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”Come cambia il mondo?”, Caracciolo dialoga con International Horizon

”Come cambia il mondo?”, Caracciolo dialoga con International HorizonRoma, 10 feb. (askanews) – L’Associazione Culturale International Horizon è lieta di annunciare un incontro di grande rilievo con Lucio Caracciolo, Direttore della prestigiosa rivista di geopolitica Limes. L’evento, intitolato “La Rivoluzione strategica: come cambia il mondo” si terrà mercoledì 12 febbraio, alle 19, in diretta sulla piattaforma Zoom, per un’ampia riflessione sui temi geopolitici di grande attualità, aperta a tutti gli interessati.


Durante l’incontro, Lucio Caracciolo dialogherà con Pietro Costanzo, Segretario generale dell’Associazione di Promozione Sociale Il caffè geopolitico; Chiara Mannella, e Luciano Versace, rispettivamente Vicepresidente e Presidente dell’Associazione Culturale International Horizon. Il dibattito si concentrerà sui più rilevanti temi geopolitici, dalle sfide globali attuali alle dinamiche internazionali che stanno plasmando il nostro futuro.


Caracciolo, esperto di geopolitica e uno dei principali commentatori italiani sulle questioni internazionali, offrirà il suo punto di vista sulle principali aree di crisi globale, le alleanze strategiche, le potenze emergenti e il ruolo dell’Europa nel contesto internazionale. L’incontro si preannuncia come un’opportunità unica per approfondire le complesse dinamiche geopolitiche che influenzano il nostro presente e futuro.


Il link per partecipare gratuitamente all’incontro, è rinvenibile al seguente indirizzo: www.internationalhorizon.it/#iniziative.

Innovazione, consegnato a Luxy il “German Design Award 2025″

Innovazione, consegnato a Luxy il “German Design Award 2025″Roma, 10 feb. (askanews) – Luxy, azienda italiana con sede a Lonigo (VI) specializzata nella produzione di sedute di design, ha ricevuto il German Design Award 2025, che si è aggiudicato la sua poltrona Clop nella categoria “Excellent Product Design”.


Dopo essere stata insignita nel 2022 a Manhattan dei “Best of Year Awards” di Interior Design Magazine con la linea di sedute “Cluster”, Luxy conquista ancora una volta la giuria internazionale e grazie a “Clop” ottiene uno dei riconoscimenti di design tra i più rinomati al mondo che dal 2012 premia progetti innovativi per estetica, funzionalità e sostenibilità. A convincere la giuria di esperti incaricata di selezionare i vincitori, sono l’ergonomia, l’estrema versatilità e un’attenta scelta dei materiali: caratteristiche che hanno permesso a Clop, creata nel 2023 dallo studio di architettura Il Prisma, di farsi apprezzare dal mercato italiano e internazionale come seduta “fuori dagli schemi”, “non convenzionale” e “autoironica”.


Rispetto alle tre categorie previste (design di prodotto, di comunicazione e di architettura) Clop è stata premiata nella prima categoria che riconosce “l’innovazione e l’eccellenza nel design di prodotti fisici, premiando soluzioni che combinano estetica, funzionalità e sostenibilità in settori come arredamento, tecnologia e prodotti industriali”. Nel corso della cerimonia di premiazione che si è svolta Francoforte, il premio è stato consegnato al presidente di Luxy, Giuseppe Cornetto Bourlot, che ha così commentato: “Ottenere riconoscimenti internazionali di tale portata è per noi motivo di particolare orgoglio, a riprova di un impegno costante verso la ricerca di soluzioni che uniscano estetica, funzionalità e sostenibilità. Il premio che ci viene consegnato oggi, non solo riconosce la qualità del lavoro delle nostre persone e l’offerta di soluzioni al passo con i tempi, ma conferma anche il consolidamento del valore del marchio Luxy a livello internazionale”.

