Roma, 11 apr. (askanews) – “E’ stata ufficialmente insediata la cabina di regia per l’individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni, che il Paese attende da oltre vent’anni e che saranno fondamentali anche per l’attuazione dell’autonomia differenziata. Un incontro che è stato l’occasione utile per condividere tra i diversi Ministeri l’opportuna pianificazione delle operazioni necessarie all’individuazione dei Lep con relativi costi e fabbisogni standard”. Lo fa sapere in una nota il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, al termine della cabina di regia.
“Ho raccolto – spiega Calderoli – la piena disponibilità da parte di tutti a operare in sinergia per procedere in questa direzione. C’è l’impegno ad istituire tavoli tecnici interministeriali per il proseguimento delle operazioni e il raggiungimento dell’obiettivo finale. L’autonomia differenziata è un’opportunità per il Paese, il governo ne riconosce le potenzialità e procede convintamente”.
Roma, 6 apr. (askanews) – “A chi si ostina a dire che l’autonomia spacca il Paese e aumenta il gap tra nord e sud, continuo a rispondere che proprio questa riforma può essere la soluzione alle sperequazioni attuali perché metterà in condizione tutti di valorizzare le proprie peculiarità. Ci sono i fondi e c’è la possibilità di utilizzarli per colmare il divario. Chi non volesse cogliere la sfida può sempre scegliere di non richiedere ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, assumendosi però la responsabilità di questa scelta se nel frattempo chi ha richiesto l’autonomia poi dovesse migliorare”. Così il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, al termine dell’incontro con la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome.
“Ho ribadito anche in questa sede l’importanza del progetto per portare l’Italia a correre come un treno ad alta velocità, valorizzando le differenti eccellenze di ciascun territorio con l’obiettivo di ridurre i divari attuali che il centralismo ha generato”, ha sottolineato Calderoli. “Mi ero ripromesso di tornare tra i presidenti per aggiornarli sull’iter dell’autonomia differenziata e ci tenevo a mantenere la parola data. Com’è noto, il mio impegno è quello di coinvolgere, informare e ascoltare tutti per favorire una piena consapevolezza della riforma e delle sue potenzialità nell’interesse di tutto il Paese. Anche quest’oggi il confronto sui temi non è mancato e mi ha offerto l’occasione di rispondere alle questioni poste, risolvendo diversi dubbi che sono stati sollevati”, ha aggiunto Calderoli al termine dell’incontro su invito del coordinatore della Conferenza e presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, per aggiornare sul percorso dell’autonomia differenziata e proseguire l’opera di ascolto e confronto con gli enti territoriali. Si tratta del secondo appuntamento nell’arco di poche settimane.
“Non mi stancherò mai di ripetere che autonomia fa rima con responsabilità e trasparenza, due concetti fondamentali per l’amministrazione pubblica che possono essere un valore aggiunto ad ogni livello. L’Italia può e deve fare un salto di qualità, che può arrivare dai territori proprio grazie all’autonomia differenziata”, ha aggiunto. “Ringrazio il ministro che è la seconda volta in un mese che viene a trovarci per spiegarci l’andamento dei lavori e permetterci anche di conoscere, se possibile con un po’ di anticipo, quelle che potrebbero essere le incombenze che arriveranno alle Assemblee legislative regionali. Quindi un lavoro preparatorio all’interno dei Consigli regionali per arrivare pronti al confronto e all’applicazione delle deleghe che arriveranno, in maniera da essere efficaci ed efficenti nell’attività legislativa regionale”, ha commentato Roberto Ciambetti, Presidente del Consiglio regionale del Veneto e Coordinatore della Conferenza.
