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Funzionari dell’intelligence Usa: Iran, Cina e Russia creano sfiducia e disinformazione sulle elezioni

Funzionari dell’intelligence Usa: Iran, Cina e Russia creano sfiducia e disinformazione sulle elezioniNew York, 8 ott. (askanews) – Alcuni funzionari dell’intelligence Usa, incontrando martedì alcuni giornalisti hanno dichiarato che paesi avversari degli Stati Uniti stanno cercando di minare la fiducia degli elettori nel processo democratico diffondendo disinformazione sulla legittimità dei risultati che emergeranno dallo sfoglio delle schede elettorali. Secondo i funzionari Russia, Cina e Iran, stanno cercando di intervenire nelle elezioni congressuali e statali, mettendo in discussione la validità dei risultati delle elezioni. Anche Cuba sta facendo lo stesso, diffondendo disinformazione su candidati che potrebbe interferire nelle sue politiche interne.


Intanto il libro del giornalista del Washington Post, Bob Woodward rivela una serie di telefonate fra Trump e Putin dal 2021 al 2024, e un aiuto particolare durante la pandemia. Il libro “War” del giornalista del Washington Post, Bob Woodward rivela che, mentre nel 2020 il coronavirus si abbatteva sul mondo e gli Stati Uniti e altri Paesi affrontavano una carenza di test progettati per rilevare la malattia, l’allora presidente Donald Trump ha inviato segretamente vari test al presidente russo Vladimir Putin per il suo uso personale. Secondo le ricostruzioni del giornalista che ha raggiunto assistenti personali di Trump, Putin, pietrificato dal virus, avrebbe accettato i test e cercato però di evitare ricadute sull’allpra presidente Usa. Nel libro si legge che il presidente russo disse a Trump: “Non voglio che tu lo dica a nessuno perché la gente si arrabbierà con te, non con me”. Il giornalista del Post cita poi un assistente anonimo di Trump, secondo cui il candidato repubblicano avrebbe parlato con Putin sette volte da quando ha lasciato la Casa Bianca nel 2021. Una delle telefonate è avvenuta nel gennaio del 2024, quando all’assistente fu ordinato di allontanarsi perché Trump potesse chiamare il leader russo.


“Trump è stato il presidente più sconsiderato e impulsivo nella storia americana” ha scritto Woodward, il giornalista che insieme al collega Bernstein rivelò lo scandalo che nel 1974 costrinse l’allora presidente Usa Richard Nixon alle dimissioni.

Protocollo cooperazione tra romena Unifarm e Confindustria Romania

Protocollo cooperazione tra romena Unifarm e Confindustria RomaniaRoma, 8 ott. (askanews) – In occasione della Fiera CPHI 2024, il più grande appuntamento mondiale dedicato all’industria farmaceutica, che copre l’intera filiera dagli ingredienti e dosaggi finiti ai macchinari, biotecnologia e packaging, presso la prestigiosa Sala del Palazzo delle Stelline in Milano, la Compagnia Nazionale Romena Unifarm e Confindustria Romania, rappresentate dal Direttore Generale, Adrian Marius Dobre e dal presidente della rappresentanza confindustriale Giulio Bertola, hanno siglato un Protocollo di cooperazione per sviluppare le relazioni economiche tra Italia e Romania nel settore farmaceutico, attraverso una serie di azioni congiunte.


Le due strutture puntano a promuovere la cooperazione economica tra Paesi sulla base di valori condivisi e di stretti legami, organizzare incontri d’affari, promuovere la partecipazione a mostre e fiere organizzate congiuntamente, organizzare missioni economiche, seminari, simposi, conferenze e altre attività al fine di migliorare la conoscenza delle economiche del settore farmaceutico nei due Paesi, promuovere lo sviluppo delle imprese e la ricerca di partner per scambi commerciali reciprocamente vantaggiosi. Questo accordo apporta benefici significativi a entrambe le nazioni, secondo la nota della rappresentanza confindustriale. L’Italia, da una parte, vedrà le proprie aziende rafforzare la presenza in un mercato estero strategico, promuovendo l’innovazione e la qualità dei suoi prodotti farmaceutici. Dall’altra, la Romania otterrà un accesso facilitato a farmaci di elevata qualità, contribuendo all’innalzamento degli standard di cura e al miglioramento del benessere della popolazione.


