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Ucraina, delegazione Usa in Arabia Saudita per negoziare (a nome di Trump) con la Russia

Ucraina, delegazione Usa in Arabia Saudita per negoziare (a nome di Trump) con la RussiaRoma, 16 feb. (askanews) – Una delegazione degli Stati Uniti sarà oggi in Arabia Saudita per negoziare con i rappresentanti russi, con la speranza di ottenere buoni progressi. Lo ha dichiarato l’inviato speciale della presidenza statunitense per il Medio Oriente, Steve Witkoff.


“Andrò lì oggi con il consigliere per la sicurezza nazionale. Terremo degli incontri a nome del presidente, spero che ci siano dei buoni progressi nel contesto della Russia e dell’Ucraina”, ha detto Witkoff in un’intervista a Fox News.

Tra gli strali Usa di J.D. Vance e il ruolo in Ucraina, la Conferenza di Monaco chiude con l’Ue all’angolo

Tra gli strali Usa di J.D. Vance e il ruolo in Ucraina, la Conferenza di Monaco chiude con l’Ue all’angoloMonaco di Baviera, 16 feb. (askanews) – La Conferenza sulla sicurezza di Monaco si è conclusa oggi dopo tre giorni convulsi durante i quali – con un intervento tanto veemente quanto inatteso – il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, ha criticato duramente i leader europei per la presunta perdita di democrazia e la repressione della libertà di parola in Europa. Un j’accuse, quello di Vance, respinto al mittente da diversi Stati membri dell’Ue, ma che ha finito per marcare alcune distanze tra Stati Uniti e Unione europea, emerse anche sul principale dossier sul tavolo dei colloqui in Baviera: la guerra in Ucraina. A questo proposito Washington ha confermato di voler tirare dritto per la sua strada, proseguire il suo filo diretto con Mosca, accelerare sui negoziati di pace e tagliare fuori Bruxelles dal processo in corso per una soluzione del conflitto. “Ci serve un inviato speciale per l’Ucraina” come fu Martti Ahtisaari in Kosovo, ha commentato oggi il presidente finlandese Alexander Stubb, lanciando un’idea a cui si è subito accodato il primo ministro croato Andrej Plenkovic. “Quello che ci è mancato in Ucraina negli ultimi anni è stata una personalità molto rispettata da tutti, presa in considerazione a Mosca e Kiev, con il sostegno di Washington, delle capitali europee e di altri leader, incluso il Sud del mondo, e che potrebbe avere l’autorità di gestire i colloqui di pace”.


Intanto, mentre a Monaco si consumava il confronto dialettico tra Stati Uniti e Ue, il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, con un annuncio a sorpresa, si è detto disponibile a rinunce territoriali e a un ritorno ai confini precedenti all’invasione del 2022. Un’apertura che con ogni probabilità sarà respinta al mittente da Mosca, che non intende rinunciare alle sue conquiste territoriali ed appare sempre più decisa a proseguire il suo intenso dialogo degli ultimi giorni con l’amministrazione Trump. Ieri, a margine dei lavori della Conferenza, il segretario di Stato Marco Rubio ha avuto una conversazione telefonica con il suo omologo russo, Sergey Lavrov, sul solco tracciato da Donald Trump e Vladimir Putin. Il Cremlino, da parte sua, ha fatto sapere che il presidente “sarà felice di accogliere a Mosca, per il ‘Giorno della vittoria’”, il 9 maggio, “tutti i capi di Stato che sono pronti a condividere l’orgoglio per questa festa con la Russia”. L’invito – allargato – ha in realtà come destinatario principale proprio quel Donald Trump che il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, ha detto “potrebbe arrivare in Russia in qualsiasi momento”. In questo quadro di progressivo avvicinamento tra le leadership di Russia e Usa si inserisce l’incontro della prossima settimana in Arabia Saudita tra delegazioni statunitensi e russe per porre fine alla guerra in Ucraina. Il segretario di Stato americano, Marco Rubio, il consigliere per la sicurezza nazionale, Mike Waltz, e l’inviato per il Medio Oriente, Steve Witkoff, formeranno la delegazione di Washington all’incontro, che potrebbe aprire la strada a un potenziale vertice dei leader già alla fine del mese. Zelensky ha dichiarato che l’Ucraina non è stata invitata ai colloqui e che non si impegnerà con Mosca prima di avere consultato i partner strategici. Fuori dai giochi l’Europa, come ha chiaramente segnalato ieri a Monaco dall’inviato speciale di Trump per l’Ucraina, Keith Kellogg. L’Ue sarà “consultata”, ma “non avrà posto al tavolo delle trattative”, dove siederanno solo “due contendenti e un mediatore”, gli Stati Uniti. Il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski, ha comunque precisato che Washington ha condiviso con gli alleati europei “le tattiche negoziali” americane per l’Ucraina, che ha definito “non ortodosse”, sebbene lascino “qualche speranza” di riuscita.


