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L’avvocato di Ilaria Salis: assalto al gazebo della Lega? Fu assolta per non aver commesso il fatto

L’avvocato di Ilaria Salis: assalto al gazebo della Lega? Fu assolta per non aver commesso il fattoMilano, 31 gen. (askanews) – “Ilaria Salis è stata assolta dall’accusa di aver partecipato a un’aggressione al gazebo della Lega a Monza nel 2017 per non aver commesso il fatto”. Lo assicura ad askanews l’avvocato Eugenio Losco, legale della 39ennne detenuta in Ungheria. “Ilaria Salis – precisa il legale – aveva soltanto partecipato a un corteo dove era stata identificata dalla Digos in un video finito poi agli atti di indagine. E’ comunque finita sotto processo ma al termine dell’istruttoria la stessa pubblica accusa ha chiesto la sua assoluzione per non aver commesso il fatto. Nelle motivazioni della sentenza – sottolinea ancora il legale – il giudice ha precisato che dagli elementi acquisiti emerge che Ilaria Salis abbia soltanto preso parte al corteo, senza aver ricoperto nessun ruolo nell’assalto al gazebo della Lega e senza neppure aver istigato altre persone”.

E sorprendono” le accuse lanciate dalla Lega nei confronti di Ilaria Salis, considerato che il Carroccio “era persona offesa” nel procedimento sull’assalto al gazebo avvenuto a Monza nel 2017 e pertanto “avrebbe potuto costituirsi parte civile” nel processo a carico della donna, “cosa che non è mai stata fatta”, spiega, inoltre, ad askanews l’avvocato Eugenio Losco. In una nota la Lega, commentando la dentenzione di Ilaria Salis in Ungheria, aveva anche riportato il fatto risalente al 2017, dicendosi pronta ad azioni legali: “Le immagini di Ilaria Salis incatenata in Ungheria sono scioccanti: il suo caso offre la possibilità di riflettere sull’atteggiamento di un Paese membro dell’Ue, ma non solo. Il 18 febbraio 2017, a Monza, un gazebo della Lega veniva assaltato da decine di violenti dei centri sociali, e le due ragazze presenti attaccate con insulti e sputi da un nutrito gruppo di facinorosi. Per quei fatti Ilaria Salis è finita a processo, riconosciuta dalle militanti della Lega. Auspichiamo che la donna, di professione insegnante e definita dai sempre attenti giornali italiani ‘un’idealista’, possa dimostrarsi innocente in tutti i procedimenti che la riguardano”. Inoltre, in un’altra nota la Lega aveva fatto sapere: “L’avvocato Roberto Zingari assiste una delle militanti della Lega aggredite e insultate a Monza nel 2017: è determinato a promuovere azioni e a utilizzare tutti gli strumenti di legge per fare piena luce su quell’episodio di gravissima violenza politica”. Sul caso è intervenuto anche il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, leader della Lega, parlando con i giornalisti a margine dell’evento “L’Europa e le Alpi”, oggi al Parlamento europeo a Bruxelles. “E’ fondamentale chiedere condizioni di detenzione civili, umane, rispettose, e un giusto processo” per Ilaria Salis, la cittadina italiana in carcere in Ungheria con l’accusa di aggressione violenta contro dei dimostranti di estrema destra, e “spero – ha continuato Salvini – che si dimostri innocente, perché qualora fosse ritenuta colpevole, atti di violenza imputabili a un insegnante elementare che gestisce il presente e il futuro di bimbi di sei-sette-otto anni sarebbero assolutamente gravi”.

“Il fatto che poi sia a processo anche in Italia per altri episodi di violenza e altre aggressioni, sicuramente è spiacevole”, ha puntualizzato il ministro, aggiungendo: “Però le catene in un’aula di tribunale non si possono vedere. Quindi – ha osservato – bene fa il governo a chiedere il rispetto dei diritti di colei che è presunta innocente fino a prova contraria”. “Poi – ha aggiunto -, chi da sinistra invoca l’indipendenza della magistratura in Italia, ovviamente immagino abbia lo stesso rispetto per le magistrature degli altri paesi europei”. “Ripeto, contiamo su un processo giusto e veloce, sperando nella sua innocenza”; ma “se si dimostrasse che è colpevole, ovviamente sarebbe incompatibile con l’insegnamento in una scuola elementare italiana”, ha concluso Salvini.

