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Ucraina, Zelensky: Putin vuole Trump sulla Piazza Rossa

Ucraina, Zelensky: Putin vuole Trump sulla Piazza RossaMonaco di Baviera, 15 feb. (askanews) – Vladimir “Putin una volta parla a tu per tu con l’America, proprio come prima della guerra, quando si incontrarono in Svizzera e sembrava che volessero spartirsi il mondo. Poi, Putin cercherà di far arrivare il presidente degli Stati Uniti sulla Piazza Rossa il 9 maggio di quest’anno, non come leader rispettato, ma come sostegno alla sua stessa performance”. Lo ha detto oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante il suo intervento alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. “Non ne abbiamo bisogno. Abbiamo bisogno di un vero successo. Abbiamo bisogno di una vera pace”, ha aggiunto Putin.

Hamas ha liberato altri 3 ostaggi israeliani: consegnati alla Croce Rossa

Hamas ha liberato altri 3 ostaggi israeliani: consegnati alla Croce RossaMonaco di Baviera, 15 feb. (askanews) – Hamas ha consegnato questa mattina altri tre israeliani, con doppia nazionalità, nell’ambito dell’accordo sul rilascio degli ostaggi con Israele. I tre israeliani sono stati fatti sfilare da Hamas su un palco a Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale, prima di essere consegnati alla Croce Rossa. In cambio, Israele si prepara a liberare 369 prigionieri palestinesi.


I tre ostaggi liberati da Gaza sono Sacha Trupanov, israeliano-russo di 29 anni, Sagui Dekel-Chen, israeliano-americano di 36 anni, e Yair Horn, israeliano-argentino di 46 anni. Etrano stati rapiti dal kibbutz Nir Oz durante l’attacco del 7 ottobre 2023. Delle 251 persone prese in ostaggio da Hamas, 73 si trovano ancora a Gaza, di cui almeno 35 sono morte, secondo l’esercito israeliano.

Ucraina, Zelensky: Putin vuole Trump in Piazza Rossa

Ucraina, Zelensky: Putin vuole Trump in Piazza RossaMonaco di Baviera, 15 feb. (askanews) – Vladimir “Putin una volta parla a tu per tu con l’America, proprio come prima della guerra, quando si incontrarono in Svizzera e sembrava che volessero spartirsi il mondo. Poi, Putin cercherà di far arrivare il presidente degli Stati Uniti sulla Piazza Rossa il 9 maggio di quest’anno, non come leader rispettato, ma come sostegno alla sua stessa performance”. Lo ha detto oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante il suo intervento alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. “Non ne abbiamo bisogno. Abbiamo bisogno di un vero successo. Abbiamo bisogno di una vera pace”, ha aggiunto Putin.

Sanremo, Fedez fa “mea culpa” e cambia il senso di “Bella stronza”

Sanremo, Fedez fa “mea culpa” e cambia il senso di “Bella stronza”Sanremo, 15 feb. (askanews) – “Ti ho dato tutte le ragioni per essere una bella stronza” si chiude così la versione di Fedez della canzone di Marco Masini “Bella stronza”. Concentrato e quasi impassibile sul finire del brano si emoziona ribaltando il significato del brano originale. Con le sue rime che si intrecciano col testo originale cantato da Masini, fa una sorta di ammissione di colpa da un uomo che si è comportato male nei confronti della donna. Tra le altre rime aggiunte ancora riferimenti autobiografici alla storia del rapper, “Sulla pancia ho una ferita/ che mi ha fatto meno male” e poi ancora “Riusciremo mai a ferire chi ci odia/ come chi ci ama per davvero”. Resta però un dubbio: a chi sono rivolte le scuse? Alla ex moglie o alla ex amante? Ai posteri e al gossip l’ardua sentenza. Il brano in ogni caso funzione e farà strada.

Sanremo, Rocco Hunt e Clementino “benedetti” da Pino Daniele

Sanremo, Rocco Hunt e Clementino “benedetti” da Pino DanieleSanremo, 14 feb. (askanews) – Un video di Pino Daniele che “benedice” i due giovanissimi Rocco Hunt e Clementino di una decina di anni fa durante un concerto in cui li definiva “Mascalzoni”. Si apre così l’esibizione del rapper napoletano nella serata dei duetti in cui hanno eseguito “Yes I know my way” del grande Pino Daniele, rap e strofe in napoletano, per una performance travolgente. Si chiude con l’abbraccio tra i due, sotto la foto con Pino e il tributo della platea dell’Ariston al cantautore scomparso 10 anni fa.

