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Autonomia, Calderoli: presto vedrò Consiglio e Giunta Lombardia

Autonomia, Calderoli: presto vedrò Consiglio e Giunta LombardiaRoma, 15 mag. (askanews) – “Questa mattina ho avuto un cordiale e proficuo incontro a Milano con il sottosegretario regionale lombardo con delega all’Autonomia, Mauro Piazza, e con il presidente della commissione speciale del Consiglio Regionale Lombardia dedicata all’Autonomia, Giovanni Malanchini. Abbiamo programmato, probabilmente per il mese di luglio, un mio incontro in Regione Lombardia, con il consiglio regionale e la giunta regionale, e ci siano prefissati incontri periodici di reciproco aggiornamento sui lavori della cabina di regia per i livelli essenziali delle prestazioni, sull’andamento dell’iter parlamentare del provvedimento, oltre che sulle iniziative della giunta regionale e della commissione speciale competente in materia di autonomia”. Lo afferma in una nota Roberto Calderoli (Lega), ministro per gli Affari Regionali e l’Autonomia.

Seggi aperti per 595 Sindaci,alle urne 4,5 milioni di italiani

Seggi aperti per 595 Sindaci,alle urne 4,5 milioni di italianiRoma, 14 mag. (askanews) – Seggi aperti nei 595 Comuni italiani che oggi e domani sono chiamati alle urne per eleggere il sindaco e rinnovare il Consiglio comunale, con oltre quattro milioni e mezzo (4.587.877, di cui 402.967 all’estero, distribuiti su 5.426 sezioni) di aventi diritto al voto. I seggi oggi sono aperti no stop fino alle 23 e poi di nuovo domani dalle 7 alle 15. Subito dopo inizierà lo spoglio delle schede. L’eventuale ballottaggio è in programma il 28 e il 29 maggio. L’affluenza alle urne odierna viene rilevata alle 12 alle 19 e a chiusura del primo giorno di votazione alle 23. Il Sindaco e il Consiglio comunale sono eletti per cinque anni.

Nei 91 Comuni alle urne con popolazione fino a 15 mila abitanti l’elezione dei consiglieri comunali è contestuale all’elezione del Sindaco e vige il sistema maggioritario. È eletto Sindaco il candidato che ottiene il maggiore numero di voti validi. Alla lista o alle liste che hanno appoggiato il candidato sindaco eletto sono attribuiti i 2/3 dei seggi. I restanti seggi sono ripartiti proporzionalmente tra le altre liste. In caso di parità di voti validi tra due candidati, si andrà al ballottaggio (28 – 29 maggio prossimi), e risulterà eletto sindaco chi tra i due candidati avrà ottenuto più voti validi. In caso di ulteriore parità, la scelta cadrà sul candidato più anziano di età. Nei 504 Comuni alle urne con popolazione oltre i 15 mila abitanti, invece, per eleggere il primo cittadino è necessaria la maggioranza assoluta dei voti validi (50% + un voto). Nel caso in cui nessun candidato a sindaco ottenga questo risultato, si procederà ad un secondo turno di votazione, in programma sempre il 28 – 29 maggio prossimi, tra i due candidati che hanno ottenuto il maggiore numero di voti validi nel primo turno. Al ballottaggio è eletto sindaco il candidato che ottiene il maggiore numero di voti validi.

Non sono ammesse alla ripartizione dei seggi le liste che non abbiano superato al primo turno la soglia del 3% dei voti validi. E’ previsto un “premio di maggioranza” alla lista o gruppo di liste che abbiano ottenuto almeno il 40% dei voti, che consiste nel 60% dei seggi, nel caso in cui nessuna altra lista o gruppo di liste collegate abbiano superato il 50% dei voti. Nei Comuni con popolazione sopra i 15 mila abitanti è permesso il voto disgiunto: l’elettore può esprimere due voti sulla stessa scheda, uno per una lista (al quale può aggiungere un voto di preferenza) e uno per un candidato presidente o sindaco, anche in una lista diversa.

