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Ucraina, Usa: negoziato senza l’Ue. E Macron convoca l’Europa

Ucraina, Usa: negoziato senza l’Ue. E Macron convoca l’EuropaMonaco di Baviera, 15 feb. (askanews) – Nessun posto per l’Europa al tavolo del negoziato. L’inviato di Donald Trump per l’Ucraina lo ha detto a chiare lettere anche oggi a Monaco: non c’è alcuna sedia per l’Ue, che pure si agita per farsi largo. Accettiamo “proposte e idee”, ma finisce qui, ha spiegato l’ex generale americano, mentre l’Unione europea prova a far fronte comune. Da Parigi rimbalzano indiscrezioni sulla proposta avanzata da Emmanuel Macron di un vertice dei capi di Stato e di governo europei da tenersi eventualmente nella capitale francese nella giornata di lunedì. Potrebbe essere allargato anche agli Usa: nulla di definito, “ci stiamo lavorando”, hanno confermato fonti dell’Eliseo e del governo italiano, nelle stesse ore in cui Volodymyr Zelensky ha tentato un colpo a sorpresa. Durante la sua partecipazione alla Conferenza sulla sicurezza in Baviera ha annunciato la disponibilità di Kiev a ragionare su un ritorno ai confini precedenti al 2022. Molto difficile, se non impossibile, che la proposta sia accolta a Mosca con favore. Ma il presidente ucraino si è spinto fino a dove non aveva mai osato prima: non solo l’Ucraina è pronta a discutere un piano di pace “comune”, risultato di una mediazione di Stati Uniti e Unione Europea, ma può prendere in considerazione la modifica dei suoi confini terrestri senza guardarsi troppo indietro. Che, in altre parole, significa recuperare dalla Russia solo una parte dei territori occupati: l’area di Zaporizhzha, quella di Kherson, alcune zone di Donetsk. Un’apertura che il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha definito di “buon senso”, perché se si vuole arrivare ad un accordo di cessate il fuoco serve “disponibilità” da parte di tutti i contendenti.


Un passo in avanti inatteso, quello di Zelensky, che però fa il paio con una brusca, seppur momentanea, inversione di tendenza su un eventuale accordo con Washington sulle terre rare. Il presidente ucraino lo ha respinto al mittente: “non è ancora pronto a proteggere gli interessi” di Kiev, ha detto. Secondo il capo dello Stato occorre infatti pensare a come distribuire i profitti, e a come correlarli alle “garanzie di sicurezza”. E “questa connessione ancora non c’è”, ha chiarito. Dopo l’accelerazione degli ultimi giorni, imposta da Trump, Zelensky non è ancora convinto delle buone intenzioni di Vladimir Putin, che a suo dire vorrebbe persino avere al suo fianco il presidente Usa “il 9 maggio sulla Piazza Rossa”. L’attacco della Russia contro la centrale nucleare di Chernobyl, nei giorni scorsi, è a suo avviso un chiaro messaggio del leader del Cremlino: “significa che non vuole la pace né è pronto al dialogo”. Secondo Zelensky, Mosca starebbe preparando 15 nuove divisioni, circa 150 mila soldati, ovvero tanti più militari di quelli che possono schierare molti Paesi europei insieme. La leadership ucraina avrebbe anche ricevuto informazioni di intelligence sul fatto che quest’estate la Russia dovrebbe inviare delle forze in Bielorussia con il pretesto di esercitazioni militari. “Forse attaccherà l’Ucraina o forse no” e potrebbe dirigersi contro altri Paesi, ha detto Zelensky.


Quella che arriva dal Cremlino, dunque, sarebbe una minaccia rivolta all’intera Europa. Ecco perché l’intera Unione ha bisogno di essere forte, anche in “chi va” a trovare Trump a Mar-a-Lago, secondo il leader ucraino. L’Ue ha perciò bisogno di agire, senza indugi, “per garantire la propria sicurezza”. Intanto, fornendo a Kiev tutto quello di cui ha bisogno, “armi, addestramento, assistenza”. Poi, collaborando per una produzione congiunta di materiale militare. Infine, costruendo delle “forze armate europee”, capaci di assicurare all’Unione un principio inderogabile: “il futuro dell’Europa deve dipendere solo dagli europei”. L’obiettivo, secondo Zelensky, deve essere chiaro a tutti: “l’Ue deve unirsi e agire in modo che nessuno posso comandarla a bacchetta o minacciarla”. Zelensky non ha citato esplicitamente né Trump né Putin, ma è ancora infastidito da quella telefonata fatta dal tycoon repubblicano prima al Cremlino e poi a Kiev. L’ha mal digerita, pur rimanendo aperto al dialogo. Ed ha posto dei paletti: sarebbe “pericoloso”, ha detto, se con l’avvio di un eventuale negoziato, l’inquilino della Casa Bianca dovesse decidere di incontrare prima il presidente russo. “L’Ucraina non accetterà mai accordi fatti alle nostre spalle senza il nostro coinvolgimento. E la stessa regola dovrebbe applicarsi a tutta l’Europa”, ha spiegato, ribadendo che “l’Ue deve avere un posto al tavolo” delle trattative.


