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Luciano Ligabue esce col video di “La metà della mela”

Luciano Ligabue esce col video di “La metà della mela”Milano, 17 nov. (askanews) – Da oggi, venerdì 17 novembre, è in radio “La metà della mela”, il nuovo singolo di Luciano Ligabue, estratto dal suo ultimo album di inediti “Dedicato a noi” (Warner Music Italy).

Nonostante Luciano Ligabue abbia spesso sostenuto che «le canzoni d’amore sono forse le più difficili perché ne sono state scritte miliardi, molte delle quali bellissime» ha voluto ripercorrere “una splendida storia (che) non finisce mai più”. “La metà della mela” racconta di una convivenza fatta anche di momenti duri ma resa forte dalla consapevolezza di essersi trovati, la stessa consapevolezza che ha permesso di superare anche le crisi. Da oggi è online il videoclip del brano con le riprese live registrate in occasione del nuovo tour che, dopo il successo delle prime due date all’Arena di Verona, prosegue fino a dicembre nei principali palasport: https://youtu.be/IuF_KtQrsNk.

Domani, sabato 18, e domenica 19 novembre Luciano Ligabue sarà in concerto al Palazzo dello Sport di Roma. Una scaletta diversa per ogni concerto, in cui oltre ad alcuni brani contenuti nel nuovo album “Dedicato a noi”, non mancheranno le hit più amate dal pubblico e tante sorprese che renderanno ogni concerto unico.

Sul palco Luciano Ligabue sarà accompagnato da “Il gruppo”: Fede Poggipollini (chitarra), Niccolò Bossini (chitarra), Max Cottafavi (chitarra), Luciano Luisi (tastiere), Ivano Zanotti (batteria) e Davide Pezzin (basso).

Gran Finale REF2023 con Onikeku, Diawara, Bombino e Sissoko-Bianchi

Gran Finale REF2023 con Onikeku, Diawara, Bombino e Sissoko-BianchiRoma, 17 nov. (askanews) – Appuntamento domenica 19 novembre con i protagonisti del Gran Finale del REF2023. Un tour de forse musicale che a partire dalle 17 si diffonderà in tutte le sale dell’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone” all’insegna della contaminazione.

Apre la giornata Qudus Onikeku, tra i più interessanti esponenti della scena coreografica internazionale, impegnato, in Sala Petrassi, con la seconda replica (debutto il 18 novembre alle 21) del suo folgorante “RE:incarnation”: un rituale collettivo in cui si intrecciano l’idea di tempo non lineare della cultura yaruba e i canoni della performing arts della cultura europea. Dall’inferno al paradiso, dalla metropoli all’incontaminata foresta, Re:incarnation chiama a raccolta i suoi urban della nuova scena musicale nigeriana e introduce i ritmi che animeranno l’intera giornata. È un dialogo musicale quello costruito alle 18.30 in Teatro Studio Gianni Borgna da Ballaké Sissoko e Lorenzo Bianchi Hoesch, tra gli artisti più rilevanti della scena etnica e jazz. Il loro “Radicants” è ancora una volta un dialogo tra tradizione e innovazione, elettronica e musica acustica, Europa e Africa, un percorso di relazione volto alla costruzione di un unico universo sonoro.

Sono i suoni dell’acclamato Bombino, ad abitare alle 20 la Sala Sinopoli. L’acclamato artista, definito “la stella più luminosa del desert blues”, torna al REF per presentare dal vivo il suo ultimo album Sahel e conquistare il pubblico con il suo stile inconfondibile, meditativo e terroso, energico e coinvolgente. Chiude la serata alle 21.30 l’atteso ritorno della regina dell’afrofuturismo Fatoumata Diawara, vera e propria icona della contaminazione, capace di spaziare dall’afrobeat al jazz, dal pop all’elettronica senza mai tradire le sue radici. l’artista presenta live il suo ultimo album “London Ko”, prodotto con Damon Albarn.

