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Si è attivato il ciclone d’Islanda: in arrivo due perturbazioni

Si è attivato il ciclone d’Islanda: in arrivo due perturbazioniRoma, 24 ott. (askanews) – Il ciclone d’Islanda (o depressione) si è attivato. Fino al weekend due perturbazioni raggiungeranno l’Italia e la prima, la più forte, è già in atto in queste ore.

Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it comunica che quando si parla di ciclone d’Islanda o depressione d’Islanda ci si riferisce a un vortice semi-permanente che staziona nei pressi dell’omonima isola e che è la fucina di gran parte delle perturbazioni atlantiche. In questo autunno il ciclone ha preso in mano le redini del tempo su molti Stati europei. Il fronte perturbato che sta interessando il Nord in queste ore diventerà più intenso dalla tarda mattinata e nel pomeriggio. Le precipitazioni si sposteranno gradualmente da ovest verso est, risultando forti, localmente temporalesche e sotto forma di nubifragio su Liguria, Alpi, Prealpi, Lombardia e Friuli Venezia Giulia. Il fronte instabile nel corso del pomeriggio/sera andrà a colpire anche le regioni tirreniche, quindi la Toscana, il Lazio e inoltre Sardegna e Umbria.

La perturbazione sarà sospinta da intensi venti di Libeccio su Mar Ligure, Tirreno e attorno alla Sardegna e Scirocco sul medio alto Adriatico. Per questo motivo sono attesi sia mareggiate sulle coste esposte sia l’aumento del moto ondoso che diventerà agitato sul golfo ligure. La perturbazione si muoverà verso oriente nella giornata di mercoledì e allora le precipitazioni continueranno a bagnare, ma in forma più irregolare, Toscana, Umbria e Lazio, raggiungeranno diffusamente la Campania e il resto del Sud mentre al Nord le ultime piogge interesseranno il Friuli Venezia Giulia e le Dolomiti. Ma non è finita qui. Nel corso di giovedì, dal pomeriggio, la seconda perturbazione raggiungerà Alpi e Prealpi per poi scendere fin verso la Pianura Padana. Il maltempo però colpirà ancora una volta la Toscana settentrionale con rovesci intensi. Anche questo fronte instabile sarà sospinto da forti venti di Libeccio che si intensificheranno nella giornata di venerdì quando al Centro-Nord il tempo tornerà decisamente a migliorare, mentre al Sud pioverà in Campania e sul cosentino.

In sintesi, da oggi fino al weekend l’Italia verrà raggiunta da due perturbazioni, di cui la prima sarà la più forte. Entrambi i fronti perturbati saranno sospinti da venti di Libeccio con raffiche fino a 70-80 km/h. Ci saranno mareggiate sulle coste esposte e il Mar Ligure sarà agitato, mossi o molto mossi gli altri bacini.

Lo scioglimento delle piattaforme di ghiaccio dell’Antartide è inevitabile

Lo scioglimento delle piattaforme di ghiaccio dell’Antartide è inevitabileMilano, 24 ott. (askanews) – Il rapido scioglimento delle piattaforme di ghiaccio dell’Antartide occidentale può diventare inevitabile e impossibile da fermare, con conseguenze “potenzialmente devastanti” sull’innalzamento dei livelli del mare in tutto il mondo. Lo scrive un nuovo studio sul cambiamento climatico pubblicato sulla rivista Nature Climate Change.

Secondo la ricerca, come riporta la Cnn, anche se si raggiungessero gli obiettivi ambiziosi posti per limitare il surriscaldamento globale – cosa che al momento non è – l’Antartide occidentale andrà incontro al riscaldamento delle acque e allo scioglimento delle grandi piattaforme di ghiaccio.

