Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Romania, Billi (Lega): nominato nuovo vice-coordinatore Lega

Romania, Billi (Lega): nominato nuovo vice-coordinatore LegaRoma, 12 feb. (askanews) – “Giuseppe Incarbone è stato nominato nuovo vice-coordinatore della Lega in Romania. Mi complimento con lui per l’incarico, che sono certo saprà svolgere con dedizione e competenza. La sua nomina è un forte segnale della crescita della Lega Salvini Premier in Romania. Assieme al coordinatore Michelangelo Rosso, Incarbone saprà come farla crescere e rafforzare ulteriormente”. Lo comunica Simone Billi, deputato per la Circoscrizione Estero-Europa e capogruppo della Lega in Commissione Esteri.


“Giuseppe è infatti una persona capace e determinata che saprà rappresentare al meglio gli interessi degli italiani in Romania. Gli auguro un proficuo lavoro e un mandato pieno di successi. Forza Lega e in bocca al lupo Giuseppe!”, conclude.

Italiani nel mondo, Billi (Lega): a Nizza incontro con italiani

Italiani nel mondo, Billi (Lega): a Nizza incontro con italianiRoma, 12 feb. (askanews) – “Sono stato a Nizza, in Francia, per incontrare la comunità e le istituzioni italiane in città. Esprimo grande apprezzamento per il console Emilio Lolli, che a pochi mesi dall’insediamento, sta lavorando bene per i 43.942 italiani residenti in questa circoscrizione. Ringrazio inoltre Enrico Musella e la presidente del Comites Elisabetta Castellano per l’organizzazione degli incontri”. Così Simone Billi, deputato eletto nella Circoscrizione Estero-Europa e presidente del Comitato sugli Italiani all’Estero della Camera.

Italiani nel mondo, Borghese (Maie): servizio prenot@mi non funziona

Italiani nel mondo, Borghese (Maie): servizio prenot@mi non funzionaRoma, 7 feb. (askanews) – “Nonostante gli interventi esperiti negli ultimi mesi dal ministero degli Affari Esteri, comunicati al sottoscritto in una risposta ad una interrogazione parlamentare, il sistema informatico degli appuntamenti consolari ‘Prenot@mi’ continua a non funzionare. Risulta che sono davvero pochissimi gli italiani che riescono a prenotarsi con Prenot@mi per usufruire dei servizi come il rilascio dei passaporti. Le difficoltà restano insuperabili a meno che non ci si rivolga a ditte private che, dietro lauto esborso di denaro, risolvono il grave problema. A questo punto, forse potrebbe essere utile chiedere una valutazione terza su quanto accade, ad esempio, all’AGID, l’Agenzia per l’Italia digitale, che è un organismo tecnico della Presidenza del Consiglio. Oppure a qualche altro soggetto istituzionale che possa controllare i reali motivi delle anomalie di Prenot@mi. Non sembra, infatti, credibile che a causa del notevole aumento negli ultimi due anni dell’utenza, passata come sostiene il ministero degli Esteri da 493 mila a circa 2.425 milioni di persone, il sistema vada in tilt ma che ciò accada, si badi bene, solo ai comuni cittadini. Auspico, pertanto, nell’interesse generale che l’AGID o altro soggetto istituzionale competente venga coinvolto nella questione esposta e che si possa dare alla stessa una soluzione efficace e risolutiva”. Lo chiede il senatore Mario Alejandro Borghese, vicepresidente del Maie, eletto in America latina.

Salis, opposizioni in aula alla Camera: governo venga a riferire

Salis, opposizioni in aula alla Camera: governo venga a riferireRoma, 30 gen. (askanews) – “Bisogna riportare in Italia Ilaria Salis: lo prevede una decisione quadro del Consiglio europeo del 2009 che offre la possibilità, in attesa di un processo, di applicare misure alternative al carcere, tra cui gli arresti domiciliari nel paese di cittadinanza. Serve che Giorgia Meloni alzi il telefono, chiami il suo amico Orban e comunichi la decisione manifestando lo sdegno dell’Italia. Se lo fa avrà tutto il Parlamento a sostenerla”. Lo ha detto Giuseppe Provenzano, deputato Pd, in aula alla Camera, chiedendo una informativa urgente del governo.

