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Comunali, Casellati: da governo no iniziative. Ascolti Parlamento

Comunali, Casellati: da governo no iniziative. Ascolti ParlamentoRoma, 27 apr. (askanews) – “Il governo non ha adottato alcuna iniziativa di modifica del sistema elettorale dei Comuni”. Lo ha detto la ministra delle Riforme istituzionali e la semplificazione normativa Elisabetta Casellati rispondendo alla Camera, durante il Question Time, a un’interrogazione sulla possibile riforma del sistema di elezione degli organi delle amministrazioni comunali presentata dalla deputata del Pd Simona Bonafè.

Casellati ha spiegato che la commissione Affari costituzionali del Senato “sta procedendo al vaglio in sede referente di una serie di progetti di legge tra loro abbinati, vertenti sull’ordinamento delle Province, alcuni dei quali contengono al loro interno anche norme sul sistema di elezione dei sindaci dei Comuni con più di 15mila abitanti. Si tratta di un segmento, seppure molto rilevante, di una riflessione più vasta che le commissioni parlamentari stanno svolgendo e che coinvolge l’assetto delle autonomie locali a più livelli. La questione su cui il quesito si concentra dovrà trovare dunque uno sbocco coerente anche in questa prospettiva all’esito di un esame esaustivo e sistematico della materia”. “Alla luce del doveroso rispetto l’esame parlamentare in corso – ha sottolineato Casellati – è mia opinione che in questa fase il governo debba anzitutto raccogliere le sollecitazioni e le istanze emerse in sede parlamentare”.

Pnrr, Decaro (Anci): c’è accanimento nei confronti dei Comuni

Pnrr, Decaro (Anci): c’è accanimento nei confronti dei ComuniRoma, 27 apr. (askanews) – “Noi non riscontriamo dei ritardi e poi se guardiamo i numeri, i comuni hanno 40 miliardi di euro, che sono una cifra enorme, che non abbiamo mai avuto la possibilità di spendere queste risorse nel nostro Paese, però sono il 19% dei 200 miliardi. Tutti si preoccupano di quel 19% nessuno sa dove stanno le risorse dell’altro 81% dei fondi del PNRR. Non so perché c’è un accanimento particolare nei confronti dei Comuni. Noi dall’indagine che abbiamo fatto presto l’Anac dove vengono comunicate tutte le gare, abbiamo ricevuto 31 miliardi abbiamo fatto gare per 17,7 miliardi di euro cioè il 56% è già in gara, già oggi è in gara per quei progetti. Stiamo facendo la nostra parte, i progetti sono tantissimi. Quando c’erano i bandi tutti dicevano che i comuni non ce l’avrebbero fatta mai a rispondere non hanno personale non hanno risorse economiche per affidarsi all’esterno, questo è vero, però abbiamo presentato a quei bandi progetti per 80 miliardi di euro, il doppio di quello che ci veniva richiesto”. Lo ha detto Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), a 24 Mattino su Radio 24.

Pnrr, Decaro (Anci): bene impegno governo su soluzioni per asili nido

Pnrr, Decaro (Anci): bene impegno governo su soluzioni per asili nidoRoma, 26 apr. (askanews) – “Abbiamo ascoltato con attenzione le parole con le quali il ministro Fitto ha illustrato alla Camera lo stato di avanzamento della misura del Pnrr destinata a garantire alle famiglie italiane 264 mila nuovi posti negli asili nido. È un obiettivo che l’Italia non può mancare e al quale i Comuni non sono disposti a rinunciare. Per questo prendiamo atto dell’impegno assunto oggi dal governo davanti al Parlamento di ‘salvare gli asili nido’, come ha detto il ministro”. Così il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, ha commentato l’informativa resa oggi in Parlamento dal ministro Fitto a proposito della realizzazione dei progetti del Pnrr.