Inaugurato il 6 settembre, il festival presieduto da Guido Fabiani con la direzione generale e artistica di Fabrizio Grifasi, ha proposto 138 appuntamenti e 300 repliche di spettacolo in più di due mesi di programmazione. Oltre 500 artisti hanno disegnato e abitato “le geografie del nostro tempo”, crocevia della creazione nazionale e internazionale, luogo di confronto, di scambio e dialogo tra generazioni, estetiche e linguaggi, restituendo il senso del titolo scelto per questa edizione, partecipata da 55.000 presenze complessive. “Ancora una volta Romaeuropa afferma la sua propensione all’ascolto del presente e la sua capacità di disegnare una mappa geografica articolata in cui si incontrano i grandi maestri della creazione contemporanea, l’attenzione al repertorio nazionale e internazionale e lo sguardo verso il futuro raccontato dalle più giovani generazioni. Una fotografia composita delle arti del nostro presente a cui ha risposto un pubblico altrettanto composito ed eterogeneo”, ha affermato Grifasi.

“Siamo molto felici di questi risultati – ha proseguito Fabiani – Romaeuropa torna a rendere l’Italia e la sua capitale centro del dialogo e del confronto della cultura nazionale dello spettacolo con la creatività internazionale. Il viaggio che sta per concludersi è stato possibile grazie al supporto del Ministero della Cultura, della Regione Lazio, di Roma Capitale e della Camera di Commercio di Roma e si è articolato in altrettanti percorsi costruiti in rete con le più prestigiose realtà nazionali e internazionali. Sono state parte di questa geografia la Maison Van Cleef & Arpels con il suo programma Dance Reflections, Flanders State of the Art che ha istaurato con noi un dialogo triennale che ci accompagnerà fino al 2025, la Fondazione Ernst von Siemens, e ancora il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e tutti i teatri e le istituzioni culturali nazionali e internazionali operanti sul territorio che hanno partecipato e accolto il festival: il Fonds Podiumkunsten e l’Ambasciata dei Paesi Bassi per il programma FuturoPresente, il Cantone e la Città di Ginevra e l’Istituto Svizzero, l’Accademia Tedesca Roma – Villa Massimo e il Goethe-Institut, l’Istituto Cervantes e l’Ambasciata di Spagna per il programma ACE PICE nell’ambito del Semestre di presidenza spagnola del Consiglio dell’Unione Europea, Institut Français – La Francia in scena – Fondazione Nuovi Mecenati e Villa Medici – Accademia di Francia a Roma, l’Adam Mickiewicz Institute e il Ministero della Cultura Polacco oltre alla rete Aerowaves cofinanziata dall’Unione Europea. A loro il nostro ringraziamento”. Romaeuropa Festival torna con la sua trentanovesima edizione dal 4 settembre al 17 novembre 2024.

Moretti, Crialese, Mainetti e Manetti Bros al Palladium Film Festival

Moretti, Crialese, Mainetti e Manetti Bros al Palladium Film FestivalRoma, 17 nov. (askanews) – Dal 18 al 23 novembre, torna al Teatro Palladium di Roma il Palladium Film Festival – CineMaOltre, organizzato dal Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università Roma Tre in collaborazione con la Fondazione Roma Tre Teatro Palladium e che si avvale di un finanziamento del MiC – Ministero della Cultura.

Nato in continuità con il “Roma Tre Film Festival”, e fondato e diretto da Vito Zagarrio, a cui quest’anno si affianca Christian Uva come responsabile scientifico, il festival si pone come un importante spazio di riflessione e dibattito sul cinema e l’audiovisivo. Con un programma che anche in questa nuova edizione mette in dialogo cinema d’autore e cinema di genere, documentario e finzione, cortometraggi e lungometraggi, la manifestazione intende gettare lo sguardo OLTRE ogni forma di separazione per creare una complessa e articolata rete di visioni e discorsi, centrando la propria attenzione al cinema delle nuove generazioni senza dimenticare i grandi Maestri. Si parte infatti con Nanni Moretti, che accompagnerà la proiezione del suo documentario “La cosa”, e poi si prosegue con Emanuele Crialese, che presenterà “Nuovomondo”, i Manetti Bros. che incontreranno il pubblico commentando varie sequenze della loro filmografia, ed infine Gabriele Mainetti che presenterà i suoi cortometraggi “Basette” e “Tiger Boy”.

