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Chiude a Roma Ecofuturo Festival, le idee della quarta giornata

Chiude a Roma Ecofuturo Festival, le idee della quarta giornataMilano, 6 mag. (askanews) – Città più vivibili e sostenibili, dall’iniziativa “Spolveriamoci” alle città a 30 km/h per disinquinarci e salvarci dal traffico. Dal trekking urbano con l’Associazione Testeinsù alle pratiche dello Shiatsu e delle discipline bionaturali. Ultima giornata dell’Ecofuturo festival, il festival delle eco tecnologie e Roma presso Città dell’Altra Economia. Dedicata alla salute e a quella del nostro pianeta.

“In questi giorni si è chiusa la consultazione sulla tassonomia europea. Cosa dobbiamo incentivare con i nostri soldi? La finanza sostenibile e privata su cosa deve investire? Qui ad Ecofuturo festival ci sono tecnologie innovative per fare veramente questa transizione ecologica e per abbattere i costi per i cittadini”, ha dichiarato ai microfoni di TeleAmbiente Patty L’Abbate, vicepresidente Commissione Ambiente Camera dei Deputati. Nel suo intervento L’Abbate ha parlato di gas fluorurati. “Si tratta di gas 24mila volte più forti come impatto serra della CO2 che tutti conosciamo. L’Europa in questi giorni ha emanato una direttiva per eliminarli. In Italia dobbiamo farlo e sostituirli con un gas che non è impattante”. Nel corso della diretta Fabio Roggiolani, cofondatore Ecofuturo Festival, ha chiesto a Lorenzo Fioramonti, Direttore “Institute for Sustainability” University of Surrey, di diventare presidente onorario del Comitato scientifico di Ecofuturo Festival. Fioramonti è intervenuto nel corso del primo panel della giornata incentrato sui temi della lotta all’inquinamento. “Gran parte della popolazione mondiale vive nelle città, sempre più inquinate e invivibili. Noi abbiamo bisogno di città più lente. Non abbiamo bisogno solo di auto più efficienti e green, ma di meno auto, ripensare a come ci muoviamo. Siamo d’accordo che andremo verso un futuro in cui le città, se modulate come andrebbe fatto, richiederanno meno mobilità, o anche di non avere più auto di proprietà ma auto elettriche magari condivise”.

“Il nucleare sta diventando di moda – spiega a TeleAmbiente Marco Bella, già deputato, ricercatore in chimica organica – Serve tanta energia elettrica allora usiamo il nucleare che ha basse emissioni. Questo è parzialmente vero, ma il nucleare, soprattutto in Italia, ha dei tempi incompatibili con la transizione ecologica. L’IPCC ci dice che entro il 2030 dobbiamo ridurre della metà le emissioni di gas climalteranti. Entro quella data è impossibile che noi abbiamo una qualsiasi produzione di energia elettrica dal nucleare. In Italia prima di 20 anni non si accende neppure una lampadina dal nucleare, figuriamoci una produzione significativa. Quindi serve puntare sulle rinnovabili se vogliamo salvare il pianeta. Negli spazi esterni della Città dell’Altra Economia, Niccolò Tacconi, insegnante di permacoltura, ha spiegato come funziona l’ortobioattivo. “Andrea Battiata, fondatore di Ortobiattivo, promuove questa tecnica: si crea un letto rialzato in cui si crea un substrato dove una parte è minerale e una parte organica. Questo substrato è l’accelerazione di un suolo che diventa maturo, come il suolo di una foresta, e anche fertile come una foresta. Diventa bioattivo perché viene inoculata una madre di microrganismi che accelera tutte le decomposizioni e rende gli elementi disponibili per le piante”.

Guasto rete ferroviaria nodo Roma, forti rallentamenti da stamane

Guasto rete ferroviaria nodo Roma, forti rallentamenti da stamaneMilano, 6 mag. (askanews) – La circolazione sulla rete ferroviaria dei treni che intersecano il nodo di Roma rimane fortemente rallentata da stamattina alle 9.30, dopo un guasto alla linea elettrica tra Roma Tiburtina e Settebagni. Ancora in corso l’intervento dei tecnici. Sono oltre cinquanta i Treni Alta Velocità e InterCity direttamente coinvolti con un maggior tempo di percorrenza superiore a 60 minuti.

Trenitalia cominica che nelle stazioni di Firenze Santa Maria Novella, Roma Tiburtina, Roma Termini e Napoli Centrale è prevista la distribuzione di kit con generi di conforto a cura del personale di Assistenza clienti. I treni Alta Velocità, InterCity e Regionali possono registrare un maggior tempo di percorrenza fino a 200 minuti, essere instradati sulla linea convenzionale tra Roma e Orte, e subire limitazioni di percorso o cancellazioni, si legge in un avviso pubblicato sul sito di Trenitalia.

