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Spotify svela le canzoni e gli artisti di Sanremo più ascoltati

Spotify svela le canzoni e gli artisti di Sanremo più ascoltatiMilano, 6 feb. (askanews) – È ufficialmente iniziato il conto alla rovescia per il momento più atteso dell’anno: la 75° edizione di Sanremo è ormai alle porte, pronta a conquistare milioni di italiani con una settimana dedicata interamente alla musica in cui cantare, emozionarsi e dibattere davanti al televisore.


In attesa dell’11 febbraio, Spotify scalda l’atmosfera svelando i brani e gli artisti di Sanremo più ascoltati nell’ultimo anno e tutti i contenuti disponibili sulla piattaforma, incluso il ritorno del podcast “Tutte Le Volte Che – Sanremo Edition” di Camihawke & Alice Venturi. Gli artisti in gara più ascoltati nel 2024


Il Festival di Sanremo riflette e spesso detta i trend della musica italiana, raccontando l’evoluzione del panorama musicale nazionale attraverso l’incontro sul palco di protagonisti affermati e talenti emergenti. Nel 2024, ad esempio, Guè e Tony Effe, entrambi in gara quest’anno, sono rientrati nella top 10 degli artisti più ascoltati in Italia su Spotify. Tony Effe, in particolare, ha brillato grazie al suo album “ICON”, che si è aggiudicato il secondo posto tra i dischi più ascoltati dell’anno e ha contribuito alla crescita di oltre il 130% degli ascolti complessivi dell’artista. Guardando alle artiste, Rose Villain è la cantante in gara a Sanremo 2025 che può vantare la canzone più ascoltata nel 2024 rispetto a tutti gli altri concorrenti, grazie alla sua hit “COME UN TUONO (feat. Guè). Menzione speciale per i The Kolors che sono gli artisti in gara quest’anno con il maggior numero di ascoltatori all’estero nel 2024!


Ecco di seguito la lista completa dei 10 artisti in gara più ascoltati nel 2024 in Italia. 1. Guè 2. Tony Effe 3. Rose Villain 4. Bresh 5. Elodie 6. Olly 7. Rkomi 8. Irama 9. Fedez 10. Rocco Hunt


Le canzoni in gara di tutti i 30 artisti che parteciperanno al Festival saranno disponibili nella playlist Sanremo 2025 nella notte dell’11 febbraio. L’impatto di Sanremo sugli ascolti Seguito da milioni di italiani, Sanremo non è solo uno dei palcoscenici più importanti della musica italiana, ma anche un fenomeno sociale capace di plasmare gusti e tendenze, dominando le classifiche di Spotify anche nei mesi successivi. Solo nel 2024, ben 7 canzoni presentate alla scorsa edizione del Festival sono entrate nella top 20 delle più ascoltate in Italia. Tra queste, Geolier, secondo classificato a Sanremo 2024, ha trionfato anche fuori dal palco dell’Ariston con il brano “I P’ ME, TU P’ TE”, superando i 100 milioni di ascolti su Spotify e aggiudicandosi per la prima volta i titoli di artista, canzone e album più ascoltati del 2024. Il successo di Sanremo è proseguito anche con Mahmood, che ha fatto ballare l’Italia e il mondo con la sua hit “TUTA GOLD”, conquistando il terzo posto tra le canzoni più ascoltate sulla piattaforma. A lasciare il segno nel 2024 sono state poi “Sinceramente” di Annalisa, terza classificata nell’edizione passata, e “CLICK BOOM” di Rose Villain, rispettivamente al terzo e quarto posto tra le canzoni sanremesi più ascoltate in Italia nel 2024. Ma il successo di Sanremo ha superato persino i confini nazionali, tanto che “La Noia” di Angelina Mango, vincitrice al Festival lo scorso anno, è la canzone sanremese più ascoltata all’estero nel 2024, complice anche la sua partecipazione a Eurovision 2024. Ecco di seguito la lista completa delle 10 canzoni della passata edizione più ascoltate nel 2024 in Italia. 1. “I P’ ME, TU P’ TE” di Geolier 2. “Tuta gold” di Mahmood 3. “Sinceramente” di Annalisa 4. “Click boom!” di Rose Villain 5. “La Noia” di Angelina Mango 6. “Casa mia” di Ghali 7. “Vai!” di Alfa 8. “Tu No” di Irama 9. “Un ragazzo una ragazza” di The Kolors 10. “Tutto Qui” di Gazelle Puoi ascoltare tutte le canzoni in gara l’anno scorso nella playlist Sanremo 2024, che verrà aggiornata con i brani di questa edizione la notte dell’11 febbraio. Il podcast di Camihawke & Alice Venturi e le altre playlist di Sanremo L’esperienza di Sanremo si arricchisce anche con il ritorno del podcast “Tutte Le Volte Che – Sanremo Edition”, in collaborazione con Spotify. Camihawke e Alice Venturi guideranno gli ascoltatori alla scoperta del Festival, grazie ad approfondimenti, interviste, curiosità e dietro le quinte dell’evento più atteso dell’anno. I contenuti di Spotify per Sanremo continuano (oltre alla playlist Sanremo 2025 che conterrà tutti i brani del festival), con una serie di playlist pensate per tutti i gusti, offrendo un viaggio tra passato, presente e futuro della storia del Festival! Sanremo: La Storia è la playlist di Spotify che offre una selezione personalizzata dei grandi successi di Sanremo, dalle origini ad oggi. La playlist Sanremo: Schegge Impazzite celebra invece i brani fuori dagli schemi e i momenti epici avvenuti sul palco dell’Ariston. Spotify presenta anche Sanremo: La Voce delle Donne, una selezione di canzoni che rende omaggio alle artiste che hanno segnato il Festival, tra cui Laura Pausini, ancora una volta l’artista donna italiana più ascoltata al mondo nel 2024, Elisa e Orietta Berti. Sanremo Giovani 2024 è poi una playlist pensata per dare spazio alle nuove generazioni, includendo tutte le canzoni pubblicate dai partecipanti alla competizione Sanremo Giovani 2024, mentre Sanremo: I Vincitori raccoglie i brani che negli anni hanno trionfato sul palco dell’Ariston. Infine, Spotify offre la nuova playlist Sanremo: Le Cover attraverso cui raccontare la storia di alcuni brani reinterpretati ed eseguiti nella serata dei duetti di quest’anno, che si svolgerà venerdì 14 febbraio.

