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Forza Italia Lazio: Lotito presiede il congresso a Latina

Forza Italia Lazio: Lotito presiede il congresso a LatinaRoma, 25 gen. (askanews) – Sarà il senatore Claudio Lotito a presiedere il congresso provinciale di Forza Italia a Latina che si terrà presso il teatro Ariston di Gaeta sabato 27 gennaio. Quale coordinatore provinciale è stata proposta la candidatura di Giuseppe Di Rubbo. “Una scelta non casuale che poggia sulla base di un’attenta valutazione basata sul merito, la lealtà e soprattutto la capacità di essere un riferimento non solo nel e per il partito ma per tutti i territori della nostra provincia. Giuseppe Di Rubbo – spiega il coordinatore regionale di Forza Italia Lazio, Claudio Fazzone – darà, con il sostegno di tutti, nuovo impulso a Forza Italia e soprattutto alla sua innata capacità di essere tra la gente e di lavorare esclusivamente nell’interesse dei cittadini”. La condivisione e la collegialità delle scelte, il coinvolgimento dei quadri dirigenziali, nonché di quelli istituzionali a livello locale, provinciale, regionale, nazionale ed europeo, è diventato metodo operativo e di confronto quotidiano che ha consentito, e consente, a Forza Italia di avere costantemente aggiornato il quadro della situazione sia inerente il partito che le esigenze delle comunità di riferimento nonché di formulare le risposte più rapide e risolutive rispetto alle criticità dei singoli territori. “Ho deciso di accettare – spiega Giuseppe Di Rubbo – l’invito del coordinatore regionale Claudio Fazzone, e di tanti amici di candidarmi a coordinatore provinciale di Forza Italia a Latina. L’ho fatto con grande senso di responsabilità, per la grande passione per la politica, per l’attaccamento ai valori che Forza Italia, partito di cui sono parte sin dalla sua nascita, e i nostri territori. Sono stati questi gli elementi che mi hanno portato a rivedere la decisione di abbandonare la politica e di dedicarmi alla mia famiglia e alla professione. Abbiamo di fronte una grande sfida, dopo la perdita del nostro presidente Berlusconi, che mira alla riorganizzazione del partito. Metto a disposizione del partito la mia esperienza politica ed amministrativa per affermare gli ideali di Forza Italia nel solco dei suoi valori fondanti. Eredito un partito in buona salute protagonista in provincia per consenso, per capacità amministrativa e politica. Con l’aiuto dei rappresentanti istituzionali, degli iscritti e dei simpatizzanti cercherò di mettere a sistema e valorizzare le risorse umane del partito per la crescita della nostra provincia e per rispondere alle istanze dei cittadini elaborando programmi e proposte concrete. Il lavoro di squadra, la pluralità ed il confronto sono e saranno sempre la base su cui innestare le vittorie di oggi e di domani”.

Autonomia, Celli: con ddl Calderoli Italia spaccata e divisa

Autonomia, Celli: con ddl Calderoli Italia spaccata e divisaRoma, 25 gen. (askanews) – “Vi immaginate voi un’Italia con un sistema scolastico diverso regione per regione? Un paese con disuguaglianze e divario sociale tra le regioni più ricche e quelle più povere? Vi immaginate poi, cosa che più ci preoccupa, una sanità frammentata, dove in alcune regioni il diritto alla salute non è neanche garantito? Ebbene, è accaduto in Senato, dove è stato approvato un disegno di legge a firma Calderoli sull’autonomia differenziata che porterà proprio a questo, ovvero ad una Italia spaccata e divisa!”. Lo afferma la presidente dell’Assemblea capitolina, Svetlana Celli, che commenta l’approvazione in Senato del disegno di legge Calderoli sull’autonomia differenziata.

“E’ una riforma che soddisfa la Lega di Salvini, che avrà finalmente raggiunto il suo obiettivo di secessione e di federalismo fiscale. Soddisfa Fratelli d’Italia, che come contropartita otterrà il via libera al premierato. Soddisfa Forza Italia, che potrà passare all’incasso sulla riforma della giustizia. Non è la soluzione per rilanciare il nostro Paese, né tantomeno Roma: Roma ha bisogno di altro, di una riforma vera!”, sottolinea Celli. “Ci siamo opposti da tempo e continueremo ad opporci, ma lo dobbiamo fare insieme e con una mobilitazione generale, perché stiamo assistendo allo smembramento della nostra cara amata Repubblica, e non possiamo assolutamente permetterglielo”, conclude.

