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Allarme per la “specie aliena” granchio blu sulle coste italiane

Allarme per la “specie aliena” granchio blu sulle coste italianeRoma, 29 lug. (askanews) – E’ allarme sulle coste italiane per l’invasione del granchio blu spinta dal caldo e dai cambiamenti climatici con gravissimi danni agli allevamenti di cozze e vongole e all’intero ecosistema, che mettono a rischio la sopravvivenza di tremila imprese nel delta del Po con la minaccia che si sta allargando pericolosamente ad altri territori. A lanciare l’allarme è la Coldiretti con il presidente Ettore Prandini che ha inviato una lettera al Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare chiedendo un intervento urgente con misure di sostegno alle imprese colpite.

Il granchio blu o granchio reale blu è una specie aliena per il Mar Mediterraneo – sottolinea Coldiretti -, originaria delle coste Atlantiche dell’America, che raggiunge anche il chilo di peso e sta prendendo il sopravvento nei fondali della costa Adriatica, sterminando vongole veraci, cozze, uova, altri pesci e molluschi. Il fenomeno sta assumendo le proporzioni di una vera e propria “calamità naturale” – denuncia Prandini nella missiva -, che minerà la sopravvivenza della principale economia ittica del Delta del Po e la conseguenza, se non fermato, sarà la chiusura di circa 3.000 imprese familiari e la scomparsa di vere e proprie eccellenze alimentari. Ma ormai la presenza del granchio si segnala su tutte le sponde dell’Adriatico, da Nord a Sud.

Il ministero ha autorizzato in via eccezionale la pesca del granchio blu negli impianti di molluschicoltura nella Sacca di Goro e lo stesso ha fatto la Regione Emilia Romagna includendo anche la zona di Comacchio ma la possibilità va estesa a livello nazionale consentendo il prelievo del granchio e la sua commercializzazione per la tutela della biodiversità con la partecipazione diretta dei pescatori. L’arrivo del granchio blu, un crostaceo predatore, è solo l’ultimo esempio di specie aliena che ha invaso le campagne e i mari italiani per effetto dei cambiamenti climatici con il surriscaldamento delle temperature – spiega Coldiretti -, causando oltre un miliardo di danni sul piano ambientale, paesaggistico ed economico. Basti pensare – continua la Coldiretti – al batterio della Xylella che arrivato con essenze importate dall’America Latina ha devastato gli oliveti del Salento in Puglia oppure la Cimice asiatica che danneggia i frutteti italiani come la Drosophila suzukii il moscerino killer molto difficile da sconfiggere che attacca ciliegie, mirtilli e uva, oppure il cinipide galligeno che ha fatto strage di castagni fino al punteruolo rosso che ha decimato le palme.

Ma oltre al clima sotto accusa è anche la globalizzazione dei commerci e il sistema di controllo dell’Unione Europea con frontiere colabrodo che – denuncia Coldiretti – che ha lasciato passare materiale vegetale infetto e parassiti vari. Una politica europea troppo permissiva che consente l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nell’Ue senza che siano applicate le cautele e le quarantene che – conclude Coldiretti – devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati con estenuanti negoziati e dossier che durano anni. La regione emilia romagna rende noto di aver rilasciato l’autorizzazione, valida fino al 31 luglio 2024, a cattura, prelievo, trasporto a terra e commercializzazione del granchio blu. tutto cio potra essere fatto dalle imprese ittiche titolari di concessione demaniale marittima nell’ambito della sacca di goro e del territorio di comacchio (fe). “si tratta – spiega l’assessore regionale ad agricoltura e pesca alessio MAMMI – del completamento autorizzativo al prelievo del granchio blu anche nelle zone demaniali che non sono di pertinenza comunale, e quindi non soggette alle ordinanze gia emesse dai sindaci di goro e comacchio. l’autorizzazione – aggiunge – e stata concessa dopo l’ottenimento del nullaosta rilasciato dal parco del delta del po e dal raggruppamento dei carabinieri per la biodiversita”.

Papa Francesco a Marsiglia a settembre, omaggio a marinai e migranti

Papa Francesco a Marsiglia a settembre, omaggio a marinai e migrantiRoma, 29 lug. (askanews) – Papa Francesco andrà in Francia, a Marsiglia, dal 22 al 23 settembre per la conclusione dei ‘Rencontres Mediterraneennes´. Lo comunica la sala stampa vaticana in un bollettino che riporta il programma del viaggio apostolico. Secondo quanto reso noto è in programma un momento di raccoglimento con i leader religiosi nei pressi del Memoriale dedicato ai marinai e ai migranti dispersi in mare, poi una riunione privata con persone in situazione di disagio economico; e poi l’incontro con il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron.

