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Lombardia, A.Fontana: dimensione internazionale nostra peculiarità

Lombardia, A.Fontana: dimensione internazionale nostra peculiaritàMilano, 1 mar. (askanews) – “La dimensione europea e internazionale è da sempre un tratto caratteristico della nostra regione. Un elemento che ha portato risultati importanti sia nei rapporti con gli stakeholder interni, sia nel posizionamento della Lombardia nei confronti delle istituzioni sovranazionali”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a proposito dei lavori degli Stati generali per il Patto dello sviluppo che si sino svolti a Palazzo Lombardia alla presenza dei componenti della Giunta e degli stakeholder in rappresentanza delle singole aree economico-produttive e delle parte sociali.


“La Lombardia, di fatto è la prima regione industriale in base alla classificazione Nuts dell’Unione Europea (Nomenclatura delle Unità Territoriali per la Statistica, ndr) con un valore aggiunto nel 2019 di 80,4 miliardi di euro, davanti alle due regioni tedesche di Stoccarda e dell’Oberbayern, pilastri, rispettivamente, dei Länder del Baden Württemberg e della Baviera”. “Guardiamo con attenzione – ha continuato ancora il presidente di Regione Lombardia – alla nuova governance economica dell’Ue e alla prossima programmazione comunitaria. Le Regioni devono essere protagoniste nella programmazione delle risorse, auspicando più ampi margini di manovra nella definizione delle misure, dei costi e delle platee con un quadro regolamentare semplificato, flessibile, adattabile e ancorato al principio del risultato”.


“Rinnoviamo la nostra disponibilità – ha concluso – a fare squadra con tutti gli stakeholder del Patto per lo Sviluppo. Ci attendono sfide importanti in Europa e nel mondo che non possono essere ignorate. Il nostro modello basato sulla sussidiarietà e sul coinvolgimento dal basso si dimostrerà nuovamente vincente”.

Milano, Pd avvia dibattito su futuro città in vista del 2027

Milano, Pd avvia dibattito su futuro città in vista del 2027Milano, 1 mar. (askanews) – Sabato 6 aprile dalle 9.30 allo Scalo Farini il Pd di Milano e area metropolitana terrà un evento pubblico con decine di ospiti per discutere del futuro della città e dell’area circostante, in vista delle prossime sfide elettorali, in primis le comunali del 2027. Sono attesi, tra gli altri, diversi sindaci tra i quali quello del capoluogo, Giuseppe Sala. Secondo gli organizzatori sarà “un’opportunità per affrontare con coraggio e determinazione tutti i grandi nodi territoriali del nostro tempo, con il fine di ricostruire una grande alleanza civica e sociale per affrontare tutte le sfide che ci attendono nei prossimi mesi e anni”.


“Vogliamo ricostruire una grande coalizione civica e sociale, vogliamo un Partito Democratico aperto e coraggioso nel guidare i grandi processi di trasformazione urbana. Il nostro sguardo si concentrerà sul nostro territorio, nel suo complesso: dai municipi, al comune di Milano e quelli dell’area metropolitana, passando per tutta la città metropolitana. Per affrontare i temi del futuro abbiamo bisogno di immaginare sempre più una sola grande città di 3 milioni e duecentomila persone” ha commentato il segretario del Pd Milano Metropolitana, Alessandro Capelli. L’evento si chiamerà “Per te – Idee per unire” e rappresenta l’avvio di un percorso che il Pd intende guidare nei prossimi mesi e anni. “Già dal titolo vogliamo rimettere al centro la persone, le loro ambizioni, i loro desideri, le loro fragilità e le loro fatiche. Sarà la prima tappa di un grande progetto partecipato, dove tutte le voci troveranno spazio per poter costruire assieme la Milano che verrà” ha aggiunto Capelli.

Milano studia Londra contro smog, Sala: momento cruciale, emergenza

Milano studia Londra contro smog, Sala: momento cruciale, emergenzaMilano, 1 mar. (askanews) – Quella della qualità dell’aria a Milano “è un’emergenza” e deve essere affrontata con “uno sforzo collettivo”, fatto di “azioni a livello regionale e nazionale, che a volte non vedo”. Lo ha sottolineato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, durante il suo intervento al convegno scientifico internazionale sugli effetti sulla salute dello smog e possibili correttivi “RespiraMi: Recent Advances on Air Pollution and Health”, che ha dedicato una sessione al confronto tra Milano e Londra.


