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Beirut, raid Israele su sede Hezbollah: obiettivo era Nasrallah

Beirut, raid Israele su sede Hezbollah: obiettivo era NasrallahRoma, 27 set. (askanews) – Violentissmi raid aerei hanno preso di mira la roccaforte di Hezbollah nella periferia sud di Beirut, un attacco israeliano che aveva come obiettivo il leader del partito sciita, Hassan Nasrallah, che secondo una fonte vicina al gruppo filo-iraniano è rimasto illeso. Molte tv israeliane hanno invece riferito che ci sono valutazioni sempre più convergenti dello stato ebraico sull’uccisione di Nasrallah. “È molto difficile immaginare che esca vivo da un attacco del genere”, ha dichiarato un funzionario dello stato ebraico.


Almeno sei edifici sono stati completamente distrutti da questi attacchi, i più violenti dalla guerra del 2006 tra Israele e Hezbollah, secondo una fonte vicina al movimento. I video diffusi hanno mostrato un’enorme esplosione e dense colonne di fumo che si alzano sopra gli edifici della periferia meridionale. Israele ha dichiarato di aver effettuato un “attacco di precisione” al “quartier generale” di Hezbollah. Nasrallah “sta bene”, ha dichiarato una fonte vicina al movimento a condizione di anonimato.


Si sono susseguite scene di panico mentre i residenti si affrettavano a fuggire dalla zona. Le esplosioni hanno causato enormi crateri in diversi punti, secondo il canale televisivo di Hezbollah, al Manar. Nel centro di Beirut si sentivano le sirene delle ambulanze. Questi violenti attacchi hanno avuto luogo poco dopo il discorso del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, in cui il premier ha promesso di continuare a colpire Hezbollah in Libano. Netanyahu anticiperà il ritorno in Israele da New York dopo il massiccio attacco di oggi nella capitale libanese: il premier decollerà da New York stasera alle 20 ora locale, le 2 di notte in Italia. Il primo ministro libanese Najib Mikati ha accusato Israele di “ignorare gli appelli internazionali per un cessate il fuoco” e di condurre una “guerra genocida” in Libano. Washington, fedele alleato di Israele, ha dichiarato di non essere stata informata. “No, gli Stati Uniti non hanno ricevuto alcun avvertimento prima che Israele lanciasse la sua operazione”, ha dichiarato un funzionario americano a condizione di anonimato.


Nell’ultima settimana, l’esercito israeliano ha intensificato i suoi attacchi in Libano, in particolare nella periferia meridionale di Beirut, e ha eliminato alti comandanti del movimento filo-iraniano, tra cui Ibrahim Aqil, comandante dell’unità d’elite Al-Radwan, ucciso in un attacco venerdì scorso. Ieri, Mohammed Srour, capo dell’unità di droni di Hezbollah, è stato ucciso in un raid, sempre nella periferia meridionale di Beirut. La Guida Suprema iraniana, l’Ayatollah Ali Khamenei, ha convocato una sessione d’emergenza del Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale presso la sua abitazione, secondo quanto riferito dal New York Times.


L’intero Medio Oriente rischia di essere “spinto nell’abisso”, dopo il raid di Israele a Beirut. È il monito lanciato dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, esprimendo “pieno sostegno” alla proposta di una tregua di 21 giorni in Libano. Hamas ha condannato l’attacco israeliano contro la periferia meridionale di Beirut, mentre in un primo comunicato diffuso dopo l’attacco lanciato oggi dalle forze israeliane a Beirut, il gruppo libanese Hezbollah ha rivendicato un lancio di razzi contro la città di Safed, nel nord di Israele. Secondo i media israeliani, l’attacco ha causato pesanti danni.

Usa: dopo incontro con Zelensky, Trump annuncia che visiterà Ucraina

Usa: dopo incontro con Zelensky, Trump annuncia che visiterà UcrainaRoma, 27 set. (askanews) – L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato – dopo un incontro con il presidente Volodymyr Zelensky, che visiterà l’Ucraina.


