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Il Papa dice che le guerre sono sempre sbagliate

Il Papa dice che le guerre sono sempre sbagliateCittà del Vaticano, 14 ott. (askanews) – “Le guerre sono sempre sbagliate”. A ribadire la sua posizione è Papa Francesco che, in un libro del giornalista Domenico Agasso, risponde così ad alcune domande di bambini che costituiscono il contenuto del volume dal titolo: “”Cari bambini…il Papa risponde alle vostre domande”. A un bimbo che gli chiede perchè gli adulti vogliono sempre fare la guerra il Papa risponde: “Perché quando si diventa adulti si rischia di cadere nella tentazione di diventare egoisti, e di volere così il potere e i soldi. Anche a costo di fare la guerra contro qualche altro Paese che è un ostacolo a questo obiettivo di potenza, oppure che ha un capo con gli stessi scopi. Pur sapendo che significa uccidere altre persone. Troppo spesso, nella storia, – afferma ancora Francesco – chi è diventato capo di una nazione non ha saputo frenare il suo desiderio di essere il più forte di tutti, di comandare il mondo. Si chiama ‘interesse imperiale’, lo studierete a scuola nei libri di storia. Oggi nel pianeta ci sono tante guerre e violenze, e anche se c’è chi dice che a volte sono giuste, non ho dubbi che capirete che invece sono sempre sbagliate. Le guerre sono sempre sbagliate”.

Infine a chi gli ha chiesto se mai si potrà arrivare alla pace nel mondo, il Papa ha risposto: “Sì, non bisogna rassegnarsi la pace è possibile, raggiungibile. Io ho speranza che prima o poi i ‘grandi’ capiranno che in un mondo completamente in pace si vive tutti meglio. Però occorre che tutti si impegnino a posare le armi, a disinnescare la violenza, a non provocare tensioni e scontri. E a sradicare dal proprio cuore la voglia di prevaricare sull’altro, la sete di dominio e di denaro. Nei nostri cuori ci deve essere solo amore per il prossimo, cioè le persone che ci sono vicine e lontane, in particolare quelle che soffrono o sono in difficoltà per qualche motivo. E questo dovrebbe valere anche tra i capi delle nazioni del pianeta. Se tutti vivessimo in questo modo ci sarebbe meno aggressività e anche meno paura: saremmo tutti più sereni, contenti. L’amore sconfigge la guerra e rende felici”.

Fondazione Einaudi: serve la separazione delle carriere dei magistrati

Fondazione Einaudi: serve la separazione delle carriere dei magistratiRoma, 13 ott. (askanews) – Con la separazione delle carriere può aiutare “non si tratta di aiutare il sistema giustizia, si tratta di garantire l’effettiva parità tra accusa e difesa nel processo. Non è un capriccio, è il principio su cui si incardina lo Stato di diritto”. Così dice ad Askanews il segretario generale della Fondazione Einaudi, Andrea Cangini.

“Il passaggio dal rito inquisitorio del Codice Rocco al rito accusatorio del Codice Vassalli avrebbe dovuto assicurare la terzietà della magistratura giudicante. Non è accaduto. Oggi il pubblico ministero è tutt’uno con il giudice e questo squilibra il sistema a vantaggio dell’accusa e a scapito della difesa. Separare le carriere tra magistratura requirente e giudicante, ma farlo davvero con una riforma costituzionale che preveda due Csm distinti, è l’unica maniera per tutelare quei principi teorizzati nei convegni, ma violati nella pratica giudiziaria quotidiana”. Cangini poi aggiunge: “L’Italia spende mediamente per l’amministrazione della giustizia quasi il doppio di quello che spende la Francia dove, però, i processi durano grosso modo la metà del tempo che da noi. Non si tratta, dunque, tanto di reperire nuove risorse, ma di organizzare diversamente il sistema. Ricordo il caso di un presidente del Tribunale di Torino, si chiamava Mario Barbuto, che riuscì a smaltire l’enorme mole di cause arretrate senza chiedere né un euro né un cancelliere in più. Bastò riorganizzare il lavoro. Mai come in questo caso, volere è potere”.

Il segretario della Fondazione Einaudi aggiunge: “La magistratura associata si oppone da sempre a ogni tipo di riforma che alteri lo status quo. Sinceramente, credo che una mediazione su questi temi sia impossibile Dovere del legislatore, però, non è quello di accontentare questa o quella corporazione, ma di tutelare i principi costituzionali a beneficio del cittadino. Perché a ciascuno di noi può capitare di trovarsi ingiustamente nei panni dell’imputato e perché anche i colpevoli hanno diritto ad un processo ‘giusto’”. Il mondo anglosassone propone da sempre la soluzione del patteggiamento allargato e della depenalizzazione. “Tutto quello che va nella logica della depenalizzazione, va bene. Dal punto di vista liberale, il panpenalismo è uno dei mali che più affliggono il nostro paese. Problemi sociali non si risolvono con norme penali e spero che prima o poi la politica lo capisca”.

