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Al via a Trieste l’Audio-Visual Producers Summit

Al via a Trieste l’Audio-Visual Producers SummitMilano, 19 lug. (askanews) – Si è aperta oggi a Trieste, sullo sfondo del bellissimo Castello Miramare, la seconda edizione dell’Audio-Visual Producers Summit, uno degli eventi di punta dell’industria audiovisiva italiana e internazionale, che per tre giorni riunirà in Italia i più influenti top player internazionali del settore, protagonisti di un variegato programma di keynote e panel di altissimo livello incentrati su alcuni temi di stringente attualità per il settore – dal valore della produzione, alla realizzazione di serie e film destinati ad un pubblico globale.

Al centro di questa edizione “l’evoluzione del ruolo del produttore. Hollywood e Italia a confronto” con una sessione presieduta e moderata da Riccardo Tozzi, Presidente di Cattleya, e che vedrà gli interventi di Luca Barbareschi, Fondatore e Direttore Artistico di Eliseo Entertainment; Albert Berger, Co-Founder di Bona Fide Productions e produttore esecutivo della nota serie HBO “The Leftovers”; Luca Bernabei, AD di LUX Vide; Daniel Frigo, Country Manager di The Walt Disney Company Italia; la produttrice Gale Anne Hurd e Gary Lucchesi, Producer per Revelations Entertainment e Presidente emerito di PGA International Committee; Shelby Stone, Production Executive & Consultant per Film and Television Development. Da segnalare anche un panel sull’intelligenza artificiale e riflettori puntati sul cinema indie per nuovi modelli di finanziamento da applicare alle serie.

Trieste diventerà poi palcoscenico di ospiti e talent di primo piano, in occasione della prestigiosa cerimonia dei Premi Maximo, prevista per la serata di chiusura del 21 luglio. L’Audio-Visual Producers Summit è realizzato da Cinecittà per la Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura in associazione con APA, con il sostegno del MiC, MAECI|Ice, Regione Friuli-Venezia Giulia, con il supporto di Promo Turismo FVG e FVG Film Commission e con la partecipazione di MPA (Motion Picture Association), PGA (Producers Guild of America), CNC e Unifrance, che hanno favorito la presenza di numerose personalità dell’industria nord-americana e francese.

Fortemente voluta dal Sottosegretario al Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni, con l’apporto determinante della Presidente di Cinecittà e APA Chiara Sbarigia, l’iniziativa si riconferma quale fondamentale occasione di dialogo tra operatori nazionali, istituzioni e protagonisti del panorama audiovisivo mondiale. Dopo il grande successo della prima edizione, la direzione dell’evento è nuovamente affidata a Roberto Stabile, Responsabile dei Progetti Speciali della DGCA del MiC presso Cinecittà.

Presentata la Stagione 23-24 del Teatro G. Verdi di Trieste

Presentata la Stagione 23-24 del Teatro G. Verdi di TriesteMilano, 30 giu. (askanews) – Con otto titoli d’opera, dalle più popolari come l’apertura di Manon Lescaut dedicata al centenario pucciniano o il ritorno di Oren col suo titolo del cuore, Nabucco, alla seconda esecuzione mondiale dell’unico libretto scritto da Giorgio Strehler su commissione di Victor de Sabata, il balletto Giselle di SNG Opera in balet Ljubljana, un nuovo sito e una nuova immagine che ricalca l’eleganza gloriosa di uno dei teatri storici da sempre più internazionali del paese, torna dal 2 novembre al 23 giugno la stagione del Verdi di Trieste.