“Lo farò (…) È un Paese bellissimo, con un clima bellissimo, tutto bellissimo”, ha detto Trump quando Zelensky lo ha invitato a visitare l’Ucraina. Trump ha anche detto di credere che un accordo di pace possa essere negoziato al momento giusto. Il candidato repubblicano alla Casa Bianca ha aggiunto di avere delle idee per un piano di pace, ma che è troppo presto per prevederne l’aspetto.

Netanyahu all’Onu: “Avanti fino alla vittoria totale”. E lancia un avvertimento all’Iran

Netanyahu all’Onu: “Avanti fino alla vittoria totale”. E lancia un avvertimento all’IranRoma, 27 set. (askanews) – “Ho un messaggio per i tiranni di Teheran: se ci colpite, noi colpiremo voi. Non c’è posto in Iran dove il lungo braccio di Israele non possa arrivare”: lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, intervenendo all’Assemblea generale dell’Onu. Nel suo intervento ha detto che un accordo tra Arabia Saudita e Israele era vicino quando era alle Nazioni Unite l’anno scorso, ma poi Hamas si è riversato oltre confine per uccidere, stuprare, mutilare e bruciare vive le persone “in scene che ricordano l’Olocausto nazista”. Netanyahu ha affermato che Israele ha riportato a casa 154 ostaggi, di cui 117 vivi – la maggior parte dei quali come parte di un accordo di tregua stipulato a novembre – e ha promesso che non avrà pace finché tutti gli ostaggi non saranno riportati a casa.


Netanyahu ha sottolineato che “la maledizione del 7 ottobre” si è estesa ad altri sei fronti, compreso il fronte libanese quando Hezbollah ha aperto il fuoco. Il premier ha citato gli oltre 250 attacchi degli Houthi nello Yemen e gli attacchi delle milizie appoggiate dall’Iran in Iraq. “Ho un messaggio per i tiranni di Teheran”, ha detto, “se ci colpite, noi colpiremo voi”. “Non c’è posto in Iran dove il lungo braccio di Israele non possa arrivare. E questo vale per tutto il Medio Oriente”. “Stiamo vincendo”, ha esclamato Netanyahu.E su Gaza: “La guerra può finire adesso, se Hamas si arrende, libera gli ostaggi e depone le armi. In caso contrario, Israele andrà avanti fino alla vittoria totale”, ha detto.


“Israele sconfiggerà Hezbollah”, così anche Netanyahu all’Onu. “Sono venuto qui per dire basta”, ha detto. “Non ci fermeremo finché i nostri cittadini non torneranno sani e salvi nelle nostre case”, ha ribadito, facendo riferimento ai 60.000 residenti del nord di Israele divenuti sfollati. “Per 18 anni Hezbollah si è rifiutato sfacciatamente di attuare la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza”, ha proseguito, sottolineando che ha spostato le forze direttamente al confine di Israele invece di lasciare il Libano meridionale. “Finché Hezbollah sceglie la via della guerra, Israele ha tutto il diritto di far tornare i propri cittadini sani e salvi”. Israele “continuerà a degradare Hezbollah finché tutti i nostri obiettivi non saranno raggiunti”, ha affermato. 

Abu Mazen all’Onu: fermate il genocidio, basta armi a Israele

Abu Mazen all’Onu: fermate il genocidio, basta armi a IsraeleRoma, 26 set. (askanews) – “Fermate queste crimini, fermate il genocidio, smettete di inviare armi a Israele. Questa follia deve finire. Il mondo intero è responsabile di quello che sta succedendo”: è quanto ha detto il presidente palestinese Abu Mazen nel suo intervento all’Assemblea generale dell’Onu. “Non ce ne andremo, non ce ne andremo, non ce ne andremo. La Palestina è la nostra patria. È la terra dei nostri padri, dei nostri nonni. Rimarrà nostra”: con queste parole aveva iniziato il suo intervento il presidente palestinese, Abu Mazen.

