Migranti, boom di sbarchi nel 2023: +50% in un annoMilano, 30 dic. (askanews) – Il 2023 è stato l’anno boom per numero di migranti sbarcati sulle coste italiane. Secondo quanto emerge dal cruscotto statistico del Viminale, tra il 1 gennaio e il 29 dicembre sono approdati in Italia 155.754 migranti (di cui 17.283 minori non accompagnati), circa il 50% in più rispetto ai 103.846 (di cui 14.044 minori non accompagnati) registrati nel 2022. Un trend in crescita fin dal 2021, anno in cui i migranti sbarcati erano stati 67.040 (tra cui 10.053 minori non accompagnati).
Nel 2023, è stato agosto il mese che ha fatto registrare il maggior numero di sbarchi (25.673), seguito da luglio (23.482) e settembre (19.149).
Addio a Paolo Graldi, una vita dedicata al giornalismoMilano, 30 dic. (askanews) – Paolo Graldi, giornalista ed ex direttore de “Il Messaggero” e de “Il Mattino”, è morto nella notte a Roma all’età di 81 anni. E’ lo stesso Messaggero a dare notizia.
Nato a Bologna il 27 maggio 1942, Graldi inizia giovanissimo a scrivere per alcune testate locali per poi trasferirsi a Roma, dove nel 1975 inizia a lavorare per il Corriere della Sera seguendo tutti i principali fatti di mafia e di terrorismo in Italia e all’estero. Nel 1994 assume la direzione de “Il Mattino” di Napoli, dove rimane fino al 2001, anno in cui diventa direttore “Il Messaggero” per i successivi tre anni, fino a quando diventa direttore editoriale. Da editorialista scrive per il Messaggero, il Mattino e Il Gazzettino di Venezia. Il suo è un volto conosciuto anche in tv: collabora con diverse trasmissioni di Enzo Biagi e insieme a Sergio Zavoli è caporedattore de “La notte della Repubblica”. E’ anche sceneggiatore di alcuni film per la tv, oltre che “voce” di numerose trasmissioni radiofoniche in Rai. E’ anche presidente della Scuola Superiore di Giornalismo dell’Università Luiss di Roma. La sua lunga carriera è costellata da numerosi premi, come “Il premio Scanno”, il “Premio Città di Roma” e il “Premio città di Milano”.
Vittorio Emanuele Parsi operato al cuore dopo un malore: è gravissimoMilano, 29 dic. (askanews) – Vittorio Emanuele Parsi, professore di Relazioni internazionali all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e tra i più stimati esperti di geopolitica, è stato colpito da un malore mentre si trovava a Cortina d’Ampezzo.
Stando a quanto si apprende, Parsi, 62 anni, è stato immediatamente trasportato all’ospedale di Treviso dove ha subito un intervento d’urgenza al cuore. Ora è ricoverato nel reparto di terapia intensiva e la prognosi è riservata: le sue condizioni sarebbero molto gravi.
Vittorio Emanuele Parsi operato al cuore dopo malore: è gravissimoMilano, 29 dic. (askanews) – Vittorio Emanuele Parsi, professore di Relazioni internazionali all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e tra i più stimati esperti di geopolitica, è stato colpito da un malore mentre si trovava a Cortina d’Ampezzo.
Stando a quanto si apprende, Parsi, 62 anni, è stato immediatamente trasportato all’ospedale di Treviso dove ha subito un intervento d’urgenza al cuore. Ora è ricoverato nel reparto di terapia intensiva e la prognosi è riservata: le sue condizioni sarebbero molto gravi.
Caccia, Amidei (FdI) annuncia il ritiro della sua proposta di leggeRoma, 29 dic. (askanews) – “Su richiesta del ministro Lollobrigida ho ritirato la proposta di legge a mia firma”. Lo annuncia in una nota il senatore di Fratelli d’Italia Bartolomeo Amidei, spiegando che “la proposta ambiva ad una omogeneità normativa delle regole applicate alla attività venatoria in ambito europeo. Purtroppo come sempre, senza entrare nel merito, è divenuto sterile argomento di polemica e il tema dovrà essere più opportunamente trattato in un quadro di revisione complessiva della materia”.
“Resta inteso – aggiunge – che da parte mia, che non ho mai esercitato l’attività venatoria, rimane la convinzione che l’Europa debba condividere norme in ambiti di questa natura per evitare vi siano trattamenti differenti applicati ai cittadini dei diversi Paesi, con effetti anche di natura economica”.
Ai funerali di Vanessa Ballan il vescovo dice che “Nessun motivo giustifica la violenza”Roma, 29 dic. (askanews) – “Non c’è un motivo al mondo che giustifichi questo atto, questa violenza. Non c’è mai. Non c’è sicuramente nel caso di Vanessa e della creatura che lei portava in grembo”; non fa “parte della nostra natura più intima di esseri umani immaginare che ad una persona venga tolta, rubata la vita”. E’ il grido di dolore lanciato dal vescovo di Treviso, monsignor Michele Tomasi, ai funerali di Vanessa Ballan, la giovane madre di 26 anni, vittima di femminicidio, assassinata a Riese Pio X da Bunjar Fandaj, attualmente in carcere a Treviso.