Alfredo Cospito, il tribunale di sorveglianza conferma il 41bis per l’anarchico: ancora più pericoloso

Alfredo Cospito, il tribunale di sorveglianza conferma il 41bis per l’anarchico: ancora più pericolosoRoma, 23 ott. (askanews) – Confermata la detenzione al 41 bis per l’anarchico Alfredo Cospito. Il tribunale di sorveglianza della Capitale, in particolare, ha respinto un reclamo proposto dal difensore, l’avvocato Flavio Rossi Albertini. Nel corso dell’udienza davanti ai giudici di via Triboniano la Direzione nazionale antimafia ed antiterrorismo aveva espresso parere favorevole all’istanza ed alla sostanziale fine del regime di carcere duro. L’aumento degli attentati è coincidente non con l’applicazione del 41 bis ma con l’inizio dello sciopero della fame da parte di Cospito, tant’è che si esauriscono con l’ultimo attentato appena due giorni dopo la conclusione dell’iniziativa personale”. Lo scrivono i giudici del tribunale di sorveglianza della Capitale nel provvedimento che ha respinto il reclamo di Alfredo Cospito contro le ordinanze del ministro della giustizia che confermava il regime di carcere duro per il leader anarchico.

Rispetto alla protesta intrapresa da Cospito nei mesi scorsi e che lo aveva portato ad un grave stato di denutrizione, secondo il tribunale, “è evidente che la clamorosa iniziativa del pescarese abbia infuocato gli animi delle formazioni anarchiche e che soprattutto abbia reso Cospito una figura di ancor maggiore carisma all’interno del sodalizio”. Insomma – si sottolinea – Cospito “ha dimostrato particolare determinazione e per questo viene rispettato dai suoi sodali”. Quindi si chiarische che “qualsiasi strategia programmatica degli obiettivi da colpire, in un ambito associativo che propugna espressamente il metodo della lotta armata o l’avallo di azioni violente sono considerati nel suo contesto eversivo autorevoli ed insindacabili”.

Sempre a parere del tribunale “dall’incartamento processuale non emergono elementi concreti che possano giustificare una rivalutazione delle condizioni di legittimità dell’articolo 41 bis, quali già vagliate dalla Cassazione, ma semmai è dato rinvenire negli stessi pareri della Dnaa plurimi elementi di segno contrario attestanti la estrema pericolosità del Cospito e la persistente attività della Federazione anarchica informale”. “Per tale motivo ad avviso del tribunale non appaiono coerenti le conclusioni a cui è pervenuta la Direzione nazionale antimafia ed antiterrorismo secondo cui dalla molteplicità dei canali decisionali si evincerebbe una ridotta pericolosità del Cospito, che invece è descritto come figura di vertice del movimento come desunto dalla stessa Dnaa attraverso il richiamo testuale della nota Direttore centrale della Polizia di prevenzione”.

Papa: è fallito il tentativo dell’Occidente di esportare democrazie

Papa: è fallito il tentativo dell’Occidente di esportare democrazieCittà del Vaticano, 23 ott. (askanews) – Il caos politico- istituzionale in cui versano molti paesi poveri o del sud del mondo proviene anche “dal fallimento dell’Occidente nel suo tentativo di importare la propria tipologia di democrazia in certi Paesi con una cultura, non dico tribale, ma di stampo simile. Pensiamo alla Libia, che pare possa essere condotta soltanto da personalità molto forti come Gheddafi. Un libico mi ha detto che un tempo avevano un solo Gheddafi, mentre ora ne hanno cinquantatré….”. Lo afferma Papa Francesco rispondendo ad una domanda postagli nel libro “Non sei solo. Sfide, risposte, speranze”, una conversazione-intervista con Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin per Salani Editore, in uscita domani, ed anticipato oggi dal quotidiano “La Stampa”. “La Guerra del Golfo è stata una vera disgrazia, per non dire una delle peggiori crudeltà. Saddam Hussein non era certo un angioletto, anzi, ma l’Iraq era un Paese abbastanza stabile. Attenzione: non sto difendendo Gheddafi o Hussein. Ma che cosa ha lasciato la guerra?”, si è chiesto il pontefice.

