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Liguria, Orlando chiama Ermini: valuta rinuncia a presidenza Spininvest

Liguria, Orlando chiama Ermini: valuta rinuncia a presidenza SpininvestMilano, 30 lug. (askanews) – Andrea Orlando, possibile candidato del centrosinistra alle prossime regionali in Liguria, ha chiamato David Ermini per chiedergli di “valutare con attenzione” l’opportunità di una rinuncia all’incarico di presidente della holding di Aldo Spinelli, coinvolto nell’inchiesta per corruzione che vede indagato anche l’ex governatore Giovanni Toti, ritenendo che questa scelta potesse esporre “a equivoci e strumentalizzazioni come peraltro sta già avvenendo in queste ore”. È quanto si apprende dallo staff di Andrea Orlando, che fa sapere che l’ex vice presidente del Csm “ha ribadito che si tratta di un incarico esclusivamente di natura professionale, senza alcuna implicazione politica, e ha assicurato che si chiarirà con azioni concrete nelle prossime ore la natura della sua funzione, che non vuole incidere nella vicenda processuale”.


Orlando, fa sapere ancora lo staff del’ex ministro Pd, “ha insistito, nonostante queste rassicurazioni, perché Ermini valutasse con la dovuta attenzione l’opportunità di una rinuncia”.

Toti, Schlein: Renzi? Costruiamo alternativa su contenuti

Toti, Schlein: Renzi? Costruiamo alternativa su contenutiMilano, 26 lug. (askanews) – “Noi abbiamo da costruire una coalizione alternativa e vincente. Non sottovaluto questa destra perché è vero che abbiamo avuto un ottimo risultato alle Europee ma loro sono arrivati comunque sopra. Molto prima che ragionare sui perimetri dobbiamo metterci d’accordo sulle cose da fare per l’Italia”. Lo ha detto Elly Schlein, commentando al Giffoni Film Festival le parole di Matteo Renzi che ha annunciato l’intenzione di correre col centrosinistra già alle Regionali in Liguria.


“In Liguria il presidente Toti si è dimesso dopo ottanta giorni in cui la Liguria è stata posta agli arresti domiciliari. Quale futuro vogliamo costruire insieme ai liguri? Facciamolo ascoltando il territorio ligure. Non credo nei processi fatti a tavolino, fatti in provetta, ma credo fortemente nei processi fatti dalla società”, ha spiegato la segretaria Pd.

Toti, Giampedrone: momento difficile, ma anche di grande orgoglio

Toti, Giampedrone: momento difficile, ma anche di grande orgoglioMilano, 26 lug. (askanews) – “Ovviamente ci auguriamo che ritorni al più presto ad essere un uomo libero, quindi che possa tornare insieme a noi, e poi valutare il suo futuro. Credo che sia un momento difficile, per lui soprattutto, per tutti noi, ma anche di grande orgoglio”. Lo ha detto l’assessore regionale ligure Giacomo Raul Giampedrone, sul presidente della Regione, Giovanni Toti, che stamani ha formalizzato le sue dimissioni attraverso una lettera consegnata dallo stesso Giampedrone.


Toti, che si trova agli arresti domiciliari nella sua casa di Ameglia (La Spezia), per l’assessore è stato “un grande presidente, un grande uomo, ha servito la sua Regione, la nostra istituzione, al meglio delle sue capacità, con grande tenacia, con grande forza” e le dimissioni sono “l’ennesimo sacrificio che compie per la nostra regione”.

Liguria, Paita (Iv): su Gronda ennesima retromarcia del governo

Liguria, Paita (Iv): su Gronda ennesima retromarcia del governoRoma, 22 lug. (askanews) – “Dopo appena una settimana, il governo smentisce se stesso: la proposta avanzata dal ministro Salvini e ribadita dal suo vice Rixi per finanziare la Gronda, lo ‘spalma-lavori’, si scopre che non si può fare e non sta in piedi (peraltro lo avevo detto!), e si prepara l’ennesimo rinvio. Il governo continua ad assistere al collasso infrastrutturale e trasportistico del nostro paese senza avere uno straccio di idea. Sanno solo litigare sulle poltrone”. Lo afferma la senatrice di Italia Viva, Raffaella Paita, coordinatrice nazionale del partito.


