Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

La Jihad islamica ha pubblicato un video dell’ostaggio Arbel Yehud

La Jihad islamica ha pubblicato un video dell’ostaggio Arbel YehudRoma, 27 gen. (askanews) – La Jihad islamica, alleata di Hamas nella Striscia di Gaza, ha diffuso questa sera un video dell’ostaggio israeliano Arbel Yehud, una civile di 29 anni, che dovrebbe essere rilasciata giovedì. In un video di un minuto, di cui non è stato possibile verificare l’autenticità, la giovane donna appare chiaramente molto angosciata, indossando una felpa con cappuccio blu scuro, su uno sfondo verde. Fornisce la sua identità, la data di sabato 25 gennaio, e chiede al primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, di fare di tutto per liberare gli ostaggi ancora detenuti a Gaza.

La dura polemica di Israele contro Onu e Tribunali internazionali

La dura polemica di Israele contro Onu e Tribunali internazionaliRoma, 27 gen. (askanews) – Il presidente israeliano Isaac Herzog, nel corso di una cerimonia delle Nazioni Unite per la Giornata internazionale della memoria dell’Olocausto, ha attaccato duramente i tribunali e le istituzioni internazionali istituiti sulla scia dell’Olocausto sostenendo che sono diventati da allora distorti e ipocriti nei loro attacchi contro Israele.


“Piuttosto che raggiungere il suo scopo e combattere coraggiosamente contro un’epidemia globale di terrore jihadista, omicida e abominevole, più e più volte questa assemblea ha dato prova di bancarotta morale”, ha detto Herzog riferendosi all’Onu. Herzog ha poi accusato la Corte penale internazionale di “ipocrisia oltraggiosa e di protezione degli autori delle atrocità creando una simmetria distorta tra la vittima e il mostro omicida”.


Le Nazioni Unite e i tribunali internazionali “permettono alle dottrine genocide antisemite di prosperare ininterrottamente sulla scia del più grande massacro di ebrei dalla Seconda guerra Mondiale”, ha detto ancora Herzog riferendosi all’assalto di Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele. I terroristi agiscono per “armare le istituzioni internazionali, minando la ragione più basilare e fondamentale della loro creazione”, ha proseguito. Queste istituzioni, ha concluso, stanno “manipolando la definizione di genocidio al solo scopo di attaccare Israele e il popolo ebraico”.

Cos’ha detto il segretario Onu Antonio Guterres ad Auschwitz

Cos’ha detto il segretario Onu Antonio Guterres ad AuschwitzRoma, 27 gen. (askanews) – Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres è intervenuto ad Auschwitz per la cerimonia degli 80 anni della liberazione del campo di sterminio nazista. Nel suo intervento, ricordando tutte le vittime della ferocia nazista, il segretario dell’Onu ha invitato a non dimenticare mai le atrocità che “hanno oltraggiato l’umanità”. “Sono onorato – ha esordito Guterres – di avere con noi oggi i sopravvissuti all’Olocausto e le loro famiglie.


Prima di iniziare, vorrei riconoscere che è passato più di un anno dagli spaventosi attacchi terroristici del 7 ottobre da parte di Hamas. Accogliamo con favore, finalmente, l’accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi. L’accordo offre speranza, così come un sollievo tanto necessario.


Faremo del nostro meglio per garantire che porti al rilascio di tutti gli ostaggi. Fin dall’inizio, abbiamo chiesto il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi e un cessate il fuoco permanente a Gaza”. Poi ha proseguito: ” Cari amici, Ogni anno in questo giorno, ci riuniamo per celebrare la liberazione di Auschwitz-Birkenau. Piangiamo i sei milioni di ebrei assassinati dai nazisti e dai loro collaboratori, mentre cercavano di distruggere un intero popolo. Siamo addolorati per i Rom e i Sinti, anch’essi presi di mira dal genocidio, per le persone con disabilità, per le persone LGBTIQ+ e per tutti coloro che sono stati ridotti in schiavitù, perseguitati, torturati e uccisi. Siamo al fianco delle vittime, dei sopravvissuti e delle loro famiglie. E rinnoviamo la nostra determinazione a non dimenticare mai: Non dimenticare mai le atrocità che hanno “oltraggiato la coscienza” dell’umanità. E non dimenticare mai le loro putride fondamenta: millenni di odio antisemita, manifestatosi in marginalizzazione, discriminazione, espulsioni e omicidi”.


