Uncem a Fitto: dove è finita la strategia nazionale aree interne?Roma, 26 mar. (askanews) – “Dove è finita la SNAI, Strategia nazionale Aree interne? Interessa ancora a qualcuno? O tutto è stato spazzato via dall’illusione del Pnrr, dai magici borghi e dalla bolla delle comunità energetiche? Un miliardo di euro bloccato dal menefreghismo di tanti. 40 milioni di euro per la prevenzione degli incendi ancora da ripartire, bloccati a Roma. Regole per dare diritti di cittadinanza e servizi differenziati nei territori mai compiute. Sinergia con strategia Green communities, forestale, per la montagna rimasta un miraggio. Sveglia! Uncem chiede al Ministro Fitto di battere un colpo. I numeri della spesa della Strategia aree interne su Open Coesione sono drammatici: dal 2014 a oggi, 11% di progetti conclusi, 4% di progetti liquidati, 29% (su 1904 progetti monitorati) di progetti non avviati. Chi sta remando contro? Dove si ferma il meccanismo? Chi ci vuole ancora lavorare accompagnando i territori?”. Così il presidente Uncem, Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani, Marco Bussone.
Autonomia, Calderoli: da Gimbe catastrofismo e politicaRoma, 21 mar. (askanews) – “Il report della Fondazione Gimbe fotografa un fallimento della sanità nel Mezzogiorno e una difficoltà anche nelle Regioni del Nord in sanità, a legislazione e a Costituzione vigenti. Il report, comunque, si dimentica che la vituperata sanità parzialmente regionalizzata viene classificata in tutte le graduatorie mondiali tra le top ten e, secondo Bloomberg, addirittura al terzo posto a livello mondiale. Per cui, con buona pace di Gimbe, noi stiamo male ma non troppo, e tutto il resto del mondo sta peggio”. Lo afferma in una nota il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, commentando il report secondo cui l’autonomia regionale differenziata “potrebbe segnare un punto di non ritorno nell’equità dell’assistenza sanitaria tra le Regioni italiane in un contesto caratterizzato dalla grave crisi di sostenibilità del Ssn”.
“L’autonomia differenziata – prosegue Calderoli – è stata proposta per rimediare al disastro del Sud e ai problemi del Nord, quindi per rendere più efficienti le prestazioni in tutto il Paese. Le Regioni che vorranno accettare la sfida potranno raggiungere questo obiettivo. Quelle che vorranno accettare il rimedio di Gimbe, ovvero quieta non movere, saranno destinate a rimanere nel disastro rappresentato dalla Fondazione”. “Ci sono tanti aspetti da correggere nel sistema Paese, a partire dalla sanità? Sì, sono il primo a riconoscerlo – ammette il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie -. Sta di fatto che il tanto contestato Ministro Calderoli, proponente dell’autonomia differenziata, è stato quello che, come Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, ha conseguito, con i Ministri di settore e in Conferenza Stato-Regioni, un riparto del Fondo sanitario nazionale non solo basato sul parametro dell’età media di vita ma anche su altri parametri, quale l’indice di mortalità e quello di deprivazione. Sono parametri sufficienti? Forse no – prosegue -, ce ne vorranno altri per individuare il reale fabbisogno delle Regioni in campo sanitario, ma è paradossale che ad aprire questa strada sia un Ministro accusato di dividere il Paese e di aumentare i divari”.
“A me sembra di avere fatto il contrario e intendo proseguire su questa linea, piaccia o non piaccia a Gimbe e agli altri catastrofisti del Paese”, conclude Calderoli.
Europee, Cateno De Luca: Renzi con Cuffaro noi con Capitano UltimoRoma, 21 mar. (askanews) – “Renzi sta facendo accordi con Totò Cuffaro” e “con tutti gli ambienti” legati “a gestioni politiche mafiose. Noi non vogliamo i voti della mafia e della criminalità organizzata” e per questo “abbiamo coinvolto nel nostro progetto il Capitano Ultimo”. Lo ha detto Cateno De Luca, leader di Sud Chiama Nord, in conferenza stampa alla Camera dei deputati. “Noi invece siamo l’opposto e lo vogliamo scrivere a chiare lettere nel nostro logo”, ha aggiunto.