Siamo “ispirati da Londra su vari livelli”, ha osservato Sala, ma in Italia spesso “città e sindaci sono lasciati da soli, con poche risorse e non abbastanza leve per cambiare le condizioni sul campo”. Inoltre “a volte i miei cittadini sono d’accordo o parzialmente d’accordo” con le misure antismog e “a volte non possono o non vogliono cambiare abitudini e comportamenti. Siamo in un punto cruciale”. Per questo, ha proseguito, occorre imparare da Londra “la lezione più importante”, cioè “la necessità di costruire un’ampia alleanza di società civile e professionisti”. La Pianura padana, ha continuato, è forse “il peggior posto possibile in Europa” per lo smog a causa delle condizioni orografiche, ma allo stesso tempo “chiedere di posporre” di dieci anni l’applicazione dei nuovi limiti europei per la qualità dell’aria “non è utile” ed è “come chiudere due occhi o minimizzare il problema”. Occorre invece, a suo parere “fare di più” perché “non è una battaglia che possiamo vincere da soli” e “solo un’alleanza ampia può farci raggiungere gli obiettivi” attraverso “un profondo cambiamento di trasporti, logistica, riscaldemnto e sistema industriale”.


Le politiche anti-smog, ha proseguito, “sono diventate un campo di battaglia politico e mediatico chiave, immagino che le prossime elezioni comunali di inizio 2027 saranno un confronto tra destra e sinistra, con mobilità e piste ciclabili al centro” del dibattito, “ma sarà una cosa molto triste perché non è una questione di essere conservatori o democratici, ma è una questione di immaginare la città del futuro, quella dei nostri bambini, per questo” è importante ora “non perdere il momentum”. “È chiaro – ha proseguito – che la sensibilità della gente cambiata” perché “la qualità della vita è cambiata e qualità dell’aria deve cambiare altrettanto, se no perderemo” attrattività della città e abitanti”. Per questo, ha concluso, “dobbiamo muoverci ora”.

Milano, Sala: maggioranza pro misure anti-smog si faccia sentire

Milano, Sala: maggioranza pro misure anti-smog si faccia sentireMilano, 1 mar. (askanews) – “Il punto è questo: se dibattito deve esserci non deve essere un dibattito in cui si sente una voce sola, ma c’è anche una maggioranza silenziosa a favore delle mostre misure, che vede i pericoli che derivano dall’inquinamento e che spesso sta zitta. Noi abbiamo bisogno che faccia sentire la sua voce in particolare che siano voci e rappresentazioni documentate. Perché i dati che mostrano i pericoli dell’inquinamento ci sono”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine del convegno scientifico internazionale sugli effetti sulla salute dello smog e possibili correttivi “RespiraMi: Recent Advances on Air Pollution and Health”.


Con Londra “abbiamo molte cose in comune e devo dire che da Londra possiamo imparare delle cose. Il sindaco Sadiq Khan è stato anche molto capace nel mettersi intorno un mondo di esponenti della comunità medica, o di famiglie con bambini asmatici che rappresentano un altro modo di vedere le cose” ha aggiunto Sala.

Lombardia, Fdi: smog non si batte né con gli slogan né con Area b

Lombardia, Fdi: smog non si batte né con gli slogan né con Area bMilano, 27 feb. (askanews) – “Da anni, a cadenza pressoché fissa, le opposizioni di sinistra in Regione Lombardia gridano allo scandalo e si stracciano le vesti per i dati sull’inquinamento a Milano e in Lombardia. È successo anche nelle ultime due settimane: alla fine tuttavia la realtà prevale sempre sull’ideologia e la propaganda. Pochi giorni di pioggia sono bastati a riportare tutti i valori al di sotto delle soglie di sicurezza ed allarme. La pioggia ha spazzato via le menzogne e riportato in auge la verità: per quanto riguarda la qualità dell’aria, il 2023, per Regione Lombardia, è stato l’anno migliore da quando è stata avviata la misurazione. Ossia da due decenni”. Così il capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale della Lombardia, Christian Garavaglia, relativamente al dibattito sulla qualità dell’aria al Pirellone.