Il Protocollo sancisce anche il ruolo e la missione di Confindustria Romania, quale maggiore rappresentanza di Confindustria Italia nell’Europa dell’Est, nell’offrire assistenza in Italia non solo alla Compagnia Nazionale romena UNIFARM, ma anche alle aziende italiane nel settore Pharma/Dispositivi medicali per lo sviluppo del loro business in Romania. Confindustria Romania quindi si distingue come partner strategico in questo processo, svolgendo un ruolo cruciale nella facilitazione del dialogo tra le aziende farmaceutiche italiane e le istituzioni romene. Grazie alla sua esperienza e al radicato network istituzionale, Confindustria Romania è in grado di offrire alle imprese italiane non solo un accesso privilegiato al mercato, ma anche un supporto completo per l’internazionalizzazione delle loro attività. La scelta di Confindustria Romania come promotore di questa collaborazione, rispetto ad altri enti, si basa sulla sua consolidata capacità di creare sinergie e opportunità per le aziende italiane, sostenendo al contempo le necessità del sistema sanitario romeno.


Oltre alla firma del Protocollo, in presenza dei Rappresentanti Ufficiali del Consolato Generale della Romania a Milano e di un’importante e selezionata Rappresentanza di aziende italiane del settore farmaceutico, il Direttore Generale Adrian Marius Dobre ha presentato il ruolo strategico che la Compagnia Nazionale UNIFARM svolge nel sistema sanitario romeno ed il suo ruolo strategico nel garantire che il mercato romeno abbia accesso ai farmaci e alle terapie più recenti ed efficaci per i pazienti romeni. La Compagnia Nazionale UNIFARM è un’azienda farmaceutica nazionale con sede a Bucarest, che lavora in collaborazione con il Governo Romeno, attraverso il Ministero della Salute. Fondata nel 1935, è uno dei principali distributori di prodotti farmaceutici e parafarmaceutici nel Paese e un attore chiave nel sistema sanitario romeno, con un ruolo critico nella garanzia della disponibilità continua di farmaci e dispositivi sanitari per la popolazione.

L’Ue approva un nuovo quadro di sanzioni contro la Russia “per azioni destabilizzanti all’estero”

L’Ue approva un nuovo quadro di sanzioni contro la Russia “per azioni destabilizzanti all’estero”Roma, 8 ott. (askanews) – Il Consiglio Ue ha annunciato oggi di avere dato l’approvazione definitiva a un nuovo quadro di sanzioni contro la Russia per “azioni destabilizzanti all’estero”.


“Il Consiglio ha stabilito oggi un nuovo quadro per misure restrittive in risposta alle azioni destabilizzanti della Russia all’estero. Questo nuovo quadro consentirà all’Ue di prendere di mira individui ed entità coinvolti in azioni e politiche del governo della Federazione Russa, che minano i valori fondamentali dell’Ue e dei suoi Stati membri, la loro sicurezza, indipendenza e integrità, nonché quelli delle organizzazioni internazionali e dei paesi terzi”, si legge in un comunicato.

L’esercito israeliano: schierate truppe nel sud-ovest del Libano, attività mirate contro Hezbollah

L’esercito israeliano: schierate truppe nel sud-ovest del Libano, attività mirate contro HezbollahRoma, 8 ott. (askanews) – L’esercito israeliano ha affermato di aver schierato la sua 146a divisione di riserva in Libano, dove sono in corso “attività operative limitate, localizzate e mirate” contro quelli che definisce “obiettivi terroristici e infrastrutture di Hezbollah nel Libano sud-occidentale”. La divisione, secondo l’Idf, aveva precedentemente svolto compiti difensivi nel nord di Israele durante tutto l’ultimo anno.


Sul suo canale Telegram ufficiale, l’Idf ha chiarito che “i soldati stanno operando insieme alla 213a brigata di artiglieria e ad altre forze per smascherare e smantellare le infrastrutture terroristiche nell’area”. Intanto, la National News Agency del Libano ha riferito che le forze israeliane hanno continuato a lanciare attacchi aerei su Beirut e nel Libano orientale e meridionale questa mattina.

