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Raid israeliani ai quattro valichi di frontiera Libano-Siria

Raid israeliani ai quattro valichi di frontiera Libano-SiriaRoma, 26 set. (askanews) – Secondo il quotidiano libanese L’Orient Le Jour, l’esercito israeliano ha lanciato oggi raid contro quattro valichi di frontiera importanti tra Libano e Siria (Al-Arida, Matraba, Saleh e Kabech), così come un ponte che collega i due paesi nei pressi del valico di Matraba. L’emittente libanese al Mayadeen ha riferito di diversi civili rimasti feriti nell’attacco al valico di frontiera di Matraba che ha preso di mira il lato siriano.


L’esercito israeliano ha annunciato di aver “colpito le infrastrutture lungo il confine tra Siria e Libano utilizzate da Hezbollah per trasferire armi dalla Siria in Libano”. In una nota su Telegram, le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno affermato che “continueranno a colpire e ad agire contro i tentativi dell’organizzazione terroristica Hezbollah di armarsi e trasferire armi in Libano dal territorio siriano”. Dal canto suo il gruppo libanese Hezbollah ha rivendicato in una nota il lancio di razzi contro i complessi militari-industriali israeliani Rafael, situati a nord di Haifa. L’esercito israeliano ha riferito di circa 45 razzi lanciati dal Libano nel nord di Israele.


Intanto, l’ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu ha definito “errate” le notizie riguardo alla possibile entrata in vigore di un accordo per un cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah, sottolineando che “si tratta di una proposta franco-americana, a cui il premier non ha risposto”. Nella nota riportata dai media israeliani, l’ufficio del premier ha definito anche come “contraria alla verità” la notizia riportata da Channel 12 secondo cui Netanyahu avrebbe ordinato all’esercito di attenuare gli attacchi in Libano, affermando che il premier “ha ordinato alle Forze di difesa israeliane di continuare a combattere con tutta la forza, secondo i piani che gli sono stati presentati”. “Inoltre, i combattimenti a Gaza continueranno finché non saranno raggiunti tutti gli obiettivi della guerra”, conclude la nota.

Esplosioni a Kiev, l’aeronatica militare ucraina: Mosca ha lanciato i missili ipersonici Kinzhal

Esplosioni a Kiev, l’aeronatica militare ucraina: Mosca ha lanciato i missili ipersonici KinzhalRoma, 26 set. (askanews) – Esplosioni sono state udite questa mattina a Kiev, quasi immediatamente dopo che è scattato l’allarme antiaereo in città. Lo riporta il Kiev Independent. Secondo l’aeronatica militare ucraina, Mosca avrebbe usato un Mig-31K per lanciare almeno due missili balistici ipersonici Kinzhal. Al momento, ha aggiunto il sito, non ci sono notizie di vittime o danni.


Da parte sua l’amministrazione militare di Kiev ha precisato su Telegram che “il nemico non ha usato armi missilistiche nel territorio di Kiev”. Intanto Il presidente degli Stati uniti Joe Biden ha autorizzato ulteriori 375 milioni di dollari in assistenza militare per l’Ucraina. L’ha dichiarato la Casa Bianca in un memorandum. l Dipartimento di Stato ha affermato in un comunicato stampa separato che il nuovo pacchetto di aiuti comprende munizioni aggiuntive per HIMARS e bombe a grappolo, missili Javelin e proiettili di artiglieria, tra le altre armi.


I media statunitensi hanno riferito che gli Stati Uniti dovrebbero annunciare un altro pacchetto di aiuti per la sicurezza dell’importo di 8 miliardi di dollari per l’Ucraina entro la fine di questa settimana, in concomitanza con la visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca prevista per giovedì.

Play 2025, il Festival del Gioco si sposta a BolognaFiere

Play 2025, il Festival del Gioco si sposta a BolognaFiereBologna, 26 set. (askanews) – La 16esima edizione di Play – Festival del Gioco, organizzata da BolognaFiere in collaborazione con ModenaFiere e Ludo Labo, si terrà dal 4 al 6 aprile 2025 presso il quartiere fieristico di Bologna, dove potrà contare su spazi più ampi che si traducono in un aumento dei tavoli di giochi e dei servizi per il pubblico e per gli espositori.