A Roma un murales (vicino all’ambasciata di Ungheria) per Ilaria Salis mentre spezza le catene

A Roma un murales (vicino all’ambasciata di Ungheria) per Ilaria Salis mentre spezza le cateneRoma, 31 gen. (askanews) – Nella notte tra il 30 e il 31 gennaio, a pochi passi dall’Ambasciata di Ungheria a Roma, è apparsa una nuova opera della street artist Laika, dedicata a Ilaria Salis. Il poster, affisso all’incrocio tra via dei Villini e via Malpighi, ritrae l’attivista che spezza le catene, con sul suo vestito la scritta: “Ila resisti”.

“La Salis è detenuta in Ungheria da 11 mesi in condizioni disumane. Le immagini che abbiamo visto dell’aula di tribunale sembrano arrivare da Teheran, non da un paese dell’Unione Europea. Neanche Breivik in Norvegia, il terrorista della strage di Utopia che fece il saluto nazista in aula, era legato così”, ha dichiarato Laika, riferendosi alle immagini della donna apparsa in tribunale incatenata. “Questa è una violazione dei diritti umani da parte di uno stato membro e non si può rimanere in silenzio, senza far nulla; è una dimostrazione di forza di uno stato che tende sempre di più all’autoritarismo e che cancella i diritti. Sono fiera di sostenere Ilaria, da artivista e da antifascista. Questa onda nera che si abbatte sull’Europa va fermata. Ilaria va liberata. Subito”, ha concluso Laika.

Il Papa ricorda le “vittime inermi” dei conflitti in Medio Oriente e Ucraina: troppe crudeltà

Il Papa ricorda le “vittime inermi” dei conflitti in Medio Oriente e Ucraina: troppe crudeltàRoma, 31 gen. (askanews) – “Domani, in Italia, si celebra la Giornata nazionale vittime civili di guerra. Al ricordo per quanti sono deceduti nei due conflitti mondiali, associamo anche i tanti – troppi – civili, vittime inermi delle guerre che purtroppo insanguinano ancora il nostro pianeta, come accade in Medio Oriente e in Ucraina. Il loro grido di dolore possa toccare i cuori dei responsabili delle Nazioni e suscitare progetti di pace”. Così Papa Francesco concludendo l’udienza generale di oggi in Aula Paolo VI in Vaticano.

“Quanto si leggono storie di questi giorni nella guerra, c’è tanta crudeltà, tanta. Chiediamo al Signore la pace, che è sempre mite, non è crudele”, ha detto ancora: “Impariamo a praticare l’arte della riconciliazione e del perdono per superare il vizio dell’ira e aprire vie di pace nelle nostre relazioni quotidiane”.

Ilaria Salis, il padre: lo Stato italiano non è stato molto reattivo

Ilaria Salis, il padre: lo Stato italiano non è stato molto reattivoMilano, 30 gen. (askanews) – “Lo Stato italiano non è stato molto reattivo a tutti i livelli, c’è una sensibilità diversa a queste istanze nel momento in cui c’è una forte pressione mediatica”. Lo ha detto ai microfoni del Tg1 Roberto Salis, il padre di Ilaria, l’italiana in carcere a Budapest, in Ungheria, con l’accusa di aver partecipato ad una aggressione nei confronti di due neonazisti.

La donna, 39 anni, è stata mostrata in un’aula di un tribunale ungherese in catene, con le manette ai polsi, e i piedi legati da ceppi di cuoio con dei lucchetti.

