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Manovra, De Maria (Pd): approvato mio Odg per i comuni montani

Manovra, De Maria (Pd): approvato mio Odg per i comuni montaniRoma, 29 dic. (askanews) – “La Camera ha approvato oggi con 317 voti favorevoli e 4 contrari, in occasione della discussione della Legge di Bilancio, un mio Ordine del Giorno, che prevede che i comuni montani con popolazione fino a 3000 abitanti siano esclusi dal versamento della quota dell’imposta municipale propria al Fondo di solidarietà. L’ ODG è stato approvato con una riformulazione del Governo che fa riferimento ai vincoli di finanza pubblica. Si tratta di sostenere i bilanci di comuni che devono fare i conti con particolari criticità nei loro territori e che, rispetto ai costi dei servizi che devono erogare, possono contare su entrate erariali inferiori ad altre amministrazioni locali. Come è noto un Odg non si traduce in un provvedimento cogente, a differenza degli emendamenti. Auspico quindi che il Governo, nel primo provvedimento utile assuma una iniziativa legislativa corrispondente all’ impegno che ha preso oggi”. Così Andrea De Maria, deputato Pd.

Scuola,Consulta conferma prevalenza della competenza dello Stato

Scuola,Consulta conferma prevalenza della competenza dello StatoRoma, 22 dic. (askanews) – Le norme censurate dalle Regioni, nonostante interferiscano «con la competenza regionale concorrente in materia di istruzione, sotto il profilo del dimensionamento scolastico», «si fondano però, in via prevalente, su diversi titoli della competenza esclusiva statale», quali, in particolare, «ordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato» e «norme generali sull’istruzione», di cui all’art. 117, secondo comma, lettere g) e n), Cost.

È quanto si legge nella sentenza n. 223 del 2023 (relatore il giudice Luca Antonini) depositata oggi con cui la Corte costituzionale ha dichiarato non fondati i ricorsi delle Regioni Toscana, Emilia-Romagna e Puglia avverso varie disposizioni della legge n. 197 del 2022, relative alla disciplina della definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi (DSGA) e alla sua distribuzione tra le Regioni. La Corte ha invece accolto i medesimi ricorsi in relazione all’art. 1, comma 558, terzo periodo, della suddetta legge, dichiarando costituzionalmente illegittima la mancata previsione dell’acquisizione del parere delle regioni in ordine all’adozione del decreto statale che ripartisce il fondo previsto da tale disposizione. Nelle motivazioni la sentenza ha chiarito che «nessun contenuto delle disposizioni impugnate comporta l’effetto di imporre la soppressione di scuole, intese come luoghi dove si svolge l’attività didattica ed educativa, distribuiti sul territorio regionale». Ciò in quanto, «senza in alcun modo incidere sulla concreta possibilità per le regioni di localizzare gli edifici scolastici ove collocare le istituzioni autonome o i relativi plessi, le previsioni impugnate ridefiniscono la consistenza del contingente organico» dei dirigenti scolastici e dei DSGA. In tale prospettiva, «la nuova normativa non determina, almeno nel primo anno di applicazione, nemmeno una diminuzione del numero complessivo di dirigenti assegnato a ciascuna delle regioni ricorrenti, che anzi aumenta di qualche unità; precludendo il ricorso all’istituto della reggenza, diminuisce invece il numero delle istituzioni scolastiche autonome, inducendo alcuni accorpamenti di plessi con le stesse, per cui i primi si configureranno quali sedi distaccate delle seconde». La sentenza, tra l’altro, ha precisato che la normativa statale si pone «come dichiarato obiettivo quello di dare attuazione alla riorganizzazione del sistema scolastico prevista nel PNRR» ed è diretta, in sintesi, a rendere «più efficiente ed efficace il sistema: essa, adottando il criterio della popolazione scolastica regionale, evita infatti gli effetti negativi, incrementati anche dal calo demografico, dell’eccessiva parcellizzazione delle istituzioni scolastiche; supera l’istituto della reggenza e le relative esternalità non positive (precarietà e duplicazioni di adempimenti); mantiene i risparmi che saranno realizzati in virtù di questa evoluzione all’interno del sistema dell’istruzione, dedicandoli a finalità meritorie». Ha però anche sottolineato che la piena realizzazione degli obiettivi della riforma implica «che la leale collaborazione sia intesa nel significato sostanziale, più volte specificato da questa Corte, di una responsabilità diffusa in vista della “doverosa cooperazione per assicurare il migliore servizio alla collettività” (sentenze n. 190 e n. 40 del 2022, n. 62 del 2020 e n. 169 del 2017; nello stesso senso, sentenza n. 33 del 2019), evitando l’arroccamento in letture rigide delle competenze e dei relativi raccordi».