Difesa, Crosetto: per noi italiani il Mediterraneo è cruciale

Difesa, Crosetto: per noi italiani il Mediterraneo è crucialeVenezia, 8 ott. (askanews) – “L’Italia ha una posizione strategica e grazie al mare siamo diventati la quarta potenza esportatrice del mondo”. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto all’Arsenale della Marina Militare, sede storica dell’Istituto di Studi Militari Marittimi, che ospita sino al 10 ottobre la quattordicesima edizione del “Trans-Regional Seapower Symposium” (T-RSS), forum marittimo internazionale a cadenza biennale.


Entro il 2030 il mercato globale della subacquea varrà probabilmente oltre 400 miliardi di euro, e questo fa comprendere perché il controllo dei fondali marini sarà, o forse è già, un nuovo terreno di competizione ma anche di opportunità. “È sorprendente che conosciamo meglio lo spazio che i fondali” ha aggiunto il ministro, aggiungendo: “Per noi italiani il Mediterraneo è cruciale”.


Ma l’Italia non si ferma al Mediterraneo, ha fatto notare Crosetto. Anche l’Indo-pacifico è cruciale.

Ucraina, Harris esclude incontro bilaterale con Putin: senza Kiev no

Ucraina, Harris esclude incontro bilaterale con Putin: senza Kiev noRoma, 8 ott. (askanews) – In uno scambio sul futuro dell’Ucraina, la candidata democratica alla Casa Bianca Kamala Harris, intervistata nello speciale elettorale in prima serata di 60 Minutes della CBS, ha categoricamente escluso un incontro bilaterale con Putin per discutere di come porre fine alla guerra senza coinvolgere il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky: “Senza l’Ucraina? No”, ha detto Harris.


Harris ha anche nuovamente messo in guardia su cosa potrebbe accadere se Trump fosse in carica: “Se fosse presidente Donald Trump, Putin sarebbe seduto a Kiev in questo momento. Lui dice, ‘oh, può finirla il primo giorno.’ Sapete cosa significa. Si tratta della resa”.

Difesa,Crosetto a Ministeriale Adrion: presidiare ambiente subacqueo

Difesa,Crosetto a Ministeriale Adrion: presidiare ambiente subacqueoMilano, 7 ott. (askanews) – “Oggi è sempre più importante presidiare, monitorare e proteggere l’ambiente subacqueo. In uno scenario complesso come quello attuale, non possiamo farcela da soli. Dobbiamo unire i nostri sforzi e lavorare insieme, per rafforzare il ruolo e le capacità operative congiunte delle nostre Marine e per favorire l’interoperabilità”. Così il Ministro della Difesa Guido Crosetto alla Ministeriale che riunisce rappresentanti di Italia, Albania, Croazia, Grecia, Montenegro e Slovenia.


L’Iniziativa Adriatica ionica “Adrion è un’iniziativa rilevante: permette infatti di confrontarsi e migliorare la cooperazione delle Marine dei Paesi della regione Adriatico-ionica. Quest’area è sempre più strategica per il ruolo centrale che riveste sia sul piano della sicurezza che degli approvvigionamenti energetici”, ha detto Crosetto secondo quanto riportato su X dal Ministero della Difesa. L’iniziativa Adrion si inquadra tra le attività discendenti dalla Conferenza interministeriale di Ancona sulla sicurezza e lo sviluppo dei Paesi della regione Ionico-Adriatica del 2000, a conclusione della quale i Ministri degli Affari Esteri delle Nazioni partecipanti hanno siglato la “Dichiarazione di Ancona”, in cui è stata dichiarata da parte dei Paesi rivieraschi la comune volontà di sviluppare la cooperazione regionale col fine di garantire la sicurezza e la stabilità politico – economica dell’area.


Tale impegno ha avuto un concreto seguito in ambito militare marittimo ed il primo dicembre 2004 i delegati delle Marine di Albania, Croazia, Grecia, l’allora Serbia/Montenegro (ora Montenegro), Italia e Slovenia si sono riuniti a Roma nel I ADRION Seminar, che di fatto ha dato vita all’iniziativa. L’iniziativa prevede lo svolgimento di un Seminario e dal punto di vista operativo un’esercitazione simulata CAX (Computer Assisted Exercise) e un’attività addestrativa in mare (LIVEX). Entrambe le attività si svolgono a cadenza annuale e sono organizzate a rotazione da una delle sei Marine ADRION. La prima ADRION LIVEX si è svolta nel 2006.

