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Ucraina, ancora droni su Kiev: terzo attacco russo alla capitale

Ucraina, ancora droni su Kiev: terzo attacco russo alla capitaleRoma, 29 ago. (askanews) – Le difese aeree ucraine hanno abbattuto circa 15 droni lanciati dalla Russia nel suo terzo attacco alla capitale ucraina in quattro giorni, ha affermato Serhiy Popko, capo dell’amministrazione militare di Kiev. I detriti dei droni hanno danneggiato le finestre e le porte di un condominio e hanno causato un incendio in un edificio non residenziale che è stato spento, ha affermato Popko in una dichiarazione dopo gli ultimi attacchi aerei russi sull’Ucraina, che sono avvenuti principalmente durante la notte. Il governatore regionale di Kiev Ruslan Kravchenko ha affermato che i droni non hanno causato danni alle infrastrutture critiche nella regione di Kiev e le autorità cittadine e regionali non hanno segnalato vittime.


I detriti caduti hanno anche causato un incendio nei terreni di un’impresa privata nella regione centrale di Cherkasy e i servizi di emergenza stanno affrontando l’incendio, ha affermato il governatore regionale.

Venezuela, Tajani: liberazione immediata prigionieri italiani

Venezuela, Tajani: liberazione immediata prigionieri italianiRoma, 29 ago. (askanews) – “Vogliamo che i prigionieri politici siano liberati immediatamente, a partire da quelli con passaporto italiano”, ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani arrivando alla riunione dei ministri degli Esteri Ue a Bruxelles a proposito del Venezuela.


“La situazione in Venezuela è veramente preoccupante, non è questo il modo di garantire un risultato elettorale da parte del regime di Maduro. Vogliamo sapere quali sono i veri dati che emergono dalle urne del Venezuela. Vogliamo avere trasparenza” ed è “inaccettabile ciò che sta accadendo, lo diciamo con fermezza e determinazione”.

L’Onu ha chiesto a Israele la fine “immediata” delle operazione in Cisgiordania

L’Onu ha chiesto a Israele la fine “immediata” delle operazione in CisgiordaniaRoma, 29 ago. (askanews) – Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha chiesto a Israele di cessare le sue operazioni militari in Cisgiordania dopo che le Forze di difesa israeliane hanno dichiarato di aver lanciato mercoledì “un’operazione antiterrorismo” su larga scala, in cui sono stati uccisi almeno 11 palestinesi. Il portavoce del segretario generale Onu, Stéphane Dujarric, ha affermato in una dichiarazione che Guterres è “profondamente preoccupato” per gli ultimi sviluppi in Cisgiordania e “condanna fermamente la perdita di vite umane, anche di bambini”.


Guterres “invita Israele a rispettare i suoi obblighi pertinenti ai sensi del diritto umanitario internazionale e ad adottare misure per proteggere i civili e garantire la loro sicurezza”, continua la dichiarazione. “Esorta le forze di sicurezza a esercitare la massima moderazione e a usare la forza letale solo quando è strettamente inevitabile per proteggere la vita”. “Questi pericolosi sviluppi stanno alimentando una situazione già esplosiva nella Cisgiordania occupata e stanno ulteriormente minando l’Autorità Nazionale Palestinese”, prosegue la nota che sottolinea come “in definitiva, solo la fine dell’occupazione e un ritorno a un significativo processo politico che stabilisca una soluzione a due stati porrà fine alla violenza”. “Le Nazioni Unite continueranno a lavorare con tutte le parti per raggiungere questo obiettivo, per cercare una de-escalation della situazione attuale e promuovere la stabilità nella regione”, ha sottolineato.

Usa2024, i fan della star del pop Taylor Swift si schierano con Kamala Harris

Usa2024, i fan della star del pop Taylor Swift si schierano con Kamala HarrisRoma, 29 ago. (askanews) – La megastar del pop americano Taylor Swift non ha ancora preso posizione nelle elezioni presidenziali americane che si terranno il 5 novembre, ma i suoi fan sì. Un gruppo di ammiratori, gli “Swifties for Kamala” Harris, ha attirato decine di migliaia di sostenitori, tra cui alcune star, e fondi per la campagna della candidata democratica.