Fedriga: Conferenza Regioni punta su attrazione investimenti esteriRoma, 20 mar. (askanews) – Il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, è intervenuto oggi in videocollegamento all’evento dell’Osservatorio Imprese Estere di Confindustria “Investire nel futuro navigando l’incertezza”, ringraziando il Vice Presidente per l’internazionalizzazione di Confindustria, Barbara Beltrame Giacomello per il coinvolgimento delle istituzioni regionali.
“La Conferenza delle Regioni – afferma Fedriga – in questi anni sta puntando moltissimo sull’attrazione degli investimenti esteri e siamo riusciti, all’interno di un sistema competitivo fra territori, a trovare metodi di lavoro condivisi e così sfruttare le best practice dei singoli territori in modo da metterli a fattor comune con gli altri territori del Paese”. “Dobbiamo assolutamente lavorare – aggiunge Fedriga – per una semplificazione importante che possa dare chiarezza e trasparenza per chi investe e sulle regole del gioco per investire in Italia”. “A partire da Expo Dubai 2020, dove per la prima volta le Regioni si sono presentate in modo unitario oltre che come singole realtà, per presentare le opportunità che ci sono nel sistema Italia, – annuncia Fedriga – abbiamo anche lanciato come Conferenza Regioni un’importante iniziativa, Selecting Italy, che quest’anno è alla sua seconda edizione e si svolgerà a Trieste dall’8 e al 9 aprile e dove saranno presenti rappresentanti del Governo, Ministri della Repubblica, stakeholder del territorio e di tutti i settori che riguardano gli investimenti e nuove opportunità”.
Fedriga presenta a Roma in Conferenza Stampa, giovedì 28 marzo, alle 11 (Sala Capranichetta – Piazza Montecitorio 125), l’evento nazionale della Conferenza delle Regioni, “Selecting Italy – Attrazione investimenti esteri e catene regionali del valore”, organizzato a Trieste, dall’8 al 9 aprile, congiuntamente alla regione Friuli Venezia Giulia.
Election day e voto studenti fuorisede, cosa prevede dl elezioniRoma, 13 mar. (askanews) – Election day, modifica al tetto dei mandati per i sindaci dei Comuni fino a 15mila abitanti, voto agli studenti fuori sede: sono le novità introdotte dal decreto elezioni approvato in aula al Senato in prima lettura.
ELECTION DAY 2024 Nel 2024 le elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia si svolgeranno sabato 8 giugno dalle 15 alle 23 e domenica 9 giugno dalle 7 alle 23. Stesse date e orari anche in caso di abbinamento delle elezioni europee con elezioni regionali o comunali o referendum previsti nel 2024. Insieme alle elezioni europee, quindi, si terranno presumibilmente anche le elezioni regionali in Piemonte, dal momento che le precedenti elezioni si svolsero in abbinamento con le elezioni europee del 26 maggio 2019, e il primo turno delle elezioni amministrative. LIMITE AI MANDATI DEI SINDACI Viene innalzato il limite da due a tre mandati per i sindaci dei Comuni che si collocano nella fascia demografica da 5.001 a 15.000 abitanti e viene eliminato ogni limite di mandato per i Comuni fino a 5.000 abitanti. Rimane ferma invece la disposizione che prevede nei Comuni con più di 15.000 abitanti il limite dei due mandati. Viene infine previsto esplicitamente che i mandati svolti o in corso di svolgimento alla data di entrata in vigore del decreto legge in conversione sono computati ai fini dell’applicazione delle nuove disposizioni. Non è passata invece la richiesta della Lega di innalzare da due a tre anche il limite dei mandati ai presidenti di regione.