Israele ha deciso: “continua l’attività offensiva” in Libano

Israele ha deciso: “continua l’attività offensiva” in LibanoRoma, 26 set. (askanews) – Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha approvato “la continua attività offensiva delle Forze di difesa israeliane (Idf)” contro Hezbollah in Libano. Lo ha reso noto il suo ufficio, riferendo di un incontro avuto oggi da Gallant con il capo di stato maggiore dell’Idf, il generale Herzi Halevi, il capo della direzione delle operazioni, il generale Oded Basiuk, e il capo della direzione dell’intelligence, il generale Shlomi Binder, per approvare i piani.

Xiaomi 14T Series: fotografia notturna e intelligenza artificiale

Xiaomi 14T Series: fotografia notturna e intelligenza artificialeBerlino, 26 set. (askanews) – Xiaomi ha presentato a Berlino, in un lancio internazionale, la sua ultima famiglia di smartphone flagship Xiaomi 14T Series, progettata “per gli appassionati di fotografia che cercano un imaging di livello superiore”. Ridefinendo la fotografia su smartphone con un’attenzione particolare agli scatti notturni, Xiaomi 14T Series è inoltre caratterizzata da numerose funzionalità AI. Grazie all’avanzata tecnologia di imaging potenziata da AI, infatti, gli utenti possono godere di scatti nitidi e vivaci sia in ambienti notturni che di giorno. Combinando il design con potenti processori MediaTek e display AMOLED, Xiaomi 14T Series offre un’integrazione senza soluzione di continuità delle funzionalità AI per molteplici usi.


In concomitanza con il lancio della sua ultima serie di smartphone, l’azienda ha lanciato anche Xiaomi MIX Flip, un dispositivo pieghevolo, elegante e resistente. Alimentato da Xiaomi HyperOS, offre un’esperienza utente fluida su entrambi i display interno ed esterno. Con imaging professionale Leica e prestazioni di fascia alta, Xiaomi MIX Flip eguaglia gli standard degli smartphone non pieghevoli, offrendo un’eccezionale funzionalità in un formato compatto. Xiaomi 14T Series dispone di capacità fotografiche anche in condizioni di scarsa luminosità. Grazie a Xiaomi AISP, la piattaforma di fotografia computazionale AI LM basata su FusionLM, Xiaomi 14T Series migliora la gamma dinamica e riduce il rumore per ottenere dettagli straordinari e colori vivaci anche in condizioni di illuminazione difficili. Sfruttando enormi dati grezzi da FusionLM, questa serie supporta il formato UltraHDR, migliorando l’esperienza HDR. Inoltre, PortraitLM all’interno della piattaforma AISP migliora la modalità Master Portrait, che copre una gamma focale da 23mm a 75mm, assicurando foto di ritratti stratificate e dettagliate con maggiore profondità, chiarezza e un naturale effetto bokeh.


Xiaomi 14T Pro è dotato di un sistema di tripla fotocamera con cinque lunghezze focali, da 15mm a 120mm. Questo offre una maggiore flessibilità per coprire diverse condizioni di scatto. La fotocamera principale da 50MP presenta un’ampia apertura ƒ/1.6 e l’ultimo sistema di lenti Leica Summilux, abbinato al sensore d’immagine Light Fusion 900. Con un sensore da 1/1,31″, Dual Native ISO Fusion Max e un’elevata gamma dinamica di 13,57EV, questa configurazione avanzata cattura fino al 32% di luce in più rispetto al suo predecessore, garantendo immagini vibranti e dettagliate. Il dispositivo include anche una lente asferica 7P ad alta trasmittanza per catturare più luce e supportare riprese ad alta gamma dinamica. Xiaomi 14T è dotato di un avanzato sensore d’immagine Sony IMX906 e di un versatile sistema a tripla fotocamera con tre obiettivi con quattro lunghezze focali che vanno da 15mm a 100mm. La sua fotocamera principale da 50MP, con un’ampia apertura ƒ/1.7 e l’ultimo sistema di lenti Leica Summilux, offre colori vivaci e dettagli eccezionali anche in condizioni di scarsa illuminazione. La fotocamera ultragrandangolare da 12MP con una lunghezza focale equivalente a 15mm assicura anche scatti paesaggistici nitidi e dettagliati.