Meno di 24 ore dopo un incontro di lancio in videoconferenza, seguito da 27.000 persone, gli “Swifties for Kamala” hanno raccolto più di 140.000 dollari in donazioni. L’obiettivo del gruppo? “Trasformare il nostro potere “Swiftie” in potere politico.” Lanciati da una fan della cantante, Emerald Medrano, gli “Swifties for Kamala”, che contano 72.000 iscritti su X e quasi 50.000 su Instagram, assicurano di non cercare l’eventuale supporto di Taylor Swift. Sul suo sito web, il gruppo si batte per la protezione dei diritti delle persone LGBTQIA+ e dei diritti riproduttivi, il sostegno ai migranti e una seria considerazione del cambiamento climatico, nonché “un cessate il fuoco permanente tra Israele e Hamas”.

M.O., Guterres esorta Israele a concludere immediatamente operazione Idf in Cisgiordania

M.O., Guterres esorta Israele a concludere immediatamente operazione Idf in CisgiordaniaRoma, 29 ago. (askanews) – Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha chiesto a Israele di cessare le sue operazioni militari in Cisgiordania dopo che le Forze di difesa israeliane hanno dichiarato di aver lanciato “un’operazione antiterrorismo” su larga scala mercoledì in cui sono stati uccisi almeno 11 palestinesi.


Il portavoce del segretario generale Onu, Stéphane Dujarric, ha affermato in una dichiarazione che Guterres è “profondamente preoccupato” per gli ultimi sviluppi in Cisgiordania e “condanna fermamente la perdita di vite umane, anche di bambini”. Guterres “invita Israele a rispettare i suoi obblighi pertinenti ai sensi del diritto umanitario internazionale e ad adottare misure per proteggere i civili e garantire la loro sicurezza”, continua la dichiarazione. “Esorta le forze di sicurezza a esercitare la massima moderazione e a usare la forza letale solo quando è strettamente inevitabile per proteggere la vita”.


“Questi pericolosi sviluppi stanno alimentando una situazione già esplosiva nella Cisgiordania occupata e stanno ulteriormente minando l’Autorità Nazionale Palestinese”, prosegue la nota che sottolinea come “in definitiva, solo la fine dell’occupazione e un ritorno a un significativo processo politico che stabilisca una soluzione a due stati porrà fine alla violenza”. “Le Nazioni Unite continueranno a lavorare con tutte le parti per raggiungere questo obiettivo, per cercare una de-escalation della situazione attuale e promuovere la stabilità nella regione”, ha sottolineato.

Stoltenberg (Nato): continueremo a fornire all’Ucraina ciò di cui ha bisogno

Stoltenberg (Nato): continueremo a fornire all’Ucraina ciò di cui ha bisognoRoma, 28 ago. (askanews) – Il Consiglio Nato-Ucraina ha discusso la situazione al fronte e la continua assistenza a Kiev. Lo ha annunciato su X il segretario generale dell’alleanza atlantica, Jens Stoltenberg. “Il Consiglio Nato-Ucraina si è riunito per affrontare gli sviluppi sul campo di battaglia e le esigenze prioritarie di capacità dell’Ucraina. Gli alleati condannano fermamente l’escalation degli attacchi aerei russi sull’Ucraina. Dobbiamo continuare a fornire all’Ucraina le attrezzature e le munizioni di cui ha bisogno per difendersi”, ha dichiarato Stoltenberg sul social network.

Azioni di Israele in Cisgiordania, l’Onu: violano il diritto internazionale

Azioni di Israele in Cisgiordania, l’Onu: violano il diritto internazionaleRoma, 28 ago. (askanews) – “L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani condanna la crescente risposta militare delle Forze di sicurezza israeliane (Idf) nella Cisgiordania occupata, in un modo che viola il diritto internazionale e rischia di infiammare ulteriormente una situazione già esplosiva”. E’ quanto si legge in un comunicato diffuso oggi dall’agenzia Onu su operazioni lanciate dalle forze israeliane nei giorni scorsi.