L’attenzione di questa tornata elettorale sarà catalizzata dal voto in tredici città: Ancona, unica città capoluogo di regione, Brescia, Brindisi, Imperia, Latina, Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Teramo, Terni, Treviso e Vicenza, tutti capoluoghi di provincia. Il turno primaverile delle elezioni comunali si completerà il 21 maggio con il voto previsto in Valle d’Aosta (1 Comune) e Trentino- Alto Adige (3 Comuni), e il 28 e 29 maggio con le elezioni in Sicilia (128 Comuni) e Sardegna (39 Comuni).

In totale a maggio saranno eletti 766 sindaci e 10.150 consiglieri.

Comunali, dopo i buoni sondaggi primo vero test per Pd di Schlein

Comunali, dopo i buoni sondaggi primo vero test per Pd di SchleinRoma, 13 mag. (askanews) – E’ il battesimo del fuoco, elettoralmente parlando, per Elly Schlein. Il voto per i Comuni di domenica e lunedì sarà un “primo test”, come dicono anche nel Pd, anche se è ben chiaro a tutti che la vera prova della verità saranno le Europee del prossimo anno. Ma il rinnovo di 791 Comuni, tra i quali 17 capoluoghi di provincia, coinvolgerà oltre sei milioni di elettori, circa il 12% dell’intero corpo elettorale e sarà il momento per cercare una prima conferma di quella crescita registrata nei sondaggi da quando è stata eletta la nuova segretaria.

E’ un voto amministrativo, ovviamente, le dinamiche delle elezioni per i Comuni sono spesso diverse da quelle che dominano il voto nazionale e non è nemmeno possibile trarre indicazioni significative sulle alleanze – che come sempre in questi casi sono ‘a macchia di leopardo’ – ma non è certo un caso che Schlein abbia condotto una campagna elettorale intensa, in prima persona, con un tour che ha toccato la maggior parte delle città che saranno chiamate al voto. La segretaria non si è tirata indietro, non ha giocato la carta del basso profilo per un voto che ha potuto preparare solo molto in fretta, visto che la sua squadra si è insediata di fatto appena un mese fa. Schlein è andata a fare comizi in tutta Italia e ha chiuso in Toscana, a Pisa e a Siena. Due città che significano molto perché erano state conquistate per la prima volta dal centrodestra nel 2018. Davide Baruffi, responsabile enti locali del partito, lo spiega chiaramente: “Questo è un primo test per misurare la capacità espansiva nel voto reale. I sondaggi hanno fatto registrare una ripresa, adesso c’è il test vero… Dopo le sconfitte alle politiche e alle regionali di Lazio e Lombardia potrebbe il primo segnale di un’inversione di tendenza”.

Il primo obiettivo è la conferma dei comuni di Brescia e Ancona, città nelle quali il Pd e il centrosinistra già governano. Nella città lombarda c’è da proseguire il lavoro del sindaco Emilio Del Bono, che termina il suo secondo mandato e lascia il testimone alla sua vice Laura Castelletti, cresciuta nel Partito socialista e poi promotrice di una lista civica che porta il suo nome. Ad Ancona toccherà ad Ida Simonella – che ha vinto le primarie – il compito di far restare il Pd alla guida del Comune, in questi anni guidato da Valeria Mancinelli. Ma, appunto, i democratici contano di poter riprendere anche i capoluoghi toscani espugnati dalla destra – Massa, Pisa e Siena – e sono ottimisti anche su Vicenza, dove è candidato Giacomo Possamai, 33 anni, che come Schlein ha nel curriculum un’esperienza nel comitato elettorale di Barack Obama. Continua Baruffi: “Confermare le città dove amministriamo noi, tornare a vincere in Toscana e riuscire a strappare qualcosa di importante al nord come Vicenza darebbe un segnale forte, daremmo l’idea di un Pd espansivo”.

