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Autonomia, Zaia: Musumeci stia sereno, nessuno gli porterà via la poltrona

Autonomia, Zaia: Musumeci stia sereno, nessuno gli porterà via la poltronaRoma, 10 ott. (askanews) – “Nessuno vuole l’esclusiva sulla Protezione civile. Musumeci stia sereno, nessuno gli porterà via la scrivania. La Protezione civile è già una competenza concorrente. Semplicemente io penso si possa ancora migliorare qualcosa, ad esempio attribuendo alle Regioni il potere di firmare ordinanze in deroga, in caso di calamità naturali. Significa rispondere con velocità ai cittadini e significa farlo in tempo reale rispetto a ciò che sta accadendo”. Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, a la Repubblica.


“L’autonomia è un pilastro del programma di governo. È una legge che hanno votato tutti i partiti della maggioranza. E finiamola con questo mantra che bisogna aspettare i Lep. Se per queste 9 materie la normativa prevede che i livelli essenziali delle prestazioni non si debbano calcolare, qualcuno mi può dire perché dovrei prima aspettare la definizione di quelli previsti per tutte le altre? Mi sembra la classica soluzione italiana per buttare avanti il problema”, ha aggiunto.

Al via in Parlamento la riforma del calcio, Marcheschi (FdI): sono ottimista

Al via in Parlamento la riforma del calcio, Marcheschi (FdI): sono ottimistaRoma, 5 ott. (askanews) – Sono anni che sul calcio italiano suona l’allarme rosso. Crisi di risultati sportivi, difficoltà delle società a raggiungere la sostenibilità economica, mancanza di stadi di proprietà, vivai giovanili che non producono talenti. Il tutto certificato da un indebitamento aggregato delle società di serie A, B e C di 5,6 miliardi di euro. Eppure il calcio professionistico è uno dei principali settori industriali italiani. Il fatturato diretto generato dal calcio in Italia è di 4,7 miliardi di euro, il 12% del PIL del calcio mondiale e rappresenta un asset strategico dell’intero Sistema Paese, con oltre 120.000 posti di lavoro e un impatto indiretto e indotto sul nostro Pil di 11 miliardi di euro.


Che sia necessaria una riforma complessiva dello sport più amato dagli italiani ne è convinto anche il Parlamento. In Senato, alla settima Commissione Cultura, è incardinato un progetto per ridisegnare il calcio italiano con una priorità assoluta: garantire la sostenibilità dell’intero settore sul lungo termine. Ne abbiamo parlato con il senatore di Fratelli d’Italia, Paolo Marcheschi, relatore del progetto. “Il Parlamento non può girarsi dall’altra parte quando c’è un problema di tenuta di sistema. Ci sono molte società di calcio che hanno deficit di bilancio molto importanti e ci sono anche competizioni internazionali che incominciano a drenare risorse dei diritti televisivi. E’ chiaro che la torta si sta restringendo e il Parlamento sta cercando di trovare delle soluzioni per far aumentare i ricavi a un settore che dà importanti contributi fiscali e previdenziali allo Stato e genera anche 11 miliardi di euro di Pil”.


Sono tre le priorità evidenziate da Marcheschi: “Serve una legge sugli stadi per permettere alle società di diventare proprietarie degli impianti, strutture polifunzionali, aperte tutta la settimana in modo da garantire più ricavi rispetto alla sola vendita dei biglietti delle partite. Occorre quindi istituire una cabina di regia con un piano di interesse nazionale anche in vista di Euro 2032, che vorremmo onorare al meglio. Non possiamo ospitare l’europeo in stadi vecchi”. Il secondo punto su cui è necessario agire – ha proseguito il senatore di FdI – è la modifica del decreto ‘Dignità’ “che di fatto ha bloccato le sponsorizzazioni da parte delle società di betting. Ma, al di là dei giudizi di principio sui risultati che ha ottenuto la norma, il volume di denaro scommesso in Italia è in costante aumento: si è arrivati a 14,8 miliardi di euro. Il decreto ‘Dignità’, in vigore da 6 anni, ha evidentemente fallito. Il divieto di sponsorizzazione è stato aggirato e ha creato un danno economico al sistema”.


Per Marcheschi bisogna ragionare anche su un “decreto Crescita ma alla rovescia: invece di investire sugli stranieri che vengono a giocare in Italia, come è stato fatto in questi anni, occorre rendere più vantaggioso investire sui vivai in modo da far crescere il numero di giovani che giocano in Italia e soprattutto aumentare il bacino di talenti selezionabili per la nazionale, che ultimamente non riesce a raggiungere risultati. Su questo punto c’è ampia convergenza tra le forze politiche”. Marcheschi confida su un veloce iter parlamentare del progetto. “Il fatto che il ministro Abodi, in audizione, abbia dato ampia fiducia alla Commissione è il segno che c’è la volontà di fare una riforma complessiva del calcio. Vedremo se riusciremo a trasformarlo in una legge delega per il governo o in un atto di indirizzo, ma io resto ottimista”.

