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Lavoro, Gualtieri: sicurezza è emergenza, Firenze non è un caso

Lavoro, Gualtieri: sicurezza è emergenza, Firenze non è un casoRoma, 21 feb. (askanews) – Un saluto dal palco e un impegno concreto “a mettere al centro dell’agenda politica e sociale la sicurezza sul lavoro”. Lo ha portato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, intervenuto alla manifestazione indetta da Cgil e Uil a Roma in piazza Santi Apostoli, in occasione dello sciopero nazionale dei lavoratori edili e metalmeccanici in seguito al crollo del cantiere di Firenze.


“Sono qui per portare il mio saluto ma anche la mia solidarietà, vicinanza e partecipazione a questa iniziativa di lotta – ha detto il sindaco Gualtieri -. È importante perché la sicurezza sul lavoro è un’emergenza, quello che è successo a Firenze, purtroppo, non è un caso isolato e quindi non si può non mettere questo tema al centro dell’agenda politica”. “Noi non crediamo che la qualità e la rapidità degli interventi siano in contraddizione con la sicurezza, anzi è esattamente il contrario – ha sostenuto Gualtieri -. Abbiamo voluto dimostrarlo con un protocollo molto importante che abbiamo siglato insieme alle imprese e alle organizzazioni sindacali (per i cantieri del Giubileo, ndr.) che dimostra che si può investire sulla qualità del lavoro come elemento fondamentale di crescita, e non come un freno come qualcuno pensa”.


“C’è anche un tema di contrasto ad ogni forma di dumping sociale e salariale che spesso è l’anticamera di ogni rischio per la sicurezza – ha ricordato Gualtieri -. Qualità dei contratti, no al massimo ribasso, noi i subappalti a cascata: una robusta concertazione come elemento solido di un patto tra produttori per un paese che sappia crescere e mettere al centro il lavoro e la sua dignità – ha concluso Gualtieri-, è l’agenda sociale e politica che noi condividiamo fortemente, e per questo vi siamo accanto”.

Lazio, Rocca: su sicurezza stradale serve cultura responsabilità

Lazio, Rocca: su sicurezza stradale serve cultura responsabilitàRoma, 20 feb. (askanews) – “È importante agganciare e trovare quelle risposte che ancora a livello globale sul tema della cultura della sicurezza stradale non siamo riusciti ancora a trovare e su questo bisogna essere onesti: è una tra le più grandi sconfitte sociali”. Parole del Presidente della regione Lazio, Francesco Rocca, intervenendo alla Camera dei deputati all’incontro “Sicurezza stradale e mobilità sostenibile”.


“Quando si guida un mezzo si ha la responsabilità e, nonostante l’attenzione sul tema, dal 2010 i dati indicano che la mortalità sulle strade si è ridotta soltanto del 5%. Basterebbe questo a noi che abbiamo responsabilità istituzionali per farci la domanda “dove abbiamo fallito” nell’intercettare soprattutto le giovani generazioni” ha spiegato Rocca facendo riferimento all’attenzione che anche a livello internazionale si dedica al tema, citando Jean Todt protagonista dell’automobilismo mondiale ed anche incaricato delle Nazioni Unite per la sicurezza stradale. “Questa – ha aggiunto Rocca portando la questione anche in ambito scuola – è una grande sfida per i dirigenti scolastici visto che negli ultimi anni di liceo c’è quella tappa dell’avvicinamento a prendere la patente che si accosta alla libertà e alla parola libertà deve accostarsi la parola responsabilità sociale, verso gli altri. Ecco perché come Regione Lazio stiamo investendo e anche sulle strade abbiamo destinato oltre 500 milioni sul rifacimento delle strade a maggior rischio” ha detto spiegando di aver voluto lui stesso una rotonda sulla Nepesina che incrocia la Cassia bis. “Quello è un incrocio mortale e ho preteso che ci fosse una rotonda che forse rallenta un pochino il traffico ma lì son morte tantissime persone e una sola vita umana vale quell’intervento. E continueremo in questo lavoro con l’assessore Ghera. E anche a Roma famosa per le buche, secondo le stime una buca ogni 15 metri, pensiamo agli spostamenti con il motorino con i pericoli dietro l’angolo”.


“Serve una cultura della responsabilità e faremo una grande iniziativa con i licei” ha spiegato facendo riferimento ad una iniziativa della Croce Rossa dedicata a quanto il tasso alcolico può influire sulla guida e ciò crea la differenza tra la vita e la morte. “Quando si è giovani magari non ci si pensa a quanta responsabilità si ha verso le persone che stanno al nostro fianco quando guidiamo, alle persone che non conosciamo ma incrociamo in strada. Sono vite che si incontrano ogni macchina che passa. Dietro le statistiche ci sono vite, storie di uomini e donne” ha concluso facendo anche riferimento alla parola chiave “responsabilità” sia di ognuno che delle istituzioni sul tema.