La posizione americana in ogni caso preoccupa, e non poco, l’Europa. Le invettive di Vance e le parole di Kellogg hanno destato piccate reazioni di leader e ministri di alcuni Paesi dell’Ue presenti in Baviera. Dura, in particolare la posizione della Germania, che non ha gradito le intromissioni del vice presidente Usa nelle prossime elezioni legislative tedesche, in direzione di un malcelato sostegno al partito di estrema destra Afd. Più pacata la reazione del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che a Monaco ha portato la tradizionale posizione italiana di attento equilibrio tra gli Statti Uniti e l’Ue, pur nella consapevolezza di un inevitabile quanto convinto ancoraggio all’Unione. “C’è un cambiamento” di linea della nuova amministrazione Trump, “un cambio di passo”, “però bisogna occuparsi, più che preoccuparsi”, ha detto Tajani. “Agitarsi è un segno di grande debolezza, non è il segnale di un’Europa che vuole essere forte”. Per discutere la posizione americana, in attesa del vertice dei capi di Stato e di governo convocato da Emmanuel Macron a Parigi nella giornata di domani, l’alto rappresentante Ue per la Politica estera Kaja Kallas ha riunito i ministri degli Esteri, poco prima della chiusura dei lavori di Monaco. “L’Europa è fortemente unita nel sostenere l’Ucraina e rafforzare la nostra difesa. Presto elaboreremo nuove iniziative per portare avanti questo progetto”, ha detto la massima diplomatica europea. Intanto l’Ue “sta accelerando sul processo” di adesione di Kiev all’Unione, secondo la commissaria europea all’Allargamento, Marta Kos. D’altra parte, ha sottolineato questa mattina Stubb, “ci sono due cose che non sono negoziabili”: la prima è “l’adesione dell’Ucraina all’Ue e alla Nato”. “Il processo Ue è in corso, l’Ucraina sarà europea e non russa e questa già è una sconfitta per Putin”, ha precisato. “La seconda cosa non negoziabile attiene ai nuovi accordi di sicurezza per l’Ucraina”. Gli Usa, anche in questo caso, faranno la parte del leone. Ma il dipartimento di Stato americano ha già chiesto ai governi europei di fornire informazioni dettagliate su armi, truppe di peacekeeping e misure di sicurezza che potrebbero essere fornite a Kiev come parte di eventuali garanzie per la fine del conflitto.


(di Corrado Accaputo)

Sanremo, Olly su Eurovision: mi prendo tempo, è una cosa importantissima

Sanremo, Olly su Eurovision: mi prendo tempo, è una cosa importantissimaSanremo, 16 feb. (askanews) –


(Di Alessandra Velluto e Serena Sartini) Volto pulito, con l’energia, la forza dei suoi 23 anni e una fanbase sconfinata, Olly ha vinto la 75ª edizione del Festival di Sanremo con “Balorda nostalgia”. “Sono frastornato, non me l’aspettavo assolutamente. Sono tanti anni che scrivo, che lavoro sulla mia musica. Sono abituato a ricevere una certa dose di amore ma riuscire a ricevere altrettanto, in più con delle esibizioni di una settimana è stata una grandissima scoperta. Ho sentito tantissimo il calore del pubblico, soprattutto giovedì” ha detto dopo la vittoria.