“Orban – ha aggiunto – sarà pure un suo amico ma più amica dovrebbe essere la cultura giuridica italiana ed europea se non la dignità come italiani e come europei”. A Ilaria Salis “è stato negato il pieno diritto alla difesa secondo le norme europee – spiega ancora l’esponente dem – per un’accusa di lesioni nei confronti di due neonazi che celebravano le ss. Rischia 24 anni di carcere, in Italia ne sconterebbe al massimo 4. Perché tutto questo silenzio da parte del governo e della maggioranza? Non abbiamo ricevuto risposta alle nostre interogazioni: l’Ungheria di Orban sta violando i diritti umani, ieri la propaganda meloniana celebrava il grande successo dell’Italia nel mondo, e l’Europa perdeva la faccia a causa del comportamento dell’Ungheria nei confronti di una cittadina italiana”.

Meloni, ha concluso Provenzano, ha sempre difeso “il suo amico ungherese, oggi però è giunto il momento di venire in Aula: chiediamo una informativa urgente per fare chiarezza. Perché questo governo non l’ha nemmeno chiesta all’ambasciata italiana in Ungheria”. Alla richiesta di informativa si sono associate tutte le opposizioni. Fi e Lega hanno espresso parere favorevole alla richiesta di informativa: “Il problema non è sottovalutato. Tajani ha indicato la strada per far sì che Ilaria possa tornare in Italia”, ha detto il deputato azzurro Pittalis. Per Fratelli d’Italia nessuno ha preso la parola.

Italia-Africa, Meloni elenca priorità piano Mattei: ci sono 5,5 mld

Italia-Africa, Meloni elenca priorità piano Mattei: ci sono 5,5 mldRoma, 29 gen. (askanews) – Al vertice Italia-Africa a Palazzo Madama, di fronte ai rappresentanti delle principali istituzioni mondiali (dall’Onu al Fmi), dei vertici europei e di 46 Stati africani, la premier Giorgia Meloni punta a spiegare la logica alla base del ‘piano Mattei’ per l’Africa, evidenziare le risorse sul tappeto ed elencare le cinque priorità su cui concentrare l’azione superando la “logica di risorse su micro-interventi che non producono risultati significativi”.

Gli “interventi strategici di medio e lungo periodo” saranno focalizzati su istruzione e formazione, sanità, agricoltura, acqua ed energia. E dovranno essere finalizzati ad “aiutare il continente a crescere e prosperare partendo dalle sue immense risorse”, ha esordito Meloni. Un Piano “non calato dall’alto” ma che si baserà su una “piattaforma programmatica condivisa”, fuori da “un’impostazione predatoria o caritatevole”. E che dovrà vedere l’impegno dell’Italia con “tutto il sistema-Paese, a partire dalla cooperazione allo sviluppo e dal settore privato”. Quanto al finanziamento, ha detto, si potrà “contare su una dotazione iniziale di oltre 5,5 miliardi di euro: 3 miliardi sono destinati dal fondo italiano per il clima e il resto dal fondo cooperazione e sviluppo”. Con l’intenzione di coinvolgere “le istituzioni finanziarie internazionali, le banche multilaterali di sviluppo, l’Unione Europea e altri stati donatori” e creare “entro l’anno un nuovo strumento finanziario per agevolare insieme a Cassa depositi e prestiti gli investimenti del settore privato”.

I primi progetti riguardano alcune nazioni africane “nel quadrante sub-sahariano e in quello nordafricano con l’obiettivo di estendere progressivamente” l’iniziativa “seguendo una logica incrementale”, ha puntualizzato. ISTRUZIONE E FORMAZIONE. Il capitolo “istruzione e formazione è decisivo”, ha sottolineato Meloni ricordando che “qualsiasi investimento per portare ricchezza ha bisogno di un’adeguata istruzione e formazione per costruire ponti, ferrovie e impianti fotovoltaici, strade, scuole, ospedali”. La premier ha citato un progetto in Marocco “dove puntiamo a organizzare un centro d’eccellenza per la formazione professionale sul tema delle rinnovabili”. Il Piano promuoverà lo scambio, la formazione e l’aggiornamento dei docenti, nuovi corsi di professionali, l’adeguamento dei curricula ispirandosi al ‘modello’ italiano di Pmi. Un progetto in Tunisia per la “riqualificazione infrastrutturale delle scuole nel 2024”.