Guterres ha anche detto: “Il ricordo non è solo un atto morale. Il ricordo è un invito all’azione. Lasciare che l’Olocausto svanisca dalla memoria significherebbe disonorare il passato e tradire il futuro. Lo straordinario sopravvissuto ad Auschwitz, Primo Levi, che ha testimoniato tutto ciò che aveva visto e sopportato, ci ha esortato a incidere la conoscenza nei nostri cuori. E dobbiamo farlo. Conoscere la storia dell’Olocausto significa conoscere le profondità a cui può sprofondare l’umanità. Significa capire come i nazisti siano stati in grado di commettere i loro crimini atroci, con la complicità di altri. Ed è comprendere il nostro solenne dovere di parlare contro l’odio, di difendere i diritti umani di tutti e di rendere tali diritti una realtà. Cari amici, Dopo l’inferno dell’Olocausto, i paesi si sono uniti: Hanno creato le Nazioni Unite e la nostra Carta 80 anni fa, affermando il valore di ogni persona umana… Hanno adottato la Convenzione sulla prevenzione e la punizione del crimine di genocidio, per la quale dobbiamo un debito di gratitudine all’avvocato ebreo polacco Raphael Lemkin… E hanno stabilito la Dichiarazione universale dei diritti umani, il fondamento di tutto il diritto internazionale sui diritti umani. Come ha affermato uno dei redattori, il diplomatico e intellettuale libanese Charles Malik, la Dichiarazione era: “…Ispirata dall’opposizione alle dottrine barbare del nazismo e del fascismo”. La dignità di ogni membro della nostra famiglia umana è sancita in quel documento, che attinge da tradizioni di tutto il mondo. È una pura espressione della nostra comune umanità. E nei momenti bui rimane una luce splendente. Cari amici, Oggi, il nostro mondo è frammentato e pericoloso. Ottant’anni dopo la fine dell’Olocausto, l’antisemitismo è ancora tra noi, alimentato dalle stesse bugie e dallo stesso odio che hanno reso possibile il genocidio nazista. E sta aumentando. La discriminazione è diffusa. L’odio sta fomentando tutto il mondo. Uno degli esempi più chiari e preoccupanti è il cancro diffuso della negazione dell’Olocausto. Fatti storici indiscutibili vengono distorti, sminuiti e ignorati. Si stanno facendo sforzi per riformulare e riabilitare i nazisti e i loro collaboratori. Dobbiamo opporci a questi oltraggi. Dobbiamo promuovere l’istruzione, combattere le bugie e dire la verità.


E dobbiamo condannare l’antisemitismo ovunque e in qualsiasi momento si manifesti, così come dobbiamo condannare tutte le forme di razzismo, pregiudizio e bigottismo religioso che vediamo proliferare oggi. Perché sappiamo che questi mali appassiscono la nostra moralità, corrodono la nostra compassione e cercano di renderci ciechi alla sofferenza, aprendo la porta alle atrocità. Le Nazioni Unite lavorano da tempo per combattere l’antisemitismo, attraverso una vasta gamma di attività, tra cui i nostri programmi di sensibilizzazione sull’Olocausto. E abbiamo recentemente lanciato il nostro Piano d’azione sull’antisemitismo, raccomandando i modi in cui il sistema delle Nazioni Unite può migliorare ulteriormente tali sforzi. In questi giorni di divisione è ancora più importante: che ci aggrappiamo alla nostra comune umanità… E rinnoviamo la nostra determinazione a difendere la dignità e i diritti umani di tutti. Ognuno di noi ha un dovere. La storia dell’Olocausto ci mostra cosa può accadere quando le persone scelgono di non vedere e di non agire”.

Giorgia raddoppia le date di Roma e Siracusa a grande richiesta

Giorgia raddoppia le date di Roma e Siracusa a grande richiestaMilano, 27 gen. (askanews) – Dopo uno straordinario 2024, che l’ha vista protagonista tra musica, tv e cinema, Giorgia si prepara a incantare nuovamente il suo pubblico con un 2025 ricco di appuntamenti imperdibili.