“Con il nuovo slittamento, il governo batte in ritirata e non dice come pensa di garantire le manutenzioni e i nuovi investimenti. Strategia zero, visione zero, solo finte inaugurazioni e interesse a piazzare i propri uomini e le proprie donne, senza uno barlume di progetto per il paese. Vogliamo risposta per la Gronda e le altre opere”, conclude Paita.

Toti, Orlando (Pd): assetto oligarchico governo regionale, dimissioni

Toti, Orlando (Pd): assetto oligarchico governo regionale, dimissioniRoma, 18 lug. (askanews) – “Le dimissioni di Toti devono arrivare perché la vicenda giudiziaria ha portato ulteriormente alla luce una cosa che non vedeva solo chi non voleva vedere, un intreccio fra interessi economici particolari, pezzi dell’informazione e della politica che hanno prodotto un assetto oligarchico del governo regionale. La Liguria doveva chiudere questa storia prima, e non dobbiamo aspettare la Cassazione per capire che quel modello ha prodotto nei primi tre mesi dell’anno 220 milioni di buco nella sanità. Mi sembra sufficiente per chiedere a un’amministrazione di andarsene a casa quando la gente aspetta nove mesi per una mammografia, ma bastano poche settimane per una concessione per un’area del porto, se sei amico del presidente”. Lo dice il deputato Pd ed ex ministro del Lavoro, Andrea Orlando, in una intervista a Il Domani.


“Io mi occupo di politica e la politica dice che l’esperienza di Toti è finita. Il ministro della Giustizia non è un commentatore – aggiunge poi Orlando – è il titolare dell’azione disciplinare. Se vede abnormità, che può essere anche l’assenza di senso compiuto in un provvedimento, può investire gli ispettori. Comunque se come giurista-commentatore ha ragione, sono certo che la Cassazione farà a pezzi l’ordinanza che Nordio ha esaminato, e che la difesa presenterà immediato ricorso”. “Farò quello che è più utile a mandare via questa destra. Cosa fare lo decideremo insieme – conclude poi l’esponente dem rispondendo ad una domanda sulla sua eventuale candidatura alla presidenza della regione – capendo prima qual è la formula migliore per vincere, e la persona per guidarla. Non mi chiamo fuori da questo percorso, ma che ruolo giocherò è giusto che lo si decida insieme”.

Schlein: la Regione Liguria ai domiciliari per colpa di Toti

Schlein: la Regione Liguria ai domiciliari per colpa di TotiRoma, 18 lug. (askanews) – “Toti avrebbe già dovuto dimettersi, sta tenendo anche la Liguria ai domiciliari”. Lo afferma a La Stampa, la segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein, che oggi sarà a Genova per partecipare alla manifestazione dei progressisti per chiedere il ritorno alle urne.


“L’importanza della piazza di Genova è contenuta nel titolo della manifestazione ‘la Liguria ha diritto al suo futuro’ un futuro che va messo nelle mani dei Liguri. È inaccettabile che una regione intera sia paralizzata dalle vicende giudiziarie che riguardano Toti, che dovrebbe anteporre l’interesse dei ligurii a ogni altra valutazione”, ha detto. Alla domanda se Toti dovrebbe dimettersi Schlein risponde: “Dinanzi ad accuse così gravi e a misure cautelari confermate poco tempo fa, come i domiciliari, Toti si sarebbe già dovuto dimettere. In questo modo tiene anche la regione ai domiciliari: non si può bloccare la Liguria per il tempo che servirà all’inchiesta perché c’è una gigantesca questione di opportunità politica e se la politica non è di esempio abdica al suo ruolo. Questa situazione getta nell’incertezza le categorie economiche e rallenta cantieri e prospettive di sviluppo. La Liguria non merita tutto ciò”.

Toti, Fratoianni (Avs): è l’ora di dissequestrare la Liguria

Toti, Fratoianni (Avs): è l’ora di dissequestrare la LiguriaRoma, 17 lug. (askanews) – “Finalmente andiamo in piazza insieme e per dire una cosa semplice: la Regione Liguria deve essere dissequestrata e la parola ridata ai cittadini. La situazione di cui la Liguria è ostaggio va avanti da troppo tempo, è giusto dare un segnale e farli insieme”. Lo afferma Nicola Fratoianni dell’alleanza Verdi Sinistra in un’intervista sul Secolo XIX, alla vigilia della manifestazione unitaria delle opposizioni e della società civile che vedrà in piazza a Genova Schlein, Conte, Bonelli e Fratoianni.


