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Repubblica democratica del Congo, manifestanti attaccano diverse ambasciate a Kinshasa

Repubblica democratica del Congo, manifestanti attaccano diverse ambasciate a KinshasaRoma, 28 gen. (askanews) – Manifestanti a Kinshasa, capitale della Repubblica democratica del Congo (RDC), hanno attaccato oggi l’Ambasciata dell’Olanda, del Belgio e della Francia. L’ha dichiarato il ministero degli Esteri olandese.


In precedenza, il portale Mediacongo aveva riportato diffuse manifestazioni a Kinshasa, con proteste che hanno preso di mira le ambasciate di Francia, Ruanda e Uganda. I manifestanti accusano questi Paesi di adottare politiche ostili nei confronti della RDC. “L’Ambasciata olandese a Kinshasa è stata anch’essa oggetto di una protesta aggressiva questa mattina,” ha dichiarato un portavoce del Ministero degli Esteri olandese, citato dall’emittente RTL.


Le forze di sicurezza locali hanno messo in sicurezza l’ambasciata, ha aggiunto il ministero, affermando che “la situazione sembra stabilizzarsi. E’ sconvolgente che i nostri colleghi abbiano dovuto affrontare questa situazione.” Anche il Ministero degli Esteri belga ha riferito che l’ambasciata del Belgio a Kinshasa è stata attaccata, ma nessuno è rimasto ferito. Stessa sorte per l’ambasciata francese. Il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot, ha definito inaccettabile l’attacco alla sede diplomatica. “L’ambasciata francese a Kinshasa è stata attaccata questa mattina dai manifestanti, che hanno appiccato un incendio ora sotto controllo. Questi attacchi sono inaccettabili. Si sta facendo tutto il possibile per garantire la sicurezza del nostro personale e dei nostri connazionali,” ha dichiarato Barrot su X.


Le proteste a Kinshasa sono alimentate dall’escalation della violenza nell’est della RDC, dove le forze ribelli hanno intensificato gli attacchi con il supporto militare del Ruanda.

Repubblica democratica del Congo, Goma nel caos, scontri esercito-ribelli: 17 morti

Repubblica democratica del Congo, Goma nel caos, scontri esercito-ribelli: 17 mortiRoma, 28 gen. (askanews) – Non si fermano i combattimenti fra l’esercito congolese e i ribelli del movimento M23, sostenuti dal Ruanda, che ieri hanno rivendicato la presa della città di Goma, capolougo della regione del Nord Kivu, nell’est della Repubblica democratica del Congo (Rdc). Almeno 17 soldati sono stati uccisi – della forza regionale dell’Africa australe (Samirdc) e della missione delle Nazioni Unite nel Paese (Monusco) – e 367 ferite negli scontri degli ultimi due giorni, secondo quanto riferito da ospedali cittadini. Più di 500.000 persone sarebbero invece sfollate a causa dei combattimenti, stando il portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite (Unhcr), Matthew Saltmarsh.


Il presidente della Rdc, Felix Tshisekedi, che non ha ancora parlato dall’inizio della crisi, dovrebbe intervenire in giornata. A Kinshasa, diverse ambasciate – quelle del Ruanda, della Francia, del Belgio, del Kenya e anche degli Stati Uniti – sono state attaccate oggi da manifestanti che protestavano contro il conflitto nell’est del Paese, secondo fonti diplomatiche citate dall’Afp.


“Stiamo seguendo minuto per minuto” la situazione nella Repubblica democratica del Congo, “soprattutto i nostri connazionali”: “già da ieri, eravamo a Bruxelles quando sono arrivati i primi segnali, e siamo riusciti, grazie al lavoro della nostra ambasciata, a far andare in Ruanda alcuni missionari che stavano a Goma”. E’ quanto ha detto oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani.I soldati dell’M23 e del Ruanda sono entrati domenica sera a Goma, città di più di un milione di abitanti, al termine di un’avanzata fulminea durata poche settimane, lanciata dopo il fallimento a metà dicembre di una mediazione Rdc-Ruanda sotto l’egida dell’Angola. Nel pomeriggio di oggi è stata convocata una riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza sulla Rdc, dopo quella precedente di domenica. La nuova violenza ha anche peggiorato la crisi umanitaria cronica nella regione.