Una scelta non scontata, in un momento in cui il filo diretto tra Washington e Mosca sembra proseguire. Il capo della diplomazia russo Sergey Lavrov, oggi, ha parlato al telefono con la sua controparte americana, Marco Rubio. Nelle stesse ore, durante i suoi incontri a Monaco, Kellogg ha ribadito a chiare lettere che nel percorso verso una soluzione negoziata del conflitto “ci sono due parti e un solo mediatore”, gli Stati Uniti, che stanno lavorando a un piano che dovrebbe realizzarsi “non in alcuni mesi, ma nel giro di settimane, giorni”. L’Europa sarebbe consultata, dunque, ma alla fine esclusa. “Potrebbe essere come il gesso sulla lavagna, potrebbe irritare un po’, ma vi sto dicendo qualcosa di molto onesto”, ha detto l’inviato Usa, che ha invitato “gli amici europei” a “non lamentarsi”, ma ad avanzare piuttosto “proposte concrete ed idee”. L’Europa sarebbe dunque fuori dai giochi, benché Tajani abbia assicurato che sia il segretario Stato Marco Rubio che lo stesso Kellogg, incontrati in Baviera, abbiano manifestato “voglia di ascoltare l’Europa e l’Italia”, in questo che il ministro ha definito solo “l’inizio” di un “percorso”, di una “nuova stagione”, in cui anche “l’Italia sta facendo la sua parte”. “Abbiamo detto molte cose a Rubio e a Kellogg”, ha spiegato Tajani, a partire proprio dal ruolo che dovrebbe avere l’Europa al tavolo del negoziato. L’argomento potrebbe essere discusso già domani in occasione di una possibile riunione informale dei ministri degli Esteri dell’Unione a Monaco.


L’arma più importante in mano all’Ue sarebbe sempre quella delle sanzioni. Adottate a più riprese per colpire personalità e aziende russe coinvolte nel conflitto, prossimo al suo terzo anniversario, potrebbero rivelarsi il grimaldello per scalfire il muro di gomma americano sul negoziato. Un nuovo round di misure contro Mosca, secondo quanto riferito da fonti diplomatiche, potrebbero irritare il Cremlino e minare i colloqui mediati da Washington, sollevando interrogativi in Russia sull’opportunità concreta di coinvolgere l’Unione nelle discussioni. Sanzioni che sono state evocate anche in una dichiarazione congiunta dei ministri degli Esteri del G7, convocata a margine della Conferenza di Monaco dalla presidenza canadese. Ogni nuova misura “aggiuntiva” dopo febbraio, si legge nel testo, dovrebbe però “essere collegata al fatto che la Federazione Russa intraprenda sforzi reali e in buona fede per porre fine in modo duraturo alla guerra”. (di Corrado Accaputo)

Sanremo, città ‘sold out’ e traffico paralizzato per serata finale

Sanremo, città ‘sold out’ e traffico paralizzato per serata finaleRoma, 15 feb. (askanews) – Sanremo è letteralmente ‘sold out’, il traffico è impazzito e una marea di persona affolla le vie non solo centrali, non solo intorno al Teatro Ariston, ma in tutta la città ligure. Traffico in tilt, parcheggi completi già da questa mattina, code per i taxi e per i bus. Insomma, la città si prepara per il gran finale della 75esima edizione del Festival con lunghe code agli accessi in piazza Colombo.


Elevati anche i controlli di sicurezza nei varchi allestiti dalle forze dell’ordine; le unità cinofile della polizia hanno inoltre controllato il Teatro Ariston.