“Sono i dati, non le chiacchiere, a confermare il buon lavoro di Regione Lombardia e dell’assessore all’Ambiente Giorgio Maione, come peraltro già ribadito dal Presidente Attilio Fontana. Sono i dati, non le chiacchiere, a sancire che per quanto riguarda il PM10, per l’ottavo anno dal 2014, in tutte le stazioni è stato rispettato il valore limite della concentrazione media annua pari a 40 µg/m3. Ottimi risultati anche sulla media giornaliera: il numero delle stazioni che hanno superato il limite è stato più che dimezzato passando da 43 a 20. Il PM2.5 nel 2023, per la prima volta, ha rispettato i limiti in tutte le stazioni della rete . Migliorate anche le emissioni di Biossido di azoto (NO2). In più dell’80% delle stazioni, infatti, la concentrazione media annua è risultata inferiore a quella del 2022” ha aggiunto. “Da anni, attraverso un lavoro serio e costante di programmazione, Regione Lombardia lavora su: riduzione della circolazione dei veicoli più inquinanti, in particolare delle motorizzazioni diesel, che determinano circa il 56% delle emissioni di NOx; misure di efficientamento energetico nel settore civile, anch’esse finalizzate soprattutto a ridurre le emissioni di NOx; corretto utilizzo domestico della biomassa legnosa, che contribuisce per il 27% delle emissioni totali di CO e per il 46% delle emissioni totali di PM10; miglioramento della gestione dei reflui zootecnici, principale fonte emissiva di ammoniaca (per oltre il 96%), che è precursore di particolato, e di metano, importante gas climalterante” ha sottolineato Garavaglia.


“Sinistra e Movimento 5 Stelle hanno inoltre e del tutto dimenticato che la situazione verificatasi nelle ultime settimane è correlata all’instaurarsi di una condizione meteoclimatica particolarmente favorevole all’accumulo degli inquinanti al suolo. In casi come questo il volume d’aria in cui gli inquinanti si diluiscono è 30 volte inferiore a quello disponibile nelle tipiche condizioni estive, quando l’altezza dello strato di rimescolamento è di circa 3.000 metri” ha continuato. “Dopo anni di radicalismo rosso verde, di stop alle auto, di area B ed area C, del record di multe agli automobilisti, le politiche del Comune di Milano e di Beppe Sala sono state del tutto infruttuose. Lo attesta la scienza: in Italia è particolarmente consistente il ruolo del riscaldamento residenziale nell’inquinamento atmosferico. Da solo, infatti, è responsabile del 64% della quantità di PM2,5, del 53% di PM10 e del 60% di CO emessi. Ancora una volta sono la scienza ed i numeri a smentire i profeti di sventura dell’ambientalismo. Se si va a guardare la quantità di sostanze inquinanti che viene immessa nell’atmosfera nella nostra regione come in tutta la pianura padana ci si renderà conto che sono in costante diminuzione, come ha detto di recente il Governatore Attilio Fontana. Ci sono poi dei fattori che esulano dalla nostra possibilità ma che sono determinati dal fatto che purtroppo la pianura padana è una conca all’interno della quale non si crea un ricircolo di aria” ha osservato.


“Concludiamo ricordando l’importanza dell’accordo provvisorio sulla direttiva dell’aria europea raggiunto dalle istituzioni Ue, che dovrà essere confermato e nel quale si prevede che le zone in cui gli obiettivi ambientali sono più difficilmente raggiungibili per specifiche condizioni climatiche o orografiche, come il bacino padano, avranno la facoltà di chiedere una deroga di dieci anni per raggiungerli. Una deroga che il governo italiano di Giorgia Meloni è riuscito a ottenere”, ha concluso Garavaglia.

Smog, Consiglio Lombardia chiede negoziato con Ue su sforamenti

Smog, Consiglio Lombardia chiede negoziato con Ue su sforamentiMilano, 27 feb. (askanews) – Con un ordine del giorno, approvato a maggioranza nella seduta di oggi (42 voti a favore, 26 contrari e 3 astenuti), il Consiglio regionale della Lombardia ha chiesto alla Giunta di negoziare con la Commissione europea le istanze della Lombardia, sottolineando le criticità che derivano dall’applicazione della nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria. Il testo ritiene sia opportuno sviluppare accordi specifici per raggiungere gli obiettivi nel rispetto delle caratteristiche sociali, economiche e ambientali dei territori e stanziando ulteriori risorse finanziarie.