Nell’est della Rdc, ricca di risorse naturali, conflitti e rivolte continuano da più di trent’anni. L’M23 combatte in particolare per gli interessi della minoranza etnica tutsi. La situazione umanitaria a Goma è “estremamente preoccupante”, ha avvertito oggi l’Onu, che sta concentrando le sue missioni sulla protezione dei civili.

”Orologio dell’Apocalisse” a soli 89 secondi dalla fine del mondo

”Orologio dell’Apocalisse” a soli 89 secondi dalla fine del mondoRoma, 28 gen. (askanews) – L’”Orologio dell’Apocalisse” si è mosso a 89 secondi dalla mezzanotte: si tratta del momento più vicino alla catastrofe mai raggiunto. Lo ha annunciato oggi il Bullettin of Atomic Scientists.


“Nello spostare l’orologio più vicino alla mezzanotte, noi inviamo un forte segnale. Perché il mondo è già pericolosamente vicino al precipizio e ogni movimento verso la mezzanotte deve essere preso come un’indicazione di estremo pericolo e di allarme senza possibilità d’errore”, ha detto Daniel Holz, presidente del Comitato scienza e sicurezza. “”Ogni secondo di ritardo nel rovesciare questo andamento – ha continuato – accresce le probabilità di un disastro globale. Siamo ora a 89 secondi dalla mezzanotte. Questo è il momento più vicino alla mezzanotte che il mondo abbia mai visto”. L’Orologio dell’Apocalisse (Doomsday Clock in inglese) è nato nel 1947 su iniziativa degli scienziati della rivista Bulletin of the Atomic Scientists dell’Università di Chicago. Si tratta di una metafora che misura il pericolo di un’ipotetica fine del mondo a cui l’umanità è sottoposta. Originariamente la mezzanotte rappresentava unicamente la guerra atomica, mentre dal 2007 considera qualsiasi evento che può infliggere danni irrevocabili all’umanità (come ad esempio i cambiamenti climatici).


Al momento della sua creazione, durante la Guerra fredda, l’orologio fu impostato alle ore 23:53, sette minuti prima della mezzanotte; da allora, le lancette sono state spostate 23 volte. Precedentemente la distanza minima era stata 90 secondi, raggiunta nel 2023.

Tedua protagonista del Suzuki Stage nella finale di Sanremo

Tedua protagonista del Suzuki Stage nella finale di SanremoMilano, 28 gen. (askanews) – Tedua sarà il protagonista d’eccezione del Suzuki Stage durante la serata finale del Festival di Sanremo.Sabato 15 febbraio, l’artista dei record si esibirà sul palco di Piazza Colombo a Sanremo e in collegamento con il Teatro Ariston. Tedua è una delle penne più amate della scena musicale italiana, con 78 dischi di platino e 39 oro. Il suo album “La Divina Commedia” (terzo album più venduto del 2023) è certificato sette volte disco di platino, certificazione che conferma il successo dell’album, di cui il maggio scorso è uscita la seconda parte “Paradiso – La Divina Commedia Deluxe”, che ha debuttato al primo posto di tutte le classifiche di vendita.


Oltre al successo discografico, Tedua si è confermato anche come uno degli artisti maggiormente amati in concerto: è stato il primo artista italiano a esibirsi come headliner e in doppia data agli I-Days di Milano, vendendo oltre 100mila biglietti solo a Milano nell’ultimo anno e oltre 257 mila in totale tra tournée nei palazzetti e tour estivo.