Ma il pensiero va subito all’Eurovision: da regolamento dovrebbe essere lui a rappresentare l’Italia alla competizione che si svolgerà a Basilea il prossimo maggio. “Non ho nessuna paura, ma devo essere totalmente onesto: tutto ciò che mi è successo ieri è folle. Ho sempre dichiarato di non valutare la vittoria. Ancora non ho pensato all’eventualità di partecipare. Ho bisogno di metabolizzare. Se c’è la possibilità di prendere del tempo lo chiedo perchè è una manifestazione importantissima” ha detto a margine della conferenza stampa concusiva all’Ariston. “Io sarò sempre coi piedi per terra. Ho la fortuna di avere dei fan da prima di questo festival che mi hanno insegnato cosa vuol dire credere nella mia musica. Quindi sono proprio tranquillo su questo”, ha aggiunto rispondendo alla domanda sul rischio di “bruciarsi” professionalmente.


Il brano “Balorda nostalgia” – scritto da Olly, composto dal cantautore insieme a Pierfrancesco Pasini e JVLI, che ne ha curato anche la produzione – racconta la nostalgia, un sentimento forte, vivo e vero che arriva all’improvviso e che fa sempre anche un po’ male, per questo motivo è balorda. In questa ballad fatta “a modo suo”, Olly racconta quei momenti in cui vorremmo tornare ad una fase della nostra vita pur sapendo che non è possibile che si ripeta, con la consapevolezza che quei momenti sono comunque stati “tutta vita”. Un ruolo centrale nella sua vittoria lo ha certamente la sua manager Marta Donà, che ha vinto quattro Sanremo su cinque edizioni in cui ha partecipato come manager, consolidando la sua reputazione di “regina di Sanremo”. “Lei è molto brava, ha un team molto competente, la conosco e ci lavoro da poco in realtà, però diciamo che è bello finalmente sentirsi capito. Mi fido molto di lei. Non so se ha un segreto, credo sia semplicemente molto brava a percepire dove c’è del talento, questo sì”.


La Donà rappresenta anche Angelina Mango, con lei Olly ha fatto la hit “Per due come noi” e che ieri gli ha fatto gli auguri sui social: “Io e Angelina ci sentiamo spessissimo, soprattutto da quando abbiamo fatto quel brano insieme, abbiamo un bellissimo rapporto, l’ha saluta e ci vogliamo bene” ha spiegato. Per l’immediato futuro Olly ha un programma preciso: Ora vado a Genova, vado dalla mia famiglia, porto il cane a passeggio e metto un po’ a posto la mia vita” ha detto precisando di essere single per la gioia delle fan. Mentre a livello professionale, dopo il successo delle prime 14 date invernali tutte sold out del “Lo rifarò, lo rifaremo tour 2024 – 2025”, Olly tornerà live nei club italiani con la seconda leg del tour questa primavera e poi il cantautore sarà live per la prima volta nei palazzetti italiani tra l’autunno 2025 e la primavera del 2026. Fisico imponente, è un rugbista, ha anche fatto le selezione per l’accademia nazionale di Rugby, ma poi la musica ha avuto la meglio. “E’ uno sport bellissimo e nobile, spero venga conosciuto di più”.

Carlo Conti ‘normalizzatore’ a Sanremo. Conduttore anche nel 2026? Penso di sì

Carlo Conti ‘normalizzatore’ a Sanremo. Conduttore anche nel 2026? Penso di sìSanremo, 16 feb. (askanews) –


(Di Serena Sartini e Alessandra Velluto) I numeri sono da record: Conti batte Amadeus e addirittura se stesso, nelle sue precedenti edizioni. “Il Festival del 2025 è stata un’edizione entusiasmante”, l’ha definita la Rai, un’edizione che “ha unito e non diviso”. Il conduttore è già stato ribattezzato il “normalizzatore” e si guarda avanti. Il format è piaciuto, i risultati gli hanno dato ragione, le polemiche – soprattutto quelle politiche – sono rimaste lontano dal palco. E ora, lo sguardo è al febbraio 2026 (da decidere bene le date anche per la coincidenza con l’Olimpiade di Milano-Cortina).