Diffamazione a Giorgia Meloni, condannato Roberto Saviano

Diffamazione a Giorgia Meloni, condannato Roberto SavianoRoma, 12 ott. (askanews) – Roberto Saviano è stato condannato per diffamazione nell’ambito del processo seguito alla denuncia presentata dalla presidente del consiglio, Giorgia Meloni. Lo scrittore dovrà pagare mille euro di multa. Gli sono state riconosciute le attenuanti generiche. Le contestazioni riguardavano un’appellativo che Saviano, durante una puntata di ‘Piazzapulita’ andata in onda su La7 nel dicembre 2020, e dedicata al tema dei migranti, indirizzò all’allora parlamentare di Fratelli d’Italia.

Diffamazione Meloni, condannato Roberto Saviano

Diffamazione Meloni, condannato Roberto SavianoRoma, 12 ott. (askanews) – Roberto Saviano è stato condannato per diffamazione nell’ambito del processo seguito alla denuncia presentata dalla presidente del consiglio, Giorgia Meloni. Lo scrittore dovrà pagare mille euro di multa. Gli sono state riconosciute le attenuanti generiche.

Le contestazioni riguardavano il fatto che Saviano, durante una puntata di ‘Piazzapulita’ andata in onda su La7 nel dicembre 2020, e dedicata al tema dei migranti, si riferì all’allora parlamentare di Fratelli d’Italia chiamandola ‘bastarda’.

Italiani tornano da Israele ma 2 sono dispersi. Tajani: “Forse rapiti”

Italiani tornano da Israele ma 2 sono dispersi. Tajani: “Forse rapiti”Roma, 10 ott. (askanews) – Non si hanno ancora notizie certe di due italo-israeliani considerati dispersi dopo la “feroce aggressione” di Hamas a Israele. Si tratta dei coniugi Lilach Lea Havron ed Eviatar Moshe Kipnis, che vivevano nel kibbutz di Beeri, “teatro di un massacro”, ha detto oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un’informativa alla Camera. “Probabilmente sono stati presi in ostaggio, faremo il possibile per trovarli e portarli in salvo”. L’Unità di crisi della Farnesina, in stretto raccordo con l’ambasciata d’Italia in Israele e il consolato a Gerusalemme, sta operando incessantemente per assistere tutti i connazionali che si trovano nelle aree delle ostilità e che intendono tornare nel nostro Paese. Gli italiani residenti in Israele sono “oltre 18.000” e “tra loro ci sono numerosi cittadini con doppia cittadinanza”. “Circa 1.000 ragazzi con doppio passaporto sono arruolati nell’esercito israeliano per il servizio di leva”, mentre “nella Striscia di Gaza la presenza stimata è di dieci italiani in totale, inclusa una bambina di un anno”, ha precisato il ministro, ricordando inoltre che “è presente a Gerico un’unità di Carabinieri impegnata nella formazione della polizia palestinese”. Grazie al contributo delle nostre sedi diplomatiche, che all’aeroporto di Tel Aviv hanno anche attivato un desk apposito per l’assistenza ai connazionali in loco, un nutrito gruppo di “viaggiatori temporanei” ha già potuto fare ritorno a casa. Sul numero preciso di questi connazionali presenti, però, non c’è certezza. “Non abbiamo notizie esatte perché molti non sono registrati nelle app di Viaggiare Sicuri o del ministero degli Esteri”, ha confermato Tajani. La stima fatta è che si possa trattare di “circa 1.000” persone che “si aggiungono ai 18.000” di cui si è a conoscenza. “Stiamo lavorando per rimpatriarli tutti”, ha precisato il titolare della Farnesina.

Stamane ne sono partiti 200 con due voli militari organizzati dal ministero degli Esteri e dal ministero della Difesa, atterrati all’aeroporto di Pratica di Mare. Un terzo aereo militare attivato su richiesta della Farnesina è atteso nello stesso scalo alle 18. Altri “180 italiani dovrebbero partire oggi pomeriggio con un volo di una compagnia privata, la Neos, che dovrebbe atterrare all’aeroporto di Verona”, ha annunciato Tajani, anticipando che “nei prossimi giorni” dovrebbero essere rimpatriati “altri 500 italiani con due voli militari e altri due voli della compagnia privata Neos”. Circa 100 connazionali, infine, sono rientrati per loro conto in questi giorni con voli di compagnie private. Per continuare ad assicurare la massima assistenza, ha però avvertito Tajani, “è importante che tutti gli italiani si registrino sul sito di Viaggiare sicuri e scarichino la app dell’Unità di crisi attivando la geolocalizzazione”.

