Il Papa: lavoro, migrazioni e clima sono questioni che devono riguardare tuttiCittà del Vaticano, 1 giu. (askanews) – “Questioni sociali come il lavoro, la migrazione, il cambiamento climatico e lo sviluppo umano integrale” sono realtà che “ci riguardano tutti”. Lo ha ricordato stamane Papa Francesco ricevendo in udienza in Vaticano i membri del “Consejo Empresarial de América Latina”, un incontro tra imprenditori latinoamericani.
Francesco ha poi aggiunto parlando agli imprenditori, che anche le “preoccupazioni” che si vivono nel continente latinoamericano, “sono presenti in altre parti del pianeta, ed è per questo che lo scambio – ha detto – può aiutarci a unire le forze per affrontare insieme problemi che in questo momento sono comuni a tutta la famiglia umana”. Il papa ha voluto poi ricordare le sue riflessioni esposte durante un incontro con un gruppo di uomini d’affari europei, e cioè che è “essenziale concentrare il lavoro su una cultura dell’incontro. I valori di questa cultura sono ciò che ispira il mondo per potersi difendere dalle ombre del male, che ci invadono quando il profitto a tutti i costi travisa le nostre relazioni, al punto da degradare o schiavizzare le persone stesse”. Il Papa ha insistito, in questo senso, su una “cultura dell’incontro” che, invece, “al contrario, esprime la ricerca del bene comune, contribuendo così a dissipare quelle ombre. E quei valori – ha aggiunto – si traducono concretamente nei tanti sforzi e sacrifici quotidiani che le aziende svolgono per andare avanti, per formare e aggiornare i propri lavoratori, per evitare conflitti ed evitare il dolore del licenziamento, consapevoli anche che dietro ciascun lavoratore c’è una famiglia e l’intera società”.
“Perciò – ha concluso Francesco parlando agli imprenditori – vi propongo di essere come i primi seguaci di Gesù: costruttori di reti”.
I carabinieri fermano il fidanzato della ragazza incinta uccisa nel milaneseRoma, 1 giu. (askanews) – Nei confronti di Alessandro Impagnatiello è stato eseguito un decreto di fermo. Il giovane ha confessato nella notte di aver ucciso la fidanzata che era in stato interessante, Giulia Tramontano. Nelle prossime ore Impagnatiello sarà portato nel carcere di San Vittore. Il decreto d’urgenza è stato deciso dagli inquirenti della Procura di Milano e dai magistrati che coordinano gli accertamenti sulla vicenda, il pubblico ministero Alessia Menegazzo e l’aggiunto Letizia Mannella.
Il Papa: chi ha responsabilità politiche abbia propositi di paceCittà del Vaticano, 31 mag. (askanews) – Una nuova preghiera per “la martoriata Ucraina” ed un invito a chi ha “responsabilità politiche” ad avere “propositi di pace”, sono giunti oggi da papa Francesco. Al termine dell’udienza generale in piazza San Pietro, parlando ai pellegrini di lingua italiana, il pontefice ha salutato i giovani di “Rondine Cittadella della Pace” di Arezzo, accompagnati dal Vescovo, mons. Andrea Migliavacca.
“Un pensiero grato” Francesco lo ha voluto rivolgere soprattutto a quanti, ha detto, “venendo dall’Ucraina e dalla Russia e da altri Paesi di guerra, hanno deciso di non essere nemici, ma di vivere da fratelli. Il vostro esempio – ha quindi aggiunto il Papa – possa suscitare propositi di pace in tutti, anche in coloro che hanno responsabilità politiche”. Poi ha voluto affidare alla “materna intercessione” della Madonna “quanti sono provati dalla guerra, specialmente la cara e martoriata Ucraina che tanto soffre”.
Papa: chi ha responsabilità politiche abbia propositi di paceCittà del Vaticano, 31 mag. (askanews) – Una nuova preghiera per “la martoriata Ucraina” ed un invito a chi ha “responsabilità politiche” ad avere “propositi di pace”, sono giunti oggi da papa Francesco. Al termine dell’udienza generale in piazza San Pietro, parlando ai pellegrini di lingua italiana, il pontefice ha salutato i giovani di “Rondine Cittadella della Pace” di Arezzo, accompagnati dal Vescovo, mons. Andrea Migliavacca.
