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Comunali, Conte: riflettere su abilità destra con liste civiche

Comunali, Conte: riflettere su abilità destra con liste civicheMilano, 30 mag. (askanews) – “Sono anche abilissimi nel coinvolgere e presentare liste apparentemente civiche che in realtà sono infarcite da vecchi marpioni della politica e capibastone del consenso organizzato, questo è un dato su cui anche noi dobbiamo riflettere perché la competizione diventa difficile a questo punto”. Lo ha detto il leader del M5s, Giuseppe Conte, in una conferenza stampa alla Camera, il giorno dopo il secondo turno delle elezioni comunali, annunciando un’assemblea di gruppo sul tema in programma stasera.

“In un contesto di scarsa partecipazione democratica, che è diventato una costante, si conferma l’onda restauratrice e reazionaria delle destre che sono bravissime a compattarsi in occasione delle competizioni elettorali e poi riprendono le costanti liti interne furibonde”, ha osservato Conte.

Alle Comunali nei Capoluoghi vince il centrodestra: 9 a 3 -rpt-

Alle Comunali nei Capoluoghi vince il centrodestra: 9 a 3 -rpt-Roma, 29 mag. (askanews) – Una tornata primaverile di elezioni comunali, quella iniziata col primo turno del 14 e 15 maggio scorsi e terminata oggi con i ballottaggi, conclusasi con una schiacciante vittoria del centrodestra sul centrosinistra. Erano tredici i Comuni capoluoghi di Provincia chiamati alle urne: Ancona, Brescia, Brindisi, Imperia, Latina, Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Teramo, Terni, Treviso e Vicenza. Bilancio finale: 9 a 3 per il centrodestra, con Terni finita al “civico” Stefano Bandecchi, ma sostenuto da liste molto vicine al centrodestra. Tre i Comuni passati dal centrosinistra al centrodestra: Ancona, Brindisi e Latina. Un solo Comune passato dal centrodestra al centrosinistra: Vicenza.

Al primo turno, quindi con un candidato che aveva superato il 50% dei consensi, erano andati al centrodestra Latina, Imperia, Sondrio, Treviso, mentre Brescia e Teramo erano andati al centrosinistra. Ai ballottaggi di ieri e oggi sono finite sette città, cinque delle quali state vinte dai candidati di Fdi, Lega e Fi. I partiti di governo hanno conquistato nuovamente le tre ex roccaforti rosse della Toscana: Pisa, Massa e Siena. A Pisa Michele Conti ha ottenuto la riconferma con circa il 52% dei voti, a Siena ha vinto Fabio Nicoletta col 52,15% e a Massa ha fatto il bis Francesco Persiani col 54,36%. Il centrodestra ha strappato al centrosinistra Ancona, unico capoluogo di Regione al voto, dove ha vinto Daniele Silvetti col 51,73%. Vittoria del candidato di Fdi-Lega-Fi anche a Brindisi, dove Giuseppe Marchionna l’ha spuntata col 53,99% sul candidato di Pd-M5s Roberto Fusco. Solo a Vicenza si è affermato il centrosinistra con Giacomo Possamai, che ha vinto sul filo di lana con il 50,54%, conquistando una città storicamente governata dalla destra. A Terni, come si ricordava, ha invece prevalso Stefano Bandecchi. Il patron della Ternana, candidato civico sostenuto da liste di estrema destra, ha battuto anche il candidato di Lega, Fdi e Fi.

Per quanto riguarda il primo turno a Imperia era stato confermato il sindaco uscente, l’ex ministro del governo Berlusconi Claudio Scajola. La candidata del centrodestra Matilde Celentano, aveva fatto man bassa di voti a Latina, battendo l’ex sindaco di centrosinistra Damiano Coletta. Non era cambiato l’inquilino al comune di Sondrio, Marco Scaramellini, sindaco uscente del centrodestra. Anche al Comune di Treviso non era cambiato il primo cittadino: Marco Conte, sindaco uscente del centrodestra. A Brescia si era invece affermata Laura Castelletti, ex vicesindaco del centrosinistra, mentre a Teramo la coalizione Pd-M5s aveva portato a casa il successo del sindaco uscente, Gianguido D’Alberto.

Alle Comunali nei Capoluoghi vince il centrodestra: 9a3

Alle Comunali nei Capoluoghi vince il centrodestra: 9a3Roma, 29 mag. (askanews) – Una tornata primaverile di elezioni comunali, quella iniziata col primo turno del 14 e 15 maggio scorsi e terminata oggi con i ballottaggi, conclusasi con una schiacciante vittoria del centrodestra sul centrosinistra. Erano tredici i Comuni capoluoghi di Provincia chiamati alle urne: Ancona, Brescia, Brindisi, Imperia, Latina, Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Teramo, Terni, Treviso e Vicenza. Bilancio finale: 9 a 3 per il centrodestra, con Terni finita al “civico” Stefano Bandecchi, ma sostenuto da liste molto vicine al centrodestra. Due i Comuni passati dal centrosinistra al centrodestra: Ancona e Brindisi. Due i Comuni passati dal centrodestra al centrosinistra: Latina e Vicenza.

