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Borghese (Maie): Casartigiani aprirà sede in Sud America

Borghese (Maie): Casartigiani aprirà sede in Sud AmericaRoma, 10 apr. (askanews) – “Ho avuto un proficuo incontro con il direttore generale di Casartigiani, la Confederazione autonoma degli artigiani, Pierpaolo De Angelis, il quale si è detto favorevole all’idea di aprire in tempi rapidi una sede in America latina. Si tratta di una grande opportunità per le imprese artigiane italiane che intendono internazionalizzarsi e investire, creando lavoro e sviluppo in America del Sud”. Lo dichiara il senatore Mario Alejandro Borghese, vicepresidente del Maie ed eletto in America latina. Casartigiani, presieduta da Giacomo Basso, conta in Italia circa duecentomila imprese associate, 18 federazioni regionali e 119 sedi provinciali.


“Ringrazio De Angelis che si conferma una guida sicura e lungimirante dell’Associazione a tutela delle piccole e medie imprese incoraggiandone e agevolandone anche l’investimento all’estero”, aggiunge Borghese.

Camera respinge sfiducia a Santanchè. “Sono tranquilla, lavoro per Paese”

Camera respinge sfiducia a Santanchè. “Sono tranquilla, lavoro per Paese”Roma, 4 apr. (askanews) – C’è chi, come Marco Grimaldi di Alleanza Verdi sinistra, rispolvera l’appellativo di “Pitonessa” e ribattezza un noto film (“Il diavolo veste Prada e non paga i lavoratori”), e chi, come la capogruppo del Pd Chiara Braga tira in ballo direttamente la premier Giorgia Meloni che sul caso Santanchè “in otto mesi non ci ha regalato nemmeno una delle sue faccine”. La mozione di sfiducia alla ministra del Turismo Daniela Santanchè, presentata dal Movimento Cinquestelle e firmata da tutte le opposizioni, ad eccezione di Italia Viva, evoca una guerra tra mondi – “Il fatto è che c’è chi adora non solo sorseggiare cocktail sul proprio yacht privato, ma anche poter gridare ‘ciao povery’ verso la riva, possibilmente verso quelli che gliel’hanno pagato”, dicono da Avs – ma a livello parlamentare, come previsto, non riserva sorprese. Politicamente è un altro discorso ed è tutto da vedere quanto i guai giudiziari della ministra per le sue attività imprenditoriali potranno pesare sulle maggioranza.


L’aula della Camera, dunque, ha respinto la mozione di sfiducia alla ministra con 213 no, 121 sì e 3 astenuti, lasciando aperto per la maggioranza il problema di cosa fare davanti a possibili nuovi sviluppi dell’inchiesta o a una richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Milano. Santanchè, intanto – che era assente al dibattito a Montecitorio per impegni istituzionali nel napoletano, “ho da fare, per il turismo c’è da fare molto in Italia”, ha chiosato – ha risposto a una domanda dei giornalisti in merito al fatto se qualcuno nel governo o nella maggioranza le abbia chiesto di dimettersi: “Mai, non me l’hanno mai chiesto, fatevene una ragione”. Il Corriere della Sera ha dato conto di alcune riflessioni della ministra che si diceva “zero preoccupata” per la mozione e per il resto perchè “contro di me c’è poco o niente”. Mood confermato a maggior ragione dopo la bocciatura della mozione: “Il mio stato d’animo è uguale a quello di ieri, a quello di una settimana e di un mese fa. Assolutamente tranquilla, quindi a fare il mio lavoro anche qua oggi, come ieri e come farò domani. Il Parlamento credo che in una democrazia è sovrano, il voto mi sembra molto chiaro, per cui assolutamente non direi serena ma molto tranquilla”, ha detto.


Ma per le opposizioni “è venuto meno il rapporto di fiducia tra l’istituzione parlamentare e un elemento del governo” perchè “la ministra ha mentito spudoratamente al Parlamento e al Paese” ed è quindi “urgente” che si dimetta. Per la maggioranza, invece, si tratta del solito “doppiopesismo” della sinistra reso plastico in una “mozione sgangherata”. Da parte sua il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Tommaso Foti ha accusato l’opposizione di “faziosità scandalosa”, profetizzando: “Colleghi dell’opposizione con questo modo di fare opposizione resterete all’opposizione per i prossimi trent’anni”.