La Stagione d’Opera 23-24 dunque riporta Trieste al proprio Genius Loci, tra tradizione e innovazione, con una scelta di titoli ed allestimenti che intende rispecchiarne le mille sfaccettature andando incontro ad un pubblico sempre più internazionale e curioso. L’apertura del 2 novembre è dedicata al centenario Pucciniano del ’24 con Manon Lescaut nell’allestimento di Opéra de Monte-Carlo e del teatro tedesco di Erfurt. Dal 7 dicembre si prosegue con il ritorno postpandemico dell’amato Die Zauberflöte di Mozart, coproduzione del 2022 di Trieste con Aslico e il teatro americano Opera Carolina del regista, scenografo e costumista veneziano Ivan Stefanutti, noto per spaziare dall’opera al musical fino al balletto. Sul podio Beatrice Venezi. Il 2024 si aprirà con l’attesissimo ritorno di uno dei titoli “Tudor” di Donizetti, Anna Bolena, nello storico allestimento del 2007, celebrato dalla migliore critica, di Graham Vick. Con Ariadne auf Naxos di Richard Strauss a febbraio si potrà godere non solo di un titolo mancante in città dal 2004 e il cui ricordo si lega ad uno dei nomi più amati della cultura giuliana, il professor Franco Serpa scomparso lo scorso anno, ma anche di uno degli allestimenti più apprezzati degli ultimi anni, quello della stagione del Teatro Comunale di Bologna a firma del regista scozzese Paul Curran, ardita e coinvolgente operazione di teatro nel teatro, imperdibile per chi si fosse perso l’occasione emiliana nel ’22. A marzo il Nabucco di Verdi vedrà il ritorno sul podio di Daniel Oren, direttore amatissimo in città per giunta impegnato in quello che egli considera il suo titolo più sentito. A maggio con la Cenerentola di Rossini tornerà sul podio Enrico Calesso, con la produzione del Teatro Carlo Felice di Genova del ’22 firmata da due dei protagonisti più vivaci, frizzanti ed attivi del panorama italiano, Paolo Gavazzeni e Pietro Maranghi, ed un cast che finalmente rivede al Verdi una delle glorie internazionali del Bel Canto giuliano, il baritono Giorgio Caoduro, mancante dal teatro della sua città da ben 12 anni e per giunta nel ruolo a lui più caro e che maggiore fortuna gli ha portato nel mondo, Dandini. E sempre a maggio, dopo il trionfo assoluto di Romeo and Juliet, torna il grande e giovane balletto di Ljubljana guidato dalla verve e dall’instancabile creatività del suo direttore artistico, il veronese-viennese Renato Zanella, con Giselle di Adam. Infine importante e simbolica chiusura dal 14 al 23 giugno con il dittico novecentesco Il Castello del Duca Barbablù di Béla Bartók nella nuova regia di Henning Brockhaus, vero maestro già apprezzato a Trieste per il suo Macbeth storico, e soprattutto un pezzo ineludibile della storia culturale di Trieste che torna doverosamente a casa: la seconda esecuzione mondiale de La Porta Divisoria, unico libretto scritto da Giorgio Strehler su commissione di Victor De Sabata per La Scala di Milano. Una stagione dunque che da un lato riconferma la vocazione del Verdi a coltivare nel proprio seno giovani talenti di futuro successo, accostandoli ad artisti di consolidata fama ed esperienza in un ideale solco abbadiano pienamente condiviso dal suo Direttore Artistico Paolo Rodda; d’altro canto ritrova proprio nei titoli e nelle scelte di repertorio quello slancio identitario, trasversale alle culture europee di cui è intriso, così che tornando a se stesso, il Verdi in realtà si rivolge al mondo. La campagna abbonamenti si apre il 4 luglio e si chiude domenica 12 novembre 2023.

Torna il No Borders Music Festival, al via dal 1 luglio

Torna il No Borders Music Festival, al via dal 1 luglioMilano, 26 giu. (askanews) – L’attesa è finita e la XXVIII edizione del No Borders Music Festival prende finalmente il via da sabato 1 luglio, la natura della foresta millenaria del Tarvisiano – al confine tra Italia, Austria e Slovenia – ospiterà la celebre rassegna che coniuga musica, natura ed enogastronomia.

A fare da padrona sarà la musica, che rifletterà lo spirito della kermesse della “musica senza confini” attraverso una line up ricca di imperdibili appuntamenti con cantautori italiani e internazionali, esponenti della musica jazz e vere e proprie icone pop. Non ci saranno delimitazioni di genere musicale, appartenenza sociale o geografica: al No Borders Music Festival vengono superate le barriere di ogni tipo, linguistiche, etniche, sociali e geografiche, e viene valorizzata la musica come forma culturale universale tramite le esibizioni dei diversi artisti che compongono la line up. Per la sua ventottesima edizione, il festival ospiterà nella suggestiva cornice paesaggistica dei Laghi di Fusine ospiti del calibro di Jack Johnson preceduto dal concerto di Ziggy Alberts – 01 luglio, Baustelle (concerto acustico) – 02 luglio, Ben Harper & The Innocent Criminals (concerto acustico) – 15 luglio, Mannarino, preceduto da LaMante – 16 luglio, LP, preceduta da Emma Nolde – 20 luglio, Skunk Anansie & FVG Orchestra (in versione acustica) – 22 luglio, Mika – 23 luglio; sull’Altopiano del Montasio: Stefano Bollani & Trilok Gurtu – 29 luglio; al Rifugio Gilberti: Benjamin Clementine, preceduto dal concerto di WrongOnYou – 30 luglio.

Il No Borders, inoltre, si pone l’obiettivo di divulgare la cultura internazionale della storia locale: nel corso delle varie edizioni il festival è riuscito a far scoprire a migliaia di visitatori, sia italiani che stranieri, alcuni dei luoghi naturalistici più incontaminati e suggestivi del comprensorio montano del Tarvisiano (i Laghi di Fusine, l’Altopiano del Montasio, la montagna del Canin, la Foresta millenaria di Tarvisio). Uno degli obiettivi centrali della rassegna rimane la sensibilizzazione e la sostenibilità ambientale: gli organizzatori del festival sono stati i primi a promuovere l’accesso alle aree dei concerti solamente a piedi o in bicicletta.