“Verso le 22:30 del 26 agosto – si precisa in una nota – l’aeronautica militare israeliana ha lanciato almeno quattro attacchi aerei sul campo profughi di Nur Shams a Tulkarem e ha ucciso tre uomini palestinesi e due ragazzi di 13 e 15 anni. Non c’erano scontri in quel momento, ma l’Idf ha affermato che gli attacchi aerei hanno preso di mira una ‘sala operativa’. Secondo le informazioni raccolte da più fonti, tre delle vittime, tra cui i due ragazzi, sono rimaste uccise mentre passavano vicino alla casa presa di mira, situata in uno dei vicoli stretti e affollati del campo”. Nella nota si sottolinea che dal 7 ottobre fino al 27 agosto, sono 628 i palestinesi uccisi in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est: “Di questi, 609 sono stati uccisi dalle Idf, 11 dai coloni e 8 dalle Idf o dai coloni in attacchi congiunti, e 159 delle persone uccise, tra cui 29 ragazzi e tre donne, sono morti a causa di attacchi aerei”.


“La violenza tra l’Idf e i palestinesi armati in Cisgiordania non costituisce un conflitto armato ai sensi del diritto umanitario internazionale e, in quanto tale, l’uso della forza in Cisgiordania deve rispettare le norme e gli standard sui diritti umani applicabili alle forze dell’ordine – ha ricordato l’agenzia Onu – l’uso da parte dell’Idf di attacchi aerei e di altre armi e tattiche militari viola questi standard e sta provocando esecuzioni extragiudiziali e altre uccisioni illegali e distruzione di case e infrastrutture palestinesi”.

Operazioni di Israele in zone della Cisgiordania, irruzione anche in un centro medico

Operazioni di Israele in zone della Cisgiordania, irruzione anche in un centro medicoRoma, 28 ago. (askanews) – Le forze israeliane hanno imposto un coprifuoco nell’area orientale di Jenin, nel nord della Cisgiordania, impedendo ai residenti di lasciare le loro abitazioni. Lo riportano fonti locali, citate dall’agenzia di stampa palestinese Wafa, secondo cui i militari israeliani stanno conducendo “raid su larga scala nelle case dei cittadini, sottoponendoli a interrogatori”.


Le forze israeliane hanno compiuto una serie di operazioni in zone della Cisgiordania, in cui è stata anche ordinata l’evacuazione di alcuni villaggi. Irruzione nel centro medico della Mezzaluna rossa palestinese nel campo profughi di Al-Far’a, a sud di Tubas, in Cisgiordania, dove hanno fermato il personale e interrotto ogni comunicazione. E’ quanto riferisce su X la Mezzaluna rossa palestinese, pubblicando un video del raid israeliano che mostra i paramedici allineati contro un muro. “Nell’area di Jenin, tre terroristi armati che rappresentavano una minaccia per le forze di sicurezza sono stati eliminati in un attacco aereo – recita un comunicato delle Forze di difesa israeliane (Idf) – inoltre, nelle aree di Jenin e Tulkarem, le forze hanno eliminato altri due terroristi armati, hanno arrestato sospetti ricercati e localizzato e sequestrato armi tra cui M-16, munizioni e altro equipaggiamento militare”. Nell’area del campo profughi al Far’a “un aereo ha colpito ed eliminato quattro terroristi armati che rappresentavano una minaccia per le forze”.

Rinviato ancora il lancio di Polaris Dawn con astronauti non professionisti

Rinviato ancora il lancio di Polaris Dawn con astronauti non professionistiRoma, 28 ago. (askanews) – A causa delle previsioni meteo sfavorevoli nelle aree di ammaraggio di Dragon al largo della costa della Florida, SpaceX ha deciso di sospendere il lancio con il Falcon 9 della missione privata Polaris Dawn previsto per questa mattina dal Launch Complex 39A del Kennedy Space Center della Nasa in Florida. I team di SpaceX – informa la società – continueranno a monitorare il meteo per condizioni favorevoli al lancio e al rientro.