“Un pensiero grato” Francesco lo ha voluto rivolgere soprattutto a quanti, ha detto, “venendo dall’Ucraina e dalla Russia e da altri Paesi di guerra, hanno deciso di non essere nemici, ma di vivere da fratelli. Il vostro esempio – ha quindi aggiunto il Papa – possa suscitare propositi di pace in tutti, anche in coloro che hanno responsabilità politiche”. Poi ha voluto affidare alla “materna intercessione” della Madonna “quanti sono provati dalla guerra, specialmente la cara e martoriata Ucraina che tanto soffre”.
Il cardinale Zuppi: il Papa è rimasto colpito dal dramma dell’alluvione in Emilia-RomagnaRoma, 31 mag. (askanews) – Papa Francesco “è rimasto subito molto colpito” dal dramma dell’alluvione in Emilia Romagna e lo dimostra il suo messaggio inviato alle popolazioni”, ora però, occorre seguire il suo messaggio e cioè “che in drammi di questo genere, così come per la pandemia, se ne esce solo insieme e con la forza della solidarietà che sollecita tutti”. Così l’arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, card. Matteo Zuppi ad Agorà su Raitre. Il porporato ha poi raccontato di aver parlato dell’alluvione con il Papa almeno due volte, quando si è incontrato con lui insieme ai vescovi italiani riuniti in Vaticano per l’ultima Assemblea generale della Cei. “Ha ascoltato con grande vicinanza. – ha detto – Come si sà, il Papa ha sempre una grande attenzione per le sofferenze degli altri”. “Mi auguro che la politica dia le risposte che la sofferenza di questa gente desidera”. Il porporato ha poi aggiunto che in tema di ricostruzione “ci deve essere un’unica parte”. Sul tema della scelta del Commissario alla ricostruzione che sta dividendo la politica, Zuppi ha detto di non voler entrare nella questione ma si è limitato a far notare che occorrono ora “risposte efficaci e il più possibile convergenti. Ci sono situazioni, e questa è una, nelle quali occorre un’unica sensibilità per far presto e fare bene. Strumenti migliori – ha concluso – si ritrovano nella collaborazione tra varie istituzioni, centrale e locale. Ci vuole gente seria”.
Le nuove regole per il commercio nell’area Unesco a RomaRoma, 30 mag. (askanews) – L’Assemblea Capitolina ha approvato con 34 voti, di cui 31 favorevoli e 3 astensioni, il nuovo regolamento per il commercio in sede fissa nell’area Unesco, il centro storico della Capitale. “Ho modificato il precedente regolamento in tutte le sue parti – spiega il primo firmatario del provvedimento, il presidente Pd della commissione capitolina Commercio Andrea Alemanni, agli esiti del voto – e Roma da oggi ha nuove regole, più semplici e serie da rispettare”.
Da subito, dunque, scatta il divieto di attività come sexy shop, lavanderie, compro oro e sale da gioco, mentre vengono tutelate attività come librerie, antiquari, erboristerie, le botteghe storiche e le boutique d’alta moda. Sono bloccate per tre anni le aperture di nuovi minimarket e fino al 31 dicembre del 2023 quelle di laboratori artigianali, sui quali sono concentrate le preoccupazioni degli abitanti dell’area, esasperati dal proliferare di pizzerie al taglio, spacci di alcolici, gelaterie e fast food. “A fine anno aggiorneremo gli indici su uno studio che seguirò personalmente e regoleremo nuovamente le aperture in zona Unesco che ora avranno veri vincoli di serietà nei trasferimenti e dei parametri di qualità nei controlli a monte”, ha assicurato Alemanni. Non sarà possibile, secondo le nuove regole, anche per trasferimento di altro esercizio già operante in area Unesco, aprire supermercati sotto i 2.500 metri quadri, minimarket più piccoli di 100 metri quadri e laboratori artigianali con meno di 80 metri quadri. Nell’area Unesco i minimarket non potranno offrire il servizio di ‘moneytransfer’, centro telefonico o cambio valuta, e i laboratori artigianali non potranno godere di una superfice per il consumo sul posto dei prodotti superiore al 25% di quella occupata dall’intero esercizio. Anzi: se c’è consumo sul posto dovranno dotarsi di servizi igienici.