Sanremo, cantanti in gara sui social: la scena è rap

Sanremo, cantanti in gara sui social: la scena è rapRoma, 6 feb. (askanews) – Se Sanremo dipendesse unicamente dal pubblico social, la scena sarebbe decisamente rap (e decisamente maschile). DeRev, società di strategia, comunicazione e marketing digitale è tornata come ogni anno a pesare le community online degli artisti in gara al Festival, con l’obiettivo di scoprire chi di più possa essere avvantaggiato dal supporto dei follower.


Nella classifica del 2025, dunque, non poteva che primeggiare Fedez, vista una fanbase decisamente fuori misura, per quanto in calo (oltre 25 milioni di follower tra tutte le piattaforme). Al secondo posto troviamo Shablo che, con Guè, Joshua e Tormento, mette insieme una discreta corazzata di fan online (oltre 5 milioni, complessivamente parlando) e interazioni (ben 3,2 milioni tra like, commenti e condivisioni); a seguire Olly, che conquista il terzo posto, non tanto per il numero di follower (638mila), quanto per numero di interazioni (2,2 milioni) e anche per la maggior crescita della community: 178mila nuovi utenti nel periodo considerato dall’analisi. A chiudere la serie c’è Tony Effe (4,3 milioni di follower, 2 milioni di interazioni e 129mila nuovi follower), che agguanta un quarto posto tutto sommato omogeneo da un punto di vista di DeRev Score, vale a dire il punteggio derivante da un algoritmo proprietario, sviluppato per misurare l’efficacia della comunicazione sui social media a partire da tutti i principali indicatori, come il numero e la crescita di follower, l’engagement, il numero di interazioni e il numero di post, in questo caso rilevati nel periodo 2 dicembre 2024 – 31 gennaio 2025. “Fedez ha un patrimonio social che non può essere comparato con quello degli altri artisti in gara – ha spiegato il CEO di DeRev, Roberto Esposito – e basterebbe che si mobilitasse una minima percentuale di follower, ma non è un buon periodo per lui: rileviamo un sentiment per un terzo negativo (33,2%) e, nel periodo considerato, il suo saldo mostra una perdita di oltre 200mila utenti. C’è il rischio che la montagna partorisca ben poco. Per quanto riguarda Shablo, Olly e Tony Effe, hanno un punteggio di performance abbastanza prossimo l’uno all’altro: le posizioni pre-gara possono cambiare del tutto e il terzetto potrà essere insidiato anche da Irama (3,4 milioni di follower e 2 milioni di interazioni), che li segue a strettissimo giro”. Il secondo blocco, dal 6° al 10° posto, accoglie artisti che possono sparigliare le carte perché molto potenziali dal punto di vista social, anch’essi con un DeRev Score tutto sommato omogeneo. In particolare, ci sono: Rose Villain, Giorgia, Achille Lauro, Rocco Hunt ed Elodie. Parliamo di community che vanno dall’1,7 milioni di follower di Rose Villain ai 5,4 milioni di Elodie, con interazioni che oscillano tra i 190mila (Achille Lauro) e l’1,3 milioni di Rose Villain.


“Qui può succedere davvero di tutto – ha fatto notare Roberto Esposito -. La nostra analisi valuta come sempre la performance dei cantanti sui social media ai blocchi di partenza, ma poi molto dipenderà da quello che succede dentro e fuori l’Ariston. Per esempio, Elodie è in decima posizione nonostante abbia la seconda community più ampia dopo Fedez e questo perché presidia poco e nulla le piattaforme e non dialoga abbastanza con gli utenti: ha pubblicato soltanto 2 post su Instagram nel periodo considerato. Se provasse a mobilitare i follower, sarebbe non poco avvantaggiata. È vero che nel 2023 non lo fece, e terminò la gara al 9° posto, magari cambierà strategia. Delle sorprese potrebbero arrivare, in questo senso, anche da ‘pubblicatori seriali’ come Simone Cristicchi, Francesco Gabbani e Francesca Michielin (rispettivamente 161, 67 e 63 post nel periodo), perché mostrano di avere un legame di continuità”. A chiudere la classifica troviamo ComaCose, Willie Peyote e Marcella Bella, che sono accomunati da community meno ampie e interazioni nella media.


I profili di Sanremo Il Festival, in generale, ha definitivamente trovato la propria collocazione social: assomma 3 milioni e 498mila follower tra tutte le piattaforme (2 milioni e 819mila follower all’inizio della scorsa stagione) e conta un totale di interazioni (2,3 milioni nel periodo) in linea con le migliori performance dei suoi protagonisti. Da segnalare che ha le sue community più attive su Instagram (1,2 milioni di interazioni) e TikTok (1,1 milione): ciò conferma che il pubblico social probabilmente si aggiunge a quello televisivo, non sostituendolo, ma potendo farsi sentire nei momenti cruciali. Ultima nota per Carlo Conti, che parte con un solo profilo (Instagram) e 427mila follower: la sua personale performance social nella settimana sarà una delle voci utili a misurare il successo della 75esima edizione.


Classifica DeRev e podio delle passate edizioni DeRev studia le community social dei cantanti in gara a Sanremo da quattro anni. Nell’edizione del 2022, i primi 3 classificati del Festival (Blanco-Mahmood, Elisa, Gianni Morandi) si trovavano nei primi 5 posti della classifica DeRev (rispettivamente: terza, quinta e prima posizione). Nell’edizione del 2023 Mengoni, Lazza e Ultimo (che si sono classificati primo, secondo e quarto), erano sul podio della classifica pre-gara di DeRev. Nell’edizione 2024, Angelina Mango, Annalisa e Ghali (classificati 1°, 3° e 4° a Sanremo) erano nei primi 5 posti della classifica pre-gara di DeRev.

