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Report Ue sulla libertà di stampa: in Italia situazione sempre più critica

Report Ue sulla libertà di stampa: in Italia situazione sempre più criticaRoma, 5 mar. (askanews) – In Italia, nonostante il numero di segnalazioni sia diminuito nel 2024 rispetto all’anno precedente, la situazione sta diventando sempre più critica per giornalisti, media di servizio pubblico e media indipendenti.


Queste quanto si legge nell’ Europe Press Freedom Report del 2024 (MPM2024). Le questioni di fondo individuate nel 2023, tra cui le segnalazioni sull’indipendenza della televisione pubblica, sono ancora irrisolte. Le autorità devono ancora rispondere agli avvisi del 2023 riguardanti le nomine politiche alla RAI e la cancellazione del programma di Roberto Saviano. Nel 2024, l’Italia è stata menzionata sulla piattaforma del Consiglio d’Europa attraverso un avviso sistematico che affrontava la sua legislazione sulla diffamazione, 1insieme a quattro avvisi riguardanti aggressioni fisiche ai giornalisti e tre avvisi relativi a molestie e intimidazioni. ªIn un contesto di regressione della libertà dei media, il Media Freedom Rapid Response, una rete di sei organizzazioni per la libertà dei media e dei giornalisti, ha condotto una missione urgente il 16-17 maggio 2024. Il loro rapporto, pubblicato il 29 luglio 2024 offre un’analisi delle tre questioni più urgenti identificate: l’interferenza politica senza precedenti nell’emittente pubblica RAI;


le molestie legali da parte dei membri del governo nei confronti dei giornalisti dissenzienti; la potenziale acquisizione dell’agenzia di stampa AGI da parte del parlamentare Antonio Angelucci, membro del parlamento del partito di estrema destra Lega, che controlla già diversi importanti quotidiani.


ªIl MPM2024 evidenzia anche preoccupazioni sull’indipendenza dei media di servizio pubblico in Italia. Nelle sue conclusioni, il rapporto fa riferimento a “segnali preoccupanti sulle condizioni dei giornalisti e sulla loro suscettibilità a pressioni e minacce. Le riforme in sospeso delle leggi sulla diffamazione penale e le tutele legali contro le SLAPP contribuiscono a questo rischio, aggravato dall’aumento delle cause penali e civili contro i giornalisti, anche da parte di funzionari governativi. L’instabilità economica e le protezioni inadeguate per i giovani professionisti dei media esacerbano i rischi per la sicurezza dei giornalisti, mentre persistono i dibattiti sulle restrizioni all’accesso alle informazioni giudiziarie. ªIl rapporto MPM2024 sottolinea che la legge di bilancio 2024 ha ridotto il canone di abbonamento televisivo per uso privato da 90 a 70 euro, “sollevando ulteriori interrogativi sull’adeguatezza dei finanziamenti pubblici e, di conseguenza, sull’indipendenza della RAI”.


ªIl 7 novembre 2024, durante un’audizione organizzata dalla senatrice Barbara Floridia al Senato italiano,166 il direttore generale dell’Unione europea di radiodiffusione Noel Curran ha denunciato l’insufficiente finanziamento della RAI: ??”I media di servizio pubblico devono ricevere finanziamenti adeguati per svolgere i loro cruciali ruoli democratici, economici, sociali e culturali”, ha affermato. ‘I finanziamenti della RAI sono aumentati solo del 3% tra il 2019 e il 2023, in mezzo all’elevata inflazione e ai crescenti costi di produzione in Europa. E il canone italiano è attualmente uno dei più bassi nell’UE. Solo Grecia e Portogallo si classificano più in basso. Di conseguenza, la crescita dei finanziamenti della RAI in cinque anni è stata significativamente inferiore alla media dell’11% di aumento dei finanziamenti nominali sperimentata da altri media di servizio pubblico europei.’ La combinazione di influenza politica sulla radiodiffusione pubblica e l’uso strategico di cause legali per diffamazione rappresenta una seria sfida alla libertà dei media in Italia. I gruppi per la libertà di stampa chiedono protezioni più forti per salvaguardare l’indipendenza giornalistica e impedire che le tattiche di intimidazione legale indeboliscano il giornalismo critico.

