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Violenza donne, presentato al Senato progetto “Pronto Scuola amica”

Violenza donne, presentato al Senato progetto “Pronto Scuola amica”Roma, 28 nov. (askanews) – E’ stato presentato oggi presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato il progetto “Pronto Scuola amica-Telefono Rosa”, promosso dalla scuola IPSEOA Tor Carbone – A. Narducci di Roma e sostenuto dal Senato della Repubblica per “dare alle ragazze che subiscono e vivono situazioni di violenza un luogo conosciuto in cui poter parlare”, “per accogliere questo primo grido di dolore muto che non riusciamo ad ascoltare”, ha detto la dirigente scolastica Cristina Tonelli all’evento organizzato nell’ambito di un’iniziativa più ampia, che pone l’attenzione su un tema tanto attuale quanto delicato, quello della violenza sulle donne. Promotori del progetto anche il Senatore Marco Scurria e il Consigliere Municipio VII Cristina De Simone.

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di sensibilizzare le studentesse che vivono momenti di difficoltà, a causa di violenze psicologiche o abusi fisici subiti o minacciati in svariate situazioni, a chiedere aiuto chiamando un numero telefonico scolastico dedicato. Nell’approvazione della legge che rafforza le norme per il contrasto alla violenza contro le donne “l’elemento più importante è il voto all’unanimità”, ha sottolineato il senatore Scurria: “La maggioranza ha aperto ai suggerimenti dell’opposizione che è stata intelligente e non si è soffermata sui passaggi che non condivideva al 100% per portare a casa una legge davvero importante”. Il senatore, però, ha aggiunto che “non sono le leggi che cambiano il mondo, sono gli uomini e le donne che fanno la differenza”.

Per la consigliera De Simone, vice presidente della commissione Pari opportunità, “il problema della violenza contro le donne va affrontato sin dalla giovane età, sia per le ragazze sia per i ragazzi” e “non c’è niente di più opportuno che iniziare dalla scuola”, perché spesso “le ragazze non si rendono conto di vivere una violenza, c’è la difficoltà ad aprirsi e quindi da questo nasce la necessità di avere una linea telefonica per riuscire anche a parlare in forma anonima e fornire strumenti per difendersi”. Per De Simone “bisogna aiutare le ragazze a raccontare, perché solo facendo squadra e creando una rete potremo salvarne qualcuna, educare è la funzione cruciale della scuola che va oltre l’istruzione”. La dirigente dell’IPSEOA Tor Carbone-A.Narducci ha aggiunto che “siamo a una svolta epocale, i ragazzi di oggi sono fragilissimi, mostrano crepe a volte irrecuperabili, i maschi si confrontano con una figura femminile che non conoscono, diversa dalla madre, non è accaduto in altre epoche storiche, e le ragazze sono imprigionate in questo mondo della comunicazione e dell’apparenza in cui non è permessa l’imperfezione”. L’idea della linea “Pronto Scuola amica” è nata “prima dell’omicidio Cecchettin, dopo un caso emerso a scuola”, ha spiegato Tonelli.

L’idea del “telefono rosa scolastico” nasce dalla “necessità di dare una fattiva risposta alle reiterate richieste di aiuto che molte studentesse fanno ai docenti e al personale della scuola per non essere costrette a gestire, in totale solitudine, situazioni di pericolo in famiglia o nel contesto sociale che frequentano. Speriamo che la dimensione micro, della linea legata alla scuola, possa funzionare più del macro e dare un luogo conosciuto in cui si può parlare”, per “accogliere questo primo grido muto di dolore” e “trovare una soluzione anche con un percorso psicologico” per “costruire donne solide che sappiano dire no o di chiedere aiuto”, ha aggiunto la dirigente. All’evento presente anche Anna Lisa Brozzi, campionessa europea Pro di pugilato e ambassador Fpi: “Lo sport può aiutare in modo concreto dal punto di vista fisico-tecnico, psicologico-sociale e caratteriale. Lo sport educa al rispetto dei valori. Un bambino che cresce nello sport è un maschio che cresce nel valore del rispetto e della disciplina, un uomo che ha un’etica”.