La missione finanziata dal miliardario filantropo Jared Isaacman, che fa parte dell’equipaggio in qualità di comandante, punta a raggiungere l’orbita terrestre più alta mai percorsa dai tempi del programma Apollo. In programma anche la prima passeggiata spaziale (attività extraveicolare) di una missione spaziale privata.

Italiano detenuto in Belgio, il padre: ha bisogno di cure non di sentenze

Italiano detenuto in Belgio, il padre: ha bisogno di cure non di sentenzeRoma, 27 ago. (askanews) – Nelle ultime settimane, la storia di Andrea, un giovane italiano di 27 anni detenuto in Belgio, ha suscitato preoccupazioni crescenti. Arrestato tre mesi fa con l’accusa del furto di alcune collanine, Andrea – si legge sul sito “Voci di dentro” – sta affrontando una situazione ben più complessa di quella legale: è afflitto da gravi problemi psichiatrici e da una dipendenza da sostanze stupefacenti che lo rendono particolarmente vulnerabile. Nonostante la sua condizione, non sta ricevendo le cure adeguate nel carcere di Hasselt, dove è attualmente recluso. In un’ intervista al sito, il padre di Andrea racconta le difficoltà che la sua famiglia sta vivendo, tra la battaglia legale e l’urgente bisogno di garantire a suo figlio un trattamento medico adeguato.


Può raccontarci cosa sta accadendo? La situazione di Andrea è davvero complicata. È in carcere in Belgio da tre mesi, accusato di furto. Ma il punto non è stabilire se sia colpevole o innocente. Andrea ha seri problemi psichiatrici e di tossicodipendenza, e non sta ricevendo le cure di cui ha bisogno. Da un anno è seguito dal SerD in Italia, stava seguendo una terapia specifica, ma ora, in carcere, è tutto fermo.


Quali sono le difficoltà maggiori che sta affrontando? Andrea è dipendente dal crack. Ha accumulato molti debiti, sia per la droga che per altre questioni economiche. La nostra famiglia è in difficoltà, io sono un semplice impiegato e non ho abbastanza soldi per far fronte a tutto questo. Penso che Andrea sia andato in Belgio insieme al suo spacciatore, non potendolo più pagare, cercando di sdebitarsi, a quanto pare proprio attraverso dei piccoli furti. A causa dell’effetto combinato di medicinali e stupefacenti, e delle sue condizioni psichiatriche, è plausibile pensare che sia stato raggirato. La realtà è che le cose sono peggiorate rapidamente in quanto è stato accusato di aver rubato delle collanine durante un concerto, nonostante non avessero trovato nulla addosso a lui.


Quando è stato l’ultimo contatto con suo figlio? Ho deciso di non andarlo a trovare perché temo che un nuovo distacco potrebbe essere insostenibile per lui, al punto da spingerlo a fare qualcosa di irreparabile. Ed è per questo che è da tre mesi che non lo vedo. Ci sono state settimane in cui non ho avuto nemmeno sue notizie se non grazie a due detenuti italiani della sua stessa prigione che hanno preso a cuore la storia di Andrea. Ma fortunatamente la scorsa settimana ho ricevuto due telefonate da mio figlio dal carcere. Una di seguito all’altra. Due telefonate che ammazzerebbero qualsiasi padre di famiglia, in cui mio figlio ha minacciato più volte il suicidio. Non aggiungo altro perché in questi casi non serve aggiungere altro e perché le telefonate dal carcere sono registrate: solo recuperandole e riascoltandole si potrebbe capire per intero il dramma che stiamo vivendo. È così difficile far capire che non è stata messa in carcere una persona “sana” e che non può continuare a restare lì senza cure. Sono un uomo a pezzi.


