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Fisco, Porta (Pd): bocciato Odg rientro pensionati italiani da estero

Fisco, Porta (Pd): bocciato Odg rientro pensionati italiani da esteroRoma, 4 ago. (askanews) – “Oggi, durante l’esame della Delega al governo per la riforma fiscale, sono intervenuto in Aula per chiedere al governo di ripensare il parere contrario all’Odg che ho presentato assieme ai colleghi Di Sanzo, Ricciardi e Carè per rendere più funzionale la legge che prevede un regime fiscale speciale volto a favorire il trasferimento di pensionati residenti all’estero in alcuni comuni del Mezzogiorno con determinate caratteristiche demografiche per favorire gli investimenti, i consumi ed il radicamento in loco”. Lo ha dichiarato Fabio Porta, deputato Pd eletto nella circoscrizione estero, ripartizione America Meridionale.

“Ho chiesto al governo di ripensare il suo parere sul mio odg visto che era mirato semplicemente a rafforzare una misura già esistente dal 2018 volta a rivitalizzare le zone colpite da spopolamento soprattutto del Sud Italia, rivolgendomi anche ai colleghi provenienti da queste zone, attraverso l’applicazione di un regime fiscale attrattivo soprattutto per i pensionati che scelgono di trasferirsi in queste zone portando il proprio reddito che entrerebbe, così, nel circuito economico locale”, ha aggiunto. “Quindi, ho ricordato al governo, con un parere negativo su quanto richiesto si certifica il fatto che l’Italia oltre a non essere attrattivo per i giovani non lo è neanche per gli anziani e quindi è inutile scomodare la Venere di Botticelli o le Winx per promuovere l’Italia nel mondo ma basterebbe semplicemente citare Enzo Iannacci: Vengo anch’io, no tu no. Di fronte e a queste evidenti contraddizioni del governo, che a parole promuove il turismo delle radici ma poi, nei fatti, chiude le porte a chi vuole tornare, noi del Pd continueremo a lavorare per riformare il nostro Paese nella direzione di uno sviluppo sostenibile che includa anche la grande Comunità italiana nel mondo”, ha concluso Porta.

Giacobbe e Carè (Pd): rilanciare rapporti bilaterali Italia-Australia

Giacobbe e Carè (Pd): rilanciare rapporti bilaterali Italia-AustraliaRoma, 3 ago. (askanews) – Un Free Trade Agreement fra Italia e Australia, per intensificare l’interscambio sociale, culturale ed economico finanziario. È stato questo uno degli argomenti di cui si è discusso al primo incontro ufficiale fra la Sezione Interparlamentare di Amicizia Italia-Australia, presieduta dal senatore del Pd, Francesco Giacobbe, eletto nella circoscrizione estero, ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide e della quale fa parte anche il deputato Dem, Nicola Carè, eletto nella stessa ripartizione, presente all’incontro, e la corrispettiva australiana che raccoglie i parlamentari amici dell’Italia.

Per il gruppo australiano erano presenti entrambi i copresidenti, il Senatore laburista Raff Ciccone, (Presidente della Commissione Affari Esteri, Difesa e Legislazione Commerciale del Senato, senatore federale del lavoro per Victoria) e il deputato liberale Mr James Stevens MP. Segno che l’interesse bello sviluppare rapporti sempre più stretti con l’Italia è una volontà bipartisan che va al di là del colore dei governi. “Con i parlamentari australiani abbiamo convenuto sull’importanza della diplomazia parlamentare e sulla necessità di poter organizzare visite ufficiali governative, oltre che parlamentari, per poter rinsaldare ulteriormente i rapporti bilaterali”, ha spiegato il Senatore del Pd Giacobbe eletto nella circoscrizione estero Africa-Asia-Oceania-Antartide.

“Abbiamo anche individuato temi di reciproco interesse sui quali lavoreremo da subito anche con il contributo degli altri parlamentari italiani e australiani che aderiscono alle sezioni di amicizia”, ha spiegato. All’incontro era presente anche l’ambasciatore italiano in Australia Paolo Crudele. “Con lui abbiamo avuto un incontro preliminare nel quale abbiamo discusso di quanto emerso dall’incontro dell’Intercomites a cui abbiamo entrambi partecipato a Cairns e, in particolare, dell’importanza di risolvere la questione legata al taglio dei fondi per l’insegnamento della lingua italiana all’estero”, ha spiegato Giacobbe concludendo che: “C’è tanto lavoro da fare e noi continueremo a farlo per difendere gli interessi legittimi degli italiani all’estero e dell’Italia”.