Saranno tre, invece, gli esordienti presenti al festival con le loro opere prime al Teatro Palladium: Lyda Patitucci con “Come pecore in mezzo ai lupi”, Alessandro Marzullo con “Non credo in niente” e Alain Parroni con “Una sterminata domenica”. Grande spazio è ovviamente dedicato ai giovani autori e ai cortometraggi. Il Palladium Film Festival – CineMaOltre, infatti, aspira da sempre a monitorare l’immaginario giovanile. Oltre alla selezione di alcune esercitazioni dei Laboratori di Filmmaking del DAMS Roma Tre, coordinati dai registi Antonietta De Lillo, Francesco Crispino, Antonio Di Trapani e Lino Damiani, saranno proposti, fuori concorso, tre cortometraggi firmati da laureati del Dams e studenti dell’Istituto CineTv Roberto Rossellini: “Simposio per ragazza sola” di Gianluca Mei, Anna e “L’ultimo saluto” di Vincenzo Palazzo.

Inoltre, da lunedì 20 novembre, ad animare i pomeriggi della manifestazione sarà il concorso riservato agli under 35 “Carta bianca Dams”, che vede quest’anno una selezione di 19 titoli. Ad impreziosire il programma del festival: il concerto, all’insegna dell’ibridazione tra musica e cinema, del gruppo siciliano degli Okiees, di cui è leader Andrea Rabbito, la proiezione, in collaborazione con Amnesty International, del film “Male Nostrum” di Fabio Masi, e due serate dedicate al tema della serialità nell’audiovisivo contemporaneo in occasione del convegno internazionale Universi seriali: teorie, pratiche e testi delle serie audiovisive, a cura di Ilaria De Pascalis e Marta Perrotta.

Il festival sarà anche il palcoscenico del “Premio Giulio Cesare Castello”, attribuito alle migliori tesi di dottorato e di Laurea Magistrale nell’ambito degli studi sul cinema e di media. La manifestazione si avvale della collaborazione del Centro Produzione Audiovisivi di Roma Tre per il supporto tecnologico e della società Cavadaliga Film per i servizi.

Il 17 novembre parte da Roma tour Silvia Mezzanotte e Carlo Marrale

Il 17 novembre parte da Roma tour Silvia Mezzanotte e Carlo MarraleRoma, 15 nov. (askanews) – Un tour di musica & parole per Silvia Mezzanotte e Carlo Marrale che il prossimo venerdì 17 novembre alle 20.45 al Teatro Ghione di Roma debuttano con il loro Tour “40 anni di Vacanze Romane”, per festeggiare i 40 anni del noto brano dei Matia Bazar (composto proprio dallo stesso Marrale). Un lungo viaggio in musica per raccontare la storia di una meravigliosa carrellata di successi del gruppo di cui Silvia è stata front woman per molti anni e Carlo tra i fondatori e autori dei più amati brani della band.

Uno show, per la regia di Gibo Borghesani, nel quale i due artisti raccontano, tra aneddoti e canzoni, la loro storia nel gruppo attraverso brani come Vacanze Romane, Stasera che sera, Per un’ora d’amore, Solo tu, Mister Mandarino, C’è tutto un mondo intorno, Ti sento e Brivido caldo fino al più recente Messaggio d’amore che ha visto i Matia Bazar trionfare, con la voce di Silvia Mezzanotte, per la seconda volta al Festival di Sanremo edizione 2002. Un momento particolarmente favorevole per i 2 artisti che continuano a raggiungere grandissimi risultati. Dopo i numerosissimi concerti effettuati nell’estate appena passata, i 2 Artisti hanno ricevuto lo scorso 10 novembre, la medaglia d’oro “Maison des Artistes” presso l’università degli studi “La Sapienza” di Roma, proprio in virtù di un successo e di una affermazione nel panorama musicale, che continua nel tempo. Inoltre è dei primi di novembre la pubblicazione del nuovo singolo di Bob Sinclar “Ti Sento” (remix del noto brano dei Matia Bazar). Questo nuovo progetto musicale – che è già un successo mondiale – è stato realizzato dal noto disc jokey e produttore discografico francese grazie all autorizzazione concessa da Carlo Marrale, compositore delle musiche del brano. “Io e Carlo, racconta Silvia Mezzanotte, abbiamo vissuto il mondo Matia Bazar in modo parallelo, in tempi diversi. Ma quando abbiamo cominciato a cantare insieme ci siamo riconosciuti, come chi ha già fatto un pezzo di strada mano nella mano. D’altronde furono Carlo e Giancarlo Golzi a venirmi ad ascoltare nel lontano 1999, prima di propormi di diventare la voce del gruppo. Quando io e Carlo si siamo rincontrati anni dopo abbiamo pensato che fosse il momento giusto per raccontare la nostra storia, tra episodi inediti e ricordi che svelano più di 40 anni della vita di una band che ha calcato i palcoscenici più celebri del mondo”.

