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Mestre, il testimone che ha salvato due bambini: la gente riprendeva coi cellulari, non mi ha aiutato

Mestre, il testimone che ha salvato due bambini: la gente riprendeva coi cellulari, non mi ha aiutatoVenezia, 5 ott. (askanews) – Ieri ha cercato nell’ospedale di Mestre i due bambini salvati l’altra sera sotto il cavalcavia, vicino all’autobus dell’incidente. Avendo saputo che sono ricoverati a Treviso, si recherà oggi pomeriggio all’ospedale cittadino per “cercare di salutarli”. Così Bujar Bucai, kosovaro, in Italia da 25 anni, con bar vicino alla stazione di Mestre. “Io ho 4 figli e considero questi due piccoli come fossero miei. Li considero come figli adottivi” afferma. L’altra sera, appena è precipitato il bus, il barista ha saltato due muri di recinzione, ha attraversato i binari della stazione ferroviaria e si è “buttato”, come dice, nei primi soccorsi. “Non appena ho messo in salvo i due bimbi – ha raccontato ad ‘Antenna Tre’ – ho raccolto un estintore che dal cavalcavia ha lanciato una persona (l’autista del pullman che seguiva quello guidato da Alberto Rizzotto, l’unico italiano deceduto, ndr) e ha cercato di spegnere le prime fiamme. Ho chiesto aiuto a quanti, fermandosi in coda, riprendevano la tragica scena con i cellulari. Ma nessuno è venuto ad aiutarmi”. Davanti al bar del kosovaro si trovava un immigrato del Bangladesh, con una bambina in braccio. “Anche lui è corso verso il luogo dell’incidente, ma con quella piccola non è riuscito a saltare il muro. Invece sul posto – ricorda Bucai – ho trovato altri due immigrati che si adoperavo per tirare in salvo delle persone”.

Decreti attuativi L 24/2017, Governo pronto a emanarli

Decreti attuativi L 24/2017, Governo pronto a emanarliRoma, 5 ott. (askanews) – Durante l’Insurance Summit ANIA 2023, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha confermato che è prossima l’emanazione dei decreti attuativi della Legge 24/2017, la Gelli-Bianco.

Dopo il via libera del Consiglio di Stato dello scorso aprile, finalmente – a 6 anni dall’emanazione della Legge – il governo sta mandando avanti i tanto attesi decreti attuativi, in particolare il decreto attuativo che mette in atto l’articolo 10 comma 6 della legge che stabilisce i requisiti minimi delle polizze assicurative per le strutture sanitarie e per chi esercita le professioni sanitarie. Con l’approvazione dei decreti attuativi, la Legge 24/2017 aumenta la propria efficacia e rende ancora più concreta la propria azione. Il professionista ha a disposizione uno strumento di difesa importante in materia di responsabilità civile sanitaria. Dopo l’intervento del Consiglio di Stato, viene accolta l’introduzione di un meccanismo di variazione tariffaria del tipo bonus-malus e viene uniformata la tabella nazionale delle macrolesioni.

Strage dell’autobus a Mestre: sono ancora 15 i ricoverati negli ospedali del Veneto

Strage dell’autobus a Mestre: sono ancora 15 i ricoverati negli ospedali del VenetoVenezia, 5 ott. (askanews) – Attualmente risultano ricoverati presso gli ospedali del Veneto quindici pazienti coinvolti nell’incidente del pullman a Mestre. Lo Comunica la Regione Veneto: dieci sono in reparti ad alta intensità di cura (terapie intensive), quattro nei reparti di chirurgia, uno in pediatria. Adulti: dodici pazienti (sette donne, cinque uomini). Minori: tre pazienti (due bambine, un bambino). Terapia intensiva: dieci pazienti (nove adulti, un minore). Sei sono di nazionalità Ucraina, cinque tedeschi, un francese, due spagnoli, un croato.