Il No Borders Music Festival è anche uno strumento di valorizzazione della tradizione culinaria locale: grazie a Ein Prosit Summer Edition 2023 è possibile sperimentare una cucina di alto profilo che mette in campo prodotti tradizionali della zona reinterpretati attraverso la competenza dei più rinomati chef stellati italiani. Tra gli chef presenti quest’anno troviamo: Jacopo Ticchi (Ristorante Da Lucio), Federico Sisti (Frangente), Alessandro Negrini (Il Luogo di Aimo e Nadia), Chiara Pavan e Francesco Brutto (Venissa), Salvatore Sodano (Local), Karime Lopez e Takahiko Kondo (Gucci Osteria Firenze), Alessandro Dal Degan (La Tana Gourmet), Riccardo Gaspari (SanBrite), Michele Lazzarini (Contrada Bricconi), Alberto Toè (Horto), Arianna Consiglio (Exit Pastificio Urbano). Ad arricchire il palinsesto del No Borders Music Festival c’è The Natural Sound, concerti, incontri e dialoghi insieme a Cilio, Doro Gjat, Duranti, Duo Polaris ed Enrico Mosettini.

The Natural Sound è l’approccio sostenibile del Festival che ha come obiettivo la riduzione dell’impronta ecologica della rassegna, mettendo in relazione la musica dal vivo con gli aspetti culturali e naturalistici di alcune delle location di più grande prestigio del territorio del Tarvisiano: i Laghi di Fusine, l’Altopiano del Montasio e la Conca Prevala del Canin. Molte sono le iniziative intraprese per ridurre l’impatto ambientale: concerti diurni, isole ecologiche per la gestione della raccolta differenziata, accesso alle location esclusivamente a piedi o in bicicletta, comunicazione digitale e gadget ecosostenibili. No Borders Music Festival è organizzato dal Consorzio di Promozione Turistica del Tarvisiano, Sella Nevea e Passo Pramollo, in collaborazione con Regione Friuli Venezia Giulia, PromoTurismoFVG, Fondazione Friuli, Crédit Agricole, BIM, Comune di Tarvisio, Allianz Assicurazioni, Idroelettrica Valcanale, ProntoAuto, K-Array, Farina Petra, Pastificio Felicetti, Birra Kozel e ArrivaUdine. Media partner Radio Deejay, Radio Capital, Sky Arte ed Alfredo Magazine.

Da Petrella a Collettivo Immaginario, è “JazzInsieme” a Pordenone

Da Petrella a Collettivo Immaginario, è “JazzInsieme” a PordenoneRoma, 28 apr. (askanews) – Dal primo al 4 giugno a Pordenone la quinta edizione di JazzInsieme, tra le più importanti rassegne jazz della Regione. Il festival animerà il centro storico di Pordenone con concerti di jazzisti di fama internazionale, che si esibiranno nelle suggestive e scenografiche piazze della città. Il trio Collettivo Immaginario, primo annuncio della quarta serata di festival, si esibirà il 4 giugno alle 19 in Piazza san Marco.

Tommaso Cappellato (batteria), Nicolò Masetto (basso elettrico) e Alberto Lincetto (tastiere) sono le tre parti che compongono Collettivo Immaginario, jazz trio strumentale conosciuto ed apprezzato in Italia come all’estero per i suoi concerti carichi di energia. Sul palco di Jazzinsieme, oltre al Collettivo Immaginario, si esibiranno i Lehmanns Brothers (l’1 giugno alle ore 21.30 in Piazzetta Pescheria), il doppio concerto di Valdobbiadenejazz Ensemble (il 2 giugno alle ore 19.00 in Piazzetta Pescheria) e Jelly Roll Plays Morton (il 2 giugno alle ore 21.30 in Piazzetta Pescheria) e Gianluca Petrella con il suo progetto “Cosmic Renaissance” (Il 3 giugno alle ore 21.30 in Piazzetta Pescheria).

I biglietti sono disponibili in prevendita su VivaTicket. Il programma di Jazzinsieme 2023, sotto la direzione artistica di Vincenzo Barattin, prevede non solo i concerti di jazz, ma anche una serie di eventi collaterali che andranno ad arricchire ulteriormente la line-up del Festival. Tra le varie iniziative ci sarà la mostra “1000 Dischi per un secolo. 1900-2000”, a cura del musicologo Enrico Merlin, che ha realizzato il libro omonimo edito da Il Saggiatore.

