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Don Patriciello: a Caivano i bimbi e gli anziani non escono di casa

Don Patriciello: a Caivano i bimbi e gli anziani non escono di casaRoma, 11 set. (askanews) – “Il pensiero va ai bambini, agli anziani e agli ammalati che sono ancora terrorizzati. Tanti di loro sono prigionieri in casa e non escono più”. Lo afferma don Maurizio Patriciello, parroco Parco Verde di Caivano, in un’intervista del Tg2000, il telegiornale di Tv2000, in merito ai 19 colpi di pistola sparati nella notte a Caivano. “A questi fratelli camorristi – aggiunge don Patriciello – va anche il mio abbraccio e la mia benedizione e la preghiera di cambiare strada. Loro non vogliono bene a nessuno, neanche ai loro figli. Viviamo ancora una volta un momento terribile”. “I bambini – conclude don Patriciello a Tv2000 – per il resto della loro vita questa paura e terrore nel cuore”.

Caivano, don Patriciello: bimbi e anziani non escono di casa

Caivano, don Patriciello: bimbi e anziani non escono di casaRoma, 11 set. (askanews) – “Il pensiero va ai bambini, agli anziani e agli ammalati che sono ancora terrorizzati. Tanti di loro sono prigionieri in casa e non escono più”. Lo afferma don Maurizio Patriciello, parroco Parco Verde di Caivano, in un’intervista del Tg2000, il telegiornale di Tv2000, in merito ai 19 colpi di pistola sparati nella notte a Caivano. “A questi fratelli camorristi – aggiunge don Patriciello – va anche il mio abbraccio e la mia benedizione e la preghiera di cambiare strada. Loro non vogliono bene a nessuno, neanche ai loro figli. Viviamo ancora una volta un momento terribile”. “I bambini – conclude don Patriciello a Tv2000 – per il resto della loro vita questa paura e terrore nel cuore”.

Il caldo africano ha i giorni contati: tornano grandine e temporali

Il caldo africano ha i giorni contati: tornano grandine e temporaliRoma, 11 set. (askanews) – Il caldo estivo portato in questi giorni dall’anticiclone africano Caronte ha i giorni contati. Per Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, l’anticiclone tra qualche giorno non sarà più il protagonista del tempo sull’Italia.

Il gran caldo africano avrà il suo picco nella giornata di martedì 12 settembre quando al Centro-Nord si potranno toccare picchi diurni di 33-34°C in pianura e fino a 36°C sulle zone interne del Centro e delle Isole Maggiori. In questo contesto il sole sarà prevalente su tutte le regioni. La situazione inizierà a mutare da mercoledì in poi quando il flusso instabile Nord Atlantico comincerà a scendere di latitudine, iniziando a combattere con il possente anticiclone. In questa lotta Caronte sarà costretto a cedere terreno. Da mercoledì quindi i primi temporali inizieranno a interessare l’arco alpino e una nuvolosità più presente coprirà il cielo del Centro-Nord. Giovedì sarà sempre l’arco alpino ad essere bersaglio di temporali a carattere sparso e verso sera pure la Pianura Padana con temporali ad esempio a Milano, Torino, Bergamo, Brescia. Ulteriore cedimento dell’anticiclone africano nella giornata di venerdì quando i temporali, accompagnati da grandine, non solo interesseranno sempre l’arco alpino e in forma irregolare e isolata anche la Pianura Padana, ma si spingeranno pure sulle regioni centrali, specie su rilievi e zone vicine. Sul resto d’Italia il tempo non subirà grossi cambiamenti.

In base a questa previsione le temperature cominceranno gradualmente a diminuire sotto l’incalzare di aria più fresca oceanica. Ma non è finita qui, con il weekend del 16-17 settembre una perturbazione atlantica potrebbe far breccia nello scudo dell’alta pressione facendo peggiorare il tempo non solo al Nord, ma anche al Centro.

Spari nella notte a Caivano: “Volti coperti e armi pesanti”

Spari nella notte a Caivano: “Volti coperti e armi pesanti”Roma, 11 set. (askanews) – Sparatoria nella notte a Caivano (Napoli). A denunciarlo sul suo profilo Facebook è il prete anticamorra don Maurizio Patriciello.