Come sta vivendo Andrea questa situazione? Andrea è solo e spaventato. In carcere ci sono altri italiani, come dicevo prima, ma il suo disturbo della personalità gli crea problemi a relazionarsi anche con loro. Io non voglio negare che Andrea possa essere colpevole, ma chiedo che riceva un trattamento umano. Un carcere deve tenere conto dello stato di salute dei detenuti, e questo include avere uno psichiatra che lo segua davvero. Avete avuto problemi anche con l’assistenza legale? Sì, e questa è un’altra parte dolorosa della vicenda. Abbiamo procurato un’avvocata ad Andrea, ma secondo noi non è stata all’altezza della situazione. Noi genitori non abbiamo mai ricevuto risposte adeguate da parte sua, nonostante le nostre continue richieste di informazioni. L’11 settembre ci sarà la sentenza, ma ci sono mille incertezze. Ci sentiamo abbandonati e impotenti. E, come se non bastasse, c’è anche la barriera linguistica: non siamo riusciti a trovare un avvocato che parlasse la nostra lingua e, di conseguenza, abbiamo avuto enormi difficoltà a comunicare. Com’è la situazione legale di Andrea al momento? Attendiamo la sentenza, il giudice si è preso 40 giorni per il verdetto. Il pubblico ministero ha rifiutato la liberazione su cauzione e ha chiesto 30 mesi di reclusione. Abbiamo un’avvocata in Belgio, come dicevo, ma la situazione è complicata. Lei ha chiesto l’assoluzione perché sostiene che non ci siano prove sufficienti, a partire dal fatto che le presunte collanine rubate non gli sono state trovate addosso, non sono stati visionati i video delle telecamere e i messaggi salvati sul suo cellulare non sono stati resi in fiammingo da traduttori giurati. Comunque, come ho detto, il punto non è se Andrea sia colpevole o innocente. Il vero problema è che nella sua condizione di salute mentale non dovrebbe stare in carcere, soprattutto in un altro paese, lontano dai medici che lo stavano curando. Cosa ci può dire riguardo all’assistenza sanitaria che Andrea sta ricevendo in carcere? A mio parere, questa è una questione che richiede molta più attenzione. I farmaci che assume Andrea devono essere aggiornati ogni due settimane, dopo visite in presenza; non si può trattare il suo disturbo come se fosse una semplice influenza. È impensabile che rimanga con la stessa posologia per tre mesi, come sta accadendo attualmente nel carcere di Hasselt. Anzi, trovo paradossale che lo psichiatra del carcere mi abbia contattato direttamente per chiedere quali farmaci somministrargli. Sono stato io a dover contattare i medici qui in Italia per riferire allo psichiatra in Belgio quali medicinali Andrea stesse assumendo, ma non è così che dovrebbe funzionare. Come ho detto, la posologia deve essere stabilita in base a visite ogni due settimane e in presenza, non tramite telefonate con i familiari. È incredibile che abbiano dovuto passare attraverso di me per ottenere informazioni mediche così vitali e che, in tre mesi, la posologia non sia mai stata modificata. Attualmente com’è la situazione di Andrea? Quello che chiediamo è che Andrea possa tornare in Italia, dove potrebbe scontare la sua pena seguito dai medici che conoscono la sua storia e i suoi bisogni. Ci siamo rivolti all’ambasciata e, grazie all’intervento della senatrice Ilaria Cucchi, abbiamo avuto contatti con la Farnesina e si sta provando a coinvolgere l’eurodeputata Ilaria Salis. Da parte dell’Ambasciata d’Italia in Belgio due visite in carcere gli sono state fatte, e ci è stato detto che sta bene, ma il prima citato disturbo di personalità di cui soffre mio figlio lo rende capace di far credere ciò che vuole a chiunque; in poche parole, su come stia mio figlio è necessario che lo stabilisca uno psichiatra non, con tutto il rispetto parlando, un qualsiasi funzionario dell’Ambasciata. Negli ultimi giorni c’è stato almeno un piccolo miglioramento: prima aveva smesso di lavarsi e di mangiare. Se sarà condannato, non faremo appello, in modo che, una volta scontato un terzo della pena, possa rientrare in Italia. Tuttavia, settembre è ancora lontano, e nel frattempo potrebbe succedere di tutto.