L’ordine del giorno, sottoscritto da tutti i Capigruppo di maggioranza (Giacomo Basaglia Cosentino per Lombardia Ideale, Christian Garavaglia per Fratelli d’Italia, Fabrizio Figini per Forza Italia, Alessandro Corbetta per la Lega e Nicolas Gallizzi per Noi Moderati), invita, inoltre, a proseguire nelle misure anti smog finora messe in campo e a sviluppare nuovi obiettivi ambiziosi e concreti di riduzione dell’inquinamento che riconoscano le caratteristiche geografiche, morfologiche e meteorologiche del bacino padano, che rendono più complesso il miglioramento della qualità dell’aria. L’Aula ha respinto i cinque ordini del giorno presentati dalle minoranze. Il gruppo consiliare di Azione – Italia Viva ha presentato due documenti in cui chiedeva un impegno straordinario nell’attuazione delle misure anti inquinamento, integrando i fondi nazionali e comunitari con quelli regionali e, in particolare, promuovendo la sostituzione dei veicoli più inquinanti e potenziando il trasporto pubblico locale.


L’ordine del giorno del Movimento 5 Stelle chiedeva, in particolare, il riconoscimento dello stato d’emergenza per attivare azioni e misure straordinarie di risanamento ambientale. Lo stato di emergenza era richiesto anche dal testo presentato dal Partito Democratico (primo firmatario il Vice Presidente del Consiglio regionale Emilio Delbono) che, tra le numerose proposte, chiedeva di individuare una road map per accompagnare l’agricoltura e il settore zootecnico intensivo verso una sempre maggiore sostenibilità.


L’ordine del giorno presentato dal Patto Civico chiedeva alla Giunta di presentare al Consiglio regionale entro un mese un cronoprogramma di interventi secondo quanto previsto nel programma regionale di sviluppo sostenibile. In dichiarazione di voto sono intervenuti Luca Paladini (Patto Civico) per il quale “un altro sviluppo è possibile, senza ideologia. Regione Lombardia non sta facendo abbastanza per la tutela della salute dei propri cittadini”.


Sostegno alla linea perseguita da Regione Lombardia e dall’Assessore Maione è stato espresso dal Presidente della Commissione Ambiente Alessandro Cantoni (Lombardia Ideale). Per Forza Italia, il capogruppo Fabrizio Figini, esprimendo voto favorevole all’ordine del giorno della maggioranza, ha sottolineato come “nella lotta all’inquinamento sia importante mantenere equilibrio, continuando l’impegno di Regione Lombardia”. “Bisogna tener conto della conformazione dell’area padana, una pianura circondata dalle montagne e in cui si trova una delle più sviluppate economie industriali e agricole del mondo. Se vogliamo l’inquinamento zero dobbiamo essere pronti a chiudere tutto e a fermare l’economia. Stiamo già mettendo in atto politiche che mitigano l’impatto dell’uomo sull’ambiente tenendo in considerazione le esigenze di entrambi” ha evidenziato Alessandro Corbetta (Lega). Nel suo intervento Alfredo Negri (PD) ha sottolineato che “la minoranza si aspettava altre risposte dalla Giunta, ad esempio perché la Corte di Giustizia Europea nel 2022 ha giudicato il Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’Aria (PRIA) inadeguato, perché nell’ultimo bilancio c’è stato il 73% dei tagli all’ambiente, perché a gennaio 2024 abbiamo avuto livelli di 24 volte superiori rispetto a quelli raccomandati dall’OMS”. Secondo Christian Garavaglia (Fratelli d’Italia) “sono i dati a confermare il buon lavoro di Regione Lombardia e, alla luce dei risultati raggiunti, è importante proseguire nelle misure intraprese per la riduzione degli inquinanti fissando obiettivi che riconoscano le peculiarità geografiche, morfologiche e meteorologiche del bacino padano”. “La qualità dell’aria non sarà mai ottimale, ma la relazione dell’Assessore Maione ha evidenziato spunti importanti sui miglioramenti sostanziali degli ultimi anni in Regione Lombardia” ha infine dichiarato Nicolas Gallizzi (Noi Moderati). Nel corso del dibattito sono intervenuti anche i Consiglieri Massimo Vizzardi (Azione Italia viva), Michela Palestra (Patto civico), il Vice Presidente del Consiglio regionale Emilio Del Bono, Miriam Cominelli, Marco Carra tutti del Partito Democratico, Nicola Di Marco (M5S), Giulio Gallera (FI), Luca Marrelli (Lombardia ideale), Onorio Rosati (AVS), Riccardo Pase (Lega), Jonathan Lobati (FI) Presidente della Commissione Territorio e Giacomo Zamperini (FdI) Presidente della Commissione speciale Valorizzazione e tutele dei territori montani e di confine, Rapporti tra Lombardia e Confederazione Svizzera. L’assessore all’Ambiente, Giorgio Maione, ha sottolineato che le emissioni sono in drastico calo da venti anni” e non c’è “nessun elemento per chiedere lo stato di emergenza”.

