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E’ emergenza a Palermo, gli incendi interessano le colline e la zona dell’aeroporto

E’ emergenza a Palermo, gli incendi interessano le colline e la zona dell’aeroportoPalermo, 25 lug. (askanews) – Emergenza a Palermo per gli incendi che dalla scorsa notte interessano ancora le colline attorno al capoluogo. I roghi riguardano in particolare la montagna di Capo Gallo, il promontorio che sovrasta la località balneare di Mondello, e la collina di Bellolampo, dove sta bruciando una delle vasche della discarica comunale con esalazioni venefiche. Incendi anche nella zona dell’aeroporto Falcone Borsellino che è stato chiuso sino alle 11 per precauzione. Al momento 8 voli sono stati cancellati. Altri vasti incendi stanno interessando anche la provincia a Terrasini, Cinisi, Monreale, Piana degli Albanesi e San Cipirello. Una donna di 88 anni, Rita Gaetana Pillitteri, in precarie condizioni di salute è morta nel Palermitano, a San Martino delle Scale, perché i sanitari del 118, a causa degli incendi, non sono riusciti ad arrivare a prestarle soccorso. Il paese alle porte di Palermo è invaso dalle fiamme da ieri mattina.

Maltempo, a Milano violento nubifragio nella notte

Maltempo, a Milano violento nubifragio nella notteMilano, 25 lug. (askanews) – Molti milanesi sono stati svegliati nella notte di soprassalto da un violentissimo temporale, con venti a velocità impressionante, alberi sradicati, grandine, boati e fulmini. Tetti scoperchiati e strade allagate. “Mai visto un temporale simile, tutti svegli alle 4 a guardare fuori dalla finestra” scrive un utente sui social. “Si è avuto paura forte. Del presente, del futuro” dice un altro. “Io una cosa così non l’ho mai vista” aggiunge un terzo. Centinaia le chiamate ai Vigili del Fuoco. Il maltempo ha caratterizzato anche la giornata di ieri, e anche nelle zone limitrofe. Una donna è morta a Lissone, in Brianza, schiacciata da un albero.

Un nubifragio colpisce Milano (e la provincia) provocando danni e disagi

Un nubifragio colpisce Milano (e la provincia) provocando danni e disagiMilano, 24 lug. (askanews) – Interruzioni e blocchi del servizio di trasporto pubblico in Lombardia e a Milano per il maltempo che oggi ha colpito il capoluogo lombardo, in particolare con un nubifragio che si è verificato oggi poco dopo le 14.

La caduta di alberi in diverse strade ha danneggiato alcuni tratti della rete elettrica di alimentazione dei mezzi Atm e causato la chiusura di alcune vie di comunicazioni. Maggiori tempi di percorrenza e attese più lunghe del solito alle fermate delle linee 2, 4, 7, 31, 35, 40, 41 e 82. L’Atm comunica sul proprio sito gli aggiornamenti della situazione. Al momento sono le modifiche dei percorsi: Tram 1 e 12. Sostituiti da bus tra Espinasse/Palizzi e Roserio Tram 14. Sostituito da bus tra Cantore-Lorenteggio Bus 42. Non fa servizio tra Suzzani/Ponale e quartiere Bicocca Bus 68. Verso Bonola devia da piazza Stuparich a Lampugnano Bus 729. Nelle due direzioni devia tra via Marconi/Togliatti e via Marconi/Tiziano Bus 49. Verso Lotto devia e salta le fermate da S. Siro Stadio a via Morgantini/via Civitali In provincia di Milano, i danni da maltempo stanno causando forti ritardi alla circolazione ferroviaria nelle stazioni di Cadorna, Garibaldi. Trenord comunica che le stazioni di Monza e Gallarate sono chiuse. Ritardi e variazioni per i treni delle linee S7, S8, S11, Regionali per Sondrio e Bergamo e sulla rete Ferrovienord S1, S2, S3, S4, Regionali per Como Nord, Varese Nord, Novara e Erba/Asso.

Guida sicura, firmato protocollo per iniziative sensibilizzazione

Guida sicura, firmato protocollo per iniziative sensibilizzazioneMilano, 24 lug. (askanews) – La Polizia di Stato, l’Università Luiss Guido Carli, Assosharing e ACI – Automobile Club d’Italia hanno firmato, oggi, presso il Campus Luiss di Viale Pola, un Protocollo d’Intesa per sviluppare iniziative di sensibilizzazione dedicate alla diffusione della cultura della guida sicura.