Show di Trump sull’Air Force One di ritorno dal Super Bowl

Show di Trump sull’Air Force One di ritorno dal Super BowlRoma, 10 feb. (askanews) – Donald Trump non si ferma. A bordo della Air Force One verso New Orleans, dove ha poi incontrato le famiglie delle vittime della strage di Capodanno e assistito al 59esimo Super Bowl, il presidente Usa ha dichiarato che questa mattina, lunedì, annuncerà quali Paesi verranno colpiti dai dazi del 25% sul commercio di acciaio e del 10% su quello di alluminio. Le nuove misure commerciali entreranno in vigore fin da subito, ha dichiarato.


Chi sarà colpito? Forse tutti: “Qualunque acciaio entri negli Usa avrà una tariffa del 25%” ha detto Trump. Il presidente aveva già imposto le stesse tariffe all’acciaio e all’alluminio in arrivo da Canada, Messico e Unione europea durante il suo primo mandato (furono revocate nel 2019 per i primi due, quelle europee restarono in vigore fino al 2021). Il Canada è il maggior esportatore di acciaio in Usa, soprattutto proveniente dall’Ontario, e il premier dell’Ontario Doug Ford ha reagito con un post social in cui accusa Trump di “spostare continuamente obbiettivi provocando il caos e mettendo a rischio la nostra economia”. Appena entrato in carica Trump aveva annunciato dazi contro tutti gli import da Canada, Messico e Cina. Per il momento, solo i dazi sui prodotti cinesi sono in vigore. Canada e Messico, le altre due prime vittime previste, sono scese a patti acconsentendo alle richieste della Casa Bianca e hanno distribuito decine di migliaia di militari ai confini per evitare il passaggio di immigrati illegali. Tuttavia, Trump aveva ribadito che si trattava solo una pausa commerciale di 30 giorni.


Ma le parole di Trump sull’Air Force One hanno provocato il crollo delle azioni dei produttori di acciaio e di automobili della Corea del Sud, grande esportatore del metallo in Usa. A seguire, martedì e mercoledì Trump svelerà a quali Stati verranno imposte aliquote reciproche, adeguandosi a quelle dei partner commerciali “in modo da essere trattati equamente con gli altri Paesi”.


Potrebbe essere esente il Giappone, il cui premier Shigeru Ishiba è andato venerdì alla Casa Bianca, un colloquio dopo cui Trump ha annunciato che la Nippon Steel investirà nella Us Steel ma senza takeover dell’industria in difficoltà come era stato invece previsto. Trump però si è riferimento più volte alla Nippon chiamandola “Nissan”, confondendo il gigante dell’acciaio e la produttrice di automobili. Dopo le minacce di Trump, il presidente colombiano Gustavo Petro ha accettato i rimpatri dei suoi connazionali espulsi, quello di Panama (all’idea che gli Usa si ‘riprendessero il canale’) si è ritirato dal progetto cinese della nuova via della seta. Il governo danese, di fronte alla minaccia di un’annessione della Groenlandia, ha ribadito che la grande isola resterà della Danimarca ma ha permesso agli americani di costruirvi nuove basi militari. (Con La Voce di New York).

Trump insiste: “acquisteremo e possederemo” la Striscia di Gaza

Trump insiste: “acquisteremo e possederemo” la Striscia di GazaRoma, 10 feb. (askanews) – Il presidente americano Donald Trump ha ribadito l’intenzione di prendere il controllo della Striscia di Gaza: “Sono impegnato ad acquistare e a possedere Gaza. Per quanto riguarda la ricostruzione, potremmo darla ad altri stati del Medio Oriente per costruirne delle sezioni. Altre persone potrebbero farlo sotto i nostri auspici. Ma ci impegniamo a possederla, prenderla e assicurarci che Hamas non torni”.


Parlando alla stampa a bordo dell’Air Force One che lo portava a New Orleans per il Super Bowl, Trump ha aggiunto che “non c’è niente in cui tornare a vivere. Il posto è un cantiere di demolizione. Tutto verrà demolito. Non si può vivere in quegli edifici adesso. Ne faremo un buon sito per un futuro sviluppo da parte di… qualcuno”. “Sarà meraviglioso – ha ribadito – le persone potranno venire da tutto il mondo e vivere lì. Ci prenderemo cura dei palestinesi e ci assicureremo… che non vengano assassinati. Hamas è stato un disastro”. Il presidente americano ha quindi detto che incontrerà “tutti” i leader arabi, tra cui il principe ereditario saudita Mohammad bin Salman e il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sissi, oltre al re di Giordania Abdullah, atteso domani alla Casa Bianca.