Sanremo, il geniale Lucio Corsi canta con Topo Gigio “Volare”

Sanremo, il geniale Lucio Corsi canta con Topo Gigio “Volare”Sanremo, 14 feb. (askanews) – Il geniale e talentuso Lucio Corsi nella serata dei duetti ha cantato con Topo Gigio “Volare- Nel Blu dipinto di blu” di Domenico Modugno. Un tuffo nel passato e nell’infanzia, innovativo e strappa-sorrisi, la sala stampa e l’Ariston applaudono con calore la performance che ha visto inseriere nel brano l’immancabile: “Ma cosa mi dici mai!!. “Con Topo Gigio ci siamo conosciuti a Castiglione della Pescaia. Di questo duetto vado molto orgoglioso, non è una gag, ma si fonda sulla musica che amo che è quella che mi porta da altre parti, che mi cala in altri panni, mi inganna. La musica che mi racconta la realtà per com’è mi annoia” aveva dichiarato il cantautore toscano alla vigilia della sua esibizione.

Benigni-show a Sanremo: “Giorgia e Musk innamorati. Saranno su Marte?”

Benigni-show a Sanremo: “Giorgia e Musk innamorati. Saranno su Marte?”Sanremo, 14 feb. (askanews) – Inizia con l’ironia di Roberto Benigni (stoccate a Salvini, Meloni e al campo largo di Schlein) la quarta serata del Festival di Sanremo, dedicata alle cover. “E’ un sogno che si realizza per me”, annuncia Carlo Conti. “Il sogno è tutto mio – risponde Benigni -. Credimi perché non perdo una parola di quello che fai. Sono un Carlocontiologo. Complimenti, il Festival è magnifico. Hai fermato l’Italia, l’hai paralizzata, tu dovresti fare il ministro dei Trasporti”, è la stoccata iniziale al governo.


L’attore toscano si complimenta con il conduttore e direttore artistico del Festival per aver portato il “campo largo” sull’Ariston. “Hai chiamato tutti: dalla Clerici a Gerry Scotti da Mediaset. Tu sì che hai fatto il campo largo…”, ha ironizzato. Sempre sul filo dell’ironia un gioco sui cantanti. “Ho visto Marcella Bella e le ho detto: Bella ciao, è venuto fuori un putiferio, ho dovuto salutare anche i Neri per caso”. Ed ancora: “Al Festival ci sono un sacco di artisti, c’è anche Giorgia… Vedrai che ci sarà per diversi anni”. Poi sul legame della premier con Musk: “E’ innamorato di Giorgia! Lo sanno tutti! Ma l’hai visto quando è venuto in Italia? Sempre insieme! Poi è andato in America a ritirare il premio e chi gliel’ha consegnato? Musk! Sono innamorati!”. Ed ancora: “Oggi è San Valentino, Giorgia non è da nessuna parte? E’ con lui su un satellite a Venezia! Quelli sono capaci di sposarsi e fare il viaggio di nozze su Marte!”.


Ne ha per tutti, il comico toscano, che lancia una stoccata anche al neo presiente americano Donald Trump: “Segue Sanremo tutte le sere da Mar-a-Lago, con Musk. Vuole rifarlo grande, ha già il cappellino rosso, ‘Make Sanremo Great Again’!”. “Dopo la Groenlandia e il Canada, Trump vuole la Liguria! O diventa il 53esimo Stato degli Stati Uniti o gli metto un dazio del 200% sulle trofie al pesto!”, dice ancora Benigni, tra gli applausi del Teatro Ariston.


Nel suo (quasi) monologo con Carlo Conti – con cui ha cantato l’Inno del corpo sciolto – ha rivolto un messaggio di gratitudine al capo dello Stato Mattarella, proprio nella giornata in cui il presidente della Repubblica è stato attaccato da Mosca. “Due anni fa ricordo che su quel palchetto c’era il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, faacemmo insieme una serata parlando della Costituzione, si divertì e commosse. E’ una persona straordinaria. Volevo dire al Presidente che siamo sempre vicini alle sue parole, ci riconosciamo in quello che dice, non ho mai sentito dire al Presidente una parola che non fosse di verità e di pace. Siamo orgogliosi di essere rappresentati dal presidente Mattarella per la sua dignità e la sua umanità. Grazie Presidente”.