SALUTE. Si vogliono rafforzare i sistemi sanitari. In questo ambito la prima nazione che sarà coinvolta è la Costa d’Avorio, “dove il nostro obiettivo – ha spiegato – è migliorare l’accessibilità e la qualità dei servizi primari con un’attenzione ai più piccoli, alle loro mamme, alle persone più fragili”. Tra le iniziative che verranno messe in cantiere, secondo quanto riferito, lo sviluppo di strategie e sistemi di prevenzione e contenimento delle minacce alla salute, in particolare pandemie e disastri naturali. AGRICOLTURA. “Non siamo impegnati solamente sulla food security, non solo food safety: la sfida non è solo garantire cibo per tutti ma cibo di qualità per tutti. Ed è fondamentale in questo il ruolo della ricerca che non deve servire per produrre cibo in laboratorio e andare verso un mondo in cui chi è ricco mangia cibo naturale e chi è povero mangia cibo sintetico con effetti sulla salute che non possiamo prevedere: il mondo che vogliamo è un mondo che viene mantenuto il legame millenario tra uomo e terra e la ricerca garantisce quel legame”, ha osservato Meloni, la quale ha evidenziato l’importanza di cogliere le possibilità che offrono le tecnologie “in termini di osservazione terrestre e raccolta dei dati per avere informazioni su fenomeni come la deforestazione, sugli sprechi dell’acqua e lo stato di salute delle agricolture”.

ACQUA. L’Italia, ha tenuto a sottolineare la presidente del Consiglio, vuole offrire il suo contributo per migliorare la gestione e l’accesso all’acqua, che è “sempre più scarsa” e la cui mancanza è uno dei principali fattori di insicurezza alimentare, conflitti, immigrazione”. Tra i progetti uno in Tunisia, “dove stiamo lavorando per potenziare le stazioni di depurazione delle acque non convenzionali per irrigare un’area di 8mila ettari e creare un centro di formazione dedicato al settore agro-alimentare”, in Congo dove “intendiamo impegnarci in pozzi e reti di distribuzione dell’acqua soprattutto a fini agricoli alimentati da energia rinnovabile” e in Etiopia con il “recupero ambientale di alcune aree e portare avanti interventi risanamento delle acqua anche attraverso la formazione e il sostegno tecnico alle università locali”. ENERGIA. Centrale sarà il “nesso clima-energia”. Meloni ha ribadito che l’Italia ha le “carte in regola per diventare l’hub naturale di approvvigionamento energetico per l’intera Europa”. Per Meloni le nazioni africane devono essere aiutate a “produrre energia sufficiente alle proprie esigenze e ad esportare in Europa la parte in eccesso mettendo insieme due necessità, quella africana di generare ricchezza e quella europea di garantirsi nuove rotte di forniture energetica”. Con lo sviluppo in loco di tecnologie applicate all’energia attraverso l’istituzione di centri dove le aziende italiane potranno selezionare start-up locali e sostenere così l’occupazione e la valorizzazione del capitale umano. “Questo scambio funziona se ci sono grandi infrastrutture di connessione tra i due continenti e lavoriamo su questo insieme all’Ue”, ha osservato la premier citando l’interconnessione elettrica Elmed tra Italia e Tunisia e il nuovo corridoio H2Sud per il trasporto di idrogeno dal Nord Africa all’Europa centrale passando per l’Italia. Meloni ha “voluto parlare di progetti concreti, la cui realizzazione e i cui sviluppi intendo seguire personalmente”, ha assicurato. “Per quelli non avviati i nostri esperti sono pronti a partire immediatamente per la definizione della parte operativa”, ha precisato.

Meloni apre summit Italia-Africa: scriveremo una pagina nuova

Meloni apre summit Italia-Africa: scriveremo una pagina nuovaRoma, 29 gen. (askanews) – “Questo vertice è il primo appuntamento internazionale che l’Italia ospita da quando ha assunto la presidenza del G7. Ed è frutto di una scelta politica estera estremamente precisa che porterà a riservare all’Africa un posto d’onore nell’agenda della nostra presidenza”. Così la premier Giorgia Meloni, in Senato per il vertice Italia-Africa.

“Abbiamo fatto questa scelta – ha detto Meloni – perché l’obiettivo di medio e lungo periodo è quello di dimostrare che siamo consapevoli di quanto il destino dei nostri due continenti sia interconnesso e pensiamo sia possibile immaginare e scrivere una pagina nuova nelle nostre relazioni, una cooperazione da pari a pari lontana da logiche predatorie e anche da una impostazione caritatevole”. Il Piano Mattei, ha precisato, “non è calato dall’alto come spesso avvenuto in passato”, ma si tratta di una “piattaforma programmatica condivisa: la condivisione è uno dei principi cardine del piano Mattei”.

