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Per i familiari delle vittime della strada il nuovo codice è un passo indietro

Per i familiari delle vittime della strada il nuovo codice è un passo indietroRoma, 27 mar. (askanews) – Dopo l’approvazione alla Camera del nuovo Codice della Strada, le associazioni dei familiari delle vittime, da oltre 40 piazze in tutta Italia, fanno appello al Governo ed a tutte le forze politiche affinchè il provvedimento varato possa essere modificato al Senato. Anche se finora nessuna delle “richieste avanzate da mesi” è stata accolta. Anche per questo – si annuncia – “la mobilitazione delle associazioni dei parenti delle vittime sulla strada, di tante altre organizzazioni e di migliaia di cittadine e cittadini non si fermerà”. La mobilitazione contro il nuovo codice è promossa e organizzata a livello nazionale da FEVR – Federazione Europa delle Vittime di Violenza Stradale, AIFVS – Associazione Italiana Familiari e Vittime della STRADA A.P.S. e dalla piattaforma #CITTÀ30SUBITO – Legambiente, FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, Salvaiciclisti, Kyoto Club, Clean Cities Campaign, ASviS, Amodo, Fondazione Michele Scarponi, Associazione Lorenzo Guarnieri, Fondazione Marco Pietrobono, Fondazione Luigi Guccione e Vivinstrada.


Paolo Pozzi e Angela Bedoni, genitori di Lucia, investita e uccisa a 17 anni, nella notte di Natale del 2004, a Melegnano, spiegano in una nota: “Oggi è una giornata triste per l’Italia: l’approvazione alla Camera del nuovo Codice della Strada è una brutta notizia perché questa riforma rappresenta un passo indietro per la tutela della vita umana. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: troppe persone muoiono a causa della velocità delle automobili, nel nostro Paese, quasi il doppio rispetto agli altri paesi europei”. Poi si aggiunte: “È la prima causa di morte tra i giovani, proprio come nostra figlia Lucia. Ma il nuovo codice, insieme a decreti e direttive, limita gli autovelox, ostacola i provvedimenti comunali di riduzione della velocità e addirittura delega il governo ad aumentare i limiti, ad esempio. E moltissime altre sono le norme critiche come denunciamo da tempo senza che sia stata accolta nessuna nostra proposta. Per questo motivo chiediamo al Governo Meloni e a tutte le forze di maggioranza e opposizione di riscrivere in profondità insieme alle nostre associazioni la riforma del Codice della Strada, che dovrà essere discussa al Senato nelle prossime settimane, eliminando tutte le gravi criticità dell’attuale testo e inserendo le norme necessarie invece mancanti”. Secondo quanto sottolineano le diverse associazioni che hanno dato vita alla mobilitazione ‘Stop al codice della strada’ le nuove norme sono state approvate alla Camera “nonostante un appello video delle associazioni familiari vittime della strada; una lettera diretta al presidente Meloni da parte delle associazioni familiari vittime sulla strada, con cui veniva chiesto di mettere in pausa l’approvazione del codice per riscriverlo insieme a loro 40 piazze in tutta Italia tra il 9 e il 12 marzo, dove associazioni e attiviste/i si sono unite al grido di ‘Stop al Codice della Strage’”. Oltre 20mila email ai parlamentari suddivisi per Regione e oltre 12mila rivolte direttamente alla presidente Meloni. Oltre 2.500 telefonate ai capigruppo alla Camera. Ma “pochissime delle osservazioni fatte dalle associazioni familiari vittime e dalle associazioni impegnate nella tutela della sicurezza stradale e promozione della mobilità attiva siano state accolte (ad esempio l’alcool lock), mentre tutte le altre sono state ignorate o rifiutate. Sono stati respinti, in particolare, tutte le proposte e gli emendamenti che da un lato correggevano le norme più gravi (quelle contenenti pesanti limitazioni ad autovelox, ciclabili, ZTL, zone 30, aree pedonali, controlli e sanzioni, finto metro e mezzo salva-ciclisti, etc.) e che dall’altro lato introducevano le misure necessarie per una vera sicurezza stradale (abbassamento delle velocità nelle strade urbane, controlli digitali contro la guida distratta al telefono, sensori anti-angoli ciechi, educazione stradale come materia obbligatoria dell’educazione civica, etc.)”.


