Zelensky: “Almeno 41 morti in un attacco russo in centro Ucraina”Roma, 3 set. (askanews) – Almeno 41 persone sono state uccise e 180 ferite in un attacco missilistico russo che ha preso di mira in particolare un istituto militare nella città di Poltava, nell’Ucraina centrale. Lo ha annunciato oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Secondo Zelensky, due missili balistici hanno colpito “un istituto scolastico e un vicino ospedale”. “Uno degli edifici dell’Istituto delle Comunicazioni è stato parzialmente distrutto. La gente si è ritrovata sotto le macerie”, ha aggiunto il capo dello Stato ucraino su Telegram.
Antipolio a Gaza, l’Oms: vaccinati 161.000 bambini in 2 giorniRoma, 3 set. (askanews) – L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) a Gaza ha confermato di aver vaccinato oltre 161.000 bambini sotto i 10 anni nel centro della Striscia rispetto ai 150.000 previsti, nei primi due giorni della campagna antipolio. Il primo giorno, domenica, sono stati vaccinati circa 86.683 bambini mentre ieri ne sono stati immunizzati circa 74.346.
L’iniziativa è stata decisa dopo che un bambino di 10 mesi non vaccinato del centro di Gaza ha contratto la poliomielite e ha subito una paralisi parziale, primo caso della malattia nell’enclave in 25 anni.La campagna è organizzata in tre regioni geografiche di Gaza, iniziando nella Striscia centrale dall’1 al 3 settembre, poi nel sud di Gaza dal 4 al 6 settembre e infine nella Gaza settentrionale dal 7 al 9 settembre. La campagna, che prevede due dosi, mira a coprire oltre 640.000 bambini sotto i 10 anni nei prossimi nove giorni.
”Harvest” il western di Tsangari sul trauma della modernitàVenezia, 3 set. (askanews) – Applausi in conferenza stampa per “Harvest” della regista di origine greca Athina Rachel Tsangari, film in concorso all’81^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Nel cast Caleb Landry Jones, Harry Melling, Rosy McEwen, Arinzé Kene, Thalissa Teixeira, Frank Dillane.
Al centro della trama del film sette giorni allucinati in cui si assiste alla scomparsa di un villaggio scozzese presumibilmente medievale, senza nome in un’epoca e un luogo indefiniti. In questa tragicomica interpretazione del genere western, Walter Thirsk, uomo di città datosi all’agricoltura, e l’impacciato proprietario Charles Kent, suo amico d’infanzia, stanno per affrontare un’invasione dal mondo esterno: il trauma della modernità. Il film è un adattamento del romanzo omonimo “Harvest” di Jim Croce. La registra “Mi piaceva raccontare una comunità innocente che non capiva il senso del potere e della rivincita, una sorta di società nascosta che si trova in una situazione precapitalista. Volevo fare un western, anche se il film è ambientato nella Scozia occidentale. Uno dei miei periodi preferiti del cinema americano è quello degli anni ’70, quindi i western con personaggi molto variabili inseriti nella natura. L’uomo a contatto con una natura onnipotente.Abbiamo avuto la possibilità di esaminare il momento in cui tutto ha avuto inizio – ha proseguito – per noi che nel XXI secolo siamo eredi di una storia universale di perdita della terra. Per me, Harvest è un film sulla resa dei conti. Cosa abbiamo fatto? In che direzione stiamo andando? Come possiamo salvare il suolo, il sé all’interno dei beni comuni? Harvest si svolge in un mondo liminale, e illustra le prime crepe della ‘rivoluzione’ industriale. Che rivoluzione non è stata. Una comunità agricola viene sconvolta da tre tipi di forestieri: il cartografo, il migrante e l’uomo d’affari, tutti archetipi di cambiamenti sconvolgenti”.
Per Tsangari “La cosa importante era trovare il luogo non costruirlo, non abbiamo costruito né invaso ma semplicemente abitato un luogo che esisteva già”. Caleb Landry Jones ha spiegato che tutto il caso si è immerso “in modo diversi nei personaggi e abbiamo imparato a fare cose che mai avremmo pensato, c’era un coreografo che ha creato dei balli per noi. Dovevamo imparare ad essere liberi col nostro corpo. Doveva dimostrare chi erano i personaggi attraverso il movimento. Abbiamo potuto esplorare chi eravamo in questo film e vivevamo tutti insieme”.
Musk consegnerà a Meloni il global citizenship award dell’Atlantic Council
Roma, 3 set. (askanews) – Secondo quanto anticipa un dirigente di X sul suo account, sarà Elon Musk ha consegnare al primo ministro Italiano Giorgia Meloni il global citizenship award dell’Atlantic Council in occasione della prossima visita di Meloni a New York.
“Gli Atlantic Council Global Citizen Awards sono – spiega il sito dell’organizzazione – il forum principale per leader mondiali, diplomatici, dirigenti e comunità filantropiche, sociali e dello spettacolo per celebrare la massima espressione di cittadinanza globale. Questa serata speciale che si tiene a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York e ha lo scopo di sottolineare la missione dell’Atlantic Council: plasmare insieme il futuro globale, riconoscendo al contempo i risultati di cittadini globali chiave che cercano di migliorare lo stato del mondo”.