“È un grosso errore permettere ai palestinesi o alle persone che vivono a Gaza di tornarci ancora una volta. Non vogliamo che Hamas torni, pensatela come un grande sito immobiliare”, ha rimarcato Trump, secondo cui “l’unica ragione per cui stanno parlando di tornare a Gaza è perché non hanno un’alternativa”. Quando ne avranno una, non vorranno più tornare”.

Trump è il primo presidente Usa in carica ad assistere a un Super Bowl

Trump è il primo presidente Usa in carica ad assistere a un Super BowlRoma, 9 feb. (askanews) – Il presidente americano Donald Trump sarà stasera a New Orleans per assistere alla finale del campionato della National Football League, diventando così il primo presidente in carica a partecipare a un Super Bowl. “Le misure di sicurezza sono state ulteriormente rafforzate quest’anno, dato che questa sarà la prima volta che un presidente degli Stati Uniti in carica parteciperà all’evento”, ha detto il portavoce del Secret Service, Anthony Guglielmi, all’Associated Press.

Usa, Trump rilancia le accuse al Sudafrica: viola i diritti umani

Usa, Trump rilancia le accuse al Sudafrica: viola i diritti umaniRoma, 9 feb. (askanews) – Il presidente americano Donald Trump ha rilanciato oggi le sue accuse contro il Sudafrica, dopo aver firmato venerdì scorso un ordine esecutivo per sospendere ogni assistenza finanziaria al paese africano.


“Il Sudafrica sta confiscando terre e trattando MOLTO MALE certe classi di persone”, ha ribadito Trump, facendo riferimento all’Expropriation Act adottato di recente da Pretoria. “È una brutta situazione che i media della sinistra radicale non vogliono nemmeno menzionare – ha aggiunto il presidente americano sul proprio account Truth – sta avvenendo una massiccia VIOLAZIONE dei diritti umani, sotto gli occhi di tutti. Gli Stati Uniti non lo tollereranno, agiremo. Inoltre, per questo motivo, taglierò tutti gli aiuti al Sudafrica fino a nuovo avviso!”

M.O., Riad: no allo sfollamento dei palestinesi dalla loro terra

M.O., Riad: no allo sfollamento dei palestinesi dalla loro terraRoma, 9 feb. (askanews) – “Il Regno dell’Arabia Saudita apprezza la condanna, la disapprovazione e il rifiuto totale espressi dai Paesi fratelli rispetto a quanto affermato da Benjamin Netanyahu sullo sfollamento del popolo palestinese dalla propria terra e apprezza le posizioni che sottolineano la centralità della questione palestinese per i Paesi arabi e musulmani”: è quanto si legge in un comunicato diffuso dal ministero degli Esteri saudita, facendo allusione all’affermazione fatta nei giorni scorsi dal premier israeliano, in un’intervista all’emittente Channel 14, sulla creazione di uno Stato palestinese in Arabia saudita, condannata dai paesi arabi.


Nella nota Riad ha espresso “il suo rifiuto categorico per tali dichiarazioni che mirano a distogliere l’attenzione dai continui crimini commessi dall’occupazione israeliana contro i fratelli palestinesi a Gaza, inclusa la pulizia etnica a cui sono sottoposti”. “Il Regno rimarca anche che questa mentalità estremista e occupante non capisce cosa significhi la terra palestinese per il popolo della Palestina e il suo legame emotivo, storico e legale con questa terra, e non pensa che il popolo palestinese meriti di vivere in primo luogo, perché ha completamente distrutto la Striscia di Gaza, ucciso e ferito più di 160.000 persone, la maggior parte delle quali bambini e donne, senza il minimo sentimento umano o responsabilità morale”, ha denunciato ancora Riad. “Il Regno afferma che il popolo palestinese ha diritto alla propria terra e non sono intrusi o immigrati che possono essere espulsi ogni volta che lo desidera la brutale occupazione israeliana – prosegue la nota – il Regno evidenzia che quanti avanzano queste idee estremiste sono quelli che hanno impedito a Israele di accettare la pace rifiutando la coesistenza pacifica, respingendo le iniziative di pace adottate dai paesi arabi e praticando sistematicamente l’ingiustizia nei confronti del popolo palestinese per oltre 75 anni, ignorando la verità, la giustizia, la legge e i valori stabiliti nella Carta delle Nazioni Unite, incluso il diritto dell’uomo a vivere dignitosamente sulla sua terra”.