Per quanto riguarda le riprese video la modalità Movie predefinita ha un rapporto d’aspetto predefinito di 2,39:1 e supporta la modalità Cinematic Blur e Rack Focus per un’atmosfera cinematografica, mentre la modalità Director introduce un’interfaccia cinematografica professionale con controlli avanzati dei parametri. Nel mentre, la modalità MasterCinema registra video HDR nel formato 10-bit Rec. 2020 e offre registrazioni fino a 4K a 30fps, catturando maggiori dettagli in luci e ombre, offrendo agli utenti una gamma dinamica che si avvicina molto alla visione umana.


Sfruttando la potenza del calcolo sia sul dispositivo che nel cloud, le funzionalità AI di Xiaomi 14T Series consentono agli utenti di migliorare la loro produttività, viaggiare in modo più intelligente e creare contenuti senza sforzo. Portando la collaborazione con Google a nuovi livelli, Xiaomi 14T Series introduce Circle to Search with Google, diventando uno dei primi dispositivi Xiaomi a offrire questa funzione innovativa. Gli utenti possono cercare istantaneamente qualsiasi cosa vedano sul telefono senza dover cambiare app. Inoltre, Xiaomi 14T Series è dotata dell’app Google Gemini che permette di chattare con Gemini per ricevere assistenza nella scrittura, nell’apprendimento, nella pianificazione e altro ancora. Per una maggiore produttività, AI Interpreter supera le barriere linguistiche per migliorare la comunicazione durante le riunioni e le chiamate19 . AI Notes e AI Recorder aumentano l’efficienza con trascrizioni da voce a testo, riconoscimento accurato del parlante e riassunti rapidi, mentre le traduzioni in tempo reale garantiscono interazioni multilingue fluide. Sul fronte della creatività, AI Image Editing espande in modo intelligente le immagini per migliorare la narrazione visiva, mentre AI Eraser Pro rimuove elementi indesiderati per foto impeccabili. AI Film facilita la creazione di brevi video cinematografici mentre AI Portrait genera avatar personalizzati, consentendo agli utenti di esprimere il proprio stile unico senza sforzo.

In Giappone domani si decide il nuovo premier: elezioni incertissime

In Giappone domani si decide il nuovo premier: elezioni incertissimeRoma, 26 set. (askanews) – Sono elezioni dall’esito imprevedibile, quelle che domani si terranno per la leadership del Partito liberaldemocratico giapponese e, di conseguenza, per la premiership nipponica. Elezioni che potrebbero portare anche a un esito storico: la prima donna a capo del governo giapponese nella storia o il leader più giovane della storia. Di certo, si tratta di una partita sulla quale nessuno scommetterebbe uno yen su un possibile cavallo vincente.


Sono nove i candidati che hanno presentato le 20 firme di parlamentari che consentono loro di concorrere alla leadership. Mai se n’erano visti così tanti nell’elezione interna del Jiminto, il nome giapponese del Pld, da quando nel 1972 è stata introdotta questa formula elettorale. Conseguenza della decisione di Fumio Kishida, il premier che dovrebbe lasciare il suo posto all’inizio della prossima settimana, di non concorrere assumendosi la responsabilità del crollo di consensi del partito a causa degli scandali sull’utilizzo irregolare dei fondi politici, che ha portato anche allo scioglimento delle fazioni interne, le onnipotenti “habatsu”. Proprio questo fatto rende molto difficile capire cosa si stia muovendo nella pancia del partito. Sembra una lotta di tutti contro tutti, il cui esito è totalmente imprevedibile.