Formiche ricorda Calipari con i tre direttori dell’intelligence

Formiche ricorda Calipari con i tre direttori dell’intelligenceRoma, 5 mar. (askanews) – A vent’anni dalla morte di Nicola Calipari durante la liberazione della giornalista Giuliana Sgrena, la rivista Formiche dedica il suo ultimo numero alla figura del funzionario del SISMI.


Nel numero speciale, la rivista ospita contributi di alto profilo, tra cui gli articoli firmati dai tre vertici dell’intelligence italiana: Vittorio Rizzi, direttore generale del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza della Repubblica (DIS); Giovanni Caravelli, direttore dell’Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna (AISE, l’agenzia che ha raccolto l’eredità del SISMI di Calipari con la riforma del 2007); e di Bruno Valensise, direttore dell’Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna (AISI). Attraverso le voci autorevoli dei vertici della sicurezza nazionale e una serie di approfondimenti inediti, Formiche rende omaggio alla memoria di un servitore dello Stato il cui sacrificio ha segnato la storia recente dell’intelligence italiana.


La rivista è stata distribuita martedì sera in occasione della proiezione del film Il nibbio, con Claudio Santamaria, che ricostruisce la figura di Calipari e la sua uccisione in Iraq. La “capacità di dialogo” di Nicola Calipari “lo rendeva un punto di riferimento per chi, come me, aveva il privilegio di lavorare insieme a lui”. È quanto scrive Vittorio Rizzi, direttore generale del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza della Repubblica (DIS), nell’ultimo numero della rivista Formiche dedicato alla figura del funzionario del SISMI caduto vent’anni fa durante la liberazione della giornalista Giuliana Sgrena. Oltre al suo contribuito, ci sono anche quelli di Giovanni Caravelli, direttore dell’Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna (AISE, l’agenzia che ha raccolto l’eredità del SISMI di Calipari con la riforma del 2007); e di Bruno Valensise, direttore dell’Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna (AISI).


“Nicola Calipari era un uomo silenzioso ma risoluto. Incarnava quella determinazione quieta di chi serve il proprio Paese con impegno costante e senza clamore: non cercava gloria personale, non amava i riflettori, non chiedeva riconoscimenti, ma agiva in modo che le sue azioni parlassero per lui”, scrive ancora Rizzi, poliziotto come Calipari. “Questo non significa agire nell’ombra per oscurare la verità, ma operare con discrezione per proteggere ciò che è legittimo, senza mai compromettere i principi di legalità”, aggiunge Rizzi.

La situazione clinica del Papa “permane stabile in un quadro complesso”

La situazione clinica del Papa “permane stabile in un quadro complesso”Città del Vaticano, 5 mar. (askanews) – Mentre la polmonite che ha colpito Papa Francesco e lo ha costretto, per il ventesimo giorno, a ricorrere alle cure ospedaliere al policlinico Gemelli di Roma “prosegue nella sua normale evoluzione” e viene trattata “come tale”, il pontefice oggi ha “ripreso la terapia respiratoria”. Lo affermano fonti del Vaticano che aggiungono che “si è passati da una ossigenazione ad alti flussi” dopo quella “meccanica” utilizzata in precedenza.


Il Papa, è stato ribadito, “può mangiare cibo solido” ed oggi non dovrebbe ricevere visite. Per quanto riguarda, invece, la manovra di broncoscopia, resasi necessaria venerdì scorso dopo i due proncospasmi, si è ricorsi ad una “sedazione lieve per accedere alle vie respiratorie”. Nel complesso, si specifica, la situazione clinica di Papa Bergoglio “permane stabile in un quadro complesso”.

Stabili le condizioni del Papa, nessun episodio di insufficienza respiratoria

Stabili le condizioni del Papa, nessun episodio di insufficienza respiratoriaCittà del Vaticano, 4 mar. (askanews) – “Nella giornata odierna le condizioni cliniche del Santo Padre si sono mantenute stabili. Non ha presentato episodi di insufficienza respiratoria, né broncospasmo. È rimasto apiretico, sempre vigile, collaborante alle terapie e orientato”. E’ quanto riferisce il nuovo bollettino medico sulle condizioni di salute di Papa Francesco ricoverato da 19 giorni presso il Policlinico A.Gemelli di Roma.


Sempre nella mattinata Francesco, è anche “passato alla ossigenoterapia ad alti flussi ed ha eseguito la fisioterapia respiratoria”. “Questa notte, come programmato, verrà ripresa la ventilazione meccanica non invasiva fino a domani mattina. La prognosi rimane riservata. Il Papa oggi – conclude la nota – ha alternato preghiera e riposo e questa mattina ha ricevuto l’Eucarestia”.