Mattarella: leggere fatti passato con lente valori Costituzione

Mattarella: leggere fatti passato con lente valori CostituzioneTorino, 2 ago. (askanews) – “La lente attraverso la quale vanno letti i fatti che hanno portato alla costruzione di questa nostra comunità è indicata dai valori costituzionali e da quelli di cui si è dotata la comunità internazionale superando imperialismo e colonialismo. Gli uni e gli altri indicano il futuro verso cui gli italiani hanno inteso incamminarsi”. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un saluto al convegno organizzato dal Polo del ‘900 a Torino.

Il capo dello Stato ha ricordato che “nelle settimane passate in Cile ho visitato una istituzione che per molti aspetti ricorda e si collega” al Polo, ovvero “il Museo della Memoria a Santiago, dedicato alla tragedia della dittatura”. Mattarella ha citato la frase dell’allora presidente del Cile, Bachelet, al momento dell’inaugurazione: “Non possiamo cambiare il nostro passato, ma dobbiamo apprendere da quanto è avvenuto, è nostra responsabilità e sfida”.

Monito Mattarella: no al contropotere giudiziario del Parlamento

Monito Mattarella: no al contropotere giudiziario del ParlamentoRoma, 27 lug. (askanews) – Ciascuno deve fare la propria parte e farla bene, ma senza confondere i ruoli o travalicando il proprio ambito. E’ il monito che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rivolto innanzitutto alle istituzioni in occasione dell’incontro con la stampa parlamentare per la tradizionale cerimonia del Ventaglio che prelude alla pausa estiva dei lavori.

Il capo dello Stato ha fatto riferimento ad alcuni scontri che recentemente hanno visto protagoniste proprio quelle istituzioni che dovrebbero ispirarsi al principio costituzionale della “leale collaborazione” e il suo richiamo parte proprio dal rispetto della Costituzione di cui l’inquilino del Colle è garante. Per Mattarella infatti c’è “l’esigenza ineludibile che i vari organismi rispettino i confini delle proprie competenze e che, a livello istituzionale, ciascun potere dello Stato rispetti l’ambito di attribuzioni affidate agli altri poteri”. Vale per la magistratura che “in piena autonomia e indipendenza” deve “operare e giudicare secondo le norme di legge, interpretandole, anche, correttamente secondo Costituzione, e tenendo conto che le leggi le elabora e le delibera il Parlamento, perché soltanto al Parlamento, nella sua sovranità legislativa, è riservato questo compito dalla Costituzione”. Ma vale anche in senso opposto, ossia: “Va garantito il rispetto del ruolo della Magistratura nel giudicare, perché soltanto alla Magistratura questo compito è riservato dalla Costituzione”. Poi Mattarella ha sollevato il tema delle commissioni di inchiesta che stanno proliferando in questa legislatura: “iniziative di inchieste con cui si intende sovrapporre l’attività del Parlamento ai giudizi della Magistratura si collocano al di fuori del recinto della Costituzione e non possono essere praticate. Non esiste un contropotere giudiziario del Parlamento, usato parallelamente o, peggio, in conflitto con l’azione della Magistratura”, ha avvertito il capo dello Stato riferendosi, senza però citarla, alla commissione di inchiesta sul Covid che nella sua legge istitutiva si propone di valutare anche la costituzionalità dei provvedimenti varati durante l’emergenza pandemica. “Non sono le Camere a poter verificare, valutare, giudicare se norme di legge – che il Parlamento stesso ha approvato – siano o meno conformi a Costituzione, perché questo compito è riservato, dall’art.134, in maniera esclusiva, alla Corte Costituzionale. Non può esistere una giustizia costituzionale politica”.