Francesco parla, quindi, di “anarchia organizzata e altra guerra. Quindi ritengo che non dobbiamo esportare la nostra democrazia in altri Paesi, bensì aiutarli a sviluppare un processo di maturazione democratica secondo le loro caratteristiche. Non fare una guerra per importare una democrazia che i loro popoli non sono in grado di assimilare. Ci sono Paesi che hanno un sistema monarchico e che probabilmente non accetteranno mai una democrazia, ma certo si può contribuire a fare in modo che ci sia maggiore partecipazione. In ogni caso, mi ritengo ignorante in quanto a politica internazionale, ma credo che alla base della comparsa dell’ISIS ci sia una sfortunata scelta occidentale”, conclude il Papa. 

Si è aperta la porta atlantica: piogge più frequenti e venti tiepidi

Si è aperta la porta atlantica: piogge più frequenti e venti tiepidiRoma, 23 ott. (askanews) – Quando si dice che la “porta atlantica” è aperta significa che le perturbazioni in arrivo dall’oceano non hanno alcun ostacolo per raggiungere l’Italia. Sarà così anche nei prossimi sette giorni.

Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it comunica che almeno fino all’ultimo weekend di ottobre, il Paese sarà raggiunto da due perturbazioni, la prima di questa particolarmente forte. I fronti perturbati inoltre saranno accompagnati da venti piuttosto sostenuti. Ma andiamo con ordine. Il tempo comincerà a peggiorare già nelle prossime ore quando si avvicinerà la prima perturbazione, la più forte. Lunedì avremo già cielo coperto in Piemonte con qualche piovasco, ma nel corso del pomeriggio il tempo peggiorerà via via più fortemente in Liguria e verso sera le piogge avranno conquistato tutto il Nordovest. Ci sarà il sole altrove con temperature piuttosto miti, grazie anche ai venti che gireranno tutti da Scirocco. Martedì sarà la giornata più perturbata della settimana, infatti la perturbazione transiterà al Nord raggiungendo entro sera pure il Centro tirrenico, come Toscana e Lazio. Le precipitazioni potranno risultare anche abbondanti e sotto forma di nubifragio, specie in Liguria, Toscana, settori alpini e prealpini e in tarda serata anche sul Lazio. Si rinforzano i venti meridionali con raffiche fino a 70 km/h.

Dopo un mercoledì piuttosto instabile, soprattutto su Triveneto e settore centro-meridionale (ancora Toscana, Lazio, ma pure Campania e Umbria), e con venti tesi di Libeccio (raffiche fino a 80-90 km/h) da giovedì arriverà la seconda perturbazione. Dopo una prima parte del giorno piuttosto stabile, salvo nebbie mattutine al Nord, ecco che il tempo peggiorerà dalle Alpi verso le zone pianeggianti settentrionali e inoltre anche sulla Toscana. Questa perturbazione raggiungerà il Sud nel corso di venerdì, nel frattempo altrove il tempo migliorerà decisamente grazie all’aumento della pressione.

Le temperature si comporteranno in base al tempo previsto e al tipo di vento. Con piogge e venti meridionali tenderanno ad aumentare, anche di notte, altrimenti a diminuire. Ma dato che per i primi giorni della settimana lo Scirocco sarà quasi prevalente, possiamo già dire che i valori massimi torneranno ad essere estivi con picchi di 30°C al Sud e sul versante adriatico centrale.

Come si stanno svolgendo i controlli alla frontiera slovena

Come si stanno svolgendo i controlli alla frontiera slovenaTrieste, 21 ott. (askanews) – Sono iniziati oggi alle 14 i controlli sul confine nordorientale con la Slovenia. Al valico di Fernetti, sul Carso triestino, è stata istituita una corsi all’ingresso dalla Slovenia. Una pattuglia della polizia, coadiuvata da alcuni militari dell’Esercito, procede, a campione, alle verifiche della documentazione, specie degli automezzi con i vetri oscurati. Al momento non si verificano code, ma solo rallentamenti. Il problema si porrà lunedì, con il transito dei 10 mila pendolari dallo Slovenia a Trieste e verso il Friuli.