“Se farò di nuovo il conduttore? L’azienda mi ha chiesto di divertirmi sul festival, come direttore artistico, per due anni. Io ho accettato. Per il prossimo anno – spiega Conti incalzato dai giornalisti nella conferenza stampa conclusiva – decideremo e deciderò strada facendo. Se il mio lavoro anche in futuro può servire a traghettare qualche leva, ben venga”, ha aggiunto riferendosi ad Alessandro Cattalan, che quest’anno ha condotto il “Dopofestival” e ha affiancato il conduttore toscano nell’ultima serata. “Ho fatto un Festival Baudiano, mi piace averlo fatto così – ha aggiunto Conti -. Il Festival è una meravigliosa messa cantata, dove si possono inserire melodie diverse, con strumenti diversi. Ci ha insegnato Pippo Baudo come farlo, un Festival dove c’è di tutto e che ci lascia tante belle canzoni”.


A Carlo Conti non dispiace l’etichetta di ‘normalizzatore’. “Essere definito normalizzatore non mi dà fastidio. Io sono normale e va bene così. Per me vivere la vita è un gioco da ragazzi (citazione di un brano di Sanremo, ndr) – risponde – e anche il festival l’ho sentito nel mio modo, nel mio stile, con il colore della mia pelle. Pensavo che fosse più che mai importante far sentire la musica. Se questo è normale ben venga il normale”. “Quest’anno è stato bellissimo, la parola d’ordine è stata insieme: ci siamo divertiti insieme, lo abbiamo fatto insieme. Vediamo l’anno prossimo se mi viene un’idea, ma penso di sì”, ha ribadito guardando al 2026.


Intanto, da domani si torna alla normalità. “Porterò mio figlio a scuola, e farò gli auguri a Pieraccioni per il suo compleanno”. Poi, si vedrà.

Strali Usa e ruolo in Ucraina, a Monaco si chiude con Ue all’angolo

Strali Usa e ruolo in Ucraina, a Monaco si chiude con Ue all’angoloMonaco di Baviera, 16 feb. (askanews) – La Conferenza sulla sicurezza di Monaco si è conclusa oggi dopo tre giorni convulsi durante i quali – con un intervento tanto veemente quanto inatteso – il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, ha criticato duramente i leader europei per la presunta perdita di democrazia e la repressione della libertà di parola in Europa. Un j’accuse, quello di Vance, respinto al mittente da diversi Stati membri dell’Ue, ma che ha finito per marcare alcune distanze tra Stati Uniti e Unione europea, emerse anche sul principale dossier sul tavolo dei colloqui in Baviera: la guerra in Ucraina. A questo proposito Washington ha confermato di voler tirare dritto per la sua strada, proseguire il suo filo diretto con Mosca, accelerare sui negoziati di pace e tagliare fuori Bruxelles dal processo in corso per una soluzione del conflitto. “Ci serve un inviato speciale per l’Ucraina” come fu Martti Ahtisaari in Kosovo, ha commentato oggi il presidente finlandese Alexander Stubb, lanciando un’idea a cui si è subito accodato il primo ministro croato Andrej Plenkovic. “Quello che ci è mancato in Ucraina negli ultimi anni è stata una personalità molto rispettata da tutti, presa in considerazione a Mosca e Kiev, con il sostegno di Washington, delle capitali europee e di altri leader, incluso il Sud del mondo, e che potrebbe avere l’autorità di gestire i colloqui di pace”.