Per garantire il decoro non si potranno stoccare merci o esporre alcolici nelle vetrine; stop a richiami luminosi e segnali, insegne escluse, tranne che a Natale; no ai carrelli, ai contenitori e agli oggetti esposti al di fuori dei negozi. Dalle opposizioni hanno garantito voto favorevole la Lista Calenda e il M5S. “È stato un grande lavoro, anche se un po’ con il fiato sospeso – ha dichiarato in Aula la consigliera di LC Flavia De Gregorio -. Ci sono stati contrasti ma ci siamo dati il respiro di sei mesi per capire che città vogliamo, a fronte di un’identità dei rioni da preservare, il turismo da qualificare ma non a scapito dei residenti, ridottisi del 40%, che vanno preservati”. “Una giornata che poteva andare molto male – ha sottolineato il consigliere M5S Daniele Diaco – ma alla fine sono state accolte le istanze dei cittadini e di un’opposizione che vuole che il centro di Roma sia una risorsa di livello per la Capitale”.
Il gruppo di Fdi si è astenuto “per i troppi ‘avanti e indietro’ della maggioranza – ha detto il capogruppo Giovanni Quarzo -. Riconosciamo la buona volontà e la condivisione finale, ma vogliamo capire quale è la direzione nella quale vogliamo andare dopo queste ore di grande confusione”, ha aggiunto. Si riferiva alla lunga riunione di maggioranza, durata dalle 11 del mattino, ora di convocazione del Consiglio, a oltre le 17, quando il relatore ha acconsentito, sotto il pressing dei colleghi, a introdurre la proroga al divieto di apertura di laboratori artigianali al 31 dicembre 2023, come chiedevano i comitati cittadini. Bocciatura del provvedimento da parte di Italia Viva: “Siamo arrivati a ridosso della scadenza delle vecchie regole, fissata a domani, e il testo presenta lacune frutto di dilettantismo politico, perché non si può arrivare a capovolgere, anche se lo volevamo, la linea politica della maggioranza a poche ore dal voto finale”, è stata la dura dichiarazione di voto della consigliera Francesca Leoncini. “Dopo un mese di lavoro serrato, grazie a chi ha contribuito a confrontarsi con il sottoscritto”, è il commento finale del relatore Alemanni.
Mattarella ha visitato la Romagna alluvionata. “Non siete soli”Faenza (Ravenna), 30 mag. (askanews) – “Non ho parole, posso soltanto dire ‘grazie’. Grazie per quello che avete fatto, per quello che state facendo e per quello che farete nelle prossime settimane”. Sono decine e decine le mani che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha stretto nella giornata dedicata alla Romagna ferita dall’alluvione di due settimane fa. Un incontro dietro l’altro, con gli agricoltori, con gli studenti, con i cittadini che a ogni tappa, da Modigliana a Forlì, da Cesena a Ravenna, lo hanno applaudito e gli hanno intonato l’inno per eccellenza da queste parti, quel “Romagna mia” che in queste ore risuona come un mantra.
Tante lacrime di gioia per la visita del presidente della Repubblica che ha ricambiato con grande affetto. Consapevole, però, che dietro a questa “pausa” dai lavori sulle strade, negli appartamenti, nelle scuole e nelle aziende, si nasconde una preoccupazione. L’ha espressa senza giri di parole il sindaco di Faenza, Massimo Isola, a conclusione della visita: “In questo momento di dolore ce la stiamo mettendo tutta, ma abbiamo bisogno di risorse, di progetti specifici e immediati”. Il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che da commissario straordinario per il terremoto del 2012 ha dovuto gestire la ricostruzione, è ancora più esplicito: “Sappiamo che quando l’acqua si ritirerà, quando il fango sarà spalato anche nell’ultima parte in cui è ancora presente, non dobbiamo spegnere le luci e i riflettori, perché si rischierebbe di non vedere più il dramma che tutto ciò ha provocato”.Un messaggio che è suonato forte nella sala del Consiglio comunale di Faenza dove il presidente della Repubblica ha concluso la sua visita. “C’è un pericolo da evitare, che è grave, in questi casi sempre incombente: la tentazione di abbandonare, di arrendersi. Questo non fa parte della tradizione della Romagna, ma condizioni come quelle che si sono create potrebbero creare questo rischio che va assolutamente scongiurato e lo si scongiura con tempi veloci di rilancio e ripresa, con la concretezza veloce della ripresa e del riavvio”. Dal governo Meloni sono arrivati segnali concreti già dai primi giorni dell’emergenza. E da Mattarella è arrivata un’altra rassicurazione: “Io sarò accanto al governo. Non dovete avere paura di rimanere soli, non lo sarete”.