E la violenza sulle donne è anche gender gap. Maria Luisa Cortesi, presidente di Assoittica, che ha svolto la prima indagine in Italia in collaborazione con la Fao sul ruolo delle donne nel settore della pesca, ha rivelato che nella filiera le donne rappresentano soltanto il 34%: “Le donne superano gli uomini come numeri solo nell’amministrazione e nel controllo qualità anche se le donne battono gli uomini in puntualità e precisione ma questo non si riflette in crescita a livello aziendale”, infatti, “solo 10 donne sono manager nelle loro aziende e sono tutte parenti della proprietà”. Nonostante la maggior preparazione, poi, le donne “non raggiungono i livelli apicali”, ha aggiunto Cortesi. Daniele Natalizia, dell’Associazione Mede@, ha ribadito che “viviamo una crisi genitoriale terribile, si delega tutto ai nuovi educatori che sono i social, la generazione X sta facendo grandi danni. Abbiamo tanti strumenti ma bisogna utilizzarli e servono posti protetti, posti di lavoro, serve concretezza per aiutare le donne”.

Vaticano, il Papa è ancora influenzato: annullato il viaggio a Dubai per la Cop28

Vaticano, il Papa è ancora influenzato: annullato il viaggio a Dubai per la Cop28Milano, 28 nov. (askanews) – Il Papa non si recherà a Dubai per la Cop 28 di Dubai. La decisione è stata presa su richiesta dei medici che lo curano per un influenza e infiammazione alle vie respiratorie. “Pur essendo migliorato il quadro clinico generale del Santo Padre relativamente allo stato influenzale e all’infiammazione delle vie respiratorie, i medici hanno chiesto al Papa di non effettuare il viaggio previsto per i prossimi giorni a Dubai, in occasione della 28a Conferenza delle Parti per la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici”, ha reso noto in una dichiarazione ai media il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni.

“Papa Francesco – prosegue la nota del Vaticano – ha accolto con grande rammarico la richiesta dei medici e il viaggio è dunque annullato. Permanendo la volontà del Papa e della Santa Sede di essere parte delle discussioni in atto nei prossimi giorni, saranno definite appena possibile le modalità con cui questa si potrà concretizzare”.

Un’altra donna uccisa, accoltellata dal marito davanti ai figli

Un’altra donna uccisa, accoltellata dal marito davanti ai figliRoma, 28 nov. (askanews) – Un altro femminicidio, un’altra donna uccisa, accoltellata davanti ai figli. Una donna di 41 anni residente ad Andria, Vincenza A., è stata accoltellata a morte dal partner in casa, dove la coppia viveva in regime di separazione da circa un mese. L’uomo però non accettava la fine del rapporto. La donna – secondo quanto si è appreso – è stata pugnalata più volte mentre in casa erano presenti i due figli minorenni. Secondo una prima ricostruzione i due litigavano spesso, forse perché lei si vedeva con un’altra persona. È stato proprio il marito, oggi nel pomeriggio, a chiamare i medici del 118 dopo aver accoltellato la consorte. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri e il magistrato con il medico legale.

Soltanto questa mattina, un’altra vittima: una donna di 66 anni è stata uccisa a colpi di mazza in centro a Salsomaggiore Terme. E sono passati soltanto tre giorni dalle manifestazioni in tutta Italia contro la violenza sulle donne, dopo il brutale assassinio di Giulia Cecchettin.

Femminicidi, donna accoltellata e uccisa dal marito ad Andria

Femminicidi, donna accoltellata e uccisa dal marito ad AndriaRoma, 28 nov. (askanews) – Nuovo femminicidio a soli tre giorni dalle manifestazioni in tutta Italia contro la violenza sulle donne, e dopo il il brutale assassinio di Giulia Cecchettin commesso dall’ex fidanzato. Questa volta ad essere uccisa è stata una donna di 41 anni residente ad Andria, Vincenza A. La signora è stata accoltellata a morte dal partner in casa, dove la coppia viveva in regime di separazione da circa un mese.

L’uomo però non accettava la fine del rapporto. La donna – secondo quanto si è appreso – è stata pugnalata più volte mentre in casa erano presenti i due figli minorenni. Secondo una prima ricostruzione i due litigavano spesso, forse perché lei si vedeva con un’altra persona. È stato proprio il marito, oggi nel pomeriggio, a chiamare i medici del 118 dopo aver accoltellato la consorte. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri e il magistrato con il medico legale.

Indonesia, appello star Hollywood per stop commercio carne di cane

Indonesia, appello star Hollywood per stop commercio carne di caneMilano, 27 nov. (askanews) – Più di 30 star del mondo del cinema, della moda e della musica – tra cui Billie Eilish, Charlize Theron, Clint Eastwood, Kim Basinger, Courteney Cox, Ricky Gervais, Andie McDowell, Jeff Bridges e Zooey Deschanel – hanno chiesto al presidente indonesiano Joko Widodo, in una lettera congiunta, di porre fine al commercio di carne di cane e di gatto in Indonesia, dopo il salvataggio di animali tenuti in cattività in uno dei mercati più noti del Paese, il “Tomohon Extreme Market”.