Teatro Roma, Amato (M5s): quello di De Fusco non è un cv ‘di ferro’

Teatro Roma, Amato (M5s): quello di De Fusco non è un cv ‘di ferro’Roma, 24 gen. (askanews) – “Non c’è solo il modo con cui la destra di Sangiuliano e Mollicone ha messo in atto il blitz al teatro di Roma. Anche il curriculum di de Fusco non ci fa stare tranquilli, a dispetto delle dichiarazioni di Giorgia Meloni che ha parlato addirittura di ‘un curriculum di ferro’”, Così il deputato M5s in commissione Cultura, Gaetano Amato.

“Le gestioni di De Fusco non sarebbero state irreprensibili dal punto di vista dei pagamenti, sia per il Teatro Stabile di Napoli che per il Napoli Teatro Festival. Ma anche per ciò che attiene la gestione dei fondi ci sono molti punti oscuri, a partire dalla ripartizione sulle produzioni, fino ad arrivare al rapporto con le maestranze e con gli attori: in alcuni casi le produzioni sarebbero state mandate in tournée in condizioni disperate tant’è che gli scritturati più di una volta avrebbero minacciato di fermarsi. Problemi che si sarebbero trascinati anche nella gestione di De Fusco a Catania. Sulla base di cosa allora Giorgia Meloni definisce ‘di ferro’ il cv di De Fusco? Probabilmente non sa assolutamente nulla di De Fusco e si affida a chi ha gestito questa disastrosa nomina che getta per l’ennesima volta discredito sul sistema culturale italiano”, conclude.

Teatro di Roma, Gualtieri: non può essere bottino di parte politica

Teatro di Roma, Gualtieri: non può essere bottino di parte politicaRoma, 20 gen. (askanews) – “Proprio nel giorno in cui il Presidente della Repubblica lancia da Pesaro un monito contro il pensiero unico nella cultura dalla destra arriva un inquietante segnale che deve suonare da allarme per tutti quelli che hanno a cuore il pluralismo e il senso delle istituzioni. La Fondazione Teatro di Roma è un patrimonio della città, sostenuta finanziariamente quasi totalmente dal Campidoglio, e noi non possiamo in alcun modo accettare che le scelte più importanti, a partire dalla nomina del suo Direttore, vengano assunte con la forza, imponendo nomi e strategie dai soli consiglieri nominati dal Governo e dalla Regione Lazio. Ragionare in termini di prepotente occupazione è totalmente contrario al nostro spirito di collaborazione istituzionale con cui invece sarebbe stato necessario procedere. Roma è capitale anche della Cultura, una città aperta che parla a tutto il Paese e noi ci opporremo in ogni modo e con ogni strumento contro questa volontà di prevaricare che rischia solo di produrre macerie. Il prestigio storico dei teatri di Roma non può essere considerato alla stregua del bottino di una parte politica”. Lo dichiara in una nota il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

Teatro Roma, Mollicone (FdI): nessuna forzatura, Gotor disinformato

Teatro Roma, Mollicone (FdI): nessuna forzatura, Gotor disinformatoRoma, 20 gen. (askanews) – “Nessuna forzatura, riunione assolutamente legittima, illegittimo sconvocare Cda soltanto aggiornato. Dispiace che l’assessore Gotor, di cui ho grande stima, sia stato disinformato dalla governance del Teatro di Roma. Come potranno confermare gli organismi di vigilanza, la riunione che si è tenuta questa mattina è assolutamente legale in quanto prosecuzione del Cda sospeso nei giorni scorsi dallo stesso Presidente. Inopinatamente il Presidente Siciliano alle dieci di sera ha mandato una sconvocazione a data da destinarsi del Cda già aperto per seguire la votazione”. Così il presidente della Commissione cultura della Camera e responsabile nazionale cultura e innovazione di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone.