“Fin dal primo giorno l’Anci ha segnalato le criticità che potevano mettere a rischio la realizzazione di questo importante piano. Come oggi ha confermato il ministro, fin dall’inizio ci sono stati ritardi nella procedura per l’individuazione degli interventi da finanziare. Successivamente, i Comuni titolari degli interventi hanno dovuto aspettare quattro mesi prima che fosse possibile sottoscrivere le convenzioni con il Ministero, e da quel momento sono stati concessi loro solo sei mesi per redigere i progetti, attivare le procedure di gara e aggiudicare i lavori. Non ci risulta ci sia un particolare allarme in merito alle scadenze, quindi chiediamo nel dialogo costruttivo con il governo , di verificare le attività dei singoli comuni e di gestire con flessibilità le date intermedie del cronoprogramma”, ha aggiunto. “Come siamo stati puntuali nel denunciare i problemi così saremo disponibili a individuare in uno spirito di collaborazione istituzionale tutte le soluzioni possibili. Per noi è inaccettabile anche solo l’idea che si rinunci a un obiettivo così importante per le famiglie italiane”, ha concluso il presidente dell’Anci.

Autonomia, Calderoli: bene via libera a Ddl da presidenza Senato

Autonomia, Calderoli: bene via libera a Ddl da presidenza SenatoRoma, 26 apr. (askanews) – “La comunicazione odierna data in Aula dalla presidenza del Senato, che ha annunciato il parere favorevole al ddl sulla Autonomia differenziata – rilevando che nulla osta e che ‘non contiene disposizioni estranee al proprio oggetto come espresso dalla legislazione vigente’- rappresenta un altro passo avanti che segue di pochi giorni il via libera della commissione Bilancio a Palazzo Madama, dove l’autonomia ha ricevuto il parere favorevole in relazione alla sua natura di provvedimento collegato alla manovra di finanza pubblica. Questo via libera odierno permette di far approdare il provvedimento in prima commissione. Bene, stiamo rispettando i tempi, stiamo procedendo passaggio dopo passaggio: avanti così verso l’autonomia differenziata!”. Lo afferma Roberto Calderoli, ministro per gli Affari Regionali e l’Autonomia.

Province, Calderoli: obiettivo è tornare a voto diretto nel 2024

Province, Calderoli: obiettivo è tornare a voto diretto nel 2024Roma, 21 apr. (askanews) – Il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, intervistato dal Corriere della Sera, torna a chidere l’eliminazione del ballotaggio nelle elezioni per i sindaci dei Comuni sopra i 15mila abitanti: “Il caso di Udine è emblematico – spiega Calderoli -. Chi ha vinto (il candidato sindaco del centrosinistra, Ndr) ha preso meno voti di quanti ne aveva presi il sindaco uscente al primo turno. Così non viene rispettata la volontà popolare”. E’ vero che è un voto democratico anche quello del ballottaggio, “ma i cittadini si sono già espressi una volta, non capiscono perché devono essere costretti a tornare ai seggi dopo due settimane. Così non vince chi ha il consenso ma chi ha più capacità di mobilitazione degli iscritti e dei simpatizzanti”.

Secondo il ministro per gli Affari regionali “il sistema elettorale migliore è quello delle Regionali che di norma è su un unico turno, con premio di maggioranza per chi supera il 40%. È un modello che ha garantito governabilità e stabilità. Ma farei un’altra modifica: basta voto disgiunto, è una vera sciocchezza. Se il sistema è bipolare non si capisce perché un sindaco può trovarsi a governare con una maggioranza di altro colore”. Sul tema del ripristino delle Province Calderoli ha spiegato che “la prima ipotesi era che si procedesse con una iniziativa governativa, ma poi si è preferito lasciare la palla al Parlamento. C’è la volontà di ritornare all’elezione diretta del presidente della Provincia e di eleggere i consiglieri su liste provinciali con le preferenze. Torniamo agli enti che la riforma Delrio ha azzoppato, lasciandoli in vita ma stravolgendone il modo d’elezione e togliendogli competenze”.

Sui tempi, ha aggiunto Calderoli, “si sta lavorando perché si possa riallineare tutto il sistema nel 2024. Il nostro obiettivo è approvare la legge entro ottobre per indire un turno unico di voto nella primavera 2024 per le elezioni Europee e per le Province e i sindaci delle città metropolitane”.