Smog, in Lombardia M5s al Pirellone con maschere antigas

Smog, in Lombardia M5s al Pirellone con maschere antigasMilano, 27 feb. (askanews) – I consiglieri regionali del M5s in Lombardia si sono presentati stamani in aula al Pirellone indossando maschere antigas. Un modo di rafforzare la propria richiesta, avanzata insieme al Pd, di far proclamare lo stato di emergenza nazionale in Lombardia per l’inquinamento atmosferico.


“In prima battuta servono smart working e trasporto pubblico locale gratuito, poi è necessario un grande piano per il futuro, quindi una limitazione dell’ampliamento e nuova costruzione di allevamenti intensivi, tra i responsabili dell’emissione di ammonica in atmosfera, così come è necessario un investire in infrastrutture di trasporto sostenibile come metropolitana e ferrovie e dismettere progressivamente gli inceneritori più inquinanti” ha detto il capogruppo Nicola Di Marco. Sono necessarie poi “limitazioni al consumo di suolo e per la rigenerazione urbana perché mentre noi parliamo di inquinamento e smog rischiamo di trovarci in una nuova emergenza che riguarda il dissesto idrogeologico” ha concluso.

Suicidio assistito, pdl Coscioni assegnato a Commissioni Pirellone

Suicidio assistito, pdl Coscioni assegnato a Commissioni PirelloneMilano, 21 feb. (askanews) – Il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Federico Romani, ha assegnato ieri sera alle Commissioni “Affari istituzionali” e “Sanità” del Pirellone il progetto di legge sul fine vita che si pone l’obiettivo di regolamentare il suicidio assistito promosso dall’Associazione Luca Coscioni. I promotori del disegno di legge avevano depositato il testo in Consiglio regionale accompagnato da 8.181 firme.


“Preso atto delle verifiche fatte dagli uffici competenti, nei giorni scorsi come Ufficio di Presidenza ci siamo pronunciati per l’ammissibilità formale e procedurale del progetto di legge, che proseguirà ora il proprio iter nelle Commissioni consiliari Affari istituzionali e Sanità. Ho deciso di affidare il progetto di legge a queste due Commissioni in quanto entrambe presentano profili di competenza specifici che le indicano e le individuano come referenti” ha commentato Romani. Le due Commissioni, presiedute rispettivamente da Matteo Forte e Patrizia Baffi (FdI), esamineranno e discuteranno il provvedimento in seduta congiunta e sempre in seduta congiunta si esprimeranno nel merito: le due Commissioni hanno un tempo massimo di nove mesi entro il quale dovranno pronunciarsi.

Italia-Svizzera, A.Fontana: collaborazione sempre più rilevante

Italia-Svizzera, A.Fontana: collaborazione sempre più rilevanteMilano, 21 feb. (askanews) – “Sta emergendo quello che è sotto gli occhi di tutti, cioè che la collaborazione tra Stato svizzero e Stato italiano è sempre maggiore, sempre più rilevante, l’interscambio aumenta e all’interno di questa collaborazione, quella tra Regione Lombardia e alcuni Cantoni svizzeri è anch’essa in grande crescita e in grande spolvero”. Lo ha sottolineato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a margine del convegno bilaterale Italia-Svizzera sulla collaborazione transfrontaliera, al quale partecipano delegazioni composte da ambasciatori e tecnici.