Intanto, mentre a Monaco si consumava il confronto dialettico tra Stati Uniti e Ue, il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, con un annuncio a sorpresa, si è detto disponibile a rinunce territoriali e a un ritorno ai confini precedenti all’invasione del 2022. Un’apertura che con ogni probabilità sarà respinta al mittente da Mosca, che non intende rinunciare alle sue conquiste territoriali ed appare sempre più decisa a proseguire il suo intenso dialogo degli ultimi giorni con l’amministrazione Trump. Ieri, a margine dei lavori della Conferenza, il segretario di Stato Marco Rubio ha avuto una conversazione telefonica con il suo omologo russo, Sergey Lavrov, sul solco tracciato da Donald Trump e Vladimir Putin. Il Cremlino, da parte sua, ha fatto sapere che il presidente “sarà felice di accogliere a Mosca, per il ‘Giorno della vittoria’”, il 9 maggio, “tutti i capi di Stato che sono pronti a condividere l’orgoglio per questa festa con la Russia”. L’invito – allargato – ha in realtà come destinatario principale proprio quel Donald Trump che il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, ha detto “potrebbe arrivare in Russia in qualsiasi momento”. In questo quadro di progressivo avvicinamento tra le leadership di Russia e Usa si inserisce l’incontro della prossima settimana in Arabia Saudita tra delegazioni statunitensi e russe per porre fine alla guerra in Ucraina. Il segretario di Stato americano, Marco Rubio, il consigliere per la sicurezza nazionale, Mike Waltz, e l’inviato per il Medio Oriente, Steve Witkoff, formeranno la delegazione di Washington all’incontro, che potrebbe aprire la strada a un potenziale vertice dei leader già alla fine del mese. Zelensky ha dichiarato che l’Ucraina non è stata invitata ai colloqui e che non si impegnerà con Mosca prima di avere consultato i partner strategici. Fuori dai giochi l’Europa, come ha chiaramente segnalato ieri a Monaco dall’inviato speciale di Trump per l’Ucraina, Keith Kellogg. L’Ue sarà “consultata”, ma “non avrà posto al tavolo delle trattative”, dove siederanno solo “due contendenti e un mediatore”, gli Stati Uniti. Il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski, ha comunque precisato che Washington ha condiviso con gli alleati europei “le tattiche negoziali” americane per l’Ucraina, che ha definito “non ortodosse”, sebbene lascino “qualche speranza” di riuscita.


La posizione americana in ogni caso preoccupa, e non poco, l’Europa. Le invettive di Vance e le parole di Kellogg hanno destato piccate reazioni di leader e ministri di alcuni Paesi dell’Ue presenti in Baviera. Dura, in particolare la posizione della Germania, che non ha gradito le intromissioni del vice presidente Usa nelle prossime elezioni legislative tedesche, in direzione di un malcelato sostegno al partito di estrema destra Afd. Più pacata la reazione del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che a Monaco ha portato la tradizionale posizione italiana di attento equilibrio tra gli Statti Uniti e l’Ue, pur nella consapevolezza di un inevitabile quanto convinto ancoraggio all’Unione. “C’è un cambiamento” di linea della nuova amministrazione Trump, “un cambio di passo”, “però bisogna occuparsi, più che preoccuparsi”, ha detto Tajani. “Agitarsi è un segno di grande debolezza, non è il segnale di un’Europa che vuole essere forte”. Per discutere la posizione americana, in attesa del vertice dei capi di Stato e di governo convocato da Emmanuel Macron a Parigi nella giornata di domani, l’alto rappresentante Ue per la Politica estera Kaja Kallas ha riunito i ministri degli Esteri, poco prima della chiusura dei lavori di Monaco. “L’Europa è fortemente unita nel sostenere l’Ucraina e rafforzare la nostra difesa. Presto elaboreremo nuove iniziative per portare avanti questo progetto”, ha detto la massima diplomatica europea. Intanto l’Ue “sta accelerando sul processo” di adesione di Kiev all’Unione, secondo la commissaria europea all’Allargamento, Marta Kos. D’altra parte, ha sottolineato questa mattina Stubb, “ci sono due cose che non sono negoziabili”: la prima è “l’adesione dell’Ucraina all’Ue e alla Nato”. “Il processo Ue è in corso, l’Ucraina sarà europea e non russa e questa già è una sconfitta per Putin”, ha precisato. “La seconda cosa non negoziabile attiene ai nuovi accordi di sicurezza per l’Ucraina”. Gli Usa, anche in questo caso, faranno la parte del leone. Ma il dipartimento di Stato americano ha già chiesto ai governi europei di fornire informazioni dettagliate su armi, truppe di peacekeeping e misure di sicurezza che potrebbero essere fornite a Kiev come parte di eventuali garanzie per la fine del conflitto. (di Corrado Accaputo)

Sanremo, Olly: i ‘Komplimenti’ di Vasco? Ho detto ‘wow’

Sanremo, Olly: i ‘Komplimenti’ di Vasco? Ho detto ‘wow’Sanremo, 16 feb. (askanews) – “Vedere le stories di Vasco mi ha fatto saltare dalla sedia”. Dopo Simon Le Bon, che ha voluto salutare Olly al termine della sua esibizione di giovedì, il vincitore del Festival di Sanremo ha raccontato di essere rimasto senza parole per aver ricevuto i “Komplimenti, con la K – dice – direttamente da Vasco. Ho detto wow, i complimenti di Vasco”.