Nell’Ospedale di Mestre sono ricoverati cinque pazienti: tre di nazionalità ucraina (F di quarantatre anni, F di quarant’anni, M di trentanove anni), due di nazionalità tedesca (M di ventotto anni, F di ventisette anni). Un paziente è in condizioni critiche, due in condizioni discrete e due in decorso regolare. Presso l’Ospedale di Dolo: un paziente di nazionalità francese (F di ventuno anni), le cui condizioni sono migliorate. All’Ospedale di Mirano: un paziente di nazionalità croata (M di ventiquattro anni), le cui condizioni sono migliorate: verrà dimesso oggi dalla TI. AlOspedale di Treviso: ricoverati 5 pazienti, di cui tre di nazionalità tedesca (due minori, F di 4 anni e M di 13 anni) e un adulto M di 33 anni; uno spagnolo (M di 50 anni), un’ucraina (F di 33 anni). Per tre pazienti il decorso è regolare, uno è migliorato mentre uno resta in condizioni critiche. Ospedale di Padova: ricoverati 3 pazienti (F), due di nazionalità ucraina: una donna di 29 anni e una bambina di 4 e una donna spagnola di 52 anni. Tutte e tre le pazienti sono in condizioni critiche. Sono state identificate le pazienti che ieri erano ancora senza un nome. Si tratta di due donne: una di nazionalità tedesca; una di nazionalità ucraina.

C’è un nuovo granchio “alieno” nei mari italiani

C’è un nuovo granchio “alieno” nei mari italianiRoma, 4 ott. (askanews) – Un gruppo di ricercatori dell’Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del Consiglio nazionale delle ricerche di Ancona (Cnr-Irbim) annuncia il ritrovamento di un esemplare di granchio crocifisso Charybdis feriata nel Mare Adriatico. Il ritrovamento, avvenuto al largo delle coste di Senigallia, è un evento significativo, in quanto questa specie è originaria delle acque tropicali e subtropicali dell’Oceano Indiano e Pacifico.

A distanza di poco più di un mese dalla segnalazione di una seconda specie di granchio nuotatore in Adriatico (il Portunus segnis), viene oggi comunicata la presenza di una terza specie di granchio nuotatore alieno. Il granchio crocifisso è stato segnalato per la prima volta in Mar Mediterraneo nel 2004 al largo di Barcellona, ed esistono ad oggi pochissimi avvistamenti di questa specie nel Mare Nostrum, compreso un recente ritrovamento nel golfo di Genova nel 2022 ed a Livorno nel 2015, sempre vicino a grandi porti. Il granchio crocifisso è un predatore di grandi dimensioni, i maschi di questa specie possono arrivare a pesare 1 kg e la specie è ampiamente commercializzata nelle aree di origine. Secondo i ricercatori, la presenza di questa specie in Adriatico è da attribuirsi allo stesso vettore che ha introdotto il più noto granchio blu Callinectes sapidus: ovvero il trasporto navale. “Questo ritrovamento si aggiunge ad una lunga lista di nuove introduzioni nei nostri mari”, dichiara Ernesto Azzurro, ricercatore del Cnr-Irbim di Ancona: “Al momento, considerate le caratteristiche ecologiche del granchio crocifisso e la sua tolleranza termica, non riteniamo che ci sia il rischio di un’invasione di questa specie in Adriatico. Sappiamo, tuttavia, che l’attuale aumento delle temperature sta favorendo il successo di specie tropicali invasive, ed è molto importante monitorare la presenza e la distribuzione di questi alieni in stretta collaborazione con i pescatori”.

Il granchio Charybdis feriata è stato catturato da un pescatore artigianale durante le operazioni di routine. L’esemplare è stato trasportato al laboratorio del Cnr-Irbim di Ancona, dove verrà sottoposto ad ulteriori studi.

Strage dell’autobus a Mestre, Zaia: tutto fa pensare a un malore

Strage dell’autobus a Mestre, Zaia: tutto fa pensare a un maloreMilano, 4 ott. (askanews) – “Sono circa 5-6 le persone gravi che ci preoccupano”, tra cui alcuni minori. Così il presidente del Veneto Luca Zaia sulla strage dell’autobus a Mestre. “La mole della tragedia impone uno sforzo non indifferente anche sul fronte della mediazione linguistica: abbiamo croati, tedeschi, ho sentito stanotte l’ambasciatore della Spagna, ucraini, francesi”.