A prendere parte alla cerimonia sono stati il Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Vittorio Pisani, il Direttore Generale dell’Università Luiss Guido Carli Giovanni Lo Storto, il Presidente di ACI Angelo Sticchi Damiani ed il Presidente di Assosharing Matteo Tanzilli. Il Protocollo prevede l’organizzazione di interventi di sensibilizzazione dedicati a tutta la comunità Luiss: studenti, docenti, staff e collaboratori. Saranno poi realizzati percorsi formativi ed informativi sui temi della sicurezza stradale destinati agli studenti.

Le prime attività previste dal protocollo vedranno, durante la Freshers’ Week, che si terrà dal 4 all’8 settembre 2023, le studentesse e gli studenti dell’Ateneo e delle scuole superiori che frequentano l’ultima settimana della Luiss Summer School, cimentarsi in azioni pratiche e lezioni interattive sui temi della sicurezza stradale. A partire dal prossimo anno accademico la Polizia Stradale realizzerà interventi formativi, tenuti da personale qualificato, dedicati alla prevenzione dell’incidentalità stradale, anche attraverso l’utilizzo del Pullman Azzurro della Polizia di Stato, l’aula multimediale itinerante a bordo della quale sarà possibile utilizzare simulatori, visori ed equipaggiamenti speciali che riprodurranno l’effetto della guida in stato di ebbrezza per sensibilizzare i conducenti sui rischi derivanti dall’adozione di comportamenti scorretti alla guida.

Le attività proposte da ACI, invece, si focalizzeranno sulla costruzione, promozione e diffusione della cultura della mobilità responsabile e sostenibile, mentre le aziende associate ad Assosharing saranno coinvolte in test-drive e dimostrazioni teoriche e pratiche per sviluppare un approccio di guida sicura, anche al volante di vetture condivise. “Troppo spesso, giovani vite vengono spezzate sulle strade a causa di comportamenti di guida imprudenti e irresponsabili. In occasione dell’avvio del nuovo anno accademico, abbiamo quindi pensato di realizzare un protocollo di intesa, coinvolgendo tutti gli attori del sistema della sicurezza stradale, per sensibilizzare l’intera comunità Luiss. Sono sempre più necessarie consapevolezza e attenzione sui comportamenti da seguire e quelli da evitare quando si è alla guida”, ha dichiarato il Direttore Generale dell’Ateneo Giovanni Lo Storto.

(segue)

Fiaso: con l’emergenza caldo aumentati del 30% gli accessi ai pronto soccorso degli ospedali

Fiaso: con l’emergenza caldo aumentati del 30% gli accessi ai pronto soccorso degli ospedaliRoma, 24 lug. (askanews) – Gli ospedali stanno potenziando la risposta all’emergenza caldo per far fronte all’aumento del numero di pazienti che cercano assistenza presso i pronto soccorso.

“Stiamo registrando un aumento medio di accessi del 30% e le aziende sanitarie e ospedaliere stanno modulando la capacità di accoglienza, con posti letto aggiuntivi nelle medicine interne o ambulatori dedicati ai codici minori per alleggerire il carico di accessi nei pronto soccorso”, spiega Giovanni Migliore, presidente della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere-Fiaso. L’attuale situazione climatica, caratterizzata da temperature elevate e ondate di calore prolungate, ha posto notevoli sfide al sistema sanitario, ma grazie alla collaborazione delle aziende sanitarie e ospedaliere, – dichiara Fiaso – si sta rispondendo con tempestività ed efficienza all’aumento della domanda di cure mediche.

“Non deve mancare in questo momento il supporto dei medici di medicina generale e dei servizi territoriali o nei pronto soccorso la situazione diventerà critica”, aggiunge Migliore. È bene ricordare ai cittadini di adottare precauzioni adeguate per proteggersi dalle alte temperature e utilizzare i Pronto Soccorso solo in caso di effettiva necessità. Le aziende sanitarie hanno promosso campagne di sensibilizzazione, attivato numeri verdi e servizi di assistenza domiciliare, incoraggiando la popolazione a prendere misure preventive per evitare i problemi di salute legati alle alte temperature.