Usa, Trump: “D’ora in poi solo donne negli sport femminili”

Usa, Trump: “D’ora in poi solo donne negli sport femminili”Roma, 5 feb. (askanews) – “Ho appena firmato uno storico ordine esecutivo per vietare agli uomini di competere negli sport femminili. Durante l’amministrazione Trump difenderemo la gloriosa tradizione dello sport femminile e non consentiremo a uomini di sconfiggere, picchiare, ferire e truffare le ragazze: d’ora in avanti gli sport femminili saranno aperti solo alle donne”. Lo ha affermato il presidente Usa, Donald Trump, durante un comizio trasmesso dalla Casa Bianca.


Inoltre “con le mie iniziative di questo pomeriggio stiamo avvertendo tutte le scuole che ricevono soldi dei contribuenti: ‘se consentite agli uomini di entrare nelle squadre femminili o negli spogliatoi, sarete sottoposti a indagini e rischierete (di vedere revocati) i vostri finanziamenti federali’”. “Con questo ordine esecutivo – ha affermato Trump, circondato da sostenitrici che lo applaudivano – la guerra agli sport femminili è finita. Questo metterà fine all’aggressione allo sport femminile nelle scuole e nelle università americane”. (fonte immagine: The White House).

Nato, Rutte: ottenuto molto in Iraq in pieno rispetto sovranità

Nato, Rutte: ottenuto molto in Iraq in pieno rispetto sovranitàMilano, 5 feb. (askanews) – Il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha visitato l’Iraq il 4-5 febbraio 2025, insieme con il comandante supremo alleato in Europa (SACEUR) il generale dell’esercito Usa, l’italomericano Christopher G. Cavoli. Durante il suo viaggio, Rutte ha incontrato il presidente, Abdul Latif Rashid, il primo ministro, Mohammed Shia’ Al-Sudani e altri funzionari di alto livello del governo iracheno, con i quali ha scambiato opinioni su una serie di argomenti, tra cui il ruolo della Missione NATO in Iraq (NMI), la partnership NATO-Iraq e la situazione della sicurezza nella regione. Ha anche incontrato il comandante del NMI, il tenente generale Lucas Schreurs, altri membri del personale NMI e la comunità diplomatica della NATO a Baghdad. E tra le foto diffuse dalla Nato degli incontri, ce ne sono almeno due con significativa presenza italiana, compresa quella dell’ambasciatore d’Italia in Iraq Niccolò Fontana che ha assunto l’incarico alla fine dello scorso anno. L’ambasciata italiana è anche punto di contatto Nato in Iraq.


“Dal 2018, attraverso i suoi sforzi di consulenza e sviluppo delle capacità, la missione NATO Iraq ha contribuito a rendere le forze di sicurezza irachene, le istituzioni e le strutture più efficaci, inclusive e sostenibili a lungo termine. Mi congratulo con i nostri partner iracheni e la leadership e il personale di NMI per l’eccellente livello di cooperazione sviluppato, in diversi settori, tra cui l’istruzione della sicurezza, la logistica, la difesa informatica e il buon governo” ha detto Rutte secondo l’Alleanza. “Insieme abbiamo ottenuto molto grazie alla nostra partnership NATO-Iraq. Su richiesta delle autorità irachene e nel pieno rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Iraq, stiamo facendo evolvere la portata delle nostre attività, a sostegno degli sforzi in corso dell’Iraq verso una sicurezza duratura e una stabilità per tutti i suoi cittadini”. Al vertice della NATO a Bruxelles nel luglio 2018, i leader alleati hanno lanciato la NATO Mission Iraq, su richiesta e su invito del governo iracheno. La missione è stata istituita a Baghdad nell’ottobre 2018. Il suo attuale comandante è il tenente generale Lucas Schreurs, dai Paesi Bassi.


La missione NATO Mission Iraq è una missione di consulenza e di sviluppo delle capacità; aiuta l’Iraq a costruire istituzioni e forze di sicurezza più sostenibili, trasparenti, inclusive ed efficaci, in modo che siano essi stessi in grado di stabilizzare il loro paese, combattere il terrorismo e prevenire il ritorno dell’Isis. Per raggiungere questo obiettivo, la NATO fornisce consulenza ai funzionari della difesa e della sicurezza irachena del Ministero della Difesa, dell’Ufficio del Consigliere per la sicurezza nazionale, del Centro Operativo Nazionale del Primo Ministro e del Comando di Polizia Federale all’interno del Ministero dell’Interno iracheno. La missione fornisce anche consulenza alle istituzioni educative militari professionali irachene nella grande area di Baghdad. Le autorità irachene hanno individuato una serie di obiettivi primari per la cooperazione con l’NMI. Questi includono l’istruzione di sicurezza, la logistica, la difesa informatica e il buon governo.

Sanremo, MiC: convegno Siae e Fimi su IA e Musica con Mazzi

Sanremo, MiC: convegno Siae e Fimi su IA e Musica con MazziMilano, 5 feb. (askanews) – “Intelligenza artificiale VS musica?” è il titolo dell’incontro stampa che si terrà al Teatro Ariston di Sanremo, martedì 11 febbraio 2025, alle ore 14 nella Sala Stampa Roof. Durante l’evento saranno illustrati i temi principali in materia di intelligenza artificiale collegati alla musica. I contenuti saranno sviluppati poi in un convegno previsto nel mese di marzo e promosso dal ministero della Cultura su iniziativa di FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana) e SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori). All’incontro, che si svolgerà alla presenza del sottosegretario alla Cultura con delega alla Musica, Gianmarco Mazzi, interverranno: Enzo Mazza, Ceo FIMI; Salvatore Nastasi, Presidente SIAE; Salvatore Sica, Presidente Comitato Consultivo Permanente per il Diritto D’Autore del Ministero della Cultura. Modererà l’evento il Direttore dell’Ufficio Stampa Rai, Fabrizio Casinelli.