Ucraina, Meloni: non prepariamo guerra, disaccordo con Macron

Ucraina, Meloni: non prepariamo guerra, disaccordo con MacronRoma, 27 mar. (askanews) – Con la Russia “io penso che si debba essere muscolari nei fatti e non negli atteggiamenti e penso che converrà con me che in due anni di guerra, quando stavo all’opposizione e dopo al governo, lei non mi ha mai sentito utilizzare questi toni proprio perché io penso che sulle cose serie si debba reagire in modo serio. Non ho condiviso per esempio le parole di Macron, l’ho detto anche a lui, non le condivido e sono anche io convinta che si debba fare attenzione ai toni che si usano”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un’intervista a ‘Fuori dal coro’ in onda questa sera su Rete4.


“Però – ha aggiunto – questo non vuol dire che non si debba fare ciò che è giusto fare e bisogna pure stare attenti a come certe cose vengono vendute, tra virgolette. Io arrivo da un Consiglio europeo dove si parlava di protezione civile e mi ritrovo su diversi quotidiani il fatto che noi staremmo preparando l’Europa alla guerra, perchè c’era un passaggio in cui si diceva che bisognava mettere in cooperazione la risposta alla crisi, ma si parlava di protezione civile, si intendeva le alluvioni, le calamità naturali tant’è che io ho difeso la protezione civile italiana dicendo anche ‘attenzione a mettere in cooperazione che non significhi limitare le eccellenze degli Stati nazionali’. Per cui bisogna pure fare attenzione a come certe cose si vendono perché, se ci mettiamo pure noi a fare la propaganda come i russi, oggettivamente abbiamo un problema”.

Mattarella: ripristinare convivenza pacifica, è vocazione italiana

Mattarella: ripristinare convivenza pacifica, è vocazione italianaRoma, 27 mar. (askanews) – La coesione tra le nazioni e la convivenza pacifica è una vocazione che l’Italia ha sempre coltivato. Lo ha ricordato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale, in occasione del 101° anniversario di fondazione dell’Aeronautica Militare, il generale di Squadra Aerea Luca Goretti, capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, accompagnato da una rappresentanza di appartenenti all’Arma.


L’Areonautica militare, ha detto il capo dello Stato, “contribuisce con grande valore alla difesa dello Stato democratico e alle regole della comunità internazionale, essenziali per il progresso pacifico e per la coesione fra le nazioni che speriamo di ripristinare, questa è una vocazione sempre coltivata come Repubblica italiana”. “Il vostro impegno è ora più stringente a causa della instabilità internazionale provocata dall’aggressione russa all’Ucraina e dalla violenza del conflitto in Medioriente innestato dal crudele attacco terroristico di Hamas con la reazione di Israele a Gaza e le tante vittime civili”, ha ricordato Mattarella.

Italia-Bolivia, Borghese (Maie) incontra ambasciatrice Sonia Brito

Italia-Bolivia, Borghese (Maie) incontra ambasciatrice Sonia BritoRoma, 27 mar. (askanews) – “Stamani ho avuto un lungo e cordiale incontro con l’ambasciatrice della Repubblica di Bolivia in Italia, Sonia Brito, presso l’ambasciata a Roma. Tra i temi affrontati la condizione degli italiani residenti in Bolivia, circa settemila, il ruolo che svolge il Comites italiano diretto da Rossy Colamarino. Per l’Europa e la Bolivia, grande produttore di gas e di tante materie prime, è un Paese molto importante e bisogna quindi lavorare per sviluppare gli scambi commerciali e la cooperazione. L’ambasciatrice ha rilevato anche la necessità di migliorare gli scambi culturali tra le università, specie quelle di medicina e tra i settori della sanità. Da parte mia ho assicurato sostegno affinché le questioni indicate possano trovare piena e rapida risoluzione”. Lo dice il senatore Mario Alejandro Borghese, vicepresidente del Maie, eletto nella circoscrizione estero, ripartizione America Latina.