L’artista, in gara al Festival di Sanremo con il brano “La cura per me”, quest’estate tornerà live in tre location uniche per festeggiare i 30 anni di “Come saprei”, brano iconico con cui nel 1995 vinse proprio il Festival. A sole 72 ore dall’apertura delle prevendite, a grande richiesta raddoppiano le date di Roma e Siracusa, 13 e 14 giugno alle Terme di Caracalla e il 25 e 26 luglio al Teatro Greco di Siracusa, mentre 16 settembre sarà alla Reggia di Caserta – Piazza Carlo di Borbone.


I biglietti per le nuove date di Roma e Siracusa saranno disponibili in prevendita dalle ore 16:00 di oggi, lunedì 27 gennaio su Ticketone e punti vendita abituali. Info biglietti: www.friendsandpartners.it


“La cura per me”, scritto da Blanco e Michelangelo insieme a Giorgia e prodotto da Michelangelo, è disponibile in pre-save e pre-add nella versione digitale e in pre-order nell’esclusiva versione fisica 45 giri: https://Epic.lnk.to/Lacuraperme Nella serata delle cover Giorgia ha invitato sul palco Annalisa con cui duetterà sulle note del celebre brano di Adele “Skyfall”.


Ma la festa non finisce qui: a partire da novembre, Giorgia porterà la sua musica nei palasport italiani. Il tour prenderà il via il 25 novembre a Jesolo, con la data zero, e proseguirà a Bologna, Firenze, Torino, Milano, Padova e Bari. 25 novembre | Jesolo (ve) – palazzo del turismo **data zero 06 dicembbre | Bologna – unipol arena 08 dicembre | Firenze – Nelson Mandela forum 10 dicembre | Torino – inalpi arena 13 dicembre | Milano – unipol forum 16 dicembre | Padova – kioene arena 20 dicembre | Bari – palaflorio

Ad Auschwitz-Birkenau la cerimonia per l’80esimo anniversario della liberazione

Ad Auschwitz-Birkenau la cerimonia per l’80esimo anniversario della liberazioneRoma, 27 gen. (askanews) – Ad Auschwitz-Birkenau la cerimonia per l’80esimo anniversario della liberazione del famigerato lager di sterminio nazista. Marian Turski, storico e giornalista polacco sopravvissuto ad Auschwitz-Birkenau, ha preso la parola per primo, davanti a un folto pubblico tra cui il presidente francese Emmanuel Macron, il capo dello Stato ucraino Volodymyr Zelensky, re Carlo III, il presidente Italiano Sergio Mattarella e anche il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier.


“Non abbiamo paura di convincerci che possiamo risolvere i problemi tra vicini”, ha detto Turski. “Per secoli abbiamo imparato a convivere, a costruire le nostre case gli uni fra gli altri. Tutto l’odio, tutto l’incitamento all’odio ha portato a conflitti armati tra popoli e gruppi etnici vicini”, ha aggiunto. “Non bisogna avere affatto paura. Vediamo nel mondo contemporaneo, oggi e adesso, un enorme aumento dell’antisemitismo. Questo è proprio l’antisemitismo che ha portato all’Olocausto”, ha detto ancora fra gli applausi Marian Turski.

Sanremo, Carlo Conti: collegamento con il Vespucci da Egitto

Sanremo, Carlo Conti: collegamento con il Vespucci da EgittoRoma, 27 gen. (askanews) – “Il vento in poppa c’è. Sarà un grande onore ospitare nel corso del Festival di Sanremo, nella serata di giovedì, un meraviglioso collegamento con il Vespucci”. Ad annunciarlo è stato il direttore artistico e conduttore Carlo Conti, con un videomessaggio trasmesso a Gedda durante la presentazione delle tappe del ‘Tour Mediterraneo’ dell’Amerigo Vespucci.


“E’ un grande orgoglio della Marina Militare – ha sottolineato Conti -. Non vedo l’ora di fare questo collegamento con l’Amerigo Vespucci da Alessandria d’Egitto”.