“Questo appuntamento – dichiara Mazzi – nasce per condividere idee e individuare strategie condivise che consentano al settore di capire e cogliere tutte le potenzialità offerte dall’intelligenza artificiale, nel rispetto delle regole e della creatività artistica. Un dibattito che approfondiremo nel convegno di marzo al Ministero della Cultura e che abbiamo già aperto al livello internazionale durante il G7 Cultura che si è tenuto lo scorso settembre a Napoli”. “La regolamentazione dell’intelligenza artificiale riveste un ruolo di cruciale importanza, per permettere di svilupparne le opportunità delle innovazioni garantendo un panorama sicuro nel comparto della musica – sostiene Enzo Mazza, Ceo di FIMI – apprezziamo il ruolo svolto dal Governo, che, sia a livello internazionale che nazionale, ha riconosciuto e sostenuto le istanze del settore creativo, promuovendo una crescita sostenibile in uno scenario tecnologico in continua evoluzione”.


“Come SIAE siamo da tempo impegnati ad analizzare e valutare gli effetti del prepotente ingresso dell’intelligenza Artificiale nel settore creativo – conclude Salvatore Nastasi, Presidente della SIAE – le stime in nostro possesso parlano di circa 22 miliardi di euro di diritto d’autore a rischio nei prossimi cinque anni”. Per questo è urgente regolamentare questo comparto, affinché venga in primo luogo esplicitato come e con cosa queste macchine sono state “addestrate”. Ben venga quindi un incontro presso il Ministero della Cultura, che riunisca gli attori pubblici e privati dell’industria creativa e nel quale la SIAE farà certamente sentire la voce dei suoi oltre 100mila autori”.

Il coro di “no” al piano di Trump per Gaza

Il coro di “no” al piano di Trump per GazaRoma, 5 feb. (askanews) – Le ultime affermazioni del presidente Donald Trump sulla futura gestione della Striscia di Gaza, con il ricollocamento dei suoi cittadini al di fuori dell’enclave in vista di una ricostruzione gestita dagli Stati Uniti per farne una “Riviera” del Medio Oriente, hanno sollevato un coro di critiche da parte della comunità internazionale. La posizione più dura è stata espressa dalle diverse componenti della società palestinese: Hamas, che ha gestito l’enclave negli ultimi anni, l’Anp di Abu Manzen e l’Organizzazione per la liberazione della Palestina. Uniche voci favorevoli, quelle che si sono levate da Israele. Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar ha spiegato che “Gaza, nella sua forma precedente, non ha futuro”, mentre il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha commentato: “ora agiremo per seppellire finalmente, con l’aiuto di Dio, la pericolosa idea di uno stato palestinese”.


Se Hamas ha definito “ridicole e assurde” le proposte di Trump, l’Olp ha ribadito “la ferma posizione secondo cui la soluzione dei due Stati, in conformità con la legittimità e il diritto internazionale, è garanzia di sicurezza, stabilità e pace”. Il presidente Abu Mazen da parte sua ha chiarito che non sarà permesso “alcun danno ai diritti” dei palestinesi, che “non sono negoziabili”. “Queste richieste rappresentano una palese violazione del diritto internazionale”, ha commentato, insistendo sul fatto che i palestinesi “non abbandoneranno mai la loro terra, i loro diritti o i loro luoghi sacri”, e ribadendo che “Gaza è una parte inseparabile dello stato palestinese”. Il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdelatty, ha evidenziato la necessità che “i palestinesi rimangano a Gaza, visto il loro fermo attaccamento alla loro patria e il rifiuto di abbandonarla”, mentre il suo omologo turco, Hakan Fidan, ha definito “inaccettabile” la proposta di Trump. “L’espulsione è una situazione che né la regione né noi possiamo accettare”, ha detto. Quanto alla posizione dell’Arabia Saudita, “è ferma e inamovibile” sulla creazione di uno Stato palestinese. Riad “non stabilirà relazioni diplomatiche con Israele senza il raggiungimento di questo obiettivo”, ha precisato il ministero degli Esteri, che ha ribadito il suo “categorico rifiuto di qualsiasi azione che violi i legittimi diritti del popolo palestinese, inclusa la politica di occupazione israeliana, l’annessione dei territori palestinesi o i tentativi di sfollamento forzato dei palestinesi”.


Duro anche il commento del movimento Houthi dello Yemen, vicino all’Iran. “L’arroganza americana non non farà sconti a nessuno finché incontrerà la sottomissione degli arabi”, ha scritto su X Mohammed al-Bukhaiti, membro del Politburo del gruppo. Da parte sua, Teheran ha fatto sapere di “non essere d’accordo” con il piano Usa e “di averlo comunicato attraverso i suoi canali”. Ferma opposizione è stata espressa anche in Europa. “Mi pare che per quanto riguarda l’evacuazione della popolazione civile da Gaza la risposta di Giordania ed Egitto sia stata negativa, quindi mi pare che sia un po difficile” metterla in atto, ha spiegato il titolare della Farnesina, Antonio Tajani. “Il futuro della Striscia di Gaza non deve essere visto nella prospettiva del controllo da parte di uno Stato terzo, ma nel quadro di un futuro Stato palestinese, sotto l’egida dell’Autorità Nazionale Palestinese”, ha commentato il ministero degli Esteri francese. “La Francia ribadisce la sua opposizione a qualsiasi spostamento forzato della popolazione palestinese di Gaza”.


