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Lombardia, Fdi: forte no a stretta Ue su allevamenti intensivi

Lombardia, Fdi: forte no a stretta Ue su allevamenti intensiviMilano, 13 mar. (askanews) – “La stretta sugli allevamenti intensivi, che ha avuto il via libera finale nel corso della plenaria dell’Eurocamera, con l’accordo politico sulla revisione della direttiva sulle emissioni industriali (Ied), ci trova fortemente contrari. La deriva green dell’Ue continua a minacciare il sistema agricolo italiano. Il tutto è passato con i voti dell’asse rosso-verde, di cui fan parte gli europarlamentari italiani del Pd”. Lo ha evidenziato il capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio Regionale della Lombardia, Christian Garavaglia.


“Questa scelta politica approvata con i voti espressione del Pd, che si applica alle misure sulle emissioni industriali degli allevamenti intensivi, rappresenta un ulteriore carico burocratico per le nostre imprese agricole, per le quali, invece, avevamo chiesto, in sinergia con le associazioni di categoria, uno snellimento degli impegni amministrativi, che frenano la produttività” ha aggiunto. “Anomalo e contraddittorio il comportamento del Pd, che in Consiglio regionale si fa ‘portabandiera’, a parole, dei valori dell’agricoltura e delle imprese agricole, con tanto di cartelli e slogan sui giornali e poi, alla prova dei fatti, con tale scelta ideologica, si va a penalizzare fortemente il nostro sistema agricolo. In questo modo si ostacola la competitività e capacità di intrapresa delle nostre imprese. Noi ci opporremo a questa deriva green” ha concluso Garavaglia.

Milano, Pacente(Az): serietà Nahum garanzia, farà scelta migliore

Milano, Pacente(Az): serietà Nahum garanzia, farà scelta miglioreMilano, 13 mar. (askanews) – “La serietà di Daniele sono garanzia che sarà quella migliore”. Lo ha scritto in una nota il consigliere comunale di Milano e segretario metropolitano di Azione, Carmine Pacente, a proposito del futuro del consigliere comunale milanese e esponente della Comunità ebraica Daniele Nahum, dopo la sua uscita dal Pd in dissenso sull’uso da parte di alcune frange dem del termine “genocidio” per descrivere il conflitto a Gaza.


“Conosco Daniele Nahum da diversi anni e abbiamo sempre avuto un rapporto sincero di stima e affetto. So bene cosa voglia dire operare una scelta così importante e dolorosa per ragioni così profonde. Ribadisco ciò che gli ho detto subito dopo il suo intervento in consiglio comunale. ‘Prendi il tempo necessario per riflettere e per fare la scelta più opportuna che la tua coscienza e le tue convinzioni sicuramente ti porteranno a operare’” ha aggiunto Pacente. La serietà di Nahum, ha ribadito Pacente, è un fatto “tutt’altro che scontato in questi ambienti, ove spesso convinzioni e valori personali vengono mortificati sull’altare della convenienza. Complimenti quindi sia per la serietà e anche per il coraggio”. Lo stesso Pacente, eletto nelle liste del Pd, ha aderito ad Azione nel 2022 e a Palazzo Marino è entrato nel gruppo “I Riformisti Lavoriamo Per Milano con Sala”, attualmente composto anche dalla capogruppo Giulia Pastorella (Azione) e da Gianmaria Radice (Italia Viva).

Cortei, Consiglio regionale Lombardia approva mozione pro agenti

Cortei, Consiglio regionale Lombardia approva mozione pro agentiMilano, 12 mar. (askanews) – Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato a voto segreto con 43 favorevoli e 26 contrari una mozione “a sostegno alle Forze dell’ordine e alla libertà di manifestare in modo civile” presentata dal leghista Davide Caparini, che ha suscitato un acceso dibattito nell’aula del Pirellone. Il testo fa riferimento sia agli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine avvenuti a Pisa e Firenze, sia alla contromanifestazione di Milano organizzata dai centri sociali in via Padova per impedire una fiaccolata della Lega in concomitanza con la presentazione di un libro dell’europarlamentare Silvia Sardone.