Papa, condizioni stabili e nessun episodio insufficienza respiratoria

Papa, condizioni stabili e nessun episodio insufficienza respiratoriaCittà del Vaticano, 4 mar. (askanews) – “Nella giornata odierna le condizioni cliniche del Santo Padre si sono mantenute stabili. Non ha presentato episodi di insufficienza respiratoria, né broncospasmo. È rimasto apiretico, sempre vigile, collaborante alle terapie e orientato”. E’ quanto riferisce il nuovo bollettino medico sulle condizioni di salute di Papa Francesco ricoverato da 19 giorni presso il Policlinico A.Gemelli di Roma.


Sempre nella mattinata Francesco, è anche “passato alla ossigenoterapia ad alti flussi ed ha eseguito la fisioterapia respiratoria”. “Questa notte, come programmato, verrà ripresa la ventilazione meccanica non invasiva fino a domani mattina. La prognosi rimane riservata. Il Papa oggi – conclude la nota – ha alternato preghiera e riposo e questa mattina ha ricevuto l’Eucarestia”.

Il Papa esegue fisioterapia respiratoria con i naselli e non più con la maschera

Il Papa esegue fisioterapia respiratoria con i naselli e non più con la mascheraCittà del Vaticano, 4 mar. (askanews) – Papa Francesco “si è svegliato, continua la terapia e la fisioterapia respiratoria” ed “è a riposo in questo momento”. Lo fa sapere la Sala Stampa Vaticana.


Da questa mattina inoltre Bergoglio è sottoposto a “ventilazione ad alti flussi, con i naselli, e non usa più la ventilazione meccanica” con la maschera, cui era stato sottoposto ieri dopo i due nuovi episodi di insufficienza respiratoria acuta. Questa mattina Francesco si sta dedicando al riposo e alla preghiera.

”Il Papa ha dormito tutta la notte, ora prosegue il riposo”

”Il Papa ha dormito tutta la notte, ora prosegue il riposo”Roma, 4 mar. (askanews) – Papa Francesco “ha dormito tutta la notte, ora prosegue il riposo”. Lo riferisce la Sala Stampa Vaticana.


Giunto al diciannovesimo giorno di ricovero al policlinico Agostino Gemelli di Roma, dopo alcuni giorni in cui la situazione era sembrata stabilizzarsi, ieri Bergoglio ha accusato “due episodi di insufficienza respiratoria acuta, causati da importante accumulo di muco endobronchiale e conseguente broncospasmo”, per i quali sono state necessarie “due broncoscopie con necessità di aspirazione di abbondanti secrezioni” e la ripresa della ventilazione meccanica non invasiva. Se pur in un “quadro complicato”, Francesco “è sempre rimasto vigile, orientato e collaborante”. In ogni caso la prognosi rimane ancora riservata.

Due nuovi episodi di insufficienza respiratoria acuta, il Papa di nuovo sottoposto a ventilazione meccanica

Due nuovi episodi di insufficienza respiratoria acuta, il Papa di nuovo sottoposto a ventilazione meccanicaCittà del Vaticano, 3 mar. (askanews) – “Nella giornata odierna, il Santo Padre ha presentato due episodi di insufficienza respiratoria acuta, causati da importante accumulo di muco endobronchiale e conseguente broncospasmo”. E’ quanto riferisce il bollettino medico di questo pomeriggio, reso noto dalla Sala stampa della Santa Sede che precisa come siano state necessarie “due broncoscopie con necessità di aspirazione di abbondanti secrezioni”.


Nel pomeriggio è quindi “stata ripresa la ventilazione meccanica non invasiva”. “Il Santo Padre – si conclude – è sempre rimasto vigile, orientato e collaborante. La prognosi rimane riservata”. 

Papa, due nuovi episodi di insufficienza respiratoria acuta

Papa, due nuovi episodi di insufficienza respiratoria acutaCittà del Vaticano, 3 mar. (askanews) – “Nella giornata odierna, il Santo Padre ha presentato due episodi di insufficienza respiratoria acuta, causati da importante accumulo di muco endobronchiale e conseguente broncospasmo”. E’ quanto riferisce il bollettino medico di questo pomeriggio, reso noto dalla Sala stampa della Santa Sede che precisa come siano state necessarie “due broncoscopie con necessità di aspirazione di abbondanti secrezioni”.