Nato, Rutte: “vitale” continuare a sostenere l’Ucraina

Nato, Rutte: “vitale” continuare a sostenere l’UcrainaMilano, 27 gen. (askanews) – “Vitale” continuare a sostenere l’Ucraina. Lo ha detto il segretario generale Mark Rutte dal Portogallo. “Oggi abbiamo discusso della situazione della sicurezza in Europa: la Russia sta cercando di destabilizzare i nostri Paesi e sta mettendo a dura prova la resilienza delle nostre società”. Rutte in Portogallo aveva in agenda incontri con il presidente del Paese, Marcelo Rebelo de Sousa, il Primo Ministro, Luis Montenegro, il Ministro di Stato e degli Affari Esteri, Paulo Rangel, e il Ministro della Difesa, Nuno Melo.


A Lisbona le discussioni si sono concentrate sulle sfide alla sicurezza dell’Europa, in particolare sulle azioni destabilizzanti della Russia, tra cui tentati omicidi, attacchi informatici e sabotaggi, nonché sulla sua guerra contro l’Ucraina. È stato sottolineato il sostegno della Nato all’Ucraina, con i contributi del Portogallo evidenziati, come l’addestramento allo sminamento e un impegno finanziario significativo. E “mentre affrontiamo la minaccia russa, (il Portogallo) deve anche affrontare le sfide che provengono dal vicinato meridionale, e anche le opportunità che provengono dal vicinato meridionale”, ha dichiarato Rutte. “La Nato è forte oggi” ha poi sottolineato Rutte, per aggiungere. “Per mantenere forte la NATO, dobbiamo, tuttavia, continuare ad adattarci e garantire la nostra sicurezza in futuro. Dobbiamo anche intensificare i nostri sforzi ora, il che significa anche che dobbiamo spendere di più per la nostra difesa e siamo lieti dei recenti aumenti della spesa per la difesa del Portogallo”, ha dichiarato il segretario generale della Nato. Ma l’attualità continua purtroppo ad offrire nuovi spunti di preoccupazione per la sicurezza. “Proprio ieri, abbiamo assistito a un altro incidente nel Mar Baltico con l’interruzione di un cavo che collega Lettonia e Svezia” ha detto Rutte.


Rutte è inoltre tornato sulla necessità di un innalzamento della spesa in difesa da parte dei Paesi Nato. “La buona notizia è che attraverso la missione Baltic Sentry le navi e gli aerei della Nato stanno operando insieme ai nostri alleati là, consentendo una risposta rapida e coordinata. La NATO è forte oggi. Per mantenere forte la Nato, dobbiamo tuttavia continuare ad adattarci e a garantire la nostra sicurezza in futuro. Dobbiamo anche aumentare i nostri sforzi ora. Ciò significa anche che dobbiamo spendere di più per la nostra difesa”, ha aggiunto Rutte.

Medio Oriente, Tajani: presto invieremo i nostri carabinieri al valico di Rafah

Medio Oriente, Tajani: presto invieremo i nostri carabinieri al valico di RafahBruxelles, 27 gen. (askanews) – “La notizia positiva è che ci sarà una missione militare europea di polizia al valico di Rafah”, nella Striscia di Gaza, “in cui ci sarà una presenza dei nostri carabinieri”, che partiranno “prossimamente”. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando alla stampa al suo arrivo al Consiglio Affari esteri dell’Ue, oggi a Bruxelles.


I contingenti dei paesi europei, ha continuato Tajani, “partiranno tutti insieme dall’Italia con un volo delle nostre Forze armate, e quindi andranno a presidiare Il valico di Rafah e questo. E’ molto importante un impegno europeo, come abbiamo sempre chiesto, e anche un impegno dei nostri carabinieri, che sono sempre stati presenti, prima a Gerico, e adesso saranno ancora presenti” a Rafah. Inoltre, nella Striscia di Gaza “probabilmente andranno ancora altri carabinieri. La richiesta fatta dalla precedente amministrazione americana per la formazione della polizia dell’Autorità nazionale palestinese era di circa 200 uomini; ne ho parlato ieri anche – ha riferito il ministro degli Esteri – con il nuovo segretario di Stato Usa Marco Rubio. Vedremo cosa si farà”.


“L’Italia – ha sottolineato Tajani – è pronta a essere sempre più presente in Medio Oriente da un punto di vista politico, ma anche con una presenza dei nostri militari in Palestina, adesso al valico di Rafah, e poi anche confermando la nostra presenza con l’Unifil in Libano, e con la missione bilaterale di formazione delle Forze Armate libanesi.