A Roma il “Torneo delle Strade” 2023, calcio e inclusione sociale

A Roma il “Torneo delle Strade” 2023, calcio e inclusione socialeRoma, 9 ott. (askanews) – Giunto ormai alla sua terza edizione il Torneo delle strade organizzato dalla scuola calcio del quartiere Esquilino, l’omonima Esquilino FC, sta entrando nella sua fase più interessante.

Grazie alla collaborazione dell’Associazione genitori Di Donato, al sostegno del comitato romano della Uisp e della Fondazione Charlemagne, per più di un mese alcuni spazi del rione saranno occupati da bambini e bambine che li useranno per giocare a calcio. Accanto a loro le famiglie ma anche alcuni invitati speciali: sabato 14 ottobre infatti assisteremo a una amichevole tra una rappresentativa del territorio e la squadra mista di “Lupe” e “Lupi” (la nota compagine romana contro l’omofobia), mentre il 21 saranno le ragazze della squadra di calcio di Rebibbia ad affrontare l’Esquilino FC: usufruiranno di un permesso speciale per lasciare il carcere e venirci a trovare al parco per una mattinata.

Per quanto riguarda il torneo i gironi mostrano equilibrio. Atletico Piazza Dante, Lokomotiv Merulana, Bixio United, Real Piazza Vittorio, Porta Maggiore City sono attrezzatissime quest’anno ma anche Boca San Vito e Spartak Statilia si stanno facendo valere. Sullo sterrato del parco di Carlo Felice gentilmente messo a disposizione dall’Associazione Amici del Parco nelle prossime settimane se ne vedranno delle belle .

E il migliore giocatore? La migliore giocatrice? Li votano i bambini, alla fine di ogni partita, per abituarsi a valutare la propria prestazione e anche quella dell’avversario, per arrivare a capire che vincere piace a tutti ma alle volte affrontare giocatori o giocatrici più bravi lo rendono impossibile ed è bene imparare ad accettare il verdetto del campo. Invece di prendersela con la propria prestazione o con l’arbitro, che può sbagliare, focalizzarsi eccessivamente sui propri errori è bene anche attribuire i giusti meriti a chi ha dimostrato di essere più forte.

Anche chi vince è bene che non rifletta solo sulla propria prestazione ma anche su quella dell’avversario che merita di ricevere un giudizio onesto sulla propria prestazione per migliorarsi e comprendere che la partita è un’occasione per crescere, prima di tutto. L’iscrizione è gratuita ma un contributo volontario è benvenuto e proprio per questo da questa edizione è possibile sostenere il progetto attraverso il crowfounding “Torneo delle Strade 2023”. I fondi raccolti serviranno a garantire premi di partecipazione a tutti e tutte così come a sostenere la programmazione di carattere culturale del torneo che come nelle precedenti edizioni mettiamo a disposizione di chi ci verrà a trovare, convinti che sia sempre più necessario dotarsi di alcuni strumenti di analisi della realtà sportiva del nostro paese, senza i quali è difficile costruire ambienti di apprendimento inclusivi e positivi. https://www.gofundme.com/f/torneo-delle-strade-2023?utm_campaign=p_lico+share-sheet&utm_medium=copy_link&utm_source=customer

Eshkol Nevo: il terrorismo islamico non è solo un problema di Israele

Eshkol Nevo: il terrorismo islamico non è solo un problema di IsraeleMilano, 8 ott. (askanews) – Ha chiesto al pubblico un minuto di silenzio per ricordare le vittime dell’attacco di Hamas in Israele. Lo scrittore israeliano Eshkol Nevo, autore di romanzi di successo tra i quali “Tre Piani” e “La simmetria dei desideri”, è ospite del Wired Next Fest al Castello Sforzesco di Milano. Invitato per un talk dal titolo “La democrazia in Israele”, sulla contestata riforma della giustizia voluta dal governo israeliano, Nevo ha parlato dell’attacco di Hamas contro la sua terra: “Beh, a dire il vero sono devastato – ha esordito – mi sono svegliato stamattina e ho ricevuto un messaggio in cui era scritto che il figlio di un mio caro amico è rimasto ucciso nella notte. Lo conoscevo da quando era bambino. Ho pensato a lui per tutta la giornata. Dopo aver finito di piangere, ho chiamato mia figlia. Mia figlia è nell’esercito israeliano adesso. Ha 19 anni. E piangeva anche lei perché una delle sue amiche è stata rapita nella Striscia di Gaza. Quindi è una giornata molto dura con sentimenti molto pesanti. Preoccupante, anche triste. È così che mi sento in questo momento”, ha raccontato Nevo, visibilmente commosso.