Netanyahu convoca vertice “urgente” sulla sicurezza. Nuovi attacchi aerei israeliani a Beirut

Netanyahu convoca vertice “urgente” sulla sicurezza. Nuovi attacchi aerei israeliani a BeirutRoma, 7 ott. (askanews) – Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato un briefing sulla sicurezza dopo la riunione tenuta dal governo in occasione dell’anniversario degli attacchi del 7 ottobre. Lo riporta il Times of Israel, sottolineando che il vertice “sembra essere urgente” dal momento che un incontro programmato tra il ministro degli Affari strategici, Ron Dermer, e il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot, è stato posticipato all’ultimo minuto.


Intanto, i media libanesi hanno riferito di nuovi attacchi aerei israeliani nella periferia meridionale di Beirut, una roccaforte di Hezbollah nota come Dahiyeh.

Kamala Harris: il 7 ottobre è stato orrore, ma cuore spezzato per Gaza

Kamala Harris: il 7 ottobre è stato orrore, ma cuore spezzato per GazaRoma, 7 ott. (askanews) – “Non dimenticherò mai l’orrore del 7 ottobre 2023”, ha scritto la vicepresidente e candidata democratica alle presidenziali Usa, Kamala Harris, in una dichiarazione rilasciata oggi, un anno dopo l’attacco di Hamas in Israele e l’avvio della risposta militare israeliana nella Striscia di Gaza.


“Ho il cuore spezzato dall’entità della morte e della distruzione a Gaza nell’ultimo anno”, ha assicurato inoltre, aggiungendo: “Lotterò sempre affinché i palestinesi possano realizzare il loro diritto alla dignità, alla libertà, alla sicurezza e all’autodeterminazione”.

7 ottobre, Ilan Pappè: Israele vuole creare un nuovo Medio Oriente

7 ottobre, Ilan Pappè: Israele vuole creare un nuovo Medio OrienteMilano, 7 ott. (askanews) – Ilan Pappè è uno dei maggiori storici israeliani, noto per avere denunciato nei suoi libri il processo di “pulizia etnica” nei confronti dei palestinesi. Ha recentemente pubblicato il saggio “Brevissima storia del conflitto tra Israele e Palestina”, che in Italia esce per Fazi, che fornisce le basi storiche e un’introduzione alla questione, dal 1882 a oggi. E proprio dell’oggi, a un anno dal 7 ottobre, abbiamo parlato con Pappè.


“Ciò che accade – ha spiegato lo storico israeliano ad askanews – va avanti da molto tempo. Qui c’è l’idea di creare uno Stato ebraico in Palestina, contro la volontà dei palestinesi, attraverso l’occupazione, la colonizzazione, la pulizia etnica, l’oppressione, e i palestinesi che resistono a questa realtà. Ogni volta la resistenza è più violenta, più estesa come è successo il 7 ottobre e la reazione israeliana è un tentativo di utilizzare quella resistenza per cercare di ottenere un risultato migliore per il proprio progetto, che è quello di avere quanta più Palestina storica possibile con il minor numero possibile di palestinesi”. Il libro di Pappè ricostruisce in sintesi la storia del conflitto tra Israele e i Paesi islamici, una storia costellata di guerre calde e di un perenne guerra sotterranea. “Quello che vediamo ora – ha aggiunto il professore – è un governo israeliano che, nonostante la tragedia del 7 ottobre, continua a voler creare un nuovo Medio Oriente. Un Medio Oriente che abbia paura di noi israeliani e nel quale controlliamo meglio la Palestina e con meno palestinesi, quindi più forza e più potere. Il governo israeliano, non sto dicendo il popolo israeliano, ma anche il governo israeliano vuole una guerra, perché crede che una guerra cambierà la realtà a suo vantaggio”.


In questo contesto, secondo lo storico, i Paesi guida dell’Occidente sono sostanzialmente immobili. “Gli Stati Uniti sono un fattore chiave – ha concluso Ilan Pappè – ma un fattore chiave che in realtà non fa nulla. Parla molto, ma non fa altro che sostenere Israele e non offrire alcuna via d’uscita dall’attuale crisi”. (Leonardo Merlini)