Il lavoro sulle alleanze c’è stato anche questa volta, “la nostra indicazione come segreteria è stata provare a costruire fronti larghi, partendo dai programmi, dalle cose da fare. Certo, non c’era un modello precostituito, e non sarebbe stato possibile un tavolo nazionale con M5s e Azione-Iv”. Il risultato è uno schema molto variabile, in quasi tutte le città-chiave citate sopra Pd e M5s correranno separati: niente accordo a Brescia e Ancona, e nemmeno a Vicenza, Massa e Siena. Solo a Pisa Pd e 5 stelle sono alleati, e in questo caso Calenda e Renzi corrono per conto proprio. Ma i centristi vanno da soli anche a Siena, addirittura divisi tra loro: Azione e Iv sostengono due candidati diversi nella città del palio. Calenda e Renzi sono divisi anche a Massa, con l’ex premier che sostiene il candidato Pd Enzo Ricci e il leader di Azione che appoggia il sindaco di centrodestra uscente Francesco Persiani.

Di fatto, sui capoluoghi al voto Pd e M5s saranno insieme a Pisa, Latina, Teramo, Brindisi, più Siracusa e Catania, dove però si voterà a fine mese. Con i centristi l’accordo, nelle principali città, è a Latina, oltre che – come detto – a Brescia, Vicenza e Ancona. Per la definizione delle alleanze c’è tempo, proprio le Europee del prossimo anno saranno decisive per definire i rapporti di forza tra Pd, M5s e centristi. E nel frattempo sarà importante il risultato delle elezioni in Molise, in programma a fine giugno, dove i democratici sosterranno il candidato 5 stelle Roberto Gravina, attuale sindaco di Campobasso. Ma è chiaro che fino al voto per il Parlamento europeo sarà soprattutto la competizione a dominare i rapporti tra le opposizioni. E per Schlein, appunto, è fondamentale ora dimostrare che il consenso nei sondaggi si traduce anche in voti nelle urne.

Comunali, 13 città al voto: da Ancona a Siena, da Brescia a Terni

Comunali, 13 città al voto: da Ancona a Siena, da Brescia a TerniRoma, 13 mag. (askanews) – Occhi puntati sulle sfide nelle 13 città più popolose tra i 595 Comuni che domani e lunedì sono chiamati alle urne per rinnovare sindaci e Consigli comunali: si va da Ancona, unico capoluogo di regione al voto, a Brescia, da Brindisi ad Imperia, da Latina a Massa, da Pisa a Siena, da Sondrio a Teramo, da Terni a Treviso fino a Vicenza. Sette sono attualmente amministrate dal centrodestra, sei dal centrosinistra.

Sull’esito delle urne aleggia l’incognita astensionismo, in continua crescita nelle ultime consultazioni: alle amministrative del giugno 2022 ha votato il 54% degli aventi diritto, il 5,4% in meno rispetto alla precedente tornata. Vediamo nel dettaglio le 13 città che vanno al voto.

Ancona: il primo cittadino uscente è Valeria Mancinelli (Pd), premiata qualche anno fa come migliore sindaco d’Europa. In corsa per toglierle la fascia tricolore ci sono Ida Simonella (centrosinistra), sostenuta da sei liste, tra cui il Pd e i Riformisti Azione-Iv-Calenda. Simonella, attuale assessore comunale al Piano Strategico e al Porto, se la dovrà vedere, tra gli altri, con Enrico Sparapani, candidato del M5s, e Daniele Silvetti, espressione del centrodestra (FdI, FI, Lega e altre quattro liste civiche). Nelle liste elettorali di Ancona ci sono almeno 72 centenari, il più anziano ha 109 anni. Brescia: il sindaco uscente è Enrico Del Bono, del centrosinistra, che ha guidato per 10 anni la città Capitale della Cultura 2023, assieme a Bergamo. Tra i candidati a primo cittadino ci sono Laura Castelletti, attuale vicesindaco, sostenuta dal centrosinistra e dal Terzo Polo; Fabio Rolfi per il centrodestra, ex vicesindaco ai tempi della giunta Paroli; Alessandro Lucà, sostenuto da una coalizione formata da M5s, Unione Popolare e Partito Comunista Italiano; Alessandro Maccabelli, sostenuto dalla lista civica Maddalena.