Salvini pacifista attacca Macron, a Roma evento Id senza big Lega

Salvini pacifista attacca Macron, a Roma evento Id senza big LegaRoma, 23 mar. (askanews) – “Non fate così o i giornalisti di sinistra come fanno a dire che non c’era nessuno? Dovete essere più silenziosi e arrabbiati…”. Esordisce così Matteo Salvini salendo sul palco per l’intervento conclusivo di ‘Wind of Changes’, la kermesse di Identità e democrazia ospitata agli Studios di via Tiburtina a Roma. Non bastano il bagno di folla, i selfie, gli autografi e la standing ovation della platea di “1500 persone – sono i numeri forniti dal vicepremier – arrivate da tutta Italia pagando di tasca loro” – l’organizzazione gli fa trovare un sacchetto con una bottiglietta d’acqua e un panino – a far dimenticare le assenze annunciate dei big e di buona parte dei parlamentari leghisti.


Al secondo appuntamento italiano dell’evento della famiglia europea della Lega, manca il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, i governatori leghisti Luca Zaia e Massimiliano Fedriga, presenti invece a dicembre a Firenze. Mancano Attilio Fontana e Donatella Tesei. Anche la pattuglia di deputati e senatori è esigua. Si vedono il capigruppo alla Camera Riccardo Molinari, i senatori Claudio Borghi, Manfredi Potenti, Gianluca Cantalamessa, i deputati Nicola Molteni, sottosegretario all’Interno, Simonetta Matone e Luca Toccalini. Gli europarlamentari Marco Zanni, nelle vesti di anchorman dell’evento, Antonio Rinaldi e Susanna Ceccardi. “Oggi c’erano i ministri della Lega” Giancarlo Giorgetti, Roberto Calderoli, Alessandra Locatelli, Giuseppe Valditara, “alla prossima ci saranno i governatori”, minimizza Salvini rispondendo a qualche giornalista che si intrufola in teatro nonostante fosse formalmente off limits per la stampa. Ma dal palco non risparmia gli attacchi: “Io non leggo più i giornali per evitare di prendere trippe pillole per la pressione”. E ancora: “Stanno provando a fermarci, a polemizzare ogni giorno. Dieci anni fa avevo qualche chilo in meno e qualche capello nero in più, stanno provando mediaticamente a farci passare la voglia ma hanno trovato la persona sbagliata e il movimento sbagliato”.


“Hanno definito la riunione di oggi internazionale nera, di fascisti, sovranisti, ma qui oggi abbiamo il primo partito del Belgio, dell’Austria, della Francia”, rivendica Salvini. Non ci sono i tedeschi di Afd, non invitati. Dalla leader di Rassemblement National, Marine Le Pen, il segretario della Lega, in affanno dopo i risultati deludenti delle ultime elezioni regionali e le percentuali a una cifra dei sondaggi, incassa le parole più preziose. Anche se registrate con un video messaggio. “In Italia a destra il solo candidato che si opporrà alla signora von der Leyen e alla sua catastrofica politica è Matteo Salvini”. Le Pen si rivolge direttamente alla premier Meloni chiamandola per nome “Giorgia” perché, spiega, “ci siamo conosciute in altri tempi”: “Sosterrete o no un secondo mandato della signora von der Leyen?’: Io credo di sì e così aggraverete le politiche di cui soffrono terribilmente i popoli d’Europa”. Il no al bis della presidente della Commissione europea uscente Ursula von der Leyen viene ribadito forte e chiaro: “Gli italiani che sceglieranno la Lega non sceglieranno mai un altro mandato con Ursula von der Leyen, i socialisti o la sinistra”, dice Salvini segnando una differenza innegabile con la premier, che però ci tiene a definire “alleata” e “amica” assicurando che “il governo durerà fino al 2027 anche se provano a dividerci”.


Gli slogan della kermesse sono tutti contro la legislatura europea che sta per chiudersi. “Cinque anni di attacchi alla nostra economia, alla nostra sicurezza, alle nostre tradizioni: ora si cambia”. E’ il refrain. Wind of Changes appunto. (Anche se nessuno mette su la canzone degli Scorpions del 1989, simbolo del cambiamento che stava avvenendo in Europa con la caduta del muro di Berlino). Anche il solitamente mite ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, non risparmia bordate all’Europa “contro cui lottiamo da dieci mesi” per la vicenda della compagnia aerea Ita e contro il “mix micidiale di burocrazia europea e italiana che soffoca il Pnrr” per cui abbiamo fatto “una montagna di debito”: “lo diciamo tutti, sottovoce, anche i miei colleghi di partiti che non hanno niente a che fare con questi cattivi sovranisti”. Sul banco degli imputati, Identità e democrazia non mette solo von der Leyen. Ma anche il presidente francese Emmanuel Macron apostrofato da Salvini come “guerrafondaio”, “un pericolo per l’Europa”. E indicato come il nemico contro cui battersi alle prossime elezioni europee che il vicepremier descrive come un “referendum” tra “l’Europa belligerante di Macron e quella pacifica e prospera di Marine Le Pen. Il 9 giugno dobbiamo dare un grande mandato per riportare al centro delle politiche europee progresso, benessere e pace: basta con la gente che parla di bombe, guerra e missili come fosse la cosa più naturale del mondo”.