Ue, Die Welt su Fitto: clamoroso, il posto più importante a un populista di destraRoma, 3 set. (askanews) – “Clamoroso a Bruxelles: il posto più importante a un populista di destra” titola il guotidiano tedesco Die Welt sul nuovo commissario italiano Raffaele Fitto in un pezzo che anticipa alcune delle scelte di Ursula Von der Leyen per la nuova commissione europea.
Per la prima volta, dice il giornale, un populista di destra, Raffaele Fitto, membro del partito “Fratelli d’Italia” del primo ministro italiano Giorgia Meloni, otterrà una carica di vertice nella Commissione europea. Fitto diventerà vicepresidente esecutivo dell’autorità della Commissione e sarà responsabile dell’economia e degli aiuti alla ricostruzione per il Coronavirus per un valore di oltre 700 miliardi di euro. Secondo le informazioni del WELT, “il capo della Commissione Ursula von der Leyen ha già preso le prime decisioni importanti per la selezione dei 26 commissari europei. Il pacchetto complessivo per la nuova leadership della Commissione europea dovrebbe essere annunciato entro la fine di questa settimana. Ma una cosa è già certa: oltre al rappresentante designato per la politica estera dell’UE, Von der Leyen avrà accanto a sé altri quattro vicepresidenti esecutivi. Ci saranno anche altri due commissari Ue subordinati direttamente a von der Leyen per l’importanza dei loro dossier. Il precedente livello di vicepresidenti (attualmente quattro commissari europei) sarà abolito”.
Secondo i desideri di von der Leyen, il conservatore lettone Valdis Dombrovskis dovrebbe essere il vicepresidente esecutivo incaricato di occuparsi delle questioni “dell’espansione e della ricostruzione dell’Ucraina”. La politica socialista Teresa Ribera Rodriguez, già ministra per il cambiamento ecologico nel governo di Pedro Sanchez a Madrid, sarà responsabile della questione della “transizione” in qualità di vicepresidente esecutiva. Nell’autorità della Commissione, assumerà un ruolo guida nel sostenere le proposte legislative per la trasformazione in ambito sociale, digitale ed ecologico. Sul tema “Industria e autonomia strategica” è previsto il politico liberale francese Thierry Breton. L’olandese Wopke Hoekstra dovrebbe essere il nuovo commissario europeo al Commercio. Il nuovo commissario europeo per l’energia sarà l’attuale ministro dell’industria ceco Josef Sikela.
Tajani ha convocato l’incaricato d’affari del VenezuelaRoma, 3 set. (askanews) – Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dato disposizioni per convocare l’incaricato d’affari del Venezuela per mandare “un messaggio forte” sulla trasparenza de voto e per impedire l’arresto del capo dell’opposizione a Nicolas Maduro. L’ha riferito oggi lo stesso Tajani intervistato su Mattino Cinque News.
“Dobbiamo lavorare molto per la pace e anche per i diritti. Penso a Venezuela, dove c’è un tentativo di soffocare la libertà in quel paese”, ha detto Tajani. “Proprio stamane – ha continuato – ho dato disposizione ai miei collaboratori, al segretario generale del ministero degli Esteri, di convocare l’incaricato d’affari del Venezuela perché arrivi un messaggio forte da parte dell’Italia sulla trasparenza del voto e anche impedire che venga arrestato il capo dell’opposizione perché questo sarebbe veramente un segnale molto negativo”.
La Procura generale del Venezuela chiede l’arresto del leader dell’opposizioneRoma, 3 set. (askanews) – L’ufficio del procuratore generale del Venezuela ha richiesto un mandato di arresto per il leader dell’opposizione Edmundo Gonzalez Urrutia, dopo che quest’ultimo non ha risposto a tre convocazioni per testimoniare su un sito web dell’opposizione che ha pubblicato i risultati dettagliati delle contestate elezioni presidenziali del Paese. Lo riferisce la Reuters.
Il sito web è indagato per “usurpazione della funzione” dell’autorità elettorale, che afferma che il presidente Nicolas Maduro ha vinto le elezioni del 28 luglio, ma non ha pubblicato i risultati dettagliati. L’autorità elettorale nazionale e la corte suprema del Venezuela hanno dichiarato che Maduro ha vinto le elezioni con poco più della metà dei voti, ma i conteggi pubblicati dall’opposizione mostrano una clamorosa vittoria di Gonzalez.
L’opposizione, alcuni Paesi occidentali e organismi internazionali come un gruppo di esperti delle Nazioni Unite hanno affermato che il voto non è stato trasparente e hanno chiesto la pubblicazione dei conteggi completi, con alcuni che hanno apertamente denunciato brogli. I funzionari del partito di governo, compreso Maduro, hanno accusato l’opposizione di fomentare la violenza e il procuratore generale Tarek Saab ha avviato indagini penali sulla leader dell’opposizione Maria Corina Machado, su Gonzalez e sul sito web in cui l’opposizione ha pubblicato le copie dei conteggi dei voti a livello di urne. Le proteste successive al voto hanno provocato almeno 27 morti.