Governatori Nord-Calderoli al lavoro insieme per Autonomia, si parte da Protezione Civile

Governatori Nord-Calderoli al lavoro insieme per Autonomia, si parte da Protezione CivileRoma, 3 ott. (askanews) – Si è svolta oggi la riunione di avvio de negoziati tra il Governo e le Regioni Lombardia, Veneto, Piemonte e Liguria per l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni di autonomia, così come previsto dalla Legge 86/2024. A presiedere i lavori, il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli. Erano presenti il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, il vicepresidente della Regione Liguria, Alessandro Piana, e Mauro Piazza, sottosegretario con delega Autonomia e Rapporti con il Consiglio Regionale.


“Oggi è un giorno importante non solo per le 4 Regioni che hanno scelto di fare da apripista per l’attuazione dell’autonomia, ma per tutto il Paese. E’ bene ricordare infatti che, su 15 Regioni a Statuto ordinario, sono 14 quelle che già hanno mosso passi formali verso l’autonomia. L’autonomia è una sfida di responsabilità, trasparenza e buona amministrazione che non spacca un bel niente ma, al contrario, è l’occasione per ricucire un’Italia già divisa non solo tra nord e sud, ma tra aree interne e centri urbani, tra zone montane e insulari. Lavoriamo per ridurre i divari e garantire servizi ai cittadini, nel rispetto della Costituzione”, dichiara il ministro. “Quest’oggi abbiamo concordato le modalità di lavoro per procedere congiuntamente nel percorso, alla luce delle diverse richieste che sono pervenute (ndr, il Veneto ha chiesto funzioni relative a 9 materie, la Lombardia 8, Liguria e Piemonte 6). La decisione unanime è stata quella di partire dalle quelle funzioni relative alla Protezione Civile, materia richiesta da tutte e 4 le Regioni. Verranno poi rese pubbliche le richieste delle Regioni, che non riguardano intere materie ma solo funzioni. Così ci si renderà conto che è un’operazione di buonsenso per attribuire alle Regioni quello che possono fare meglio dello Stato, lasciando invece allo Stato ciò che è giusto, nell’interesse di cittadini, famiglie, imprese e di tutto il Paese. Sarà la prima storica attuazione dell’autonomia e il Governo intende essere al fianco delle Regioni in questo percorso, naturalmente le 4 che hanno deciso di avviare il negoziato ma con l’auspicio che anche altre possano intraprenderlo. Non è una una riforma contro qualcuno ma a beneficio di tutti”, conclude Calderoli.

Calderoli: ok a progetti Comuni confinanti, in arrivo 5 mln

Calderoli: ok a progetti Comuni confinanti, in arrivo 5 mlnRoma, 23 set. (askanews) – “C’è il via libera alla ripartizione del fondo per la valorizzazione e la promozione dei Comuni confinanti con Regioni a statuto speciale per l’annualità 2023, in seguito alle verifiche di rispondenza ai criteri per i vari progetti presentati. Sono in arrivo circa 5 milioni di euro”. Lo annuncia il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli.


“Si tratta di risorse preziose a disposizione dei 20 Comuni piemontesi e dei 27 veneti che confinano rispettivamente con Val d’Aosta e Friuli-Venezia Giulia. Un intervento che riteniamo molto importante poiché a sostegno di quei territori che risentono di minore competitività dovuta all’autonomia degli enti locali in Regioni speciali. I contributi garantiti da questa iniziativa vengono infatti destinati al finanziamento di progetti di opere complementari o a copertura di maggiori oneri per opere già finanziate nelle annualità precedenti”, ha proseguito. “Per i bandi dei prossimi anni abbiamo previsto di aumentare il fondo fino a 30 milioni nel prossimo triennio, già reperiti nella scorsa legge di bilancio. La previsione dei contributi a sostegno di queste aree vicine a territori con Statuto speciale, e per questo più attrattivi, è una misura che guarda agli interessi dei cittadini di quelle zone e che dev’essere preservata. Il mio lavoro va esattamente in questa direzione”, ha concluso Calderoli.

