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Accordo con Israele: Hamas libererà anche Arbel Yehud. Migliaia di palestinesi tornano a Gaza Nord

Accordo con Israele: Hamas libererà anche Arbel Yehud. Migliaia di palestinesi tornano a Gaza NordRoma, 27 gen. (askanews) – Israele ha annunciato che gli sfollati di Gaza potranno iniziare a tornare nella parte settentrionale del territorio palestinese a partire da oggi, in seguito a un accordo con il movimento Hamas, secondo quanto affermato dall’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu. E migliaia di palestinesi hanno iniziato a dirigersi verso nord sulla Rasheed Street di Gaza per tornare a casa, secondo alcuni filmati pubblicati da account palestinesi. L’accordo contribuisce a preservare il fragile cessate il fuoco tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza, devastata da 15 mesi di guerra e che ha visto quasi tutti i suoi abitanti sfollati. Secondo la Protezione civile, ieri Israele aveva impedito a “decine di migliaia” di sfollati di tornare nel nord di Gaza attraverso il valico di Netzarim, che taglia in due il territorio. Israele aveva giustificato il rifiuto di lasciarli passare con il mancato rilascio di una civile, Arbel Yehud, e con l’assenza di un elenco della situazione degli ostaggi.


Ieri sera, però, Netanyahu ha annunciato una svolta nei negoziati e che Hamas avrebbe rilasciato tre ostaggi, tra cui Arbel Yehud, e, come previsto nella prima fase dell’accordo di tregua tra Israele e Hamas, altri tre sabato. “Come parte di questi accordi” Israele “consentirà ai cittadini di Gaza di passare nella Striscia di Gaza settentrionale a partire da lunedì mattina”, ha aggiunto l’ufficio del primo ministro. Da parte sua, Hamas aveva accusato ieri Israele di “violare” l’accordo impedendo il ritorno degli abitanti della Striscia di Gaza settentrionale. Il movimento palestinese Hamas, quindi rilascerà tre ostaggi israeliani entro venerdì prossimo, 31 gennaio; altri tre saranno rilasciati sabato 1° febbraio, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al Ansari. L’informazione è stata poi confermata direttamente da Hamas. Il gruppo ha riferito infatti che rilascerà Arbel Yehud e altri due ostaggi “prima di venerdì”, mentre altre tre persone saranno consegnate l’indomani.


“Nell’ambito degli sforzi in corso guidati dai mediatori, le due parti hanno raggiunto un’intesa secondo cui Hamas consegnerà l’ostaggio Arbel Yehud e altri due prigionieri venerdì prossimo”, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri qatarino sul suo social network X. Al Ansari ha aggiunto che “Hamas consegnerà altri tre ostaggi sabato, in conformità con l’accordo, e fornirà anche informazioni sul numero di ostaggi che saranno rilasciati come parte della prima fase dell’accordo”. Hamas, da parte sua, ha confermato inoltre che ai residenti sfollati della Striscia di Gaza settentrionale sarà consentito di tornare alle loro case questa mattina.

Usa, Trump ha sospeso le sanzioni alla Colombia dopo l’accordo sui migranti

Usa, Trump ha sospeso le sanzioni alla Colombia dopo l’accordo sui migrantiRoma, 27 gen. (askanews) – La Casa Bianca ha annunciato che sospenderà le sanzioni annunciate contro la Colombia dopo che il governo di Bogotà ha accettato le condizioni del presidente Donald Trump per il rimpatrio dei migranti illegali.


“Il governo colombiano ha accettato tutte le condizioni del presidente Trump, tra cui l’accettazione senza restrizioni di tutti gli immigrati clandestini provenienti dalla Colombia e rimossi dagli Stati Uniti, anche a bordo di aerei militari statunitensi, senza limitazioni o ritardi”, ha affermato la Casa Bianca in un dichiarazione. “Sulla base di questo accordo, le tariffe e le sanzioni completamente redatte saranno sospese e non saranno firmate a meno che la Colombia non rispetti questo accordo”, ha aggiunto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, in un comunicato stampa. Tuttavia, le sanzioni sui visti emesse dal Dipartimento di Stato saranno mantenute “finché non sarà arrivato con successo il primo volo di deportati colombiani”, ha aggiunto la stessa fonte. “Gli eventi di oggi inviano un chiaro messaggio al mondo: l’America è di nuovo rispettata”, ha aggiunto la portavoce della Casa Bianca. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva annunciato ieri una serie di sanzioni contro la Colombia, in seguito alla decisione di Bogotà di respingere gli aerei militari che trasportavano immigrati deportati dagli Stati Uniti.