Salvini dà una lettura ‘pacifista’ anche al suo tifo per Donald Trump alle prossime elezioni negli Usa: “Guarda caso gli anni di governo dei repubblicani a Washington hanno coinciso con anni di pace e prosperità”, sostiene rimuovendo, senza andare troppo indietro nel tempo, gli ultimi quarant’anni con due guerre del Golfo e una guerra in Afghanistan avviate dalle amministrazioni repubblicane di Bush padre e Bush figlio. “Spero gli americani a novembre tornino a scegliere la pace perché io ricordo che Trump sottoscrisse i patti di Abramo riavvicinando il mondo arabo al grande popolo americano”.

Mattarella con i giovani di Ostia: mafia zavorra ma voi il futuro

Mattarella con i giovani di Ostia: mafia zavorra ma voi il futuroRoma, 21 mar. (askanews) – Nella Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sceglie di stare insieme ai ragazzi, ai docenti e agli operatori del Punto Luce delle Arti di Save The Children a Ostia. Qui, lo spazio “ad alta intensità educativa”, è nato nel 2019 nella zona di Ostia Ponente, per contribuire alla trasformazione di un quartiere svantaggiato, dove è forte la morsa della criminalità, offrendo ai bambini e agli adolescenti maggiori opportunità.


E sono loro ad accogliere il capo dello Stato, a mostrargli gli spazi dove tutti i giorni si svolgono laboratori di fumetto, di artigianato, di aiuto compiti: “Questo quartiere è bellissimo perché ci siete voi”, li incoraggia Mattarella, dopo aver ascoltato le storie, le esperienze, le aspirazioni di alcuni di loro per un futuro più giusto oltre le disuguaglianze territoriali e sociali. Come Francesco che afferma: “Sarebbe bello, signor Presidente, se ogni bambino potesse inseguire il proprio sogno senza doverci rinunciare perché non può permetterselo”. O la piccola Azzurra che manifesta il desiderio che “ogni bambino possa avere un posto come questo dove crescere e stare bene e al sicuro, con qualcuno che ha cura di loro”. Il presidente è sicuro: “Siete davvero i protagonisti della vostra vita qui”, “padroni del futuro di questo quartiere. La vostra volontà riuscirà sopra ogni ostacolo”. Sofia, 18 anni, nata in Argentina, in Italia da 9 anni, che si è sentita dire “tornatene al tuo paese”. Mattarella la rassicura: “Non so chi ti abbia mai detto torna al tuo paese, il tuo paese è questo. I veri italiani sono quelli come te, non quelli che dicono queste sciocchezze. Perché il nostro paese è fatto da voi, da qualunque parte si venga, convinti di doversi impegnare insieme per avere un futuro migliore. Questo è ciò che rende conforme allo spirito della nostra Costituzione, quindi pienamente dentro la nostra Repubblica”.


Nel frattempo, per le strade di Roma, in migliaia sfilano in corteo con l’associazione Libera di don Ciotti fino al Circo Massimo dove vengono letti i nomi delle vittime innocenti delle mafie. “Una ricorrenza significativa per la comunità nazionale”, afferma Mattarella in un messaggio. “Le mafie – insiste – sono una pesante zavorra per l’Italia, insinuate come sono in ogni attività illegale dei traffici criminali. La Giornata ci rammenta che la lotta alle mafie è compito e dovere di tutti coloro che amano la Repubblica e intendono renderne migliore il futuro”. Nel messaggio il capo dello Stato sottolinea anche che “quando difendiamo la dignità di essere cittadini liberi, quando ci ribelliamo alle violenze e alle ingiustizie, quando davanti ai soprusi non ci voltiamo dall’altra parte, contribuiamo alla lotta contro le mafie”. E i ragazzi incontrati questa mattina ne sono un esempio. “E’ dovere della nostra società – dice al Punto Luce – dare ai giovani la possibilità di esprimersi, realizzarsi, di essere protagonisti, come dovete essere, del vostro futuro”. Tutto questo si ritrova, riconosce Mattarella, “nello spirito di Save the Children che nei suoi 105 anni di vita ha coltivato questo obiettivo, questo traguardo, di consentire ai giovani le condizioni per esprimersi e realizzarsi. Questa è la molla che muove il mondo verso un futuro non autodistruttivo, e in questo momento ne abbiamo estremo bisogno”.