Il treno IC 583 Milano Centrale (6:05) – Napoli Centrale (15:29) oggi termina la corsa a Campoleone. Il treno IC 596 Napoli Centrale (14:20) – Firenze Campo Marte (19:32) oggi ha origine da Campoleone alle ore 16:07. Il treno IC 540 Roma Termini (15:22) – Ancona (19:05) oggi è cancellato. I passeggeri possono utilizzare i primi treni utili a cura del personale di Assistenza clienti di Trenitalia. Il treno IC 541 Ancona (15:55) – Roma Termini (19:50) oggi è cancellato. Trenitalia comunica che “i passeggeri possono utilizzare i primi treni utili a cura del personale di Assistenza clienti di Trenitalia”. E’ possibile conoscere l’andamento del proprio treno e le soluzioni di viaggio dalla stazione di interesse con Cerca Treno, sul sito www.viaggiatreno.it

Michela Murgia e la malattia che lascia attonita l’Italia

Michela Murgia e la malattia che lascia attonita l’ItaliaRoma, 6 mag. (askanews) – Michela Murgia lo dice fin dall’inizio dell’intervista al Corriere della Sera con cui racconta ad Aldo Cazzullo di avere un tumore, “un carcinoma renale al quarto stadio; dal quarto stadio non si torna indietro”. Dice, dunque, di rifiutare “il registro bellico; parole come lotta, guerra, trincea… Il cancro è una malattia molto gentile. Il cancro non è una cosa che ho; è una cosa che sono. Non posso e non voglio fare guerra al mio corpo, a me stessa”. La retorica del ‘guerriero’, della ‘battaglia’, porta a pensare che chi muore non abbia lottato abbastanza, cosa tristemente falsa.

In ogni caso, la scrittrice spiega che una cura aggressiva “non avrebbe senso. Le metastasi sono già ai polmoni, alle ossa, al cervello”. E quindi segue una immunoterapia, per guadagnare quanti più mesi possibile. Ma c’è molto di più in questa intervista lucida e senza sconti, che ha lasciato attonita l’Italia e campeggia su tutti i social media. C’è una persona religiosa che dichiara la sua fede cristiana, ma insiste nel lottare per i diritti civili di tutti: quando racconta di aver comprato una casa “con dieci posti letto, dove stare tutti insieme, per la mia famiglia queer”; quando parla del suo ultimo romanzo, “Tre ciotole”, in cui racconta dall’esterno anche questa esperienza (“mi sono resa conto che la letteratura mi permette di dire cose meno assertive di un saggio; anche cose contrarie a quelle che penso”); e quando proclama il suo diritto di decidere fino in fondo della sua vita: “Posso sopportare molto dolore, ma non di non essere presente a me stessa. Chi mi vuole bene sa cosa deve fare. Sono sempre stata vicina ai radicali, a Marco Cappato”.

“Accabadora”, con cui vinse il Campiello, è la storia di una tradiziona antica della sua terra, la Sardegna, una storia di eutanasia. Murgia – che di Sardegna nell’intervista parla molto – ha risolto diversamente: “Ora mi sposo. Lo Stato alla fine vorrà un nome legale che prenda le decisioni”. Risplende la sua tagliente intelligenza anticonvenzionale: “Non ho mai creduto nella coppia, l’ho sempre considerata una relazione insufficiente. Lasciai un uomo dopo che mi disse che sognava di invecchiare con me in Svizzera in una villa sul lago. Una prospettiva tremenda”. Non avrebbe voluto morire all’improvviso, dice: “Il dolore non si può cancellare, il trauma sì. Si può gestire. Hai bisogno di tempo per abituare te stessa e le persone a te vicine al transito”. Non ha paura: “Ho cinquant’anni, ma ho vissuto dieci vite. Ho fatto cose che la stragrande maggioranza delle persone non fa in una vita intera”. Inclusi lavori difficili e sottopagati, dai call center al portierato notturno; vite di incontri multiculturali e di apertura alla diversità.