Shoah, i leader mondiali ad Auschwitz per 80 anni da liberazione

Shoah, i leader mondiali ad Auschwitz per 80 anni da liberazioneRoma, 27 gen. (askanews) – Re e regine, presidenti, primi ministri e dignitari di 54 paesi si riuniranno ad Auschwitz oggi per celebrare l’80esimo anniversario della liberazione del campo di sterminio, mentre l’attenzione principale del mondo sarà rivolta ai pochi sopravvissuti rimasti. Circa 50 ex detenuti dovrebbero infatti presenziare alla cerimonia nel complesso nella Polonia meridionale dove la Germania nazista ha assassinato più di un milione di persone, la maggior parte delle quali ebrei, ma anche polacchi, rom e sinti, prigionieri di guerra sovietici e gay.


Tra i presenti re Carlo III d’Inghilterra, re Filippo VI di Spagna, re Federico e la regina Maria di Danimarca, re Guglielmo Alessandro e la regina Mßxima dei Paesi Bassi e il principe Filippo del Belgio. Così come il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, i presidenti di Estonia, Finlandia, Bulgaria, Ungheria, Malta, Moldavia, Slovacchia e Slovenia. Parteciperanno inoltre anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro olandese Dick Schoof, il premier svedese Ulf Kristersson e il capo del governo irlandese Micheßl Martin. Anche il primo ministro canadese Justin Trudeau ha confermato la sua presenza. Paesi sudamericani come Argentina e Messico invieranno i loro ambasciatori. La Shoah è “la pagina più buia della storia europea” e “il Giorno della Memoria è un monito assoluto che deve continuare a risuonare nella nostra società e nelle nostre coscienze di cittadini”, ha detto oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un messaggio video.


Oltre ai sopravvissuti, durante la cerimonia odierna, che durerà circa 90 minuti, parleranno solo Piotr Cywinski, direttore del museo statale e memoriale di Auschwitz-Birkenau, e Ronald Lauder, presidente del Congresso ebraico mondiale, in rappresentanza dei principali donatori. “Quest’anno ci concentriamo sui sopravvissuti e sul loro messaggio”, ha affermato Pawel Sawicki, portavoce del museo di Auschwitz. “Sappiamo tutti che per il 90esimo anniversario non sarà possibile avere un gruppo numeroso. Non ci saranno discorsi da parte di politici”.


Le autorità naziste tedesche istituirono il campo di concentramento di Auschwitz nel 1940 in ex caserme nella città polacca di Oswiecim, utilizzandolo inizialmente per detenere prigionieri polacchi, tra cui preti cattolici e membri della resistenza. In seguito istituirono circa altri 40 campi nella zona, tra cui Birkenau, utilizzati per uccisioni di massa nelle camere a gas. Di circa 1,3 milioni di persone inviate sul posto dal 1940 al 1945, circa 1,1 milioni furono assassinate sul posto: un milione di queste spersone erano ebrei.


Auschwitz-Birkenau è diventato un simbolo indelebile del genocidio di 6 milioni di ebrei europei da parte della Germania nazista, incombendo nella memoria collettiva mondiale come simbolo di odio, razzismo e antisemitismo. L’Onu ha designato il giorno della liberazione di Auschwitz come Giorno della Memoria dell’Olocausto e il sito è ora un museo statale polacco e un memoriale incaricato di preservare la memoria di ciò che è accaduto lì. Nel 2024, è stato visitato da oltre 1,83 milioni di persone.

Netanyahu ringrazia Trump per lo sblocco delle forniture di bombe

Netanyahu ringrazia Trump per lo sblocco delle forniture di bombeRoma, 26 gen. (askanews) – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha diffuso oggi un breve video su X per ringraziare il presidente degli Stati uniti Donald Trump per aver revocato il blocco, imposto durante l’amministrazione Biden, sull’invio di alcune munizioni a Israele.


“Grazie, presidente Trump, per aver mantenuto la promessa di fornire a Israele gli strumenti necessari per difendersi, affrontare i nostri nemici comuni e garantire un futuro di pace e prosperità”, ha dichiarato Netanyahu. Ieri, Trump ha dichiarato ai giornalisti a bordo dell’Air Force One che, dopo che l’allora presidente Joe Biden aveva bloccato una spedizione di bombe destinate a Israele.


“Le avranno. Le hanno pagate e le stavano aspettando da molto tempo. Erano in deposito”, ha detto il leader americano.

Trump: spostiamo i palestinesi da Gaza; no dai paesi arabi

Trump: spostiamo i palestinesi da Gaza; no dai paesi arabiRoma, 26 gen. (askanews) – Un piano per spostare un milione e mezzo di persone da Gaza, distrutta dai bombardamenti israeliani, dislocandoli in alcuni paesi arabi. Questa sarebbe l’idea del presidente Usa Donald Trump, che ha immediatamente diviso e suscitato ansie nel delicato ed esplosivo scenario mediorientale.