Manovra,Province: insufficiente, ancora poca attenzione ai territori

Manovra,Province: insufficiente, ancora poca attenzione ai territoriRoma, 20 dic. (askanews) – “Con le modifiche approvate in Senato, l’impatto dei tagli previsti dalla manovra di bilancio per le Province per il 2024 e il 2025 si riduce di appena il 10%: con uno squilibrio del comparto che si attesta a 841 milioni, è evidente che un intervento di portata così limitata non risolve in alcun modo la condizione di crisi dei bilanci delle Province, con ripercussioni sia sui servizi ai cittadini che sugli investimenti”. Lo dichiara il presidente di Upi, Michele de Pascale, rispetto alle modifiche alla manovra introdotte dal governo, che portano ad un alleggerimento dei tagli agli enti locali, Province, Comuni e Città metropolitane, di circa 70 milioni l’anno dal 2024 al 2027.

“Nonostante il Governo, con queste modifiche e con l’istituzione di un Fondo di 10 milioni l’anno per il 2024 e il 2025 per le Province in dissesto e predissesto, dimostri di aver compreso la fondatezza delle nostre richieste le misure introdotte sono assolutamente insufficienti”, sottolinea il presidente di Upi. “Avevamo chiesto al Governo Meloni e al Parlamento che in questa manovra fossero contenuti interventi strutturali per stabilizzare i bilanci delle Province e rafforzarle dal punto di vista organizzativo, anche per non compromettere gli investimenti su cui siamo impegnati, a partire dal PNRR e dal PNC. La mancanza di queste misure, così come il non rispetto dell’impegno a rafforzare queste istituzioni dal punto di vista istituzionale con una revisione della riforma ormai bloccata da mesi evidenzia come nei fatti ci sia una scarsa attenzione per i territori. Per questo oggi in Conferenza Unificata l’Upi ha espresso parere negativo sulla legge di bilancio”, conclude il presidente dell’Upi.

Manovra, Decaro (Anci): alleggerito taglio Comuni, positivo ma non basta

Manovra, Decaro (Anci): alleggerito taglio Comuni, positivo ma non bastaRoma, 18 dic. (askanews) – “L’Anci esprime soddisfazione per l’emendamento alla legge di bilancio, presentato dal Governo e approvato nella giornata di ieri 17 dicembre, che permetterà ai Comuni di redistribuire parte delle risorse straordinarie Covid assegnate nel biennio 2020-2022. Si tratta di circa 280 milioni di euro, derivati dalla verifica finale delle certificazioni Covid 19, che saranno assegnati a tutti gli enti locali in quattro anni e che contribuiranno a mitigare gli effetti delle misure previste tra il 2024 e il 2028 dalla stessa legge di bilancio”. Così il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro.

“La situazione rimane molto critica per i tagli che, dopo sette anni, sono tornati a colpire i Comuni ma almeno oggi abbiamo ricevuto un segnale di attenzione. Con l’approvazione di questa norma, si evita che tornino allo Stato somme che potranno così concorrere al sostegno degli equilibri correnti di tutti gli enti locali. Gli effetti delle misure a carico dei Comuni vengono così attenuati per circa il 20% nel biennio 2024-25 e di circa il 30% nel biennio successivo: non è tutto quello che avevamo chiesto ma è un passo nella giusta direzione”, conclude Deacaro.

Autonomia, Calderoli: in aula prosegua confronto con opposizioni

Autonomia, Calderoli: in aula prosegua confronto con opposizioniRoma, 18 dic. (askanews) – “Bene che l’assemblea dei capigruppo del Senato abbia deciso la calendarizzazione nell’Aula di Palazzo Madama dell’avvio della discussione del disegno di legge sull’autonomia regionale dal 16 gennaio. Stiamo rispettando i tempi della tabella di marcia che abbiamo indicato: avanti così”. Lo afferma in una nota Roberto Calderoli, Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie.

“Nella prima commissione – sottolinea Calderoli – è stato fatto un importante lavoro di confronto anche con le forze di opposizione, che hanno dato un contribuito concreto per modificare il testo: auspico che questo confronto sui contenuti ora si possa ripetere anche nell’Aula di Palazzo Madama”.