Oltre al Presidente Ciambetti, hanno partecipato Lorenzo Sospiri, Presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Carmine Cicala, Presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Rita Mattei, Presidente del consiglio provinciale di Bolzano, Filippo Mancuso, Presidente del Consiglio regionale della Calabria, Gennaro Oliviero, Presidente del Consiglio regionale della Campania, Emma Petitti, Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, Flavio Cera, Presidente della I Commissione del Consiglio regionale del Lazio, Gianmarco Medusei, Presidente del Consiglio regionale della Liguria, Federico Romani, Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Dino Latini, Presidente del Consiglio regionale delle Marche, Salvatore Micone, Presidente del Consiglio regionale del Molise, Loredana Capone, Presidente del Consiglio regionale della Puglia, Michele Pais, Presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Gaetano Galvagno, Presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Antonio Mazzeo, Presidente del Consiglio regionale della Toscana, Luca Guglielmi, Vice Presidente delegato per l’Assemblea plenaria del Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige, Walter Kaswalder, Presidente del Consiglio provinciale di Trento, e Alberto Bertin, Presidente del Consiglio regionale della Valle d’Aosta.
Roma, 6 apr. (askanews) – È “costituzionalmente illegittima” la normativa della Regione autonoma Sardegna che consente quattro mandati consecutivi ai Sindaci dei comuni con popolazione fino a tremila abitanti, e tre mandati consecutivi a quelli dei comuni con popolazione fino a cinquemila abitanti. Perchè “contrasta con la disciplina statale (articolo 51, comma 2, del testo unico sugli enti locali, in vigore dal 14 maggio 2022), in forza della quale i sindaci dei comuni con popolazione inferiore a cinquemila abitanti possono svolgere tre mandati consecutivi e i sindaci degli altri comuni due”.
Lo ha deciso la sentenza n. 60 del 2023, redattore il giudice Nicolò Zanon, ribadendo che “la competenza legislativa attribuita dallo Statuto speciale alla Regione nella materia ordinamento degli enti locali va esercitata in armonia con la Costituzione e, in particolare, con il principio previsto all’articolo 51 della Costituzione”.“Quest’ultimo -sottolinea la Consulta- a tutela del diritto fondamentale di elettorato passivo, esige che tutti i cittadini dell’uno e dell’altro sesso possano accedere alle cariche elettive in condizioni di uguaglianza: deve essere perciò il legislatore statale, con disciplina uniforme per tutto il territorio nazionale (e quindi per tutti i Comuni), a stabilire, per i sindaci, il numero massimo di mandati elettivi consecutivi”.
Si legge inoltre nella sentenza che “la previsione del numero massimo dei mandati elettivi consecutivi dei sindaci, introdotta come ponderato contraltare alla loro elezione diretta, serve a garantire vari diritti e principi di rango costituzionale: «la par condicio effettiva tra i candidati, la libertà di voto dei singoli elettori e la genuinità complessiva della competizione elettorale, il fisiologico ricambio della classe politica e, in definitiva, la stessa democraticità degli enti locali”.
Cortina, 31 mar. (askanews) – “L’articolo 21 del Pnrr prevede la possibilità di rinegoziare il trattato. Abbiamo avuto due cigni neri: uno lo conoscevamo quando abbiamo scritto il trattato, ed era il Covid, l’altro ce lo siamo trovato in faccia: è la guerra. Il Prr era già firmato ed è finito, per cui io spero che il Governo, proprio per puntare a questa efficienza, chieda di rinegoziare il trattato, ma non per fare la stessa ‘roba’ all’italiana per allungare i tempi, ma per indirizzare le risorse, quelle che ci sono rimaste su fronti di investimento che siano molto più agevoli e che diano molti più risultati e risposte ai cittadini e alle imprese”. Così Luca Zaia, presidente del Veneto, al Meeting dei giovani imprenditori del Nordes a Cortina.
“Noi – ha aggiunto – dobbiamo guardare in faccia la realtà: ci sono 235 miliardi di euro. È l’ultimo treno che passa in questo paese. Bene. E c’è qualcuno, mi riferisco a comunità in giro per l’Italia, potrebbe essere il Veneto piuttosto che qualche altra realtà che non riesce ad investire le risorse che gli sono date, il governo ha l’obbligo di istituire un overbooking nazionale”.