Ucraina, Zelensky: ho rifiutato un accordo con gli Usa sulle terre rare

Ucraina, Zelensky: ho rifiutato un accordo con gli Usa sulle terre rareMonaco di Baviera, 15 feb. (askanews) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto di avere rifiutato l’accordo con gli Sgtati Uniti sulle terre rare, perché il documento proposto “non è ancora pronto a proteggere gli interessi” del suo Paese. “Io sono il presidente e avrò un’influenza sulla qualità di questo documento. Ed è per questo che non ho lasciato che i ministri firmassero l’accordo, perché non è pronto, secondo me. Non è ancora pronto a proteggere i nostri interessi”, ha detto Zelensky parlando con alcuni giornalisti ucraini a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, secondo quanto riportato da Rbc-Ucraina.


Inoltre, ha spiegato Zelensky, bisogna “pensare a come distribuire i profitti, se è tutto correlato alle garanzie di sicurezza”. “Non vedo ancora questa connessione nel documento”, ha osservato, aggiungendo che invece questa connessione dovrebbe essere chiara.

Sanremo, Alex Wyse: un brano dedicato a mia nonna

Sanremo, Alex Wyse: un brano dedicato a mia nonnaSanremo, 15 feb. (askanews) – Volto di punta del daytime di RaiUno con “Storie Italiane”, Eleonora Daniele ha aperto questo pomeriggio l’ultima puntata di StudioNews-Speciale Sanremo commentando la serata delle Cover, che conferma lo straordinario successo di pubblico del quarto Festival targato Carlo Conti: “È stata una serata divertente ed emozionante. Personalmente il mio picco emotivo l’ho avuto quando Marcella Bella è scesa in platea per salutare suo fratello Gianni. Insieme hanno scritto pagine di musica che hanno fatto la storia del nostro Paese, anche all’estero”. Instancabilmente attenta alle tematiche sociali più urgenti, dal bullismo al disagio giovanile passando per le questioni di genere, Eleonora Daniele, il prossimo 26 febbraio presso la sede del Parlamento Europeo in Roma, sarà testimonial di un momento di riflessione programmatica in seno alla Giornata Europea contro le Molestie.


Alle donne, alla storia delle loro conquiste (dagli Anni Sessanta ad oggi) è dedicato anche l’ultimo saggio di Marzia Roncacci, giornalista e conduttrice di Tg2 Italia Europa: “L’invidia del pene”, racconta, “è un libro per tutti ma ricorda soprattutto alle donne, in particolar modo alle più giovani, che non ha senso maschilizzarsi per sentirsi più forti e credibili”. A bilancio del Festival di Sanremo 2025, Roncacci promuove la direzione artistica di Carlo Conti che, dice, “attraverso le sue scelte musicali, ha saputo fotografare ciò che il nostro Paese è in questo momento, nel bene e nel male”.


Conti, che ha riportato sul palco dell’Ariston, come da tradizione propriamente baudiana, le Nuove Proposte, in un circuito di gara autonomo e parallelo ai destini dei Big. A StudioNews-Speciale Sanremo questo pomeriggio ci ha raggiunti anche Alex Wyse, secondo tra i Giovani, dietro ad Andrea Settembre, con “Rockstar”: “È un brano che ci invita a tirare fuori ciò che teniamo nascosto. La frase ‘solo quando cresciamo diventiamo piccoli?’ mi fa pensare a mia nonna, all’ultimo periodo con lei”. Tra gli ospiti del Festival di Sanremo 2025, in attesa dell’arrivo di Antonello Venditti che nel corso della Finalissima di questa sera riceverà il Premio alla Carriera, l’ex campionessa Carolina Kostner, sul palco mercoledì scorso per lanciare le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. E a proposito di sport torna, su Rai Italia e on-demand su Raiplay dal 22 febbraio, “Linea Azzurri”, il programma ideato da Angelo Maietta che racconta le storie di entusiasmo e sacrificio dei nostri atleti animati dal fuoco della fiamma olimpica. In studio con la conduttrice Patrizia Barsotti, Maietta è lapidario sulla sentenza Wada che ha portato alla squalifica per tre mesi di Jannik Sinner per il caso clostelbol: “Una vergogna giudiziaria. Un successo enorme come quello di Sinner, innesca luci e ombre. E, di solito, chi sta in ombra vorrebbe far di tutto per spegnerti”.


Antonomasia della regia televisiva, per l’ultima puntata della quarta edizione non poteva mancare un grande amico di StudioNews – Speciale Sanremo, Duccio Forzano, in teatro con “Come Rocky Balboa”, dal suo libro omonimo del 2016: “Con un po’ di presunzione ho fatto questo salto dal dietro le telecamere al palcoscenico”, sorride, “è un’esperienza divertente, terapeutica e certamente anche stimolante perché il pubblico, non essendo abituato a vederti in una certa veste, si aspetta qualcosa, ti sfida”. Momento pronostici, infine, affidato a Roberta Ammendola (RaiNews24) che punta su Lucio Corsi come la vera sorpresa di questo Festival. Un Festival definito da più parti come del ritorno alla tradizione e che StudioNews è stato felice di potervi raccontare grazie alle partnership con AskaNews, Casa Sanremo e CiaoUsaTv. Patrizia Barsotti, Numa Palmer, autori, inviati e tecnici vi danno appuntamento alla prossima edizione.

