nonostante questo processo sia stato abbastanza rapido – se si guarda allo standard della Nato, abbiamo iniziato lo scorso maggio e ora siamo già membri, quindi è meno di un anno – nelle circostanze in cui l’Europa è in guerra, quando c’è un’aggressione russa contro l’Ucraina, ogni giorno sembrava abbastanza lungo mentre aspettavamo l’ultima ratifica Siamo grati all’Italia, perché l’Italia è stata uno di quei Paesi che ha ratificato molto rapidamente’. Il ministro nota inoltre che ‘fortunatamente’ le ultime ratifiche sono arrivate anche da Ungheria e Turchia.

askanews: Cosa ci può dire dei rapporti con Paesi come l’Italia all’interno e al di fuori della Nato? Haavisto: ‘L’Italia è già un nostro buon partner già nel contesto dell’Unione Europea e siamo uno dei Paesi che guarda all’importante ruolo degli italiani nel Mediterraneo. L’Italia ha molti confini di migrazione e per i rifugiati. Vorrebbe condividere maggiormente con gli altri Paesi Ue la questione. Ho chiamato il vostro ministro degli Esteri Antonio Tajani, per parlare dell’incontro del ministri degli Esteri Ue in Lussemburgo di lunedì (24 aprile, ndr): abbiamo discusso diverse questioni. Abbiamo discusso i risultati dell’incontro G7 di cui è parte l’Italia. Abbiamo discusso anche degli aiuti italiani all’Ucraina e abbiamo sentito che ci sono molti aiuti commerciali per la ricostruzione che arriveranno dall’Italia per l’Ucraina’, ha proseguito Haavisto. Nel corso del colloquio avvenuto giovedì i due ministri hanno parlato anche della questione migranti e della ‘attuale situazione in Sudan, dove entrambi i nostri Paesi – ha detto Haavisto – hanno propri connazionali in circostanze davvero difficili, a Khartoum e in altri luoghi in Sudan’.

askanews: Se c’è un punto in comune fra Finlandia e Italia è proprio quello di avere entrambi confini impegnativi, che richiedono molta attenzione. Condivide questo punto di vista?

Haavisto: ‘Condivido pienamente questa visione. L’Italia è uno di quei Paesi che conosce molto bene la situazione nordafricana, in particolare la Libia certamente. Dobbiamo dare ascolto molto attentamente all’esperienza italiana su questi temi. Noi (finlandesi) abbiamo un confine molto lungo con la Russia e abbiamo analizzato molto spesso gli sviluppi in Russia e abbiamo anche cercato di aumentare la nostra conoscenza, ma queste sono dinamiche interne. Penso che entrambi i Paesi (Italia e Finlandia, ndr) si prendono cura dei confini esterni della Nato e Ue’.

askanews: Sappiamo che non ci sono piani per una base Nato in Finlandia. Ma sicuramente c’è molto nel vostro futuro di Paese Nato e Paese Nato nel Mar Baltico, anche alla luce delle attuali esercitazioni in Svezia. Insomma, dopo il vostro ingresso, cosa verrà ora?

Haavisto: ‘Prima di tutto ora che siamo membri della NATO, uno dei problemi più acuti è ovviamente quello di coinvolgere la Svezia, anche come membro della NATO. Ci auguriamo che ciò accada prima del vertice di Vilnius in estate, perché quando si fa qualsiasi pianificazione militare nella Nato intorno al Mar Baltico e agli Stati del Mar Baltico, è molto difficile fare a meno della Svezia. La Svezia è una parte importante della difesa nordica, la Svezia è una parte molto importante della difesa del Mar Baltico. E allo stesso tempo, ora che siamo membri della NATO i nostri colleghi del Baltico, di Estonia, Lituania e Lettonia sono abbastanza interessati a cooperare più strettamente e probabilmente faremo parte della sorveglianza (del Baltico, ndr) in futuro. Ed è molto importante che anche noi, non solo pensiamo alla Nato come a un tutto, ma anche a diverse regioni della Nato, e che rafforziamo la nostra cooperazione con la Svezia. E ora che siamo membri della NATO, ci sono più esercitazioni militari, in Svezia ci sono grandi esercitazioni in corso, ma accoglieremo anche in Finlandia diverse esercitazioni e ci saranno più esercitazioni di questo tipo in futuro. Non stiamo parlando tanto di una base NATO permanente: sappiamo che il nostro paese è ben controllato dai nostri stessi militari ma, ovviamente, questi sono problemi che saranno poi risolti nella pianificazione militare della NATO in futuro’.