Porta (Pd) a Buenos Aires per arrivo nave “Amerigo Vespucci”

Porta (Pd) a Buenos Aires per arrivo nave “Amerigo Vespucci”Roma, 19 mar. (askanews) – Giornate intense e ricche di emozioni per Fabio Porta, deputato del Partito Democratico eletto in America Meridionale, in visita nella capitale argentina per partecipare all’evento inaugurale delle iniziative previste per l’arrivo a Buenos Aires, dopo 72 anni, della nave scuola della Marina Militare ‘Amerigo Vespucci’, la ‘nave più bella del mondo’, come è universalmente conosciuta.


La Vespucci sta circumnavigando il mondo, avendo iniziato lo scorso anno il viaggio che si concluderà nel 2025; ha già fatto tappa in Brasile ed Uruguay e si prepara a salpare nei prossimi giorni da Buenos Aires per continuare il suo affascinante viaggio in giro per il mondo. Porta, assieme ad altri parlamentari è stato accolto a bordo del veliero dal comandante Giuseppe Lai e dall’ambasciatore Fabrizio Lucentini; all’evento inaugurale erano presenti anche il ministro del Turismo Santanchè e il sottosegretario alla difesa Perego.


In maniera significativa l’ormeggio della nave scuola è avvenuto nello stesso molo dove arrivavano le navi che nel secolo scorso portarono in Argentina centinaia di migliaia di nostri emigrati; il deputato democratico ha voluto anche per questo motivo rendere omaggio alla grande epopea della nostra emigrazione con una sua visita al Museo dell’Immigrazione presso gli antichi locali del ‘Hotel de los Inmigrantes’. La visita a Buenos Aires del parlamentare è stata anche l’occasione per incontrare il locale Circolo del Partito Democratico e per partecipare alla inaugurazione della scultura ‘L’abbraccio’ dello scultore italo-argentino Alejandro Marmo davanti al carcere femminile di “Los Hornos” alla presenza del Ministro della Giustizia della città di Buenos Aires, Juan Martin Mena, nell’ambito di un progetto di recupero sociale delle detenute che sarà prossimamente presentato nel Parlamento italiano.

Australia, Giacobbe: preservare unità comunità siciliani

Australia, Giacobbe: preservare unità comunità sicilianiRoma, 12 mar. (askanews) – “Preservare l’unità della comunità siciliana in Australia è essenziale per non disperdere la ricchezza della nostra cultura e tradizione. Insieme possiamo costruire ponti che collegano le nostre radici siciliane, creando una rete solida che sostiene e celebra la nostra identità comune”. Lo ha detto il senatore del Pd, Francesco Giacobbe, intervenendo al pranzo della Federazione delle Associazioni Siciliane in Australia tenutasi al Marconi Club di Sydney.


“L’unione è la chiave per preservare il patrimonio culturale e favorire la crescita e la prosperità della comunità siciliana in terra australiana”, ha aggiunto il senatore Dem, eletto nella circoscrizione estero, ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide. Fra i tanti ospiti della serata anche l’onorevole Stephanie Di Pasqua, l’onorevole Guy Zangari, il console Generale di Sydney, Gianluca Rubagotti, il presidente del Comites di Canberra, Franco Barilaro, il presidente del Marconi Club, Morris Licata.


Gli obiettivi principali della Federazione sono chiari e condivisi: unire i siciliani in Australia e stabilire un forte legame con la Sicilia. Questi sono sempre stati gli obiettivi del presidente della Federazione Tony Noiosi che ora, con rinnovato impegno, sta cercando di realizzare coinvolgendo le nuove generazioni. Giacobbe nel suo intervento ha sottolineato tra le altre cose “l’importanza di considerare la Sicilia come una risorsa significativa per la comunità siciliana in Australia”.