Raccontando la vittoria, Olly ha detto: “Quando hanno annunciato il vincitore ero scioccato, non sembravo felice perché quando provo emozioni forte ho la faccia che non si capisce cosa sto provando e dentro di me ancora di più”.

Da Monaco a Parigi a Riad: come si muovono i leader per avviare un possibile negoziato Ucraina-Russia

Da Monaco a Parigi a Riad: come si muovono i leader per avviare un possibile negoziato Ucraina-RussiaRoma, 16 feb. (askanews) – Portare Russia e Ucraina al tavolo dei negoziati è l’obiettivo, sul campo si muovono diversi scenari per raggiungerlo. Il capo dell’ufficio presidenziale ucraino Andriy Yermak ha incontrato l’inviato del presidente degli Stati Uniti per gli incarichi speciali, Richard Grenell, alla conferenza sulla sicurezza di Monaco. I due funzionari hanno discusso di sicurezza internazionale e guerra in Ucraina, secondo quanto riportato da Rbc-Ucraina citando la presidenza di Kiev. Yermak ha espresso gratitudine agli Stati Uniti per aver sostenuto l’Ucraina nella sua lotta per la libertà e l’integrità territoriale. “Durante l’incontro”, Yermak e Grenell hanno discusso di questioni attuali di sicurezza internazionale, nonché delle possibilità di rafforzare la partnership strategica tra Ucraina e Stati Uniti. È stata prestata particolare attenzione alla preparazione di incontri al massimo livello” per una soluzione negoziata del conflitto. Yermak ha inoltre sottolineato l’importanza del dialogo per un ulteriore coordinamento della sicurezza e del sostegno economico all’Ucraina e per la discussione di misure congiunte volte al raggiungimento della pace. Durante la sua partecipazione alla Conferenza di Monaco, il capo dell’ufficio presidenziale ucraino ha incontrato anche il rappresentante speciale degli Stati Uniti per l’Ucraina e la Russia, Keith Kellogg, con cui ha discusso i modi per raggiungere la pace e continuare ad aiutare l’Ucraina.


Intanto i ministri degli Esteri dell’Unione europea si sono incontrati questa mattina a Monaco di Baviera, a margine della Conferenza sulla sicurezza, per discutere del sostegno all’Ucraina. “Concludiamo la Conferenza sulla sicurezza di Monco con una buona discussione tra i ministri degli esteri dell’Ue ancora a Monaco”, ha scritto su X l’alto rappresentante Ue per la Politica estera, Kaja Kallas. “L’Europa è fortemente unita nel sostenere l’Ucraina e rafforzare la nostra difesa. Presto elaboreremo nuove iniziative per portare avanti questo progetto”, ha aggiunto. Anche la Cina è pronta a collaborare con l’Ucraina per eliminare i fattori sfavorevoli, promuovere le relazioni bilaterali e sviluppare la cooperazione commerciale. Lo ha affermato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi in un incontro con il suo omologo ucraino Andrii Sybiha, che si è svolto ieri sera a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco. “Negli ultimi anni, la Cina è stata il principale partner commerciale dell’Ucraina. Non è stato facile nelle attuali circostanze, il che dimostra anche il potenziale e le opportunità di cooperazione tra le due parti… La Cina è disposta a collaborare con l’Ucraina per eliminare i fattori sfavorevoli, promuovere le relazioni bilaterali e sviluppare la cooperazione commerciale”, ha affermato Wang, citato oggi dal ministero degli Esteri cinese.


Un vertice sull’Ucraina è anche nei piani di Emmanuel Macron, il presidente francese avrebbe infatti intenzione di convocarlo per domani a Parigi e sarebbero inviati il segretario generale della Nato Mark Rutte, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro britannico Keir Starmer e il premier polacco Donald Tusk. Lo riferiscono al Guardian fonti del governo britannico, secondo le quali Starmer riferirà poi dell’incontro al presidente Usa Donald Trump, quando si recherà in visita a Washington la settimana prossima. L’incontro, che si terrà probabilmente domani, dovrebbe servire a discutere gli sforzi degli Stati Uniti per escludere i leader europei dai colloqui di pace sull’Ucraina, della posizione che l’Europa dovrebbe adottare sulla futura adesione dell’Ucraina alla Nato e di come possano essere offerte garanzie di sicurezza all’Ucraina, con forze europee e della Nato.