A rileggere il testo della legge approvata dalla Camera e ora all’esame del Senato per istituire la commissione di inchiesta sul Covid si trova infatti all’articolo 3 comma T che tra i compiti dell’organismo parlamentare c’è quello di “verificare e valutare le misure di contenimento adottate dal Governo nelle fasi iniziali e successive della pandemia, individuando eventuali obblighi e restrizioni carenti di giustificazione in base ai criteri della ragionevolezza, della proporzionalità e dell’efficacia, contraddittori o contrastanti con i princìpi costituzionali e valutando se tali misure fossero fornite di adeguato fondamento scientifico, anche eventualmente attraverso la valutazione comparativa con la condotta seguita da altri Stati europei e con i risultati da essi conseguiti;” e ancora in un altro comma la commissione dovrebbe “verificare e valutare il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali costituzionalmente garantite nell’adozione e applicazione delle misure di contenimento adottate dal Governo nelle fasi iniziali e successive della pandemia”. Nel suo discorso Mattarella ha difeso poi il ruolo dell’informazione “libera e indipendente” che va “tutelata”, ha sottolineato così come “il valore del pluralismo delle opinioni, delle differenti sensibilità interpretative”. Quindi ha rinnovato il suo appello per la riuscita del Pnrr richiamando alla responsabilità non solo il governo ma tutto il paese: “Il Pnrr non è questione di questo governo e dei precedenti – ha aggiunto – ma dell’Italia. Il mio invito a tutti a mettersi alla stanga, espressione degasperiana, è rivolto a tutti, quale che sia il livello istituzionale, il ruolo di maggioranza o opposizione, il posto nella società, dobbiamo avvertire tutti il carattere decisivo per Italia, siamo tutti responsabili in misura diversa”.

Infine l’allarme per l’emergenza climatica partendo dalla consapevolezza che “siamo in ritardo” e che dopo gli “eventi terribili legati palesemente ai cambiamenti climatici” certe “discussioni sulla fondatezza dei rischi, sul livello dell’allarme, sul grado di preoccupazione che è giusto avere per le realtà che stiamo sperimentando appaiono sorprendenti”.

Italia-Nuova Zelanda, Giacobbe (Pd) incontra ambasciatrice Frizelle

Italia-Nuova Zelanda, Giacobbe (Pd) incontra ambasciatrice FrizelleRoma, 25 lug. (askanews) – A margine dell’insediamento della Sezione Bilaterale di Amicizia Italia-Australia-Nuova Zelanda- Isole Oceania, il presidente del gruppo, il senatore Pd, Francesco Giacobbe, ha incontrato la nuova ambasciatrice neozelandese, Jacqueline Frizelle, di recente trasferitasi nella capitale italiana a capo della diplomazia locale.

Accolta a Palazzo Cenci, l’ambasciatrice ha avuto un incontro molto proficuo con Giacobbe, eletto nella circoscrizione estero, riprtizione Africa-Asia-Oceania-Antartide. “Italia e Nuova Zelanda sono due Paesi molto vicini, nonostante la loro lontananza geografica. Con la nuova ambasciatrice Jacqueline Frizelle abbiamo parlato di come rafforzare maggiormente questi legami e come risolvere questioni che stanno a cuore alla nostra comunità in Nuova Zelanda e ai cittadini neozelandesi in Italia”, ha detto Giacobbe.

Il senatore e l’ambasciatrice hanno discusso della mancanza di un accordo sociale fra i due Paesi, di conversione dei titoli di studio per i nostri giovani, di visti, patenti e tanto altro. “Abbiamo anche esplorato opportunità commerciali e di ricerca che chi come me conosce bene i due Paesi, Italia e Nuova Zelanda, sa potrebbero portare grandi benefici ad entrambi. Il percorso è appena cominciato e, con l’ausilio della Sezione Bilaterale di Amicizia Italia-Australia-Nuova Zelanda- Isole Oceania sono certo riusciremo a raggiungere importanti traguardi”, ha concluso Giacobbe.

Mattarella incontra Saied: Italia a fianco della Tunisia

Mattarella incontra Saied: Italia a fianco della TunisiaRoma, 24 lug. (askanews) – “L’Italia è al fianco della Tunisia nelle sfide importanti” di questo momento. Lo ha detto il capo dello Stato Sergio Mattarella incontrando al Quirinale il presidente tunisino Kais Saied. Il colloquio, ha detto Mattarella, è una “occasione per ribadire la nostra volontà di collaborare sempre più intensamente, un’occasione per ribadire ancora una volta la stima profonda e i legame che intercorre tra Tunisia e Italia”.

“Lei – ha aggiunto il presidente della Repubblica – in questo periodo ha incontrato più volte il presidente del Consiglio italiano e conosce bene posizioni orientamenti e iniziative dell’Italia”. Ha concluso Mattarella: “Questo nostro incontro è un’occasione per sottolineare con solennità l’amicizia che intercorre tra i nostri popoli e la collaborazione tra di noi”.