Il ministero degli Esteri saudita ha quindi ribadito che “una pace duratura non sarà raggiunta fino a quando non si tornerà alla logica della ragione e non verrà accettato il principio della coesistenza pacifica attraverso la soluzione dei due Stati”.

Baltico, Media russi: petroliera affonda nel Golfo di Finlandia

Baltico, Media russi: petroliera affonda nel Golfo di FinlandiaMilano, 9 feb. (askanews) – Una petroliera sta affondando nel Golfo di Finlandia al largo di Laukaansuu, riportano i media russi Fontanka (locale) e Tass. La petroliera Koala, che trasporta un carico di olio combustibile, sta affondando nel porto di Ust-Luga, nella regione di Leningrado, dice Fontanka.


Secondo Fontanka, l’equipaggio della petroliera Koala è stato evacuato a riva. Il Ministero russo per le Emergenze aveva precedentemente ricevuto un avviso riguardante tre esplosioni. Il governatore della regione di Leningrado, Alexander Drozdenko, afferma che non vi è alcun rischio di fuoriuscita di petrolio. La petroliera batte bandiera di Antigua. Il Comando della Guardia costiera finlandese del Golfo di Finlandia ha comunicato che al momento non dispone di informazioni verificate sull’incidente, ma che la situazione viene monitorata e si stanno compiendo sforzi per ottenere ulteriori informazioni sugli eventi.

Ucraina, telefonata Trump-Putin, da Cremlino no comment

Ucraina, telefonata Trump-Putin, da Cremlino no commentMilano, 9 feb. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump ha riferito in un’intervista di una presunta conversazione con il capo del Cremlino Vladimir Putin sulla guerra in Ucraina. Tuttavia, secondo il New York Post , non ha specificato quando sia avvenuta la telefonata. Intanto il Cremlino ha già replicato in merito. Il diplomatico e portavoce del presidente russo Dmitry Peskov non ha né confermato né smentito le informazioni relative alla conversazione telefonica tra il leader russo Vladimir Putin e il presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump, contenute nell’intervista del leader Usa al NYPost. Utilizzando il suo tipico stile attento, Peskov ha detto secondo la Tass: “Mentre l’amministrazione a Washington svolge il suo lavoro, spuntano molte comunicazioni diverse, e queste comunicazioni vengono condotte attraverso canali diversi e, naturalmente, sullo sfondo della molteplicità di queste comunicazioni, io personalmente potrei non sapere qualcosa, potrei non essere a conoscenza di qualcosa. Pertanto, in questo caso, non posso né confermare né negare questo”.


L’intervista di Trump sarebbe stata condotta sabato a bordo dell’aereo presidenziale Air Force One, ma il tabloid ne ha pubblicato solo alcuni estratti, senza il testo esatto. Alla domanda su quante volte avesse parlato con il presidente russo, Trump ha risposto: “Meglio non dirlo”. Dentro la frenetica routine quotidiana di Trump, con il presidente Usa che rivela la frase che continua a riecheggiargli nella mente quando si sveglia la mattina, Miranda Devine del NYPost rivela tra le altre cose che Trump usa un grande cerotto color pelle sulla mano, a fronte di ‘così tante’ strette di mano, per coprire lividi e graffi causati dai suoi ‘entusiasti sostenitori’. Il tutto mentre a Kiev ieri dalla Nato è giunto in visita l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone in qualità di presidente del Comitato militare della Alleanza, ringraziato pubblicamente dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Grazie, signor Presidente (ucraino, Volodymyr Zelensky, ndr), per il caloroso benvenuto. Profondamente colpito dalla determinazione e dall’energia delle persone ucraine. Nel 1081esimo giorno dell’invasione russa, lo spirito coraggioso e resiliente dell’Ucraina rimane indistruttibile”, è stata la replica oggi sui social dell’ammiraglio italiano.