Siciliano in carcere in Romania, la madre: è un lager, condizioni inumane

Siciliano in carcere in Romania, la madre: è un lager, condizioni inumaneRoma, 30 gen. (askanews) – Partito con degli amici per partecipare al “Sunwave Festival” di Costanza, in Romania, è stato arrestato con l’accusa di traffico internazionale e nazionale di droga. Per questo, pur protestandosi innocente, Filippo Mosca, 29 anni, di Caltanissetta, dallo scorso 3 maggio è detenuto nel terribile carcere di Porta Alba a Costanza. E’ costretto a condividere la piccola cella con altri 24 compagni di prigionia, e ad espletare i bisogni fisiologici nel ‘bagno’ comune realizzato con un buco nel pavimento, fra topi e cimici; di recente è stato anche aggredito, malmenato e inondato di acqua bollente. E’ questo, secondo il racconto della madre, Ornella Matraxia, il surreale e drammatico epilogo della vacanza di Filippo che, il 12 dicembre scorso, è stato condannato in primo grado a 8 anni e 3 mesi. Filippo Mosca era partito da Catania assieme alla ragazza e altri due amici e aveva raggiunto a Costanza altri conoscenti provenienti dalla Spagna per partecipare al festival musicale. “Rientrando in albergo – racconta Matraxia – la ragazza del suo amico ha ritirato dalla reception un pacco (contenente 150 gr. tra Marjuana, ketamina ed MDMA), che la stessa si era spedita dalla Spagna, all’insaputa degli altri”. A quel punto è intervenuta la polizia. “Nonostante la ragazza intestataria del pacchetto proveniente da Barcellona, abbia dichiarato di essere l’unica responsabile e che gli altri non erano a conoscenza del contenuto, la polizia ha portato in caserma tutti e quattro, impedendo loro di chiamare un avvocato e senza la presenza di un interprete italiano”. E per Filippo e gli altri ha avuto inizio l’incubo. La madre di Filippo, Ornella – che vive a Londra, ma ormai è costretta mensilmente a fare la spola con la Romania – ogni volta che mette piede in carcere per far visita al figlio e si lamenta delle disumane condizioni di vita nella struttura detentiva si sente rispondere: “Welcome in Romania”. Che il figlio Filippo sia innocente “sono certa”, dice sicura, lamentando “problemi di traduzioni e trascrizioni” infelici, “violazioni del diritto di difesa” nel processo e una “non imparzialità” del giudice. Filippo, che è incensurato e si protesta innocente, ha rifiutato con forza il patteggiamento che gli era stato proposto per ottenere uno sconto di pena. “lo credo fermamente nella giustizia – dice – ma l’idea di Giustizia, come l’abbiamo noi, li’ e’ una mera utopia”. Poi, preoccupata, dopo aver descritto le drammatiche condizioni igienico sanitarie del carcere di Costanza dice “non fanno nessuna attività fisica o intellettuale, ad eccezione di una poesia che devono imparare a memoria e recitare una volta al mese. Filippo vive nel costante timore per la propria incolumità fisica. Non dorme più. Mio figlio trascorre le giornate nella totale disperazione e sconforto con costanti pensieri suicidi”. Ad aprile ci sarà il processo d’appello e la Farnesina, che ha incontrato Ornella Matraxia lo scorso 23 gennaio, ha assicurato la presenza dei legali dell’ambasciata. Come per Ilaria Salis, al ministero degli Esteri hanno detto che non è possibile intervenire sull’autorità giudiziaria straniera, ma che se dovessero essere concessi i domiciliari a Filippo, si potrebbe ottenere che li sconti in Italia. La richiesta dei domiciliari è stata presentata e sarà discussa il prossimo 12 febbraio. Intanto alla Camera, sulla vicenda di Filippo Mosca, il deputato Roberto Giachetti di Italia Viva ha presentato una interrogazione a risposta scritta al ministro Tajani.

Assonautica, presidente incontra comandante Capitanerie di Porto

Assonautica, presidente incontra comandante Capitanerie di PortoRoma, 30 gen. (askanews) – Il presidente di Assonautica Italiana, Si.Camera e Camera di Commercio di Frosinone Latina, Giovanni Acampora ha incontrato oggi il Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera Ammiraglio Nicola Carlone.

Obiettivo dell’incontro condividere i contenuti del 3 Summit Nazionale sull’Economia del Mare Blue Forum e le celebrazioni territoriali della Giornata Nazionale del Mare, che si terranno a Gaeta dal 10 al 13 aprile 2024. In questa edizione particolare rilevanza sarà data al ruolo della formazione e degli istituti scolastici.