Nel Regno Unito, il primo ministro Keir Starmer ha detto che ai palestinesi “deve essere permesso di tornare a casa”. “Deve essere permesso loro di tornare a casa. Deve essere permesso loro di ricostruire, e noi dovremmo essere con loro in questa ricostruzione, sulla strada verso una soluzione a due Stati”, ha commentato. Parole a cui si è accodato il ministro degli Esteri David Lammy. “Siamo sempre stati chiari nella nostra convinzione che dobbiamo vedere due Stati. Dobbiamo vedere i palestinesi vivere e prosperare nelle loro terre d’origine a Gaza e in Cisgiordania”. Il ministro spagnolo degli Affari esteri, José Manuel Albares, da parte sua ha ricordato che “la Striscia di Gaza appartiene ai suoi residenti palestinesi”. “Gaza è la terra dei palestinesi di Gaza e i palestinesi di Gaza devono rimanere a Gaza”, ha precisato. Un concetto ribdito anche dal capo della diplomazia di Berlino, Annalena Baerbock. La Striscia di Gaza “appartiene ai palestinesi”, “la popolazione civile non deve essere espulsa e Gaza non deve essere occupata o ripopolata in modo permanente”. “È chiaro che Gaza – come la Cisgiordania e Gerusalemme Est – appartiene ai palestinesi. Costituiscono la base per un futuro stato palestinese”, ha aggiunto sottolineando che “non deve esserci alcuna soluzione sopra le teste dei palestinesi”, ha concluso Baerbock.


La posizione della Russia riguardo una soluzione per il conflitto israelo-palestinese “è nota, può realizzarsi solo sulla base dei due Stati”, ha dichiarato invece il portavoce preesidenziale russo Dmitri Peskov. “La cancel culture, compresa la cancellazione del diritto internazionale, si manifesta in modo particolarmente vivido ora per quanto riguarda la situazione in Medio Oriente”, ha commentato da parte sua il capo della diplomazia di Mosca, Sergey Lavrov. Quanto alla Cina, Pechino ha ribadito la sua contrarietà a “spostamenti forzati” di massa dei palestinesi da Gaza e all’idea del presidente Usa Donald Trump. La Cina ha sempre ritenuto che “i palestinesi debbano governare la Palestina”, ha confermato una portavoce del ministero degli Esteri. L’alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi, ha definito “sorprendenti” i commenti di Trump. “È qualcosa di molto sorprendente, ma dobbiamo vedere cosa significa in termini concreti”, ha detto, aggiungendo che è difficile commentare una “questione così delicata”.

Gaza, coro di no al piano di Trump: “Striscia è dei palestinesi”

Gaza, coro di no al piano di Trump: “Striscia è dei palestinesi”Roma, 5 feb. (askanews) – Le ultime affermazioni del presidente Donald Trump sulla futura gestione della Striscia di Gaza, con il ricollocamento dei suoi cittadini al di fuori dell’enclave in vista di una ricostruzione gestita dagli Stati Uniti per farne una “Riviera” del Medio Oriente, hanno sollevato un coro di critiche da parte della comunità internazionale. La posizione più dura è stata espressa dalle diverse componenti della società palestinese: Hamas, che ha gestito l’enclave negli ultimi anni, l’Anp di Abu Manzen e l’Organizzazione per la liberazione della Palestina. Uniche voci favorevoli, quelle che si sono levate da Israele. Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar ha spiegato che “Gaza, nella sua forma precedente, non ha futuro”, mentre il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha commentato: “ora agiremo per seppellire finalmente, con l’aiuto di Dio, la pericolosa idea di uno stato palestinese”.


Se Hamas ha definito “ridicole e assurde” le proposte di Trump, l’Olp ha ribadito “la ferma posizione secondo cui la soluzione dei due Stati, in conformità con la legittimità e il diritto internazionale, è garanzia di sicurezza, stabilità e pace”. Il presidente Abu Mazen da parte sua ha chiarito che non sarà permesso “alcun danno ai diritti” dei palestinesi, che “non sono negoziabili”. “Queste richieste rappresentano una palese violazione del diritto internazionale”, ha commentato, insistendo sul fatto che i palestinesi “non abbandoneranno mai la loro terra, i loro diritti o i loro luoghi sacri”, e ribadendo che “Gaza è una parte inseparabile dello stato palestinese”. Il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdelatty, ha evidenziato la necessità che “i palestinesi rimangano a Gaza, visto il loro fermo attaccamento alla loro patria e il rifiuto di abbandonarla”, mentre il suo omologo turco, Hakan Fidan, ha definito “inaccettabile” la proposta di Trump. “L’espulsione è una situazione che né la regione né noi possiamo accettare”, ha detto. Quanto alla posizione dell’Arabia Saudita, “è ferma e inamovibile” sulla creazione di uno Stato palestinese. Riad “non stabilirà relazioni diplomatiche con Israele senza il raggiungimento di questo obiettivo”, ha precisato il ministero degli Esteri, che ha ribadito il suo “categorico rifiuto di qualsiasi azione che violi i legittimi diritti del popolo palestinese, inclusa la politica di occupazione israeliana, l’annessione dei territori palestinesi o i tentativi di sfollamento forzato dei palestinesi”.


Duro anche il commento del movimento Houthi dello Yemen, vicino all’Iran. “L’arroganza americana non non farà sconti a nessuno finché incontrerà la sottomissione degli arabi”, ha scritto su X Mohammed al-Bukhaiti, membro del Politburo del gruppo. Da parte sua, Teheran ha fatto sapere di “non essere d’accordo” con il piano Usa e “di averlo comunicato attraverso i suoi canali”. Ferma opposizione è stata espressa anche in Europa. “Mi pare che per quanto riguarda l’evacuazione della popolazione civile da Gaza la risposta di Giordania ed Egitto sia stata negativa, quindi mi pare che sia un po’ difficile” metterla in atto, ha spiegato il titolare della Farnesina, Antonio Tajani. “Il futuro della Striscia di Gaza non deve essere visto nella prospettiva del controllo da parte di uno Stato terzo, ma nel quadro di un futuro Stato palestinese, sotto l’egida dell’Autorità Nazionale Palestinese”, ha commentato il ministero degli Esteri francese. “La Francia ribadisce la sua opposizione a qualsiasi spostamento forzato della popolazione palestinese di Gaza”.