FI, coordinatori Nord e Centro America: Tajani orgoglio di tutti noi

FI, coordinatori Nord e Centro America: Tajani orgoglio di tutti noiRoma, 15 lug. (askanews) – “Tutti noi coordinatori del nord e centro America vogliamo significare al segretario nazionale Antonio Tajani, le nostre felicitazioni per questa nomina che è anche una conferma a chi, avendo dato vita al partito con il nostro Presidente Silvio Berlusconi, saprà garantire la sua visione e la realizzazione dei suoi sogni. Visione che ha reso grande il nostro movimento divenuto un ‘porto sicuro’ per i moderati. Siamo certi che Forza Italia è in buone mani e, con il medesimo entusiasmo di sempre continueremo a dare tutto il nostro appoggio ad un partito che, da sempre, persegue una visione chiara, con tenacia e coerenza. Buon lavoro Antonio, da parte della tua famiglia oltre oceano”. Lo hanno dichiarato i 60 coordinatori di FI in Nord e Centro America in seguito all’acclamazione di Antonio Tajani a Segretario nazionale del partito.

Porta (Pd): riorganizzare la rete consolare in Sudamerica

Porta (Pd): riorganizzare la rete consolare in SudamericaRoma, 13 lug. (askanews) – “La rete consolare italiana è in sofferenza. Si tratta di intervenire per assicurare maggiori risorse, umane ed economiche, per venire incontro alle aumentate esigenze di una collettività sempre più numerosa ed esigente, soprattutto in Sudamerica. Tra gli interventi necessari anche la promozione di alcune sedi e l’istituzione di nuove agenzie consolari”. Così Fabio Porta, deputato del Pd eletto nella circoscrizione estero, ripartizione America Meridionale in una nota.

“Ho presentato una prima interrogazione relativa alla rete consolare argentina, e altre ne seguiranno con riferimento alle principali collettività in America Meridionale. Tra i consolati già esistenti, quello di Mendoza sta per essere elevato al rango di Consolato Generale; nella mia interrogazione propongo di garantire lo stesso status anche a quello di Mar del Plata, importante città portuale dove vive una numerosissima comunità italiana e dove da alcuni anni è stata istituita la prima ‘cattedra italica’ al mondo”, ha aggiunto. “Venendo incontro alle richieste raccolte durante la mia recente visita alla collettività e alle autorità locali a Neuquèn ritengo opportuno l’apertura in questa città di una agenzia consolare di carriera, che risponda tanto alle enormi dimensioni della circoscrizione consolare di Bahia Blanca che alle aspettative dei nostri connazionali e al potenziale economico della regione patagonica. Infine l’area metropolitana di Buenos Aires, che soffre da alcuni anni per la chiusura del consolato onorario di San Isidro, dove oggi potrebbe essere installata una nuova agenzia consolare di carriera. Sono certo che il Ministero degli Affari Esteri vorrà convenire sulla funzionalità nonchè sull’opportunità di queste proposte, dando seguito alle relative procedure per la formalizzazione di quanto richiesto con la mia interrogazione”, ha concluso.

Italia-Usa, Gelmini: insediata sezione bilaterale Uip

Italia-Usa, Gelmini: insediata sezione bilaterale UipRoma, 13 lug. (askanews) – Si è insediata la Sezione bilaterale di amicizia Italia-Usa dell’Unione Interparlamentare. Ne fanno parte oltre trenta parlamentari in rappresentanza di tutte le forze politiche presenti in Parlamento. A presiedere la sezione sarà Mariastella Gelmini che, nel suo intervento di insediamento, ieri, ha ringraziato Pierferdinando Casini per la nomina e per il suo costante impegno nella valorizzazione della diplomazia parlamentare, impegno che lo ha portato alla presidenza onoraria a vita dell’associazione.

“La Uip – ha detto la senatrice Gelmini – è un importante strumento per favorire l’amicizia e la cooperazione fra i popoli. Lavoreremo per rafforzare i legami con gli Stati Uniti, nostro storico alleato e solido partner commerciale. Siamo chiamati a costruire ponti e la guerra in Europa, la sfida della transizione ambientale e del contrasto ai cambiamenti climatici, i nuovi assetti geopolitici rendono imprescindibile questo rapporto. Nella prima riunione abbiamo delineato un’agenda di lavoro. Opereremo in stretto raccordo con i rappresentanti delle Ambasciate e i membri del Congresso e del Senato americano di origini italiane”.