Sanremo al gran finale, chi vincerà? Se ne parla a StudioNews

Sanremo al gran finale, chi vincerà? Se ne parla a StudioNewsSanremo, 14 feb. (askanews) – Si chiude sabato 15 gennaio alle 13.30 la quarta edizione di StudioNews-Speciale Sanremo, salotto giornalistico realizzato in collaborazione con l’agenzia stampa Askanews dedicato alla settantacinquesima edizione del Festival della Canzone Italiana che lo stesso giorno eleggerà il successore di Angelina Mango, alla vittoria l’anno scorso con “La Noia”. La puntata di oggi si è aperta con il collegamento in diretta del Ministro del Turismo Daniela Santanchè che, durante l’intervista rilasciata alla giornalista Patrizia Barsotti, ha sottolineato l’importanza del Festival di Sanremo anche dal punto di vista turistico: “il Festival di Sanremo non è solo musica, ma un volano per il turismo, generando un impatto economico di oltre 184 Mln, con una copertura mediatica di 95,5 Mln ed una presenza turistica durante il Festival di oltre 35.000 presenze”. La padrona di casa, Patrizia Barsotti e i suoi tanti ospiti – inclusa Numa Palmer cantante, produttrice discografica e opinionista televisiva, presenza fissa delle sei puntate di StudioNews-Speciale Sanremo – si lasceranno negli ultimi pronostici. Una “schedina musicale” a cui potranno partecipare anche gli spettatori da casa tramite social. Ospite musicale Amara al secolo Erica Mineo, che questa sera sul palco dell’Ariston duetterà con Simone Cristicchi, suo partner anche nella vita. L’autrice del brano “Quando sarai piccola”, in questa occasione ha presentato anche il suo libro “La certezza di essere viva”. StudioNews-Speciale Sanremo torna in onda, per l’ultima puntata di questa edizione, sabato 15 febbraio alle 13.30 su Studionews.tv, Askanews.it e Casa SanremoTv. Per i nostri connazionali all’estero, l’appuntamento è invece su CiaoUsa.Tv Nel corso di questa puntata hanno partecipato: Antonella Rizzato, Paolo Curridori, Matteo Bompani, Silvia Salemi, Giovanni Terzi, Rachele Decata, Francesca Lovatelli Caetani, Alma Manera, Abba The Best. In collegamento, durante la puntata: la cantante e conduttrice radiofonica Alma Manera e il chirurgo plastico Leonardo Corsaro. Quest’anno StudioNews-Speciale Sanremo ha dato inoltre la possibilità di esibirsi dal vivo al Palafiori a molteplici artisti emergenti, con l’auspicio che questo battesimo festivaliero possa presto portarli sul palco dell’Ariston a gareggiare tra i grandi. Il racconto del Festival continua anche sui social StudioNews.

Zelensky: colloquio con Meloni, grazie Italia per sostegno Ucraina

Zelensky: colloquio con Meloni, grazie Italia per sostegno UcrainaRoma, 14 feb. (askanews) – “Ho avuto una telefonata con il Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e ho ringraziato l’Italia per il suo ampio sostegno all’Ucraina”. Lo ha scritto su X il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.


“L’ho informata dei miei recenti contatti con l’amministrazione statunitense, tra cui l’incontro con il vice presidente JD Vance e la telefonata con il presidente Trump”, ha aggiunto Zelensky, “Abbiamo discusso del coordinamento con i partner sulle garanzie di sicurezza efficaci per l’Ucraina e dei possibili quadri per assicurare la sicurezza a lungo termine”. “Ho sottolineato che la garanzia più forte ed efficace in termini di costi è l’adesione alla Nato”, ha proseguito, “Finché l’Ucraina non riceverà un invito, è fondamentale che i nostri partner sostengano lo sviluppo di un esercito forte e moderno, di sistemi di difesa aerea, di capacità a lungo raggio e di una flotta capace”.

Vance fustiga l’Europa, a Monaco è scontro sull’ordine democratico

Vance fustiga l’Europa, a Monaco è scontro sull’ordine democraticoMonaco di Baviera, 14 feb. (askanews) – Doveva essere la giornata dell’Ucraina, è diventata l’occasione di un durissimo scontro a colpi di lezioni di democrazia tra gli Stati Uniti e l’Unione europea. Al suo esordio alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, il vice presidente americano J. D. Vance ci è andato giù pesante. Il suo j’accuse nei confronti dell’Europa è stato articolato e del tutto inatteso, e ha lasciato la platea di funzionari governativi ed esperti di geopolitica, giunti ad ascoltarlo, con un misto di preoccupazione e incredulità.