Le critiche e l’allarme per la ‘controriforma dell’insicurezza stradale’ non sono arrivate solo dall’Italia: quasi 50 organizzazioni internazionali – si sottolinea in un comunicato – hanno scritto al Governo per chiedere di fermare l’approvazione e riscriverne le parti più pericolose per la tutela della vita umana. Tra queste Clean Cities Campaign, European Federation of Road Traffic Victims, European Transport Safety Council, International Federation of Pedestrians, European Cyclists’ Federation, European Driving Schools Association. Ha sottoscritto anche POLIS, la principale rete di città e regioni europee che collaborano per sviluppare tecnologie e politiche innovative per il trasporto locale. L’Italia ha un tasso di mortalità stradale di 53 persone per milione di abitanti, tasso significativamente superiore alla media europea (26 in Gran Bretagna, 36 in Spagna). Inoltre, l’Italia è in ritardo nella riduzione degli incidenti mortali, registrando solo un -15% nell’ultimo decennio, rispetto alla media europea del -22%. Queste statistiche sono in netto contrasto con la richiesta dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) di ridurre del 50 per cento gli incidenti stradali mortali e i feriti gravi entro il 2030, come indicato nel Piano globale per il Decennio d’azione per la sicurezza stradale. L’attuale traiettoria dell’Italia, come evidenziato dagli emendamenti proposti, mette in dubbio la sua capacità di allinearsi a questi obiettivi critici. Particolarmente grave è inoltre l’impatto nelle città italiane: il 73 per cento degli incidenti stradali avviene in ambiente urbano e l’eccesso di velocità è la principale causa di morte nel traffico.

Schillaci: pretendo che i medici di base lavorino un determinato numero ore

Schillaci: pretendo che i medici di base lavorino un determinato numero oreMilano, 27 mar. (askanews) – “Non faccio battaglie sul tipo di contratto ma pretendo che i medici di base lavorino un determinato numero di ore ed assicurino quel lavoro all’interno delle case di Comunità altrimenti qualunque tipo di riforma sarà impossibile riuscire a portarla a casa e anche su questo stiamo stiamo discutendo”. Lo ha detto il ministro Orazio Schillaci oggi alla Camera in un’audizione in Commissione Affari sociali sulla situazione della medicina dell’emergenza-urgenza e dei pronto soccorso in Italia.


“Noi dobbiamo rivedere bene gli incontri il contributo dei medici di base perché nessuna vera riforma sanitaria può avere speranza se non si rivede ciò che fanno i medici di base”, ha detto il ministro. I medici di base sono “fondamentali, rappresentano il primo baluardo dei cittadini rispetto alla loro giusta richiesta di salute però è anche chiaro che dobbiamo un po’ rivedere le regole di ingaggio, nel senso che oggi abbiamo bisogno che i medici di base – io non ne faccio un problema di tipo di contratto, mi appassiona poco il fatto che diventino dipendenti del Sistema Sanitario o rimangano libero professionisti – diano un effettivo contributo orario all’interno del servizio sanitario regionale e che questo avvenga in particolare all’interno delle strutture che saranno deputate ad assicurare la medicina territoriale”. 

”Basta complicità con Israele”: a La Sapienza tensione studenti-polizia. Bernini: occupazione violenza intollerabile

”Basta complicità con Israele”: a La Sapienza tensione studenti-polizia. Bernini: occupazione violenza intollerabileRoma, 26 mar. (askanews) – Tensione all’Università La Sapienza di Roma tra studenti e forze dell’ordine: la polizia, a detta del collettivo Cambiare Rotta, autore dell’occupazione del rettorato, avrebbe impedito “agli studenti di entrare nel Rettorato occupato per l’assemblea studentesca contro la complicità della Sapienza con Israele” e, sempre la polizia, “spintona e malmena gli studenti. Di nuovo”. Il collettivo parla di un episodio “gravissimo” e spiega che “questo è il clima di repressione nel paese contro chi alza la voce contro i crimini di Israele. Gli studenti hanno battuto la repressione e ora sono dentro il rettorato occupato per l’assemblea”. “Sull’esempio della lotta degli studenti di Bari e Torino – prosegue Cambiare Rotta – la Polimeni si deve dimettere da MedOr, l’università Sapienza non deve partecipare al Bando MAECI, va rotta ogni complicità con Israele. La lotta continua”.