“Il destino, ha sempre in serbo delle sorprese, racconta Carlo Marrale. Ero con i miei musicisti nella hall di un hotel a Firenze quando è arrivata Silvia. I nostri sguardi si sono riconosciuti e, in mezzo alle chiacchiere e alle risate, abbiamo cominciato a canticchiare rendendoci immediatamente conto che le nostre voci, si fondevano perfettamente. Un’intesa musicale immediata, come se avessimo cantato assieme da sempre… una magia che ha innescato la voglia di raccontare la nostra storia e di tornare a viverla insieme al nostro pubblico. Perché abbiamo capito che non poteva essere solo una coincidenza”. Uno spettacolo travolgente dove brani che hanno fatto la storia della musica italiana si vestono di leggerezza e incanto con le inconfondibili voci di Carlo Marrale e Silvia Mezzanotte. Sulla scena con i protagonisti: Claudio Del Signore (batteria elettronica e percussioni) – Riccardo Cherubini (chitarre, tromba, cori e programmazione); Produzione Vie Musicali “EOOD”, Management: Stefano Baldrini.

Il corto “Le variabili dipendenti” di Tardella in corsa per gli Oscar

Il corto “Le variabili dipendenti” di Tardella in corsa per gli OscarRoma, 14 nov. (askanews) – “Le variabili dipendenti”, cortometraggio diretto da Lorenzo Tardella e prodotto dal CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia, è attualmente sulla piattaforma dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences e può essere votato da tutti i membri dell’Academy per poter accedere alla fase successiva. Le votazioni avranno luogo dal 14 al 18 dicembre 2023.

Il cortometraggio ha debuttato alla 72sima Berlinale; da lì ha inaugurato un percorso internazionale che include oltre 60 festival tra cui il BFI London Film Festival, il Raindance Film Festival e il prestigioso Visioni Italiane presso la Cineteca di Bologna. A maggio 2023 il corto vince il David di Donatello come miglior cortometraggio e rientra nella cinquina finalista dei Nastri d’Argento.

Nel corto si parla di infanzia e intimità. Pietro e Tommaso sono alle porte dell’adolescenza. Si conoscono nel palchetto di un teatro, mentre le note di Vivaldi risuonano intorno a loro. È un primo bacio. È forse qualcos’altro? Quello stesso pomeriggio, circondati dal silenzio delle pareti di casa, cercheranno di scoprirlo. Secondo il regista Tardella, nato a Narni nel 1992, “arriva sempre un momento in cui smettiamo di guardarci allo specchio ed iniziamo a cercare lo sguardo di qualcun altro. Quello che non possiamo immaginare, la prima volta che avviene, è quanto sia difficile ritrovare i nostri occhi in quelli della persona che abbiamo davanti. Essere la stessa cosa. Riconoscersi nello specchio. Di questo parla ‘Le variabili dipendenti’: un primo scontro con l’intimità, in un momento della vita come quello dell’adolescenza, in cui non esistono regole ed ogni equilibrio può crollare da un momento all’altro”.

“Le variabili dipendenti”, prodotto dal CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia e distribuito da Première Film, è attualmente disponibile in streaming sulla piattaforma MUBI.

A Roma “Mellowing”, nuova creazione del coreografo greco Papadopoulos

A Roma “Mellowing”, nuova creazione del coreografo greco PapadopoulosRoma, 13 nov. (askanews) – La nuova creazione del coreografo greco Christos Papadopoulos è una sfida ai limiti della percezione umana: il 14 e 15 novembre torna all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone per Romaeuropa Festival con “Mellowing” e la compagnia berlinese Dance on Ensemble. La celebre formazione, composta da danzatori professionisti over 40, ha già lavorato al fianco di registi di fama internazionale, tra cui Rabih Mroué, William Forsythe, Deborah Hay e Jan Martens, esplorando il rapporto tra danza ed età sia sul palcoscenico che nella società.