CHI E’ ESENTE DA RACCOLTA FIRME PER LA PRESENTAZIONE DELLE LISTE Nessuna sottoscrizione è richiesta per i partiti o gruppi politici costituiti in gruppo parlamentare nella legislatura in corso al momento della convocazione dei comizi anche in una sola delle due Camere o che nell’ultima elezione abbiano presentato candidature con proprio contrassegno e abbiano ottenuto almeno un seggio in ragione proporzionale o in un collegio uninominale in una delle due Camere. Non dovranno raccogliere firme nemmeno i partiti o gruppi politici che nell’ultima elezione abbiano presentato candidature con proprio contrassegno ed abbiano ottenuto almeno un seggio in una delle circoscrizioni italiane al Parlamento europeo, e che siano affiliati a un partito politico europeo costituito in gruppo parlamentare al Parlamento Europeo nella legislatura in corso al momento della convocazione dei comizi elettorali. L’affiliazione è certificata a mezzo di dichiarazione sottoscritta dal Presidente del gruppo Parlamentare europeo autenticata da un notaio o da un’autorità diplomatica o consolare italiana. Nessuna sottoscrizione è richiesta, altresì, nel caso in cui la lista sia contraddistinta da un contrassegno composito, nel quale sia contenuto quello di un partito o gruppo politico esente da tale onere. DIMEZZAMENTO DEL NUMERO DELLE FIRME NECESSARIE Solo per le elezioni europee 2024 il numero minimo delle sottoscrizioni richiesto dalla legge vigente per la presentazione delle liste dei candidati in ciascuna circoscrizione elettorale è ridotto della metà, ovvero da 30mila a 15mila.
FIRME PER ELEZIONI REGIONALI E’ prevista l’esenzione dalla sottoscrizione degli elettori per le liste che, al momento dell’indizione delle elezioni regionali, sono espressione di forze politiche o movimenti corrispondenti a gruppi parlamentari presenti in almeno uno dei due rami del Parlamento nazionale, sulla base di attestazione resa dal segretario o Presidente del partito rappresentato nel Parlamento. INELEGGIBILITA’ La causa di ineleggibilità prevista ai fini dell’elezione a consigliere regionale si applica esclusivamente ai dipendenti della regione che svolgano, al momento della candidatura al rispettivo consiglio, funzioni e attività amministrative. La norma è stata inserita con un emendamento del senatore di Fi Claudio Lotito contestato dall’opposizione.
VOTO STUDENTI FUORI SEDE Solo per le prossime elezioni europee dell’8 e 9 giugno i ragazzi e le ragazze che studiano in un comune italiano diverso da quello di residenza potranno votare europee senza tornare a casa. Più precisamente: se studiano in un comune che ricade nella stessa circoscrizione elettorale del loro comune di residenza, possono votare nel comune dove sono temporaneamente domiciliati. Se invece studiano in un comune che ricade in un’altra circoscrizione potranno votare recandosi nel capoluogo della regione in cui è situato il comune di temporaneo domicilio. Per il viaggio, in questo caso, sono previsti gli stessi sconti in vigore per chi torna a votare dove risiede. RINVIO DELLE ELEZIONI PROVINCIALI Sono rinviate al 29 settembre 2024 le elezioni dei presidenti di provincia e dei consigli provinciali in scadenza nel 2024.
Dl elezioni, Decaro (Anci): non stravolgere sistema ballottaggiRoma, 13 mar. (askanews) – “Abbiamo appreso che in sede di discussione sulla conversione in legge del decreto elezioni è stato presentato un emendamento che, se approvato, cancellerebbe i ballottaggi per l’elezione dei sindaci nei comuni sopra i 15mila abitanti in caso di raggiungimento di un quorum del 40 per cento da parte di uno o più candidati”. Lo dichiara il presidente dell’Anci, Antonio Decaro.