Meloni compatta Ecr in vista europee, sostegno a Morawiecki e Vox

Meloni compatta Ecr in vista europee, sostegno a Morawiecki e VoxVarsavia, 5 lug. (askanews) – La famiglia dei conservatori non si divide, anzi deve essere “rafforzata” dialogando con i partiti “compatibili” ma senza snaturarsi. Giorgia Meloni è arrivata a Varsavia per una missione-lampo nella doppia veste di presidente del Consiglio e di presidente dei Conservatori e riformisti europei (Ecr) con l’obiettivo di rinsaldare la partnership con Mateusz Morawiecki e di rassicurare il partito in vista della lunga campagna verso le europee del 2024.

Con Morawiecki (e Viktor Orban) Meloni aveva avuto un confronto venerdì a margine del Consiglio Ue, cercando una ‘mediazione’ – fallita – per evitare lo stop di Polonia e Ugheria alle comunicazioni sul tema dei migranti. Sulla questione, ha assicurato oggi al termine di un incontro di circa un’ora al Palazzo sull’isola, la posizione di Roma e Varsavia “credo sia sostanzialmente la stessa: vogliamo fermare la migrazione illegale”. “Capisco perfettamente quello che dice l’Italia: i confini devono essere protetti in modo forte”, ha confermato il premier polacco. Tra i due, ha garantito la presidente del Consiglio, c’è una “posizione condivisa” nella “totalità o quasi totalità delle questioni”, tanto che nei Consigli Ue basta “uno sguardo” per capirsi. Una sintonia che Meloni ha voluto ribadire poco dopo, intervenendo alle giornate di studio organizzate dal gruppo Ecr. Una rassicurazione che, evidentemente, è stata ritenuta necessaria, a fronte del dibattito in corso per tentare di arrivare a un’alleanza tra Ppe ed Ecr per superare la “maggioranza Ursula”. Proprio nei confronti di Morawiecki e del suo partito PiS c’è un ‘veto’ da parte di settori rilevanti dei popolari, a partire dall’ex leader Donald Tusk, che sarà proprio l’avversario dell’attuale primo ministro alle elezioni politiche di autunno. “E’ fondamentale che il PiS e Morawiecki continuino a governare questa nazione, è fondamentale per la nostra famiglia politica ma anche per l’Europa”, ha scandito Meloni, garantendo che “quelli che pensano che ci possiamo dividere si stanno illudendo”. La premier ha poi ribadito il suo sostegno anche a Vox, impegnata nella campagna elettorale per il voto del 23 luglio in Spagna. “La loro campagna – ha detto – mi ricorda molto la nostra, vedo utilizzate le stesse parole d’ordine, le stesse accuse, gli stessi tentativi di spaventare i cittadini ma so che non funziona perchè ci sono già passata. Sono convinta che riusciranno ad affermare Vox”. Proprio la storia di Fdi, per Meloni, può dare “forza e speranza” ai conservatori: la storia di un partito che “quando è nato è stato dato per spacciato” ma che ha poi “disatteso tutti i pronostici” e oggi guida un governo con cui “l’Italia è obiettivamente rispettata a livello internazionale” e “abbiamo dati che dicono che economicamente cresce più di Francia e Germania”.

Davanti alla platea Ecr la premier non ha fatto cenno all’ipotesi (da lei caldeggiata) di un’alleanza con i popolari, limitandosi a sottolineare la necessità di un dialogo con altri soggetti. “Possiamo contagiare molte altre persone, dobbiamo avvicinare tutti i partiti compatibili con la nostra visione, ma soprattutto rafforzare la nostra famiglia”, ha spiegato, aggiungendo che “comunque vada i conservatori dovranno essere determinanti dopo le elezioni europee”. Il continente, per Meloni, ha bisogno di Ecr, in particolare in una fase complessa come l’attuale, perchè “mentre il campo della sinistra è il campo dell’utopia il campo del reale è il campo dei conservatori”. “Noi siamo sempre state persone libere ed è esattamente questa la ragione per la quale faremo quello che va fatto, e cioè restituire un’anima e un’identità a questo nostro continente”, ha concluso, prima di ripartire per Roma dove la attendono questioni spinose, a partire dal caso Santanchè.