Nel corso della serata si sono esibiti anche Santo Crisafulli ed Emilio Lo Monaco, con un’esperienza che abbraccia la cultura, le tradizioni e lo spettacolo. In particolare, il senatore Pd ha elogiato la poesia dialettale siciliana, sottolineandone la bellezza e l’importanza nel mantenere viva la nostra eredità culturale. L’evento ha rafforzato il legame tra i siciliani in Australia e rinnovando l’impegno verso la preservazione delle radici e della cultura siciliana nel cuore del continente australiano.

Missioni, in Parlamento via libera quasi unanime. Solo Avs si smarca

Missioni, in Parlamento via libera quasi unanime. Solo Avs si smarcaRoma, 5 mar. (askanews) – Il Parlamento si compatta con qualche distinguo intorno alle missioni internazionali Aspides in Mar Rosso, Levante a Gaza e EUAM Ukraine in Ucraina. Prima alla Camera e poi in Senato, tutti i gruppi votano a favore della partecipazione italiana alle operazioni per il 2024 deliberate dal Consiglio dei ministri lo scorso 26 febbraio. Si smarca soltanto Alleanza Verdi sinistra contraria alla missione in Mar Rosso.


A ricevere il voto (quasi) unanime delle Camere è la risoluzione di maggioranza grazie all’escamotage, richiesto da Pd e M5s, di votare il documento per parti separate: prima le premesse, su cui i dem e i pentastellati si sono astenuti, poi il dispositivo, ovvero l’autorizzazione alle missioni sui cui si sono ritrovati d’accordo. Ma sia l’aula di Montecitorio che quella del Senato danno il via libera a tutte le altre risoluzioni, una per gruppo, presentate dopo le comunicazioni del ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Il titolare della Farnesina, d’altronde, ha cercato personalmente il via libera bipartisan assicurando che i compiti della missione Aspides – quella su cui l’opposizione fino a ieri era in ordine sparso – saranno di “natura difensiva” e dando parere favorevole ai documenti di tutti i gruppi di opposizione. Con due eccezioni: il no ad Avs, sulla cui risoluzione non si è neanche proceduto al voto perché precluso, e il no a uno dei paragrafi della risoluzione Pd, quello in cui si chiedeva di ripristinare i fondi per le Ong italiane che operano in Palestina e in Israele, così come i contributi all’UNRWA.


Una bocciatura che la presidente dei deputati Pd, Chiara Braga, non manca di sottolineare “nel giorno in cui una delegazione parlamentare” di opposizione dal valico di Rafah “ci racconta di una strage silenziosa dovuta alla mancanza di medicinali e di generi alimentari”: “Colpisce la reazione di chiusura del governo soprattutto alla luce delle parole del ministro Tajani che a proposito della situazione a Gaza aveva parlato di ‘catastrofe umanitaria’ e si è invece presentato in Aula con pochi fondi e molti tagli alla presenza attiva dell’Italia in quell’area”, osserva Braga, una delle artefici, insieme al collega capogruppo dem in commissione Difesa, Stefano Graziano, della mediazione con il governo per arrivare all’ok di M5s alle missioni. Nelle commissioni Esteri e Difesa della Camera, infatti, ieri i pentastellati avevano scelto l’astensione, spaccando l’opposizione. Il partito di Giuseppe Conte non aveva gradito la specifica contenuta nella deliberazione del Cdm sui “compiti eminentemente difensivi” della missione in Mar Rosso. Mentre si moltiplicavano le dichiarazioni di Fdi che non mancava di evidenziare le contraddizioni del centrosinistra sulla politica estera (“Il campo largo non esiste”, ha attaccato Foti), il Pd si è messo immediatamente al lavoro mediando con il presidente dei deputati M5s, Francesco Silvestri, e il capogruppo in commissione Difesa, Marco Pellegrini, in triangolazione con Tajani. Tutti si sono adoperati per far sparire dalla scheda del governo l’avverbio “eminentemente” mal digerito da M5s.


“Se c’è un pericolo per le nostre navi bisogna intervenire”, ha detto Riccardo Ricciardi, annunciando il voto di M5s a favore in aula alla Camera. “Comprendiamo le motivazioni di chi fa altre scelte ma riteniamo che con questi paletti messi nero su bianco si possa autorizzare la missione”, ha aggiunto avvertendo che “se ci dovesse essere solo un momento di dubbio o cambio della natura della missione saremo i primi a chiedere spiegazioni e chiedere di interromperla”.