Manovra, Uncem: alla montagna italiana non bastano 100 milioni

Manovra, Uncem: alla montagna italiana non bastano 100 milioniRoma, 18 dic. (askanews) – “Sono sorpreso dal leggere tra gli emendamenti della legge di bilancio, unico per le aree montane, l’aumento di 100 milioni di euro del fondo per l’ammodernamento, la sicurezza e la dismissione degli impianti di risalita e di innevamento artificiale. Era stato previsto sulla legge di bilancio dello scorso anno dal ministro del Turismo. Le modalità di impegno e spesa dei primi 200 milioni stanziati a dicembre 2022 hanno completamente escluso, nonostante il nostro appello alla ministra Santanché, Comuni, Unioni montane, Comunità montane. Un grave errore. Solo gli impiantisti, imprese private, hanno beneficiato di queste risorse. Una scelta che non vorremmo fosse reiterata con i nuovi 100 milioni che si stanno stanziando, da aggiungere al fondo iniziale. Perché non vorremmo che prevalesse, di questi tempi, una visione di montagna ludica. Alpi e Appennino non sono un parco gioco della città. Tanto più in tempi di crisi climatica. Sappiamo bene quanto sia importante il comparto neve, e va sostenuto. Ma accanto a questi 100 milioni sarebbe stato importante prevedere 100 milioni di euro, o 300 come Uncem aveva chiesto, per finanziare la strategia delle Green Communities, e i 160 progetti candidati dai territori nel 2021 sul bando Pnrr. E invece no. Innevamento e risalita, ma non sviluppo economico e sociale che vada oltre alcuni comparti e che tocchi gli Enti locali montani. Neve e risalita che riguarda oggi 300 Comuni in Italia su 3.400. Per la montagna italiana servono ben più di quei 100 milioni della nuova manovra”. Lo afferma Marco Bussone, presidente nazionale Uncem, Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani.

Autonomia, Calderoli a Gualtieri: il Pd ha messo “sòla” in Carta

Autonomia, Calderoli a Gualtieri: il Pd ha messo “sòla” in CartaRoma, 14 dic. (askanews) – “Voglio rispondere anche al sindaco” di Roma Roberto Gualtieri, “che ha usato il termine ‘sòla’. Ma con che coraggio viene a parlarci lui che è del Pd? L’autonomia differenziata non l’ho messa in Costituzione io, l’hanno messa in costituzione loro e le materie che contestano oggi le hanno scritte loro”, mentre “riconosco al presidente” della Regione Toscana “Giani l’onestà intellettuale dell’essere sempre stato veramente autonomista”. Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli durante il dibattito ad Atreju “Mille campanili, venti Regioni, una Nazione: l’autonomia per uno Stato più vicino ai cittadini”.

“Abbiamo regioni che variano di 20° di temperatura, che hanno dai dai 124.000 abitanti della Val d’Aosta ai 10 milioni della Lombardia, come si fa a pretendere che la stessa regola possa valere per tutte tutte? Ciascuno scelga quello che è meglio per il proprio territorio, non per svantaggiare qualcuno ma per avvantaggiare tutti e quando si dice ‘sòla’ all’autonomia differenziata beh, 12 regioni” a statuto ordinario “su 15 hanno richiesto di avere l’autonomia differenziata quindi Gualtieri non insulta me, ma insulta quelle 12 Regioni”, ha sottolineato Caladeroli.

Autonomia, Calderoli: l’8 gennaio Ddl in aula Senato

Autonomia, Calderoli: l’8 gennaio Ddl in aula SenatoRoma, 14 dic. (askanews) – “Noi abbiamo voluto ascoltare i problemi e risolverli, abbiamo proposto la soluzione”, tant’è che “il testo” sull’autonomia differenziata “alla fine non è uscito come ci era entrato, e verrà calendarizzato in aula l’8 di gennaio”. Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli parlando, durante il dibattito ad Atreju “Mille campanili, venti Regioni, una Nazione:l’autonomia per uno Stato più vicino ai cittadini”, del Ddl per l’Autonomia regionale differenziata licenziato dalla Commissione Affari costituzionale di Palazzo Madama.