Al primo turno, quindi con un candidato che aveva superato il 50% dei consensi, erano andati al centrodestra Latina, Imperia, Sondrio, Treviso, mentre Brescia e Teramo erano andati al centrosinistra. Ai ballottaggi di ieri e oggi sono finite sette città, cinque delle quali state vinte dai candidati di Fdi, Lega e Fi. I partiti di governo hanno conquistato nuovamente le tre ex roccaforti rosse della Toscana: Pisa, Massa e Siena. A Pisa Michele Conti ha ottenuto la riconferma con circa il 52% dei voti, a Siena ha vinto Fabio Nicoletta col 52,15% e a Massa ha fatto il bis Francesco Persiani col 54,36%. Il centrodestra ha strappato al centrosinistra Ancona, unico capoluogo di Regione al voto, dove ha vinto Daniele Silvetti col 51,73%. Vittoria del candidato di Fdi-Lega-Fi anche a Brindisi, dove Giuseppe Marchionna l’ha spuntata col 53,99% sul candidato di Pd-M5s Roberto Fusco. Solo a Vicenza si è affermato il centrosinistra con Giacomo Possamai, che ha vinto sul filo di lana con il 50,54%, conquistando una città storicamente governata dalla destra. A Terni, come si ricordava, ha invece prevalso Stefano Bandecchi. Il patron della Ternana, candidato civico sostenuto da liste di estrema destra, ha battuto anche il candidato di Lega, Fdi e Fi.

Per quanto riguarda il primo turno a Imperia era stato confermato il sindaco uscente, l’ex ministro del governo Berlusconi Claudio Scajola. La candidata del centrodestra Matilde Celentano, aveva fatto man bassa di voti a Latina, battendo l’ex sindaco di centrosinistra Damiano Coletta. Non era cambiato l’inquilino al comune di Sondrio, Marco Scaramellini, sindaco uscente del centrodestra. Anche al Comune di Treviso non era cambiato il primo cittadino: Marco Conte, sindaco uscente del centrodestra. A Brescia si era invece affermata Laura Castelletti, ex vicesindaco del centrosinistra, mentre a Teramo la coalizione Pd-M5s aveva portato a casa il successo del sindaco uscente, Gianguido D’Alberto.

Il centrodestra vince i ballottaggi, sono suoi 5 capoluogo su 7

Il centrodestra vince i ballottaggi, sono suoi 5 capoluogo su 7Roma, 29 mag. (askanews) – Il ballottaggio se lo aggiudica il centrodestra, perlomeno nei comuni capoluogo. Cinque città su sette sono state vinte dai candidati di Fdi, Lega e Fi, mentre il centrosinistra è riuscito a spuntarla solo a Vicenza con Giacomo Possamai e anche a Terni vice il ‘civico’ Stefano Bandecchi.

I partiti di governo riconquistano innanzitutto le tre ex roccaforti rosse della Toscana: Pisa, Massa e Siena. A Pisa Michele Conti ottiene la riconferma con circa il 52% dei voti, a Siena vince Fabio Nicoletta col 52,15% e a Massa fa il bis Francesco Persiani col 54,36%.Il centrodestra strappa anche Ancona, città storicamente appannaggio della sinistra. Vince Daniele Silvetti col 51,73%. Vittoria del candidato di Fdi, Lega e Fi anche a Brindisi, dove Giuseppe Marchionna la spunta col 53,99% sul candidato di Pd-M5s Roberto Fusco. A Terni, poi, prevale Stefano Bandecchi, ‘civico’ ma sostenuto da liste come Alternativa popolare più vicine al centrodestra. Il patron della Ternana batte anche il candidato di Lega, Fdi e Fi.

Solo a Vicenza, appunto, la spunta il centrosinistra con Possamai, che vince sul filo di lana con il 50,54% e conquista una città storicamente governata dalla destra. 

