Riforme, Zaia: vorrei premierato anche se non ci fosse l’autonomiaRoma, 7 dic. (askanews) – “Non c’è contraddizione” tra autonomia e premierato, “ma dico di più: non c’è contraddizione o contrapposizione dell’autonomia rispetto a un’identità nazionale”. Lo ha affermato il governatore del Veneto Luca Zaia intervistato da Rainews24.
Zaia ha proseguito ricordando che “Don Stuzo, siciliano, nel 1949 diceva sono ‘unitario ma federalista impenitente’. Se lei pensa alla nazione più federalista in Europa oggi, la Germania, noi non la percepiamo come una nazione da poco, quindi non è vero che c’è questa contrapposizione, dopodiché se non ci fosse l’autonomia io sarei comunque uno dei primi sostenitori del premierato”.
Autonomia, Zaia: è assunzione di responsabilità, avanti tuttaRoma, 3 dic. (askanews) – “E’ un grande segnale questo 60 e oltre per cento di persone favorevoli, se poi si pensa che si fa a livello nazionale ancora di più. Perché questo vuol dire che in alcune regioni come quelle del Nord, probabilmente, la percentuale di favorevoli è ancora più alta. Io penso che questo sia un grande segnale del quale devono tener conto tutti coloro che ancora in maniera incomprensibile continuano a parlare male dell’autonomia”. Così Luca Zaia, presidente della regione Veneto, commenta con Affaritaliani.it il sondaggio realizzato da Roberto Baldassari, direttore generale di Lab21.01, per Affaritaliani.it che vede il 60,1% degli italiani favorevole alla riforma dell’autonomia regionale differenziata del ministro Calderoli.
“L’autonomia – spiega Zaia – è una vera assunzione di responsabilità, è prevista dalla Costituzione e i cittadini ancora una volta anche con questo sondaggio dimostrano di aver fiducia e di sostenere la Costituzione. Chi è a favore dell’autonomia è a favore della Costituzione. Quindi avanti tutta, questo è un governo che ha saputo portare avanti il tema dell’autonomia, l’unico governo che ha introdotto l’obbligo dell’indicazione dei Lep e poi in particolar modo la legge Calderoli con i 10 articoli sta andando avanti e si sta inaugurando una stagione nuova per questo Paese, che è quella della responsabilità e dell’autonomia. Che è quella che immaginavano i padri costituenti quando nel 1948 hanno presentato la Costituzione”. “Varrebbe la pena di ricordare, per tranquillizzare i cittadini del Sud, e se fossi un Governatore del Sud io chiederei l’autonomia, che un grande uomo del Sud come Don Sturzo, siciliano, nel 1949 disse ‘sono un unitario ma federalista impenitente’”, conclude il Governatore del Veneto.
Veneto,Zaia: accordo con Governo sblocca 600 milioni, bella giornataVerona, 24 nov. (askanews) – “È una bella giornata. Si firma un accordo importante, per i veneti significa 607,6 milioni di euro, magari poi li faremo arrotondare. Danno la possibilità di fissare e mettere a terra un sacco di opere sul fronte ambientale, infrastrutturale, digitale sociale e culturale”. Lo ha detto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, arrivando alla Fiera di Verona per la firma dell’Accordo con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
“Noi abbiamo trovato subito un’ottima sintonia, abbiamo lavorato in silenzio visto che dall’altra parte della barricata tutti si lamentavano”, ha aggiunto il governatore, e a chi gli domandava se il Veneto sia pronto per gestire l’Autonomia differenziata ha risposto: “Siamo pronti, 69 milioni sono già a terra, ora arrivano 400 milioni per centinaia di cantieri, e altri 137 milioni sono per il cofinanziamento europeo che mi crea una leva di 2,2 miliardi. Veramente una grande operazione”. Entrando nel padiglioni di Job&Orienta, il presidente del Veneto ha spiegato di aver voluto “firmare qui questo accordo: è un bel segnale. Stiamo parlando di una regione che ha una quota di formazione paurosa, 20mila ragazzi in formazione che assolvono l’obbligo scolastico, è una regione unica nel suo genere nei percorsi di formazione per le diverse attività. È lo specchio della nostra società economica, con 600mila partire iva e l’80% di aziende che ha meno di 15 dipendenti”.