Con le sue 45mila presenze in tre giorni del maggio scorso Play Festival del Gioco si è consolidata come la più importante manifestazione italiana dedicata ai giochi “analogici” – da tavolo, di ruolo, di miniature, dal vivo, di carte e scientifici per gli appassionati come per famiglie. Evolution è la parola d’ordine della prossima edizione, la 16esima, che porta con sé la novità di una nuova location. Anche nel 2025, spiegano gli organizzatori, i capisaldi di PLAY saranno gli stessi: “Entra, Scegli Gioca”, che si traduce in migliaia di tavoli di giochi a disposizione di tutti i giocatori, appassionati ed occasionali; la vetrina per le Associazioni Ludiche che a Play hanno il loro evento nazionale ed un momento per conoscere e farsi conoscere; l’Agora? per gli Editori Ludici, grandi e piccoli, che possono trovare spazi e pubblico per fare conoscere al meglio i propri prodotti “Il Festival del Gioco – ha detto Silvia Pozzi di ModenaFiere, Project Manager di Play – evolve rimanendo sempre sé stesso. La manifestazione, organizzata da BolognaFiere in collaborazione con ModenaFiere e Ludo Labo, avrà a disposizione una superficie di ben 32.670 metri quadri coperti (+25%), di cui 10.500 metri quadri di spazi espositivi (+20%), con un incremento del 30% dei tavoli di giochi che arriveranno ad essere oltre 3.000”.


“Con passo tranquillo e sicuro – ha aggiunto il direttore artistico dell’evento Andrea Ligabue – Play ha saputo andare avanti cambiando piano piano: prima il passaggio dall’autunno alla primavera, poi il passaggio da 2 a 3 giorni, poi i nuovi padiglioni esterni ed ora il passaggio a Bologna, senza mai perdere di vista i pilastri del progetto: migliaia di tavoli di giochi a disposizione di tutti i giocatori, appassionati ed occasionali; vetrina per le Associazioni Ludiche e gli Editori, che a Play hanno il loro evento nazionale per conoscere, farsi conoscere e presentare i propri prodotti”. Play evidenzia il suo essere Festival del Gioco con il coinvolgimento attivo delle associazioni ludiche e la creazione di aree tematiche coinvolgenti e divertenti. Una delle eccellenze del Festival è la Ludoteca con oltre 230 tavoli. Trovano spazio qui le aree dedicate ai premi internazionali, ai giochi finalisti del Goblin Magnifico, l’area giochi da due e l’area RePlay, dedicata ai classici moderni. Novità in arrivo anche nell’area gioco di ruolo e libro game, con tavoli a attività? legate ai premi RpG Magnifico e Libro Game Magnifico e nuove aree tematiche. La Ludoteca e le aree gioco, vero cuore pulsante di Play, potranno far giocare migliaia e migliaia di persone contemporaneamente!


Un’evoluzione lenta e graduale quella di Play, che nel corso della sua più che quindicennale esperienza è riuscita a disseminare a Modena e provincia la cultura del gioco, facendola entrare in tutte le scuole, università, biblioteche, istituti culturali e famiglie. Ora la città raccoglie i frutti di questo lungo lavoro con il debutto dell’evento: Play in the City, Festival della Cultura ludica, organizzato dal Comune di Modena (Assessorato alle Politiche educative e Rapporto con l’Università) e Ludo Labo, che si terrà dal 21 al 23 novembre 2025 nel centro storico cittadino. Obiettivo di Play in the City è quello di valorizzare il gioco come medium culturale andando ad esplorare il legame tra gioco ed educazione, con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento nazionale e internazionale in questo settore, attirando l’interesse delle istituzioni e dei visitatori.

Una nave da guerra giapponese attraversa lo Stretto di Taiwan. La Cina: non sorpassare la linea rossa

Una nave da guerra giapponese attraversa lo Stretto di Taiwan. La Cina: non sorpassare la linea rossaRoma, 26 set. (askanews) – Il cacciatorpediniere giapponese “Sazanami” ha attraversato lo Stretto di Taiwan, nel primo caso del genere dalla fine della seconda guerra mondiale, un’azione che vuole rispondere ad asserite provocazioni da parte di Pechino che, secondo Tokyo, ha recentemente violato il suo spazio aereo e effettuato passaggi di navi in prossimità dell’Arcipelago nipponico. Secondo quanto ha riferito oggi l’agenzia di stampa Kyodo, è stato lo stesso primo ministro Fumio Kishida a dare l’ordine di effettuare l’operazione.