Mellowing è una coreografia fondata sullo studio corporeo e coreografico della vibrazione, con 11 performer in scena Papadopoulos torna a sfidare e trasformare il movimento corale in quello di un unico corpo esteriormente immobile e interiormente vibrante, concentrandosi sulla sensibilità emotiva e percettiva di chi osserva. Sul tappeto sonoro di Coti K, i movimenti dei performer diventano terreno d’indagine per una visione alternativa del rapporto tra individui e gruppi, tra continuità e discontinuità dei comportamenti, aprendo a scenari filosofici più ampi, in cui la danza dimostra come anche nelle sue più lievi manifestazioni è insita la portata rivoluzionaria, che riguarda in maniera trasversale l’umano, la sua dimensione collettiva e le dinamiche di relazione, tra bisogno di adesione e desiderio di libertà.

Christos Papadopoulos nato in Grecia nel 1976, ha studiato Danza e Coreografia alla “School for New Dance Development” di Amsterdam, Teatro all’Accademia d’Arte drammatica Nazionale greca e Scienze Politiche all’Università Panteion di Atene. Ha collaborato, in qualità di ballerino, con Noema Dance Company (Germania), WEGO Company (Danimarca), Dimitris Papaioannou, Ria Higler, Robert Stein. Mentre, come coreografo, ha lavorato con Thomas Moschopoulos, Vasilis Nikolaidis, Saskia van de Heur, Maike van de Drift. Ha partecipato alla realizzazione delle coreografie delle cerimonie di apertura e chiusura dei Giochi Olimpici di Atene nel 2004. Dalla sua partecipazione a Dancing Days con Elvedon nel 2016 è tornato al Romaeuropa Festival più volte presentando Opus (2018) e Larcen C (2021). Dance On Ensemble è stato fondato nel 2015 dall’agenzia culturale berlinese Diehl+Ritter gUG nell’ambito dell’iniziativa Dance On, che celebra l’eccellenza artistica dei danzatori over 40 ed esplora il rapporto tra danza ed età sia sul palcoscenico che nella società. Lavorando con coreografi e registi di fama internazionale, tra cui Rabih Mroué, William Forsythe, Deborah Hay e Jan Martens, il Dance On Ensemble sta sviluppando un repertorio di opere di danza contemporanea innovative e stimolanti. L’obiettivo è quello di creare una solida base per un futuro repertorio ricco e ambizioso per danzatori dai 40 anni in su. Membro del Dance On Ensemble fin dall’inizio del progetto, Ty Boomershine è responsabile della sua direzione artistica dal 2019. Dance On Ensemble ha partecipato allo spettacolo Any Attempt Will End in Crushed Bodies And Shattered Bones di Jan Martens al Romaeuropa Festival nel 2022.

Concerti con Enrico Pieranunzi e Rita Marcotulli per “Keep Talking”

Concerti con Enrico Pieranunzi e Rita Marcotulli per “Keep Talking”Roma, 13 nov. (askanews) – Ultimi due appuntamenti a cadenza settimanale – il 15 e il 22 novembre – porteranno il pubblico a contatto con colonne della storia del nostro jazz come Enrico Pieranunzi, Giovanni Tommaso e Rita Marcotulli, per continuare un dialogo in musica mai scontato: “Keep Talking” per la prima volta nel Teatro di Comunità di Villa Lazzaroni a Roma.

Mercoledì 15 novembre alle 21 l’Enrico Pieranunzi Eurostars Trio in “Jazz and the city”, musiche di Enrico Pieranunzi, con Enrico Pieranunzi al pianoforte, Andrè Ceccarelli alla batteria e Thomas Fonnesbaek al contrabbasso. Mercoledì 22 novembre, alle 21 sarà la volta di “Around Gershwin” con Giovanni Tommaso al contrabbasso, Rita Marcotulli al pianoforte Alessandro Paternesi alla batteria. Grazie alla ripresa dello spettacolo dal vivo e grazie al bando “Lo spettacolo dal vivo fuori dal Centro 2023” di Roma Capitale, “Keep Talking” torna diventando un’esperienza di vita reale con il pubblico in presenza.