L’incontro di Papa Francesco con il presidente Macron si terrà intorno alle 11,30 di sabato 23 settembre, secondo il programma diffuso dal Vaticano. La riunione si registrerà nel “Palais du Pharo” di Marsiglia, dopo che il Santo Padre avrà tenuto un discorso nell’ambito della sessione conclusiva dei “Rencontres Méditerranéennes”. Per l’incontro con Macron è prevista una foto ufficiale, lo scambio dei doni, ed un colloquio. Nel pomeriggio, alle 16:15 è prevista la santa messa nello stadio cittadino, il Vélodrome.

In questo week-end il traffico è da “bollino rosso”

In questo week-end il traffico è da “bollino rosso”Roma, 29 lug. (askanews) – La corsa degli italiani in direzione delle località di villeggiatura, breve o lungo che sia il periodo di ferie, è cominciata già dalla serata di ieri. Tantissimi sono i nostri connazionali che hanno scelto di muoversi in auto, anche in presenza del primo fine settimana da bollino rosso. Viabilità Italia, il centro di coordinamento della circolazione sulle strade che è attivo al Viminale, prevede sia per la giornata di oggi, fino alle 16, e domani alle 22, lo stop alla circolazione per i mezzi pesanti, con massa superiore alle 7,5 tonnellate. Nei giorni scorsi l’Anas ha spiegato di aver ridotto di oltre il 65 per cento il numero dei cantieri lungo la rete stradale e autostradale di competenza, relativi agli oltre 1100 interventi attivi per lavori di manutenzione. I cantieri rimossi fino a settembre sono oltre 700.

Le tratte maggiormente interessate dall’esodo estivo sono, in direzione sud, le principali direttrici verso le località di vacanza, in particolare lungo le dorsali adriatica, tirrenica e jonica e ai valichi di confine in direzione di Francia, Slovenia e Croazia, e in uscita dai centri urbani. Si prevede, inoltre, un consistente flusso di traffico in prossimità dei centri urbani, soprattutto a partire dal tardo pomeriggio di domenica, in concomitanza con i rientri del fine settimana. In particolare il traffico – ha spiegato ina una nota l’Anas – potrebbe riguardare in particolare i principali itinerari turistici: la A2 “Autostrada del Mediterraneo” che attraversa Campania, Basilicata e Calabria; le statali 106 Jonica e 18 Tirrena Inferiore in Calabria; le autostrade A19 Palermo-Catania e A29 Palermo-Mazara del Vallo in Sicilia; la strada statale 131 Carlo Felice in Sardegna; la strada statale 148 Pontina nel Lazio, arteria particolarmente trafficata che insieme alla SS7 “Appia” assicura i collegamenti tra Roma e le località turistiche del basso Lazio; l’Itinerario E45 (SS675 e SS3 bis) che interessa Umbria, Toscana, Emilia Romagna e collega il nord est con il centro Italia; le direttrici SS1 Aurelia (Lazio, Toscana e Liguria), SS16 Adriatica (Puglia, Molise, Abruzzo, Emilia-Romagna e Veneto). Infine, al nord, i Raccordi Autostradali RA13 ed RA14 in Friuli-Venezia Giulia verso i valichi di confine, la SS36 del Lago di Como e dello Spluga in Lombardia, la SS45 di Val Trebbia in Liguria, la SS26 della Valle D’Aosta e la SS309 Romea tra Emilia-Romagna e Veneto e la SS 51 di Alemagna in Veneto.

Ferie d’agosto, 20 milioni in viaggio

Ferie d’agosto, 20 milioni in viaggioRoma, 29 lug. (askanews) – Sono oltre 20 milioni gli italiani che hanno deciso di andare in vacanza quest’anno nel mese di agosto, in aumento del 25 per cento rispetto a luglio, con una corsa a spiagge, campagne e montagna che riempie strade e autostrade per il primo grande esodo dell’estate 2023. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixè che fotografa la grande voglia di ferie nonostante il traffico da bollino rosso, le anomalie climatiche e la preoccupazione per il caro prezzi a partire da benzina e gasolio.