“La domenica volge a termine. Manca poco più di un’ora alla mezzanotte. Per la gente della mia parrocchia non c’è pace. In sella alle loro moto, sono arrivati ancora una volta” si legge sul profilo del sacerdote: “Volti coperti. Armi pesanti in mano. Sfrecciano per i viali sparando all’ impazzata. È il terrore. Le ‘stese’ fanno paura. Può morire chiunque. Signore, aiutaci. E voi tutti che avete criticato le forze dell’ordine e l’intervento del governo, vergognatevi. E, se avete il coraggio, venite voi ad abitare con i vostri figli al ‘Parco Verde’ in Caivano. Forza, fratelli e sorelle onesti del Parco Verde. Coraggio. Il Signore non ci abbandona”. “Notte insonne. Notte da incubi”, ha scritto poi ancora don Patriciello su Fb: “Gli uomini con il mitra sono scappati. Ritorneranno. È certo. Nessuno sa dire quando ma ritorneranno. Intanto si vive nel terrore. Abbraccio tutti. I bambini e i vecchi. I giovani e i malati. Un abbraccio grande agli uomini e alle donne delle forze dell’ordine. Stamattina si ricomincia. Siamo stanchi. Sfiniti. Ma dobbiamo raccogliere le forze. Signore, donaci la forza di non mollare. Di non arrenderci. Di non scappare. Allontana da noi la paura che ci paralizza. E moltiplica la speranza. Resta con noi, Signore. Resta con noi”. Dopo gli pari all’impazzata nel Parco Verde a Caivano i carabinieri sono intervenuti in viale delle Margherite per l’esplosione di 19 colpi d’arma da fuoco di due differenti calibri. Non risultano danni a cose o feriti. Indagini in corso da parte dei militari della locale Compagnia.

Il Papa: le politiche di sicurezza dei lavoratori sono il primo dovere di un imprenditore

Il Papa: le politiche di sicurezza dei lavoratori sono il primo dovere di un imprenditoreCittà del Vaticano, 11 set. (askanews) – Papa Francesco è tornato a condannare quelle che ha definito le “compravendite o i baratti sulla vita umana”, legate anche alle condizioni di lavoro poco sicure in nome del profitto. Lo ha fatto incontrando stamane in Vaticano un gruppo di appartenenti all’Amnil, l’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro, in occasione dell’80.mo anniversario della fondazione.

Francesco ha, in particolare, criticato quegli imprenditori che, ha aggiunto, non investono sulla sicurezza in nome del profitto. “Non si può, in nome di un maggior profitto, chiedere troppe ore lavorative, facendo diminuire la concentrazione, oppure pensare di annoverare le forme assicurative o le richieste di sicurezza come spese inutili e perdite di guadagno”, ha detto. “La sicurezza sul lavoro è parte integrante della cura della persona. Anzi, per un datore di lavoro, è il primo dovere e la prima forma di bene. Sono invece diffuse forme che vanno in senso opposto e che in una parola si possono chiamare di carewashing. Accade quando imprenditori o legislatori, – ha spiegato – invece di investire sulla sicurezza, preferiscono lavarsi la coscienza con qualche opera benefica. Così antepongono la loro immagine pubblica a tutto il resto, facendosi benefattori nella cultura o nello sport, rendendo fruibili opere d’arte o edifici di culto, ma non prestando attenzione al fatto che, come insegna un grande padre e dottore della Chiesa, (Sant’Ireneo, ndr), ‘la gloria di Dio è l’uomo vivente”.

“La responsabilità verso i lavoratori è prioritaria: – ha concluso il Papa – la vita non si smercia per alcuna ragione, tanto più se è povera, precaria e fragile. Siamo esseri umani e non macchinari, persone uniche e non pezzi di ricambio”. Papa Francesco, era tornato a ricordare le vittime alla stazione di Brandizzo. Incontrando alcuni membri dell’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro (ANMIL) ha detto “Grazie perché tenete alta l’attenzione sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, dove accadono ancora troppe morti e disgrazie. Grazie per le iniziative che promuovete per migliorare la legislazione civile in materia di infortuni sul lavoro e di reinserimento professionale delle persone che si trovano in condizione di invalidità”.

Mi vengono in mente – ha poi aggiunto parlando a braccio – i sei fratelli che il treno ha ucciso, stavano lavorando”.