Nella nuova sede di Villa Lazzaroni, ottenuta grazie al patrocinio del Municipio VII di Roma, e al suo teatro di comunità (Accesso da Via Appia Nuova 522 e da Via Tommaso Fortifiocca 71, Roma) si terranno i concerti-incontro aperti a tutti, preceduti alle 18 nella Sala Consiliare sempre della splendida villa ottocentesca, dai concerti gratuiti delle scuole di musica del territorio, proprio per ricreare sempre più forte un legame tra gli abitanti di Roma e l’offerta divulgativa e culturale del giovane team Promu. Il progetto, il cui nome è ispirato al brano dei Pink Floyd, è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo ed è vincitore dell’Avviso Pubblico Lo spettacolo dal vivo fuori dal Centro -Anno 2023 promosso da Roma Capitale – Dipartimento Attività Culturali.

I dialoghi post concerto verranno guidati dai giornalisti e divulgatori di Radio Rai3 Valentina Lo Surdo e Arturo Stalteri, tra le voci più amate ed esperte del repertorio colto in Italia. Biglietti 10 Euro acquistabili online al link Articketing e in loco. Per maggiori informazioni: info@promu.it / tel: +39 3664143217

A Tor Bella Monk Federico Zampaglione and his big Mama Blues Family

A Tor Bella Monk Federico Zampaglione and his big Mama Blues FamilyRoma, 11 nov. (askanews) – La rassegna Tor Bella Monk – Jazz senza confini, presenta, domenica 12 novembre, a Tor Bella Monaca, via Paolo Ferdinando Quaglia, Municipio VI, Federico Zampaglione, con la His Big Mama Blues Family.

Sul palco ci saranno Federico Zampaglione, frontman della band Tiromancino e appassionato cultore della musica del diavolo, e Mario Donatone, pianista e blues singer, con una lunga carriera anche come direttore di coro gospel. Dopo aver dato vita al progetto “Buzz”, in cui hanno proposto – con grande successo anche al Pistoia Blues Fest del 2013 – una contaminazione dei classici blues con l’elettronica, Zampaglione e Donatone tornano ad un genuino minimalismo acustico, con la forma del duo strumentale e vocale. Una fusione amabile di chitarre acustiche e dobro, pianoforte e voci, intessendo trame ricche di groove, spaziando in un repertorio che va dal Blues rurale di Robert Johnson al Chicago style di Willie Dixon, insieme a classici della black music di Ray Charles, B.B.King, J.J.Cale, Sleepin’ John Eastes, Dr. John. Ci sarà anche una particolare nota natalizia, con l’inclusione di brani come Merry Chrismas Baby, o classici come White Christmas o Silent Night in versione blues e gospel. Un viaggio unplugged e affascinante, emozionale e senza tempo, per le strade di una musica che ha formato generazioni di musicisti.

Il progetto è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo ed è vincitore dell’Avviso Pubblico. Lo spettacolo dal vivo fuori dal Centro – Anno 2023, promosso da Roma Capitale – Dipartimento Attività Culturali. Con il Patrocinio e concessione degli spazi del Municipio VI, delle Torri, area Villaggio Breda, Piazza Piaggio e Cinema Antonio Cerone, Via Fernando Conti. In collaborazione con il Dipartimento di Studi letterari, filosofici e di storia dell’arte dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.

I Marlene Kuntz festeggiano i 30 anni di Catartica

I Marlene Kuntz festeggiano i 30 anni di CatarticaMilano, 7 nov. (askanews) – Il 13 maggio del 1994 usciva Catartica, disco d’esordio dei Marlene Kuntz, destinato a diventare una vera e propria pietra miliare nella storia della musica italiana. In occasione del festeggiamento dei 30 anni dall’incisione di quelle tracce mozzafiato, la band annuncia oggi due concerti evento da non perdere: Il 14 Marzo a Milano all’Alcatraz e il 15 marzo a Roma all’Orion. Catartica ha senza dubbio alcuno avuto il merito di tracciare un segno indelebile nel nostro panorama musicale. Con l’eccellente produzione di Lega e Maroccolo (CCCP e CSI) per la neonata etichetta indipendente di allora Consorzio Produttori Indipendenti, le 14 memorabili canzoni che compongono il disco sono state la risposta alla fame irrefrenabile di un suono diverso di cui soffriva il pubblico italiano dei primi anni ’90, complici i modelli americani e inglesi che ai tempi sfornavano band grunge e hardcore del calibro di Nirvana e Pearl Jam.