Il Sazanami si è diretto a sud dal Mar cinese irientale e ha completato la transizione ieri, impiegando più di 10 ore. Anche navi australiane e neozelandesi hanno attraversato lo Stretto nello stesso giorno nell’ambito di manovre navali congiunte. L’agenzia di stampa ha menzionato che Kishida ha dato l’ordine di inviare la nave in risposta all’aumento delle attività militari cinesi nella regione. Tuttavia, le autorità giapponesi hanno rifiutato di commentare l’operazione. Anche il capo di gabinetto, portavoce del governo, Yoshimasa Hayashi nella sua odierna conferenza stampa si è astenuto dal fare commenti.


La Cina considera Taiwan parte integrante del proprio territorio sovrano. Il passaggio della nave giapponese viene dopo che il 18 settembre la portaerei cinese “Liaoning” e due cacciatorpedinieri lanciamissili di scorta hanno navigato a sud di Okinawa, tra le isole nipponiche di Yonaguni e Iriomote, che sono vicine a Taiwan. Le navi cinesi non sono entrate nelle acque territoriali nipponica, ma hanno navigato nelle cosiddette “acque contigue”. Questo atto è stato giudicato da Tokyo come “totalmente inaccettabile”. La reazione cinese non è tardata: il Giappone non deve superare “la linea rossa invalicabile” rappresentata dalla sovranità cinese su Taiwan. Lo ha affermato oggi nella quotidiana conferenza stampa il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lin Jian, rispondendo a una domanda sul fatto che un cacciatorpediniere giapponese, per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale, ha attraversato lo Stretto di Taiwan. Lin ha affermato che “la questione di Taiwan riguarda la sovranità e l’integrità territoriale della Cina, nonché la base politica delle relazioni Cina-Giappone, e rappresenta una linea rossa invalicabile”. Pertanto la Cina, in risposta al passaggio della nave giapponese, “ha adottato misure in conformità con le leggi e i regolamenti”, presentando una “ferma protesta” a Tokyo.


Il portavoce cinese ha richiamato la Dichiarazione congiunta Cina-Giappone, che recita: “Il governo giapponese riconosce il governo della Repubblica popolare cinese come l’unico governo legittimo della Cina. Il governo della Rpc ribadisce che Taiwan è una parte inseparabile del territorio cinese. Il governo giapponese comprende pienamente e rispetta questa posizione del governo cinese e si impegna a seguire la posizione dell’articolo 8 della Dichiarazione di Potsdam”, Pertanto la Cina – ha detto ancora Lin – “esorta il Giappone a rispettare gli impegni presi sulla questione di Taiwan, a comportarsi con cautela e a non creare interferenze nelle relazioni tra Cina e Giappone o nella pace e stabilità dello Stretto di Taiwan”.

Proposta di tregua Biden-Macron per il Libano: 21 giorni di negoziati per fermare scontri Israele-Hezbollah

Proposta di tregua Biden-Macron per il Libano: 21 giorni di negoziati per fermare scontri Israele-HezbollahRoma, 26 set. (askanews) – Tre settimane di respiro, tre settimane di negoziati per evitare che il nuovo conflitto in Libano si trasformi in una guerra regionale di ampia portata. Stati Uniti e Francia hanno emesso una dichiarazione congiunta chiedendo una tregua di 21 giorni nei sempre più intensi scontri tra Israele e Hezbollah, per creare una finestra di trattativa per un cessate-il-fuoco per il Libano.


L’annuncio è stato fatto dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden e dal presidente francese Emmanuel Macron all’interno dell’ampia cornice delle riunioni, dei vertici che circondano l’Assemblea generale dell’Onu a New York, dopo quello che è stato descritto come un intenso sforzo diplomatico nelle ultime 48 ore per mantenere vive le speranze, mentre il Medio Oriente sembrava avviarsi rapidamente verso una guerra regionale. “È tempo di trovare una soluzione al confine tra Israele e Libano che garantisca sicurezza e permetta ai civili di tornare nelle loro case. Lo scambio di colpi dall’inizio del 7 ottobre, e in particolare nelle ultime due settimane, minaccia un conflitto molto più ampio e dannoso per i civili. Pertanto, abbiamo lavorato insieme negli ultimi giorni su un appello congiunto per un cessate il fuoco temporaneo per dare alla diplomazia la possibilità di avere successo e prevenire ulteriori escalation attraverso il confine” hanno dichiarato i leader.