Netanyahu alle famiglie degli ostaggi uccisi a Gaza: chiedo il vostro perdonoRoma, 2 set. (askanews) – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha raccontato di aver parlato con le famiglie di alcuni dei sei ostaggi uccisi da Hamas a Gaza la scorsa settimana e di aver chiesto loro perdono.
“Ho detto alle famiglie, e lo ripeto qui stasera: chiedo il vostro perdono perché non siamo riusciti a riportarli vivi” a casa, ha detto il premier dello stato ebraico in conferenza stampa a Gerusalemme, “Ci siamo andati vicini, ma non ci siamo riusciti”. “Israele non lascerà che questo massacro passi semplicemente sotto silenzio”, ha aggiunto Netanyahu, battendo la mano sul leggio, “Hamas pagherà un prezzo molto alto per questo”.
Netanyahu a famiglie ostaggi uccisi a Gaza: Chiedo vostro perdonoRoma, 2 set. (askanews) – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha raccontato di aver parlato con le famiglie di alcuni dei sei ostaggi uccisi da Hamas a Gaza la scorsa settimana e di aver chiesto loro perdono.
“Ho detto alle famiglie, e lo ripeto qui stasera: chiedo il vostro perdono perché non siamo riusciti a riportarli vivi” a casa, ha detto il premier dello stato ebraico in conferenza stampa a Gerusalemme, “Ci siamo andati vicini, ma non ci siamo riusciti”. “Israele non lascerà che questo massacro passi semplicemente sotto silenzio”, ha aggiunto Netanyahu, battendo la mano sul leggio, “Hamas pagherà un prezzo molto alto per questo”.
L’ufficio di Netanyahu replica alle accuse di Biden: sconcertanteRoma, 2 set. (askanews) – Un alto funzionario dell’ufficio di Benjamin Netanyahu ha replicato alle affermazioni del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, secondo cui il premier israeliano non starebbe facendo abbastanza per ottenere un accordo sugli ostaggi.
“È sconcertante che il presidente Biden stia facendo pressione sul primo ministro Netanyahu, che ha accettato la proposta statunitense (di accordo sugli ostaggi) già il 31 maggio e la proposta ponte degli Stati Uniti il 16 agosto, e non sul leader di Hamas Yahya Sinwar, che continua a rifiutare con veemenza qualsiasi accordo”, ha affermato il funzionario. L’ammissione di Biden “è particolarmente pericolosa se fatta pochi giorni dopo che Hamas ha giustiziato sei ostaggi israeliani, tra cui un cittadino americano”, ha aggiunto il funzionario israeliano, riferendosi all’uccisione di Hersh Goldberg-Polin. La proposta statunitense del 31 maggio a cui l’ufficio di Netanyahu fa riferimento in questa dichiarazione era in realtà un discorso tenuto da Biden che esponeva i dettagli di quello che era un accordo sugli ostaggi israeliani che Netanyahu aveva autorizzato.
Quella proposta non includeva la richiesta di Israele di mantenere il controllo sul Corridoio di Philadelphi, al confine tra Gaza ed Egitto, per impedire ad Hamas di contrabbandare armi: una richiesta che Netanyahu ha iniziato ad avanzare a luglio e che ha portato a una lunga impasse nei negoziati che gli Stati Uniti e gli altri mediatori stanno lavorando per superare. La richiesta ha inoltre messo Netanyahu in contrasto con il suo stesso establishment di sicurezza, che ha spinto a scendere a compromessi sulla questione, sostenendo che le Idf (Forze di difesa israeliane) possono tornare nel corridoio se necessario, ma che trascinare i colloqui sulla richiesta mette a rischio la vita degli ostaggi.
Hamas è responsabile dell’uccisione dei sei ostaggi israeliani a Gaza la scorsa settimana. Lo ha chiarito la Casa Bianca, poco dopo che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è sembrato criticare la gestione dei negoziati per il cessate-il-fuoco da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu. I giornalisti hanno chiesto a Biden, prima di un briefing nella Situation Room sui negoziati con gli ostaggi, se pensava che Netanyahu stesse facendo abbastanza per garantire un accordo. Ha replicato “No” e, poiché non gli è stata posta la stessa domanda sul leader di Hamas Yahya Sinwar, è sembrato plausibile che gli Stati Uniti stessero incolpando principalmente lo stato ebraico per lo stallo in corso.
Dopo la reazione dell’ufficio di Netanyahu, che ha definito le osservazioni di Biden “sconcertanti” e dannose per i colloqui, un funzionario statunitense ha dichiarato: “Il presidente è stato chiaro: Hamas è responsabile dell’uccisione di Hersh