Brindisi: l’attuale primo cittadino Riccardo Rossi cerca la riconferma, sostenuto dalla lista Brindisi Bene Comune – Alleanza Verdi Sinistra. Il Partito democratico assieme al M5s punta su Roberto Fusco, mentre il centrodestra schiera Giuseppe Marchionna, ex sindaco di Brindisi dal 1990 al 1992. Le liste Movimento Regione Salento e Uguaglianza cittadina appoggiano Pasquale Luperti. Imperia: sono quattro i candidati sindaci che sfideranno Claudio Scajola, nella corsa per la carica di primo cittadino dell’unico capoluogo di provincia al voto in Liguria. L’ex ministro dell’Interno, già sindaco nel 1980, si troverà di fronte Ivan Bracco – il vicecommissario di polizia, che ha indagato su Scajola in sei inchieste – sostenuto dal centrosinistra; Enrico Lauretti, candidato della lista Società Aperta; Stefano Semeria per il Movimento 5 Stelle; Luciano Zarbano, appoggiato dalla lista Imperia Senza Padroni.

Latina: nella cittadina del sud del Lazio, commissariata dal settembre 2022 dopo lo scioglimento del Consiglio comunale, guidato da Damiano Coletta, si torna alle urne per la quarta volta in sei anni. Sarà un duello tra lo stesso Coletta, candidato da Pd e 5Stelle e Matilde Celentano sostenuta da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Udc-Dc, lista Matilde Celentano sindaco. Massa: il centrodestra si presenta al voto diviso. Da una parte Forza Italia, Lega e alcune liste civiche sostengono l’attuale sindaco Francesco Persiani, dall’altro Fratelli d’Italia assieme a Noi Moderati, Nuovo Psi, punta sull’assessore Marco Guidi. Enzo Ricci, segretario comunale del Pd, è il candidato Dem, Alleanza Verdi e Sinistra. MoVimento 5 stelle e Unione Popolare si affidano a Daniela Bennati, attiva nel terzo settore, alla sua prima esperienza politica.

Pisa: c’è una larga coalizione di centrodestra, composta da Fdi, FI, Lega, Udc, Pli e altre cinque liste, che supporta l’attuale sindaco, Michele Conti. Pd e M5s sono uniti nel sostenere Paolo Martinelli, che può contare anche sull’appoggio di altre tre liste civiche. Tra i candidati sindaci ci sono anche Alexandra Dei, Francesco Auletta, Edoardo Polacco e Rita Mariotti, espressioni di movimenti e liste civiche.

Siena: sono otto i candidati che ambiscono allo scranno più alto di Palazzo Pubblico, con affaccio su piazza del Campo, occupato dall’attuale sindaco, Luigi De Mossi (Cdx). Il centrodestra unito appoggia Nicoletta Fabio. Discorso diverso nel centro sinistra con il Pd che sostiene Anna Ferretti e M5s che punta su Elena Boldrini. Ci sono poi Azione che vota per Roberto Bozzi e Italia viva che ha scelto invece Massimo Castagnini. La lista si chiude con Alessandro Bisogni, Emanuele Montomoli e Fabio Pacciani candidati da diverse liste civiche.

Sondrio: il sindaco uscente, Marco Scaramellini, tenta il bis, sostenuto da un’ampia coalizione di centrodestra a partire da FdI, FI e Lega. Il candidato per il centrosinistra è Simone Del Curto appoggiato anche dalla lista Futuro insieme. C’è anche Luca Zambon ‘front runner’ della lista “Letizia Moratti presidente”. Sono nelle elezioni del 2013 Sondrio ha scelto il sindaco al primo turno.

