Zelensky: non può esserci una pace giusta senza l’UcrainaRoma, 25 set. (askanews) – Non può esserci una pace giusta senza l’Ucraina. L’ha affermato oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intervenendo all’Assemblea generale dell’Onu.
“È il popolo ucraino a sentire tutto il dolore di questa guerra. Sono i bambini ucraini che stanno imparando a distinguere i suoni di diversi tipi di artiglieria e droni a causa della guerra della Russia. È il nostro popolo che viene forzatamente separato dall’occupazione perché Putin ha deciso che può fare quello che vuole. Sono i nostri eroici soldati che stanno dando la vita per difendere il nostro paese dagli invasori che cercano di rubare la nostra terra”, ha detto Zelensky. “È per questo – ha proseguito – che diciamo, giustamente, che non può esserci una pace giusta senza l’Ucraina”.
Tajani: consiglio agli italiani che lavorano in Libano di lasciare il PaeseNapoli, 25 set. (askanews) – “I nostri militari in questo momento sono in sicurezza, siamo attenti e ci siamo occupando della loro situazione. Il ministro (Guido) Crosetto ha scritto più volte alle Nazioni Unite perché venga garantita la loro sicurezza, ho chiesto anche ieri al ministro della difesa israeliano di essere molto prudenti negli attacchi che vengono fatti laddove c’è una presenza di militari italiani e ho avuto risposte positive di grande attenzione. Lo avevo detto anche agli iraniani qualche tempo fa. Poi ci sono gli italiani che sono stanziali cioè quelli che hanno il doppio passaporto, sono sposati o vivono stabilmente, sono seguiti con grande attenzione dalla nostra ambasciata a Beirut, poi ci sono gli italiani che sono lì per lavoro. Diciamo che quelli stanziali sono circa 2-3000 e quelli che lavorano lì sono 2-300. A loro abbiamo sempre consigliato di lasciare il paese il prima possibile. Ci sono ancora voli da Beirut verso l’Italia, verso l’Occidente, quindi consigliamo loro di lasciare il paese in questo momento”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine della Convention PPE a Napoli, risponde a una domanda sulle tensioni in Libano.
“Abbiamo altresì invitato attraverso tutti i siti del Ministero degli Esteri, a cominciare da quello dell’Unità di crisi dove c’è una fotografia aggiornata giorno per giorno della situazione, gli italiani a non andare assolutamente in Libano per nessun motivo. Quindi siamo in ogni caso pronti qualora fosse necessario a mettere in salvo la nostra comunità temporanea, cioè quelli che vogliono tornare indietro e non sono stanziali, perché la gran parte degli stanziali vuole rimanere dov’è perché hanno magari il doppio passaporto, hanno una moglie o marito libanese, e quindi vogliono restare lì. Quelli che sono lì per lavoro siamo pronti in qualsiasi momento a portarli in Italia. I piani sono già tutti predisposti, qualora dovesse servire lo faremo, intanto ci sono alcuni voli: invitiamo quelli che possono tornare in Italia con i voli di linea” a farlo “non essendo stato sospesoáilácollegamento”, conclude Tajani.
M.O., Tajani: a chi lavora in Libano, consigliamo lasciare PaeseNapoli, 25 set. (askanews) – “I nostri militari in questo momento sono in sicurezza, siamo attenti e ci siamo occupando della loro situazione. Il ministro (Guido) Crosetto ha scritto più volte alle Nazioni Unite perché venga garantita la loro sicurezza, ho chiesto anche ieri al ministro della difesa israeliano di essere molto prudenti negli attacchi che vengono fatti laddove c’è una presenza di militari italiani e ho avuto risposte positive di grande attenzione. Lo avevo detto anche agli iraniani qualche tempo fa. Poi ci sono gli italiani che sono stanziali cioè quelli che hanno il doppio passaporto, sono sposati o vivono stabilmente, sono seguiti con grande attenzione dalla nostra ambasciata a Beirut, poi ci sono gli italiani che sono lì per lavoro. Diciamo che quelli stanziali sono circa 2-3000 e quelli che lavorano lì sono 2-300. A loro abbiamo sempre consigliato di lasciare il paese il prima possibile. Ci sono ancora voli da Beirut verso l’Italia, verso l’Occidente, quindi consigliamo loro di lasciare il paese in questo momento”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine della Convention PPE a Napoli, risponde a una domanda sulle tensioni in Libano.