Partenze segnate dal caldo con la previsione del bollino arancione per le alte temperature in 10 capoluoghi di provincia. Il mese di agosto, dedicato tradizionalmente a vacanze e gite, registra quest’anno una netta preferenza sulle mete nazionali – sottolinea la Coldiretti – spinta da una maggiore prossimità ai luoghi di residenza, dal desiderio di riscoprire le bellezze d’Italia o dalla voglia di ritornare in posti già conosciuti dove ci si è trovati bene negli anni precedenti e si è più tranquilli rispetto ad ambiente, servizi e persone. Ma – spiega Coldiretti – c’è anche una quota del 29% di italiani, tra coloro che viaggiano, che ha deciso di trascorrere una vacanza all’estero nonostante i timori legati alla problematica situazione internazionale con la guerra in Ucraina. Per la maggioranza degli italiani in viaggio (50%) la durata della vacanza è inferiore alla settimana mentre per quasi un italiano su tre (25%) – sottolinea la Coldiretti – è compresa tra 1 e 2 settimane, ma c’è un fortunatissimo 4% che starà fuori addirittura oltre un mese. In piena estate è il mare a fare la parte del leone con agosto che – spiega Coldiretti – fa segnare tradizionalmente i listini più cari per alloggio, vitto e anche ombrelloni e lettini ma che quest’anno risentono del balzo dell’inflazione con aumenti dei prezzi che riguardano tutti gli aspetti della vacanza, a partire dal viaggio.

Ma particolarmente apprezzate sono anche le scelte alternative per conoscere – sottolinea Coldiretti – una Italia cosiddetta “minore” dai parchi alla campagna, dalla montagna fino ai piccoli borghi che ben il 72% degli italiani in vacanza dichiara di visitarli magari anche solo con una gita in giornata. Molto gettonati secondo Terranostra e Campagna Amica i 25mila agriturismi presenti in Italia spinti dalla ricerca di un turismo più sostenibile che ha portato le strutture ad incrementare anche l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, oltre ad attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness. Quest’estate parte in vacanza con il proprio animale quasi un italiano su cinque (18%) grazie ad una accresciuta cultura dell’ospitalità “pet friendly” lungo tutta la Penisola secondo l’analisi Coldiretti/Ixè, dalla quale si evidenzia che appena una minoranza del 6% rinuncia perché non è possibile accogliere nella struttura di permanenza cani e gatti ma anche uccelli conigli, tartarughe e pesci.

Nell’estate 2023 – rivela Coldiretti – il cibo è la voce più importante del budget della vacanza in Italia con 1/3 della spesa turistica destinato alla tavola, superando quella per l’alloggio, trainata dalla voglia di convivialità. Il turismo enogastronomico – spiega Coldiretti – rappresenta un mercato di sbocco privilegiato delle specialità alimentari locali ma anche un volano di sviluppo per i territori. Dalla valorizzazione dell’immenso patrimonio storico e culturale dell’enogastronomia nazionale- precisa la Coldiretti – dipendono, infatti, molte delle opportunità di crescita economica ed occupazionale. “L’Italia è il solo Paese al mondo che può contare primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della propria produzione agroalimentare che peraltro ha contribuito a mantenere nel tempo un territorio con paesaggi di una bellezza unica”, ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “la difesa della biodiversità non ha solo un valore naturalistico, ma è anche il vero valore aggiunto delle produzioni agricole nazionali e un motore trainante della vacanza Made in Italy.

In fiamme un deposito di rifiuti a Ciampino: tenere le finestre chiuse

In fiamme un deposito di rifiuti a Ciampino: tenere le finestre chiuseRoma, 29 lug. (askanews) – Dalle prime ore di stamane un incendio ha avvolto un impianto di smaltimento dei rifiuti nella zona di Ciampino, alle porte della Capitale. In particolare il rogo ha interessato una azienda che si trova in via Enzo Ferrari. I vigili del fuoco, che sono al lavoro da ore, hanno impegnato per le operazioni diversi mezzi di pronto intervento ed anche un elicottero per la ricognizione.

Il comune di Ciampino, sul sito internet istituzionale, ha spiegato: “E’ in corso un grave incendio presso l’impianto di stoccaggio e trasferenza rifiuti Ecologica 2000, in via Enzo Ferrari, zona Appia Nuova. Presenti sul posto Polizia locale, Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia di Stato e personale del 118, che stanno fornendo tutte le informazioni in tempo reale. Non si riscontrano vittime o feriti”. Poi si sottolinea: “Al momento la nube si sta spostando verso Ovest/Nord Ovest. La sindaca Emanuela Colella ha provveduto ad informare i sindaci delle città limitrofe, afferenti alla Asl Roma 6, rispetto alla natura dell’incendio e sta condividendo le informazioni da diramare alla cittadinanza”. Insomma “ove visibile il fumo” bisogna “tenere le finestre chiuse”.