“Noi non crediamo che uno stravolgimento della legge sull’elezione diretta dei sindaci possa essere ipotizzato senza interpellare i comuni, come invece è accaduto per altri provvedimenti nella logica della leale collaborazione tra istituzioni”, aggiunge. “Speriamo che la proposta venga ritirata, anche perché andrebbe a intaccare alle fondamenta un sistema che fino a oggi ha funzionato nell’interesse dei cittadini”, conclude.
I sindaci a Fitto: su accordi Fsc ascoltate Città metropolitaneRoma, 11 mar. (askanews) – Il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, e il coordinatore delle Città metropolitane, Dario Nardella, a nome dei sindaci delle 14 Città metropolitane riuniti a Roma, hanno inviato una lettera al ministro Fitto per sollecitare il coinvolgimento nella definizione degli accordi per la coesione che vengono sottoscritti in queste settimane con le Regioni.
“Il Fondo per lo sviluppo e la coesione – scrivono Decaro e Nardella – è una delle principali fonti di investimento pubblico nel nostro Paese. La legge prevede che nelle Regioni nel cui territorio sia presente una Città metropolitana gli accordi di coesione contengano una previsione relativa alle risorse a esse destinate”. Ciò nonostante, i sindaci rilevano che nella stragrande maggioranza dei casi gli accordi siano stati fin qui sottoscritti tra governo e Regioni “senza concordare gli interventi previsti dalle Città metropolitane”.
“Per questo sarebbe opportuno – conclude la lettera – avere un quadro generale del rispetto di quanto previsto nella norma, anche al fine di coordinare al meglio con le progettualità e gli investimenti in corso ad esempio nel PNRR. Le formalizziamo la richiesta dell’Anci per un incontro su questo teme e più in generale sulla riforma della politica di coesione”.
Dl Pnrr, Anci: recepite richieste Comuni, nessuno stop ai cantieriRoma, 4 mar. (askanews) – “Siamo soddisfatti dell’esito di questa lunga vicenda, che per alcuni mesi aveva suscitato incertezze intorno ai progetti del Pnrr affidati ai Comuni dopo che 10 miliardi del Piano europeo erano stati spostati su altri settori. Oggi infatti possiamo dire che tutti i finanziamenti sono stati recuperati facendo ricorso ad altri Fondi statali, come l’Anci aveva chiesto, e che quindi nessun cantiere in nessuno degli ottomila Comuni italiani interessati dovrà fermarsi”. Lo dichiara il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, commentando la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto Pnrr.
“Ma il risultato va oltre l’integrale copertura di quanto era stato stanziato – aggiunge Decaro -, infatti il governo ha recepito altre richieste avanzate dai Comuni italiani. Le procedure semplificate che avevamo conquistato per i progetti Pnrr rimarranno le stesse anche per i progetti ora tornati sotto il finanziamento ordinario. I ministeri competenti rimarranno gli stessi, evitando così di dover rifare e duplicare iter burocratici già completati, così come il sistema di rendicontazione. Abbiamo anche ottenuto una norma che chiedevamo da tempo, cioè la possibilità che i sindaci vengano nominati commissari speciali per la realizzazione di opere eventualmente in ritardo, come già è previsto nel campo dell’edilizia scolastica”. “Ora – conclude il presidente dell’Anci – dovremo impegnarci affinché il ricorso ai Fondi nazionali non abbia come paradossale conseguenza la riduzione di altri finanziamenti destinati ai Comuni per investimenti legati a piccole opere, alla tutela del territorio e alla ricostruzione. Sarebbe autolesionista, per l’Italia, frenare la corsa agli investimenti ora che i Comuni hanno confermato di essere gli enti pubblici più efficaci ed efficienti nella realizzazione di opere pubbliche utili ai cittadini e ai territori”.