All’Università La Sapienza di Roma prosegue, infatti, la protesta dei collettivi degli studenti che ieri hanno occupato il rettorato dell’ateneo: “Basta complicità con Israele, fuori la rettrice da Med-Or, no alla partecipazione al bando del MAECI, basta accordi con università israeliane e filiera bellica”, le richieste alla base della mobilitazione. “In riferimento alle richieste avanzate da alcune studentesse e alcuni studenti che hanno occupato nelle ultime ore alcuni ambienti del Rettorato, nel ribadire la più ferma condanna di ogni forma di violenza e di azione illegale e antidemocratica, l’Ateneo è disponibile, come sempre è stato, a portare in discussione eventuali istanze della Comunità studentesca, purché queste giungano in modo condiviso attraverso la propria rappresentanza negli Organi e non ledano i principi democratici e i diritti e le libertà altrui”, ha dichiarato in una nota la rettrice di Sapienza Università di Roma, Antonella Polimeni. “Totale sostegno ai rettori Polimeni e Delfino. L’occupazione del rettorato de La Sapienza e l’aggressione al rettore dell’Università di Genova sono azioni squalificanti che vanno ben oltre la libera manifestazione del pensiero o la protesta pacifica. Le Università non sono zone franche dove si possono mettere in atto intimidazioni o compiere reati”. Così in una nota il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini. “La violenza che alcuni collettivi stanno imponendo all’intera comunità accademica è intollerabile e vede come principali vittime proprio gli studenti. Condanno fermamente quanto sta accadendo e ringrazio le forze dell’ordine per il loro sostegno”, conclude Bernini.

Cavo Dragone: le forze armate italiane sono assolutamente sottodimensionate

Cavo Dragone: le forze armate italiane sono assolutamente sottodimensionateRoma, 26 mar. (askanews) – In base agli attuali impegni della Difesa l’entità delle forze sia insufficiente: “Oggi siamo assolutamente sottodimensionati: 150mila è improponibile, 160mila che è quello che ci è stato approvato è ancora poco e 170mila è il limite della sopravvivenza”. Lo ha affermato il Capo di Stato maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone, intervenuto all’audizione delle Commissioni riunite Esteri e Difesa. “La legge Di Paola del 2102 avveniva in un contesto diverso, sono cambiati gli impegni e le minacce”, ha concluso Cavo Dragone: “Continuerò chiedere piu uomini fino a che non mi cacceranno”.

Il Viminale: intensificata l’attività di vigilanza antiterrorismo, massima attenzione

Il Viminale: intensificata l’attività di vigilanza antiterrorismo, massima attenzioneRoma, 25 mar. (askanews) – Questa mattina al Viminale il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha presieduto una riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica alla quale, oltre al sottosegretario Nicola Molteni, hanno partecipato i vertici delle Forze di polizia e delle agenzie di informazione e sicurezza. Durante l’incontro è stata effettuata una attenta analisi dell’attentato terroristico a Mosca anche ai fini dell’aggiornamento delle misure di prevenzione antiterrorismo già disposte.


Nel corso della riunione, fa sapere il Viminale, “è stata evidenziata l’importanza di proseguire l’attenta attività di monitoraggio, anche sul web, da parte delle forze di polizia e della intelligence per l’individuazione delle eventuali situazioni di rischio sul territorio nazionale. Tale specifica attività di prevenzione ha consentito, dal 7 ottobre 2023 ad oggi, di espellere per motivi di sicurezza 47 soggetti, di cui 9 con provvedimento del Ministro dell’interno. Nel 2024 sono stati 23 i provvedimenti, di cui 5 emessi dal Ministro dell’Interno”. Anche vista delle prossime festività pasquali, conclude il Ministero dell’Interno “è stata disposta una intensificazione delle attività di vigilanza e di controllo da parte delle Forze di polizia con la pianificazione di specifici servizi operativi, fissi e dinamici, riservando la massima attenzione ai luoghi di maggiore aggregazione e transito di persone, nonché a tutti gli obiettivi sensibili, alla luce di un loro eventuale aggiornamento”.