E’ morta Gloria, è il secondo caso di suicidio assistito in Italia

E’ morta Gloria, è il secondo caso di suicidio assistito in ItaliaMilano, 24 lug. (askanews) – La signora ‘Gloria’, paziente oncologica veneta di 78 anni, è morta il 23 luglio alle 10.25: è la seconda persona in Italia ad aver scelto di porre fine alle proprie sofferenze tramite l’aiuto alla morte volontaria, reso legale a determinate condizioni dalla sentenza della Corte costituzionale 242/2019 sul caso Cappato-Antoniani. ‘Gloria’ è la prima persona nel nostro Paese ad aver ottenuto la consegna del farmaco e di quanto necessario da parte dell’azienda sanitaria.

‘Gloria’ è morta nella sua abitazione dopo essersi auto somministrata il farmaco letale attraverso la strumentazione fornita dall’azienda sanitaria locale. La procedura di suicidio medicalmente assistito è avvenuta sotto il controllo medico del dottor Mario Riccio, consigliere Generale dell’Associazione Luca Coscioni, che nel 2006 aveva assistito Piergiorgio Welby ed era stato il medico di fiducia di Federico Carboni, il primo italiano un anno fa ad aver chiesto e ottenuto nelle Marche il 16 giugno 2022 l’accesso alla tecnica. ‘In questo momento il nostro pensiero va alla famiglia di ‘Gloria’, al marito, vicino a lei fino all’ultimo istante – hanno dichiarato Filomena Gallo e Marco Cappato, segretaria Nazionale e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni – Anche se ‘Gloria’ ha dovuto attendere alcuni mesi, ha scelto di procedere in Italia per avere accanto la sua amata famiglia e sentirsi libera nel suo paese. Ringraziamo il dottor Mario Riccio, che ha seguito la vicenda fin dall’inizio e che dopo l’impossibilità da parte dell’azienda sanitaria di fornire anche assistenza medica ha aiutato ‘Gloria’ in questa fase finale, nel rispetto della sentenza 242/19 della Corte costituzionale. Le è stata risparmiata una fine che non avrebbe voluto, grazie alle regole stabilite dalla Consulta e grazie alla correttezza e all’umanità del sistema sanitario veneto e delle istituzioni regionali presiedute da Luca Zaia. E grazie anche a Fabiano Antoniani, Davide Trentini e alle nostre azioni di disobbedienza civile che hanno portato i tribunali a intervenire e la Corte Costituzionale a emanare la sentenza che oggi ha permesso che fosse rispettata la scelta di ‘Gloria’.

‘Gloria’ è la seconda cittadina residente in Veneto, dopo Stefano Gheller, affetto da distrofia muscolare, ad aver ottenuto la verifica delle condizioni per poter accedere al suicidio assistito e il relativo parere favorevole da parte dell’azienda sanitaria e del comitato etico. Mentre in Italia, per quanto se ne abbia notizia, è la quarta volta che accade. Intanto il Veneto è la prima Regione d’Italia ad aver raggiunto, e poi depositato, la soglia delle firme necessaria per poter portare la proposta di legge regionale sul suicidio assitito in Consiglio regionale. Sono oltre 7.000 i cittadini veneti che hanno sottoscritto il testo di ‘Liberi Subito’, la proposta di legge regionale elaborata dall’Associazione Luca Coscioni per regolamentare l’aiuto medico alla morte volontaria su cui si stanno raccogliendo le firme anche in Piemonte, Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia. Analoga proposta verrà depositata in Basilicata e Lazio attraverso l’iniziativa dei Comuni ed è già stata depositata da consiglieri regionali in Sardegna, Puglia e Marche. Qui lo scenario nazionale completo. Il via libera definitivo da parte dell’azienda sanitaria regionale e dal Comitato Etico alla verifica delle condizioni per poter accedere al suicidio medicalmente assistito di ‘Gloria’ era arrivato il 30 marzo scorso. Il 19 maggio la signora aveva ricevuto conferma sul farmaco e sulle modalità per la morte volontaria. Dopo circa 6 mesi dall’avvio dell’iter si era conclusa la procedura di verifica delle condizioni e delle modalità per poter accedere alla tecnica. ‘Gloria’ aveva prima chiesto a Marco Cappato informazioni per andare in Svizzera e poi, una volta appreso che avrebbe potuto procedere in Italia, ha scelto di chiedere la verifica delle condizioni e di procedere con i suoi cari vicini a casa sua. Ha così preso contatti con Filomena Gallo, avvocata e segretaria dell’associazione Luca Coscioni, che l’ha seguita anche nella fase di richieste e verifica insieme al team legale dell’Associazione Luca Coscioni. Aveva poi iniziato la procedura, nel novembre 2022, con una richiesta all’azienda sanitaria competente di effettuare tutte le verifiche per accedere all’aiuto alla morte volontaria.