Generali partner del Festival di Sanremo per il terzo anno consecutivo

Generali partner del Festival di Sanremo per il terzo anno consecutivoMilano, 28 gen. (askanews) – Generali torna a Sanremo nella 75ª edizione del Festival della canzone italiana. L’evento sarà raccontato da una suggestiva cornice, il “Balconcino Generali” dell’Agenzia di Sanremo, con la voce di Caterina Ferioli, protagonista della nuova serie TV Bel Canto. L’attrice proporrà collegamenti durante il “Prima Festival” e sarà portavoce di una prospettiva privilegiata sul Teatro Ariston attraverso i social, per coinvolgere ed entusiasmare anche le nuove generazioni. Spot TV e FantaSanremo: Generali Partner di Vita delle persone Dal 10 al 15 febbraio sarà in onda su Rai 1 e Rai Premium lo spot TV dedicato a Generali Partner di Vita, vicina a tutti i suoi clienti nelle scelte da prendere oggi per proteggere il domani. Un’ambizione, quella della prima Compagnia assicurativa in Italia, resa concreta grazie all’impegno quotidiano di agenti e consulenti, che svolgono il ruolo con professionalità e responsabilità su tutto il territorio italiano. Generali sarà anche al FantaSanremo con la lega #BalconcinoGenerali per accogliere tutte le persone che sceglieranno di giocare durante i giorni della kermesse all’iniziativa social più popolare, coinvolgente e divertente.

Trump: anche Microsoft è interessata all’acquisto di TikTok

Trump: anche Microsoft è interessata all’acquisto di TikTokRoma, 28 gen. (askanews) – Nuova svolta nella possibile vendita di TikTok. Donald Trump ha dichiarato che Microsoft fa parte di un gruppo di aziende che dovrebbero acquistare la piattaforma cinese nell’ambito di un piano del governo americano per evitare il divieto dell’applicazione negli Stati Uniti. “Direi di sì”, ha risposto il presidente americano a un giornalista che gli chiedeva se Microsoft fosse in trattativa per acquisire il social network. “C’è molto interesse per TikTok, c’è molto interesse per TikTok. Mi piacciono le guerre di offerte perché ti permettono di ottenere il miglior affare possibile”, ha aggiunto.


Trump si è rifiutato di fare i nomi degli altri candidati, ma ha detto che si tratta di “aziende di alto livello”. Di proprietà del gruppo cinese ByteDance, il destino dell’applicazione più popolare tra i giovani, TikTok, è incerto negli Stati Uniti. Una legge approvata nel 2024 per obbligare ByteDance a vendere l’app, pena il divieto di accesso al territorio statunitense, è entrata in vigore il 19 gennaio, il giorno prima dell’insediamento di Donald Trump.

Nato: premier Danimarca oggi da Rutte, presso sede Alleanza

Nato: premier Danimarca oggi da Rutte, presso sede AlleanzaMilano, 28 gen. (askanews) – Il Segretario generale della NATO Mark Rutte incontra la premier di Danimarca oggi martedì 28 gennaio 2025. “Il Segretario generale riceverà il capo di governo danese, Mette Frederiksen, presso la sede della NATO a Bruxelles. Non ci sarà alcuna opportunità mediatica” fa sapere l’Alleanza.


Il tutto nell’ambito di un ampio giro europeo di colloqui della premier Frederiksen, che toccherà anche Berlino e Parigi, a fronte della posizione del nuovo presidente Usa Donald Trump in merito alla Groenlandia. Frederiksen, in una recente telefonata con Trump, ha ribadito la dichiarazione del primo ministro della Groenlandia Múte Egede “secondo cui la Groenlandia non è in vendita”, secondo un comunicato stampa danese.


Frederiksen e Trump hanno alle spalle una storia di tensioni su questa questione. Durante il suo primo mandato, Trump annullò un viaggio in Danimarca dopo che il primo ministro definì “assurda” l’idea che gli Stati Uniti acquistassero la Groenlandia. All’epoca Trump definì i suoi commenti “cattivi” e “inappropriati”.