Si procederà in questo modo per una decina di giorni, ma la sospensione del Trattato di Schengen potrebbe continuare fino a 6 mesi. I valichi primari saranno vigilati 24 ore al giorno, quelli minori dal mattino alla sera.Oltre 300 agenti della Polizia sono stati chiamati a presidiare i confini. Intanto l’assessore regionale alla protezione Civile, Riccardo Riccardi, ha fatto sapere che “su richiesta delle Prefetture di Udine, Gorizia e Trieste, come Protezione civile regionale ci siamo immediatamente attivati per fornire supporto logistico, con fornitura di torri faro, tende, moduli abitativi e con radio per la telecomunicazione nelle zone non coperte dalla telefonia mobile, nei valichi principali e secondari che saranno presidiati da oggi e per 15 giorni”. Il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, ha dichiarato di dare per acquisito “che ci sia una corsia preferenziale e non creare km e km di fila ma questi controlli più accurati che certamente devono esserci siano destinati a quei veicoli che possono avere a bordo quei cosiddetti lupi solitari che possono tradursi in un pericolo per la sicurezza italiana, slovena ed europea”.

E’ morto Sergio Staino, celebre per il suo alter ego “Bobo”

E’ morto Sergio Staino, celebre per il suo alter ego “Bobo”Roma, 21 ott. (askanews) – E’ morto, all’età di 83 anni, Sergio Staino, disegnatore e fumettista, celebre per il suo alter ego ‘Bobo’ che, con i commenti dissacranti della moglie Bibi e dei figli Ilaria e Michele (“non farmi domande troppo difficili, viviamo in tempi senza risposte”) ha accompagnato le fortune e le sventure della sinistra italiana e di tutta la politica. Staino era ricoverato in un ospedale di Firenze. Le sue condizioni si erano aggravate, dopo i problemi di salute di circa un anno fa e dai quali non si era ripreso.

Staino era nato e cresciuto a Piancastagnaio, in provincia di Siena. Si era laureato in architettura e aveva insegnato educazione tecnica in vari licei. Bobo compare per la prima vola nel 1979 sulla rivista Linus e da allora Staino si era imposto come uno dei maggiori autori di satira, ma sempre in punta di fioretto, attraverso i maggiori quotidiani nazionali. Aveva anche collaborato col mondo della tv e del cinema. La sua esperienza professionale e di passione politica principale resta quella a L’Unità, di cui fu anche direttore tra il 2016 e il 2017.

Cybersecurity: hacker sempre più bravi, raddoppiano attacchi riusciti

Cybersecurity: hacker sempre più bravi, raddoppiano attacchi riuscitiRoma, 20 ott. (askanews) – Tra luglio e settembre raddoppiano gli incidenti in rete – ossia gli attacchi andati a buon fine – a scapito di aziende, organizzazioni e persone. Rispetto al trimestre precedente, il settore finanziario risulta tra i principali bersagli e la Pubblica Amministrazione registra un incremento degli attacchi. È quanto emerge dal nuovo ‘Threat Intelligence Report’ elaborato dall’Osservatorio Cybersecurity di Exprivia, che prende in considerazione 137 fonti aperte tra siti di aziende colpite, siti pubblici di interesse nazionale, agenzie di stampa online, blog e social media.

Secondo il rapporto stilato dal gruppo ICT, nei mesi estivi si registrano 602 casi tra attacchi, incidenti e violazioni della privacy, in calo del 10% rispetto al periodo precedente (672 fenomeni). Nello specifico, si sono verificati 463 attacchi (-19% rispetto a 569), 126 incidenti – più del doppio (54%) del periodo aprile – giugno in cui si sono verificati 82 casi di sicurezza – e 13 violazioni della privacy (-38% rispetto ai 21 fenomeni dello scorso trimestre). “Se è pur vero che nel trimestre oggetto di analisi gli hacker hanno colpito meno, lo hanno fatto in maniera più puntuale, portando a segno un maggior numero di attacchi e quindi facendo crescere il trend degli incidenti. Questo dato è particolarmente preoccupante, anche in vista del mese di dicembre, noto per l’aumento degli acquisti on line e di conseguenza delle frodi, soprattutto ai danni dei consumatori – commenta Domenico Raguseo, direttore Cybersecurity di Exprivia -. In virtù di quanto emerso, e per contrastare meglio il crimine informatico, in Exprivia abbiamo approfondito l’analisi delle tecniche e delle tattiche di attacco secondo la metodologia MITRE ATT&CK®”.