L’azienda sanitaria, tramite i propri medici, aveva dunque attivato le verifiche necessarie e aveva riscontrato che possedeva tutti i requisiti previsti dalla sentenza 242/19 della Consulta. Accertando che quindi avesse autonomamente e consapevolmente deciso di procedere con l’aiuto alla morte assistita; che fosse affetta da patologia irreversibile; che tale patologia producesse sofferenze che lei stessa reputava intollerabili; che i trattamenti con ‘farmaci antitumorali mirati’ costituissero sostegno vitale. A fine marzo 2023, l’azienda sanitaria aveva comunicato alla signora che, a seguito della relazione multidisciplinare prodotta dai medici dell’azienda sanitaria, anche il Comitato etico aveva rilevato la sussistenza dei requisiti previsti. Nell’aprile 2023, a seguito di una serie di interlocuzioni con i legali della donna, l’azienda sanitaria ha poi comunicato la tipologia di farmaco idoneo per poter procedere e le modalità di assunzione per poter procedere. Successivamente, dopo la richiesta di chiarimenti sulla fornitura del farmaco e della strumentazione, l’azienda aveva comunicato che avrebbe fornito la strumentazione necessaria all’autosomministrazione del farmaco letale.

Federico Carboni, un anno fa, è stato il primo italiano ad aver avuto accesso al suicidio medicalmente assisito in Italia, ma non volendo attendere altro tempo per chiedere anche l’assistenza dal Servizio Sanitario nazionale nella fase finale, aveva dovuto farsi carico dei costi del farmaco e del macchinario, acquistato poi grazie a una raccolta fondi aperta dall’Associazione Luca Coscioni. Il 12 luglio, ‘Gloria’ aveva fatto un appello alle istituzioni, al Presidente della regione Veneto affinché il rinnovo delle verifiche sulla sussistenza dei requisiti, prima della consegna del farmaco e di quanto è necessario, fossero effettuate quanto prima visto il peggioramento delle sue condizioni. I medici dopo 5 giorni hanno verificato che la signora avesse ancora piena capacità di autodeterminarsi e autosomministrarsi il farmaco nonostante l’avanzare della malattia. Oltre Federico Carboni e ‘Gloria’ – anche altri due italiani, Stefano Gheller e ‘Antonio’ hanno ottenuto il via libera dal Comitato Etico della regione di appartenenza (ultimo step prima del ‘semaforo verde’) e sono dunque ora liberi di scegliere il momento più opportuno per confermare le proprie volontà o eventualmente modificare le proprie intenzioni iniziali. Numerosi invece sono i connazionali ancora costretti a emigrare in Svizzera. Tra quelli assistiti da Marco Cappato e i ‘disobbedienti civili’ iscritti a Soccorso Civile, figurano le storie degli italiani che non erano dipendenti da trattamenti classici intesi di sostegno vitali riconducibili ad una interpretazione restrittiva dell sentenza della Consulta (come Elena, Romano, Massimiliano e Paola). All’attenzione della magistratura la verifica dei fatti esposti per l’aiuto fornito a Elena, Romano, Massimiliano e Paola, da Marco Cappato, Chiara Lalli, Felicetta Maltese e Virginia Fiume, assistiti dall’Avvocata Filomena Gallo e dal collegio legale dell’associazione Luca Coscioni stabiliranno, come vogliono dimostrare i difensori, se la loro condizione era descrivibile come ‘dipendente da trattamenti di sostegno vitale. Altri vorrebbero accedere alla morte volontaria assistita e sono in attesa della verifica delle condizioni, ma son finiti intrappolati nelle sabbie mobili delle lungaggini burocratiche e vittime del reato di ‘tortura’ da parte dello Stato (attualmente è nota la vicenda di Laura Santi in Umbria, ‘Anna’ in Friuli Venezia Giulia) e costretti a un interminabile percorso nei tribunali contemporaneo e direttamente proporzionale a un peggioramento delle condizioni di salute. Infine vi sono casi come Fabio Ridolfi e Giampaolo costretti a rinunciare al lungo e faticoso percorso scegliendo loro malgrado il ricorso alla sospensione delle terapie e una lenta morte sotto sedazione profonda con distacco dell’alimentazione e dell’idratazione, un epilogo che non avrebbero desiderato.