“Nel merito c’è grande rispetto delle prerogative del Comune di Roma ma non si puó pensare di alterare la proporzione della rappresentanza all’interno del Cda nè in questa istituzione culturale né in tutte le altre. La rappresentanza della Regione Lazio e del Ministero resteranno disponibili a mantenere il dialogo aperto. Questo non puó non partire dal riconoscimento dell’elezione del direttore De Fusco che è assolutamente piena e legittima e che sicuramente farà il meglio per il bene del Teatro e per il Comune di Roma. Restiamo disponibili ad un confronto nel rispetto del Teatro di Roma che abbiamo salvato dalla precedente gestione criminogena che l’ha preceduta prima della nascita della Fondazione che abbiamo auspicato e suscitato”, aggiunge. “Credo che questi ritardi rischino di far perdere i finanziamenti ministeriali al Teatro di Roma, teatro nazionale, e per cui presto verrà proposto il riconoscimento di monumento nazionale nell’ambito delle proposte di legge che stanno convergendo e si sono abbinate in VII Commissione in questi giorni”, conclude.

Roma, Gotor: la destra vuole occupare il Teatro di Roma, ci opporremo

Roma, Gotor: la destra vuole occupare il Teatro di Roma, ci opporremoRoma, 20 gen. (askanews) – “Questa mattina è avvenuto un fatto molto grave che riguarda il Teatro di Roma. I consiglieri di amministrazione nominati dal ministero della Cultura e dalla Regione Lazio hanno deciso di svolgere una riunione che ha come oggetto la nomina del nuovo direttore generale della Fondazione Teatro di Roma e hanno proceduto alla sua nomina senza che fossero presenti il presidente del Cda della Fondazione Francesco Siciliano e la consigliera designata dal Comune Natalia Di Iorio. Questo incontro è, nei fatti, abusivo perché non rispetta le prerogative del Presidente Siciliano che ieri sera aveva disposto di aggiornare la riunione del Cda già da lui convocato, come previsto dallo statuto. È evidente quindi che è in corso un tentativo di occupazione da parte della destra di una fondamentale realtà del sistema culturale romano e italiano che denunciamo e a cui ci opporremo con tutte le nostre forze. La libertà e l’autonomia della cultura sono valori non negoziabili. Spero che nelle prossime ore prevalgano la ragionevolezza e il buon senso”. Così l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor.

Roma, Assemblea Capitolina: ok unanime a odg per riforma Capitale

Roma, Assemblea Capitolina: ok unanime a odg per riforma CapitaleRoma, 18 gen. (askanews) – L’Assemblea capitolina, al termine del consiglio straordinario dedicato alla riforma dell’ordinamento di Roma Capitale, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno, sottoscritto da tutti i capigruppo, che impegna il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ad adoperarsi con il governo Meloni perché si adotti “ogni misura necessaria a garantire il completamento della riforma sull’ordinamento di Roma Capitale”.

Il dispositivo approvato segnala, tra le premesse, che “è in atto un percorso di riforme istituzionali e delle autonomie locali nel quali esistono posizioni politiche diverse tra le forze rappresentante in parlamento e in quest’Aula”. I consiglieri segnalano, però, che “anche il dibattito odierno ha evidenziato una larga convergenza politica sull’esigenza di dotare finalmente Roma Capitale di un ordinamento adeguato al suo ruolo e alle sue funzioni”; e come sia necessario “coinvolgere tutti i livelli istituzionali interessati ad adottare specifici provvedimenti legislativi volti a definire il ruolo giuridico della Capitale, a riconoscerne pienamente la funzione politica, sociale, economica e culturale nonché una maggiore autonomia, che includa la potestà legislativa e risorse finanziarie adeguate, sempre nel pieno rispetto del principio di leale collaborazione nei rapporti tra Roma, la Regione e il Paese”. Il dispositivo votato in Aula chiede, inoltre, attenzione per i poteri amministrativi dei Municipi, “come punti nevralgici della gestione amministrativa del territorio” e un pieno coinvolgimento di “tutte le forze politiche e i vari livelli istituzionali trattandosi di un tema non di interesse locale ma di interesse nazionale”.