Alla Camera la mostra su Madre Cabrini, aiutò chi migrava in Usa

Alla Camera la mostra su Madre Cabrini, aiutò chi migrava in UsaRoma, 28 gen. (askanews) – Alla Camera dei Deputati sarà allestita, nella Sala del Cenacolo presso il Complesso di Vicolo Valdina, la mostra “Madre Cabrini e gli Angeli pellegrini”, sulla figura di Santa Francesca Cabrini nella storia dell’emigrazione italiana, soprattutto negli Stati Uniti. Sarà inaugurata martedì 30 gennaio.

La mostra – di cui è promotore il deputato Christian Di Sanzo, eletto in America settentrionale e centrale nelle liste del Pd – è basata sulle opere dell’artista Meo Carbone: ripercorre il vissuto storico e valoriale di Madre Cabrini al fianco dei migranti italiani negli Stati Uniti, al fianco di quelle persone che, una volta in America, hanno affrontato sofferenze e difficoltà, a partire dalla discriminazione razziale. “La storia di Madre Cabrini – ha dichiarato Christian Di Sanzo – è prima di tutto, una storia di emigrazione nelle Americhe e in particolare negli Stati Uniti, dove il suo impegno per aiutare gli italiani che si trovavano in difficoltà ha aiutato tantissimi emigrati, fornendo, oltre all’assistenza, un aiuto vero alla loro integrazione, grazie a corsi di lingua, assistenza burocratica e corrispondenza con le famiglie di origine”.

“La sua attività per la promozione della dignità umana, la lotta continua alle discriminazioni che gli italiani dovevano affrontare, e il suo impegno per il miglioramento delle condizioni delle donne italiane – ha aggiunto Di Sanzo – hanno lasciato una profonda impronta nella comunità italo-americana. Grazie all’azione di Madre Cabrini tante donne italiane emigrate hanno cominciato a prendere consapevolezza del proprio ruolo e diventare protagoniste in prima persona nella società”. Carbone ha iniziato a dipingere a 14 anni, mostrando da subito il suo talento, espresso tra l’Italia e gli Stati Uniti, dove ha esposto in numerosi luoghi di prestigio, tra cui il Los Angeles County Museum of Modern Art.

La mostra sarà inaugurata martedì 30 gennaio, alle 16.30, nella Sala del Cenacolo presso il Complesso di Vicolo Valdina, Piazza di Campo Marzio, 42, Roma. Resterà aperta fino al 9 febbraio prossimo (ingressi dalle 11 alle 19.30 dal lunedì al venerdì, ultimo ingresso alle 19).

Porta (Pd): capire valore memoria per difendere principi democratici

Porta (Pd): capire valore memoria per difendere principi democraticiRoma, 25 gen. (askanews) – “Parlare del valore della memoria oggi è qualcosa di particolarmente importante e direi doveroso per chi fa politica, soprattutto quando la memoria concerne la Shoah. Fare memoria per allontanare i tentativi di sopraffazione sugli altri sia come singoli che come nazioni”. Così Fabio Porta deputato Pd, eletto nella circoscrizione estero, ripartizione America Meridionale, al Circolo del Pd “Economydem” che ieri sera ha organizzato un seminario sul valore della memoria cui hanno partecipato Maurizio Gentilini, Valerio Di Porto e Fabiana Di Segni.

“Fare memoria è di particolare importanza anche in considerazione della situazione politica internazionale con i conflitti che non accennano a spegnersi, in un susseguirsi di ritorsioni che allontanano dalla pace. La memoria è importante anche alla luce del progresso tecnologico, allorquando la techne dimentica la dignità dell’essere umano per assumere il controllo su di esso”, ha detto Porta. “Questo incontro si pone sia come uno strumento di riflessione che come un monito verso i totalitarismi che si annidano ovunque e non sempre è facile riconoscerli subito per impedirne lo sviluppo. Confrontarsi per capire i problemi della nostra democrazia e allontanare i tentativi di erodere la libertà, anche attraverso modi nuovi di manipolazione del pensiero, è di fondamentale importanza in questo periodo, anche nella prospettiva di garantire un futuro che sappia coltivare lo spirito critico e quei valori repubblicani incardinati nella nostra Costituzione”, ha concluso il parlamentare.