Autonomia, De Luca: presto pdl per risorse sanità uguali per tutti

Autonomia, De Luca: presto pdl per risorse sanità uguali per tuttiRoma, 17 set. (askanews) – Sull’autonomia regionale differenziata “dobbiamo fare un’operazione verità: perché ogni volta che si parla di autonomia comincia questa narrazione sul Sud degli straccioni, degli spreconi… Allora io difendo il Sud dell’efficienza, del rigore amministrativo. Noi, Regione Campania, siamo pronti a fare la sfida dell’efficienza nei confronti di tutti e presenteremo una proposta di legge al Parlamento nazionale molto semplice: che preveda che ci siano per la sanità le stesse risorse uguali per ogni cittadino italiano, dal Piemonte alla Sicilia, e che ci siano gli stessi medici e infermieri ogni 1.000 abitanti, dal Piemonte alla Sicilia, siamo d’accordo? La vogliamo fare la sfida dell’efficienza? Bene, noi siamo pronti”. Lo ha detto il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, in un punto stampa fuori Palazzo Chigi dopo la firma dell’accordo di sviluppo e coesione con il governo.

Autonomia, Calderoli a Regioni: massima collaborazione governo

Autonomia, Calderoli a Regioni: massima collaborazione governoRoma, 12 set. (askanews) – “Il percorso dell’autonomia procede, in linea con quanto previsto dalla legge 86 e nei termini stabiliti dalla Costituzione. Ho informato le Regioni degli ultimi sviluppi e assicuro nuovamente la massima collaborazione da parte del governo, sia per chi ha chiesto di riprendere le trattative, sia per chi vorrà cogliere questa storica sfida nell’interesse del Paese. Responsabilità e trasparenza non tolgono nulla a nessuno, ma possono garantire ai cittadini una maggior efficienza dell’amministrazione pubblica. Questo è e resta il nostro obiettivo principale”. Lo ha detto, in Conferenza Stato-Regioni, il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, dopo aver presentato un’informativa in materia di Autonomia differenziata e relativa agli atti di iniziativa trasmessi dalle Regioni Liguria, Lombardia, Piemonte e Veneto.


Un passaggio istituzionale previsto dalla legge 86/2024, in vigore dal 17 luglio, che fa seguito alle richieste da parte delle suddette Regioni di avviare un negoziato per l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni di autonomia, riprendendo iniziative già intraprese in precedenza. Allo stato attuale, il negoziato è consentito per le 9 materie e gli ambiti di materia non Lep, mentre per le restanti 14 materie Lep i negoziati si potrà avviare dopo la determinazione dei relativi Livelli Essenziali delle Prestazioni e dei relativi costi e fabbisogni standard.


Nel corso della trattazione del punto all’ordine del giorno, la Conferenza delle Regioni ha preso atto dell’informativa senza presentare alcuna osservazione. Calderoli ha presieduto la riunione da remoto perchè influenzato.

Montagna, Calderoli: votazioni concluse, auspicio è Aula a settembre

Montagna, Calderoli: votazioni concluse, auspicio è Aula a settembreRoma, 5 ago. (askanews) – “Sono ufficialmente concluse oggi in commissione Affari Costituzionali del Senato le votazioni degli oltre 250 emendamenti e ordini del giorno al disegno di legge per il riconoscimento e la promozione delle zone montane”. Così il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, uscendo dalla commissione Affari Costituzionali dopo aver partecipato anche ai lavori dell’odierna seduta.


“La legge-quadro si pone l’obiettivo di dare risposte alle esigenze dei territori di montagna, che sono un patrimonio del nostro Paese e vanno non solo salvaguardati ma soprattutto valorizzati. Maggiore tutela dei servizi, a partire da istruzione e sanità; incentivi allo sviluppo e misure a sostegno del tessuto socio-economico per contrastare lo spopolamento e ridurre i divari territoriali, insieme a una precisa definizione di Montagna. Questo è l’impegno del sottoscritto e di tutto il Governo. Ora non resta che il parere della commissione Bilancio, dopodiché potrà essere dato mandato al relatore e la legge-quadro sarà pronta per l’esame dell’Aula di Palazzo Madama. L’auspicio è che per settembre potrà essere calendarizzata”, ha proseguito Calderoli.

Autonomia, dalla Sardegna quarto sì al referendum. Manca solo Puglia

Autonomia, dalla Sardegna quarto sì al referendum. Manca solo PugliaRoma, 17 lug. (askanews) – “Sono orgogliosa che il Consiglio regionale della Sardegna abbia appena approvato la richiesta di referendum abrogativo della legge Calderoli sull’autonomia differenziata. Una norma sbagliata e divisiva che indebolisce la Sardegna, spacca il Paese e aumenta il divario tra le Regioni del Nord e quelle del Sud”. Lo ha dichiarato via sociala la presidente M5s della Sardegna Alessandra Todde dopo l’approvazione da parte del Consiglio Regionale sardo con il voto compatto dei consiglieri del campo largo di due quesiti referendari per abrogare con uno totalmnente e con l’altro parzialmente la legge del Governo che ha introdotto l’Autonomia differenziata fra le Regioni italiane.