Teramo: nella cittadina abruzzese, Pd e M5s hanno trovato un accordo nel sostenere il sindaco uscente, Gianguido D’Alberto, che potrà contare su altre sette liste civiche per ottenere la riconferma. A contendere la fascia tricolore ci sono anche Carlo Antonetti per il centrodestra e Maria Cristina Marroni, coordinatrice provinciale di Italia Viva.

Terni: c’è tutto il centrodestra compatto, più alcune liste civiche, dietro la candidatura a sindaco di Orlando Masselli, assessore al Bilancio nella giunta di Leonardo Latini. Il Partito Democratico, con i verdi e alcune liste civiche, sostiene Josè Maria Kenny, ingegnere e professore universitario di origini argentine, mentre M5s punta sul medico Claudio Fiorelli. C’è poi Stefano Bandecchi, patron di UniCusano, presidente della Ternana Calcio e coordinatore nazionale di Alternativa Popolare, che proverà ad inserirsi nella corsa a Palazzo Spada. In lizza anche Paolo Cianfoni, sostenuto dalla lista Alleanza degli Innovatori, Emanuele Fiorini, con la lista Fiorini per Terni e Silvia Tobia, candidata della lista Potere al Popolo.

Treviso: Mario Conte, attuale primo cittadino ed esponente del centrodestra, punta alla conferma sulla poltrona di sindaco al Salone di Palazzo dei Trecento, grazie al sostegno di FdI, FI e Lega. Il centrosinistra, con Pd, Europa Verde e diverse liste civiche, propone Giorgio De Nardi. Inedita alleanza tra Azione e Italia Viva che con il Terzo Polo si compatta dietro a Nicolò Rocco. M5s assieme all’Unione popolare schiera Maurizio Mestriner. La lista civica Il Popolo della famiglia candida Luigino Rancan.

Vicenza: sono sette i candidati alla corsa di sindaco a Vicenza, a cominciare dall’inquilino di Palazzo Trissino, il sindaco uscente Francesco Rucco, espressione dal centrodestra. In lizza c’è anche Giacomo Possamai, capogruppo Pd alla Regione Veneto, sostenuto da quattro liste civiche. Per il MoVimento 5 stelle corre Edoardo Bortolotto, mentre Claudio Cicero, Stefano Crescioli e Lucio Zoppello sono i candidati di tre liste civiche. Ad appoggiare Annarita Simone, unica donna candidata sindaca, ci sono Unione Popolare, Pci e Partito del Sud raccolti nella lista civica “La Comune”.

Comunali, domani e lunedì si vota in 595 città, 4,5 mln alle urne

Comunali, domani e lunedì si vota in 595 città, 4,5 mln alle urneRoma, 13 mag. (askanews) – Sono 595 i Comuni che domani e lunedì sono chiamati alle urne per eleggere il sindaco e rinnovare il Consiglio comunale, con oltre quattro milioni e mezzo (4.587.877, di cui 402.967 all’estero, distribuiti su 5.426 sezioni) di aventi diritto al voto. I seggi saranno aperti domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15. Subito dopo inizierà lo spoglio delle schede. L’eventuale ballottaggio è in programma il 28 e il 29 maggio. Il sindaco e il Consiglio comunale sono eletti per cinque anni.

Nei Comuni con popolazione fino a 15 mila abitanti (91, ndr), l’elezione dei consiglieri comunali è contestuale all’elezione del sindaco e vige il sistema maggioritario. È eletto sindaco il candidato che ha ottenuto il maggiore numero di voti validi. Alla lista o alle liste che hanno appoggiato il candidato sindaco eletto sono attribuiti i 2/3 dei seggi. I restanti seggi sono ripartiti proporzionalmente tra le altre liste. In caso di parità di voti validi tra due candidati, si andrà al ballottaggio (28 – 29 maggio prossimi), e risulterà eletto sindaco chi tra i due candidati avrà ottenuto più voti validi. In caso di ulteriore parità, la scelta cadrà sul candidato più anziano di età. Nei Comuni con popolazione oltre i 15 mila abitanti (504, ndr) per eleggere il primo cittadino è necessaria la maggioranza assoluta dei voti validi (50% + un voto). Nel caso in cui nessun candidato a sindaco ottenga questo risultato, si procederà ad un secondo turno di votazione, in programma sempre il 28 – 29 maggio prossimi, tra i due candidati che hanno ottenuto il maggiore numero di voti validi nel primo turno. Al ballottaggio è eletto sindaco il candidato che ottiene il maggiore numero di voti validi.

Non sono ammesse alla ripartizione dei seggi le liste che non abbiano superato al primo turno la soglia del 3% dei voti validi. E’ previsto un “premio di maggioranza” alla lista o gruppo di liste che abbiano ottenuto almeno il 40% dei voti, che consiste nel 60% dei seggi, nel caso in cui nessuna altra lista o gruppo di liste collegate abbiano superato il 50% dei voti. Nei Comuni con popolazione sopra i 15 mila abitanti è permesso il voto disgiunto: l’elettore può esprimere due voti sulla stessa scheda, uno per una lista (al quale può aggiungere un voto di preferenza) e uno per un candidato presidente o sindaco, anche in una lista diversa.

L’attenzione di questa tornata elettorale sarà catalizzata dal voto in tredici città: Ancona, unica città capoluogo di regione, Brescia, Brindisi, Imperia, Latina, Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Teramo, Terni, Treviso e Vicenza, tutti capoluoghi di provincia. Il turno primaverile delle elezioni comunali si completerà il 21 maggio con il voto previsto in Valle d’Aosta (1 Comune) e Trentino- Alto Adige (3 Comuni), e il 28 e 29 maggio con le elezioni in Sicilia (128 Comuni) e Sardegna (39 Comuni).

In totale a maggio saranno eletti 766 sindaci e 10.150 consiglieri.

Pnrr, la Conferenza delle Regioni giovedì incontra ministro Fitto

Pnrr, la Conferenza delle Regioni giovedì incontra ministro FittoRoma, 12 mag. (askanews) – E’ convocata una riunione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome in seduta straordinaria, in presenza, per giovedì 18 maggio (alle 11 in Via Parigi, 11 – Roma) con il seguente ordine del giorno: 1) Comunicazioni del Presidente; 2) Esame questioni all’ordine del giorno della Conferenza Stato-Regioni straordinaria; 3) Commissione istruzione, università e ricerca – Coordinamento Regione Lazio. Valutazioni in merito alla proposta del ministero dell’Istruzione e del Merito sui criteri di riparto delle risorse Pnrr (700 milioni di euro) destinate al potenziamento dell’offerta formativa degli ITS – Punto all’esame della Commissione nella riunione programmata per il 17 maggio 2023; 4) Varie ed eventuali.

Autonomia, Zaia: si concilia con cooperazione europea

Autonomia, Zaia: si concilia con cooperazione europeaVenezia, 12 mag. (askanews) – Per il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, “la cooperazione europea si concilia con l’autonomia”. Il governatore lo ha detto stamani a Mestre, intervenendo al Festival internazionale della Geopolitica Europea all’M9 – Museo del ‘900. Zaia ha sottolineato che questo è “un modello attuale che ci permetterà di entrare nel club di chi conta a livello europeo”. Per Zaia “questa dev’essere la visione, la verità è che il nostro Paese ha bisogno di un tagliando”.

Montagna, Calderoli: 4 mln per investimenti in imprese femminili

Montagna, Calderoli: 4 mln per investimenti in imprese femminiliRoma, 9 mag. (askanews) – “Via libera al bando dedicato al finanziamento delle imprese femminili innovative montane. Sono previsti circa 4 milioni di euro per supportare investimenti ad alto contenuto tecnologico e innovativo, che siano sostenuti da imprese femminili ubicate in Comuni montani. Un ulteriore segnale di attenzione nei confronti di questi territori e delle donne che muovono la montagna, a cui è stata dedicata la recente Giornata internazionale della Montagna. Questa iniziativa si inserisce infatti nel complesso di misure predisposte nell’interesse dei cittadini che abitano in montagna, come ad esempio il raddoppio dei fondi Fosmit ed i lavori per la nuova legge della montagna. Come già fatto in passato, anche questa volta ci tengo ad assicurare il mio impegno per i territori montani. Un patrimonio del nostro Paese che può e deve essere non solo valorizzato ma anche sostenuto a dovere. Il mio lavoro va esattamente in questa direzione”. Lo afferma il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli.

Autonomia, insediato Comitato Lep:Calderoli cede timone a Cassese

Autonomia, insediato Comitato Lep:Calderoli cede timone a CasseseRoma, 9 mag. (askanews) – “Oggi si è ufficialmente insediato il Clep, comitato per l’individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali. Un prestigioso gruppo di 61 esperti che offre gratuitamente le proprie competenze e professionalità a supporto del lavoro della cabina di regia, con l’obiettivo di individuare finalmente quei diritti civili e sociali che il cittadino italiano può pretendere dai vari soggetti costituenti la Repubblica italiana. Un percorso che verrà affrontato da un punto di vista tecnico e non politico, quale è la natura di questo comitato. Da oltre 22 anni c’è un vuoto normativo che deve essere colmato, individuando finalmente quei diritti civili e sociali stabiliti nella prima parte della Costituzione che non possono essere considerati di destra o di sinistra ma sono di tutti i cittadini italiani. Sotto la sapiente guida del Professor Cassese, come ‘capitano’ di questa avventura, sono certo che il Clep saprà affrontare questa storica sfida. Buon lavoro a tutti”. Così il ministro degli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli.

Il Professor Cassese ha dunque illustrato ai componenti del Clep (alcuni in presenza e altri collegati da remoto) le modalità con cui procederanno i lavori del comitato, dettando i tempi e le modalità di organizzazione delle attività. Si procederà alla costituzione di gruppi di lavoro, distinti per aree tematiche. Una prima parte dei lavori sarà dedicata all’individuazione di materie o ambiti di materia che abbiano o non abbiano riferibilità con i Lep. Ci sono infatti materie che, non avendo incidenza su diritti civili e sociali, non hanno necessità di individuazione Lep. Tale fase occuperà la prima parte dei lavori, che si prevede di concludere entro giugno. Verrà poi una seconda fase, durante la quale si procederà alla definizione dei livelli essenziali delle prestazioni per le materie o gli ambiti di materia restanti. Si prevede di concludere questa seconda parte dei lavori entro ottobre.

Enti locali, Calderoli: al via incentivi per aggregazione servizi

Enti locali, Calderoli: al via incentivi per aggregazione serviziRoma, 27 apr. (askanews) – “E’ proseguito anche oggi il lavoro delle Conferenze Unificata e Stato-Regioni, riunite questo pomeriggio per una seduta straordinaria. Proprio in sede di Conferenza Unificata è arrivato il via libera agli incentivi per gli enti locali che aderiscono a riorganizzazioni e aggregazioni dei servizi pubblici locali, con un’intesa raggiunta all’unanimità”. Lo dichiara in una nota il ministro per gli Affari reigonali e l’Autonomia, Roberto Calderoli.

“L’obiettivo di questo provvedimento – spiega Calderoli – è favorire l’efficientamento dei servizi resi ai cittadini grazie al potenziamento delle aggregazioni, incentivando gli enti locali che riorganizzano i propri servizi pubblici in funzione di questo. Una misura che rientra negli adempimenti del Pnrr, approvata secondo i tempi previsti. E’ stato inoltre garantito l’impegno del governo a reperire risorse aggiuntive da destinare a incentivi per gli enti territoriali, compatibilmente con il quadro di finanza pubblica”.