askanews: Cosa vi attendete dal summit di Vilnius a luglio?

Haavisto: ‘Il vertice di Vilnius in Lituania sarà una pietra miliare molto importante per la NATO. Penso che l’argomento chiave da discutere sia come continuare il nostro intenso sostegno all’Ucraina. La Finlandia ha già aiutato l’Ucraina con 14 pacchetti militari – per un valore di circa 1 miliardo di euro – e continueremo il nostro sostegno militare all’Ucraina. L’Ucraina avrà anche bisogno di ricostruzione, aiuti umanitari e quindi è importante che l’UE e la NATO siano coinvolte nel sostenere l’Ucraina. E poi c’è la questione indopacifica: la tensione tra Cina e Taiwan sarà discussa dagli Stati membri della Nato a Vilnius’.

askanews: Quando la guerra in Ucraina finalmente sarà conclusa, sarà il momento della ricostruzione. Cosa può fare la Finlandia in questo senso?

Haavisto: ‘La ricostruzione in Ucraina, ovviamente, è molto importante dopo gli effetti devastanti della guerra e tutto ciò che è stato distrutto. E penso che ci siano alcuni settori in cui la Finlandia potrebbe aggiungere qualcosa, prima di tutto abbiamo già lavorato attivamente nel settore energetico: piccoli generatori e altro sono stati forniti dalla Finlandia all’Ucraina. La nostra primo ministro e ora anche il nostro ministro dell’ambiente hanno visitato l’Ucraina e hanno offerto aiuto nel settore ambientale, con analisi ambientali e bonifiche. Poi anche sulla questione della sicurezza nucleare abbiamo visto tutti quei problemi intorno all’impianto nucleare di Zaporizhzhia: la sicurezza nucleare è sicuramente un argomento chiave in Ucraina. E infine la Finlandia è ben nota per il sistema scolastico, il sistema educativo e così via tutto quello che possiamo fare per sostenere il settore dell’istruzione in Ucraina. Abbiamo circa 50.000 rifugiati ucraini in Finlandia e ovviamente è nostro dovere aiutare queste persone. Sono ben accolti e apprezzati dalla società finlandese e abbiamo cercato di offrire loro una scuola adeguata qui in Finlandia’. (di Cristina Giuliano e Serena Sartini)

Il presidente cinese Xi Jinping ha avuto un colloquio telefonico con il presidente ucraino Zelensky

Il presidente cinese Xi Jinping ha avuto un colloquio telefonico con il presidente ucraino ZelenskyRoma, 26 apr. (askanews) – Il presidente cinese Xi Jinping ha avuto un colloquio telefonico con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Lo riportano i media cinesi. Si tratta del primo colloquio del leader cinese con Zelensky dall’inizio del conflitto in Ucraina, nel febbraio 2022. Lo scorso marzo Xi era stato in visita a Mosca. Al momento dell’annuncio della visita in Russia, era stato ipotizzato un colloquio telefonico del presidente cinese con il leader ucraino, che non si era finora concretizzato.

Da parte sua, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato di aver avuto oggi “un lungo e significativo” colloquio con il presidente cinese Xi Jinping. “Ho avuto un lungo e significativo colloquio telefonico con il presidente Xi Jinping. Credo che questo colloquio, così come la nomina dell’ambasciatore dell’Ucraina in Cina, darà un forte impulso allo sviluppo delle nostre relazioni bilaterali”, ha scritto Zelensky su Twitter.

Malore in diretta tv, il presidente turco Erdogan cancella tutti gli impegni di oggi: riposerò a casa

Malore in diretta tv, il presidente turco Erdogan cancella tutti gli impegni di oggi: riposerò a casaRoma, 26 apr. (askanews) – Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che sta affrontando l’elezione più combattuta dei suoi 20 anni di governo, ha annullato gli eventi della campagna presidenziale per tutta la giornata di oggi dopo aver accusato un malore nel corso di una trasmissione televisiva ieri sera. “Oggi riposerò a casa su consiglio dei nostri medici”, ha twittato Erdogan, aggiungendo che il malore è stato un “piccolo inconveniente dovuto al lavoro intenso”. Oggi erano previsti diversi impegni della campagna, come comizi in tre città turche dove verrà sostituito dal suo vicepresidente, Fuat Oktay.

Ieri sera, la trasmissione dove era ospite Erdogan sulla TV turca è stata interrotta per circa 20 minuti, in seguito al malore del capo di stato turco fuorionda. Erdogan è poi tornato davanti alle telecamere spiegando di aver sofferto di una “grave influenza intestinale” e di aver deciso di annullare l’intervista dopo aver svolto “un intenso lavoro di campagna” elettorale sia lunedì che martedì. Erdogan si prepara per le elezioni del 14 maggio in lotta con la coalizione di opposizione, composta da sei partiti, che appoggia Kemal Kiliçdaroglu, 74enne ex burocrate che è in testa nei sondaggi.

La Commissione Ue ha presentato la sua proposta di revisione del Patto di stabilità, ecco cosa prevede

La Commissione Ue ha presentato la sua proposta di revisione del Patto di stabilità, ecco cosa prevedeRoma, 26 apr. (askanews) – La Commissione europea ha presentato la sua proposta legislativa sulla revisione delle regole del Patto di stabilità e di crescita, che mette al centro piani di aggiustamento di medio termine con una durata almeno quadriennale, in cui il principale indicatore di controllo riguarda i livelli di spesa pubblica. Questo nuovo controllo semplificato sostituirà il precedente sistema articolato, che guardava a una molteplicità di voci tra cui la riduzione del debito-Pil e del disavanzo strutturale.

Per tutti i Paesi con livelli di deficit di bilancio sopra il 3% del Pil o di debito pubblico sopra il 60% del Pil – soglie limite che vengono mantenute nel Patto – la Commissione preparerà una “traiettoria tecnica” tagliata sul singolo paese e basato su un percorso della spesa netta, che, secondo quanto riporta un comunicato, punterà a incanalare il debito su una dinamica di “calo plausibile o a mantenerlo a livelli prudenti”, al tempo stesso assicurando che il deficit resti al di sotto del 3% del Pil. Alla fine del periodo di aggiustamento pluriennale, il livello di debito-Pil dovrà risultare inferiore a quello iniziale, non viene specificato esattamente di quanto, l’essenziale è che il debito non aumenti. Questo modifica in maniera drastica l’attuale regola che obbligherebbe a tagliare il debito per 1 ventesimo l’anno nella rate eccedente al 60% del Pil. I governi dovranno attenersi a queste traiettorie tecniche nel disegnare i piani di bilancio e spesa pluriennali, tenuto conto che vi saranno dei requisiti di salvaguardia prudenziali sulla loro attuazione. Innanzitutto con la nuova regola che prevede che ogni qualvolta il deficit di bilancio dovesse superare il 3% del Pil scatterà l’obbligo di operare un aggiustamento di bilancio di almeno lo 0,5% del Pil.

Sono previste clausole di sospensione generali e specifiche per Paese, che consentiranno deviazioni dei piani di spesa nel caso di gravi sviluppi dell’economia o di circostanze eccezionali. Allo scopo di incentivare riforme che vadano nella direzione delle priorità fissate dall’Unione europea (come sulla transizione verde, digitale o la Difesa), gli Stati membri potranno vedersi riconoscere un aggiustamento più graduale della dinamica dei conti, con un allungamento dei piani da 4 fino a 7 anni, ma i paesi che si vedono riconoscere un periodo supplementare dovranno effettuare il grosso della correzione nei primi quattro anni del piano. La proposta, riporta ancora il comunicato, prevede anche un rafforzamento dei meccanismi di controllo tra cui il fatto che per tutti gli Stati che si trovano di fronte a “sfide consistenti” sul debito pubblico, eventuali deviazioni dal percorso di aggiustamento concordato porteranno all’apertura automatica di una procedura per deficit eccessivo. Viene così superata la precedente attivazione della procedura per deficit eccessivo basata sul debito (scatterà solo se il Paese non rispetta la traiettoria concordata).

La mancata attuazione del piano di riforme e investimenti, in base al quale è stato allungato il periodo di aggiustamento dei conti, porterà invece ad un accorciamento dello stesso. Infine, ricordando che il Consiglio europeo aveva appoggiato i propositi di completare la revisione di queste regole antro la fine del 2023, la Commissione esorta Parlamento europeo e Consiglio a raggiungere un accordo sulla proposta odierna “il prima possibile”.

Finlandia, Haavisto: la Svezia è importante nella difesa del Baltico, difficile per la Nato farne a meno

Finlandia, Haavisto: la Svezia è importante nella difesa del Baltico, difficile per la Nato farne a menoHelsinki, 26 apr. (askanews) – Nella “pianificazione militare nella Nato intorno al Mar Baltico” è “molto difficile fare a meno della Svezia”. Lo ha detto il ministro degli Esteri finlandese Pekka Haavisto in una video intervista in esclusiva ad askanews, la prima rilasciata a un media italiano dopo lo storico ingresso della Finlandia nella Nato, il 4 aprile, dove lo stesso ministro ha avuto un importante ruolo. “La Svezia è una parte importante della difesa del Nord, la Svezia è una parte molto importante della difesa del Mar Baltico”.

Nell’intervista Haavisto spiega: “Allo stesso tempo ora che siamo membri della NATO i nostri colleghi del Baltico, di Estonia, Lituania e Lettonia sono abbastanza interessati a cooperare più strettamente e probabilmente faremo parte della sorveglianza (del Baltico, ndr) in futuro. Ed è molto importante che anche noi, non solo pensiamo alla Nato come un tutto, ma anche a diverse regioni della NATO, e che rafforziamo la nostra cooperazione con la Svezia”. Il ministro considera “uno dei problemi più stringenti” ovviamente quello di coinvolgere la Svezia anche come membro della NATO”, dice. “Ci auguriamo che ciò accada prima del vertice (Nato, ndr) di Vilnius in estate, perché quando si fa qualsiasi pianificazione militare nella Nato intorno al Mar Baltico e agli Stati del Mar Baltico, è molto difficile fare a meno della Svezia”.

Eurofighters Nato hanno intercettato tre caccia russi sopra il Mar Baltico

Eurofighters Nato hanno intercettato tre caccia russi sopra il Mar BalticoRoma, 26 apr. (askanews) – Aerei della Nato hanno intercettato tre caccia russi che volavano sul Mar Baltico, nello spazio internazionale, senza rispondere ai segnali. “Eurofighters tedeschi e britannici sono stati allertati per identificare tre aerei militari russi. Due SU-27 Flanker e un IL-20 russi volavano nuovamente senza segnali transponder nello spazio aereo internazionale sopra il mar Baltico”, ha reso noto l’aeronautica tedesca, aggiungendo diverse immagini su Twitter. La missione degli Eurofighters si inquadra nell’ambito dell’azione di sorveglianza della Nato nello spazio aereo dei Paesi baltici.