Sanremo, Tony Effe: Ho coperto i tatuaggi per rispetto al Festival

Sanremo, Tony Effe: Ho coperto i tatuaggi per rispetto al FestivalSanremo, 15 feb. (askanews) – Collaborativo e disponibile, Tony Effe si è presentato in sala stampa all’Ariston con otto collane e maglietta di Topo Gigio “Volevo essere un duro” dopo la polemica con la Rai che gli ha fatto togliere la collana poco prima di salire col palco. In prima battuta è proprio tornato sulla questione della collana, ribadendo che le regole devono valere per tutti. “Me la hanno fatta togliere prima di salire sul palco, mi ha deconcentrato” e sull’ipotesi di un esposto del Codacons ha replicato secco. “Se ne occuperanno i miei legali”.


“Mi sto divertendo molto, è stressante per gli orari ma mi diverto e ho incontrato molti artisti, tipo Lucio Corsi, mi piace che ognuno ha qualcosa da darmi in questo Festival, prendo da ognuno e porto a casa… Fedez? L’ho incontrato solo al Green carpet, basta, se lo avessi incontrato lo avreste saputo” ha risposto. I due in passato avevano fatto parlare per un dissing. “Nella prima serata ho coperto i tatuaggi per rispetto al festival, di mia mamma e di tutti quelli che non amano i tatuaggi” ha spiegato il rapper romano che poi si dilungato sul suo percorso artistico. “Ho scritto di tante cose, ho un repertorio di 160 canzoni, ho testi molto duri ma anche canzoni d’amore, per il brano di Sanremo ho preso lezioni di canto perchè quel tipo di melodia lo richiedeva” ha detto. Damme ‘na mano è un brano romantico e passionale che celebra Roma e il profondo legame di Tony Effe con la sua città natale. Tony personifica Roma come una donna, esprimendo l’amore e la connessione che prova verso di essa. Poi ha annunciato un concerto al Circo Massimo di Roma il 6 luglio e a chi gli chiede se dopo le polemiche di Capodanno pensa di invitare anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri? Replica: “Certo, volentieri”, aggiungendo sul caso capodanno: “È successo un casino per una cosa di cui non avevo colpe. Mi è dispiaciuto quello che è successo: potevano informarsi prima di chiamarmi”.

Sanremo, apre la serata finale Michielin e chiude Sarah Toscano

Sanremo, apre la serata finale Michielin e chiude Sarah ToscanoSanremo, 15 feb. (askanews) – Apre Francesca Michielin e chiude Sarah Toscano. Ecco l’ordine di uscita (e i codici del televoto) dei 29 artisti in gara per la serata finale che decreterà il vincitore del Festival di Sanremo. 01 – Francesca Michielin 02 – Willie Peyote 03 – Marcella Bella 04 – Bresh 05 – Modà 06 – Rose Villain 07 – Tony Effe 08 – Clara 09 – Serena Brancale 10 – Brunori Sas 11 – Francesco Gabbani 12 – Noemi 13 – Rocco Hunt 14 – The Kolors 15 – Olly 16 – Achille Lauro 17 – Coma _Cose 18 – Giorgia 19 – Simone Cristicchi 20 – Elodie 21 – Lucio Corsi 22 – Irama 23 – Fedez 24 – Shablo ft. Guè, Joshua, Tormento 25 – Joan Thiele 26 – Massimo Ranieri 27 – Gaia 28 – Rkomi 29 – Sarah Toscano

Ucraina, G7: legare le nuove sanzioni a Mosca a reali sforzi per la pace

Ucraina, G7: legare le nuove sanzioni a Mosca a reali sforzi per la paceMonaco di Baviera, 15 feb. (askanews) – “Ogni nuova sanzione aggiuntiva dopo febbraio dovrebbe essere collegata al fatto che la Federazione Russa intraprenda sforzi reali e in buona fede per porre fine in modo duraturo alla guerra contro l’Ucraina”, in modo da fornire all’Ucraina “sicurezza e stabilità a lungo termine come paese sovrano e indipendente”. E’ quanto hanno scritto in un documento unitario i ministri degli Esteri del G7, riuniti oggi sotto la presidenza canadese a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco.