Mattarella ha elogiato l’operato dei sindaci che nelle ore più drammatiche, “in una condizione totalmente imprevista”, si sono trovati ad “assumere decisioni coraggiose, alle volte del tutto nuove”. Scelte che si sono rivelate “fondamentali” per infondere coraggio ai “cittadini smarriti” per i danni causati dalle esondazioni dei fiumi. “Questo territorio – ha aggiunto il Capo dello Stato – è fondamentale per la nostra economia e il nostro paese. Nella Romagna c’è una spinta all’attività produttiva, alla vita sociale e al turismo del nostro Paese che è di assoluta priorità. Per questo è interesse nazionale la ripresa di questo territorio”. Lo ha detto ai sindaci e lo ha ripetuto agli imprenditori e agli agricoltori che ha incontrato per strada. “Ecco questi sono alcuni dei nostri prodotti che siamo riusciti a salvare dall’alluvione”, gli hanno detto alcuni rappresentanti delle associazioni agricole mentre donavano chi un cesto di frutta, chi verdure e chi una bottiglia di Sangiovese. “Non potremmo rinunciare alla ricchezza di questi prodotti per il nostro paese” ha detto Mattarella che ha ricevuto regali anche dagli studenti e dai volontari: un disegno, la giacca arancione dei volontari della Pubblica assistenza e un gilet giallo della Protezione civile.Una giornata in cui è risuonata più volte la parole “unità” (delle istituzioni), “coraggio” e “determinazione”. In piazza, a Forlì, arriva l’eco delle parole del ministro alla Protezione civile Musumeci che lamenta l’assenza del governo accanto a Mattarella. Dal Quirinale una risposta secca, per non rovinare una giornata di “speranza”: “Il presidente della Repubblica nelle visite nei territori italiani non impone la presenza di esponenti del governo. Essa, peraltro, è sempre gradita dal presidente Mattarella. È così da sempre, dall’inizio del proprio settennato”.
Viminale: da inizio 2023 in Italia sono arrivati 48.837 migrantiRoma, 30 mag. (askanews) – Dall’inizio dell’anno sono arrivati in Italia 48.837 migranti contro i 19.392 sbarchi registrati nello stesso periodo del 2022. E’ il dato aggiornato alle ore 08.00 di oggi del ministero dell’Interno.
I minori accompagnati arrivati nel nostro Paese dall’inizio del 2023 sono stati 5.504 (nel 2022, 14.014). Per quanto riguarda la nazionalità dei migranti giunti in Itala al primo posto come Paese d’origine c’è la Costa d’Avorio (7.380). Seguono poi la Guinea (5.596), l’Egitto (5.409), il Bangladesh (4.626). Dalla Tunisia sono 3.361 i migranti arrivati nei primi cinque mesi del 2023. Dalla Siria, 2.743.
Migranti, Viminale: 48.837 arrivi in Italia da inizio 2023Roma, 30 mag. (askanews) – Dall’inizio dell’anno sono arrivati in Italia 48.837 migranti contro i 19.392 sbarchi registrati nello stesso periodo del 2022. E’ il dato aggiornato alle ore 08.00 di oggi del ministero dell’Interno.
I minori accompagnati arrivati nel nostro Paese dall’inizio del 2023 sono stati 5.504 (nel 2022, 14.014). Per quanto riguarda la nazionalità dei migranti giunti in Itala al primo posto come Paese d’origine c’è la Costa d’Avorio (7.380). Seguono poi la Guinea (5.596), l’Egitto (5.409), il Bangladesh (4.626). Dalla Tunisia sono 3.361 i migranti arrivati nei primi cinque mesi del 2023. Dalla Siria, 2.743.
Mattarella ai volontari impegnati nelle zone alluvionate della Romagna: non ho parole per ringraziarviForlì, 30 mag. (askanews) – “Non ho parole per ringraziarvi. Quello che avete fatto è di straordinaria importanza, è un esempio di solidarietà e di impegno comune e generosa disponibilità straordinaria”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando in piazza Saffi a Forlì alcuni volontari dell’Anpas con la divisa arancione che da diversi giorni operano nelle zone alluvionate in Emilia-Romagna.
Uno dei volontari ha avvicinato il Capo dello Stato e gli ha donato la giacca della divisa: “Questo è un omaggio, è una protezione per tutti noi e vogliamo condividerla con lei”.