Nel Regno Unito, il primo ministro Keir Starmer ha detto che ai palestinesi “deve essere permesso di tornare a casa”. “Deve essere permesso loro di tornare a casa. Deve essere permesso loro di ricostruire, e noi dovremmo essere con loro in questa ricostruzione, sulla strada verso una soluzione a due Stati”, ha commentato. Parole a cui si è accodato il ministro degli Esteri David Lammy. “Siamo sempre stati chiari nella nostra convinzione che dobbiamo vedere due Stati. Dobbiamo vedere i palestinesi vivere e prosperare nelle loro terre d’origine a Gaza e in Cisgiordania”. Il ministro spagnolo degli Affari esteri, José Manuel Albares, da parte sua ha ricordato che “la Striscia di Gaza appartiene ai suoi residenti palestinesi”. “Gaza è la terra dei palestinesi di Gaza e i palestinesi di Gaza devono rimanere a Gaza”, ha precisato. Un concetto ribdito anche dal capo della diplomazia di Berlino, Annalena Baerbock. La Striscia di Gaza “appartiene ai palestinesi”, “la popolazione civile non deve essere espulsa e Gaza non deve essere occupata o ripopolata in modo permanente”. “È chiaro che Gaza – come la Cisgiordania e Gerusalemme Est – appartiene ai palestinesi. Costituiscono la base per un futuro stato palestinese”, ha aggiunto sottolineando che “non deve esserci alcuna soluzione sopra le teste dei palestinesi”, ha concluso Baerbock.


La posizione della Russia riguardo una soluzione per il conflitto israelo-palestinese “è nota, può realizzarsi solo sulla base dei due Stati”, ha dichiarato invece il portavoce preesidenziale russo Dmitri Peskov. “La cancel culture, compresa la cancellazione del diritto internazionale, si manifesta in modo particolarmente vivido ora per quanto riguarda la situazione in Medio Oriente”, ha commentato da parte sua il capo della diplomazia di Mosca, Sergey Lavrov. Quanto alla Cina, Pechino ha ribadito la sua contrarietà a “spostamenti forzati” di massa dei palestinesi da Gaza e all’idea del presidente Usa Donald Trump. La Cina ha sempre ritenuto che “i palestinesi debbano governare la Palestina”, ha confermato una portavoce del ministero degli Esteri. L’alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi, ha definito “sorprendenti” i commenti di Trump. “È qualcosa di molto sorprendente, ma dobbiamo vedere cosa significa in termini concreti”, ha detto, aggiungendo che è difficile commentare una “questione così delicata”.

”Stiamo a Sanremo” è il format che LaTarma porta al Festival

”Stiamo a Sanremo” è il format che LaTarma porta al FestivalMilano, 5 feb. (askanews) – Stiamo a Sanremo è il format che LaTarma, società fondata da Marta Donà che offre servizi di ideazione, gestione e sviluppo per il mondo della musica, entertainment, cultura e eventi, porta al Festival di Sanremo.


Stare insieme, stare qui e stare bene: stare bene per esserci e creare ricordi ed emozioni positive. La mission di quello che sarà il ‘posto’ del team di LaTarma è anche quella di creare un luogo di dialogo, incontro, scambio, ma anche il rifugio perfetto dove rallentare, spegnere il caos e godersi una pausa. Dopo due anni in cui le attivazioni legate agli artisti hanno fatto molto parlare (La Noioteca e Lido Mengoni – che ha vinto premi come ‘Miglior Evento Integrato, Miglior Evento Musicale, Best Channel Strategy ai BEA 2023), LaTarma sceglie una dimensione ‘controcorrente’ e più intima, creando un luogo dove incontrarsi, conoscersi e invitare le persone alle proprie attività. L’appartamento rappresenterà in pieno la filosofia che guida ogni giorno LaTarma, creando un ambiente inclusivo, informale, accogliente, dove decomprimere insieme nella settimana più frenetica dell’anno. L’appartamento, allestito in modo volutamente accogliente e confortante, sarà caratterizzato dal colore bianco alla sua apertura e si colorerà e trasformerà nel corso dei giorni con le firme, i colori e le testimonianze delle persone che lo vivono.


La casa del team diventerà così il posto ideale ritrovare il proprio ritmo all’interno del vortice sanremese e scoprire molto più del mondo de LaTarma. Insieme al relax, infatti, un ricco palinsesto di talk ed eventi permetterà di conoscere le tre anime dell’agenzia: Management, Records & Entertainment, oltre a creare nuove connessioni e occasioni di scambio di idee.


Una settimana fatta per restare: nel corso della kermesse musicale per eccellenza, infatti, le porte dell’appartamento dove vive e lavora il team di LaTarma si aprono ad aspiranti autori, producer, artisti, così come ad addetti ai lavori, appassionati del settore e studenti. Il cartellone appuntamenti di STIAMO A SANREMO prevede innanzitutto il ritorno di LaTarma OFF Records: dopo tre fortunate edizioni svoltesi nel corso della Milano Music Week, il format sbarca a Sanremo nel corso della settimana del Festival. LaTarma Records offrirà momenti di confronto e arricchimento con artisti emergenti e aspiranti producer musicali che vogliono entrare in contatto con esperti del settore e avranno la possibilità di dialogare con il team di LaTarma Records. Gli incontri si svolgeranno il 12, 13 e 14 febbraio dalle 16 alle 17, le iscrizioni sono aperte fino alle 16:00 di oggi. L’ingresso verrà consentito tramite una selezione e fino a esaurimento posti.