Roma, Raggi: lavoriamo a legge ordinaria per poteri Capitale

Roma, Raggi: lavoriamo a legge ordinaria per poteri CapitaleRoma, 18 gen. (askanews) – “Se, come dicevo nella scorsa consiliatura, immaginiamo di trovare un’intesa o di aspettare che i parlamentari la trovino sull’assetto costituzionale e organizzativi dei poteri di Roma Capitale, eventualmente conditi con riferimenti alla città metropolitana, cui faceva riferimento l’onorevole Silvestri – ha sottolineato Raggi – , noi non arriveremo a un punto comune. È, invece fondamentale, separare i binari e lavorare su una legge ordinaria che riconosca alcuni poteri speciali alla Capitale, lo dico non solo da cittadina e consigliera, ma da sindaca”. lo ha detto la ex sindaca di Roma, la consigliera M5S Virginia Raggi, intervenendo nel corso del consiglio straordinario dell’Assemblea Capitolina dedicato alla riforma dell’ordinamento di Roma Capitale.

“Oggi ci troviamo per l’ennesima volta a parlare dei poteri speciali per la nostra città e forse, come nel film di Bill Murray ‘Ricomincio da capo’ – ha ironizzato la ex sindaca -, ne usciremo con l’amore che i nostri parlamentari dovrebbero avere per la città. Io ho ascoltato tutti gli interventi, e siamo tutti della stessa idea: Roma ha bisogno di vedersi riconosciuta come Capitale”. Nella scorsa consiliatura – ha ricordato Raggi – abbiamo parlato di Roma Capitale con tre consigli straordinari. Oggi siamo ancora qui e non è cambiato molto. Forse questo governo qualcosa l’ha capita: ha iniziato a fare delle norme speciali per Roma – a sottolineato la ex sindaca- . Una norma con cui è stata salvata Farmacap, una norma per cui è stata salvata Roma Metropolitane. Ha concesso poteri commissariali al sindaco sul Giubileo, perché i fondi sono arrivati talmente in ritardo che senza poter straordinari non si sarebbero potute fare le opere. E poi sulla situazione dei rifiuti. Perché senza deroghe normative non si muove paglia, e lo ha riconosciuto anche il sindaco Gualtieri sulla situazione di Malagrotta”.

“Bisogna fare uno sforzo in più, oltre a parlare di emozioni, ordini del giorno, commissioni speciali in parlamento. Dobbiamo arrivare a concretizzare. Oggi credo che riusciremo a produrre un atto comune, e se siamo riusciti a farlo noi a Roma Capitale, non capisco come possa non riuscire a farlo il parlamento”, ha aggiunto Raggi. “Aiutateci per favore perché non è più tempo di sentirvi dire quanto tutti siete intenzionati affari passi avanti, ma è il momento di vederli realizzare se siete in grado altrimenti alzate bandiera bianca e ce ne faremo una ragione”, è stato l’accorato appello conclusivo di Raggi.

Roma, Gualtieri: verso contratto di servizio tra Capitale e Stato

Roma, Gualtieri: verso contratto di servizio tra Capitale e StatoRoma, 18 gen. (askanews) – Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri torna in pressing su Governo e Parlamento per ottenere più risorse e più poteri per la Capitale. Aprendo un Consiglio straordinario dell’Assemblea capitolina dedicato alla riforma dell’ordinamento di Roma Capitale, cui partecipano, tra gli altri, il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli e i parlamentari dem Roberto Morassut e verde Angelo Bonelli, Gualtieri ha chiarito di non voler “riproporre una semplice richiesta di risorse aggiuntive, ma vogliamo legare questo tema a quello dell’ordinamento sulla base di un vero e proprio ‘contratto di servizio tra Roma e lo Stato’, legato all’impegno di Roma di far meglio nell’assolvere le sue funzioni di Capitale, tenuto conto naturalmente delle sue specificità territoriali, di estensione, di abitanti, visitatori, di city users, di istituzioni e ambasciate ospitate, che rendono Roma fuori scala rispetto a tutte le altre città metropolitane italiane”.