Autonomia, Calderoli: da prime audizioni pregiudizi ideologiciRoma, 4 mar. (askanews) – “Dal primo ciclo di audizioni sull’autonomia, con ‘esperti’ invitati dalla sinistra, emergono con chiarezza pregiudizi puramente ideologici, un allarmismo immotivato e fantasiose ipotesi di pericolo che evidentemente sono figlie di un’avversione politica alla riforma. Sembrava quasi di essere a un comizio delle opposizioni. Dopo aver ascoltato anche tutte le audizioni in Senato, penso dovrò ricorrere ancor di più alla pazienza di Giobbe”. Lo dichiara in una nota il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, commentando le prime audizioni in commissione Affari costituzionali alla Camera sul Ddl per l’attuazione dell’autonomia regionale diferenziata.
“Peraltro da un professore – aggiunge Calderoli – ci si aspetta la conoscenza e la scienza, non dei comizi o peggio ancora delle contumelie, men che meno l’arroganza di sentirsi su un piedistallo e paventare giudizi di analfabetismo costituzionale verso parlamentari eletti, senza aver mai amministrato neanche un condominio. Prima di fare politica e lanciarsi in giudizi avventati, forse certi professoroni dovrebbero quantomeno mettersi alla prova con le elezioni e farsi eleggere in Parlamento”. “Io nel dubbio continuerò a portarmi il Maalox ma inizio ad essermi stancato di sentire certa sinistra con l’eterno ‘chiagne e fotte’ di partenopea memoria. La storia italiana parla chiaro: il centralismo ha creato e alimentato divari ma, grazie all’autonomia, finalmente si potrà invertire questa tendenza. C’è chi preferisce fare audizioni a reti unificate con i signori del No a tutto, pur di bloccare il cambiamento e la crescita del Paese. Al contrario, il Governo intende rinnovare il Paese nel segno di trasparenza, responsabilità, buona amministrazione e attraverso la garanzia di Lep e servizi, su tutto il territorio nazionale e nell’interesse di tutti i cittadini”, conclude il ministro.
Pnrr, De Pascale (Upi) vede Fitto: condivisa urgenza semplificazioniRoma, 29 feb. (askanews) – Semplificazioni per accelerare i flussi di spesa, un monitoraggio costante dello stato di attuazione dei progetti per intervenire a risolvere per tempo le criticità e l’apertura di un dialogo sul profilo tecnico con la struttura del Ministero per consentire alle Province di contribuire a pieno all’attuazione del PNRR e di portare a termine gli oltre 1.750 cantieri per nuove scuole sicure, moderne e accoglienti. È questo l’esito dell’incontro avuto oggi tra il Presidente di UPI Michele de Pascale e il Ministro della Coesione e del PNRR Raffaele Fitto, richiesto dalle Province per un confronto sulle misure previste dal decreto approvato dal Governo per il nuovo recovery.
“Abbiamo posto al Ministro tre questioni su cui le Province chiederanno di intervenire nell’iter di conversione del decreto – sottolinea il Presidente de Pascale – misure per rafforzare la capacità amministrativa; risorse espressamente dedicate alle Province per la digitalizzazione; norme per semplificare e velocizzare la spesa degli investimenti, che è rallentata da procedure burocratiche lente e complesse. Abbiamo presentato al Ministro Fitto i risultati di un monitoraggio svolto in questi giorni, da cui risulta che sui 3 miliardi di investimenti assegnati alle Province, a causa del costo dei materiali e dell’energia c’è stato un aumento di circa il 30%, coperto solo per la metà dagli strumenti fino ad ora introdotti dal Governo. Per coprire questi ulteriori 150 milioni, che non possono pesare sui bilanci delle Province, chiediamo di consentire in automatico l’utilizzo delle economie di gara, di prevedere l’accesso al fondo prosecuzione delle opere pubbliche per tutti gli enti che ne dimostrino la necessità, di responsabilizzare non solo i soggetti attuatori, ma anche le amministrazioni centrali, a rilasciare le validazioni necessarie per ottenere la liquidazione degli stati di avanzamento dei lavori in tempi idonei. Su questi temi, su cui il Ministro Fitto ha mostrato condivisione – conclude il Presidente di UPI – apriremo un confronto tecnico con la struttura del Ministero, per cercare di trovare insieme le soluzioni possibili già in questo decreto”.