Murgia aveva già avuto un cancro, a un polmone, da cui pensava di essere guarita. Questa volta se ne è accorta tardi. Impossibile non pensare anche alla vita difficile che l’odio sui social ha riservato a questa intellettuale centrale nel dibattito italiano; troppo femminista, troppo caustica, troppo paradossale ed eccentrica per essere accettata. “Prima dell’arrivo di Elly Schlein mi sono trovata, con pochi altri scrittori come Roberto Saviano, a supplire all’assenza della sinistra, a difendere i diritti e le libertà nel dibattito pubblico. Il vomito l’ho vissuto, ma legato alla mia ostensione pubblica, all’essere diventata un bersaglio. Era la reazione per l’odio che ho avvertito nei miei confronti”. E adesso avrebbe un desiderio: “spero solo di morire quando Giorgia Meloni non sarà più presidente del Consiglio. Perché il suo è un governo fascista. Mi ritengo molto fortunata. Ho incontrato un sacco di persone meravigliose. Non è vero che il mondo è brutto; dipende da quale mondo ti fai. Quando avevo vent’anni ci chiedevamo se saremmo morti democristiani. Non importa se non avrò più molto tempo: l’importante per me ora è non morire fascista”. Meloni da parte sua ha reagito seccamente: “Non l’ho mai conosciuta e non ho mai condiviso le sue idee ma voglio mandarle un abbraccioà spero davvero che riesca a vedere il giorno in cui non sarò più Presidente del Consiglio perché punto a rimanere a fare il mio lavoro ancora per molto tempo”. Mentre sui social, dove tanto è stata attaccata, Murgia oggi è circondata di elogi al suo coraggio; chissà quanto durerà. (di Alessandra Quattrocchi)

Covid, Rezza: situazione stabile e del tutto sotto controllo

Covid, Rezza: situazione stabile e del tutto sotto controlloMilano, 5 mag. (askanews) – “La situazione epidemiologica appare sostanzialmente stabile e al momento del tutto sotto controllo”. Ad assicurarlo è il direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, commentando in un videomessaggio l’andamento settimanale dei contagi da Covid-19.

“Questa settimana – spiega Rezza – assistiamo ad un decremento del numero di nuovi casi di Covid-19 nel nostro Paese, il tasso di incidenza si fissa a 35 casi ogni 100 mila abitanti. Per quanto riguarda l’indice Rt, sostanzialmente assistiamo a una stabilizzazione intorno a 1,10 e quindi di poco al di sopra della soglia epidemica. Il tasso di occupazione dei posti in area medica e in terapia intensiva è rispettivamente al 4,4% e all’1,1% quindi assistiamo a un lieve calo per quanto riguarda l’occupazione dei posti di area medica ma il tutto rimane al di sotto di qualsiasi soglia di criticità”, conclude il direttore generale Prevenzione del ministero della Salute.

Napoli, 26enne ucciso nella notte: si ipotizza agguato di camorra. Il prefetto: non è legato allo scudetto

Napoli, 26enne ucciso nella notte: si ipotizza agguato di camorra. Il prefetto: non è legato allo scudettoNapoli, 5 mag. (askanews) – La morte di Vincenzo Costanzo, il 26enne deceduto la scorsa notte a Napoli dopo essere stato ferito da colpi d’arma da fuoco in diverse parti del corpo, non è legata ai festeggiamenti per la vittoria dello scudetto. L’uomo, residente nel quartiere Ponticelli e già noto alle forze dell’ordine, sarebbe ritenuto dagli investigatori vicino al clan camorristico D’Amico attivo nella zona orientale della città. A confermarlo il prefetto partenopeo, Claudio Palomba. “La morte dell’uomo – ha detto ai microfoni di Sky Tg24 – è assolutamente slegata dai festeggiamenti per lo scudetto. Non è assolutamente connesso alla festa”. Intanto, i carabinieri fanno sapere che alcune persone vicine alla vittima, forse amici e parenti, hanno danneggiato il pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli, dove il giovane era stato trasportato in gravi condizioni e dove poi è deceduto.

Sull’omicidio sono in corso indagini per chiarire cosa sia accaduto e non si esclude che Costanzo possa essere stato ucciso in un agguato avvenuto in piazza Volturno, nella zona a ridosso di corso Garibaldi. Da chiarire anche la posizione degli altri tre feriti, un 24enne e un 20enne di Ponticelli e una 25enne di Portici, raggiunti da colpi di arma da fuoco, medicati in ospedale e poi dimessi.

Il Papa: la pedofilia nel clero è una vergogna. E’ il momento di rimediare al danno fatto