Quanto a Putin, il quadro descritto da Trump è tutt’altro che critico. Il leader Usa dice: “Vuole vedere la gente smettere di morire”, ha detto. “Tutti quei morti. Giovani, persone bellissime. Sono come i tuoi figli, due milioni di loro… e senza motivo”. Trump sottolinea inoltre di aver sempre avuto buoni rapporti con il presidente russo. Afferma di avere un piano concreto per porre fine alla guerra. “Spero che accada presto. Ogni giorno muoiono persone. Questa guerra in Ucraina è davvero brutta. Voglio porre fine a questa dannata cosa”, avrebbe detto Trump al tabloid. Secondo il New York Post, venerdì Trump ha dichiarato quanto segue al suo consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz: “Cominciamo con questi incontri. Vogliono incontrarsi”.


A fine gennaio, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato che Putin è pronto a telefonare a Trump e che Mosca è in attesa di un messaggio da Washington che indichi che anche loro sono pronti. “Tutti sono pronti. Qui è difficile fare previsioni sui fondi di caffè. Non appena arriverà qualcosa, se arriverà qualcosa, vi informeremo”, ha detto Peskov. Nel prossimo futuro, nella settimana entrante, il vicepresidente Usa JD Vance incontrerà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla conferenza sulla sicurezza di Monaco. Trump vuole un accordo con l’Ucraina, in base al quale gli Stati Uniti avrebbero accesso a preziosi minerali e gas in cambio di garanzie di sicurezza. in sostanza Trump ha chiesto all’Ucraina materie prime preziose in cambio di ulteriori aiuti militari e finanziari. La Casa Bianca vuole negoziare così un accordo che garantisca la fornitura di terre rare agli Stati Uniti. Le dichiarazioni di Trump si inseriscono in quella che si può definire la nuova fase dei rapporti tra Washington e Kiev, con l’intenzione apparente da parte degli USA di terminare il conflitto in tempo brevi, cercando l’apertura del dialogo con la Russia.


Nella conversazione con il New York Post, Trump afferma anche di voler raggiungere un accordo con l’Iran.

Nato, Cavo Dragone: grazie Zelensky, colpito da determinazione Kiev

Nato, Cavo Dragone: grazie Zelensky, colpito da determinazione KievMilano, 9 feb. (askanews) – “Grazie, signor Presidente (ucraino, Volodymyr Zelensky, ndr), per il caloroso benvenuto. Profondamente colpito dalla determinazione e dall’energia delle persone ucraine. Nel 1081esimo giorno dell’invasione russa, lo spirito coraggioso e resiliente dell’Ucraina rimane indistruttibile”. Lo scrive l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone sui social in qualità di presidente del Comitato militare della Nato, in risposta a un tweet di Zelensky che ringraziava l’ammiraglio per una visita a Kiev, effettuata in gran segreto, dove secondo il leader ucraino si è parlato anche dei preparativi per Ramstein.


“Il nuovo presidente del Comitato militare della NATO è in Ucraina. Sta facendo la sua prima visita specificatamente nel nostro stato per mostrare sostegno agli ucraini. Lo apprezziamo” ha detto ieri Zelensky. “Abbiamo discusso dei preparativi per Ramstein e delle nostre esigenze di difesa, della nostra difesa condivisa. Ora sappiamo, come riporta la nostra intelligence, che i russi stanno creando nuove divisioni e sviluppando nuove strutture di produzione militare” ha aggiunto. Zelensky accusa il presidente russo Vladimir Putin di preparare la continuazione della guerra attraverso il riarmo. “Ora sappiamo che i russi stanno creando nuove divisioni e sviluppando nuovi impianti di produzione militare”, ha affermato Zelensky a Kiev. La cooperazione di Mosca con la Corea del Nord sarà ampliata. La Russia sta diffondendo moderne tecnologie belliche, compresi i droni.


“E questo significa una cosa semplice: Putin non si sta preparando ai negoziati, non alla pace, ma alla continuazione della guerra, e non solo contro di noi”, ha detto Zelensky in un videomessaggio.