Si tratta, spiegano glie sperti, di una linea guida per classificare e descrivere attacchi informatici e intrusioni, approfondire il grado di predisposizione di un sistema alla sicurezza e scoprire eventuali lacune per creare meccanismi difensivi più efficienti. Secondo il nuovo ‘Threat Intelligence Report’, il settore maggiormente preso di mira dagli attaccanti torna a essere quello ‘Finance’ (aziende finanziarie, istituti bancari o piattaforme di criptovalute), con oltre il 45% dei casi totali (280 su 602) e cifre all’incirca raddoppiate da luglio a settembre. Al secondo posto il comparto ‘Software/Hardware’ (società ICT, di servizi digitali, piattaforme di e-commerce, dispositivi e sistemi operativi) con 110 fenomeni. Al terzo, il settore della ‘Pubblica Amministrazione’, che dai 65 casi registrati nei mesi tra aprile e giugno ne segna 84 nel trimestre in esame. Mantiene il primato tra le principali tipologie di danni causati dagli hacker il furto dei dati con il 54% dei fenomeni totali (326), in leggera flessione rispetto al trimestre precedente. Il furto dei dati consiste nell’archiviazione o nel trasferimento illegale di informazioni personali, finanziarie o proprietarie come password, codici software, algoritmi e processi causando gravi conseguenze per le persone o le organizzazioni colpite. Al secondo posto, la richiesta di denaro, con un incremento percentuale del 20% rispetto al trimestre precedente. A seguire, l’interruzione di servizio (l’arresto del normale funzionamento della rete, di un’applicazione o di un servizio software) con circa il 7% dei casi (41), in aumento rispetto al trimestre precedente; la violazione della privacy, ossia la divulgazione di dati da parte di soggetti terzi senza il consenso dell’interessato, si attesta a circa il 2% dei fenomeni totali (14) . È sempre il phishing/social engineering, ovvero l’adescamento in rete o via mail di utenti distratti o poco consapevoli, la principale tipologia di attacco, con il 47% dei casi totali (283, in calo del 30% rispetto ai 406 del trimestre precedente), mentre al secondo posto con 220 casi gli attacchi tramite malware (software dannosi che compromettono o interrompono l’utilizzo di dispositivi), che aumentano rispetto ai 173 registrati tra aprile e giugno. In particolare, con 92 casi, si registra un aumento esponenziale dei malware RAT (Remote Access Trojan) che hanno elevate capacità di evadere gli strumenti di rilevamento e, prendendo il controllo del sistema, possono eseguire, ad esempio, attacchi DDoS o rubare informazioni riservate. Secondo il rapporto di Exprivia, il cybercrime si conferma la principale minaccia per la sicurezza in rete in Italia, con oltre il 90% dei fenomeni (547) rispetto al totale. A notevole distanza l’hacktivism (attività criminali al fine di promuovere una causa politica o sociale) con 40 casi. Infine, il data breach (violazioni di sicurezza che comportano distruzione, perdita, modifica, accesso o divulgazione non autorizzata dei dati personali) con 14 eventi rilevati.