Catartica è stato il primo album italiano a soddisfare questa fame di cambiamento, segnando così una strada tutta nuova nel rock indipendente e rinnovando in maniera determinante la scena musicale del nostro paese. Catartica è il manifesto musicale della band che ha messo subito le cose in chiaro: linee di chitarra che hanno poi ispirato innumerevoli band a seguire, un sound che è diventato sin da subito simbolo assoluto di quel decennio musicale e un songwriting che, fino ad allora, non si era mai sentito prima. La raffinata poetica di Godano ferisce tutti, subito: termini inusuali, una narrazione molto verbosa e fascinosamente poetica ricca di immagini fantasiose e liriche antisociali che hanno dato vita a frasi indelebili, diventate cult. Un linguaggio crudo e diretto, insomma, che descrive, senza mai banalizzare, il vivere moderno di allora, ma che risulta tremendamente attuale.

“Catartica nel 2024 compie 30 anni. Si potrebbe dire ‘sembra ieri’, ma in realtà sembra quel che è: ovvero che sono passati 30 anni, e noi Marlene siamo consapevoli di quante cose sono state fatte in questo lasso di tempo durato quel che è durato, e che fa sì che i tempi di Catartica ci appaiano lontani, ma ci siano in realtà altrettanto vicini.”, commenta Cristiano Godano. “In apertura di Festa Mesta scrissi ‘Complimenti per la festa, una festa del cazzo’. Non è davvero arduo traslare spazialmente e temporalmente ai giorni nostri quella rabbia figlia delle paturnie esistenziali di un giovane di provincia, piegando il significato delle parole a qualcosa che ben può descrivere la pessima situazione del nostro mondo contemporaneo. Perché è una bruttissima festa quella a cui siamo stati invitati dallo scorrere del tempo, e l’umanità pare star prendendo una piega rischiosa, quella che ormai è sotto gli occhi di tantissimi. Il mondo brucia, dice a un certo punto una canzone del nostro ultimo disco, Karma Clima, e la festa del cazzo a cui siamo stati invitati è l’immagine che bene illustra questa affermazione. C’è ancora qualcuno che non sente le tante storture a cui stiamo andando incontro? Ognuno potrà avere le sue idee nell’individuare le cause di tutto ciò e noi abbiamo le nostre, ma le conseguenze paiono essere le stesse per tutti: turbolenza, rabbia, disillusione, delusione, scoramento, ribaltamento progressivo dei valori che avevamo pensato di poter dare per scontati. E se le cause possono essere le più diverse a seconda dei punti di vista, le incompetenze, le contronarrazioni, le mistificazioni, e le varie prese per il culo che la gente sta subendo accomunano i più in un sentimento sfinito. Complimenti per la festa! Una festa del cazzo.”. Catartica è stato, e lo è tuttora, un album epocale, intriso di un rock energico, abrasivo e allo stesso tempo melodico che è stato in grado di segnare per sempre un’epoca e che è destinato a restare indelebilmente nella testa e nel cuore di chi lo ha ascoltato e di chi lo ascolterà. Cristiano Godano, Luca Lagash, Riccardo Tesio, Davide Arneodo e Sergio Carnevale ci faranno rivivere “in volo libero sugli anni andati ormai” tutta la potenza di quel periodo che ha fatto la loro storia e quella del rock italiano.

Festival Una Striscia di terra feconda a Civitavecchia con Salissolo

Festival Una Striscia di terra feconda a Civitavecchia con SalissoloRoma, 26 ott. (askanews) – Il festival di jazz e musiche improvvisate “Una striscia di terra feconda”, storica rassegna organizzata da Teatro dell’Ascolto e dedicata ad artisti italiani e francesi spesso invitati a suonare insieme, giunge alla 26esima edizione e nella sua versione “OltreRoma”, quest’anno fa tappa a Civitavecchia nella Cittadella della Musica, grazie alla collaborazione con il Comune di Civitavecchia e ATCL, circuito multidisciplinare del Lazio, sostenuto da MIC Ministero della Cultura e Regione Lazio.