Haavisto: grati a Italia ratifica rapida ingresso Nato Finlandia

Haavisto: grati a Italia ratifica rapida ingresso Nato FinlandiaHelsinki, 26 apr. (askanews) – “Siamo grati all’Italia, perché l’Italia è stata uno di quei Paesi che ha ratificato molto rapidamente” l’ingresso della Finlandia nella Nato. Il ministro degli Esteri finlandese Pekka Haavisto parla nelle sale di rappresentanza del ministero da lui guidato, dallo stile sobrio ed essenziale. La video intervista ad askanews è la prima rilasciata a un media italiano dopo lo storico ingresso della Finlandia nella Nato, il 4 aprile, dove lo stesso ministro ha avuto un importante ruolo. “Ovviamente l’innalzamento della bandiera finlandese davanti al quartier generale della NATO a Bruxelles è stata una grande festa non solo a Bruxelles, ma anche qui in Finlandia” dice Haavisto, concentrandosi anche sui sentimenti provati in un momento storico, sotto diversi aspetti: “Molti dei miei amici l’hanno festeggiato; mio fratello mi ha detto che anche lui stava alzando la bandiera qui in Finlandia perché si sentiva così emozionato per l’adesione della Finlandia alla NATO. La sensazione era che nonostante questo processo sia stato abbastanza rapido – se si guarda allo standard della NATO, abbiamo iniziato lo scorso maggio e ora siamo già membri, quindi è meno di un anno – nelle circostanze in cui l’Europa è in guerra, quando c’è un’aggressione russa contro l’Ucraina, ogni giorno sembrava abbastanza lungo mentre aspettavamo l’ultima ratifica”.

Nell’intervista Haavisto parla anche dei momenti complessi che l’hanno preceduto: “l’adesione della Finlandia” ha comunque dovuto attendere “le ultime ratifiche, fortunatamente arrivate da Ungheria e Turchia”, aggiunge. L’ingresso della Finlandia non risolve tuttavia la questione baltica per l’alleanza. Nella “pianificazione militare Nato intorno al Mar Baltico” è “molto difficile fare a meno della Svezia”, dice il ministro. Stoccolma, che inizialmente, secondo anche gli auspici finlandesi, sarebbe dovuta entrare ‘mano nella mano’ con Helsinki, è ancora in sala d’attesa. Ed è destinata a rimanervi finchè non si sbloccheranno i nullaosta di Ungheria e Turchia. E dopo che il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin, in visita in Svezia, ha invitato la scorsa settimana Ankara e Budapest a ratificare “il prima possibile”, Haavisto spiega: “Allo stesso tempo ora che siamo membri della Nato, i nostri colleghi del Baltico, di Estonia, Lituania e Lettonia sono abbastanza interessati a cooperare più strettamente e probabilmente faremo parte della sorveglianza (del Baltico, ndr) in futuro. Ed è molto importante che anche noi, non solo pensiamo alla Nato come a un tutto, ma anche a diverse regioni della NATO” e in questo senso è importante un “rafforzamento della nostra cooperazione con la Svezia”.

Sono inoltre destinate ad aumentare le esercitazioni nell’area, mentre continua la guerra in Ucraina viene portata avanti dalla Russia di Vladimir Putin. “Ora che siamo membri della Nato, ci sono più esercitazioni militari, ovviamente ora in Svezia ci sono grandi esercitazioni in corso, ma daremo anche il benvenuto in Finlandia a diverse esercitazioni e ci saranno altre esercitazioni di questo tipo in futuro”, afferma Haavisto. Sui rapporti con l’Italia, oltre alla gratitudine espressa per la veloce luce verde all’ingresso del suo Paese nell’Alleanza, Haavisto ha raccontato ad askanews di aver telefonato al collega Antonio Tajani la scorsa settimana e di aver discusso “i risultati dell’incontro G7 di cui è parte l’Italia”, “degli aiuti italiani all’Ucraina” e di “ricostruzione”.