Ai ballottaggi affluenza al 49,64%, in calo di quasi 9 punti

Ai ballottaggi affluenza al 49,64%, in calo di quasi 9 puntiMilano, 29 mag. (askanews) – L’affluenza media definitiva nei ballottaggi dei sette capoluoghi e 34 Comuni nei quali si è votato per le comunali fino alle 15 di oggi si è fermata al 49,64%. Si tratta di un calo di quasi nove punti percentuali rispetto al primo turno di due settimane fa quando i votanti nelle 1.595 sezioni furono il 58,39%. In controtendenza Pisa, che ha fatto registrare quasi la stessa affluenza del primo turno, 56,34% contro il 56,43%. Calo meno pronunciato anche a Vicenza e Ancona dove il ballottaggio ha portato ai seggi rispettivamente il 52,78% e il 51,75%, contro il 54,2% e il 54,94% del primo turno.

 

Ballottaggi, Parziale affluenza in calo di circa nove punti

Ballottaggi, Parziale affluenza in calo di circa nove puntiMilano, 29 mag. (askanews) – L’affluenza media nei ballottaggi dei sette capoluoghi e 34 Comuni nei quali si è votato è in calo di circa nove punti percentuali, nel momento in cui sono arrivati i dati di circa due terzi delle sezioni. Se infatti al primo turno aveva votato il 59,64% il dato parziale delle 15 di oggi, con 1.038 sezioni su su 1.595, è del 50,56%. In controtendenza Pisa, dove l’affluenza al 56% è analoga a quella del primo turno. E in parte Ancona, dove è calata ma di soli tre punti percentuali.

Alluvione, Toti: nominare subito Commissario Protezione Civile

Alluvione, Toti: nominare subito Commissario Protezione CivileRoma, 27 mag. (askanews) – “Non so se” al governo “stanno ritardando, magari lo faranno domani. Ma io credo che un Commissario di Protezione Civile vada nominato” subito “perché mi sto chiedendo chi sta firmando, oltre a Bonaccini e ad altri assessori”, i provvedimenti necessari in questo momento: “Ogni cosa che si fa in questo momento”, come rimuovere fanghi o pile di rifiuti, coinvolge “rifiuti speciali, per cui serve una deroga commissariale per smaltirli in tempo breve, sennò devono andare in una discarica per rifiuti speciali. Se si vuole intervenire servono poteri speciali commissariali per la Protezione Civile per ripristinare nel più breve tempo possibile le normali condizioni di vita della popolazione”. LO ha spiegato il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti parlando, a Controcorrente su Rete 4, dell’emergenza causata dall’alluvione in Emilia Romagna, forte anche della sua “esperienza in dieci emergenze da governatore, e dieci volte nominato commissario straordinario di governo”.

“Oggi il Commissario di Protezione Civile – ha proseguito Toti – non può che essere il presidente della Regione perché la Regione ha competenza esclusiva sulla Protezione Civile. Poi, sulla ricostruzione normalmente viene scelta una personalità del territorio, anche perché, per superare l’intesa mancata di un eventuale governatore che non fosse d’accordo, occorre uno strappo politico molto potente, andare in Consiglio dei ministri, di fatto esautorare un pezzo dei poteri concorrenti delle Regioni”. “Però io credo che occorra spazzare il campo” sul fatto che su questo “si possa combattere una battaglia politica, perché – ha sottolineato Toti – sarebbe un danno alla credibilità del sistema Italia e della collaborazione tra poteri dello Stato che la politica francamente non si può permettere. Facciano Bonaccini commissario di Protezione civile e dopodichè si ragionerà se sarà lui o, con il suo accordo, un tecnico terzo” per quel che riguarda la ricostruzione.

Ballottaggi, sfida in 7 capoluoghi. Prova d’appello per Schlein

Ballottaggi, sfida in 7 capoluoghi. Prova d’appello per SchleinRoma, 27 mag. (askanews) – Ballottaggi in 41 comuni, domani e lunedì, dopo il primo turno di elezioni amministrative che ha visto la vittoria del centrodestra in quattro città – Sondrio, Treviso, Latina e Imperia – e del centrosinistra in due – Brescia e Teramo. Domani le urne restano aperte dalle 7 alle 23, lunedì dalle 7 alle 15. I riflettori sono puntati su sette capoluoghi: Vicenza, Massa, Pisa, Siena, Terni, Ancona e Brindisi.