“Gli argomenti che dovranno essere trattati credo siano tanti e importanti: collegamenti, spopolamento alpino, difesa dei paesaggi, problema dei transfrontalieri. Ci sono una serie di argomenti ai quali noi crediamo molto e quindi credo che sia opportuno discuterne, approfondire e migliorare, non dimenticando poi l’Interreg che adesso è in attesa che tra pochi giorni arrivi il via libera del Cipes” ha aggiunto. Alla riunione partecipa anche l’assessore con delega ai rapporti con la Svizzera, Massimo Sertori, secondo il quale tra i dossier più spinosi c’è quello del cabotaggio, cioè l’accordo sui trasporti terrestri interni, “sul quale però sono stati fatti dei passi avanti e da qui a breve penso che verrà firmato un accordo, poi il nuovo accordo sulla fiscalità dei frontalieri e i collegamenti ferroviari e viabilistici. Abbiamo parlato ad esempio del San Gottardo e del passo della Forcola”.


La riunione bilaterale ha cadenza annuale e quest’anno, ha sottolineato Sertori, è ospitata per la seconda volta in Lombardia. “Le questioni vengono affrontate a tutti i livelli, quello cantonale e federale per la Svizzera, regionale e statale per l’Italia” ha conluso l’assessore lombardo.

Lombardia, nuove regole per fondi a asili paritari non comunali

Lombardia, nuove regole per fondi a asili paritari non comunaliMilano, 20 feb. (askanews) – Il Consiglio regionale della Lombardia a larga maggioranza (con soli due astenuti) ha approvato i nuovi criteri di assegnazione dei contributi alle scuole materne paritarie non comunali. Il provvedimento interessa circa 1.300 realtà che ospitano circa 87.000 piccoli alunni dai 3 ai 6 anni pari al 50% di tutti i bambini che frequentano una scuola materna in Lombardia. L’importo complessivo delle risorse stanziate dalla Regione per il triennio in corso è di 12 milioni di euro all’anno comprensivi dei contributi mirati agli alunni portatori di handicap con un incremento del 50% rispetto agli 8 milioni stanziati nel triennio precedente. Vengono inoltre snellite le procedure per ottenere il contributo che non passerà più da un bando ma verrà erogato in automatico a tutte le scuole materne censite dal sistema scolastico regionale.


Il provvedimento fa riferimento alla legge regionale n. 19/2007 “Norme sul Sistema educativo di Istruzione e Formazione” che riconosce la funzione sociale delle scuole dell’infanzia paritarie, ne sostiene l’attività mediante un proprio intervento finanziario, integrativo rispetto a quello comunale ed a qualsiasi altra forma di contribuzione prevista dalla normativa statale, con l’obiettivo di contenere le rette a carico delle famiglie. “Si tratta – ha dichiarato illustrando il provvedimento il relatore Matteo Forte (FdI) – di un’iniziativa di grande rilevanza che va nella direzione di assicurare a tutte le famiglie lombarde la possibilità di usufruire del servizio educativo della scuola materna anche in quei Comuni (un terzo di tutti i Comuni della Regione) privi di una scuola materna comunale o statale. Inoltre il contributo va indirettamente ad alleviare l’entità delle rette pagate dalle famiglie e quindi non si configura in alcun modo come aiuto di Stato. I nuovi criteri prevedono l’applicazione di un coefficiente più alto per le scuole più piccole in modo che l’entità del contributo sia proporzionalmente più alta. Sono davvero lieto – ha concluso Forte – che l’Aula abbia recepito lo spirito del provvedimento e lo abbia votato a larghissima maggioranza.”


Intervenendo a sostegno del provvedimento l’assessore all’Istruzione e Formazione Professionale Simona Tironi ha sottolineato il fatto che pur in un bilancio regionale improntato all’austerità e ai risparmi, la Giunta ha trovato le risorse per aumentare il finanziamento riconoscendo il grande valore sociale ed educativo che le scuole materne paritarie non comunali svolgono specialmente nelle zone più disagiate della regione. In virtù di un emendamento proposto da Paolo Romano (Pd) e votato dall’aula con il parere favorevole della Giunta, sono esclusi dal provvedimento solo gli enti espressamente a scopo di lucro. Oltre a Paolo Romano nel dibattito sono intervenuti Pietro Macconi (Fdi), Giuseppe Licata (Azione – Italia Viva), Giacomo Zamperini (Fdi) e Silvia Scurati (Lega), esprimendo tutti pieno apprezzamento per il progetto di delibera. In sede di dichiarazione di voto sono intervenuti inoltre Fabrizio Figini (Forza Italia) e Luca Marrelli (Lombardia Ideale).