“Proprio ieri – ha aggiunto Nevo – mia moglie e le altre mie figlie, che erano con me a Torino per i miei impegni con la Scuola Holden, dovevano tornare in Israele, ma il loro volo per Tel Aviv è stato deviato a Cipro. Da lì sono state riportate a Torino”. “Non sono un analista politico, sono uno scrittore e un padre – ha sottolineato – Questa forma di terrorismo islamico estremo non è solo un problema di Israele. Lo abbiamo visto accadere l’11 settembre negli Stati Uniti. L’abbiamo visto accadere a Londra. L’Isis, Al-Qaeda e Hamas fanno parte di questo Islam estremo e crudele. Un’ondata spietata e questo sicuramente non contribuisce alla pace perché ora mentre parliamo si verificano dei traumi e poi si verificano post-traumi e per superarli e arrivare a un accordo pacifico o anche solo per discuterne è necessario guarire le ferite e più ferite hai, più occorre guarire. Forse l’intera azione è stata un tentativo di interferire o di impedire la possibilità di una sorta di accordo di pace tra Arabia Saudita e Israele. Non lo so, come ho detto, non sono un politico, ma questo è il male, è il male puro”, ha concluso.

Cannabis light: il Ministero della Salute si costituirà in giudizio

Cannabis light: il Ministero della Salute si costituirà in giudizioRoma, 6 ott. (askanews) – “In relazione al Decreto del TAR del Lazio, Sezione Terza quater, del 4 ottobre 2023, con il quale è stato sospeso in via cautelare il Decreto del Ministro della Salute del 7 Agosto 2023, concernente la revoca del Decreto 28 ottobre 2020 di “Sospensione dell’entrata in vigore del Decreto 1 ottobre 2020” recante: “Aggiornamento delle tabelle contenenti indicazione delle sostanze stupefacenti e psicotrope , di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n 309, e successive integrazioni. Inserimento nella tabella dei medicinali, sezione B, delle composizioni per somministrazione ad uso orale di cannabidiolo ottenuto da estratti di cannabis”, il Ministero della Salute si costituirà in giudizio, ritenendo che le ragioni poste a base del ricorso siano prive di fondamento. In ogni caso il decreto monocratico del TAR non affronta il merito della questione, che sarà esaminato nella prossima udienza davanti al Collegio”. E’ quanto rende noto il ministero della Salute.

L’avvocata della famiglia Regeni: l’Egitto consegni i 4 imputati

L’avvocata della famiglia Regeni: l’Egitto consegni i 4 imputatiRoma, 6 ott. (askanews) – “Va tenuta alta l’attenzione. Siamo alla vigilia di un altro incontro tra i nostri rappresentanti istituzionali e Al Sisi: o ci consegnano i quattro imputati o c’è poco da dire. Su Giulio è stato fatto tutto il male del mondo”. Così ha detto l’avvocata Alessandra Ballerini, che assiste da sempre i genitori di Giulio Regeni il ricercatore sequestrato, torturato e ucciso in Egitto nel 2016.

La penalista, nel corso di una conferenza stampa nella sede dell’ Ordine nazionale dei giornalisti a Roma dopo la decisione della Consulta che ha sbloccato il processo a carico dei quattro 007 egiziani, ha spiegato: “Giulio è stato ucciso come un egiziano. È necessario portare avanti la battaglia per la verità e la giustizia”. Adesso, ha ricordato l’avvocato Ballerini, “si deve attendere le motivazioni della Consulta, speriamo che vengano depositate entro le prossime settimane e che entro quest’anno ci sia la nuova udienza preliminare per disporre il rinvio a giudizio ed arrivare ad un processo davanti alla Corte di Assise”. Quindi Ballerini ha detto: “Questa è una battaglia corale che riguarda tutti, se i fondamentali sono solidi tutti noi siamo più sicuri”.

strage del Bus a Mestre: ancora 15 ricoverati, 9 in terapia intensiva

strage del Bus a Mestre: ancora 15 ricoverati, 9 in terapia intensivaVenezia, 6 ott. (askanews) – Attualmente risultano ricoverati presso gli ospedali del Veneto 15 pazienti coinvolti nell’incidente del pullman a Mestre. Ancora 9 di loro sono in reparti ad alta intensità di cura (terapie intensive), 5 in chirurgia, un bambino in pediatria. Dodici i pazienti adulti (7 donne, 5 uomini), 3 i minori (2 bambine, 1 bambino),9 di loro in terapia intensiva.

È stabile un paziente tedesco di 33 anni ricoverato all’ospedale di Treviso le cui condizioni ieri erano state definite critiche. La prognosi resta però ancora riservata. La situazione degli altri pazienti risulta invariata rispetto alle comunicazioni diffuse nel pomeriggio di ieri. E’ quanto comunica la Regione Veneto. 21 i morti, le cui salme sono state restituite alle famiglie, salvo quella dell’autista, sottoposta ad autopsia.