Su un altro fronte, diversi alti funzionari dell’amministrazione Trump, tra cui il Segretario di Stato Marco Rubio, dovrebbero tenere dei colloqui in Arabia Saudita con i negoziatori russi e ucraini per cercare di porre fine alla guerra. Secondo quanto riferito su diversi organi di stampa statunitensi la delegazione Usa che andrà in Arabia Saudita sarà composta dal consigliere per la sicurezza nazionale del presidente, Mike Waltz, dall’inviato speciale per il Medio Oriente Steve Witkoff e dal segretario di Stato Marco Rubio. Il colloquio telefonico tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump rappresenta il segnale forte che è iniziato un dialogo sulla pace, non sulla guerra: ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “Questo è un segnale forte che ora cercheremo di risolvere i problemi attraverso il dialogo e parleremo di pace, non di guerra”, ha detto Peskov in un’intervista a Channel 1. Il portavoce del Cremlino ha affermato che le dichiarazioni del presidente Trump dimostrano il suo impegno a sostenere la posizione “niente guerra, abbiamo bisogno di pace”.

Sanremo, Conti: standing ovation Giorgia più importante di classifica

Sanremo, Conti: standing ovation Giorgia più importante di classificaSanremo, 16 feb. (askanews) – “Credo che lo standing ovation e gli applausi per Giorgia, valgano più di una posizione della classifica. Il tempo è galantuomo e gli ascolti ci diranno. La vera classifica la farà il pubblico nei prossimi giorni”. Lo ha detto Carlo Conti, direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo, chiuso ieri sera con la vittoria di Olly, rispondendo alle polemiche relative alla cinquina che ha visto esclusi Giorgia e Achille Lauro.


“Insieme ai fischi – ha detto – ci sono stati anche boati e applausi ai 5 quando ho lanciato il televoto. Vuol dire quindi che la top ten è quella”. “Anche negli anni passati – ha concluso Conti – ci sono stati questi episodi, fa parte del dna del Festival di Sanremo. Preferisco questo Ariston rispetto a quello di qualche anno fa tutto seduto, fermo o tifato solo per alcuni. Io sono stato sorpreso come il pubblico”.

Sanremo, Olly batte Lucio Corsi con uno scarto dello 0,4% di voti

Sanremo, Olly batte Lucio Corsi con uno scarto dello 0,4% di votiSanremo, 16 feb. (askanews) – Una manciata di voti, appena lo 0,4%: è lo scarto registrato tra Olly – vincitore del Festival di Sanremo – e Lucio Corsi arrivato secondo.


Olly – con il brano Balorda nostalgia – ha vinto la kermesse con il 23.8% di preferenze totali (Televoto, Sala Stampa, Giuria delle Radio), mentre Lucio Corsi – con il brano Volevo essere un duro – con il 23.4%. Terzo posto per Brunori Sas con il 20.3%, quarto Fedez con il 17.7%. Chiude la top five Simone Cristicchi con il 14.8%.

Sanremo, Brunori: cinquina maschile modello alternativo, non patriarcale

Sanremo, Brunori: cinquina maschile modello alternativo, non patriarcaleSanremo, 16 feb. (askanews) – Una cinquina tutta maschile? “Ci ho pensato, è un tema su cui si deve riflettere. Io sono nel laboratorio ‘Una, nessuna, centomila’, e dobbiamo riflettere, anche noi artisti. In qualche modo il podio e la cinquina rappresenta un modello maschile, sicuramente alternativo e non patriarcale, intendo ovviamente nel racconto”. Lo ha detto Brunori Sas, arrivato terzo al Festival di Sanremo, con il brano “L’albero delle noci”.


“Penso ad alcune canzoni – ha detto – come la mia o a quella di Lucio (Corsi, ndr) che parlano della fragilità. Quanto meno è rappresentato un modello maschile”.