I pomeriggi si arricchiranno con diversi incontri con esperti del settore per scoprire il dietro le quinte della discografia: il team di LaTarma ospiterà quotidianamente, durante la settimana sanremese, talk e momenti di approfondimento. Da A&R, passando per artisti, producer, manager, creativi, ognuno racconterà la propria esperienza e il proprio punto di vista esplorando vari aspetti all’interno del music business. I talk verranno inaugurati martedì 11 febbraio da “Stiamo a Sanremo – Insieme nella musica. Incontro con Marta Donà e Paola Zukar”, un dialogo tra Marta Donà e Paola Zukar (Big Picture Management), alla scoperta del mondo del management. Paola e Marta condivideranno le proprie riflessioni e un punto di vista inedito sul ruolo del manager al giorno d’oggi e all’interno della settimana più importante della musica italiana come quella di Sanremo. Mercoledì 12 febbraio si proseguirà con il talk “Stiamo a Sanremo – Come nascono le canzoni. Incontro con Aimone Romizi (F.A.S.K.), Alessandro La Cava e Madfingerz”. Dando voce a rispettivamente a un artista, un autore e un producer; scopriremo il percorso di creazione, ideazione e realizzazione di un brano musicale. A seguire giovedì 13 febbraio è in programma “Stiamo a Sanremo – Dalla musica all’immagine. Incontro con Nick Cerioni, Simone Biavati e Camilla Grassi”, per approfondire l’immaginario, gli aspetti artistici e visivi di un progetto musicale, dialogando con uno dei più celebri stylist italiani, un fotografo che ha scattato alcuni dei più importanti artisti musicali anche internazionali e una A&R di LaTarma Records. I tre professionisti si interfacceranno nel corso della chiacchierata con la classe di Linguaggi della televisione dell’Università IULM di Milano, coordinata dalla Prof.ssa Daniela Cardini. Il palinsesto di incontri si concluderà venerdì 14 con il talk “Stiamo a Sanremo – Comunicare la musica online. Incontro con Helio Di Nardo e Silvia Butta Calice”. Nel corso dell’incontro, Helio Di Nardo (CEO di Show Reel Factory) e Silvia Butta Calice (Co – Founder e CEO di Orbita) approfondiranno il mondo dei social e dei new media, che hanno rivoluzionato l’industria musicale, offrendo il punto di vista di chi produce e divulga contenuti digitali legati alla musica attraverso le nuove piattaforme. Non mancherà la musica dal vivo, con l’esibizione esclusiva di Giovanni Toscano, che mercoledì 12 febbraio alle ore 19:00 presenterà la nuova puntata del suo vodcast “Un posto migliore”, il primo in Italia in cui un cantautore racconta in anteprima i brani del nuovo progetto musicale, ed eseguirà live proprio alcuni dei pezzi che faranno parte del disco. Il mercoledì e il venerdì, inoltre, LaTarma Entertainment tornerà con il proprio format consolidato dei blind lunch. Per il terzo anno consecutivo, infatti, si svolgeranno i cosiddetti pranzi “al buio” con professionisti, creativi e imprenditori disposti a sedersi ad un tavolo senza sapere chi siano gli altri commensali, uscendo dalla propria “rete abituale” per costruirne una nuova “inaspettata”. La partecipazione sarà esclusivamente su invito personale. È possibile iscriversi agli incontri, ad eccezione dell’appuntamento del 13 febbraio riservato agli studenti dello IULM, su DICE. I link sono disponibili sui social di LaTarma.

M.O., Tajani domani in Israele per aiuti Gaza e rilancio “due Stati”

M.O., Tajani domani in Israele per aiuti Gaza e rilancio “due Stati”Roma, 5 feb. (askanews) – Il ministro degli Esteri Antonio Tajani sarà domani ad Ashdod, in Israele, per accogliere le navi con gli aiuti militari italiani dell’iniziativa “Food for Gaza”, destinati alla popolazione palestinese della Striscia. La missione di Tajani, che nell’occasione avrà anche un incontro con il suo omologo dello Stato ebraico, Gideon Sa’ar, giunge all’indomani delle dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha rilanciato la sua idea di ricollocare i residenti della Striscia fuori dall’enclave, affidare il controllo di Gaza agli Stati Uniti e fare di questo territorio palestinese la nuova “Riviera” del Medio Oriente. “Mi pare che per quanto riguarda l’evacuazione della popolazione civile da Gaza la risposta di Giordania ed Egitto sia stata negativa, quindi mi pare che sia un po’ difficile” metterla in atto, ha commentato Tajani alle Commissioni Esteri di Camera e Senato. “Io ho detto qual è la posizione italiana, poi vedremo quando ci saranno delle proposte concrete. Noi siamo per i due popoli e due Stati”.


Ad Ashdod, Tajani assisterà alla consegna di beni di prima necessità forniti dalla nostra Cooperazione e di 15 camion donati al Programma Alimentare Mondiale per facilitare le operazioni di distribuzione degli aiuti nella Striscia. Con il titolare della Farnesina ci saranno anche la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e una squadra di medici del Policlinico Regina Margherita di Torino e del Policlinico Umberto I di Roma che rimarrà nei Territori per contatti immediati con l’Autorità nazionale palestinese, definita da Tajani “nostro unico interlocutore”. L’Italia, d’altra parte, intende essere “protagonista” del processo “di pacificazione e di ricostruzione” della Striscia. Nella sua ultima missione a Ramallah, il titolare della Farnesina ha annunciato al premier palestinese Mohammad Mustafa un nuovo contributo da 10 milioni di euro a favore della popolazione di Gaza. E con lo stesso obiettivo il governo ha deciso di rafforzare e ampliare l’iniziativa “Food for Gaza” che, già da mesi, ha ricevuto il pieno sostegno sia degli israeliani che dei palestinesi. Secondo Tajani, in questa fase, bisogna concentrare ogni sforzo nella ricostruzione materiale e sociale della Striscia e in questa direzione va anche l’intenzione, condivisa con la ministra Bernini, di lavorare per allargare i settori di intervento immediato di “Food for Gaza”.