Domenica festa in piazza a Bologna per Zaki

Domenica festa in piazza a Bologna per ZakiBologna, 28 lug. (askanews) – A una settimana dal suo rientro in Italia dopo la grazia concessa dal presidente al-Sisi, domenica 30 luglio si terrà in Piazza Maggiore a Bologna la serata in onore di Patrick Zaki. All’evento promosso dal Comune e dall’università di Bologna parteciperà, tra gli altri, l’arcivescovo e presidente della Conferenza episcopale italiana, card. Matteo Zuppi. Al termine della serata verrà consegnata la cittadinanza onoraria al giovane rilasciato a oltre tre anni dall’arresto in Egitto.

L’appuntamento in Piazza Maggiore è per domenica a partire dalle ore 20 quando insieme al sindaco Matteo Lepore, al rettore Giovanni Molari e alla professoressa Rita Monticelli verrà rimosso lo stendardo per la liberazione di Zaki apposto sulla facciata di Palazzo D’Accursio. Nel corso dell’evento interverranno anche l’artista Alessandro Bergonzoni, Riccardo Noury e Iustina Mocanu di Amnesty International, il fumettista Gianluca Costantini, i compagni di università del Master Gemma Giada Rossi e Rafael Garrido Álvarez, l’amministratore delegato del Bologna FC Claudio Fenucci, la presidente del Consiglio comunale Maria Caterina Manca, che insieme al sindaco consegnerà la cittadinanza onoraria del Comune di Bologna a Patrick Zaki. Presenterà l’attrice Donatella Allegro.

E’ come se in Italia fossero stati incendiati 73mila campi di calcio

E’ come se in Italia fossero stati incendiati 73mila campi di calcioRoma, 28 lug. (askanews) – In Italia è emergenza incendi: dalla Sicilia alla Calabria passando dalla Puglia all’Abruzzo alla Sardegna le fiamme stanno divorando ettari ed ettari di terreno minacciando centri abitati, la vita delle persone e della biodiversità. In Italia da inizio anno al 27 luglio sono andati in fumo ben 51.386 ettari percorsi dal fuoco equivalenti a oltre 73.408 campi da calcio. Impressionati i dati degli ultimi tre giorni, dal 25 al 27 luglio, sono bruciati ben 31.078 ettari di vegetazione. È quanto denuncia Legambiente che oggi diffonde i dati che ha elaborato analizzando quelli satellitari EFFIS (European Forest Fire Information System), che monitorano solo gli incendi superiori ai 30 ettari di superficie interessata, per fare un punto della situazione. La gran parte degli ettari andati in fumo, ben 41.365 (pari all’80%), è bruciata in Sicilia, seguita da Calabria, 7.390 ettari, Puglia 1.456 ettari e Abruzzo 284 ettari. Nella sola provincia di Palermo, negli ultimi tre giorni, sono stati percorsi dalle fiamme quasi 15.000 ettari. Il più delle volte, sottolinea Legambiente, si tratta di incendi dolosi appiccati da persone senza scrupoli che non guardano in faccia a nessuno come ben evidenziano anche i dati dell’ultimo rapporto Ecomafia.