Poi alla domanda se condivide il punto di vista che sia l’Italia, sia la Finlandia, per motivi diversi, devono gestire confini molto impegnativi, il ministro risponde: “Condivido pienamente questa visione. L’Italia è uno di quei Paesi che conosce molto bene la situazione nordafricana, in particolare la Libia certamente. Dobbiamo dare ascolto con grande attenzione all’esperienza su questi temi. Noi (finlandesi) abbiamo un confine molto lungo con la Russia e abbiamo analizzato molto spesso gli sviluppi in Russia e abbiamo anche cercato di aumentare la nostra conoscenza, ma queste sono dinamiche interne. Penso che entrambi i Paesi (Italia e Finlandia, ndr) si prendono cura dei confini esterni della Nato e Ue”. (Di Cristina Giuliano e Serena Sartini)

Tajani: l’Italia avrà un ruolo da protagonista nella ricostruzione dell’Ucraina

Tajani: l’Italia avrà un ruolo da protagonista nella ricostruzione dell’UcrainaRoma, 26 apr. (askanews) – Alla conferenza bilaterale sulla ricostruzione dell’Ucraina oggi a Roma “ci saranno mille imprese italiane e ucraine che lavoreranno insieme, l’Italia può avere un ruolo da protagonista” nella ricostruzione dell’Ucraina “esportando il proprio know-how” per dare “non solo sostegno militare”, ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani a Radio 24 e al Tg1.

L’Ucraina “sarà parte dell’Ue e del mercato interno dell’Ue, ogni anno le nostre imprese fanno affari per 220 miliardi di euro. Si tratta di un’azione di solidarietà e amicizia ma anche di fare business e investimenti e di avere investimenti di imprese ucraine, per esempio nel settore dell’acciaio c’è una grande collaborazione”, ha aggiunto. La Conferenza bilaterale sulla ricostruzione dell’Ucraina si apre oggi a Roma al Palazzo dei Congressi. Partecipano rappresentanti del mondo imprenditoriale, delle associazioni di categoria e delle principali istituzioni finanziarie internazionali, per raccogliere direttamente dalle autorità ucraine i fabbisogni necessari alla ricostruzione del Paese e consentire a governo, enti e imprese italiane di formulare proposte concrete per rispondere alle necessità di Kiev sia nel breve sia nel medio-lungo periodo.

Ucraina, Zelensky: la guerra deve finire con una “nuova Norimberga”

Ucraina, Zelensky: la guerra deve finire con una “nuova Norimberga”Roma, 26 apr. (askanews) – Il presidente ucraino Volodymr Zelensky ha detto che “nessuno può sentirsi al sicuro” a meno che la Russia non venga sconfitta e ha chiesto che la guerra finisca con una “nuova Norimberga”. “Ogni manifestazione del terrore russo, ogni giorno di aggressione è un ulteriore argomento che tutto questo deve finire in un Tribunale – in una nuova Norimberga, contro il ruscismo, contro coloro che distruggono vite e persone, che usano missili contro i musei e bombe guidate contro le chiese. La Russia deve essere sconfitta. Il mondo non può avere nessun altro obiettivo”, ha scritto Zelensky.

Una nave con 1.687 stranieri in fuga dal Sudan è arrivata in Arabia Saudita

Una nave con 1.687 stranieri in fuga dal Sudan è arrivata in Arabia SauditaRoma, 26 apr. (askanews) – Un’imbarcazione che trasportava 1.687 civili in fuga dai combattimenti in Sudan e provenienti da più di 50 paesi è arrivata oggi in Arabia Saudita, ha comunicato il ministero degli Esteri. Tutti gli sfollati sono stati “trasportati da una delle navi del Regno, e il Regno desiderava soddisfare tutti i bisogni essenziali dei cittadini stranieri”, ha affermato il ministero saudita in una nota.

Tredici dei civili arrivati mercoledì sono sauditi, il resto proviene da paesi del Medio Oriente, Africa, Europa, Asia, Nord America e Centro America, secondo il comunicato del ministero degli Esteri.