I candidati di punta, a dar retta ai sondaggi, sono tre: l’ex ministro della Difesa Shigeru Ishiba, eterno candidato alla leadership; il giovane Shinjiro Koizumi di 43 anni – figlio del popolare ex premier Junichiro Koizumi – e la nazionalista Sanae Takaichi, ex ministra della rivitalizzazione economica. Se vincesse Takaichi sarebbe la prima donna-premier e se invece prevalesse Koizumi sarebbe il premier più giovane della storia. Tuttavia i sondaggi in questa corsa lasciano il tempo che trovano: il sistema elettorale premia soprattutto gli equilibri interni rispetto al consenso più generale. La platea dei grandi elettori è formata da 367 parlamentari e 367 membri di base. Se nessuno dei candidati dovesse raggiungere la maggioranza assoluta al primo turno, si terrà un ballottaggio tra i primi due classificati e voteranno i 367 parlamentari e ognuna delle 47 articolazioni territoriali del partito esprimeranno un voto. Il termine per il voto dei membri di base è fissato per oggi e il prossimo capo del PLD sarà selezionato per un mandato di tre anni domani. Il leader sarà poi eletto primo ministro in parlamento, probabilmente il primo ottobre.


Oltre ai tre “favoriti”, sono candidati altri sei esponenti del partito, tutti abbastanza di peso. L’altro under-50 in gara è l’ex ministro per la sicurezza economica Takayuki Kobayashi, che ha 49 anni, ma che non sembra tra i favoriti. L’opzione femminile è rappresentata, oltre che da Takaichi, dall’attuale ministra degli Esteri Yoko Kamikawa, 71 anni, che ha ottenuto le necessarie firme di 20 parlamentari all’ultimo momento ma che proviene dalla fazione più forte del partito. Ci sono poi il ministro per il Digitale Taro Kono, 61 anni, un politico fuori dagli schemi e molto attivo sui social media; il braccio destro di Kishida ed ex ministro degli Esteri Yoshimasa Hayashi, 63 anni, entrambi al secondo tentativo di diventare leader. Della partita sono anche l’ex ministro della sanità Katsunobu Kato, 68 anni, e l’attuale segretario generale del partito, Toshimitsu Motegi, 68 anni.


Chiunque vinca, una volta diventato primo ministro (fatto sicuro nella prassi nipponica, ma anche perché il Jiminto controlla assieme al partner minore della coalizione, il partito buddista Komeito, i due rami della Dieta), si troverà di fronte a una difficile sfida di governo. Da un lato c’è la complessa partita geopolitica: la crescente assertività cinese, la minaccia nucleare nordcoreana, l’avvicinamento tra Pyongyang e Mosca e le diverse crisi globali. Dall’altro i temi dell’economia interna, con un paese che stenta a riprendere una crescita decisa, tanto che recentemente è stato superato come terza economia del mondo dalla Germania (anche se questo è dovuto soprattutto al gioco dei cambi, con lo yen al minimo storico rispetto all’euro). Accanto a questo, la crisi demografica e una serie di temi sociali rilevanti. Inoltre, imminente, c’è anche la questione del rapporto con gli Stati uniti, alleato principale che fornisce di fatto la sicurezza del Giappone e che, a sua volta, a novembre andrà alle urne alle presidenziali. Se a Washington dovesse vincere Donald Trump, Tokyo dovrà gestire il rapporto con il ritorno dell’ex presidente alla Casa Bianca un po’ come fece il defunto Shinzo Abe al primo mandato del fumantino candidato repubblicano. E tutti i candidati hanno sostanzialmente detto di essere loro quelli in grado di gestire The Donald.