E’ morto il sociologo Domenico De Masi: aveva 85 anni

E’ morto il sociologo Domenico De Masi: aveva 85 anniRoma, 9 set. (askanews) – E’ morto a Roma il sociologo e collaboratore di “InPiù” Domenico De Masi. Ne dà notizia il Fatto Quotidiano, testata di cui De Masi è stato direttore della “Scuola di cittadinanza”.

Nato a Rotello, in provincia di Campobasso, era professore emerito di Sociologia del lavoro all’Università “La Sapienza” di Roma, dove, tra l’altro, è stato preside della facoltà di Scienze della comunicazione. Insieme a Ermete Realacci e Alessandro Profumo, è stato fondatore di “Symbola”, associazione delle imprese eccellenti. Si è spento a 85 anni dopo un’improvvisa malattia.

Covid19, l’Istituto Spallanzani: l’importante è vaccinare fragili e anziani

Covid19, l’Istituto Spallanzani: l’importante è vaccinare fragili e anzianiMilano, 9 set. (askanews) – “Abbiamo nuove varianti di Covid che stiamo monitorando ma nessuna sembra più preoccupante del solito. Il virus ha preso la direzione dell’adattamento verso il suo ospite, cioè noi. E questo, anche grazie alla copertura vaccinale e all’immunità ibrida, non può che tradursi in una malattia più blanda nelle persone giovani e sane. Vaccinare anziani e fragili, invece, continua a essere importante mentre vediamo un po’ di rilassamento su questo fronte”. Così sui social dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” Fabrizio Maggi, direttore dell’UOC Virologia e laboratori di Biosicurezza.

Mai così caldo a settembre: torna Caronte e ci riporta in estate

Mai così caldo a settembre: torna Caronte e ci riporta in estateMilano, 9 set. (askanews) – Arriva il Caronte di settembre, l’anticiclone africano fuori stagione. L’alta pressione di origine subtropicale si espanderà, come ha fatto Caronte a luglio, fino alla Scandinavia: sono previste anomalie termiche, cioè scarti di temperatura rispetto alle medie climatologiche del periodo, fino a +12°C nella Lapponia svedese, +10°C tra Finlandia, Repubbliche Baltiche, Germania, Francia ed Inghilterra. In Italia, specie al Nord, avremo 7-8 gradi oltre la media del periodo con il Caronte di settembre.

Mattia Gussoni, meteorologo del sito iLMeteo.it, ci tiene però subito a precisare che ovviamente non toccheremo i 40-45 gradi come con Caronte a luglio. Le ore di sole a luglio sono più di 15 mentre tra la prima e la seconda decade di settembre il sole sorge poco prima delle 7 e tramonta verso le 19.30, con circa 12 ore e 30 minuti di riscaldamento solare e 11 ore e 30 minuti di raffreddamento notturno. Tutto ciò è determinante nella previsione di temperature massime di 35-36 gradi contro i 42-44 gradi medi dei picchi di luglio, seppur in presenza di un anticiclone africano del tutto simile al Caronte pienamente estivo: ritroveremo la stessa potenza e più o meno la stessa estensione a livello europeo. Ma come detto ci stiamo avvicinando all’equinozio d’autunno e dal 23 settembre la notte vincerà sul giorno, le ore di buio saranno superiori alle ore di luce. Già adesso le temperature scendono di diversi gradi durante la notte, permettendo un riposo migliore rispetto alle afosissime notti tropicali di luglio e agosto.

Intanto, nelle prossime ore anche la minaccia sullo Ionio del Medicane (mediterranean hurricane o uragano mediterraneo) svanirà verso la Libia: il passaggio rasente le coste meridionali italiane ha portato piogge a tratti intense, un rinforzo dei venti e locali mareggiate, ma tutto sommato il pericolo sembra scampato. In queste ore il ciclone simil-tropicale sta assumendo ancora più forza, ma si dirige verso Sud-Est, effettuerà il landfall, cioè colpirà la terraferma, vicino a Bengasi in Libia, in Cirenaica. Con lo spostamento del ciclone simil-tropicale (Medicane quando i venti soffieranno oltre 118 km/h) avremo la rimonta dell’alta pressione anche al meridione. Nel weekend e per almeno una settimana tornerà dunque il sole ed il caldo su tutta l’Italia: unica insidia qualche refolo di aria fresca atlantica al Nord che potrebbe portare dei temporali su Alpi e Prealpi, specie tra il 12 ed il 13 settembre.