“Dopo la Campania, l’Emilia Romagna e la Toscana, anche la Sardegna – ha sottolineato Todde- approva i due quesiti referendari: uno per abrogare totalmente la legge proposta dal Governo e l’altro per stabilire che prima di devolvere qualsiasi funzione, vengano definiti e finanziati i Livelli essenziali delle prestazioni per tutto il Paese.A chi dice che la Sardegna è al sicuro perché è una Regione a statuto speciale, ricordiamo che le risorse vengono anche dalla dimensione nazionale e che, se queste si riducono, saranno di meno anche per la Sardegna, come già è successo. Non accetteremo mai una legge che condanni il popolo sardo all’arretratezza”. “Col voto di 5 consigli regionali – ha concluso la Governatrice della Sardegna- sarà dunque possibile chiedere l’indizione del referendum. Manca solo la Puglia”.

Regioni, Fedriga: pronto anche a un terzo mandato da presidente Fvg

Regioni, Fedriga: pronto anche a un terzo mandato da presidente FvgRoma, 16 lug. (askanews) – “Ad oggi mi candiderei” per un terzo mandato, “ma al di là della mia situazione personale credo che laddove c’è un’elezione diretta con una platea ampia come quella delle regioni debba essere dato al cittadino il diritto di scegliere. Escludere a priori un candidato a una sconfitta”. Lo dice al Sole 24 Ore il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, in vetta alla classifica dei consensi tra i presidenti di Regione secondo Governance Poll 2024.


Per il governatore Fvg l’autonomia differenzita rappresenta “un’opportunità per i cittadini perché su determinate materie i territori sono in grado di dare risposte più rapide rispetto a quelle del governo centrale. Sono convinto che non creerà una spaccatura tra Nord e Sud: è falso che anche umiliante ritenere che il Mezzogiorno non sia l’altezza dell’autonomia differenziata”.

Governance Poll 2024: Fedriga (Regioni) e Guerra (Parma) al top

Governance Poll 2024: Fedriga (Regioni) e Guerra (Parma) al topRoma, 15 lug. (askanews) – Il Governance Poll 2024, lo storico sondaggio che misura il consenso di presidenti di Regione e sindaci organizzato da Noto Sondaggi per Il Sole 24 Ore, vede due vincitori differenti rispetto all’edizione 2023: il presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, con un gradimento del 68% e il sindaco di Parma, Michele Guerra, con un gradimento del 63%.


Per le Regioni il podio è completato da Stefano Bonaccini (Emilia-Romagna, 67%), dimessosi venerdì e ora eurodeputato, e Luca Zaia (Veneto, 66%). Mentre per quel che riguarda i sindaci, Guerra precede il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi (62%), e quello di Ravenna, Michele de Pascale (61%), che sarà il candidato del Pd alla successione di Bonaccini. Un podio tutto di centrosinistra.


Tornando alle regioni, al tradizionale terzetto di testa (Fedriga, Bonaccini, Zaia) che negli anni si sono avvicendati ai vertici del Governance Poll, seguono Vincenzo De Luca (Campania) e il presidente della Calabria, Roberto Occhiuto. Il lombardo Attilio Fontana consolida il risultato ottenuto nel giorno delle elezioni e con il 55% è al 9° posto. In calo il governatore del Lazio Francesco Rocca con il 47,5% si piazza in 11° posizione. Grandi novità nella classifica dei sindaci. Con Guerra, che l’anno scorso si era piazzato al quarto posto, completano il podio Manfredi e de Pascale, seguiti da sette primi cittadini al quarto posto con il 60% del gradimento: Luigi Brugnaro (Venezia), Mario Conte (Treviso), Alessandro Canelli (Novara), Mattia Palazzi (Mantova), Matilde Celentano (Latina), Claudio Scajola (Imperia), Giuseppe Cassì (Ragusa).


In affanno le grandi città, a parte Napoli, con Beppe Sala (sindaco di Milano) che passa dal primo al 19° posto, Stefano Lo Russo (Torino) che non va oltre il 57° posto, mentre a Roma Roberto Gualtieri finisce al penultimo posto in compagnia del primo cittadino di Palermo, Roberto Lagalla.