Violenza donne, Zaia: mi dissocio totalmente da ValdegamberiVenezia, 20 nov. (askanews) – “Ho letto quanto scritto sui social dal consigliere regionale del Gruppo misto Stefano Valdegamberi: rispondo ora ai tanti che mi stanno chiedono che cosa ne penso. Sono parole dalle quali mi dissocio totalmente, nei concetti espressi e nelle modalità”. Lo ha dichiarato il presidente del Veneto, Luca Zaia prendendo le distanze da quanto scritto dal consigliere regionale della sua lista Stefano Valdegamberi.
“Penso che sia il momento del dolore e del rispetto – ha proseguito il governatore – non certo quello di invocare l’intervento di magistrati sulle dichiarazioni personali della sorella di una ragazza che ha perso la vita in questo modo tragico. Siamo tutti chiamati a una riflessione profonda, intima, e soprattutto a combattere ogni forma nella società di violenza sulle donne. Giulia Cecchettin è la 105esima vittima innocente in questo Paese; c’è un grande lavoro da fare per formare l’intera comunità – ha concluso ben venga il lavoro nelle scuole, sulle nuove generazioni e sull’intero strato sociale”. Bnz
Giulia Cecchettin, Zaia: fare sul serio contro i femminicidiMilano, 19 nov. (askanews) – “Spero che Giulia non sia semplicemente la vittima numero 105 di femminicidio di questo Paese di quest’anno. Sarebbe fondamentale che si iniziasse a fare sul serio”. Lo ha affermato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ospite a “Che tempo che fa”.
Per Zaia in particolare “la scuola rappresenta per noi una grande opportunità, una grande piattaforma di formazione: non si insegnano solo le lettere, la storia, la geografia, la matematica, ma anche fare l’educazione all’affettività, parlare del femminicidio, della violenza di genere, del 25 novembre che avremo la Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne. Questa – ha aggiunto – non è la sfida dei giovani e solo dei giovani, è la sfida della comunità, che inizia dalle famiglie: i genitori colgano le psicosi, le ossessioni… Giulia è vittima di questo”.
Maltempo, Scarpa (Pd): stato emergenza sia esteso anche al VenetoRoma, 9 nov. (askanews) – Su iniziativa dei deputati Scarpa, Zan e Fassino è stata presentata un’interrogazione per chiedere che il Consiglio dei Ministri estenda lo Stato di Emergenza Nazionale anche agli altri territori colpiti dalla tempesta Ciaran, in particolare la Regione del Veneto. “Abbiamo diversi contesti locali dove i danni a cose e persone sono drammatici. Ristori e azioni di recupero devono essere il più celeri possibile, pertanto riteniamo che sia necessario che il governa dichiari anche per il Veneto lo stato di emergenza nazionale”, ha affermato Scarpa.
Zaia: totale solidarietà a salvini per minacce di morte ricevuteVenezia, 2 nov. (askanews) – “Voglio esprimere la mia totale solidarietà personale e istituzionale al vicepremier e ministro per le Infrastrutture e trasporti Matteo Salvini, minacciato di morte questo pomeriggio con alcune scritte apparse sul muro di un palazzo di piazzale Libia, a Milano. Un gesto vile ed esecrabile che condanno, ribadendo la mia vicinanza a Salvini”. Lo dichiara il presidente del Veneto Luca Zaia appresa la notizia dell’intimidazione e delle minacce di morte apparse su un muro di Milano contro il vicepremier Matteo Salvini.
Premierato, Zaia: sono un sostenitore ante litteramRoma, 2 nov. (askanews) – “Sono un sostenitore ante litteram” del premierato, “sono figlio della generazione che l’ha spuntata sull’elezione diretta dei sindaci e dei presidenti di Regione. Il premierato rientra nel ‘portafoglio’ dell’elezione diretta”. Così Luca Zaia, il governatore del Veneto, in un’intervista a ‘la Repubblica’.
“Sono l’ad del Veneto, non sono ai tavoli politici e parlamentari. Certo, penso che nell’elezione diretta siano da salvaguardare il premier e il Parlamento. Via il premier e tutti a casa? Penso vadano evitati i ribaltoni e quindi che una norma anti ribaltone ci voglia. Poi ci sono diversi scenari e varie gradazioni, che immagino saranno affrontati con accortezza. È una delle grandi riforme della Costituzione e serve equilibrio. Vorrei solo segnalare che il presidente del Consiglio italiano, nei summit internazionali dei capi di Stato e di governo, appare una figura spuria. Con l’elezione diretta avrà anche più standing istituzionale”, ha spiegato. E sul clima nella maggioranza di governo ha detto: “le tensioni sono più una speranza delle opposizioni. C’è un dibattito, come su altri provvedimenti, ma il progetto che ne uscirà sarà votato all’unanimità. Un governo come questo non può spaccarsi sulle riforme, perché il popolo non capirebbe”.