In apertura venerdì 27 ottobre un doppio appuntamento: il progetto originale, “Love Stroll”, con Elena Paparusso (voce) Francesco Caligiuri (sassofoni) e Francesco Poeti (basso), un progetto dedicato alle variopinte avventure descritte da Calvino in alcune delle sue novelle da “Gli Amori Difficili” a vari racconti come “Prima che tu dica pronto”. A chiudere questo primo appuntamento, l’esplosivo concerto di Antonello Salis, in “Salissolo”. I giochi, i numeri, il virtuosismo mai fine a se stesso. La forza, la provocazione, l’impeto puro. Antonello Salis ha sempre abituato il suo pubblico a uno show dal vivo veramente efficace, emotivamente coinvolgente.

Venerdì 10 novembre, sempre un doppio appuntamento, in apertura, in prima nazionale, il fisarmonicista Noè Clerc, un musicista che probabilmente occuperà un posto speciale sulla scena jazz negli anni a venire. Tutto canta nella musica di Noé Clerc, perché questo giovane non è solo un singolare strumentista, ma anche un compositore che sa che senza una vera melodia, le improvvisazioni più belle rischiano di perdersi. Nato nel 1996, Noé Clerc è un fisarmonicista poliedrico. Si è fo A seguire il trio “Nrg Bridges”, con Gianluigi Trovesi, clarinetto alto e piccolo, e i fratelli Adalberto Ferrari clarinetto, clarinetto basso e Andrea Ferrari clarinetto basso.

Venerdì 17 novembre, altro doppio appuntamento. In apertura, in prima nazionale, Thomas De Pourquery, eader dell’emblematico gruppo Supersonic, sassofonista e cantante riconosciuto internazionalmente, e Tatiana Paris, chitarrarista, figura della scena musicale improvvisata europea, già da anni al fianco di Sandra Nkaké, Seb Martel ed Eve Risser. A seguire,la produzione originale, “La sottile meraviglia. J.S. Bach e l’invenzione estemporanea” Ludus Gravis4 con Daniele Roccato, contrabbasso, Rocco Castellani, contrabbasso, Yvonne Scarpellini, contrabbasso e Giacomo Piermatti, contrabbasso. A chiudere Una Striscia di Terra Feconda “OltreRoma”, venerdì 24 novembre, la produzione originale in collaborazione con I-Jazz, “Amori difficili” con Maria Laura Baccarini voce, testi di Italo Calvino, Luca Aquino, tromba, Paolo Damiani, contrabbasso e Antonio Jasevoli

“Una Striscia di terra feconda” da anni si svolge a Roma alla Casa del Jazz e in Auditorium Parco della Musica, grazie all’accordo con la Fondazione Musica per Roma, ma altrettanto significative sono le produzioni pensate ad hoc per Civitavecchia. Inoltre – avendo vinto l’Avviso Pubblico “Lo spettacolo dal vivo fuori dal Centro” emanato di recente dal Dipartimento Attività Culturali del Comune di Roma – alcuni concerti saranno realizzati a Ostia presso il Teatro del Lido e nello Spazio Rossellini. I direttori artistici Paolo Damiani e Armand Meignan difendono da sempre e valorizzano con convinzione il jazz europeo, condividendo la stessa poetica del festival. Una Striscia di terra feconda, si caratterizza inoltre per l’inedita sinergia non solo ideale ma anche di risorse economiche che si è venuta a creare tra partner pubblici del massimo prestigio che in questi anni lo hanno finanziato: il Ministero della Cultura (MiC), il Ministero Francese della Cultura, SIAE, Comune di Roma- Assessorato alle Politiche Culturali Regione Lazio, ATCL, l’associazione teatrale fra i Comuni del Lazio, Comune di Civatavecchia, la Fondazione Musica per Roma e la Casa del Jazz, l’Institut Francais, l’Ambasciata di Francia a Roma attraverso la Fondazione Nuovi Mecenati, Midj (associazione musicisti di jazz), l’INPS fondo PSMSAD. E inoltre: I-Jazz, AJC (association Jazzé Croisé), CNM (Centre National de la Musique), SACEM, SPEDIDAM, ADAMI, SPPF, BNP Parisbas, CCP.