La quinta edizione del festival è organizzata e realizzata con la collaborazione ed il supporto di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Comune di Pordenone, Fondazione Friuli e importanti partner privati. Grazie alla collaborazione tra Jazzinsieme, Promoturismo FVG e Pordenone Turismo, in occasione del festival, chi soggiornerà almeno 2 notti in una delle strutture convenzionate con il consorzio, riceverà in regalo la FVG CARD e potrà assistere gratuitamente ai concerti e scoprire il Friuli Venezia Giulia tramite mostre, attività e siti di interesse in tutta la regione.

Alla star di “Plan 75” il Gelso d’oro del Far East film festival

Alla star di “Plan 75” il Gelso d’oro del Far East film festival


Alla star di “Plan 75” il Gelso d’oro del Far East film festival – askanews.it



Alla star di “Plan 75” il Gelso d’oro del Far East film festival – askanews.it


















Roma, 23 mar. (askanews) – “Plan 75”, presentato al 75esimo Festival di Cannes (menzione speciale Caméra d’Or) e al 40esimo Torino Film Festival, è la potente opera prima della regista giapponese Hayakawa Chie e uscirà nei cinema italiani il prossimo 11 maggio sotto il segno della Tucker Film.

Giappone, domani. Un programma governativo, il Piano 75, mira ad arginare quella che ormai è diventata un’emergenza nazionale: l’invecchiamento della popolazione. Da un lato, i costi pubblici del welfare. Dall’altro, appunto, la possibilità per gli anziani di ricorrere all’eutanasia di Stato in cambio di supporto logistico e finanziario. Vivere o morire non è un dilemma etico: è una questione di burocrazia. Basta aver compiuto 75 anni… Seguendo Michi, un’anziana che cerca solo di tirare avanti, Hiromu, un venditore del programma, e Maria, un’infermiera filippina, Hayakawa Chie dipinge con grazia e naturalezza un rigoroso dramma sociale dove convergono distopia e realismo, indagine morale e riflessione civile. Plan 75 vede scintillare l’eterno talento di Baisho Chieko nel ruolo di Michi: simbolo di un vecchio Giappone che cerca di resistere agli urti del tempo e della modernità.

Lasciando la parola alla regista Hayakawa Chie: “Il Piano 75, nella realtà, non esiste, ma tutto ciò che viene rappresentato nel film, purtroppo, sì. A cominciare dalla pressione che la società esercita sugli anziani, fino a farli sentire inutili… Ho cercato di criticare qualunque tipo di società che non mette al primo posto la dignità umana ma l’economia e la produttività. Eliminare quello che definiamo ‘improduttivo’ è un concetto molto vicino al fascismo: anche senza un dittatore, questo modo di vedere le cose può propagarsi facilmente tra le persone. Ed è spaventoso!”. Dopo Takeshi Kitano, premiato nel 2022, il Gelso d’Oro alla Carriera del Far East Film Festival andrà quest’anno a Baisho Chieko. La sua filmografia è lunga chilometri. La sua discografia è una collezione di hit. Miyazaki, da grande ammiratore, ha segretamente modellato su di lei Sophie Hatter, il personaggio principale del Castello errante di Howl.

La celebre attrice e cantante giapponese porterà al FEFF 25 il suo film più recente, Plan 75 di Hayakawa Chie, e due film che ha voluto scegliere personalmente per il pubblico di Udine: il primissimo Tora-san e Where Spring Comes Late. “Quando ho saputo che ero stata invitata al Far East Film Festival di Udine e che avrei ricevuto un premio – sono parole Baisho Chieko – mi sono detta: ‘Davvero? Per Plan 75?’. E invece… Che sorpresa! Il Gelso d’Oro alla Carriera celebra tutto il lavoro che ho svolto da quando sono entrata nel mondo del cinema! Sono davvero felice che i miei ruoli da attrice vengano apprezzati anche all’estero: i film sono proprio qualcosa di meraviglioso… Ringrazio di cuore tutto lo staff del FEFF e, ovviamente, prometto che continuerò a recitare con passione e dedizione…”.

Baisho Chieko, classe 1941, è famosissima per aver interpretato il ruolo di Sakura nell’infinita serie cinematografica Tora-san tra il 1969 e il 1995: decine di film super cult che hanno segnato il suo lunghissimo sodalizio artistico con il regista Yamada Yoji. Nel 1980 è stata poi premiata come miglior attrice agli Hochi Film Awards per Haruka naru yama no yobigoe (A Distant Cry of Spring), sempre firmato da Yamada Yoji. Molto attiva anche come doppiatrice, ha prestato spesso la voce al mondo dell’animazione: ricordiamo Gundam, Kimba – La leggenda del leone bianco e, come abbiamo già detto, Il castello errante di Howl.

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