“La dichiarazione che abbiamo negoziato – hanno aggiunto – è ora sostenuta da Stati uniti, Australia, Canada, Unione Europea, Francia, Germania, Italia, Giappone, Arabia saudita, Emirati Arabi Uniti e Qatar. Invitiamo tutti a sostenere e appoggiare immediatamente i governi di Israele e Libano”. La loro dichiarazione è stata immediatamente seguita da una dichiarazione congiunta dei suddetti Paesi, in cui si afferma che “la situazione tra Libano e Israele è intollerabile e rappresenta un rischio inaccettabile di una più ampia escalation regionale. Questo non è nell’interesse né del popolo israeliano né del popolo libanese. È tempo di concludere una soluzione diplomatica che permetta ai civili di entrambi i lati del confine di tornare nelle loro case in sicurezza”. Pertanto hanno aderito alla richiesta di una tregua di 21 giorni “per creare spazio per la diplomazia in vista di una soluzione diplomatica”.


Al momento non c’è una risposta israeliana o anche libanese. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e sua moglie Sara, secondo i media israeliani, si sono imbarcati su un volo per gli Stati Uniti, come mostrato in una foto fornita dall’Ufficio del primo ministro. Biden si è mostrato ottimista sull’esito della proposta. Gli Stati uniti sono riusciti “a ottenere un sostegno significativo dall’Europa e dalle nazioni arabe” per la proposta di tregua. “È importante che la guerra non si intensifichi. Avrò altro da dire domani,” ha aggiunto Biden, secondo quanto riportato da Haaretz.

Incriminato per corruzione il sindaco di New York Eric Adams

Incriminato per corruzione il sindaco di New York Eric AdamsRoma, 26 set. (askanews) – Il sindaco di New York, il democratico Eric Adams, è stato incriminato nell’ambito di un’indagine condotta dalla procura federale di Manhattan sul finanziamento della sua campagna elettorale vincente nel 2021, Lo rivela oggi il New York Times.


La procura non ha specificato i motivi dell’incriminazione, ma il sindaco, un ex poliziotto, è da diversi mesi al centro di un’indagine per presunte donazioni illegali provenienti da entità legate alla Turchia. L’annuncio dell’incriminazione arriva dopo che diverse persone vicine al sindaco hanno passato la mano in seguito ad altre indagini. Ieri, prima ancora dell’annuncio, la deputata di New York alla Camera dei Rappresentanti e figura di spicco della sinistra Alexandria Ocasio-Cortez ha chiesto al sindaco 64enne di dimettersi, “per il bene della città”. Eric Adams si è dichiarato “innocente” mercoledì sera. “Ho sempre saputo che se avessi difeso gli interessi dei newyorkesi, sarei diventato un bersaglio, e così è stato”, ha affermato in una dichiarazione, secondo il NYT. “Se verrò incriminato, sono innocente e mi batterò con tutte le mie forze e la mia intelligenza”, ha aggiunto.

Parigi: lavoriamo con gli Usa ad una tregua di 21 giorni tra Israele ed Hezbollah

Parigi: lavoriamo con gli Usa ad una tregua di 21 giorni tra Israele ed HezbollahRoma, 26 set. (askanews) – Il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot ha dichiarato al Consiglio di sicurezza dell’Onu che la proposta franco-americana per una tregua tra Israele e Hezbollah prevede una cessazione delle ostilità di 21 giorni che consentirebbe negoziati su un cessate il fuoco permanente insieme a un cessate il fuoco per Gaza e un accordo sulla liberazione degli ostaggi. Una proposta completa sarà svelata a breve, ha aggiunto.


“Una soluzione diplomatica è effettivamente possibile. Negli ultimi giorni, abbiamo lavorato con i nostri partner americani su una piattaforma temporanea di cessate il fuoco di 21 giorni per consentire i negoziati”, ha detto al Consiglio di Sicurezza aggiungendo che il piano sarà reso pubblico presto. “Contiamo che entrambe le parti lo accettino senza indugio, per proteggere le popolazioni civili e consentire l’inizio dei negoziati diplomatici”, ha affermato.


Israele preferirebbe una soluzione diplomatica in Libano, ha detto l’inviato israeliano alle Nazioni Unite Danny Danon, ma ha aggiunto che se la diplomazia fallisce Israele utilizzerà tutti i mezzi a sua disposizione. Parlando alle Nazioni Unite, Danon ha detto che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe parlato venerdì all’Assemblea generale.

Putin: la Russia ha il diritto di usare le armi nucleari se aggredita

Putin: la Russia ha il diritto di usare le armi nucleari se aggreditaRoma, 25 set. (askanews) – La Russia si riserva il diritto di usare armi nucleari in caso di aggressione, anche se il nemico rappresenta una grave minaccia usando armi convenzionali. Lo ha detto oggi il presidente russo, Vladimir Putin, alla riunione del Consiglio di sicurezza russo sulla deterrenza nucleare.