Più di 130mila cani e innumerevoli gatti vengono macellati ogni anno nei mercati pubblici dell’isola indonesiana di Sulawesi. Lo scorso luglio Caroll Senduk, sindaco della città di Tomohon, ha collaborato con le associazioni animaliste Humane Society International (HSI) e Animal Friends Manado Indonesia (AFMI) per mettere fine definitivamente alla vendita e alla macellazione di cani e gatti destinati al consumo umano. Nella lettera al presidente, le star hanno elogiato “quei leader in tutta l’Indonesia che hanno agito per sradicare il commercio di carne di cane e di gatto nelle loro giurisdizioni, salvandone decine di migliaia da questo commercio crudele e pericoloso”. Attualmente sono 28 le città e le amministrazioni locali che hanno approvato direttive e regolamenti che vietano il commercio, oltre alla Regione Capitale Speciale di Giacarta e all’azione intrapresa a luglio dalla città di Tomohon, che bloccato la vendita e la macellazione di cani e gatti e della loro carne al Tomohon Extreme Market.

La lettera si conclude esortando il premier a garantire “l’introduzione di un divieto a livello nazionale, in modo da poter presto celebrare un’Indonesia davvero libera dalla carne di cani e gatti”. Nella lettera, firmata anche da alcune delle più note star indonesiane, si rileva che la maggior parte della popolazione indonesiana è favorevole al divieto. Scrivono le star: “Ci schieriamo con la stragrande maggioranza dei cittadini indonesiani e dei turisti che si oppongono al commercio di carne di cane e di gatto e credono nella protezione degli animali dalla crudeltà e dallo sfruttamento; plaudiamo ai leader che hanno preso provvedimenti”. La lettera giunge in seguito alla notizia del divieto di commercio di carne di cane e gatto ottenuto al mercato di Tomohon da HSI e AFMI e del salvataggio degli ultimi 25 cani e tre gatti trovati vivi nei macelli che approvvigionavano il mercato. Tutti e sei i commercianti di cani e gatti che rifornivano e lavoravano al mercato hanno firmato un accordo storico, che a sua volta ha interrotto la vasta rete di trafficanti di animali. Le crudeltà sugli animali al mercato di Tomohon sono state documentate nel corso degli anni: cani e gatti vivi che si rannicchiavano e tremavano mentre i commercianti li tiravano fuori uno a uno dalla gabbia per colpirli alla testa e usando la fiamma ossidrica per rimuovere la loro pelliccia, a volte mentre erano ancora coscienti. Di recente, a marzo e luglio di quest’anno, Humane Society International ha girato alcuni filmati sconvolgenti al mercato di Tomohon, in cui venivano mostrate file di carcasse di cani e gatti bruciati con la fiamma ossidrica esposte sulle bancarelle del mercato.

Il Papa è “in netto miglioramento. Esclusa una polmonite”

Il Papa è “in netto miglioramento. Esclusa una polmonite”Roma, 27 nov. (askanews) – “Confermo che la tac ha escluso una polmonite, ma mostrava una infiammazione polmonare che causava alcune difficoltà respiratorie. Per una maggiore efficacia della terapia si è proceduto a posizionare un ago cannula per infusione di terapia antibiotica per via endovenosa. Le condizioni del Papa sono buone e stazionarie, non presenta febbre e la situazione respiratoria è in netto miglioramento”, così il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, rispondendo alle domande dei giornalisti.

“Per facilitare il recupero del Papa, alcuni importanti impegni previsti per questi giorni sono stati rimandati perché possa dedicarvi il tempo e le energie desiderate. Altri, di carattere istituzionale o più facili da sostenere date le attuali condizioni di salute, sono stati mantenuti”, ha concluso Bruni.

Il Papa: ringraziamo Dio per la tregua e la liberazione degli ostaggi

Il Papa: ringraziamo Dio per la tregua e la liberazione degli ostaggiMilano, 26 nov. (askanews) – “Oggi ringraziamo Dio perché tra Israele e Palestina c’è finalmente una tregua e alcuni ostaggi sono stati liberati. Preghiamo che lo siano al più presto tutti: pensiamo alle loro famiglie”. Così Papa Francesco nella riflessione pronunciata subito la recita dell’Angelus da mons. Braida in collegamento video dalla cappella di Casa Santa Marta. L’auspicio del Pontefice è “che entrino a Gaza più aiuti umanitari, e che si insista nel dialogo: è l’unica via, l’unica via per avere pace. Chi non vuole dialogare non vuole la pace”.