Domani allerta meteo gialla in 6 regioni del Nord

Domani allerta meteo gialla in 6 regioni del NordRoma, 23 lug. (askanews) – Il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso per domani un nuovo avviso di condizioni meteorologiche avverse in sei regioni del Nord: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Lo fa sapere lo stesso Dipartimento di Protezione Civile.

Un flusso instabile di origine atlantica – spiega una nota – tenderà nuovamente a interessare, dalla giornata di domani, le regioni settentrionali, a partire dai settori alpini occidentali, per poi estendersi a quelle orientali e alle aree pianeggianti, con temporali sparsi ma di forte intensità. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte (alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati) ha emesso un nuovo avviso di condizioni meteorologiche avverse. L’avviso prevede dal mattino di domani, lunedì 24 luglio, precipitazioni sparse a prevalente carattere temporalesco, localmente intense e persistenti, su Valle d’Aosta, Piemonte e Lombardia, in estensione, dal pomeriggio, a Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, grandinate e forti raffiche di vento.

Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani, lunedì 24 luglio, allerta gialla meteo-idro in Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e Veneto, oltre che su parte di Lombardia e Piemonte.

Zaki è in Italia. “E’ il giorno più importante della mia vita”

Zaki è in Italia. “E’ il giorno più importante della mia vita”Milano, 23 lug. (askanews) – Dopo oltre tre anni di attesa, Patrick Zaki è arrivato in Italia. L’aereo dell’EgyptAir con a bordo lo studente egiziano è atterrato all’aeroporto di Malpensa alle 16.50. “Sono contento di essere in Italia, è il giorno più importante della mia vita, ci vediamo a Bologna”, queste le sue prime parole davanti a microfoni delle televisioni che lo attendevano nello scalo milanese. Zaki questa sera è atteso a Bologna nella sua Università, dove alle 20.30 incontrerà la stampa nella Sala VIII Centenario del rettorato. In quest’occasione, gli verrà consegnata la pergamena di laurea del Master Erasmus Mundus GEMMA – Women’s and Gender Studies: la coronazione del suo percorso di studi, che era stato costretto a concludere da remoto. A seguire, informa l’ateneo bolognese, Patrick andrà in Piazza Maggiore, dove incontrerà il Sindaco Matteo Lepore.

Papa Francesco: il Mediterraneo non sia più teatro di morte

Papa Francesco: il Mediterraneo non sia più teatro di morteMilano, 23 lug. (askanews) – “Il Mediterraneo non sia mai più teatro di morte e di disumanità”. Lo ha detto Papa Francesco affacciandosi alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano davanti ai fedeli e ai pellegrini riuniti in Piazza San Pietro. subito dopo della recita dell’Angelus.

Il Pontefice ha voluto prima richiamare l’attenzione “sul dramma che continua a consumarsi per i migranti nella parte settentrionale dell’Africa. Migliaia di essi tra indicibili sofferenze, da settimane sono intrappolati a abbandonate in aree desertiche”. Poi ha rinnovato il proprio appello “in particolare ai capi di stato Europei ed africani affinchè si presti urgente soccorso e assistenza a questi fratelli e sorelle”. Infine un auspicio: “Il signore illumini i cuori e le menti di tutti con sentimenti di fraternitò, solidaterà e accoglienza”.

Papa Francesco: ridurre l’inquindamento è una sfida non rinviabile

Papa Francesco: ridurre l’inquindamento è una sfida non rinviabileMilano, 23 lug. (askanews) – “Rinnovo il mio appello ai reponsabili delle Nazioni perchè si faccia qualcosa di più concreto per limitare le emissioni di inquinati. E’ una sfida urgente e non si può rimandare, riguarda tutti: proteggiamo la nostra casa comune”. Lo ha detto Papa Francesco affacciandosi alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano davanti ai fedeli e ai pellegrini riuniti in Piazza San Pietro. subito dopo della recita dell’Angelus. Il Santo Padre si è soffermato sulla crisi climatica: “Da una parte varie Regioni sono interessate da ondate anomale di caldo e colpite da destanti incendi, dall’altra ci sono nubifragi e inondazioni come quelle che hanno flagellato la Corea del Sud. Sono vicino a quanti soffrono e a coloro che stanno assistendo le vittime e gli sfollati”.