Raid israeliani ai quattro valichi di frontiera Libano-Siria

Raid israeliani ai quattro valichi di frontiera Libano-SiriaRoma, 26 set. (askanews) – Secondo il quotidiano libanese L’Orient Le Jour, l’esercito israeliano ha lanciato oggi raid contro quattro valichi di frontiera importanti tra Libano e Siria (Al-Arida, Matraba, Saleh e Kabech), così come un ponte che collega i due paesi nei pressi del valico di Matraba. L’emittente libanese al Mayadeen ha riferito di diversi civili rimasti feriti nell’attacco al valico di frontiera di Matraba che ha preso di mira il lato siriano.


L’esercito israeliano ha annunciato di aver “colpito le infrastrutture lungo il confine tra Siria e Libano utilizzate da Hezbollah per trasferire armi dalla Siria in Libano”. In una nota su Telegram, le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno affermato che “continueranno a colpire e ad agire contro i tentativi dell’organizzazione terroristica Hezbollah di armarsi e trasferire armi in Libano dal territorio siriano”. Dal canto suo il gruppo libanese Hezbollah ha rivendicato in una nota il lancio di razzi contro i complessi militari-industriali israeliani Rafael, situati a nord di Haifa. L’esercito israeliano ha riferito di circa 45 razzi lanciati dal Libano nel nord di Israele.


Intanto, l’ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu ha definito “errate” le notizie riguardo alla possibile entrata in vigore di un accordo per un cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah, sottolineando che “si tratta di una proposta franco-americana, a cui il premier non ha risposto”. Nella nota riportata dai media israeliani, l’ufficio del premier ha definito anche come “contraria alla verità” la notizia riportata da Channel 12 secondo cui Netanyahu avrebbe ordinato all’esercito di attenuare gli attacchi in Libano, affermando che il premier “ha ordinato alle Forze di difesa israeliane di continuare a combattere con tutta la forza, secondo i piani che gli sono stati presentati”. “Inoltre, i combattimenti a Gaza continueranno finché non saranno raggiunti tutti gli obiettivi della guerra”, conclude la nota.

Esplosioni a Kiev, l’aeronatica militare ucraina: Mosca ha lanciato i missili ipersonici Kinzhal

Esplosioni a Kiev, l’aeronatica militare ucraina: Mosca ha lanciato i missili ipersonici KinzhalRoma, 26 set. (askanews) – Esplosioni sono state udite questa mattina a Kiev, quasi immediatamente dopo che è scattato l’allarme antiaereo in città. Lo riporta il Kiev Independent. Secondo l’aeronatica militare ucraina, Mosca avrebbe usato un Mig-31K per lanciare almeno due missili balistici ipersonici Kinzhal. Al momento, ha aggiunto il sito, non ci sono notizie di vittime o danni.


Da parte sua l’amministrazione militare di Kiev ha precisato su Telegram che “il nemico non ha usato armi missilistiche nel territorio di Kiev”. Intanto Il presidente degli Stati uniti Joe Biden ha autorizzato ulteriori 375 milioni di dollari in assistenza militare per l’Ucraina. L’ha dichiarato la Casa Bianca in un memorandum. l Dipartimento di Stato ha affermato in un comunicato stampa separato che il nuovo pacchetto di aiuti comprende munizioni aggiuntive per HIMARS e bombe a grappolo, missili Javelin e proiettili di artiglieria, tra le altre armi.


I media statunitensi hanno riferito che gli Stati Uniti dovrebbero annunciare un altro pacchetto di aiuti per la sicurezza dell’importo di 8 miliardi di dollari per l’Ucraina entro la fine di questa settimana, in concomitanza con la visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca prevista per giovedì.

Play 2025, il Festival del Gioco si sposta a BolognaFiere

Play 2025, il Festival del Gioco si sposta a BolognaFiereBologna, 26 set. (askanews) – La 16esima edizione di Play – Festival del Gioco, organizzata da BolognaFiere in collaborazione con ModenaFiere e Ludo Labo, si terrà dal 4 al 6 aprile 2025 presso il quartiere fieristico di Bologna, dove potrà contare su spazi più ampi che si traducono in un aumento dei tavoli di giochi e dei servizi per il pubblico e per gli espositori.