Violenza donne, Rondinelli (Pd): a una direttiva Ue debole

Violenza donne, Rondinelli (Pd): a una direttiva Ue deboleRoma, 31 gen. (askanews) – “Trovo inaccettabile che la risoluzione per una Direttiva europea sulla violenza contro le donne, normativa progressista e a tutto campo, rischi di essere annacquata e indebolita per volontà di due paesi membri, Ungheria e Polonia. La presidenza belga di turno dell’Unione europea non può e non deve farsi mettere ‘sotto scacco’ da governi che assumono posizioni così conservatrici, che minano il percorso europeo per un rafforzamento delle tutele e dei diritti delle donne”. Lo afferma in una nota Daniela Rondinelli, eurodeputata del Partito Democratico.

“La mia condanna è netta, non solo, perché l’Europa ha il dovere di prendersi cura delle persone, soprattutto dei più deboli, ma anche, di contrastare un fenomeno pervasivo, come quello della violenza sulle donne – sottolinea la parlamentare -. In Italia, oltre 6 milioni di donne, tra i 16 e i 70 anni, ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica e sessuale, di cui finora 652 mila forme gravi come lo stupro e 746 mila il tentato stupro”. “La Direttiva europea sulla violenza contro le donne mira a rafforzare le tutele contro ogni forma di violenza fisica e sessuale, inserendo l’elemento cardine del consenso all’articolo 5. La affermazione del principio quando ‘un no è un no’ è una battaglia di civiltà ed è indispensabile per contrastare in tutti i contesti gli abusi contro le donne”, spiega Rondinelli.

“Sono anni che mi batto al Parlamento europeo affinché le donne possano raggiungere la piena emancipazione economica, occupazionale e sociale, conditio sine qua per prevenire ogni forma di violenza: dalla direttiva sulla trasparenza retributiva alla Strategia sulla cura e l’assistenza, passando al rafforzamento degli organismi di parità in tutti gli Stati membri, e ora, questa direttiva è un tassello fondamentale e irrinunciabile per tutte le donne”, conclude Rondinelli.

Shoah, Gualtieri: memoria importante, inquieta antisemitismo

Shoah, Gualtieri: memoria importante, inquieta antisemitismoRoma, 31 gen. (askanews) – Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha introdotto questa mattina in Campidoglio la cerimonia di consegna delle medaglie alla memoria ai familiari dei cittadini deportati nei lager nazisti, onorificenza prevista dalle celebrazioni della Giornata della Memoria.

“Un esercizio di memoria importante – ha sottolineato Gualtieri – soprattutto oggi quando assistiamo a inquietanti episodi di antisemitismo”. “Per me è stata un’emozione indicibile – ha aggiunto – essere ad Auschwitz con gli studenti romani ascoltare Sami Modiano e Tatiana Bucci, testimoni diretti di quegli eventi”. “La senatrice Segre – ha continuato Gualtieri – ha spiegato molto bene che la Giornata della Memoria serve innanzitutto a noi, a ricordare quello che è avvenuto. Non è solo un risarcimento per le vittime di un genocidio, che ne fa il più grande crimine, unico nella storia dell’umanità. Questa giornata serve a parlare con noi, con gli italiani, di questo paese che è stato complice con quell’abominio.è un esame di coscienza che serve a contrastare quell’ideologia e le pratiche di quella disgustosa macchina di morte”. Questa macchina, ha ricordato il sindaco della Capitale “colpì anche tantissimi, civili e militari, messi al lavoro per alimentare la macchina bellica del Reich. A subire questo sfruttamento furono 650.000 militari italiani, deportati dopo l’8 settembre e utilizzati nonostante il loro status di prigionieri militari.tra questi i 45 deportati che ricordiamo oggi”.

Shoah, Schlein: no a chi vuole riscrivere la storia

Shoah, Schlein: no a chi vuole riscrivere la storiaCassino, 27 gen. (askanews) – Nel ‘giorno della memoria’ è doveroso ricordare che quelle vicende rappresentano “la pagina più cupa della nostra storia” e che è in atto un “tentativo pericoloso a cui assistiamo spesso di riscrivere pagine della nostra storia”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein parlando a Cassino.

“Cassino è il dovere della memoria, un ricordo doloroso a 80 anni dai bombardamenti che l’hanno distrutta”. La città laziale rappresenta “la scelta naturale per iniziare un viaggio simbolico. Vogliamo un’Europa che non dimentica”. Il ricordo per le vittime della shoah, è un “patrimonio diconsapevolezza che tutti e tutte devono proteggere”.