Nel 2022 nella Penisola sono stati 5.207 i reati accertati per incendi dolosi, colposi e generici. Calabria e Sicilia restano saldamente al comando della classifica 2022 delle regioni più colpite dalle azioni incendiarie, rispettivamente con 611 e 544 reati contestati. Segue al terzo posto il Lazio con 479, la Toscana con 441 e la Lombardia, che dal decimo passa al quinto con 415. Se si guarda indietro degli anni dal 2018 al 2022 in Sicilia sono stati 2.938 i reati accertati per incendi dolosi, colposi e generici, 191.386 gli ettari di superficie boscata e non andati in fumo. Palermo (677), Messina (605) e Catania (444) le città con più illeciti. In Calabria dal 2018 al 2022 sono stati 2.709 i reati accertati di questo tipo, 63.196,30 gli ettari di superficie boscata e non percorsi dalle fiamme. Cosenza (1652), Catanzaro (454) e Crotone (412) le città dove si sono registrati più illeciti di questo tipo. Rispetto alla situazione degli incendi è una fotografia preoccupante quella tracciata da Legambiente su cui è importante che le istituzioni preposte intervengano senza ulteriori ritardi. Dieci le priorità di intervento che l’associazione ambientalista indica oggi al Governo Meloni e che riguardano, in sintesi, prevenzione su più livelli e in maniera continuativa, gestione, rafforzamento delle attività investigative e norme più severe. In primis, tra le azioni da mettere in campo, occorre definire un soggetto unico come la Protezione Civile nazionale per gestire gli incendi boschivi in maniera integrata, garantire un maggiore coordinamento tra le istituzioni e gli attori coinvolti e vigilare sull’applicazione della legge quadro sugli incendi boschivi (L. 353/2000) e le sue modifiche introdotte con la legge 155/2021. Allo stesso tempo è fondamentale prevedere pene più severe estendendo quelle previste dal Codice Penale per il reato di incendio boschivo a qualunque tipologia di incendio di vegetazione. Va inoltre migliorato il sistema di raccolta, analisi e condivisione dei dati sugli incendi in Italia attraverso investimenti tecnologici e le semplificazioni normative. L’analisi delle statistiche sugli incendi è essenziale per la comprensione ed il governo del fenomeno.

“In Italia – spiega Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – l’emergenza incendi, aggravata dalla crisi climatica in corso, è ormai cronica come dimostrano le immagini apocalittiche che in questi giorni stanno arrivando dalla Sicilia, da Palermo a Catania, e da altre regioni della Penisola. Puntualmente ogni estate e nello stesso periodo nel nostro Paese scoppiano roghi, il più delle volte di origine dolosa. Una piaga che va assolutamente fermata con azioni di prevenzione e politiche mirate su cui Governo, Regioni e Comuni devono intervenire in maniera sinergica, perché gli incendi si possono prevedere e possono essere evitati, più difficile è spegnerli. Senza contare i danni che provocano, in termini, purtroppo, di vite umane, ambientali ed economici. Per questo oggi abbiamo indirizzato al Governo Meloni dieci proposte di intervento chiedendo, tra l’altro, anche un inasprimento delle pene estendendo quelle previste dal Codice Penale per il reato di incendio boschivo a qualunque tipologia di incendio di vegetazione. Infine, non va dimenticato che è fondamentale responsabilizzare e coinvolgere cittadini, preziosa parte attiva nella lotta agli incendi ma anche e soprattutto nella partita della prevenzione e informazione”. In Sicilia da inizio anno al 27 luglio 2023, nella provincia di Palermo sono bruciati 17.957 ettari di vegetazione (pari al 35% del totale nazionale), in quella di Agrigento 6.592 ettari bruciati, di Messina 3.963 e di Siracusa 3.957. Se guardiamo invece alla Calabria, nello stesso periodo in provincia di Reggio Calabria sono andati in fumo 6.388 ettari e nella provincia di Cosenza 591 ettari. In Puglia la provincia più colpita è quella di Foggia dove sono bruciati nello stesso periodo 1282 ettari, mentre in Abruzzo nella provincia dell’Aquila 284 ettari.

Legambiente ricorda che dal punto di vista degli strumenti normativi, la legge 68/2015 che ha introdotto gli ecoreati nel Codice penale può dare un importante contributo. Infatti, nei casi più gravi si può configurare, per le conseguenze che hanno i grandi incendi boschivi, il delitto di disastro ambientale, introdotto con la legge 68/2015 e che prevede fino a 15 anni di reclusione più le aggravanti.

Papa Francesco: affrontare la sfida del clima con sforzi lungimiranti

Papa Francesco: affrontare la sfida del clima con sforzi lungimirantiMilano, 28 lug. (askanews) – Bisogna “porre in atto sforzi coraggiosi e lungimiranti per affrontare la sfida dei cambiamenti climatici e proteggere responsabilmente il creato, prendendosi cura della casa comune”. E’ l’appello lanciato da Papa Francesco in un telegramma inviato dal Segretario di Stato, Pietro Parolin, a nome del Santo Padre al cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, per i danni causati dai nubifragi e dagli incendi in Italia.