“Un’autentica tragedia”, così Luca Zaia all’ingresso in ospedale a Mestre, per un brefing per le autorità sanitarie. “Qui abbiamo attivato un centro ascolto, di supporto psicologico, anche di mediazione linguistica”. Zaia ha fatto sapere che i tre giorni di lutto regionale sono stati autorizzati, mentre si attendono le prime conclusioni delle indagini della magistratura. “Tutto fa pensare a un malore”, ha precisato Zaia ma non sono da escludere altre cause, ad esempio un guasto tecnico. “L’autobus è di nuova generazione, elettrico, del 2022, può starci qualche perplessità – ha precisato Zaia -. Anche perché Alberto Rizzotto, l’autista, viene data come autista esperto, supereferenziato, una persona per bene”.

Il Papa: sul clima il mondo si sta avvicinando al punto di rottura

Il Papa: sul clima il mondo si sta avvicinando al punto di rotturaCittà del Vaticano, 4 ott. (askanews) – “Sono passati ormai otto anni dalla pubblicazione della Lettera enciclica Laudato si’, quando ho voluto condividere con tutti voi, sorelle e fratelli del nostro pianeta sofferente, le mie accorate preoccupazioni per la cura della nostra casa comune. Ma, con il passare del tempo, mi rendo conto che non reagiamo abbastanza, poiché il mondo che ci accoglie si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura”. Spiega così Papa Francesco, in apertura del suo nuovo pronunciamento sull’ambiente, il perché di una nuova Esortazione apostolica: la “Laudate Deum”, rivolta a “tutte le persone di buona volontà” e interamente dedicata alla crisi climatica in corso nel pianeta.