“Dovrebbe essere evidente a tutti che se dopo più di due mesi questa situazione è destinata a continuare crea un danno ai liguri, un danno che si può evitare solo sul presidente si dimette, perché evidente che questo stallo non è sostenibile per la politica e per le istituzioni. Io penso che sia giusto che le opposizioni in questo Paese debbano prendere l’iniziativa, il nostro contributo deve essere quello di avanzare proposte aperte a tutte e a tutti anche a chi non ci sarà domani in piazza”, prosegue. “Si costruisce una proposta politica per la regione e sulla trama di quella che ci unisce per il Paese: la difesa della sanità pubblica, il lavoro e la sua dignità, la cura e la difesa del territorio ancor di più in una regione fragile come questa, la contrapposizione alle politiche della destra. La definizione di un programma per la Liguria ora è compito per le forze politiche locali e delle realtà civili che si sono opposte a Toti e al suo modello ma gli assi su cui svilupparla ci sono e sono questi”, conclude Fratoianni.

Liguria, Salvini: inchieste non bloccano il suo rinascimento

Liguria, Salvini: inchieste non bloccano il suo rinascimentoGenova, 15 lug. (askanews) – “In questi anni si sta vivendo un rinascimento che Genova e la Liguria aspettavano da decenni. C’è una quantità di investimento pubblico senza precedenti e le inchieste, che noi osserviamo e speriamo si concludano in fretta non tenendo in sospeso l’intera regione per mesi e mesi, non bloccano lo sviluppo di Genova e tutti i cantieri di cui parliamo oggi”. Lo ha detto il vice premier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, parlando con i giornalisti a margine dell’evento “L’Italia del sì” alla stazione marittima di Genova.


“Il Terzo Valico – ha sottolineato Salvini – ha i lavori in corso e si arriverà in un’ora in treno da Milano a Genova, siamo in attesa della posa del terzo cassone sulla Diga, il tunnel subportuale andrà a bando e poi ci sono tante opere come il collegamento tra la stazione Principe e la stazione marittima di cui verrà firmato oggi il protocollo, il collegamento con l’aeroporto e il Waterfront”.

Liguria, da Procura ok a incontri Toti con Salvini e 2 assessori

Liguria, da Procura ok a incontri Toti con Salvini e 2 assessoriGenova, 15 lug. (askanews) – La Procura di Genova ha dato il suo ok ai nuovi incontri politici chiesti dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, che dallo scorso 7 maggio è agli arresti domiciliari nella sua villa di Ameglia con l’accusa di corruzione, dopo il no del Riesame alla revoca o all’attenuazione della misura cautelare.


L’avvocato Stefano Savi, difensore del governatore ligure attualmente sospeso, ha chiesto incontri con il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e con gli assessori regionali Giacomo Giampedrone e Marco Scajola. Dopo il parere favorevole delle Procura, nei prossimi giorni è attesa la decisione del gip Paola Faggioni, che aveva già autorizzato una prima serie di incontri con esponenti politici avvenuti nelle scorse settimane.

Liguria, Calenda: non parteciperò a manifestazione per dimissioni Toti

Liguria, Calenda: non parteciperò a manifestazione per dimissioni TotiRoma, 15 lug. (askanews) – “Non parteciperò alla manifestazione per le dimissioni di Toti lanciata dal campo largo. La mia posizione è sempre la stessa: è insopportabile usare a fini politici le inchieste della magistratura. Giudico poi inaccettabile la neanche troppo velata connessione tra la revoca degli arresti domiciliari e le dimissioni di Toti. La nostra valutazione politica sull’operato del governo di centro destra in Liguria è fortemente negativa. Le dimissioni di Toti le abbiamo più volte chieste per ragioni politiche, prima delle inchieste giudiziarie. Dopo l’esplosione del caso mediatico-giudiziario abbiamo sempre raccomandato alla maggioranza di valutare l’opportunità, per il bene della Liguria, di non lasciare la Regione in una condizione di paralisi. Ma si tratta di valutazioni politiche e non giudiziarie. Ritengo che la confusione dei due piani rappresenti un grave danno per la democrazia e lo Stato di diritto”. Lo afferma Carlo Calenda, segretario di Azione.