Autonomia, Gualtieri: riforma sbagliata, va contrastata

Autonomia, Gualtieri: riforma sbagliata, va contrastataRoma, 27 gen. (askanews) – Sulla riforma dell’autonomia differenziata “il mio giudizio è negativo. Se si trattengono più tasse nei territori ricchi significa che, a meno di un forte aumento della spesa pubblica del tutto irrealistico, le si tolgono al bilancio dello Stato e alle regioni più povere, tagliando servizi ai cittadini. È un errore”. Lo afferma il sindaco di Roma Roberto Gualtieri in un colloquio con il Corriere della Sera.

“La riforma in sé è sbagliata, fa male all’unità del Paese e va contrastata. Spetta a chi gestisce la battaglia parlamentare dire come contrastarla”. Sulla regola dei trenta chilometri all’ora in città “il tema è concreto e tecnico, non ideologico e politico – ragiona Gualtieri -. L’alta velocità è tra le cause principali di morte sulle strade e quindi va ridotta. Diversamente da Bologna, Roma è una città molto grande con diverse tipologie di strade: i grandi snodi non possono essere a 30 all’ora, ma devono diventare “30” tutte le strade secondarie. Gradualmente noi vogliamo portare a 30 il 70% delle strade di Roma, secondo un principio giusto che va adattato alle città. Per questo lo devono fare i sindaci, e non il governo, perché i sindaci sanno più di tutti come sono fatte le città. Bologna sta facendo bene, noi seguiamo la nostra strada”. Infine il sindaco commenta anche la vicenda del Teatro di Roma sperando che “prevalga il buon senso. La cosa è sfuggita di mano persino ai vertici delle istituzioni coinvolte, c’è stato un eccesso di protagonismo della politica e dei partiti che devono stare fuori da queste scelte che riguardano le istituzioni. Non ne voglio fare un tema politico, ma concreto e semplice: Roma Capitale è uno dei due azionisti fondatori, assieme alla Regione Lazio, e finanzia in misura prevalente. È buonsenso che le scelte fondamentali siano prese in spirito di condivisione tra i due soci. Pensare che si possano compiere scelte fondamentali ignorando la posizione di Roma è sbagliato. Quindi torniamo a un confronto. Ma ciò che è successo è inaccettabile: non si governa il Teatro di Roma contro Roma”.

Forza Italia Lazio: Lotito presiede il congresso a Latina

Forza Italia Lazio: Lotito presiede il congresso a LatinaRoma, 25 gen. (askanews) – Sarà il senatore Claudio Lotito a presiedere il congresso provinciale di Forza Italia a Latina che si terrà presso il teatro Ariston di Gaeta sabato 27 gennaio. Quale coordinatore provinciale è stata proposta la candidatura di Giuseppe Di Rubbo. “Una scelta non casuale che poggia sulla base di un’attenta valutazione basata sul merito, la lealtà e soprattutto la capacità di essere un riferimento non solo nel e per il partito ma per tutti i territori della nostra provincia. Giuseppe Di Rubbo – spiega il coordinatore regionale di Forza Italia Lazio, Claudio Fazzone – darà, con il sostegno di tutti, nuovo impulso a Forza Italia e soprattutto alla sua innata capacità di essere tra la gente e di lavorare esclusivamente nell’interesse dei cittadini”. La condivisione e la collegialità delle scelte, il coinvolgimento dei quadri dirigenziali, nonché di quelli istituzionali a livello locale, provinciale, regionale, nazionale ed europeo, è diventato metodo operativo e di confronto quotidiano che ha consentito, e consente, a Forza Italia di avere costantemente aggiornato il quadro della situazione sia inerente il partito che le esigenze delle comunità di riferimento nonché di formulare le risposte più rapide e risolutive rispetto alle criticità dei singoli territori. “Ho deciso di accettare – spiega Giuseppe Di Rubbo – l’invito del coordinatore regionale Claudio Fazzone, e di tanti amici di candidarmi a coordinatore provinciale di Forza Italia a Latina. L’ho fatto con grande senso di responsabilità, per la grande passione per la politica, per l’attaccamento ai valori che Forza Italia, partito di cui sono parte sin dalla sua nascita, e i nostri territori. Sono stati questi gli elementi che mi hanno portato a rivedere la decisione di abbandonare la politica e di dedicarmi alla mia famiglia e alla professione. Abbiamo di fronte una grande sfida, dopo la perdita del nostro presidente Berlusconi, che mira alla riorganizzazione del partito. Metto a disposizione del partito la mia esperienza politica ed amministrativa per affermare gli ideali di Forza Italia nel solco dei suoi valori fondanti. Eredito un partito in buona salute protagonista in provincia per consenso, per capacità amministrativa e politica. Con l’aiuto dei rappresentanti istituzionali, degli iscritti e dei simpatizzanti cercherò di mettere a sistema e valorizzare le risorse umane del partito per la crescita della nostra provincia e per rispondere alle istanze dei cittadini elaborando programmi e proposte concrete. Il lavoro di squadra, la pluralità ed il confronto sono e saranno sempre la base su cui innestare le vittorie di oggi e di domani”.