Il Pontefice chiede al presidente della Cei “di farsi interprete della sua affettuosa vicinanza alle popolazioni colpite” dai nubifragi e dagli incendi “che hanno flagellato diverse regioni italiane, causando danni e disagi come pure tanta apprensione tra la gente”. Infine “sua Santità – si legge ancora nel testo del telegramma – invoca dal Signore, per intercessione della Vergine Maria, il conforto per quanti soffrono le conseguenze di così gravi disastri e, mentre esprime apprezzamento per quanti si sono prodigati generosamente nei soccorsi, in particolare i Vigili del fuoco, invia la benedizione apostolica”.

Il caldo e i temporali nell’ultimo week-end di luglio

Il caldo e i temporali nell’ultimo week-end di luglioMilano, 28 lug. (askanews) – Dopo 3 settimane folli, bollenti, asfissianti, tempestose e violente, stop al caldo nordafricano e ai fenomeni estremi. Unico souvenir, unico ricordo di una fase di ovvio cambiamento climatico, qualche picco di 39 gradi nei prossimi giorni all’estremo Sud. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma che torneremo a vivere l’estate di una volta, quella senza eccessi, con massime fino a 35-36 gradi e non fino a 45-48 gradi. L’ultimo weekend di luglio presenterà solo qualche timido tentativo di caldo nordafricano tra Sardegna, Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia con 39 gradi, ma sarà un veloce tentativo di ricordare il recente periodo bollente e durerà molto poco. Con l’inizio del mese di agosto le proiezioni meteo indicano infatti “estate mediterranea” per tutti: con “estate mediterranea” indichiamo una fase soleggiata, non troppo calda, tipica degli anni ’80, con un clima piacevole alternato a qualche temporale pomeridiano normale (non supercelle con grandinate pazzesche!); in sintesi torneremo ‘vintage con il clima del secolo scorso.

Nelle prossime ore il tempo sarà in prevalenza soleggiato salvo qualche passaggio nuvoloso al Nord e qualche breve acquazzone pomeridiano in montagna su Alpi, Prealpi e Appennino settentrionale, specie settore ligure. Le temperature massime raggiungeranno al massimo i 37°C in Sardegna e i 36°C in Sicilia, mentre sulla penisola le regioni più calde saranno Puglia e Basilicata con 34°C, altrove sono attesi valori ancora più bassi e quindi gradevoli per il periodo. Durante l’ultimo weekend di luglio, l’anticiclone nordafricano, come detto, proverà a tornare da noi portando il termometro fino a 39 gradi sulle Isole Maggiori: niente in confronto a quello che è successo nelle ultime settimane. Il tempo sarà bello e soleggiato al Centro-Sud, mentre al Nord sabato sera potrebbe arrivare un veloce fronte freddo instabile foriero di qualche temporale su Alpi, Prealpi e pianure adiacenti. Questi temporali del sabato sera potrebbero, se confermati, interessare la Pianura Padana settentrionale nella notte e fino alla domenica mattina, con qualche rovescio più intenso sul Triveneto: per il resto l’ultimo weekend di luglio ci regalerà condizioni meteo piacevoli. L’inizio del mese di agosto, con la suddetta estate mediterranea, vedrà un leggero calo delle temperature anche al Sud e qualche acquazzone in più al Nord; al Centro è prevista al momento anche una ventilazione più sostenuta da Ovest che mitigherà le temperature. Insomma, andremo verso un periodo meno estremo, ma con qualche movimento meteo non escluso. Intanto possiamo dire che “si stava meglio quando si stava peggio”, cioè “il passato a volte è meglio di quanto pensavamo”: lo scorso secolo non avevamo tutta la tecnologia ed il progresso attuale, ma la vita scorreva più tranquilla, meno caotica e soprattutto meno rovente e violenta dal punto di vista climatico. Vivevamo l’estate mediterranea senza eccessi termici e senza eventi estremi; per alcuni giorni torneremo al passato, meglio così.

Musumeci: nel catanese 15mila utenze sono senza elettricità

Musumeci: nel catanese 15mila utenze sono senza elettricitàMilano, 27 lug. (askanews) – La situazione sulle interruzioni di erogazioni di corrente elettrica registrate in Sicilia, il ministero della Protezione civile informa che “la situazione è in netto miglioramento rispetto ai giorni scorsi e che risultano oggi disalimentate meno di 15.000 utenze, concentrate prevalentemente in provincia di Catania, soprattutto nell’area Pedemontana etnea”. Lo ha detto il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, intervenuto alla Camera per un’informativa urgente sulle emergenze determinate dagli eventi calamitosi eccezionali dei giorni scorsi.