E’ una “vicenda insensatamente dolorosa”, prosegue il vescovo. “Di colpo, la vita è stata travolta da una catastrofe che ha tolto pace e ogni benessere, a causa della quale i ricordi e i pensieri avvelenano l’anima, e manca anche il desiderio di aprire prospettive di futuro. È troppo grande quanto è accaduto – sottolinea mons. Tomasi – è troppo al di fuori di ogni pur pessimistica previsione. Noi non ci pensiamo davvero finché un evento simile non ci colpisce da vicino, ma non fa proprio parte della nostra natura più intima di esseri umani immaginare che ad una persona venga tolta, rubata la vita”. “Ed è allora la totale insensatezza che irrompe nella vita, in una vita come le nostre, alle volte forse contraddittorie, ma che era accolta in un senso ed in un significato che la sorreggevano e la portavano, in un modo o in un altro, in una rete buona di relazioni e di affetti”, conclude il vescovo.
Lollobrigida: ho chiesto ad Amidei di ritirare la sua proposta di legge sulla cacciaMilano, 29 dic. (askanews) – “Ho chiesto al senatore Amidei di ritirare la sua proposta di legge, mai concordata con il governo. Senza entrare nel merito dei temi trattati, ritengo evidente sia necessario evitare ogni polemica derivante da proposte individuali che non rientrino in un riordino complessivo e omogeneo in chiave europea dell’attività venatoria. Le polemiche strumentali e artificiose prodotte da azioni di questa natura ritengo inquinino un dibattito finalizzato a garantire le attività legali esercitate da liberi cittadini, compresa quella in oggetto”. Lo dichiara in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.
Il disegno di legge del senatore di Fratelli d’Italia, Bartolomeo Amidei, puntava a modificare in maniera molto meno restrittiva la legge sulla caccia del 1992, permettendo tra l’altro “l’attività venatoria ai soggetti che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età”.
Caccia, Lollobrigida: chiesto a Amidei di ritirare sua proposta leggeMilano, 29 dic. (askanews) – “Ho chiesto al senatore Amidei di ritirare la sua proposta di legge, mai concordata con il governo. Senza entrare nel merito dei temi trattati, ritengo evidente sia necessario evitare ogni polemica derivante da proposte individuali che non rientrino in un riordino complessivo e omogeneo in chiave europea dell’attività venatoria. Le polemiche strumentali e artificiose prodotte da azioni di questa natura ritengo inquinino un dibattito finalizzato a garantire le attività legali esercitate da liberi cittadini, compresa quella in oggetto”. Lo dichiara in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.
Il disegno di legge del senatore di Fratelli d’Italia, Bartolomeo Amidei, puntava a modificare in maniera molto meno restrittiva la legge sulla caccia del 1992, permettendo tra l’altro “l’attività venatoria ai soggetti che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età”.
Antigone: le strutture carcerarie sono fatiscenti e il sovraffollamento è al 117%Milano, 29 dic. (askanews) – “Lanciamo oggi l’allarme sul sistema penitenziario italiano, prima che si arrivi a condizioni di detenzione inumane e degradanti generalizzate. La politica ponga il tema del carcere al centro della propria agenda e accetti di discuterlo senza preconcetti ideologici o visioni di parte”. A dirlo è Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, nel presentare un breve report della situazione delle carceri italiane a fine 2023.
“Quello che notiamo – sottolinea Gonnella – è la crescita estremamente rapida del sovraffollamento penitenziario. Oggi i detenuti sono 60 mila, oltre 10 mila in più dei posti realmente disponibili e con un tasso di sovraffollamento ufficiale del 117,2%, con una crescita nell’ultimo trimestre (da settembre a novembre) di 1.688 unità. Nel trimestre precedente di 1.198. In quello ancora prima di 911. Nel corso del 2022 raramente si è registrata una crescita superiore alle 400 unità a trimestre. Andando avanti di questo passo, tra 12 mesi, l’Italia sarà nuovamente ai livelli di sovraffollamento che costarono la condanna della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per violazione dell’articolo 3 della Convenzione Edu”. Nel report di fine anno di Antigone si sottolinea come nelle 76 carceri di cui sono state finora elaborate le relative schede, sulle oltre 100 visite compiute negli ultimi 12 mesi dall’Osservatorio sulle condizioni di detenzione dell’associazione, in 25 istituti, il 33%, c’erano celle in cui non erano garantiti 3 mq calpestabili per ogni persona detenuta. Non a caso il numero di ricorsi da parte di persone che lamentavano di essere state detenute in condizioni che violano l’art. 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, e che vengono accolti dai tribunali di sorveglianza italiani, è in costante aumento dalla fine della pandemia, quando le politiche di deflazione avevano portato il numero delle persone recluse a essere circa 53 mila. I ricorsi accolti sono stati infatti 3.382 nel 2020, 4.212 nel 2021 e 4.514 nel 2022.