Trump, intrattenendosi con i giornalisti sull’Air Force One di ritorno da Las Vegas, ha detto di aver avuto un colloquio telefonico con re Abdullah II di Giordania, in cui ha chiesto che Amman e anche l’Egitto – con il cui presidente Abdel Fattah al Sisi dovrebbe parlare oggi – prendano profughi palestinesi. “Gli ho detto: ‘Mi piacerebbe che tu ne prendessi di più perché sto guardando l’intera Striscia di Gaza in questo momento, ed è un disastro’”, ha detto Trump ai giornalisti. “Stiamo parlando – ha detto ancora Trump – di un milione e mezzo di persone, e puliamo tutto quel posto”. E aggiunto: “

Israele: non abbiamo nessuna garanzia da Hamas sulla rapita Yehoud

Israele: non abbiamo nessuna garanzia da Hamas sulla rapita YehoudRoma, 26 gen. (askanews) – Due alti funzionari israeliani hanno smentito le affermazioni di Hamas riguardo alla rapita civile Arbel Yehoud, affermando che non sono state fornite garanzie a Israele in merito alla sua sicurezza e al suo rilascio. Lo riferisce oggi Haaretz.


Secondo questi funzionari, finora non si è registrato alcun progresso negli sforzi per risolvere la crisi. Funzionari di Hamas ieri hanno dichiarato di aver informato i mediatori che Yehoud è viva e di aver fornito garanzie sul fatto che verrà rilasciata il prossimo sabato.


Israele si attendeva la liberazione di Yehoud ieri, assieme alle quattro soldatesse liberate in cambio di circa 200 prigionieri palestinesi. Il mancato rilascio è stato denunciato da parte israeliana come una violazione dell’accordo di cessate il fuoco.

Trump: i profughi palestinesi? Li prendano Giordania ed Egitto

Trump: i profughi palestinesi? Li prendano Giordania ed EgittoRoma, 26 gen. (askanews) – Il presidente Usa Donald TrumpTrump ha detto di aver detto al re Abdullah II di Giordania, durante una telefonata, che vuole che Giordania d Egitto accettino più palestinesi da Gaza. Lo riferisce il New York Times.


“Gli ho detto: ‘Mi piacerebbe che tu ne prendessi di più perché sto guardando l’intera Striscia di Gaza in questo momento, ed è un disastro’”, ha detto Trump ai giornalisti sull’Air Force One. Ha aggiunto che vorrebbe anche che l’Egitto accettasse più palestinesi e che avrebbe parlato con il presidente del paese Abdel Fattah al Sisi in una conversazione telefonica oggi. Trump ha fatto le osservazioni sul volo che lo riportava a Washington dopo una manifestazione a Las Vegas ieri sera (orario locale).

Il Viminale: la nave Cassiopea verso l’Albania con 49 migranti

Il Viminale: la nave Cassiopea verso l’Albania con 49 migrantiMilano, 26 gen. (askanews) – Dopo le operazioni di valutazione delle condizioni delle persone intercettate, sono 49 i cittadini stranieri imbarcati a bordo della nave Cassiopea per il trasferimento nei centri in Albania, dove saranno avviate le procedure di accoglienza, trattenimento e valutazione dei singoli casi. Lo fa sapere in una nota il Viminale.


“Un dato significativo riguarda 53 ulteriori migranti che hanno presentato spontaneamente il proprio passaporto per evitare il trasferimento: una circostanza di particolare rilievo, in quanto consente di attivare le procedure di verifica delle posizioni individuali in tempi più rapidi anche a prescindere del trattenimento, aumentando le possibilità di procedere con i rimpatri di chi non ha diritto a rimanere in UE”, viene evidenziato nella nota.

Gli Usa non emettono più passaporti con genere “X” per persone non binarie

Gli Usa non emettono più passaporti con genere “X” per persone non binarieRoma, 25 gen. (askanews) – Gli Stati uniti hanno smesso di emettere passaporti con il genere “X” per le persone che si identificano come non binarie, in applicazione di uno degli ordini esecutivi firmati dal presidente Donald Trump fin dal primo giorno del suo mandato. Lo ha annunciato oggi il Dipartimento di Stato, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa France Presse.


“Il Dipartimento di Stato non rilascia più passaporti americani con la menzione X” ha dichiarato all’Afp un portavoce della diplomazia americana. Di conseguenza, l’elaborazione delle richieste di passaporto con questa indicazione è stata sospesa, ha precisato il stesso portavoce.