I ministri hanno “sottolineato il loro impegno a lavorare insieme per contribuire a raggiungere una pace duratura” e “un’Ucraina forte e prospera” e hanno “ribadito la necessità di sviluppare solide garanzie di sicurezza per garantire che la guerra non ricominci”.

Carlo Conti: “Sanremo oltre le aspettative, non ho rimpianti”

Carlo Conti: “Sanremo oltre le aspettative, non ho rimpianti”Sanremo, 15 feb. (askanews) – Un Festival andato “oltre le più rosee aspettative”. Nessun rimpianto, emozione per il messaggio del Papa e per il ricordo di Fabrizio Frizzi; un onore avere sul palco Roberto Benigni. È il bilancio che Carlo Conti, conduttore e direttore artistico della 75esima edizione del Festival di Sanremo, traccia ad askanews.


Carlo Conti, come è andata? “Mi pare un bilancio abbastanza positivo”, scherza, commentando il boom di ascolti di queste serate. “È andato tutto molto bene, anzi al di là delle più rosee aspettative”, confessa. Nessun eccesso, il format ha funzionato: “Credo che il Festival in fondo sia una gara di canzoni, un rito collettivo che ci permette di seguire tutti insieme qualcosa. Negli anni gli eccessi ci sono stati, in un modo o nell’altro, fuori o sul palco dell’Ariston, ma è proprio questo, perché come dice Pippo Baudo Sanremo è Sanremo e solo questo ci permette di commentare, parlare, sparlare del Festival e ci riunisce tutti insieme a guardare lo stesso evento. Quando riesci poi a riunire tutte le generazioni, è chiaro che fai dei grandi numeri”. Il momento più bello ed emozionante? C’è un rimpianto? “Non ho rimpianti. Il momento più bello ed emozionante sicuramente il messaggio del Papa e anche aver ricordato Fabrizio Frizzi su quel palco. Il momento più divertente, invece, è l’onore di aver fatto la spalla a Roberto Benigni”, risponde Carlo Conti, che in conclusione manda “un abbraccio gigantesco a Papa Francesco”, ricoverato al Gemelli.


Di Serena Sartini e Alessandra Velluto

Sanremo, Conti: Non ho mai avuto pressioni da Rai, faccio il giullare

Sanremo, Conti: Non ho mai avuto pressioni da Rai, faccio il giullareSanremo, 15 feb. (askanews) – “Ho sempre detto, che non voglio fare paragoni nel bene, nel male, anche adesso, che i dati magari potrebbero per me essere importanti. Ho cercato di fare un festival come ho fatto gli altri tre. Ha detto Carlo Conti sulle mancate polemiche e sul Festival “Normalizzato” e si possibili pressioni avute dalla dirgenza Rai. “Per me la Rai è la Rai, insomma, io faccio giullare, faccio intrattenimento, quindi, grazie a Dio, non ho mai avuto pressioni o indicazioni come fare il Festival. Faccio quello che ho fatto anche nelle mie tre precedenti gestioni: il Festival della canzone italiana. Quello che può accadere sono degli incidenti di percorso che possono essere più o meno gravi e che devi cercare da professionalista di risolvere, come hanno sempre fatto gli miei predecessori. Non cerchiamo le polemiche certamente, ciascuno di noi vorrebbe che l’attenzione fosse soprattutto sulle canzoni. Delle volte ci si riesce, un po’ di più delle volte ci si riesce meno, però per ora, e tocco degli amuleti che ho con me dalla nascita”.

Sanremo, Cattelan: Si confonde il soggetto con l’oggetto della battuta

Sanremo, Cattelan: Si confonde il soggetto con l’oggetto della battutaSanremo, 15 feb. (askanews) – L’errore che si fa è di confondere il soggetto con l’oggetto della battuta” così Alessandro Cattelan in conferenza stampa ha replicato alle polemiche sulla cover di Montagne verdi con la parodia su quello che è accaduto a Roccaraso. “Lo rifarei perchè è quello che facciamo alla trasmissione, modifichiamo i testi delle canzoni che sono al festival o ci sono state. In quella serata c’era ospite Marcella Bella e abbiamo preso il suo brano più famoso, ma la critica non era per su Roccaraso e sui napoletani ma per quello che possono generare, anche nel male, i social. Ho un ottimo rapporto con Napoli e ci tornerò presto” ha concluso il conduttore del Dopo Festival.