L’evento anche quest’anno vedrà la piena partecipazione della Guardia costiera nei suoi principali momenti.

Valditara sulla maturità: i ragazzi devono preoccuparsi solo di studiare

Valditara sulla maturità: i ragazzi devono preoccuparsi solo di studiareRoma, 30 gen. (askanews) – “L’esame di Maturità sarà come quello dello scorso anno, faremo solo qualche precisazione sul significato del colloquio, ma nella direzione che abbiamo già sottolineato un anno fa”. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, a margine di una visita al centro di formazione Elis a Roma.

Nella scelta delle materie per le seconde prove scritte, ha spiegato riferendosi all’ordinanza pubblicata ieri, “c’è stata una normale alternanza in alcuni indirizzi, ma i ragazzi devono preoccuparsi solo di studiare perché l’esame di Stato è un momento di verifica conclusiva, seria, che non deve inquietare chi fa il proprio lavoro tutti i giorni”, ha concluso Valditara.

L’incaricato d’affari ungherese convocato alla Farnesina sul caso di Ilaria Salis

L’incaricato d’affari ungherese convocato alla Farnesina sul caso di Ilaria SalisRoma, 30 gen. (askanews) – Su istruzioni del vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, il segretario generale della Farnesina, ambasciatore Riccardo Guariglia, ha convocato questa mattina al ministero degli Esteri l’incaricato d’Affari della Repubblica di Ungheria.

Nel ribadire la protesta del Governo italiano per le condizioni in cui la signora Ilaria Salis è stata detenuta e viene trattenuta durante le udienze in tribunale a Budapest, l’ambasciatore Guariglia ha richiamato i principi cardine previsti dalla normativa europea e internazionale relativi al rispetto delle garanzie a tutela della dignità delle condizioni detentive, incluse le modalità di traduzione degli imputati in tribunale e delle garanzie di un equo processo. Nel pieno rispetto dell’indipendenza e dell’autonomia della Magistratura ungherese, si legge in una nota, Guariglia ha espresso la ferma aspettativa del Governo affinché alla signora Salis sia accordato al più presto un regime di custodia cautelare in linea con la normativa europea, incluse misure alternative alla detenzione in carcere.

Il segretario generale si è inoltre soffermato sull’assoluta necessità che alla signora Salis e ai suoi legali siano garantiti l’accesso alla traduzione in italiano degli atti di accusa, come già richiesto dalla difesa, e la visione del video di sorveglianza alla base dell’imputazione, per assicurare il pieno godimento del diritto alla difesa e un equo processo. Il segretario generale ha infine confermato che l’ambasciata a Budapest continuerà ad assicurare ogni assistenza alla signora Salis e ai suoi familiari, in collaborazione con i suoi legali.