Autonomia, Celli: con ddl Calderoli Italia spaccata e divisa

Autonomia, Celli: con ddl Calderoli Italia spaccata e divisaRoma, 25 gen. (askanews) – “Vi immaginate voi un’Italia con un sistema scolastico diverso regione per regione? Un paese con disuguaglianze e divario sociale tra le regioni più ricche e quelle più povere? Vi immaginate poi, cosa che più ci preoccupa, una sanità frammentata, dove in alcune regioni il diritto alla salute non è neanche garantito? Ebbene, è accaduto in Senato, dove è stato approvato un disegno di legge a firma Calderoli sull’autonomia differenziata che porterà proprio a questo, ovvero ad una Italia spaccata e divisa!”. Lo afferma la presidente dell’Assemblea capitolina, Svetlana Celli, che commenta l’approvazione in Senato del disegno di legge Calderoli sull’autonomia differenziata.

“E’ una riforma che soddisfa la Lega di Salvini, che avrà finalmente raggiunto il suo obiettivo di secessione e di federalismo fiscale. Soddisfa Fratelli d’Italia, che come contropartita otterrà il via libera al premierato. Soddisfa Forza Italia, che potrà passare all’incasso sulla riforma della giustizia. Non è la soluzione per rilanciare il nostro Paese, né tantomeno Roma: Roma ha bisogno di altro, di una riforma vera!”, sottolinea Celli. “Ci siamo opposti da tempo e continueremo ad opporci, ma lo dobbiamo fare insieme e con una mobilitazione generale, perché stiamo assistendo allo smembramento della nostra cara amata Repubblica, e non possiamo assolutamente permetterglielo”, conclude.

Teatro Roma, Amato (M5s): quello di De Fusco non è un cv ‘di ferro’

Teatro Roma, Amato (M5s): quello di De Fusco non è un cv ‘di ferro’Roma, 24 gen. (askanews) – “Non c’è solo il modo con cui la destra di Sangiuliano e Mollicone ha messo in atto il blitz al teatro di Roma. Anche il curriculum di de Fusco non ci fa stare tranquilli, a dispetto delle dichiarazioni di Giorgia Meloni che ha parlato addirittura di ‘un curriculum di ferro’”, Così il deputato M5s in commissione Cultura, Gaetano Amato.

“Le gestioni di De Fusco non sarebbero state irreprensibili dal punto di vista dei pagamenti, sia per il Teatro Stabile di Napoli che per il Napoli Teatro Festival. Ma anche per ciò che attiene la gestione dei fondi ci sono molti punti oscuri, a partire dalla ripartizione sulle produzioni, fino ad arrivare al rapporto con le maestranze e con gli attori: in alcuni casi le produzioni sarebbero state mandate in tournée in condizioni disperate tant’è che gli scritturati più di una volta avrebbero minacciato di fermarsi. Problemi che si sarebbero trascinati anche nella gestione di De Fusco a Catania. Sulla base di cosa allora Giorgia Meloni definisce ‘di ferro’ il cv di De Fusco? Probabilmente non sa assolutamente nulla di De Fusco e si affida a chi ha gestito questa disastrosa nomina che getta per l’ennesima volta discredito sul sistema culturale italiano”, conclude.

Teatro di Roma, Gualtieri: non può essere bottino di parte politica

Teatro di Roma, Gualtieri: non può essere bottino di parte politicaRoma, 20 gen. (askanews) – “Proprio nel giorno in cui il Presidente della Repubblica lancia da Pesaro un monito contro il pensiero unico nella cultura dalla destra arriva un inquietante segnale che deve suonare da allarme per tutti quelli che hanno a cuore il pluralismo e il senso delle istituzioni. La Fondazione Teatro di Roma è un patrimonio della città, sostenuta finanziariamente quasi totalmente dal Campidoglio, e noi non possiamo in alcun modo accettare che le scelte più importanti, a partire dalla nomina del suo Direttore, vengano assunte con la forza, imponendo nomi e strategie dai soli consiglieri nominati dal Governo e dalla Regione Lazio. Ragionare in termini di prepotente occupazione è totalmente contrario al nostro spirito di collaborazione istituzionale con cui invece sarebbe stato necessario procedere. Roma è capitale anche della Cultura, una città aperta che parla a tutto il Paese e noi ci opporremo in ogni modo e con ogni strumento contro questa volontà di prevaricare che rischia solo di produrre macerie. Il prestigio storico dei teatri di Roma non può essere considerato alla stregua del bottino di una parte politica”. Lo dichiara in una nota il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.