Vance ha fustigato l’intero sistema di regole europee, ha accusato l’Europa di avere represso la libertà di parola e di avere scelto di “correre nella paura” dei propri elettori. Quanto all’aumento dell’immigrazione clandestina nel Vecchio Continente, ha commentato, è frutto di “decisioni consapevoli prese da politici nell’arco di un decennio”. Affrontando apparentemente il tema delle preoccupazioni statunitensi per la sicurezza europea, il vice di Donald Trump ha quindi dipinto un’Unione diretta da élite antidemocratiche, avvezza a metodi “repressivi” e “visioni politiche non ortodosse”. Accuse che sono state respinte al mittente con decisione dal ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, che non ha perso tempo ed ha replicato piccato: “se ho capito bene” Vance “sta paragonando parti dell’Europa a regimi autoritari” e “questo non è accettabile”. Il presidente federale Frank-Walter Steinmeir, in realtà, aveva per primo alzato l’asticella delle polemiche con Washington. “La nuova amministrazione americana ha una visione del mondo diversa dalla nostra. Una visione che non tiene conto delle regole stabilite, delle partnership consolidate e della fiducia”, ha detto il capo dello Stato, avvertendo che “l’assenza di regole non deve diventare il modello per un nuovo ordine mondiale”. Quella di Vance, però, non è parsa una semplice replica, ma un discorso preparato e ricercato, mentre tutti si attendevano un intervento distensivo dopo le preoccupazioni degli ultimi due giorni innescate dalla brusca accelerazione di Trump sull’Ucraina e i suoi contatti con Vladimir Putin. “La minaccia che mi preoccupa di più nei confronti dell’Europa non è la Russia, non è la Cina, non è nessun altro attore esterno; ciò che mi preoccupa è la minaccia dall’interno, il ritiro dell’Europa da alcuni dei suoi valori più fondamentali, valori condivisi con gli Stati Uniti d’America”.


Durante la sua invettiva contro l’Europa, Vance ha criticato il Regno Unito per avere arrestato un cittadino che protestato vicino a una clinica per l’aborto ed ha accusato la Svezia di avere condannato una campagna anti-Islam. Poi ha rivolto critiche esplicite ai leader europei che, a suo dire, avrebbero “minacciato e intimidito aziende di social media per censurare la cosiddetta disinformazione”. E per dare sostanza alle sue parole, ha citato la teoria della fuga di laboratorio del Covid-19. “Sembra sempre più che si tratti di vecchi interessi radicati, nascosti dietro brutte parole dell’era sovietica come disinformazione”, gente “a cui semplicemente non piace l’idea che qualcuno con un punto di vista alternativo possa esprimere un’opinione diversa o, Dio non voglia, votare in modo diverso o, peggio ancora, vincere un’elezione”, ha spiegato. Secondo il vicepresidente Usa, “mettere a tacere” i punti di vista non ortodossi “è il modo più sicuro per distruggere la democrazia”. Ecco perché, secondo il numero due dell’amministrazione Trump, gli attuali leader europei somigliano molto agli autocrati di vecchi regimi repressivi durante la Guerra Fredda. Il suo pensiero è andato alla Romania e alle sue elezioni annullate. “Quando vediamo tribunali europei annullare elezioni e alti funzionari minacciare di annullarne altre, dobbiamo chiederci se ci stiamo attenendo a uno standard adeguatamente elevato” di democrazia, ha insistito, tracciando parallelismi tra ciò che ha definito una repressione della libertà di parola oggi e le autocrazie del XX secolo. “Nella memoria vivente di molti di voi in questa sala”, ha detto rivolgendosi a una platea incredula, “la Guerra Fredda ha posizionato i difensori della democrazia contro forze molto più tiranniche in questo continente”. “Considerate la parte in quella lotta che ha censurato i dissidenti, che ha chiuso le chiese, che ha annullato le elezioni. Erano i buoni? Certamente no. E grazie a Dio, hanno perso la Guerra Fredda. Hanno perso perché non hanno né apprezzato né rispettato tutte le straordinarie benedizioni della libertà”, ha affermato. Ma “sfortunatamente”, è il ragionamento del vice presidente Usa, “quando guardo l’Europa oggi, a volte non è così chiaro cosa sia successo ad alcuni dei vincitori della Guerra Fredda, “non si possono forzare le persone a pensare, a sentire o a credere”.


Ed eccola la lezione di democrazia di Vance all’Europa. I leader europei dovrebbero “accogliere ciò che la gente dice”, “anche quando è sorprendente”: “anche quando non siete d’accordo”, ha precisato. Proprio questa è la “magia” di ogni Stato democratico. Credere nella democrazia, secondo Vance, significa capire che “ognuno dei nostri cittadini ha saggezza ed ha una voce”, e “se ci rifiutiamo di ascoltare quella voce, anche le nostre battaglie più vincenti otterranno ben poco”. Quindi la conclusione ad effetto, con la citazione di una delle frasi più celebri di Papa Giovanni Paolo II, definito “uno dei più straordinari campioni della democrazia in questo continente o in qualsiasi altro”: “Non abbiate paura”. “Non dovremmo avere paura del nostro popolo”, ha precisato, “anche quando esprime opinioni che non sono d’accordo con la sua leadership”. (di Corrado Accaputo)