Sull’ipotesi depotenziamento del presidente della Repubblica ha spiegato che “da quel che è dato sapere, perché il testo definitivo ancora non c’è, il capo dello Stato mantiene il ruolo strategico di garante della Costituzione e a lui spetta nominare i ministri”. Zaia non è d’accordo sui limiti di mandato per sindaci e governatori. “Innanzitutto quello che dico ora, lo sostenevo anche prima. Il governo deve decidere se dare ai cittadini il ruolo di protagonisti o no. È offensivo verso di loro sostenere che c’è il blocco di mandato per sindaci e i governatori altrimenti si rischia un eccesso di potere. Significa dare degli idioti agli elettori. Prova ne sia che alcuni sindaci e governatori, che si sono presentati al secondo mandato, non sono stati eletti. E davvero sarebbe anacronistico se il premier eletto non avesse limite di mandati, mentre i presidenti di Regione e i sindaci sì”.
Milano-Cortina, Favero (Pd): stop a pista bob è flop olimpico ZaiaRoma, 16 ott. (askanews) – “Flop di Zaia con la notizia dello stop alla pista da bob a Cortina e una brutta notizia oggi per tutto il Veneto. Bob, slittino, skeleton e para-bob non avranno infatti più luogo nella perla delle Dolomiti. Resta quindi da capire cosa rimanga nella nostra regione di queste famigerate Olimpiadi “green” 2026 su cui incombe anche l’ombra del cambiamento climatico con la scarsità di neve registrata negli ultimi tempi. E la necessità prevedibile di innevamento artificiale con costi naturali ed energetici altissimi”. Lo dichiara Matteo Favero, Responsabile Ambiente e Infrastrutture Pd Veneto.
Vajont, Favero (Pd): disastro monito per un’economia sostenibileRoma, 7 ott. (askanews) – “Il disastro del Vajont del 1963 vive ancora nella memoria collettiva nazionale ed è monito quotidiano per il rispetto del nostro territorio. In quella catastrofe si sono infatti intrecciate tutte le contraddizioni dello sviluppo economico e industriale del Dopoguerra che considerava quasi ininfluente l’elemento naturale”. Lo dichiara Matteo Favero, Responsabile Ambiente e Infrastrutture del Pd Veneto, in occasione del prossimo 60° Anniversario della tragedia del Vajont, avvenuta il 9 ottobre del ’63.
“Nei circa 2.000 morti di quel lontano 9 ottobre e nei paesi colpiti da quella tragedia – prosegue Favero – il convitato di pietra fu sempre quello del valore della natura rispetto all’importanza dell’interesse economico. E come ha recentemente ricordato Papa Francesco con la sua esortazione apostolica sul clima, anche grazie alla nuova consapevolezza di imprese e cittadini, alla tecnologia e alle necessità di affrontare con coraggio la crisi climatica lo sviluppo e la sostenibilità possono camminare insieme. Secondo i dati di Unioncamere in Veneto entro il 2026 saranno oltre mezzo milione i lavoratori con competenze green necessari al sistema economico e industriale regionale. Questo senza contare le potenzialità di crescita ulteriori che potrebbero nascere da quella parte del Green Deal dedicato all’Industry 5.0, la nuova frontiera dell’innovazione che alla digitalizzazione aggiunge la componente organica della sostenibilità e della responsabilità sociale per le comunità venete”. “Proprio per questo nel ricordare questa tragedia il Partito Democratico del Veneto, a dispetto di chi governa la Regione Veneto da oltre venticinque anni, guarda come prioritaria un’economia che genera crescita, crea lavoro e sradica la povertà investendo e salvaguardando le risorse del capitale naturale da cui dipende la sopravvivenza del nostro pianeta. Le analisi sulla pessima qualità dell’aria del bacino padano e i tanti manifestanti ieri nel Friday for future ci spingono ad agire”, conclude.