Sentimenti misti in Israele per il rilascio degli ostaggi

Sentimenti misti in Israele per il rilascio degli ostaggiRoma, 25 gen. (askanews) – C’è felicità in Israele per il rilascio di quattro giovani soldatesse che erano state rapite da Hamas il 7 ottobre 2023, ma si confonde con la preoccupazione per i rapiti ancora nelle mani del gruppo radicale palestinese, a partire dalla civile Arbel Yahoud, che il governo di Benjamin Netanyahu s’aspettava fosse liberata oggi.


Dopo il rilascio stamani a Gaza City nelle mani dei funzionari della Croce rossa internazionale, le quattro giovani donne sono state portate in Israele, dove hanno potuto abbracciare i loro familiari. Le ragazze si trovano “in una situazione emotivamente e medicalmente complessa”, ha spiegato la rappresentante del ministero della Salute, la dottoressa Hagar Mizrahi, dopo averle visitate, anche se al momento del rilascio sono apparse in buona salute e sorridenti. “Oggi abbiamo incontrato Liri, Daniella, Naama e Karina dopo 477 giorni di prigionia sotto Hamas” ha detto. “Questo è stato un evento emotivamente e medicalmente complesso per loro, per le loro famiglie, per le famiglie di tutti gli ostaggi e per l’intero popolo di Israele” ha concluso Mizrahi.


Le ragazze, rilasciate nel secondo scambio di questo tipo in cambio di 200 detenuti palestinesi, Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag. Prestavano servizio come osservatrici presso la base militare di Nahal Oz, al confine con Gaza, quando Hamas ha lanciato il suo attacco contro Israele il 7 ottobre 2023. Le ragazze avevano tutte tra i 18 e i 21 anni al momento del rapimento. Le immagini diffuse da Israele hanno mostrato i momenti di felicità al momento dell’incontro con i familiari. In un video si vede Karina Ariev correre tra le braccia dei suoi genitori, con sua madre che esclama: “Sei tornata, tesoro nostro, sei tornata”. In un altro spezzone, Karina appare in videochiamata con altri membri della famiglia.


Daniella Gilboa, dopo essersi fatta una doccia e aver cambiato la divisa militare fasulla che Hamas le aveva fatto indossare per la liberazione, è mostrata in un video mentre grida di gioia correndo ad abbracciare sua madre e suo padre. “Mamma, sei una leonessa” dice a sua madre tra le lacrime. La felicità però non è arrivata anche per la famiglia di Arbel Yahoud, giovane civile della quale si attendeva oggi il rilascio. “I nostri cuori sono pieni di gioia per il ritorno di Karina, Daniella, Liri e Naama” ha affermato la famiglia Yehoud. “Stiamo aspettando e sperando con tutto il cuore – ha aggiunto – di poter abbracciare la nostra Arbel il prima possibile”.


Arbel Yehoud, 29 anni, è stata rapita insieme al suo fidanzato Ariel Cunio dalla loro casa nel Kibbutz Nir Oz il 7 ottobre 2023. Suo fratello, Dolev Yehud, è stato ucciso lo stesso giorno nel kibbutz e inizialmente si credeva fosse stato preso in ostaggio, fino all’identificazione dei suoi resti avvenuta a giugno. Un esponente della Jihad islamica – che si ritiene abbia nelle sue mani la giovane donna – ha sostenuto a un giornale saudita che Yehoud è viva e che a Israele è stata fornita prova di questo fatto. Hamas ha affermato che verrà liberata nel prossimo ciclo di rilasci, nel prossimo fine settimana. Intanto, però, l’ufficio di Netanyahu ha chiarito che i palestinesi non potranno tornare nella parte settentrionale della Striscia di Gaza finché Hamas non avrà rispettato l’accordo, liberando anche Arbel. Israele ha accusato inoltre Hamas di violare l’accordo sul cessate il fuoco e lo scambio di ostaggi rilasciando soldatesse prima dei civili. Tra questi ulltimi, ci sono anche Shiri Bibas e i suoi piccoli figli, Kfir e Ariel. Le Forze di difesa israeliane hanno dichiarato oggi di avere “gravi preoccupazioni” per la giovane famiglia. Lo scorso fine settimana, nell’ambito dell’accordo di cessate il fuoco, sono stati liberati tre ostaggi israeliani, tutte donne. Si tratta della 24enne Romi Gonen, che era stata catturata mentre cercava di scappare dal festival musicale Nova, attaccato da Hamas; Doron Steinbrecher, 31 anni, infermiera veterinaria, ed Emily Damari, 28 anni, che ha doppia cittadinanza britannica e israeliana. Tutte e tre sono tornate in Israele domenica scorsa, riunendosi con le loro famiglie. In totale, è previsto il rilascio di 33 ostaggi nell’arco di sei settimane come parte della prima fase del cessate il fuoco, entrato in vigore il 19 gennaio 2025.