Migranti, Fedriga: prossima settimana incontro Regioni-Piantedosi

Migranti, Fedriga: prossima settimana incontro Regioni-PiantedosiTrieste, 20 apr. (askanews) – “Probabilmente la prossima settimana ci sarà l’incontro in Conferenza delle Regioni con il ministro Piantedosi, il Commissario Valenti, e il ministro Musumeci”. Così Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle regioni, rispondendo ad una domanda sull’istituzione del Commissario per i migranti.

“Ci sono posizioni politiche legittimamente diverse. Penso che serva rispetto per tutte – sostiene fedriga -. C’è chi come me, ad esempio, crede che l’abolizione o la riduzione della protezione speciale sia cosa corretta. Non è una protezione internazionale e che diventa, come di fatto è stata la protezione umanitaria, qualcosa che può tenere dentro tutto e il contrario di tutto. Penso, dall’altro lato, che invece bisogna tutelare le protezioni internazionali, ovvero lo status di rifugiato e la protezione sussidiaria. Altri presidenti non la pensano così, legittimamente: abbiamo opinioni molto diverse”.

Caner: Conferenza delle Regioni contraria a cibo sintetico

Caner: Conferenza delle Regioni contraria a cibo sinteticoRoma, 19 apr. (askanews) – “La Conferenza delle Regioni è contraria all’introduzione nel nostro mercato – eccellenza agroalimentare mondiale – di cibi sintetici”. Lo ha dichiarato il coordinatore della Commissione agricoltura della Conferenza delle Regioni, Federico Caner.

“Pertanto abbiamo espresso un Parere positivo, in sede di Conferenza Stato-Regioni, al decreto che dispone il divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici. Crediamo che bisogna fermare i cibi sintetici per non impoverire la qualità dei nostri prodotti. Abbiamo quindi le stesse perplessità già espresse verso le farine di insetti”, ha aggiunto. “Per non parlare dei poco conosciuti rischi per la salute e della mancanza adeguata di informazioni a riguardo. Tutti gli aspetti della sicurezza alimentare del cibo devono essere in primo piano, dai rischi per allergie e tumori, ma anche quelli relativi all’etica e alla cultura del cibo e degli alimenti, che si collegano alla qualità agricola e industriale, alla difesa dell’ambiente e a proteggere e salvaguardare le biodiversità, e cioè i nostri prodotti e la ricchezza della nostra alimentazione”, ha detto ancora.

Migranti, Occhiuto: decisione governatori sinistra è strumentale

Migranti, Occhiuto: decisione governatori sinistra è strumentaleRoma, 17 apr. (askanews) – “Rispetto sempre le decisioni dei miei colleghi presidenti, questa volta però ho il sospetto che siano orientate più da sensibilità politiche, visto che si tratta di quattro uniche regioni di centrosinistra, più che da ragioni oggettive. Io governo una regione che rischia di essere travolta dai flussi, quindi capisco quanto importante possa essere lo stato d’emergenza”. Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, parlando, a 24 Mattino su Radio 24, del rifiuto dei governatori di sinistra di Toscana, Puglia, Campania ed Emilia Romagna di siglare l’intesa col governo sullo stato di emergenza per i migranti.

Secondo Occhiuto “i migranti che sbarcano in Calabria dovrebbero essere identificati e poi nel caso rimpatriati in pochissimi giorni, al massimo in qualche settimana, a volte con le procedure ordinarie passano 60-80-90 giorni. Con la dichiarazione di emergenza l’auspicio è che si possa fare tutto più velocemente e con procedure accelerate. I migranti che sbarcano a Roccella, in un Comune della provincia di Reggio Calabria, a volte sono costretti a stare in una tenda, se il governo aiuta i sindaci coinvolti nella prima accoglienza dando la possibilità a questi sindaci di individuare dei centri che svolgono questa attività in maniera più organizzata, penso sia una buona cosa”, ha concluso il governatore della Calabria.