C’è molta Toscana in questa partita che è anche un primo banco di prova per il Pd a guida Elly Schlein, un test per la maggioranza di governo a livello nazionale e, nella regione un tempo “rossa”, una sfida per il centrosinistra che tenterà di riconquistare città un tempo fedelissime alla sinistra (Massa, Pisa e Siena) ma passate al centrodestra già da qualche anno. Proprio a Massa la segretaria Schlein ha partecipato a un comizio elettorale invitando la città “a rialzare la testa” e lanciando un appello agli elettori a votare lo schieramento di centrosinistra che è “coeso” rispetto al centrodestra che se dovesse di nuovo portare a casa il sindaco poi “ricomincerà a litigare”. In pista ci sono Francesco Persiani (35,28% al primo turno), sostenuto nella tornata dello scorso 14-15 maggio da Forza Italia e Lega, che ha subito la concorrenza interna del candidato di Fdi Michele Guidi, arrivato terzo, e il chirurgo Enzo Romolo Ricci (30,05%) per il centrosinistra. Pisa, città di un altro ex segretario del Pd, Enrico Letta, è contesa tra Michele Conti, sostenuto dal centrodestra, che ha mancato l’affermazione al primo turno per una manciata di voti (49,96%) e Paolo Martinelli (41,12%), ex presidente delle Acli provinciali, sostenuto da centrosinistra ed anche dai Cinquestelle. Un esperimento politico che al primo turno non ha dato i risultati politici. A Siena il ballottaggio sarà tra Nicoletta Fabio, sostenuta dal centrodestra (30,51%) e Anna Ferretti, candidata del centrosinistra (28,8%). L’ago della bilancia sarà Fabio Pacciani, sostenuto da sette liste civiche, che ha ottenuto il 22,6% dei voti.

A Vicenza la partita è tra Giacomo Possamai (centrosinistra), che ha ottenuto il 46,23% al primo turno e il sindaco uscente Francesco Rucco (centrodestra), che si è fermato al 44,06%. A Terni va in scena un testa a testa tra Orlando Masselli, assessore uscente di Fratelli d’Italia (35,81%) e Stefano Bandecchi, presidente della Ternana, sostenuto da Alternativa Popolare (28,14%) di cui è il presidente nazionale. Esclusi dal ballottaggio la coalizione con il Pd e quella del Movimento 5 stelle. Ad Ancona si sfidano Ida Simonella (41,28%) del centrosinistra e Daniele Silvetti (45,11%) del centrodestra. A Brindisi, infine, il ballottaggio sarà tra Roberto Fusco (32,73%) del centrosinistra e Giuseppe Marchionna (44,22%) del centrodestra.

Riforme, Calderoli: bene Meloni sui Lep come elemento di coesione

Riforme, Calderoli: bene Meloni sui Lep come elemento di coesioneRoma, 26 mag. (askanews) – “Non posso che concordare con quanto ha ribadito oggi il nostro presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, che ha rimarcato opportunamente come l’introduzione dei Livelli essenziali delle prestazioni rappresenta il vero elemento di coesione a livello nazionale e rappresenta lo strumento per annullare le attuali anomalie e l’attuale diversità nei servizi, per qualità e quantità, tra singole Regioni, differenze che oggi sono sotto gli occhi di tutti”. Lo dichiara in una nota Roberto Calderoli, ministro per gli Affari Regionali e l’Autonomia.

Secondo Calderoli “ha detto bene il presidente Meloni: l’autonomia rafforzerà le competenze, le responsabilità e le virtuosità delle singole Regioni. E finalmente declineremo esplicitamente quanto previsto dalla nostra Costituzione, che attende di essere pienamente attuata, in tutti i diritti enunciati nella sua prima parte, enunciati ma appunto non declinati”. “Noi – ha sottolineato il ministro – vogliamo fare questo, noi stiamo facendo questo. Questo Governo ha raccolto questa sfida, per la prima volta nella storia repubblicana, di definire esplicitamente e analiticamente quali sono i diritti di cui possono godere i cittadini italiani, e soltanto arrivando alla definizione dei Lep questi diritti costituzionali potranno essere garantiti su tutto il territorio nazionale. Si tratta di un’impresa difficilissima, che mai nessuno ha voluto affrontare finora, un’impresa necessaria per garantire che tutti i cittadini nel Paese possano godere degli stessi diritti”, ha concluso il ministro per gli Affari Regionali e l’Autonomia.

Montagna, Calderoli: 11 mln per impianti risalita e piste sci

Montagna, Calderoli: 11 mln per impianti risalita e piste sciRoma, 25 mag. (askanews) – “Via libera all’iniziativa ‘Energia in vetta’: una serie di misure per sostenere concretamente gli impianti di risalita e le piste da sci, dal valore complessivo di circa 11 milioni. Un incentivo promosso dagli Affari Regionali che è rivolto ai gestori di queste infrastrutture sportive, per garantire il loro funzionamento anche alla luce dei maggiori costi sostenuti nella stagione invernale appena trascorsa. Vogliamo dare ancora una volta un segnale tangibile di vicinanza, supporto e aiuto a queste realtà che sono un’eccellenza per questi territori. L’iniziativa si inserisce infatti nel complesso di misure predisposte nell’interesse dei cittadini”. Così il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli.