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Pnrr, Regione Lombardia facilita anticipo fondi ai piccoli Comuni

Pnrr, Regione Lombardia facilita anticipo fondi ai piccoli ComuniMilano, 12 mar. (askanews) – Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato all’unanimità una risoluzione che impegna la giunta a risolvere una serie di problemi con i fondi del Pnrr destinati ai piccoli Comuni, causati dalla debolezza delle finanze locali e dalla penuria di personale amministrativo. Il provvedimento chiede, in particolare, alla giunta regionale di coinvolgere la Cassa depositi e prestiti (Cdp) e Finlombarda nell’erogazione di anticipazioni finanziarie ai centri sotto i 2mila abitanti a condizioni agevolate, così da riuscire a ovviare alla procedura dell’anticipazione di cassa incompatibile con le condizioni di bilancio di tali realtà.


Viene chiesto inoltre di sensibilizzare le strutture del ministero dell’economia e delle finanze (Mef) affinché venga semplificata la piattaforma Regis così da consentirne l’utilizzo agile e funzionale da parte degli enti locali. Si sollecitano infine gli organismi competenti a verificare se i meccanismi di affiancamento e supporto al personale amministrativo dei piccoli Comuni nella gestione delle pratiche Pnrr siano effettivamente in atto e rispondano alle esigenze degli Enti locali. A tale scopo verranno coinvolte le cabine di regia previste dal decreto legge del governo presso ogni Prefettura per monitorare l’andamento dei lavori finanziati con il Pnrr. Nel documento si segnalano le difficoltà di utilizzo della piattaforma informatica Regis per gli adempimenti Pnrr, la gravosità per i piccoli Comuni delle anticipazioni di cassa da effettuare per poter richiedere l’erogazione dei contributi e la macchinosità delle procedure di rendicontazione che necessitano di risorse amministrative molto superiori a quelle disponibili. I piccoli Comuni lamentano inoltre ritardi fino a sei mesi nella liquidazione dei Sal (stati avanzamento lavori), circostanza che mette a dura prova le tesorerie comunali.


Le amministrazioni locali avevano evidenziato anche il possibile insorgere di contenziosi con le imprese esecutrici a causa dell’impossibilità di attivare le anticipazioni di cassa necessarie e di conseguenza di completare le procedure previste per ottenere l’erogazione dei fondi da parte della cabina di regia nazionale Pnrr.

Milano, pubblicate linee guida identità alias dipendenti comunali

Milano, pubblicate linee guida identità alias dipendenti comunaliMilano, 12 mar. (askanews) – L’8 marzo scorso la direzione organizzazione e risorse umane del Comune di Milano ha diramato una circolare contenente le linee guida per l’attivazione e la gestione della identità alias a favore dei dipendenti che ne facciano richiesta. Lo ha riferito la vicepresidente della commissione comunale pari opportunità e diritti civili e prima consigliera transgender eletta a Palazzo Marino, Monica J. Romano (Pd), secondo la quale si favorisce così la piena inclusione lavorativa “di tutti coloro che intendono modificare nome e identità nell’espressione della propria autodeterminazione di genere”, così come previsto dal contratto collettivo nazionale di riferimento.


Le linee guida ora pubblicate sono attuazione della deliberazione di Giunta Comunale n. 1702, con cui l’Amministrazione aveva approvato le carriere alias per i dipendenti del Comune di Milano lo scorso dicembre. Ora la carriera alias sarà accessibile a tutto il personale dell’Ente, che conta circa 13 mila persone. “Sarà possibile vedere riconosciuto il genere a cui si sente di appartenere e il nome scelto sull’email aziendale, sul badge, sulle targhe degli uffici e su tutti i documenti interni compilando una semplice richiesta. Il tutto senza alcuna diagnosi o costose perizie mediche, coerentemente con gli orientamenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che nel 2018 ha stabilito che la condizione transgender non è una malattia, esattamente come accadde con l’omosessualità, che fu derubricata dall’elenco nel 1990 dall’elenco delle malattie mentali” ha sottolineato Romano.


“Questa è una grande vittoria per la libertà di essere e per tutte quelle persone transgender che nel mondo del lavoro ancora oggi subiscono pesanti discriminazioni” ha concluso.

Milano, Lega: scuse se qualcuno offeso da frase Piscina travisata

Milano, Lega: scuse se qualcuno offeso da frase Piscina travisataMilano, 7 mar. (askanews) – “Chiediamo noi scusa per il consigliere Piscina se qualcuno dovesse essersi offeso dalle sue parole, per una frase travisata”. Lo hanno scritto in una nota il capogruppo e la vicecapogruppo della Lega a Milano, Alessandro Verri e Deborah Giovanati, in relazione alla frase “C’erano transessuali che sputavano sangue infetto addosso alle forze dell’ordine”, pronunciata lunedì in Consiglio comunale dal leghista Samuele Piscina a proposito della sicurezza in via Padova. Parole che hanno provocato uno scontro con il Pd. “Fai schifo, vergogna” gli ha urlato in Aula, in particolare, il dem Michele Albiani, chiedendo poi a Piscina scuse o dimissioni.


“È chiaro che è inaccettabile un certo tipo di linguaggio per di più in una istituzione e ci assumiamo tutta la responsabilità per un componente del nostro gruppo politico. Per questo motivo pretendiamo lo stesso rispetto da parte del consigliere Albiani che non si può permettere di offendere la Lega di Milano dicendo che è arretrata dal punto di vista umano e culturale, offendendo deliberatamente i componenti del gruppo sia del Comune che dei Municipi, persone di alto valore professionale dal punto di vista personale e che lavorano costantemente per il bene di Milano con dedizione, competenza, passione e lontane da atteggiamenti discriminatori” hanno aggiunto Verri e Giovanati. “I componenti del Partito Democratico sono stati i primi ad urlare con violenza verso la consigliera Giovanati di ‘stare zitta’ quando legittimamente esprimeva la propria opinione sulla vicenda dell’utero in affitto. Un atteggiamento poco democratico e sicuramente poco rispettoso di un consigliere e di una donna. Ma torniamo al tema Sicurezza: cosa fa il consigliere Albiani come Presidente della Commissione Sicurezza per migliorare le tante criticità della nostra città? In questi anni è stato il vuoto cosmico di proposte. Solo slogan e fregnacce” hanno concluso i leghisti.

”Da transessuali sangue infetto su agenti”, scontro Lega-Pd a Milano

”Da transessuali sangue infetto su agenti”, scontro Lega-Pd a MilanoMilano, 6 mar. (askanews) – In via Mosso, traversa della multietnica via Padova, “c’erano transessuali che sputavano sangue infetto addosso alle forze dell’ordine”. Sono parole di Samuele Piscina, consigliere comunale della Lega a Milano e segretario cittadino del partito, pronunciate lunedì nell’aula di Palazzo Marino, che hanno provocato uno scontro con il Pd. “Fai schifo, vergogna” gli ha urlato in Aula il dem Michele Albiani, chiedendo poi a Piscina scuse o dimissioni.


“Si inventano un’assurda polemica sui diritti Lgbtq per nascondere il fatto che membri della maggioranza erano in piazza con i centri sociali che aggredivano la polizia, tema su cui sono intervenuto in aula. È il solito maldestro tentativo di sinistra di sviare l’attenzione dall’imbarazzo legato alla loro incapacità e ai problemi sempre più evidenti a Milano”, ha replicato Piscina. Il leghista, in effetti, era intervenuto per denunciare la presenza in piazza domenica 3 marzo di due consiglieri di maggioranza durante il tentativo dei centri sociali di impedire una fiaccolata organizzata dalla Lega in concomitanza con la presentazione del libro della europarlamentare del Carroccio Silvia Sardone.


Il tentativo era sfociato in scontri tra la polizia e manifestanti che cercavano di sfondare il cordone di sicurezza. A scatenare la bufera contro l’esponente leghista sono state però le sue frasi sulla situazione pregressa di via Padova: “Considerarla un modello di integrazione è una aberrante mistificazione della realtà, via Mosso oggi è così perché una amministrazione della Lega” nel Municipio 2 in passato “ha voluto fortemente una cancellata, che la passata amministrazione in Consiglio comunale non voleva assolutamente” ha ricordato prima di fare riferimento ai transessuali. Piscina ha poi precisato di avere voluto richiamare un singolo episodio, del 2016, quando “un cittadino sudamericano transessuale solito a prostituirsi all’angolo con via Mosso, anche recentemente arrestato per atti osceni in luogo pubblico fuori dalla scuola del Trotter su segnalazione dei genitori, si è tagliato con una bottiglia di vetro sputando il sangue contro gli agenti e urlando di essere malato di Hiv per tenerli lontani”.

Lombardia, Majorino(Pd): no a svendita generalizzata immobili Pat

Lombardia, Majorino(Pd): no a svendita generalizzata immobili PatMilano, 5 mar. (askanews) – “Un conto sono operazioni mirate, anche svolte in passato, su palazzi di pregio, altra cosa è l’alienazione generalizzata di immobili. La svendita del patrimonio pubblico non è mai una buona strada. La Regione dovrebbe porsi il tema di come rilanciare un’esperienza d’eccellenza come il Pat, non mi pare che si sia di fronte ad una strada del genere”. Così in una nota il capogruppo del Pd nel Consiglio regionale della Lombardia, Pierfrancesco Majorino, a proposito dell’ipotesi di “svendita generalizzata” del patrimonio immobiliare del Pat, cioè la storica casa di riposo milanese per anziani Pio Albergo Trivulzio.


Per l’esponente dem “si continuano a non affrontare alcuni grandi nodi sul futuro del Pat. Il primo di essi riguarda la governance, Regione Lombardia ha infatti progressivamente indebolito sempre di più il ruolo del Comune di Milano e attualmente il Pat, la casa di riposo dei milanesi, è una sorta di strano ibrido rispetto a cui appare marginale il ruolo e il peso del Comune. Si è poi chiaramente in assenza di un progetto sociale e socioassistenziale forte, col rischio che alle alienazioni non corrisponda alcuna azione di rilancio effettivo. Infine, nel merito dell’operazione prospettata mi auguro che si segua molta cautela” ha concluso.

Lombardia, Pd: vergognoso non trovare 0,03% bilancio per disabilità

Lombardia, Pd: vergognoso non trovare 0,03% bilancio per disabilitàMilano, 5 mar. (askanews) – “Questa giunta non trova lo 0,03% del bilancio per le persone più fragili e per le loro famiglie, è una cosa vergognosa. Lo diciamo dalla fine di dicembre, queste persone non possono essere umiliate da una decisione burocratica e inumana, e non si può pensare, come fa la giunta Fontana, di bloccare i nuovi accessi”. Così il capogruppo del Pd in Regione Lombardia, Pierfrancesco Majorino, dopo aver protestato in Aula, questa mattina, sollevando cartelli insieme a tutto il gruppo democratico contro la decisione della giunta Fontana di ridurre il contributo mensile per i caregiver delle persone con disabilità grave e gravissima. Sui cartelli questa scritta: “Per voi la disabilità vale meno dello 0,03%”.


L’occasione era la discussione di una interrogazione a risposta immediata presentata dal gruppo democratico, primo firmatario Davide Casati, che dichiara: “Una Regione come la Lombardia che vuole essere la prima in Italia non riesce a trovare lo 0,03% del bilancio regionale a sostegno delle persone più fragili. Lo stiamo dicendo dal 28 dicembre, da allora sono stati aumentati i fondi su altri assessorati e non su quella che dovrebbe essere la priorità assoluta per chiunque fa politica, non lasciare soli i più fragili. È mancato il coraggio, ma soprattutto il rispetto della dignità di queste persone e delle loro famiglie”.

Cortei,Sardone(Lega):inaccettabile sinistra con assaltatori polizia

Cortei,Sardone(Lega):inaccettabile sinistra con assaltatori poliziaMilano, 4 mar. (askanews) – “L’assalto degli antagonisti di numerosi centri sociali alle forze dell’ordine in via Padova” a Milano “ieri sera rappresenta un fatto gravissimo. Colgo l’occasione per esprimere la nostra vicinanza agli agenti feriti che sono intervenuti per bloccare i numerosi tentativi di sfondamento. Inaccettabile quanto successo e la connivenza sempre più esplicita tra centri sociali ed esponenti della sinistra”. Così in una nota l’eurodeputata e consigliere comunale della Lega Silvia Sardone.


“Indecente il silenzio della sinistra: anche questa volta se la prenderanno con gli agenti e non con i delinquenti dei centri sociali? Al presidio erano inoltre presenti un consigliere regionale e due consiglieri comunali di sinistra che, ovviamente, non hanno espresso alcuna solidarietà alle forze dell’ordine e che anzi, con la loro presenza, sostenevano il tentativo antidemocratico dei centri sociali di impedire la presentazione del mio libro e la fiaccolata per la sicurezza della Lega con i cittadini della zona. Segnalo che la contromanifestazione dei centri sociali era stata annunciata e aveva come titolo ‘Fuori la Lega da via Padova’. Ricordo inoltre che il centro sociale Lambretta con la sua costola ‘Mutuo Soccorso’ ha ricevuto un immobile di 380 metri quadrati dal Comune, senza alcun bando pubblico e con un canone d’affitto da circa mille euro al mese. Una concessione vergognosa considerati gli oltre 11 anni di abusi e illeciti dei ‘compagni’ del Lambretta” ha aggiunto. “Il sindaco Sala si dovrebbe dissociare immediatamente da queste violenze e smetterla di favorire, con la sua maggioranza, i centri sociali. Noi non ci sogneremmo mai di scendere in piazza per impedire a dei cittadini di manifestare o presentare un libro. È questa la Milano democratica di Beppe Sala? La città in cui la sinistra si arroga il diritto di decidere chi possa manifestare nelle periferie. Noi della Lega non arretriamo e non ci facciamo intimorire” ha concluso Sardone.

Turismo, Sala: regolamentazione Santanchè su affitti brevi inutile

Turismo, Sala: regolamentazione Santanchè su affitti brevi inutileMilano, 4 mar. (askanews) – Sulla conversione degli affitti brevi nei centri turistici delle città “siamo fermi” a quello “che la ministra Santanchè continua a dire, ossia ‘siamo il primo governo ad aver fatto una regolamentazione’. Sì certo, regolamentazione inutile, che non aiuta a convertire, che è tutto quello che noi sindaci vogliamo, una parte significativa degli affitti brevi in affitti a lungo termine”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine di un convegno all’università Bocconi.


“Se non si condivide questo principio è tutto inutile. Una regolamentazione fuffa, vediamo se” il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, “pensa che cambierà qualcosa, lo dirà la storia. Se tra due anni tre anni è cambiato qualcosa sugli affitti brevi avra ragione la Santanchè, io credo di no, purtroppo” ha ribadito Sala.

Taxi, Sala: un po’ incagliati ma avanti con decreto Salvini-Urso

Taxi, Sala: un po’ incagliati ma avanti con decreto Salvini-UrsoMilano, 4 mar. (askanews) – “Siamo ancora un po’ incagliati per un ricorso che abbiamo, però stiamo spingendo, stiamo andando avanti” con l’opportunità aperta dal decreto Salvini-Urso di sei mesi fa per assegnare nuove licenze taxi, nonostante il governo scarichi “sui Comuni tutte le responsabilità”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine di un convegno all’università Bocconi.


“Noi – ha ricordato Sala – stiamo facendo una cosa diversa da Roma che sta cercando di portare a casa” nuove licenze “con le vecchie procedure, noi andiamo su questa nuova opportunità che abbiamo perché la Regione Lombardia ci ha sempre detto di no a nuove licenze e il procedimento vecchio prevedeva un ok da parte della Regione Lombardia, il nuovo no”. “Io capisco e a volte vedo che durante il giorno c’è ancora una fila di taxi che stanno aspettando di lavorare, umanamente li capisco, ma sono tante le chiamate inevase checché loro ne dicano e oggettivamente la sera c’è una penuria di taxi che penalizza tanti settori della città” ha concluso.

M.O., Sala: spiace per dimissioni Cenati da Anpi, dinamiche interne

M.O., Sala: spiace per dimissioni Cenati da Anpi, dinamiche interneMilano, 4 mar. (askanews) – “Cenati mi ha chiamato per spiegarmi le cose, ho un rapporto buono, storico, con lui. Mi dispiace perché è sempre stato una guida storica per l’Anpi qui. Difficile dare un commento perché sono dinamiche interne”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a proposito delle dimissioni del presidente dell’Anpi milanese, Roberto Cenati, in dissenso con la linea dell’associazione nazionale partigiani sul conflitto a Gaza e l’uso del termine “genocidio”.


“Anche l’Anpi, come tutte le istituzioni, gli enti, ha al suo interno un dibattito, che vuol anche di visioni diverse e quindi da un lato mi dispiace dall’altro non voglio entrare in dinamiche interne all’Anpi” ha ribadito Sala a margine di un convegno all’università Bocconi.