Sindaci centrosinistra grandi città: no a cancellazione protezione speciale

Sindaci centrosinistra grandi città: no a cancellazione protezione specialeRoma, 16 apr. (askanews) – “Come sindaci, come amministratori, come cittadini che quotidianamente si impegnano nei territori per cercare di garantire le migliori risposte alle criticità che le nostre Comunità esplicitano, siamo molto preoccupati per le proposte in discussione relative alle modifiche all’unico sistema di accoglienza migranti effettivamente pubblico, strutturato, non emergenziale che abbiamo in Italia. La preoccupazione delle città è massima a fronte di emendamenti proposti da alcuni partiti al DL 591 dopo le tante evidenze a cui il nostro ordinamento ha dovuto porre rimedio in questi anni. Non bisogna ragionare in ottica emergenziale ed è secondo noi sbagliato immaginare l’esclusione dei richiedenti asilo dal Sai, precludendo loro qualunque percorso di integrazione e una reale possibilità di inclusione ed emancipazione nelle nostre comunità”. Lo scrivono in un documento a sei firme sulle politiche di immigrazione del Governo Meloni, i sindaci delle più grandi città italiane giudate dal centrosinistra: Roberto Gualtieri per Roma Roberto Gualtieri, Beppe Sala per Milano, Dario Nardella per Firenze, Gaetano Manfredi per Napoli, Stefano Lo Russo per Torino, Matteo Lepore per Bologna.

“Non condividiamo – denunciano i sei Sindaci metropolitani- la cancellazione della protezione speciale, misura presente in quasi tutti i Paesi dell’Europa occidentale, mentre circa il 50% dei migranti presenta vulnerabilità ed è in parte significativa costituito da nuclei familiari. Queste scelte qualora adottate, non potrebbero che procurare infatti una costante lesione dei diritti individuali e innumerevoli difficoltà che le nostre comunità hanno già dovuto affrontare negli anni scorsi, a fronte di un importante aumento di cittadini stranieri condannati appunto all’invisibilità”. “Tutto questo – denunciano ancora – mentre il sistema dei Cas, mai uscito da un assetto emergenziale, è saturo e purtroppo inadeguato ad accogliere già oggi chi proviene dai flussi della rotta mediterranea come da quella balcanica. Insufficiente, sia per numeri sia per le modalità d’accoglienza sia per i servizi di accompagnamento, protezione ed inclusione, assenti. E in questo quadro occorre ripensare anche il sistema di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati cui occorre applicare logiche distributive che evitino la concentrazione nelle sole grandi città”

Autonomia, Calderoli presenta riforma a direttivo Confagricoltura

Autonomia, Calderoli presenta riforma a direttivo ConfagricolturaRoma, 12 apr. (askanews) – Il ministro per gli Affari regionali e per l’Autonomia Roberto Calderoli ha partecipato oggi alla seduta del direttivo di Confagricoltura, su invito del presidente Massimiliano Giansanti, per presentare la riforma dell’autonomia differenziata e confrontarsi sul tema.

“Prosegue anche oggi la mia operazione verità sulle potenzialità dell’autonomia differenziata – ha spiegato Calderoli in una nota diffusa al termine dell’incontro -. L’incontro è stato proficuo, cordiale e molto positivo per esporre il nostro ambizioso progetto. Anche in questa sede ho ribadito la buona fede dell’autonomia e l’obiettivo alla base della riforma: permettere a tutti i territori di sviluppare al meglio le proprie potenzialità, garantendo così a tutta l’Italia di correre unita come un treno ad alta velocità. A chi contesta questa visione, ho posto il caso di un padre con due figli di cui uno studioso e l’altro meno: la scelta giusta per ridurre il divario tra i due è stimolare il figlio meno studioso ad impegnarsi oppure frenare quello più studioso? Naturalmente la prima, e lo stesso voglio fare con l’autonomia. E’ una sfida di responsabilità che il Paese può vincere, rilanciando l’Italia da nord a sud”, ha concluso Calderoli.