Con le sue 45mila presenze in tre giorni del maggio scorso Play Festival del Gioco si è consolidata come la più importante manifestazione italiana dedicata ai giochi “analogici” – da tavolo, di ruolo, di miniature, dal vivo, di carte e scientifici per gli appassionati come per famiglie. Evolution è la parola d’ordine della prossima edizione, la 16esima, che porta con sé la novità di una nuova location. Anche nel 2025, spiegano gli organizzatori, i capisaldi di PLAY saranno gli stessi: “Entra, Scegli Gioca”, che si traduce in migliaia di tavoli di giochi a disposizione di tutti i giocatori, appassionati ed occasionali; la vetrina per le Associazioni Ludiche che a Play hanno il loro evento nazionale ed un momento per conoscere e farsi conoscere; l’Agora? per gli Editori Ludici, grandi e piccoli, che possono trovare spazi e pubblico per fare conoscere al meglio i propri prodotti “Il Festival del Gioco – ha detto Silvia Pozzi di ModenaFiere, Project Manager di Play – evolve rimanendo sempre sé stesso. La manifestazione, organizzata da BolognaFiere in collaborazione con ModenaFiere e Ludo Labo, avrà a disposizione una superficie di ben 32.670 metri quadri coperti (+25%), di cui 10.500 metri quadri di spazi espositivi (+20%), con un incremento del 30% dei tavoli di giochi che arriveranno ad essere oltre 3.000”.


“Con passo tranquillo e sicuro – ha aggiunto il direttore artistico dell’evento Andrea Ligabue – Play ha saputo andare avanti cambiando piano piano: prima il passaggio dall’autunno alla primavera, poi il passaggio da 2 a 3 giorni, poi i nuovi padiglioni esterni ed ora il passaggio a Bologna, senza mai perdere di vista i pilastri del progetto: migliaia di tavoli di giochi a disposizione di tutti i giocatori, appassionati ed occasionali; vetrina per le Associazioni Ludiche e gli Editori, che a Play hanno il loro evento nazionale per conoscere, farsi conoscere e presentare i propri prodotti”. Play evidenzia il suo essere Festival del Gioco con il coinvolgimento attivo delle associazioni ludiche e la creazione di aree tematiche coinvolgenti e divertenti. Una delle eccellenze del Festival è la Ludoteca con oltre 230 tavoli. Trovano spazio qui le aree dedicate ai premi internazionali, ai giochi finalisti del Goblin Magnifico, l’area giochi da due e l’area RePlay, dedicata ai classici moderni. Novità in arrivo anche nell’area gioco di ruolo e libro game, con tavoli a attività? legate ai premi RpG Magnifico e Libro Game Magnifico e nuove aree tematiche. La Ludoteca e le aree gioco, vero cuore pulsante di Play, potranno far giocare migliaia e migliaia di persone contemporaneamente!


Un’evoluzione lenta e graduale quella di Play, che nel corso della sua più che quindicennale esperienza è riuscita a disseminare a Modena e provincia la cultura del gioco, facendola entrare in tutte le scuole, università, biblioteche, istituti culturali e famiglie. Ora la città raccoglie i frutti di questo lungo lavoro con il debutto dell’evento: Play in the City, Festival della Cultura ludica, organizzato dal Comune di Modena (Assessorato alle Politiche educative e Rapporto con l’Università) e Ludo Labo, che si terrà dal 21 al 23 novembre 2025 nel centro storico cittadino. Obiettivo di Play in the City è quello di valorizzare il gioco come medium culturale andando ad esplorare il legame tra gioco ed educazione, con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento nazionale e internazionale in questo settore, attirando l’interesse delle istituzioni e dei visitatori.