La circolare del ministero della Salute: per l’accesso in ospedale chi ha i sintomi del Covid dovrà fare il test

La circolare del ministero della Salute: per l’accesso in ospedale chi ha i sintomi del Covid dovrà fare il testRoma, 8 set. (askanews) – I pazienti che presentano sintomi da Covid, devono effettuare il test per accedere all’ospedale. Lo stabilisce una circolare del Ministero della Salute, secondo cui “esaminato l’attuale andamento clinico-epidemiologico e considerate le indicazioni contenute nei documenti nazionali e internazionali, anche al fine di rendere omogenea la pratica dell’effettuazione dei test a livello nazionale, si forniscono raccomandazioni in merito ai casi nei quali è opportuno procedere all’approfondimento diagnostico per SARS-CoV-2”.

“In ogni caso – si legge nella circolare – resta ferma la responsabilità e la possibilità da parte del direttore sanitario della struttura o del clinico che ne ravvisi la necessità, di definire ulteriori indicazioni per l’effettuazione dei test e misure di prevenzione e protezione aggiuntive rispetto a quelle di seguito riportate. Accesso in Pronto Soccorso e accesso per ricovero nelle strutture sanitarie: per i pazienti che non presentano sintomi compatibili con COVID-19 al triage effettuato all’accesso al Pronto Soccorso non è indicata l’esecuzione del test per SARS-CoV-2; per i pazienti che presentano sintomi con quadro clinico compatibile con COVID-19 è indicata l’effettuazione di test diagnostici per SARS-CoV-2. Laddove possibile, è opportuno attivare/mantenere un percorso più ampio di sorveglianza epidemiologica con la ricerca di altri virus, quali ad esempio: virus influenzali A e B, VRS, Adenovirus, Bocavirus, Coronavirus umani diversi da SARS-CoV-2, Metapneumovirus, virus Parainfluenzali, Rhinovirus, Enterovirus; per i pazienti che all’anamnesi dichiarano di aver avuto contatti stretti con un caso confermato COVID-19, con esposizione negli ultimi 5 giorni, è indicata l’effettuazione di test diagnostici per SARS-CoV-2; per i pazienti, pur asintomatici, che devono effettuare ricovero o un trasferimento (sia programmato che in emergenza) in setting assistenziali ad alto rischio (es. reparti nei quali sono presenti pazienti immunocompromessi e fragili, strutture protette, RSA, etc.) è indicata l’effettuazione di test diagnostici per SARS-CoV-2.

Liste di attesa interminabili, le verifiche dei Nas: 26 medici denunciati

Liste di attesa interminabili, le verifiche dei Nas: 26 medici denunciatiRoma, 8 set. (askanews) – Verifiche su oltre 3.800 liste d’attesa, denunciati 26 medici e scoperte 195 agende di prenotazione “bloccate”. È il risultato dell’intensa attività di controllo effettuata su tutto il territorio nazionale dai carabinieri dei Nas, tra luglio e agosto, di concerto con il Ministero della Salute, per verificare la gestione delle liste di attesa per l’erogazione di prestazioni ambulatoriali, riconducibili a visite specialistiche ed esami diagnostici, afferenti al Servizio sanitario pubblico.

Le ispezioni – informa una nota dei carabinieri – sono state eseguite presso presidi ospedalieri e ambulatori delle aziende sanitarie, compresi gli Istituti di Ricovero e Cura a carattere scientifico, nonché presso le strutture private accreditate, con la finalità di accertare il rispetto dei criteri previsti dal Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PNGLA), stilati per assicurare un corretto accesso alle prestazioni fornite dal Servizio sanitario pubblico ed uniformare un’equa e tempestiva erogazione dei servizi sanitari a favore dei cittadini. Sono stati effettuati accessi presso 1.364 tra ospedali, ambulatori e cliniche, sia pubblici che privati in convenzione con il SSN, analizzando 3.884 liste e agende di prenotazione per prestazioni ambulatoriali relative a svariate tipologie di visite mediche specialistiche e di esami diagnostici.