Pisa, 31 mar. (askanews) – “Siamo in un passaggio storico senza precedenti, siamo in prima linea sulla messa a terra del Pnrr, noi progressisti abbiamo lavorato per un salto di qualità dell’Ue… Oggi dobbiamo capire se viene archiviato come un momento di generosità dell’Ue verso l’Italia che non ha saputo farne uso appieno o un contributo dell’Ue alla crescita dell’Italia, dobbiamo fare il massimo e contribuire al fatto che l’Italia non fallisca, non abbia un risultato inadeguato”. Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, in video collegamento con il XIX congresso nazionale di Ali in corso a Pisa.
“Il problema che la commissione Ue si pone è: l’Italia ce la farà a impiegare questi soldi? Noi abbiamo l’esigenza di realizzare il Pnrr ma anche di riprendere la strada aperta degli eurobond”, ha concluso.
Pisa, 31 mar. (askanews) – “Credo davvero al valore delle autonomie locali, in cinque mesi di ministero avrò ricevuto 62-63 sindaci, il mio ministero deve essere vicino” alle città. Lo ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, collegandosi con il XIX congresso nazionale di Ali in corso a Pisa.
“L’Italia ha una grande ricchezza che sono i Comuni, i luoghi e le città, una pluralità e una ricchezza di città. Ogni capoluogo di provincia ha almeno tre-quattro luoghi in grado di esprimere un’identità molto forte, dobbiamo lavorare per valorizzare tutto ciò” ha aggiunto. “L’Italia ha due grandi pilastri, uno l’impresa, uno il patrimonio culturale inteso come città e per questo voglio lavorare a stretto contatto con le autonomie locali, per ogni sindaco c’è un dossier aperto, un filone su qualcosa da portare avanti” ha concluso.
Pisa, 30 mar. (askanews) – Il governo è pronto a “dare il suo contributo” sulla riforma delle Provincie che oggi sono in una specie di “limbo”. Lo ha affermato la ministra per le Riforme Elisabetta Casellati in video messaggio per il XIX congresso di Ali – Autonomie locali italiane in corso a Pisa.
“Sono passati trent’anni dall’introduzione dell’elezione diretta dei sindaci, una legge lungimirante, che ha assicurato stabilità e governabilità. Oggi però – ha aggiunto Casellati – ci sono altri temi al centro del dibattito politico da approfondire come il terzo mandato, la riforma elettorale a doppio turno e le condizioni per la candidabilità di un sindaco al mandato parlamentare. C’è poi la riforma delle Province, che oggi si collocano in una sorta di “limbo” istituzionale dalle competenze confuse e dalla fisionomia non ben definita. Sono certa che tutti questi punti saranno oggetto di una riflessione ampia e costruttiva e posso assicurarvi che il governo è pronto a dare il suo contributo: perché anche noi vogliamo ricucire l’Italia da Sud a Nord, dal centro alla periferia, in nome dell’efficienza, ma sempre nel segno della solidarietà, della sussidiarietà, della coesione nazionale”.
Roma, 28 mar. (askanews) – Rimettere al centro del dibattito politico e sociale il protagonismo delle Province, chiamate nei prossimi anni a partecipare alle sfide più importanti del Paese, dal PNRR alla ripresa degli investimenti per assicurare ai cittadini opere pubbliche moderne, sicure e in grado di spingere la ripresa. Questo l’obiettivo del seminario dedicato ai servizi economici delle Province promosso da Upi nell’ambito del progetto ‘Province & Comuni’ ospitato dalla Provincia di Parma.
“La politica ci consegnerà una Provincia nuova, che torna ad essere elettaama soprattutto con funzioni chiare: noi dobbiamo essere pronti a svolgerle al meglio. Le Province sono un riferimento per i Comuni per questo abbiamo bisogno di momenti di formazione continua. La PA è una dei settori strategici del Paese: serve un corpo di funzionari e dirigenti preparato e formato per far muovere le azioni politiche in maniera efficace ed efficiente”, ha detto il presidente della Provincia di Parma, Andrea Massari, aprendo i lavori della giornata. “Il Pnrr è la sfida del Paese e come Paese dobbiamo essere in grado di coglierla: in questa dinamica serve una chiara programmazione che non può essere efficace se si traduce in ottomila progetti. Recuperare il ruolo delle Province significa recuperare il livello di programmazione e pianificazione dello sviluppo territoriale. Le Province sono una risposta di sistema del Paese per semplificare la Pa al servizio dei territori e dei cittadini”, ha spiegato il presidente dell’Upi, Michele de Pascale.