“La sinistra è sempre dalla parte sbagliata”, ha osservato Caparini, perché “non c’è stato ancora alcun tipo di solidarietà” in merito “all’aggressione violenta da parte dei centri sociali sia alla polizia, sia ai pacifici manifestanti di via Padova, sia alla Sardone che presentava il suo libro. Ricordo che l’aggressione ha portato a due poliziotti feriti che sono stati ricoverati per lesioni, oltre alle innumerevoli offese che hanno dovuto subire. Questo è inaccettabile e non da Stato democratico”. A suo parere “è evidente che ci sia il tentativo di alzare i toni ed è altrettanto evidente che il Pd di democratico non abbia nulla perché se non la pensi come loro non puoi manifestare, non puoi esprimere il tuo pensiero, come purtroppo è accaduto in via Padova”. “La mozione – ha osservato Onorio Rosati di Avs, che era in via Padova il giorno degli scontri – è strumentale e parla di una generica solidarietà alle forze dell’ordine senza affrontare i problemi che si stanno verificando nelle ultime settimane nei confronti degli studenti a Pisa, a Firenze e anche rispetto a quanto successo in via Padova a Milano. Chiedere solidarietà alle forze dell’ordine senza avere chiarezza di chi sono stati i responsabili delle aggressioni e dei manifestanti è una manifestazione di solidarietà irricevibile e inaccettabile”.


“Io ero in via Padova perché ho deciso di osservare tutte le manifestazioni indette perché nell’ultimo periodo c’è limitazioni della libertà di manifestare da parte delle persone. Questo porta a tafferugli e scontri con le forze dell’ordine cosa che non era successa in passato, o quantomeno nello stesso modo di quanto sta succedendo adesso. Il libro che presentava Sardone è islamofobico e non mi pare che sia il momento di incendiare ulteriormente le coscienze delle persone”. (segue)

Cortei, al Pirellone scontro tra Romano La Russa e capogruppo M5s

Cortei, al Pirellone scontro tra Romano La Russa e capogruppo M5sMilano, 12 mar. (askanews) – Scontro nell’aula del Consiglio regionale della Lombardia tra il capogruppo del M5s, Nicola Di Marco, e l’assessore alla Sicurezza e Protezione civile, Romano La Russa. Oggetto della contesa è stata una mozione “a sostegno alle Forze dell’ordine e alla libertà di manifestare in modo civile” presentata dal leghista Davide Caparini.


“Voglio manifestare tutta la mia solidarietà a chi ha voglia di andare in piazza a manifestare e io penso che il modo migliore per manifestare nei loro confronti solidarietà è portare un atto di disobbedienza all’interno di questo Consiglio regionale quindi occuperò il banco della giunta e mi assumerò la responsabilità di questo atto” ha detto Di Marco prima di sedersi in uno dei posti riservati all’esecutivo regionale, dove era presente La Russa. Io due sono rimasti fianco a fianco, a seduta sospesa, per un paio di minuti finché La Russa, spazientito dalla mancata uscita dall’aula di Di Marco nonostante l’invito del presidente Emilio Del Bono, ha cercato di costringerlo ad alzarsi spingendone la sedia: “Devi uscire, qui dobbiamo lavorare” ha urlato il fratello del presidente del Senato. “Romano, pensaci tu” hanno replicato, ironicamente o meno, dai banchi dei consiglieri.


Di Marco è stato quindi espulso fino alla fine della seduta.

Disabilità, in Lombardia cartelli Pd su banchi giunta contro tagli

Disabilità, in Lombardia cartelli Pd su banchi giunta contro tagliMilano, 12 mar. (askanews) – Cartelloni con la scritta “Per voi la disabilità vale meno dello 0,03%”. Li ha depositati il capogruppo del Pd nel Consigliore regionale della Lombardia, Pierfrancesco Majorino, sui banchi della giunta Fontana, per ribadire la protesta contro i tagli apportati dalla Regione ai contributi per le famiglie delle persone con disabilità grave e gravissima. Sono gli stessi manifesti che il gruppo democratico ha sollevato durante la scorsa seduta.


“Il 23 marzo tante associazioni saranno in piazza per protestare. Noi ci saremo e spero che tutto il Consiglio voglia essere in piazza per chiedere alla giunta di modificare la delibera regionale che taglia i contributi alle famiglie delle persone più fragili e impedisce l’accesso a nuove persone. Abbiamo protestato durante la scorsa seduta e lo faremo fino a quando sarà necessario”, ha detto il capogruppo Pd.

Pnrr, Regione Lombardia facilita anticipo fondi ai piccoli Comuni

Pnrr, Regione Lombardia facilita anticipo fondi ai piccoli ComuniMilano, 12 mar. (askanews) – Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato all’unanimità una risoluzione che impegna la giunta a risolvere una serie di problemi con i fondi del Pnrr destinati ai piccoli Comuni, causati dalla debolezza delle finanze locali e dalla penuria di personale amministrativo. Il provvedimento chiede, in particolare, alla giunta regionale di coinvolgere la Cassa depositi e prestiti (Cdp) e Finlombarda nell’erogazione di anticipazioni finanziarie ai centri sotto i 2mila abitanti a condizioni agevolate, così da riuscire a ovviare alla procedura dell’anticipazione di cassa incompatibile con le condizioni di bilancio di tali realtà.


Viene chiesto inoltre di sensibilizzare le strutture del ministero dell’economia e delle finanze (Mef) affinché venga semplificata la piattaforma Regis così da consentirne l’utilizzo agile e funzionale da parte degli enti locali. Si sollecitano infine gli organismi competenti a verificare se i meccanismi di affiancamento e supporto al personale amministrativo dei piccoli Comuni nella gestione delle pratiche Pnrr siano effettivamente in atto e rispondano alle esigenze degli Enti locali. A tale scopo verranno coinvolte le cabine di regia previste dal decreto legge del governo presso ogni Prefettura per monitorare l’andamento dei lavori finanziati con il Pnrr. Nel documento si segnalano le difficoltà di utilizzo della piattaforma informatica Regis per gli adempimenti Pnrr, la gravosità per i piccoli Comuni delle anticipazioni di cassa da effettuare per poter richiedere l’erogazione dei contributi e la macchinosità delle procedure di rendicontazione che necessitano di risorse amministrative molto superiori a quelle disponibili. I piccoli Comuni lamentano inoltre ritardi fino a sei mesi nella liquidazione dei Sal (stati avanzamento lavori), circostanza che mette a dura prova le tesorerie comunali.


Le amministrazioni locali avevano evidenziato anche il possibile insorgere di contenziosi con le imprese esecutrici a causa dell’impossibilità di attivare le anticipazioni di cassa necessarie e di conseguenza di completare le procedure previste per ottenere l’erogazione dei fondi da parte della cabina di regia nazionale Pnrr.

Milano, pubblicate linee guida identità alias dipendenti comunali

Milano, pubblicate linee guida identità alias dipendenti comunaliMilano, 12 mar. (askanews) – L’8 marzo scorso la direzione organizzazione e risorse umane del Comune di Milano ha diramato una circolare contenente le linee guida per l’attivazione e la gestione della identità alias a favore dei dipendenti che ne facciano richiesta. Lo ha riferito la vicepresidente della commissione comunale pari opportunità e diritti civili e prima consigliera transgender eletta a Palazzo Marino, Monica J. Romano (Pd), secondo la quale si favorisce così la piena inclusione lavorativa “di tutti coloro che intendono modificare nome e identità nell’espressione della propria autodeterminazione di genere”, così come previsto dal contratto collettivo nazionale di riferimento.


Le linee guida ora pubblicate sono attuazione della deliberazione di Giunta Comunale n. 1702, con cui l’Amministrazione aveva approvato le carriere alias per i dipendenti del Comune di Milano lo scorso dicembre. Ora la carriera alias sarà accessibile a tutto il personale dell’Ente, che conta circa 13 mila persone. “Sarà possibile vedere riconosciuto il genere a cui si sente di appartenere e il nome scelto sull’email aziendale, sul badge, sulle targhe degli uffici e su tutti i documenti interni compilando una semplice richiesta. Il tutto senza alcuna diagnosi o costose perizie mediche, coerentemente con gli orientamenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che nel 2018 ha stabilito che la condizione transgender non è una malattia, esattamente come accadde con l’omosessualità, che fu derubricata dall’elenco nel 1990 dall’elenco delle malattie mentali” ha sottolineato Romano.


“Questa è una grande vittoria per la libertà di essere e per tutte quelle persone transgender che nel mondo del lavoro ancora oggi subiscono pesanti discriminazioni” ha concluso.

Milano, Lega: scuse se qualcuno offeso da frase Piscina travisata

Milano, Lega: scuse se qualcuno offeso da frase Piscina travisataMilano, 7 mar. (askanews) – “Chiediamo noi scusa per il consigliere Piscina se qualcuno dovesse essersi offeso dalle sue parole, per una frase travisata”. Lo hanno scritto in una nota il capogruppo e la vicecapogruppo della Lega a Milano, Alessandro Verri e Deborah Giovanati, in relazione alla frase “C’erano transessuali che sputavano sangue infetto addosso alle forze dell’ordine”, pronunciata lunedì in Consiglio comunale dal leghista Samuele Piscina a proposito della sicurezza in via Padova. Parole che hanno provocato uno scontro con il Pd. “Fai schifo, vergogna” gli ha urlato in Aula, in particolare, il dem Michele Albiani, chiedendo poi a Piscina scuse o dimissioni.