Mattarella apre Pesaro2024: cultura lievito pace, no pensiero unico

Mattarella apre Pesaro2024: cultura lievito pace, no pensiero unicoPesaro, 20 gen. (askanews) – Identità di Paese che si fa “inimitabile” e “attraente” grazie alla “pluralità delle culture” che la compongono, “radici” da preservare inquadrandole, però, in quella “coesione sociale” che è alla base “del nostro patto costituzionale”. Sergio Mattarella arriva alla Vitrifrigo Arena accolto dalla standing ovation degli ottomila che partecipano alla cerimonia per l’avvio – tra inno nazionale, inno europeo ed overture da “La Gazza Ladra” di Gioacchino Rossini, pesarese doc – dell’anno che vede Pesaro capitale italiana della cultura.

Ci sono duemila studenti che applaudono, cento sindaci, duecento giornalisti accreditati. Il sindaco Dem Matteo Ricci parla con orgoglio del traguardo-punto di partenza raggiunto dalla città e non resiste a una stoccata sull’attualità che vede il ddl Calderoli sull’autonomia all’esame del Senato: “L’Italia non è solo le grandi città, l’Italia in questo momento storico va ricucita e non differenziata”. Si tiene lontano dall’agone politico, invece, il governatore della Regione, Francesco Acquaroli, che si limita a elogiare il riconoscimento del valore delle Marche. Quando tocca a lui tirare le fila della manifestazione, condotta da Paolo Bonolis che “torna” per l’occasione sulle reti Rai, Mattarella sceglie di coniugare la parola cultura con l’aspirazione alla pace. E’ “una stagione difficile”, “drammatica”, “l’uomo – osserva il capo dello Stato – sembra proteso a distruggere quel che ha costruito, a vilipendere la propria stessa dignità”. Così l’Europa si ritrova con la guerra alle porte di casa e sono “guerre che ci riguardano” perché la pace sta nel Dna stesso dell’Ue, “tornata a vivere con la pace e nella pace” generando “libertà ed uguaglianza”. Ecco perché la pace chiama “alla responsabilità i governanti”, “le comunità e le persone non meno degli Stati”.

Proprio la cultura – una cultura che, puntualizza Mattarella, “è libera da ogni ideologia” e “mai separata dalla vita quotidiana e dall’insieme dei diritti e dei doveri scanditi dalla Costituzione” – “è lievito che può rigenerare la pace” e con essa i “valori umani” che le guerre annegano “nell’odio, nel rancore, nella vendetta indotti dagli estremismi nazionalistici”. Una cultura quindi che “non sopporta restrizioni e confini”, che rispetta le opzioni di ogni cittadino e, in una società globalizzata e in qualche modo dominata dal manicheismo dei social, “respinge la pretesa, sia di pubblici poteri o di grandi corporazioni, di indirizzare le sensibilità verso il monopolio di un pensiero unico”. Non c’è posto, insomma, nella cultura che aspira alla pace e all’uguaglianza per nazionalismi, steccati o rivendicazione di “radici” usate per dividere e non per unire. E tornano preziose, in questa visione, le parole che Mariangela Gualtieri, una delle maggiori voci della poesia contemporanea, recita sul palco di Pesaro 2024: “Ringraziare desidero perché sono tornate le lucciole/ e per noi, per quando siamo ardenti e leggeri/ per quando siamo allegri e grati/ per la bellezza delle parole, natura astratta di Dio/ per la lettura, per la scrittura che ci fanno esplorare noi stessi e gli altri/ per la quiete della casa/ per i bambini che sono nostre divinità domestiche”.

Mattarella: stagione difficile, guerre a confini Ue ci riguardano

Mattarella: stagione difficile, guerre a confini Ue ci riguardanoPesaro, 20 gen. (askanews) – “Attraversiamo una stagione difficile, per molti aspetti drammatica, in cui l’uomo sembra, ostinatamente, proteso a distruggere quel che ha costruito, a vilipendere la propria stessa dignità”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenendo alla Vitrifrigo Arena alla cerimonia per Pesaro capitale italiana della cultura 2024.

“Le guerre che si combattono ai confini dell’Europa ci riguardano – ha osservato -. Non soltanto perché il vento delle morti, delle distruzioni, degli odi percorre le distanze ancora più rapidamente di quanto non facciano le armi e incide sulle nostre esistenze, sulle nostre economie e soprattutto sulle nostre coscienze.Ci riguardano perché l’Europa, rinata nel dopoguerra, ha iscritto la parola pace nella sua identità. L’Europa è tornata a vivere con la pace e nella pace”.