Roma, 27 mar. (askanews) – “Se gli sbarchi dei migranti continueranno con questo trend, il sistema dell’accoglienza non reggerà. Per far fronte all’emergenza servono almeno 600 milioni di euro in più. E se le cose dovessero peggiorare, si farà presto a superare il miliardo”. Così, Matteo Biffoni, delegato Anci all’Immigrazione e sindaco di Prato, in un’intervista al Quotidiano Nazionale.
“Se per l’accoglienza di ogni migrante adulto servono dai 50 ai 60 euro a testa al giorno e gli sbarchi continuano con questo trend, si fa presto ad arrivare al miliardo. E si tenga conto che per l’accoglienza di persone con patologie, malati psichiatrici o minori non accompagnati il costo sale fino a 100 euro al giorno. Fra inizio gennaio e il 20 marzo sono arrivati in Italia 20.000 migranti”, ha aggiunto Biffoni. “Nello stesso periodo del 2021 e del 2022 erano poco più di seimila. Se si continua di questo passo, a fine anno conteremo 200mila migranti da prendere in carico. Perché questo picco? Se fossimo cinici potremmo chiederlo al governo: 20mila sbarchi in quasi tre mesi contro i seimila di un anno fa. I numeri dimostrano come non dipenda dall’esecutivo, è un’emergenza che ci si trova ad affrontare, al di là del colore politico. E i Comuni da soli non ce la fanno”, ha detto ancora.
Treviso, 24 mar. (askanews) – Per quanto riguarda il Prr, “certo ci sono difficoltà che denunciamo da tempo, ostacoli tecnici e burocratici che ancora persistono. I segnali di allarme ci sono e mi pare che anche il governo li abbia avvertiti. Chiediamo che le semplificazioni non vengano adottate a pezzi per singole autorizzazioni, ma che ci sia un’unica procedura autorizzativa semplificata”. Così Antonio Decaro, presidente dell’Anci, intervenendo all’assemblea di Anci Giovani, a Treviso.
“In questi giorni – ha proseguito Decaro – leggiamo qua e là che il Pnrr sia in ritardo per colpa dei Comuni. Non so francamente quale sia la fonte di questa notizia: i Comuni non possono essere in ritardo per la realizzazione delle opere del Pnrr per il semplice motivo che non hanno ancora neanche cominciato. Siamo ancora, come era previsto, alla firma delle convenzioni con i ministeri e alla fase delle autorizzazioni. Noi abbiamo fatto il nostro dovere, dicevano che non avremmo mai avuto la capacità di rispondere ai bandi del Pnrr. E invece non solo all’inizio dell’autunno scorso abbiamo potuto annunciare che i 40 miliardi destinati ai Comuni erano stati tutti assegnati, ma abbiamo fatto di più: sono stati presentati progetti per il doppio delle risorse disponibili, per 80 miliardi. Vuol dire che i Comuni sono capaci di progettare, e di progettare bene”. “Ancora, per quanto riguarda il personale, necessario per i Comuni se si vuole veramente permettere agli Enti locali di vincere questa sfida, chiediamo – ha sottolineato decaro – che si trovi il modo di rendere più attrattivo venire a lavorare per la Pubblica amministrazione per tecnici, professionisti ed esperti che certo non sono incoraggiati dal fatto che l’impiego che gli offriamo per il Pnrr scada nel 2026, insieme al Pnrr stesso”.
“Ci confrontiamo spesso col Governo su queste criticità – ha concluso il presidente dell’Anci -, e anche grazie all’attenzione del ministro Fitto e contiamo di poter giungere presto a possibili soluzioni. Ci sono alcune indicazioni che certamente vanno nella direzione sperata”.