 

In migliaia alla manifestazione al Circo Massimo contro la violenza sulle donne

In migliaia alla manifestazione al Circo Massimo contro la violenza sulle donneMilano, 25 nov. (askanews) – Sono almeno 50 mila le persone scese in piazza a Roma per partecipare alla manifestazione promossa da “Non Una di Meno” per dire no a femminicidi. I manifestanti, in arrivo da ogni parte d’Italia, si sono riuniti al Circo Massimo.
Da lì è partito il corteo diretto in piazza San Giovanni. “Per Giulia, per tutte: un urlo di battaglia”, è uno dei cori urlati dai manifestanti determinati a “fare rumore” per la studentessa veneta e per tutte le altre vittime di femminicidio.
Molto rumore ma nessuna bandiera alla manifestazione che vede anche la partecipazione di delegazioni in arrivo dai Paesi dove è più forte l’oppressione nei confronti delle donne. Il corteo sfilerà lungo le vie del centro della Capitale per approdare in Piazza San Giovanni.

Omicidio Giulia Cecchettin, Turretta è in Italia. Nei prossimi giorni sarà interrogato dal Gip

Omicidio Giulia Cecchettin, Turretta è in Italia. Nei prossimi giorni sarà interrogato dal GipMilano, 25 nov. (askanews) – È atterrato all’aeroporto Marco Polo di Venezia l’aereo partito da Francoforte con a bordo Filippo Turetta, il giovane accusato del sequestro e dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin. Lo studente 22enne, catturato da Francoforte nei giorni successivi al femminicidio, sarà ora trasportato nel carcere di Verona. Ad attenderlo c’erano anche i suoi legali. L’interrogatorio potrebbe essere previsto già per lunedì, se Turetta vorrà parlare di quanto avvenuto.

Il giovane è accusato di omicidio volontario, con l’aggravante del legame sentimentale, ma sono all’esame altre ipotesi aggravanti, quali l’occultamento di cadavere, in particolare, la premeditazione. Turetta avrebbe acquistato del nastro adesivo che poi sarebbe servito per mettere a tacere Giulia durante l’aggressione. Al vaglio degli inquirenti è anche la provenienza e l’intenzionalità della detenzione di due coltelli da cucina, probabili armi del delitto. Un lungo corteo di auto dei carabinieri e della polizia giudiziaria hanno scortato Filippo Turetta dall’aeroporto Marco Polo di Venezia al carcere di Verona.

Strage Sinnai, è stata concessa la sospensione della pena a Beniamino Zuncheddu

Strage Sinnai, è stata concessa la sospensione della pena a Beniamino ZunchedduRoma, 25 nov. (askanews) – La Corte d’Appello di Roma, dove è in corso il processo di revisione contro la condanna all’ergastolo di Beniamino Zuncheddu per la ‘strage di Sinnai’ del 1991, ha concesso la sospensione della pena per il pastore sardo, in carcere da 32 anni. Nell’ultima udienza davanti alla Corte d’Appello di Roma, il 21 novembre scorso, Zuncheddu, difeso dall’avvocato Mauro Trogu, aveva presentato una richiesta per la sospensione della pena. La svolta, nel corso del processo di revisione, è arrivata il 14 novembre quando il testimone chiave, Luigi Pinna, ha ammesso che “prima di effettuare il riconoscimento dei sospettati, l`agente di polizia che conduceva le indagini mi mostrò la foto di Beniamino Zuncheddu e mi disse che il colpevole era lui. È andata così”. Pinna ha poi aggiunto di “aver sbagliato a dare ascolto alla persona sbagliata. Penso che quel giorno a sparare furono più persone, non solo una, ma il killer aveva il volto coperto da una calza”.

Zuncheddu, 59 anni, è stato arrestato il 28 febbraio 1991 per il triplice omicidio di Gesuino Fadda, Giuseppe Fadda, Ignazio Pusceddu, avvenuto a Sinnai, in provincia di Cagliari, l`8 gennaio del 1991. Ad accusare Zuncheddu l’unico sopravvissuto alla strage, proprio Pinna, che in un primo momento ha affermato di non poter riconoscere il killer perché con il volto coperto da un collant, ma successivamente ha puntato il dito contro Beniamino dopo un riconoscimento fotografico e all`americana.
Così per Zuncheddu, malgrado abbia continuato a dichiararsi innocente, il 16 giugno del 1992 è arrivata la condanna definitiva all`ergastolo da parte della Corte d`Assise d`Appello di Cagliari. Nel 2017 l`avvocato Trogu, su richiesta della sorella di Beniamino, Augusta, ha assunto la difesa di Zuncheddu, per riaprire il caso.