Kiev vuole confrontarsi con gli Usa prima dei colloqui Putin-Trump

Kiev vuole confrontarsi con gli Usa prima dei colloqui Putin-TrumpRoma, 28 gen. (askanews) – Kiev sa che Washington sta preparando una telefonata tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin e vuole confrontarsi con gli Stati Uniti su possibili negoziati, ha riferito il sito web di notizie Ukrainska Pravda.


Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky preferirebbe concordare una visione comune del processo di negoziazione con gli Stati Uniti prima dell’inizio dei colloqui, ha riferito il sito web, citando fonti nella presidenza ucraina. Kiev sta aspettando l’inviato speciale di Trump Keith Kellogg, la cui visita è stata posticipata. Non è chiaro chi rappresenterà l’Ucraina ai colloqui con Kellogg. Il capo dello staff di Zelensky, Andriy Yermak, è stato la figura chiave nei contatti con la Casa Bianca e ha parlato spesso con il consigliere per la sicurezza nazionale di Joe Biden, Jake Sullivan, ma ha ricevuto un’accoglienza fredda dal team di Trump durante il suo ultimo viaggio negli Stati Uniti a dicembre, ha riferito Ukrainska Pravda.


Nel giugno 2024, il presidente russo Vladimir Putin ha stabilito i termini per un accordo di pace in Ucraina, che all’epoca includeva il ritiro delle truppe ucraine dalle nuove regioni della Russia e garanzie da parte di Kiev che avrebbe abbandonato i piani di adesione alla NATO. Il presidente russo ha anche menzionato la revoca delle sanzioni contro la Russia. Dopo che le truppe ucraine hanno attaccato la regione russa di Kursk nell’agosto 2024, Putin ha definito impossibile la prospettiva di negoziati con Kiev. L’assistente del Cremlino Yuri Ushakov ha affermato che le proposte di pace di Mosca non erano state annullate, ma la Russia non si sarebbe impegnata con l’Ucraina a questo punto.


Nell’ottobre 2022, Zelensky ha firmato un decreto che vieta i colloqui di pace con la Russia finché Putin fosse rimasto al potere. Ma a metà gennaio, Zelensky ha dichiarato, dopo le pressioni dell’amministrazione Trump, di non essere soggetto a questa legge che vieta i negoziati con Mosca.

Oggi attese importanti dichiarazioni di Macron sul museo del Louvre

Oggi attese importanti dichiarazioni di Macron sul museo del LouvreRoma, 28 gen. (askanews) – Emmanuel Macron si recherà oggi al Louvre per fare degli annunci in risposta all’allarme sul museo più visitato al mondo, che versa in una situazione di degrado allarmante. “Ci saranno annunci riguardanti il Louvre e il suo futuro”, si è limitata a dire la presidenza ai giornalisti lunedì, senza svelare le soluzioni che il capo dello Stato consiglierà.


Il museo ha attirato l’attenzione da quando il suo presidente e direttore, Laurence des Cars, ha lanciato l’allarme in una nota datata 13 gennaio al ministro della Cultura, Rachida Dati. Nel documento vengono elencati i problemi: “Moltiplicazione dei danni in spazi talvolta molto degradati”, “obsolescenza” delle “attrezzature tecniche”, “preoccupanti variazioni di temperatura che mettono a repentaglio lo stato di conservazione delle opere”… La piramide, inaugurata nel 1988, maestoso ingresso voluto dall’ex presidente François Mitterrand e progettato dall’architetto Ieoh Ming Pei, è considerata “strutturalmente obsoleta” perché progettata per accogliere quattro milioni di visitatori all’anno. Nel 2024 il museo ha avuto quasi nove milioni di visitatori (di cui l’80% stranieri) e dieci milioni prima della pandemia di Covid-19. Emmanuel Macron accoglierà l’idea di un secondo ingresso sul lato della Cour Carrée del vecchio castello? L’Eliseo riconosce che l’inadeguatezza dell’attuale ingresso è un “punto centrale”.