“Ci riserviamo il diritto di usare armi nucleari in caso di aggressione contro la Russia e la Bielorussia in quanto membro dello Stato dell’Unione – ha detto Putin, citato dalle agenzie di stampa russe – tutte queste questioni sono state concordate con la parte bielorussa, con il presidente della Bielorussia, incluso se il nemico, usando armi convenzionali, crea una minaccia importante alla nostra sovranità”.Tra le precisazioni proposte alla dottrina sull’uso delle armi nucleari, figura anche quella di considerare “l’aggressione di uno stato non nucleare con la partecipazione di uno stato nucleare come un loro attacco congiunto alla Russia”, ha aggiunto Putin. E la Russia “potrebbe prendere in considerazione l’uso di armi nucleari non appena riceverà dati affidabili sul lancio massiccio di mezzi di attacco aerospaziali, tra cui missili e droni, e sul loro attraversamento del confine di stato russo”.



Israele si prepara ad entrare in Libano per annientare Hezbollah

Israele si prepara ad entrare in Libano per annientare HezbollahRoma, 25 set. (askanews) – Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito oggi di voler far tornare gli sfollati israeliani nelle loro case nel nord del paese, “infliggendo colpi a Hezbollah che non avrebbe mai immaginato”.


“Non posso spiegare tutto quello che stiamo facendo – ha detto in un video pubblicato sui suoi canali social – ma posso dirvi una cosa: siamo determinati a far tornare a casa in sicurezza i nostri residenti”. “Stiamo infliggendo colpi a Hezbollah che non avrebbe mai immaginato – ha aggiunto il premier, citato dal Times of Israel – lo stiamo facendo con forza, lo stiamo facendo con l’astuzia. Posso promettervi una cosa: non ci fermeremo finché non torneranno a casa”.


Il capo di stato maggiore dell’esercito israeliano, il generale Herzi Halevi, ha incontrato oggi i militari di stanza nel nord di Israele, dicendo loro che l’obiettivo degli attacchi aerei in corso da giorni in Libano è, anche, quello di “preparare il terreno al vostro possibile ingresso” nel territorio libanese. “Sentite i jet sopra la testa; abbiamo colpito tutto il giorno. Questo serve sia per preparare il terreno al vostro possibile ingresso sia per continuare a degradare Hezbollah. Oggi, Hezbollah ha ampliato il suo raggio di fuoco e più tardi in giornata riceverà una risposta molto forte. Preparatevi”, ha detto Halevi, stando alla nota diffusa dall’esercito. “L’obiettivo è molto chiaro: far tornare in sicurezza i residenti del nord. Per raggiungere questo obiettivo, stiamo preparando il processo di una manovra, il che significa che i vostri stivali militari entreranno in territorio nemico”, ha aggiunto Halevi.


“Il vostro ingresso in quelle aree con la forza, il vostro incontro con gli operativi di Hezbollah, mostreranno loro cosa significa affrontare una forza professionale, altamente qualificata e con esperienza di battaglia – ha proseguito – state arrivando molto più forti e molto più esperti di loro. Entrerete, distruggerete il nemico lì e distruggerete in modo decisivo la loro infrastruttura. Queste sono le cose che ci consentiranno di far tornare sani e salvi i residenti del nord”. Intanto Sono almeno 90.530 le persone sfollate in Libano a causa dei bombardamenti israeliani. A dichiararlo è l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni delle Nazioni Unite.


Secondo il report dell’agenzia circa 40.000 persone, dopo aver lasciato la parte meridionale del Paese, hanno trovato riparo in 283 rifugi. Le strade del Libano sono inondate di auto dirette verso il Nord del Paese.

Biden: è possibile una guerra totale in Medio oriente

Biden: è possibile una guerra totale in Medio orienteNew York, 25 set. (askanews) – Il presidente americano Joe Biden, intervistato dal programma “The View” su ABC, ha detto che “è possibile una guerra totale” in Medio Oriente, ma che ci sono ancora possibilità per evitarla.


“Penso che ci sia anche l’opportunità, siamo ancora in gioco per avere un accordo che potrebbe cambiare radicalmente l’intera regione”, ha continuato Biden, dicendo che la possibilità è quella di “gestire un cessate il fuoco in Libano”, quindi “di passare a gestire la Cisgiordania, ma abbiamo anche Gaza di cui occuparci”. “Sto usando ogni briciolo di energia che ho con il mio team per farlo. C’è il desiderio di vedere un cambiamento nella regione”, ha ribadito Biden.