Nel pomeriggio è quindi “stata ripresa la ventilazione meccanica non invasiva”. “Il Santo Padre – si conclude – è sempre rimasto vigile, orientato e collaborante. La prognosi rimane riservata”.

Il Papa: congiuntura storica drammatica, interrogarsi sul destino del mondo

Il Papa: congiuntura storica drammatica, interrogarsi sul destino del mondoCittà del Vaticano, 3 mar. (askanews) – “Nell’Assemblea generale di quest’anno vi siete proposti di affrontare la questione che oggi viene definita ‘policrisi’. Essa riguarda alcuni aspetti fondamentali della vostra attività di ricerca nel campo della vita, della salute e della cura. Il termine ‘policrisi’ evoca la drammaticità della congiuntura storica che stiamo vivendo, in cui convergono guerre, cambiamenti climatici, problemi energetici, epidemie, fenomeno migratorio, innovazione tecnologica. L’intreccio di queste criticità, che toccano contemporaneamente diverse dimensioni della vita, ci induce a interrogarci sul destino del mondo e sulla nostra comprensione di esso”. Così Papa Francesco in un messaggio ai partecipanti all’Assemblea Generale della Pontificia Academia per la Vita, sul tema “The End of the World? Crises, Responsibilities, Hopes”, che si svolge dal 3 al 5 marzo presso il Centro Conferenze dell’Augustinianum, inviato “dal Policlinico ‘Gemelli’” (con data 26 febbraio 2025), come si specifica in calce.


“Davanti a una crisi complessa e planetaria – prosegue il Pontefice – , siamo sollecitati a valorizzare gli strumenti che abbiano una portata globale. Dobbiamo purtroppo constatare una progressiva irrilevanza degli organismi internazionali, che vengono minati anche da atteggiamenti miopi, preoccupati di tutelare interessi particolari e nazionali. Eppure dobbiamo continuare a impegnarci con determinazione per ‘organizzazioni mondiali più efficaci, dotate di autorità per assicurare il bene comune mondiale, lo sradicamento della fame e della miseria e la difesa certa dei diritti umani fondamentali’. In tal modo si promuove un multilateralismo che non dipenda dalle mutevoli circostanze politiche o dagli interessi di pochi e che abbia un’efficacia stabile. Si tratta di un compito urgente che riguarda l’umanità intera”. E’ necessario, sottolinea Papa Francesco, “esaminare con maggiore attenzione quale sia la nostra rappresentazione del mondo e del cosmo. Se non facciamo questo e se non analizziamo seriamente le nostre resistenze profonde al cambiamento, sia come persone sia come società, continueremo a fare ciò che abbiamo fatto con altre crisi, anche recentissime. Pensiamo alla pandemia da covid: l’abbiamo, per così dire, ‘sprecata’; avremmo potuto lavorare più a fondo nella trasformazione delle coscienze e delle pratiche sociali”.


Per Bergoglio “un altro passo importante per evitare di rimanere immobili, ancorati alle nostre certezze, alle nostre abitudini e alle nostre paure, è ascoltare attentamente il contributo dai saperi scientifici. Il tema dell’ascolto è decisivo. È una delle parole-chiave di tutto il processo sinodale che abbiamo avviato e che ora si trova nella sua fase di attuazione. Nell’incontro con le persone e con le loro storie e nell’ascolto delle conoscenze scientifiche, ci rendiamo conto di quanto i nostri parametri riguardo all’antropologia e alle culture esigano una profonda revisione. Da qui è nata anche l’intuizione dei gruppi di studio su alcuni temi emersi durante il percorso sinodale”. “L’ascolto delle scienze – scrive ancora il Papa – ci propone continuamente nuove conoscenze. Consideriamo quanto ci dicono sulla struttura della materia e sull’evoluzione degli esseri viventi: ne emerge una visione molto più dinamica della natura rispetto a quanto si pensava ai tempi di Newton. Il nostro modo di intendere la ‘creazione continua’ va rielaborato, sapendo che non sarà la tecnocrazia a salvarci: assecondare una deregulation utilitarista e neoliberista planetaria significa imporre come unica regola la legge del più forte; ed è una legge che disumanizza”.