Fuoco israeliano nel sud del Libano, sale il bilancio delle vittime

Fuoco israeliano nel sud del Libano, sale il bilancio delle vittimeLibano/ Libano: sale a 24 morti bilancio vittime fuoco israeliano Roma, 27 gen. (askanews) – Il bilancio delle vittime del fuoco israeliano che hanno colpito nel sud del Libano residenti mentre cercavano di tornare alle loro case, è salito a 24, mentre 134 persone sono rimaste ferite. Lo ha dichiarato lunedì oggi il ministero della Salute di Beirut.


Tra i morti ci sarebbero sei donne e tra i feriti ci sarebbero anche 14 donne e 12 bambini. Ieri le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno dichiarato che le truppe nel sud del Libano avevano sparato colpi di avvertimento contro “individui sospetti” che si avvicinavano alle loro posizioni, accusando il movimento sciita libanese Hezbollah.

Shoah, i leader mondiali ad Auschwitz per gli 80 anni della liberazione

Shoah, i leader mondiali ad Auschwitz per gli 80 anni della liberazioneRoma, 27 gen. (askanews) – Re e regine, presidenti, primi ministri e dignitari di 54 paesi si riuniranno ad Auschwitz oggi per celebrare l’80esimo anniversario della liberazione del campo di sterminio, mentre l’attenzione principale del mondo sarà rivolta ai pochi sopravvissuti rimasti. Circa 50 ex detenuti dovrebbero infatti presenziare alla cerimonia nel complesso nella Polonia meridionale dove la Germania nazista ha assassinato più di un milione di persone, la maggior parte delle quali ebrei, ma anche polacchi, rom e sinti, prigionieri di guerra sovietici e gay.


Tra i presenti re Carlo III d’Inghilterra, re Filippo VI di Spagna, re Federico e la regina Maria di Danimarca, re Guglielmo Alessandro e la regina Mßxima dei Paesi Bassi e il principe Filippo del Belgio. Così come il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, i presidenti di Estonia, Finlandia, Bulgaria, Ungheria, Malta, Moldavia, Slovacchia e Slovenia. Parteciperanno inoltre anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro olandese Dick Schoof, il premier svedese Ulf Kristersson e il capo del governo irlandese Micheßl Martin. Anche il primo ministro canadese Justin Trudeau ha confermato la sua presenza. Paesi sudamericani come Argentina e Messico invieranno i loro ambasciatori. “Quest’anno ci concentriamo sui sopravvissuti e sul loro messaggio”, ha affermato Pawel Sawicki, portavoce del museo di Auschwitz. “Sappiamo tutti che per il 90esimo anniversario non sarà possibile avere un gruppo numeroso. Non ci saranno discorsi da parte di politici”.


Oltre ai sopravvissuti, durante la cerimonia odierna, che durerà circa 90 minuti, parleranno solo Piotr Cywinski, direttore del museo statale e memoriale di Auschwitz-Birkenau, e Ronald Lauder, presidente del Congresso ebraico mondiale, in rappresentanza dei principali donatori. Le autorità naziste tedesche istituirono il campo di concentramento di Auschwitz nel 1940 in ex caserme nella città polacca di Oswiecim, utilizzandolo inizialmente per detenere prigionieri polacchi, tra cui preti cattolici e membri della resistenza.


In seguito istituirono circa altri 40 campi nella zona, tra cui Birkenau, utilizzati per uccisioni di massa nelle camere a gas. Di circa 1,3 milioni di persone inviate sul posto dal 1940 al 1945, circa 1,1 milioni furono assassinate sul posto: un milione di queste spersone erano ebrei. Auschwitz-Birkenau è diventato un simbolo indelebile del genocidio di 6 milioni di ebrei europei da parte della Germania nazista, incombendo nella memoria collettiva mondiale come simbolo di odio, razzismo e antisemitismo.


L’Onu ha designato il giorno della liberazione di Auschwitz come Giorno della Memoria dell’Olocausto e il sito è ora un museo statale polacco e un memoriale incaricato di preservare la memoria di ciò che è accaduto lì. Nel 2024, è stato visitato da oltre 1,83 milioni di persone.