Rossini (Irccs S.Raffaele): su Neuralink di Musk no evidenze scientifiche

Rossini (Irccs S.Raffaele): su Neuralink di Musk no evidenze scientificheRoma, 30 gen. (askanews) – “Non è mai facile commentare una notizia scientifica che non sia stata pubblicata su una rivista di settore con tutte le informazioni e i dettagli del caso. L’annuncio dell’impianto cerebrale su di un essere umano è interessante, ma l’entusiasmo che ha suscitato è per ora poco motivato”. È il primo commento di Paolo Maria Rossini, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze e Neuroriabilitazione dell’IRCCS San Raffaele di Roma in merito alla notizia dell’avvenuto impianto del primo chip wireless in un cervello umano realizzato dall’azienda Neuralink di Elon Musk. “Intanto perché già numerosi tentativi precedenti sono stati fatti con un approccio simile da un punto di vista teorico (anche se, ovviamente, le tecnologie diventano sempre più avanzate in termini di miniaturizzazione del device e di autonomia delle batterie) con impianti di microelettrodi su piastrine inserite chirurgicamente sulle aree motorie, visive e acustiche in varia tipologia di malati e poi perché per ora sappiamo solo che il paziente si sta riprendendo bene dall’intervento e che i contatti tra microelettrodi e neuroni sono funzionanti” commenta il neurologo. Le prossime giornate e settimane saranno determinanti per comprendere se e quanto questo tipo di approccio potrà dare le risposte paventate. “Parliamo di pazienti completamente paralizzati per i quali un device di questo tipo può rappresentare un ‘ponte’ verso il mondo circostante per accendere/spegnere un apparecchio, per comunicare, per spostarsi con una sedia a rotelle etc.”, puntualizza Rossini, “si dovrà dunque verificare quante volte il comando inviato dal paziente viene interpretato in modo corretto dall’apparecchio e viene quindi eseguito con efficacia e quanti errori e di quale portata (anche in termini di rischio) esso compie. Si dovrà verificare la durata della bontà del contatto nel tempo perché attorno alla punta degli elettrodi si crea una reazione fibrosa che ne diminuisce l’efficacia. Valutare poi il rischio di interferenze con le onde elettromagnetiche emesse da comuni apparecchiature e che riempiono oggi l’ambiente di una casa normale. Si dovrà verificare se la presenza di microelettrodi inseriti in corteccia induca una irritazione dei neuroni penetrati dagli elettrodi con relativo aumento del rischio di epilessia. Pensare quindi già oggi di utilizzare questo tipo di approccio in casistiche estese e in patologie di grandi numeri come i pazienti colpiti da stroke, da parkinson e addirittura da malattie psichiatriche è non solo molto prematuro, ma fuorviante perché induce speranze del tutto immotivate in malati e famiglie già troppo provati dalle loro condizioni. È una speranza che per ora si focalizza in una nicchia di soggetti totalmente privati della capacità di movimenti (SLA in fasi molto avanzate, lesioni del midollo cervicale alto, polineuropatie acute) in cui un intervento di tipo invasivo con apertura della teca cranica è giustificato anche sul piano etico. Rimane poi il problema di fondo che sarà molto, molto complicato utilizzare i segnali derivati da un cervello malato per fargli poi compiere delle azioni e prendere delle decisioni come se fosse un cervello sano, oltre che un mistero – per adesso – vedere se e come le informazioni derivanti da pochi punti del cervello umano possano riuscire a produrre ordini complessi che normalmente coinvolgono in modo parallelo o seriato tante aree cerebrali diverse e non solo una. Un salto teorico sulla cui possibilità ci sono ancora pochissime prove”.

Ancora 10 giorni con l’anticiclone, poi può tornare il maltempo

Ancora 10 giorni con l’anticiclone, poi può tornare il maltempoRoma, 30 gen. (askanews) – L’anticiclone africano Zeus continuerà a proteggere l’Italia e buona parte del continente europeo ancora per 10 giorni. Dopo di che dovrebbe cedere sotto l’influenza del flusso atlantico.

Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it ci dà alcuni numeri sulla potenza di questo anticiclone, decisamente anomalo per la stagione. Il cuore caldo di Zeus si trova in Spagna dove nei giorni scorsi si è battuto il record di caldo per il mese di gennaio superando i 30°C. Un altro record di caldo è stato battuto ieri sulle Isole Britanniche anch’esse raggiunte dall’alito africano di Zeus. In Scozia si sono sfiorati addirittura i 20°C, non era mai successo a gennaio. In Italia le temperature misurano valori ben al di sopra della media del periodo e dove c’è il sole si toccano facilmente i 13-15°C, ovvero al Centro-Sud, in Liguria e sui settori alpini. Sulla Pianura Padana invece sono le nebbie e le nubi basse ad essere le protagoniste. La loro presenza mantiene i valori termici molto bassi e di pochi gradi sopra lo zero e inoltre avvelenano l’aria su gran parte delle città.

Questa situazione durerà ancora per circa 10 giorni. Non ci saranno grosse variazioni del tempo a parte un aumento termico più deciso anche sulle zone pianeggianti del Nord a partire dal 1° febbraio quando le nebbie inizieranno a diradarsi sempre più permettendo così alle temperature diurne di crescere fino a superare, localmente, i 10°C. Soltanto a partire da giovedì 8 febbraio l’anticiclone Zeus potrebbe cedere sotto il flusso sempre più insistente delle correnti nordatlantiche. Se ciò dovesse essere confermato, tornerebbero le piogge, i venti forti e anche la neve su tutto l’arco alpino.