Il testo di riforma approvato all’unanimità dalle commissioni parlamentari nella scorsa legislatura, ha ricordato Gualtieri, “da una parte precisa e rafforza le disposizioni già presenti nell’articolo 114 rispetto alla specialità di Roma, quindi all’esigenza di disporre di un ordinamento specifico; dall’altro assegna a Roma poteri legislativi nelle materie non esclusive, con eccezione della sanità, da individuare con la maggioranza dei due terzi dell’Assemblea capitolina. Un testo molto equilibrato, elaborato in un dialogo positivo con Roma Capitale, che penso vada ripreso, senza ricominciare da capo”. La riforma costituzionale dell’ordinamento di Roma, secondo Gualtieri, “costituisce la via maestra, ma ciò non toglie che, nelle more del suo percorso, occorre agire subito con gli strumenti previsti dal quadro normativo attuale, per anticipare più possibile quelli elementi di riforma che la legge costituzionale andrebbe a coronare e a sistematizzare”. Il sindaco ha parlato di “una delega legislativa esercitata dal Governo, in un orizzonte temporale di medio termine con una previsione di correttivi e risorse. Abbiamo anche individuato alcuni elementi specifici intorno ai quali costruire uno strumento normativo di rango primario – ha aggiunto – da definire in accordo con la Regione Lazio, in più Dpcm, che preveda su alcuni punti forme di autonomia amministrativa e finanziaria, quale sede di istituzioni nazionali e internazionali, per la valorizzazione e conservazione del patrimonio storico, culturale e ambientale, lo sviluppo economico, i trasporti, l’industria, il commercio, l’artigianato, il turismo, fiere mercato e grandi eventi, formazione e servizi pubblici”.

Gualtieri ha citato, inoltre, “più decreti legislativi per l’esercizio di funzioni rispetto allo sviluppo urbano e la pianificazione territoriale, l’organizzazione dei servizi pubblici, la protezione civile le edilizia pubblica e privata, la collaborazione con gli altri livelli istituzionali, l’applicazione dei principi di sussidiarietà, anche alla luce del ruolo dei municipi, e la valorizzazione di forme di partecipazione diretta dei cittadini”.

Appalti, Rondinelli (Pd): subito la riforma Ue

Appalti, Rondinelli (Pd): subito la riforma UeRoma, 16 gen. (askanews) – “È necessario riformare subito la direttiva 2014/24/UE sugli appalti pubblici per rafforzare concretamente la dimensione sociale del mercato unico europeo. In primo luogo bisogna introdurre la ‘condizionalità sociale’ tra i principali criteri di aggiudicazione. Si tratta di una misura che garantisce il rispetto delle norme del diritto del lavoro e la concorrenza leale nel mercato interno tra aziende europee e soprattutto tra queste e le aziende dei paesi terzi che operano nel continente”. Lo afferma in una nota Daniela Rondinelli, eurodeputata PD e componente della Commissione Lavoro e Affari Sociali del Parlamento europeo.

“Assurdo che proprio le forze politiche che dicono di volere difendere l’interesse nazionale non sostengono tale misura prioritaria per combattere il dumping salariale e sociale, la concorrenza sleale e finanche lo spreco di risorse pubbliche, quando finiscono nelle mani di imprese, comprese quelle dei paesi terzi, competitive solo perché sacrificano il lavoro di qualità”, spiega la parlamentare Pd. “La riforma deve tenere conto che gli appalti pubblici per la realizzazione di mega-progetti sono più esposti alle infiltrazioni della criminalità organizzata e ad abusi legati ai subappalti – continua Rondinelli – occorre perciò procedere speditamente alla revisione della direttiva 2014/24/UE valorizzando gli appalti pubblici di importo ridotto che sostengono le PMI e gli artigiani del territorio”. “La riforma della direttiva 2014/24/UE è cruciale e servirà a garantire anche i progetti legati all’attuazione del PNRR là dove è previsto l’impegno diretto degli enti territoriali. Solo così avremo uno strumento utile per la economia reale del Paese e dell’UE e una concreta esigibilità delle tutele sociali e del lavoro”, conclude l’eurodeputata.