Gli accertamenti dei NAS hanno consentito di individuare condotte penalmente rilevanti che hanno determinato il deferimento all’Autorità giudiziaria di 26 tra medici e infermieri, ritenuti responsabili di reati di falsità ideologica e materiale, truffa aggravata, peculato ed interruzione di pubblico servizio. Tra i casi più rilevanti, i NAS di Milano, Torino, Perugia e Catania hanno deferito 9 medici per aver favorito conoscenti e propri pazienti privati, stravolgendo le liste d’attesa, consentendo loro di essere sottoposti a prestazioni in data antecedente rispetto alla prenotazione ed eludendo le classi di priorità.

Il NAS di Reggio Calabria ha deferito, per l’ipotesi di peculato, 3 medici di Aziende Sanitarie per aver prestato fraudolentemente servizio presso un poliambulatorio privato sebbene contrattualizzati in regime esclusivo con le aziende sanitarie pubbliche. Il NAS di Perugia ha invece individuato un medico radiologo svolgere attività privata presso un altro ospedale, pur trovandosi in malattia, nonché due infermieri che svolgevano esami ematici a favore di privati attestando falsi ricoveri. L’attività ispettiva svolta sull’ingente mole di dati e di riscontri relativi a oltre 3 mila 800 agende ha consentito, inoltre, di rilevare 1.118 situazioni di affanno nella gestione delle liste di attesa e superamento delle tempistiche imposte dalle linee guida del Piano nazionale, pari al 29% di quelle esaminate.

Tra le cause più frequenti degli sforamenti delle tempistiche sono state accertate, su 761 agende, carenze funzionali ed organizzative dei presidi ospedalieri e degli ambulatori, diffusa carenza di personale medico e tecnici specializzati che, unitamente alla mancanza di adeguati stanziamenti ed attrezzature, ha determinato il rallentamento dell’esecuzione di prestazioni sanitarie. Tale slittamento si ripercuote anche nel mancato rispetto delle classi di priorità (Urgente, Breve e Differibile) ricollocate, in 138 casi, in tempistiche entro i 120 gg (Programmabili), non compatibili con i criteri di precedenza ed urgenza. In 195 situazioni i NAS hanno riscontrato la sospensione o la chiusura delle agende di prenotazione, in parte condotte con procedure non consentite oppure determinate dalla carenza o assenza di operatori senza prevederne la sostituzione. Proprio in tale contesto, gli accertamenti svolti dai Nuclei di Palermo, Reggio Calabria, Latina e Udine hanno consentito di rilevare vere e proprie condotte dolose, deferendo all’A.G., 14 dirigenti e medici ritenuti responsabili del reato di interruzione di pubblico servizio, per aver arbitrariamente chiuso in modo ingiustificato le agende di prenotazione a luglio / agosto, posticipando conseguentemente le prestazioni diagnostiche, al fine di consentire al personale di poter fruire delle ferie estive o svolgere indebitamente attività a pagamento. Alle carenze di organico si integrano anche comportamenti non allineati ad una corretta deontologia professionale, come nel caso di un dirigente medico di una ASL della provincia di Roma che, sebbene responsabile degli ambulatori di gastroenterologia e colonscopia per cui vi fosse indisponibilità presso l’intera ASL, lo stesso esercitava le medesime prestazioni in attività intramoenia extramuraria -regolarmente autorizzata- presso un poliambulatorio privato, con una programmazione fino ad 8 esami giornalieri. In tale contesto, sono state anche individuate 21 irregolarità nello svolgimento di attività intramoenia per esubero delle prestazioni concordate con le ASL e omesse comunicazioni sullo svolgimento delle attività esterne da parte dei medici pubblici. Un ulteriore aspetto emerso dai controlli è la mancata adesione di cliniche e ambulatori privati, già convenzionati, nel sistema di prenotazione unico delle Aziende sanitarie o a livello regionale, aspetto che riduce la platea di strutture utili per l’erogazione delle prestazioni mediche specialistiche e diagnostiche. L’intervento dei NAS ha consentito di segnalare ai rispettivi enti di riferimenti locali e regionali le problematiche riscontrate nel corso del monitoraggio, al fine di attuare adeguate misure correttive, permettendo in numerosi casi l’immediata riapertura delle agende di prenotazione che erano state chiuse o sospese, in particolare nel delicato periodo estivo, e il ripristino della funzionalità di alcuni sistemi informativi di prenotazione. Inoltre, è stata individuata l’estensione dell’obbligo di annullamento delle doppie prenotazioni effettuate dall’utente in più strutture, anche con il ricorso a sistemi informativi automatici e attraverso una campagna di sensibilizzazione civica.