Pnrr, Ricci (Pd): Comuni soggetti attuatori più efficienti

Pnrr, Ricci (Pd): Comuni soggetti attuatori più efficientiRoma, 11 dic. (askanews) – “Nonostante l’aumento dei costi delle materie prime e nonostante i tagli del Governo, ad oggi i Comuni sono i soggetti attuatori del Pnrr più efficienti, con una capacità di messa a terra dei progetti che rappresenta una vera sfida contro il tempo, per la crescita del Paese. In un momento in cui l’Istat certifica che mancherà lo 0.5% di crescita del Pil nel 2024, rispetto a quanto previsto dalla Legge di Bilancio del Governo Meloni, è fondamentale procedere speditamente con il Pnrr, sostenendo la crescita ed il lavoro con gli investimenti pubblici legati al Piano”. Così Matteo Ricci, primo cittadino di Pesaro, coordinatore dei sindaci dem, presidente di Ali Autonomie Locali Italiane, intervenendo al TgCom24.

A Udine la migliore qualità vita, sul podio anche Bologna e Trento

A Udine la migliore qualità vita, sul podio anche Bologna e TrentoBologna, 4 dic. (askanews) – Per la prima volta in 34 anni l’indagine annuale sulla qualità della vita del Sole 24 Ore, basata su 90 parametri non solo economici, assegna alla provincia di Udine il primo posto in classifica, seguita sul podio da Bologna e Trento. Un risultato che premia il balzo in avanti della città friulana, dodicesima nella scorsa edizione, dopo che dal 1990 ad oggi si era piazzata tra le migliori dieci solamente tre volte, cioè nel 2016, nel 2020 e nel 2021. Suonano invece più come delle conferme il secondo e il terzo posto. La città emiliana aveva infatti vinto l’edizione 2022 spinta dai livelli d’istruzione sempre elevati, che anche quest’anno la vedono in testa nella categoria “Demografia, salute e società”, mentre Trento ha vinto l’Indice della sportività e di Ecosistema Urbano 2023.

Bergamo, quest’anno capitale della cultura insieme a Brescia, sale al quinto posto della classifica dei territori più vivibili, dove solamente nel 1990 aveva occupato l’ottavo posto, e conquista il primato nella classifica tematica di “Ambiente e servizi”. Anche Modena, settima, torna in una top ten che aveva raggiunto solo due volte: nel 1999 e nel 2022. Più solido, invece, il piazzamento nella parte alta della graduatoria della provincia di Aosta, al quarto posto. Si confermano nella top ten anche Milano, stabile all’ottavo posto rispetto allo scorso anno e prima nella categoria “Affari e lavoro”, e Firenze che, dopo aver occupato il podio nel 2022, quest’anno è sesta. Tra le prime dieci anche Monza e Brianza che conquista 14 posizioni e il primato nella categoria “Ricchezza e consumi” grazie a buoni risultati nella spesa media delle famiglie per l’acquisto di beni durevoli e ai dati immobiliari. Se a chiudere la classifica delle migliori dieci c’è Verona, che l’aveva guidata sia nel 2020 sia nel 2021, si notano particolarmente le assenze di Trieste e Bolzano, scese rispettivamente in dodicesima e tredicesima posizione.

Quanto alle ultime venti posizioni appartengono tutte al Mezzogiorno con Foggia che torna a vestire la maglia nera dopo dodici anni (era stata ultima nel 2011 e nel 2002). Tra le ultime cinque classificate anche Siracusa e Napoli (105ª, perde 7 posizioni). Restano sostanzialmente immobili, invece, le altre grandi aree metropolitane con Roma 35ma (-4 gradini), preceduta da Venezia (-12) e seguita da Torino (36ma) e Genova (47ma, in calo di 20 posizioni). Quello di Udine è “un risultato straordinario” e “inatteso” che “viene da lontano”, ha commentato il primo cittadino del capoluogo friulano Alberto Felice De Toni, in carica da otto mesi. “Ci ha molto gratificati, in particolare, essere arrivati primi nella qualità della vita delle donne. Questo dimostra, in un periodo in cui si parla molto di femminicidi, che avere un sistema di valori molto forte paga” ha aggiunto.

Il secondo posto di Bologna, ha osservato il suo sindaco Matteo Lepore, è “una conferma importante”, ma “la posizione la si può mantenere nel tempo solo migliorando ogni anno, ascoltando le critiche dei cittadini sul welfare e l’ambiente”. La vice sindaca di Trento, Elisabetta Bozzarelli, ha invece evidenziato il diffuso impegno dei suoi concittadini nel volontariato, “un modo di prendersi cura l’uno dell’altro, della comunità, e su questo Trento ha poggiato la sua identità, la sua vocazione e anche la sua aspirazione”.