“Abbiamo altresì invitato attraverso tutti i siti del Ministero degli Esteri, a cominciare da quello dell’Unità di crisi dove c’è una fotografia aggiornata giorno per giorno della situazione, gli italiani a non andare assolutamente in Libano per nessun motivo. Quindi siamo in ogni caso pronti qualora fosse necessario a mettere in salvo la nostra comunità temporanea, cioè quelli che vogliono tornare indietro e non sono stanziali, perché la gran parte degli stanziali vuole rimanere dov’è perché hanno magari il doppio passaporto, hanno una moglie o marito libanese, e quindi vogliono restare lì. Quelli che sono lì per lavoro siamo pronti in qualsiasi momento a portarli in Italia. I piani sono già tutti predisposti, qualora dovesse servire lo faremo, intanto ci sono alcuni voli: invitiamo quelli che possono tornare in Italia con i voli di linea” a farlo “non essendo stato sospeso il collegamento”, conclude Tajani.
Nuova ondata di raid israeliani nella Valle della Bekaa e nel sud del LibanoRoma, 25 set. (askanews) – Le Forze di difesa israeliane affermano di aver condotto una “ampia” ondata di attacchi contro Hezbollah nel Libano meridionale e nella valle della Bekaa.
Da questa mattina – hanno spiegato le Forze di Difesa israeliane (Idf) – i caccia dell’aviazione israeliana hanno colpito più di 100 obiettivi di Hezbollah in Libano. Decine di aerei da combattimento hanno partecipato agli attacchi, ha aggiunto l’esercito dello Stato ebraico. Il Libano afferma che 10 persone sono state uccise negli attacchi israeliani contro obiettivi di Hezbollah oggi, tra cui due rari attacchi in zone montuose fuori dalle tradizionali roccaforti di Hezbollah a sud e a est.
Secondo il ministero della Salute libanese negli ultimi attacchi di questa mattina sono state uccise 15 persone. A Tebnine, due persone sono state uccise questa mattina presto e tre hanno perso la vita a Bint Jbeil, nel sud del paese. Altre quattro a Joun, situato nel distretto di Chouf, nel Libano centrale. Altre tre sono state uccise ad Ain Qana, sempre nel Libano meridionale, altrettante sono morte nella città di Al-Maaysra a Keserwan, a nord di Beirut. Sono decine le persone ferite, secondo il ministero della Salute. L’ultimo bilancio ufficiale di ieri contava oltre 500 morti, tra cui circa 50 bambini, e anche l’uccisione di due membri dell’Unhcr.
Ambasciatore Dancau: Romania guarda alla Sardegna con interesseRoma, 25 set. (askanews) – L’Ambasciatore di Romania presso la Repubblica Italiana, Gabriela Dancau, ha effettuato il 23 e 24 settembre una visita in Sardegna, accompagnata dal Console Generale a Roma, Marian Popescu. E’ stata un’occasione per incontrare i rappresentanti istituzionali delle autorità della Regione Sardegna, nonché gli esponenti dell’ambiente economico e culturale e i membri della comunità romena a Cagliari.
L’Ambasciatore ha incontrato il Sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, e il Vice Prefetto della Provincia di Cagliari, Maria Antonietta Gregorio. Nel corso di questi incontri sono stati analizzati i legami multidisciplinari tra la Romania e la Sardegna, attraverso l’approfondimento di temi di grande rilevanza e la necessità di sottolineare le relazioni positive e l’amicizia che uniscono la Romania e l’Italia. In tale occasione, l’ambasciatore e il console generale hanno visitato alcuni edifici che potrebbero costituire la sede della futura agenzia consolare romena a Cagliari. Inoltre, la delegazione romena ha avuto un incontro con i rappresentanti della comunità romena a Cagliari e, al termine della missione, ha visitato il Museo di Archeologia di Cagliari.
“La Romania guarda alla Sardegna con grande interesse e amicizia. Gli incontri istituzionali hanno costituito indubbiamente il miglior presupposto per ampliare i nostri interessi nella Regione Sardegna che, grazie alla numerosa comunità romena, alla posizione strategica che la regione occupa nel Mediterraneo e alle sue grandi risorse ambientali e culturali, rappresenta una destinazione ideale per una cooperazione di straordinario valore e sono fiduciosa che, dopo l’apertura della nuova agenzia consolare romena, la nostra cooperazione inizierà una nuova fase di sviluppo” ha precisato l’ambasciatore Dancau.
Terzo giorno consecutivo di raid israeliani sul Libano
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Israele accusa l’Onu: su Hezbollah si sottrae alle proprie responsabilitàRoma, 24 set. (askanews) – Le Nazioni Unite si stanno sottraendo alle proprie responsabilità nel prevenire gli attacchi missilistici in Israele da parte di Hezbollah, il movimento in Libano sostenuto dall’Iran. Lo ha sostenuto il ministro della Difesa dello stato ebraico, Yoav Gallant.