A destare preoccupazione è anche lo stato fatiscente di molti istituti. Considerando sempre le 76 schede elaborate, il 31,4 % delle carceri visitate è stato costruito prima del 1950. La maggior parte di questi addirittura prima del 1900. Nel 10,5% degli istituti visitati non tutte le celle erano riscaldate. Nel 60,5% c’erano celle dove non era garantita l’acqua calda per tutto il giorno e in ogni periodo dell’anno. Nel 53,9% degli istituti visitati c’erano celle senza doccia (benché il termine ultimo per dotare ogni cella di doccia fosse stato posto a settembre 2005). Nel 34,2% degli istituti visitati non ci sono spazi per lavorazioni. Nel 25% non c’è una palestra, o non è funzionante. Nel 22,4% non c’è un campo sportivo, o non è funzionante. “Le politiche governative dell’ultimo anno non hanno di certo aiutato le politiche penitenziarie. Tanti sono stati infatti i nuovi reati o gli inasprimenti delle pene varati da Governo e Parlamento, dal dl Caivano, alle norme anti-rave, fino al recente pacchetto sicurezza. Scelte che non avranno alcun impatto sulla prevenzione dei reati, per cui servirebbero altresì politiche economiche e sociali, ma che stanno contribuendo e contribuiranno sempre di più al sovraffollamento penitenziario e ad un peggioramento delle condizioni di vita delle persone detenute, ma anche del personale, su cui viene scaricata la fatica quotidiana di gestire situazioni complesse a fronte di scarse gratificazioni economiche”, dice ancora Gonnella. Che conclude: “Ci auguriamo quindi che il 2024 riapra una grande discussione nel paese sul carcere e sulle finalità della pena. Che si capisca che abbiamo bisogno di più misure alternative, di prendere in carico le persone – soprattutto quelle con dipendenza o disagio psichico – all’esterno, evitando che il carcere diventi un luogo di raccolta di marginalità e emarginazione. Antigone è a disposizione insieme al suo bagaglio di conoscenze e competenze maturate in quasi 40 anni di attività, monitoraggio e studio dei sistemi penitenziari e penali”.
Sarà un Capodanno “caldo” ma poi pioggia (e neve sulle Alpi) al NordRoma, 29 dic. (askanews) – Appuntamento con il freddo rimandato a data da destinarsi: i primi giorni del 2024 saranno ancora miti con temperature oltre la media del periodo, nonostante un tempo più dinamico. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, prevede un parziale peggioramento delle condizioni meteo per San Silvestro in Italia a causa di un profondo ciclone sulle Isole Britanniche, ma il termometro non subirà flessioni significative e persistenti.
Intanto, nelle prossime ore, il protagonista incontrastato sarà ancora l’anticiclone nordafricano che porterà temperature 7-8 gradi superiori alle medie di dicembre sul versante adriatico e al Nord; sul versante tirrenico, complice una fitta nuvolosità bassa, avremo anomalie di 3-4 gradi oltre la media di giorno, 7-8°C in più durante la notte. Il cielo, come detto, sarà grigio sul versante occidentale, su buona parte della Pianura Padana e a tratti anche sulla Sardegna. A causa della spinta umida dei venti marittimi, un po’ di pioviggine raggiungerà ancora la Liguria di Levante e l’Alta Toscana. Il weekend sarà ‘Giano bifronte’ con due volti, il primo asciutto e più stabile (sabato 30), il secondo più dinamico (domenica 31) con un fronte perturbato collegato al suddetto ciclone britannico. Sabato 30 dicembre il tempo sarà una fotocopia del venerdì, mentre per l’ultimo giorno del 2023, domenica 31 dicembre, San Silvestro, troveremo pioggia e neve. Nel dettaglio, San Silvestro vedrà le prime piogge al mattino su Valle d’Aosta, Liguria, Toscana e Lombardia, di debole intensità e con qualche fiocco sulle Alpi oltre i 1300 metri; nel pomeriggio assisteremo ad una parziale intensificazione dei fenomeni sempre sulle stesse zone con un coinvolgimento anche di Lazio ed Umbria. In serata, soprattutto all’ora del brindisi, sarà necessario avere un ombrello a portata di mano al Nord (meno necessario in Piemonte e Romagna), dalla Liguria alla Toscana, dal Lazio alla Campania. Altrove i fuochi di artificio non saranno disturbati dalle gocce d’acqua.
Il 2024 inizierà poi con alcuni ombrelli aperti e con grandi fiocchi bianchi in caduta libera sulle Alpi centro-orientali fino alle prime ore del mattino; in seguito la perturbazione si sposterà verso i Balcani e resteranno solo alcuni piovaschi tra Bassa Toscana, Lazio e Campania. In giornata anche le Isole Maggiori vedranno le prime precipitazioni del 2024, anche se, pure lì, saranno di debole intensità. Nonostante il passaggio di questo fronte britannico, le temperature resteranno miti ed oltre le medie fino al 5 gennaio: poi dietro l’angolo comparirà una ‘Scopa’ e la possibilità di un possibile intenso ‘Ciclone della Befana’. Dal 6 di gennaio dunque termometri in discesa e tanta pioggia e neve verso l’Italia.