Il Papa affaticato non ha letto l’omelia per la messa della Domenica delle Palme

Il Papa affaticato non ha letto l’omelia per la messa della Domenica delle PalmeRoma, 24 mar. (askanews) – Il Papa ha celebrato a Piazza San Pietro la messa della Domenica delle Palme ma è apparso stanco e la sua voce affaticata, tanto che non ha letto oggi l’omelia preparata per la messa. Il Pontefice è rimasto in raccoglimento, in silenzio, in una Piazza San Pietro gremita, si stimano circa 60 mila fedeli. E, con voce affaticata, al termine della Messa della Domenica delle Palme, Bergoglio ha detto di assicurare la preghiera “per le vittime del vile attentato terroristico compiuto l’altra sera a Mosca”, definendo le stragi “azioni disumane che offendono Dio, il quale ha comandato ‘non ucciderai’”. Bergoglio ha invocato anche la preghiera per la “martoriata Ucraina”, chiedendo ai fedeli di non dimenticarla. “Preghiamo per tutti i fratelli e sorelle che soffrono a causa della guerra. In modo speciale penso alla martoriata Ucraina, dove tantissima gente si trova senza elettricità a causa degli intensi attacchi contro le infrastrutture, che oltre a causare morti e sofferenza, comportano il rischio di una catastrofe umanitaria di ancora più ampie dimensioni”, ha detto il Pontefice. “Per favore, non dimentichiamo la martoriata Ucraina”. E ha voluto anche lanciare un appello a pregare per “i fratelli e sorelle” afflitti dalle guerre, chiedendo anche di pensare “a Gaza, che soffre tanto, e a tanti altri luoghi di guerra”. Ma la sua voce era sempre più affaticata e le sue condizioni di salute hanno destato qualche preoccupazione tra gli astanti.

Papa Francesco: prego per le vittime del vile attentato di Mosca

Papa Francesco: prego per le vittime del vile attentato di MoscaRoma, 24 mar. (askanews) – Un Papa Francesco affaticato, che ha rinunciato a leggere l’omelia della Domenica delle Palme, non ha tuttavia rinunciato anche oggi al termine della messa a invocare la pace, esprimendo la sua condanna per il “vile attentato” di Mosca e chiedendo di “non dimenticare la martoriata Ucraina”.


“Assicuro la mia preghiera per le vittime del vile attentato terroristico compiuto l’altra sera a Mosca”, ha detto il Papa, definendo le stragi “azioni disumane che offendono Dio, il quale ha comandato ‘non ucciderai’”. Bergoglio ha poi invocato la preghiera per la “martoriata Ucraina”, chiedendo ai fedeli di non dimenticarla. “Preghiamo per tutti i fratelli e sorelle che soffrono a causa della guerra. In modo speciale penso alla martoriata Ucraina, dove tantissima gente si trova senza elettricità a causa degli intensi attacchi contro le infrastrutture, che oltre a causare morti e sofferenza, comportano il rischio di una catastrofe umanitaria di ancora pià ampie dimensioni”, ha detto il Pontefice. “Per favore, non dimentichiamo la martoriata Ucraina”.


Il Pontefice ha inoltre voluto anche ricordare quanto accade in Medio Oriente, chiedendo anche di pensare “a Gaza, che soffre tanto, e a tanti altri luoghi di guerra”.

Santanchè: estranea a ogni decisione società su cassa integrazione

Santanchè: estranea a ogni decisione società su cassa integrazioneRoma, 22 mar. (askanews) – “Sono rimasta sorpresa dalle contestazioni per le quali risulta indagata contestazioni che ho appreso con la notifica dell’avviso di chiusura delle indagini nel procedimento a mio carico, in quanto ritengo acquisita agli atti la mia estraneità a ogni decisione societaria relativa alle modalità della messa in cassa integrazione di alcuni dipendenti. Lunedì i miei avvocati chiederanno copia degli atti per poter valutare una memoria difensiva e la eventuale mia richiesta di essere sentita”. E’ quanto dichiara il ministro del Turismo, Daniela Santanchè.