Maltempo, nubifragi e trombe d’aria nel Pisano e nel Livornese

Maltempo, nubifragi e trombe d’aria nel Pisano e nel LivorneseMilano, 19 ott. (askanews) – Nubifragi, trombe d’aria, allagamenti, tetti scopechiati e alberi divelti. L’ondata di maltempo provocata dal Ciclone Medusa si è abbattuta sulla Toscana, provocando danni e disagi soprattutto tra il Livornese e il Pisano, aree dove si sono registrati fino 60mm di pioggia nel giro di un’ora. Particolarmente colpita la città di Livorno, dove, come sottolinea sui social il governatore Eugenio Giani, la Protezione Civile è intervenuta “per alberi caduti e allagamenti”. Situazione critica “in particolare ad Antignano dove si è abbattuta una violenta tromba d’aria”. Sotto controllo, invece, il livello dei fiumi, anche se “il Tora a Collesalvetti ha raggiunto il picco superando la seconda soglia e nelle prossime ore tornerà a scendere”.

In città, scrive sui social il primo cittadino livornese Luca Salvetti, “le piogge sono state intensissime soprattutto tra le 4.00 e le 5.30 con picchi preoccupanti nel centro e sulle colline tra Stagno e Valle Benedetta”, provocando “allagamenti di strade e scantinati”. I danni più rilevanti, prosegue il sindaco di Livorno, “sono stati registrati in zona Banditella, colpita da una tromba d’aria che ha scoperchiato il tetto di una abitazione divelto alberi, rovesciato un’auto e provocato danni al plesso scolastico Banditella-Piccole Onde”. Un forte nubifragio si è inoltre abbattuto su Casciana Terme, dove sono caduti 36 mm in 15 minuti. “Nelle prossime – fa sapere ancora Giani sui social – ore rovesci e locali temporali saranno più probabili sulle province di Firenze, Siena e Arezzo”.

Il legale di Cospito: la Dnaa è d’accordo sulla revoca del regime del 41 bis

Il legale di Cospito: la Dnaa è d’accordo sulla revoca del regime del 41 bisRoma, 19 ott. (askanews) – Revocare il regime carcerario del 41 bis per Alfredo Cospito. La Direzione nazionale antimafia ed antiterrorismo ha dato il suo assenso in relazione alla istanza presentata dalla difesa dell’anarchico davanti al tribunale di sorveglianza della Capitale. A rendere nota la posizione della Dnaa, ed anche i pareri espressi dagli organi centrali di polizia, è stato il difensore di Cospito, l’avvocato Flavio Rossi Albertini. I giudici di via Triboniano, che si sono riservati, comunicheranno una decisione entro i prossimi giorni.

“Il presupposto applicativo” del regime cautelare del 41bis adottato nei confronti di Alfredo Cospito “è stato espressamente individuato nella necessità di interrompere l’attività comunicativa dello stesso, al fine di sanzionare l’istigazione ravvisata nel suo contenuto” e che per due volte il tribunale del riesame “ha escluso che le esternazioni del Cospito siano idonee ad istigare, ovvero che le stesse rappresentino indicazioni idonee ad indirizzare i soggetti presenti all’esterno a determinarsi a specifiche condotte criminose, ritenendo al contrario che le medesime si sostanzino nella manifestazione del pensiero politico del suo autore”. E questo fatto “rappresenta un indubbio e scardinante elemento di novità che doveva necessariamente condurre il ministro ad una rivisitazione urgente e non differibile del regime differenziato in esecuzione”. Sono questi i motivi alla base del ricorso presentato dal difensore di Cospito, l’avvocato Flavio Rossi Albertini, al tribunale di sorveglianza di Roma contro i rigetti da parte del ministro della giustizia, Carlo Nordio, delle istanze di revoca anticipata del regime detentivo speciale. Nel reclamo, presentato stamane davanti ai giudici di via Triboniano, il penalista sottolinea come “risulta incontestabile l’illegittimità del silenzio rifiuto serbato dal ministro rispetto agli elementi di novità addotti dalla difesa nell’ambito della valutazione in alcun modo politica, bensì squisitamente giuridica allo stesso demandata” dal momento che “non si rinvengono più gli elementi normativamente richiesti per il mantenimento del regime differenziato a carico” di Cospito.