Allo stesso modo, un consigliere presidenziale nota che la discussione riguarda anche il luogo in cui verrà esposta la Gioconda, perché “l’entusiasmo dei visitatori” – almeno 20.000 al giorno – “compromette le condizioni di visita nelle zone circostanti”. La nota non conferma in questa fase un possibile spostamento del ritratto della Monna Lisa in un nuovo spazio. Il Presidente della Repubblica si trova ad affrontare due insidie. Dopo la sconfitta del suo partito alle elezioni legislative, non può più dettare decisioni al governo, come ha fatto per sette anni. Inoltre, la pessima situazione delle finanze pubbliche rende inimmaginabili investimenti ingenti da parte dello Stato. Tuttavia, i lavori necessari, secondo la direzione del museo, costeranno “centinaia di milioni di euro”. Circola la cifra di mezzo miliardo, ma non è stata confermata.


“Non c’è ovviamente alcun dubbio, nel momento in cui stiamo elaborando un bilancio (…) per controllare la spesa pubblica, di aggiungere una linea di 500 milioni di questo tipo”, ha avvertito la portavoce del governo Sophie Primas, su TF1. Secondo lei, l’eventuale annuncio di fondi pubblici “impegna solo il presidente”. L’Eliseo assicura al contrario che Emmanuel Macron, che si è recato lì discretamente in autunno per rendersi conto dell’entità delle necessità, ha preparato i suoi annunci “insieme” alla signora Dati, che aveva nominato alla Cultura un anno fa. “Questi non sono annunci presidenziali slegati dall’azione governativa”, insiste un consigliere.


Senza entrare nei dettagli delle opzioni di finanziamento, la presidenza ha minimizzato la difficoltà tecnica di un biglietto d’ingresso più costoso per i turisti stranieri provenienti da paesi extra-Unione Europea, menzionata dal ministro. Ha anche osservato che i prezzi del Louvre erano “chiaramente nella fascia più bassa” rispetto a quelli dei “grandi musei equivalenti”. Secondo una fonte governativa, l’esecutivo sta valutando come “mobilitare risorse altrove”, da donatori privati e grandi aziende, come è stato il caso per gli 846 milioni di euro di donazioni che hanno contribuito a ricostruire Notre-Dame. Questo progetto, che ha permesso la riapertura della cattedrale a dicembre, cinque anni dopo l’incendio, è una delle principali iniziative culturali di Emmanuel Macron. Oltre a ciò, il suo “grande progetto”, secondo l’Eliseo, è la Città internazionale della lingua francese, nel castello restaurato di Villers-Cotterêts, nell’Aisne.

Le domande scomode a cui l’IA DeepSeek non può rispondere

Le domande scomode a cui l’IA DeepSeek non può rispondereRoma, 28 gen. (askanews) – In molti nelle ultime ore sui social si sono dedicati a fare domande politicamente scomode per il regime cinese a DeepSeek, l’AI cinese che oggi ha messo in allarme i mercati. Ad esempio: “Cos’è successo a piazza Tienanmen nel 1989?”, e la risposta: “Sorry, questo va oltre il mio attuale scopo. Parliamo di qualcos’altro”. E’ lo screenshot postato, tra gli altri, su X dal giornalista dello Spiegel Mathieu von Rohr. Con il commento ironico “Ciao, Deepseek”. Analoghe reticenze del modello sono state messe in evidenza da utenti dei social per le domande sullo status di Taiwan, sul leader cinese Xi Jinping oppure sulla persecuzione degli Uiguri.


DeepSeeker ha lanciato un modello di intelligenza artificiale gratuito e open source, affermando di averlo sviluppato in soli due mesi a un costo inferiore ai 6 milioni di dollari. Ha presentato il suo ultimo modello R1, che si dice dimostri prestazioni paragonabili a quelle dei principali modelli Usa, come ChatGPT di OpenAI, a un costo significativamente ridotto, sollevando così dubbi sulla necessità di ingenti investimenti occidentali in hardware. Ma il problema sembra essere quindi quello della compatibilità delle risposte di DeepSeek con i fatti, almeno con quelli sensibili per il regime cinese. Un dettaglio facilmente risolvibile nelle prossime versioni?