In quest’ottica, il nostro Paese sta lavorando per portare in Italia un gruppo di bambini palestinesi, gravemente ammalati, per dare loro cure migliori. E c’è anche l’intenzione di fornire un contributo importante alla ricostruzione della Sanità palestinese. “Pensiamo in particolare all’ostetricia, alle malattie infettive, all’ortopedia, alla protesica, dove possiamo mettere a disposizione eccellenze assolute”, ha detto Tajani. Nel corso della visita, il ministro incontrerà l’omologo israeliano Sa’ar per discutere del consolidamento del cessate il fuoco tra Israele e Hamas e del rilancio del processo politico verso la soluzione a due Stati. Una progetto questo, sostenuto da anni dalla comunità internazionale e dagli stessi Stati Uniti, che l’opposizione italiana ha oggi definito “superato” dalle ultime parole di Trump. In ogni caso Tajani ha spiegato che “Hamas non può tornare a controllare la Striscia” ed ha ricordato che “la popolazione di Gaza ha pagato un prezzo troppo alto per la sua follia terroristica”. Per questo, ha aggiunto, il nostro Paese è “in prima linea nel sostegno all’Autorità palestinese nel suo processo di riforme”. A tale riguardo, il ridispiegamento della Missione europea EUBAM Rafah rappresenta secondo il ministro “un segnale fondamentale”, “dall’alto valore anche simbolico”, “una significativa presenza europea, con il compito di assistere l’Autorità Palestinese nella gestione del valico che collega Gaza all’Egitto”. I nostri Carabinieri dispiegati all’interno della missione hanno già raggiunto Rafah. Il ministro li incontrerà domani, insieme al Comandante generale dei Carabinieri Salvatore Luongo e al personale impegnato nella missione MIADIT a Gerico che contribuisce alla formazione delle forze di sicurezza dell’Anp.

Sanremo, torna “Studionews – Speciale Sanremo”: edizione in rosa

Sanremo, torna “Studionews – Speciale Sanremo”: edizione in rosaRoma, 5 feb. (askanews) – Si rinnova per il quarto anno consecutivo l’appuntamento con StudioNews-Speciale Sanremo, il salotto giornalistico in collaborazione con l’agenzia di stampa Askanews, dedicato alla settantacinquesima edizione del Festival della Canzone Italiana.


Da lunedì 10 a sabato 15 febbraio, ogni giorno alle 13.30, Patrizia Barsotti accoglierà nel suo salotto musicale allestito presso gli studi di Casa Sanremo tantissimi ospiti: opinionisti, giornalisti, personaggi della politica e della cultura pop italiana e internazionale, pronti a commentare senza sconti ciò che accade sul palco dell’Ariston, spesso e volentieri specchio del cosiddetto Paese reale, dando idealmente il via alla marcia di avvicinamento ad ogni serata del Festival. “Il fatto di andare in onda tutti i giorni in coda alla conferenza stampa principale delle 12, ci permetterà di costruire delle puntate ancorate alla strettissima attualità festivaliera, e certamente non mancheranno curiosità dal backstage, presidiato dalla “vox populi” Alberto Nano, e le interviste esclusive ai cantanti in gara, con le inviate sul campo Serena Sartini e Alessandra Velluto, che nelle scorse edizioni tante soddisfazioni ci hanno regalato in termini di interazioni social”, afferma Patrizia Barsotti che, insieme al suo storico compagno di Festival, Andrea Iannuzzi, prosegue: “È impegnato in una nuova avventura professionale ma resta nei paraggi, quindi ci ha promesso delle incursioni”.


Presenza fissa in studio la cantautrice, produttrice e opinionista televisiva Numa Palmer nel cast fisso di StudioNews-Speciale Sanremo: “Sono felicissima di condividere questa nuova avventura in riviera con una grande amica – prosegue Barsotti – ma Numa è innanzitutto un’artista di grande cultura e sensibilità. Da voce insuperata della Self-Empowerment Music qual è, sono certa sarà in grado di portarci nelle profondità dei messaggi che gli artisti vorranno trasferire attraverso le loro canzoni. E chissà, magari qualcuna di queste, diventerà il nostro prossimo mantra”. StudioNews – Speciale Sanremo è in onda tutti i giorni, dal 10 al 15 febbraio 2025, alle 13.30 su AskaNews.it, TvWeb di CasaSanremo e CiaoUsa.Tv, unico programma del variegato palinsesto Casa Sanremo visibile anche dagli italiani all’estero: “Questa é un’ulteriore medaglia al petto – conclude Barsotti -. Il Festival di Sanremo fa parte, come la Nazionale di Calcio, del nostro patrimonio culturale. Un ‘imprinting’ che ci portiamo dentro per sempre. Anche a chilometri di distanza. È bello celebrare questo rito collettivo anche con i nostri connazionali all’estero”. Un rito collettivo che StudioNews non potrebbe celebrare senza la fiducia inscalfibile di Vincenzo Russolillo, patron di una Casa Sanremo ormai maggiorenne e che quest’anno ha scelto Bazr, il social commerce che ha rivoluzionato lo shopping online, come title sponsor.


Il racconto del Festival di Sanremo continua anche sui social StudioNews. StudioNews-Speciale Sanremo è un programma di: Patrizia Barsotti. Scritto in collaborazione con: Tommaso Martinelli, Luigi Miliucci e Sacha Lunatici. Consulenza Giornalistica: Carlo Petroni. Anche per l’edizione 2025, Patrizia Landini, Direttrice di AltroStile.net, tornerà con i suoi interventi, dedicati alla comunicazione evolutiva e al legame tra Sanremo, salute, arte e lo spettacolo, che nasce dalla passione e dal cuore. Patrizia Landini sarà protagonista di tre puntate speciali di StudioNews-Speciale Sanremo durante la settimana del Festival, in cui affronterà temi attuali che uniscono espressione artistica, emozioni e benessere psico-fisico.