Un documento che esprime la preoccupazione del Pontefice per la situazione in atto sotto il profilo ambientale perché, scrive, “non c’è dubbio che l’impatto del cambiamento climatico danneggerà sempre più la vita di molte persone e famiglie. Ne sentiremo gli effetti in termini di salute, lavoro, accesso alle risorse, abitazioni, migrazioni forzate e in altri ambiti”. Nella Laudate Deum, si afferma poi che “la riflessione e le informazioni che possiamo raccogliere da questi ultimi otto anni ci permettono di specificare e completare ciò che abbiamo affermato qualche tempo fa. Per tale motivo, e perché la situazione sta diventando ancora più urgente, ho voluto condividere con voi queste pagine”, chiarisce ancora il Papa. Il documento magisteriale porta la data di oggi, 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi, e si divide in 6 Capitoli che trattano della “Crisi climatica globale”, del “Crescente paradigma tecnocratico”, della “Debolezza della politica internazionale”. Gli altri capitoli riguardano, invece, i temi delle “Conferenze sul clima: progressi e fallimenti”, “Cosa ci si aspetta dalla COP 28 di Dubai” e, infine, “Le motivazioni spirituali” di un impegno per la difesa dell’ambiente. Sul tema decisivo della crisi climatica del pianeta, siamo in presenza di una campagna che tende erroneamente a “minimizzare” il problema, arrivando “a porre in ridicolo chi parla di riscaldamento globale”. A denunciarlo è Papa Francesco nel suo nuovo documento sui temi ambientali, che segue dopo otto anni la pubblicazione dell’enciclica Laudato sì, l’Esortazione apostolica, dal titolo: “Laudate Deum”. “Negli ultimi anni non sono mancate le persone che hanno cercato di minimizzare”, scrive il pontefice, una realtà che vede il globale aumento dei gradi centigradi sulla terra. Questo mentre “aumentano anche l’intensità e la frequenza di forti piogge e inondazioni in alcune aree, di gravi siccità in altre, di caldo estremo in alcune regioni e di forti nevicate in altre ancora. Se fino ad ora potevamo avere ondate di calore alcune volte all’anno, cosa accadrebbe – si chiede il Papa nel documento – con un aumento della temperatura globale di 1,5 gradi centigradi, a cui siamo vicini? Tali ondate di calore saranno molto più frequenti e più intense. Se si superano i 2 gradi, le calotte glaciali della Groenlandia e di gran parte dell’Antartide si scioglieranno completamente, con conseguenze enormi e molto gravi per tutti”. Davanti a questi scenari di enorme criticità, scrive Francesco, ci sono, invece, correnti di pensiero che “citano dati presumibilmente scientifici, come il fatto che il pianeta ha sempre avuto e avrà sempre periodi di raffreddamento e riscaldamento”. Ma “trascurano di menzionare un altro dato rilevante: – si legge ancora nell’Esortazione – quello a cui stiamo assistendo ora è un’insolita accelerazione del riscaldamento, con una velocità tale che basta una sola generazione – non secoli o millenni – per accorgersene”. “L’innalzamento del livello del mare e lo scioglimento dei ghiacciai possono essere facilmente percepiti da una persona nell’arco della sua vita, e probabilmente – si fa notare – tra pochi anni molte popolazioni dovranno spostare le loro case a causa di questi eventi”. Francesco, nel suo documento, insiste sui cosiddetti ‘negazionisti’, notando come “per porre in ridicolo chi parla di riscaldamento globale, si ricorre al fatto che si verificano di frequente anche freddi estremi”. “Si dimentica – è la sua risposta – che questi e altri sintomi straordinari, sono solo espressioni alternative della stessa causa: lo squilibrio globale causato dal riscaldamento del pianeta”. “Siccità e alluvioni, prosciugamento di laghi e popolazioni spazzate via da maremoti o inondazioni hanno in fondo la stessa origine. D’altra parte, se parliamo di un fenomeno globale, – si legge nella Laudate Deum – non possiamo confonderlo con eventi transitori e mutevoli, che sono in gran parte spiegati da fattori locali”. Il Papa, infine, lamenta “la mancanza di informazioni” che “porta a identificare le grandi proiezioni climatiche che riguardano periodi lunghi – si tratta almeno di decenni – con le previsioni meteorologiche che possono coprire al massimo qualche settimana. Quando parliamo di cambiamento climatico – conclude il Papa – ci riferiamo a una realtà globale – con costanti variazioni locali – che persiste per diversi decenni”.

Il Papa: non ci serve uno sguardo fatto di calcoli politici o ideologici

Il Papa: non ci serve uno sguardo fatto di calcoli politici o ideologiciCittà del Vaticano, 4 ott. (askanews) – Al Sinodo che si sta per aprire in Vaticano “non serve uno sguardo immanente, fatto di strategie umane, calcoli politici o battaglie ideologiche”. A dirlo è Papa Francesco nella sua omelia durante la messa in piazza San Pietro con i cardinali e il collegio cardinalizio per l’apertura dell’assise in Vaticano. Richiamando il brano evangelico che la liturgia propone in questa giornata, nella quale si ricorda San Francesco d’Assisi, il Papa ha detto che proprio Gesù, in un momento di “desolazione pastorale” non si lasciò “risucchiare dalla tristezza, ma alza gli occhi al cielo e benedice il Padre perché ha rivelato ai semplici i misteri del Regno di Dio: ‘Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli’”, ha detto, citando il Vangelo di Matteo.

“Nel momento della desolazione, dunque, Gesù ha uno sguardo capace di vedere oltre: loda la sapienza del Padre e riesce a scorgere il bene nascosto che cresce, il seme della Parola accolto dai semplici, la luce del Regno di Dio che si fa strada anche nella notte. Cari fratelli Cardinali, confratelli Vescovi, sorelle e fratelli, – ha concluso Francesco – siamo all’apertura dell’Assemblea Sinodale. E non ci serve uno sguardo immanente, fatto di strategie umane, calcoli politici o battaglie ideologiche”.