Gallant ha affermato in una dichiarazione sulla piattaforma di social media X, in risposta ai commenti del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, che Hezbollah ha preso “in ostaggio il Libano”. “Le Nazioni Unite non stanno riconoscendo le loro azioni, né stanno adempiendo ai loro obblighi fondamentali: prevenire gli attacchi di Hezbollah e richiedere l’attuazione della risoluzione 1701”, ha detto a proposito della risoluzione che richiede a Hezbollah di disarmare e ritirarsi a nord del fiume Litani. Lo ha sostenuto il ministro della Difesa, Yoav Gallant
All’Onu il premier del Qatar accusa: la guerra di Israele a Gaza è un genocidioRoma, 24 set. (askanews) – Il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, ha definito la guerra di Israele contro Hamas a Gaza un “genocidio”, nel suo discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
La guerra è “un crimine di genocidio per mezzo delle armi più sofisticate contro persone assediate in un campo di detenzione dove non c’è scampo alla raffica di bombardamenti aerei”, ha denunciato il premier qatariota. “Ci opponiamo alla violenza e al bersaglio di civili innocenti da qualsiasi parte, ma dopo un anno di questa guerra…non è più possibile parlare del diritto di Israele a difendersi in questo contesto senza essere complici nel giustificare il crimine”, ha affermato, in un apparente attacco agli Stati Uniti e ad altri Paesi occidentali.
Exclusive Padel Cup, 28 e 29 settembre scatta la quarta edizioneRoma, 24 set. (askanews) – La Exclusive Padel Cup anche quest’anno è pronta a far tappa in alcuni dei migliori circoli italiani. Nel weekend tra il 28 e il 29 settembre scatta da Firenze la quarta edizione del circuito organizzato da MSP Italia, ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, leader in Italia nei tornei di padel amatoriali, e firmato da Exclusive, la carta di credito premium del Gruppo Intesa Sanpaolo. Confermata – si legge in una nota – la formula ‘itinerante’ del 2023: dopo la tappa toscana, in programma al Padel Firenze, l’Exclusive Padel Cup si sposterà al Milano Urban Padel (19-20 ottobre), all’Aspresso di Roma (16-17 novembre) per chiudere il cerchio al Country Club di Bologna (30 novembre-1 dicembre), città che come Firenze per la prima volta ospiterà il circuito amatoriale riservato alla categoria ‘non classificati’ e diviso in tre categorie, maschile, femminile e misto.
Quelli dell’Exclusive Padel Cup 2023 sono stati numeri da record: quasi 2.500 gli atleti in campo nelle quattro tappe, con tanti sportivi che negli anni hanno scelto di cimentarsi con il circuito: dagli ex calciatori Beppe Bergomi, Francesco Coco, Dida, Nicola Legrottaglie, Serginho e Nicola Amoruso (quest’ultimo vincitore di una tappa con il fratello Flavio), all’ex pallavolista Pasquale Gravina, uno dei protagonisti della ‘Generazione di fenomeni’ di Julio Velasco, fino all’ex nazionale di rugby Paul Griffen. “Il padel in Italia è diventato un vero e proprio fenomeno sociale: lo dimostrano i numeri e il fatto che, dopo la Spagna, l’Italia sia la nazione al mondo con più campi – spiega Claudio Briganti, responsabile nazionale padel di MSP Italia -. Siamo felici di accogliere Firenze e Bologna tra le città che ospiteranno la Exclusive Padel Cup, diventato ormai un appuntamento fisso e un’eccellenza nel calendario dei tornei amatoriali più apprezzati della stagione”.
Medioriente, Biden all’Onu: “E’ tempo per le parti di finalizzare l’accordo”Roma, 24 set. (askanews) – “Ora è il tempo che le parti finalizzino l’accordo” ha detto il presidente americano Joe Biden alla 79ma Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, incoraggiando Hams ed Israele a siglare l’accordo per il cessate il fuoco in Gaza e la liberazione degli ostaggi. Biden ha invitato che nessuno dimentichi il 7 ottobre e che “tutte le nazioni devono assicurare che attacchi come questo non accadano”. Ha poi aggiunto che non solo le famiglie degli ostaggi che lui ha incontrato, “sono passate attraverso l’Inferno”, ma anche ” cittadini di Gaza stanno vivendo l’inferno”.