“È chiaro che è inaccettabile un certo tipo di linguaggio per di più in una istituzione e ci assumiamo tutta la responsabilità per un componente del nostro gruppo politico. Per questo motivo pretendiamo lo stesso rispetto da parte del consigliere Albiani che non si può permettere di offendere la Lega di Milano dicendo che è arretrata dal punto di vista umano e culturale, offendendo deliberatamente i componenti del gruppo sia del Comune che dei Municipi, persone di alto valore professionale dal punto di vista personale e che lavorano costantemente per il bene di Milano con dedizione, competenza, passione e lontane da atteggiamenti discriminatori” hanno aggiunto Verri e Giovanati. “I componenti del Partito Democratico sono stati i primi ad urlare con violenza verso la consigliera Giovanati di ‘stare zitta’ quando legittimamente esprimeva la propria opinione sulla vicenda dell’utero in affitto. Un atteggiamento poco democratico e sicuramente poco rispettoso di un consigliere e di una donna. Ma torniamo al tema Sicurezza: cosa fa il consigliere Albiani come Presidente della Commissione Sicurezza per migliorare le tante criticità della nostra città? In questi anni è stato il vuoto cosmico di proposte. Solo slogan e fregnacce” hanno concluso i leghisti.

”Da transessuali sangue infetto su agenti”, scontro Lega-Pd a Milano

”Da transessuali sangue infetto su agenti”, scontro Lega-Pd a MilanoMilano, 6 mar. (askanews) – In via Mosso, traversa della multietnica via Padova, “c’erano transessuali che sputavano sangue infetto addosso alle forze dell’ordine”. Sono parole di Samuele Piscina, consigliere comunale della Lega a Milano e segretario cittadino del partito, pronunciate lunedì nell’aula di Palazzo Marino, che hanno provocato uno scontro con il Pd. “Fai schifo, vergogna” gli ha urlato in Aula il dem Michele Albiani, chiedendo poi a Piscina scuse o dimissioni.


“Si inventano un’assurda polemica sui diritti Lgbtq per nascondere il fatto che membri della maggioranza erano in piazza con i centri sociali che aggredivano la polizia, tema su cui sono intervenuto in aula. È il solito maldestro tentativo di sinistra di sviare l’attenzione dall’imbarazzo legato alla loro incapacità e ai problemi sempre più evidenti a Milano”, ha replicato Piscina. Il leghista, in effetti, era intervenuto per denunciare la presenza in piazza domenica 3 marzo di due consiglieri di maggioranza durante il tentativo dei centri sociali di impedire una fiaccolata organizzata dalla Lega in concomitanza con la presentazione del libro della europarlamentare del Carroccio Silvia Sardone.


Il tentativo era sfociato in scontri tra la polizia e manifestanti che cercavano di sfondare il cordone di sicurezza. A scatenare la bufera contro l’esponente leghista sono state però le sue frasi sulla situazione pregressa di via Padova: “Considerarla un modello di integrazione è una aberrante mistificazione della realtà, via Mosso oggi è così perché una amministrazione della Lega” nel Municipio 2 in passato “ha voluto fortemente una cancellata, che la passata amministrazione in Consiglio comunale non voleva assolutamente” ha ricordato prima di fare riferimento ai transessuali. Piscina ha poi precisato di avere voluto richiamare un singolo episodio, del 2016, quando “un cittadino sudamericano transessuale solito a prostituirsi all’angolo con via Mosso, anche recentemente arrestato per atti osceni in luogo pubblico fuori dalla scuola del Trotter su segnalazione dei genitori, si è tagliato con una bottiglia di vetro sputando il sangue contro gli agenti e urlando di essere malato di Hiv per tenerli lontani”.

Lombardia, Majorino(Pd): no a svendita generalizzata immobili Pat

Lombardia, Majorino(Pd): no a svendita generalizzata immobili PatMilano, 5 mar. (askanews) – “Un conto sono operazioni mirate, anche svolte in passato, su palazzi di pregio, altra cosa è l’alienazione generalizzata di immobili. La svendita del patrimonio pubblico non è mai una buona strada. La Regione dovrebbe porsi il tema di come rilanciare un’esperienza d’eccellenza come il Pat, non mi pare che si sia di fronte ad una strada del genere”. Così in una nota il capogruppo del Pd nel Consiglio regionale della Lombardia, Pierfrancesco Majorino, a proposito dell’ipotesi di “svendita generalizzata” del patrimonio immobiliare del Pat, cioè la storica casa di riposo milanese per anziani Pio Albergo Trivulzio.


Per l’esponente dem “si continuano a non affrontare alcuni grandi nodi sul futuro del Pat. Il primo di essi riguarda la governance, Regione Lombardia ha infatti progressivamente indebolito sempre di più il ruolo del Comune di Milano e attualmente il Pat, la casa di riposo dei milanesi, è una sorta di strano ibrido rispetto a cui appare marginale il ruolo e il peso del Comune. Si è poi chiaramente in assenza di un progetto sociale e socioassistenziale forte, col rischio che alle alienazioni non corrisponda alcuna azione di rilancio effettivo. Infine, nel merito dell’operazione prospettata mi auguro che si segua molta cautela” ha concluso.