Sinodo, Papa: non ci serve sguardo fatto di calcoli politici o ideologici

Sinodo, Papa: non ci serve sguardo fatto di calcoli politici o ideologiciCittà del Vaticano, 4 ott. (askanews) – Al Sinodo che si sta per aprire in Vaticano “non serve uno sguardo immanente, fatto di strategie umane, calcoli politici o battaglie ideologiche”. A dirlo è Papa Francesco nella sua omelia durante la messa in piazza San Pietro con i cardinali e il collegio cardinalizio per l’apertura dell’assise in Vaticano. Richiamando il brano evangelico che la liturgia propone in questa giornata, nella quale si ricorda San Francesco d’Assisi, il Papa ha detto che proprio Gesù, in un momento di “desolazione pastorale” non si lasciò “risucchiare dalla tristezza, ma alza gli occhi al cielo e benedice il Padre perché ha rivelato ai semplici i misteri del Regno di Dio: ‘Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli’”, ha detto, citando il Vangelo di Matteo.

“Nel momento della desolazione, dunque, Gesù ha uno sguardo capace di vedere oltre: loda la sapienza del Padre e riesce a scorgere il bene nascosto che cresce, il seme della Parola accolto dai semplici, la luce del Regno di Dio che si fa strada anche nella notte. Cari fratelli Cardinali, confratelli Vescovi, sorelle e fratelli, – ha concluso Francesco – siamo all’apertura dell’Assemblea Sinodale. E non ci serve uno sguardo immanente, fatto di strategie umane, calcoli politici o battaglie ideologiche”.

Zaia: a Mestre probabile un malore dell’autista, ma è necessaria cautela

Zaia: a Mestre probabile un malore dell’autista, ma è necessaria cautelaMestre, 4 ott. (askanews) – La causa dell’incidente di Mestre? “Probabilmente è stato un malore all’autista, ma la cautela è d’obbligo”. Così il presidente del Veneto, Luca Zaia.

Soffermandosi sulla mobilitazione, fra gli altri, del sistema sanitario regionale (5 ospedali, 40 ambulanze, l’elisoccorso), Zaia ha confermato che è stato allestito anche un servizio di supporto psicologico per i feriti e per i familiari delle vittime che stanno arrivando all’ospedale di Mestre, dove è stato approntato l’obitorio con le 21 vittime. Quanto alle indagini, il presidente ha precisato, intervenendo ad Agorà, che informazioni puntuali si potranno ricavare dalle telecamere in strada, dalle testimonianze dirette, “ma soprattutto dalla scheda video” del pullman. Intanto si è saputo che i quattro feriti più gravi avrebbero tra i 20 e i 30 anni; tre sono ricoverati in Rianimazione all’ospedale dell’Angelo di Mestre e uno a Dolo.

Il Prefetto: tra i morti della strage del bus a Mestre turisti di varie nazionalità

Il Prefetto: tra i morti della strage del bus a Mestre turisti di varie nazionalitàMestre, 4 ott. (askanews) – 21 morti e 15 feriti, 11 dei quali sono stati già identificati: 4 ucraini, 1 tedesco, 1 francese, 1 croato, 2 spagnoli e 2 austriaci. È il tragico bilancio dell’incidente di Mestre che è stato fatto dal prefetto di Venezia, Michele Di Bari, al Tg1 Mattina. I deceduti sono per la maggior parte ucraini.

Il pullman, guidato da Alberto Rizzotto, 40 anni, morto anche lui, è precipitato da un cavalcavia in centro a Mestre mentre stava riportando i turisti da Venezia al camping ‘Hu’ di Marghera. Probabilmente Rizzotto è stato colto da un malore, I dirigenti e i compagni di lavoro della sua azienda confermano che era un autista provetto. Il mezzo, a trazione elettrica, ridotto ad una carcassa a seguito dell’incendio, è stato rimosso questa mattina dai Vigili del fuoco. Il cavalcavia resta ancora chiuso al traffico.