“Continuo ad avere fiducia nella giustizia – aggiunge – e confido che la vicenda possa concludersi per me positivamente già con l’archiviazione da parte del PM o se ciò non si verificasse con il giudizio del GUP che nell’udienza preliminare decide sulle ragioni dell’accusa e della Difesa”. “Per la nostra Costituzione fino all’esito definitivo dei tre gradi di giudizio nessuno può essere considerato colpevole – sottolinea -. Tuttavia in sede politica dopo la decisione del GUP, per rispetto del governo e del mio partito, farò una seria e cosciente valutazione di questa vicenda che è comunque antecedente alla mia nomina a ministro. Sono peraltro convinta che anche questa volta il giudizio dei giudici andrà contro il desiderio dei miei avversari politici”.

Febbre dengue, la circolare del ministero della Salute alle Regioni: potenziare la sorveglianza

Febbre dengue, la circolare del ministero della Salute alle Regioni: potenziare la sorveglianzaRoma, 22 mar. (askanews) – “Potenziare la sorveglianza dei casi umani di dengue su tutto il territorio nazionale, soprattutto in termini di tempestività, di rispetto dei flussi di comunicazione e sensibilizzando gli operatori sanitari, tra cui pediatri di libera scelta e medici di medicina generale, per permettere la rapida identificazione dei casi. Implementare tutte le azioni di bonifica ambientale previste mirate a ridurre i siti di proliferazione e di riparo per le zanzare. (es. rimozione dei potenziali focolai larvali, pulizia e manutenzione di quelli inamovibili, sfalcio della vegetazione incolta). Provvedere alla predisposizione, previa programmazione, di misure locali di monitoraggio e di contrasto dei vettori. Individuare, come da linee guida riportate in allegato 17 del PNA 2020-2025, tutti i potenziali siti a rischio di introduzione di nuove specie di zanzare invasive, quali Aedes aegypti, e predisporre tutte le misure di sorveglianza e controllo atte a prevenire e contrastare il possibile ingresso e successiva diffusione di questi potenziali vettori di arbovirosi”. Sono le indicazioni contenute nella circolare a firma della direzione generale della Prevenzione del ministero della Salute per fronteggiare la diffusione di Dengue nel nostro Paese.


Il documento esorta anche a “provvedere alla formazione/aggiornamento in tema di dengue, così come di altre arbovirosi considerate nel PNA, diretti al personale sanitario, agli operatori addetti allo svolgimento degli interventi pulizia, sanificazione e disinfestazione e alla cittadinanza, al fine di creare la situazione ottimale per l’attivazione di misure utili al contrasto ai vettori e alla prevenzione dell’esposizione alle punture e per l’identificazione tempestiva dei casi di infezione. Provvedere alle attività per una corretta comunicazione che aumentino la consapevolezza del rischio dengue in ambito pubblico (scuole, aree urbane, luoghi ricreativo-sportivi ecc) e tra gli operatori sanitari e che incoraggino comportamenti attivi di prevenzione e controllo dei vettori, a livello individuale e nella comunità”. In merito alle “donazioni di sangue e di organi, tessuti e cellule (ivi comprese le cellule staminali del sangue periferico e midollare), si rinvia alle note e ai provvedimenti assunti ed emanati dal Centro Nazionale Sangue e dal Centro Nazionale Trapianti”, si legge nella circolare.

Covid, nell’ultima settimana +6,1% casi. Stabili i ricoveri

Covid, nell’ultima settimana +6,1% casi. Stabili i ricoveriRoma, 22 mar. (askanews) – Nella settimana compresa tra il 14 e il 20 marzo 2024 sono stati registrati dalla cabina di regia Iss-Ministero della Salute 783 nuovi casi positivi con una variazione di +6,1% rispetto alla settimana precedente (n: 738) 26 deceduti con una variazione di -36,6% rispetto alla settimana precedente (n: 41). 128.406 i tamponi effettuati con una variazione di -4,3% rispetto alla settimana precedente (n: 134.167). Il tasso di positività dello 0,6%, è invariato rispetto alla settimana precedente (0,6%) Il tasso di occupazione in area medica al 20/03/2024 è pari all’1,4% (839 ricoverati), rispetto all’1,4% (880 ricoverati) del 13/03/2024. Il tasso di occupazione in terapia intensiva al 20/03/2024 è pari allo 0,3% (27 ricoverati), rispetto allo 0,3% (28 ricoverati) del 13/03/2024.