Il Papa: la pedofilia nel clero è una vergogna. E’ il momento di rimediare al danno fattoRoma, 5 mag. (askanews) – Il Papa indica tre principi per sradicare la piaga della pedofilia nella Chiesa. Lo fa ricevendo in udienza i membri della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori. “In primo luogo – sottolinea Francesco – laddove la vita è stata ferita, siamo chiamati a ricordare il potere creativo di Dio di far emergere la speranza dalla disperazione e la vita dalla morte. Il terribile senso di perdita provato da tanti a causa degli abusi può sembrare a volte troppo pesante da sopportare. Anche i leader della Chiesa, che condividono un comune senso di vergogna per l’incapacità di agire, sono stati sminuiti, e la nostra stessa capacità di predicare il Vangelo è stata ferita. Ma il Signore, che in ogni tempo fa nascere cose nuove, può ridare vita alle ossa inaridite (cfr Ez 37,6). Perciò anche quando il cammino da percorrere è arduo e faticoso – prosegue il Papa – vi esorto a non bloccarvi, a continuare a tendere la mano, a cercare di infondere fiducia in coloro che incontrate e che condividono con voi questa causa comune. Non scoraggiatevi quando sembra che poco stia cambiando in meglio. Perseverate, andate avanti”. In secondo luogo, “l’abuso sessuale ha portato lacerazioni nel nostro mondo e non solo nella Chiesa. Tante vittime rimangono avvilite per il fatto che un abuso avvenuto molti anni fa crea ancora oggi ostacoli e spaccature nelle loro vite. Le conseguenze degli abusi possono verificarsi tra coniugi, tra genitori e figli, tra fratelli e sorelle, tra amici e colleghi. Le comunità sono sconvolte; la natura insidiosa dell’abuso abbatte e divide le persone, nel loro cuore e tra di loro. Ma la nostra vita – ribadisce Bergoglio – non è destinata a rimanere divisa. Ciò che si è infranto non deve rimanere a pezzi. La creazione ci dice che tutte le parti della nostra esistenza sono collegate in modo coerente, e la vita di fede collega addirittura questo mondo con quello che verrà! Tutto è collegato”. “Laddove dunque la vita si è spezzata, vi chiedo di contribuire concretamente a ricongiungerne i pezzi, nella speranza che quanto è frantumato si possa ricomporre”.

Il Papa ricorda come “di recente ho incontrato un gruppo di sopravvissuti da abusi, che hanno chiesto di incontrare la direzione dell’istituto religioso che gestiva la scuola da loro frequentata circa 50 anni fa. Ne parlo perché loro l’hanno riferito apertamente. Erano tutte persone anziane e alcune di loro, consapevoli dello scorrere veloce del tempo, hanno espresso il desiderio di vivere in pace gli ultimi anni della vita. E la pace, per loro, significava riprendere la relazione con la Chiesa che li aveva offesi, volevano chiudere non solo con il male subito, ma anche con le domande che da allora portavano dentro di sé. Volevano essere ascoltati, creduti, volevano qualcuno che li aiutasse a capire. Abbiamo parlato insieme e hanno avuto il coraggio di aprirsi. In particolare, la figlia di uno degli abusati – aggiunge il Papa – ha parlato dell’impatto che l’esperienza del padre ha avuto su tutta la loro famiglia. Riparare i tessuti lacerati della storia è un atto redentivo, è l’atto del Servo sofferente, che non ha evitato il dolore, ma ha preso su di sé ogni colpa. Questa è la via della riparazione e della redenzione: la via della croce di Cristo. Nel caso specifico, posso dire che per questi sopravvissuti c’è stato un vero dialogo durante gli incontri, al termine dei quali hanno detto di essersi sentiti accolti da fratelli e di aver recuperato un senso di speranza per il futuro”. “In terzo luogo – conclude il Papa – vi esorto a coltivare in voi il rispetto e la gentilezza di Dio. La poetessa e attivista nordamericana Maya Angelou ha scritto: ‘Ho imparato che la gente dimenticherà quello che hai detto, la gente dimenticherà quello che hai fatto, ma la gente non dimenticherà mai come l’hai fatta sentire’. Siate dunque delicati nel vostro agire, sopportando gli uni i pesi degli altri, senza lamentarvi, ma pensando che questo momento di riparazione per la Chiesa lascerà il posto a un altro momento della storia della salvezza. Il Dio vivente non ha esaurito la sua riserva di grazie e di benedizioni! Non dimentichiamo che le piaghe della Passione sono rimaste nel corpo del Signore Risorto, non più però come fonte di sofferenza o di vergogna, ma come segni di misericordia e di trasformazione”.

“Ora è il momento di rimediare al danno fatto alle generazioni che ci hanno preceduto e a coloro che continuano a soffrire. Questa stagione pasquale è segno che si prepara per noi un nuovo tempo, una nuova primavera fecondata dal lavoro e dalle lacrime condivisi con chi ha patito. Per questo è importante che non smettiamo mai di andare avanti”. E’ l’appello che il Papa ha rivolto ai membri della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, ricevuti in udienza questa mattina in Vaticano. “Voi impegnate le vostre capacità e la vostra competenza per contribuire a riparare una terribile piaga della Chiesa – ha aggiunto – mettendovi a servizio delle diverse Chiese particolari. Dalla vita ordinaria di una diocesi nelle sue parrocchie e nel suo seminario, alla formazione dei catechisti, degli insegnanti e di altri operatori pastorali, l’importanza della tutela dei minori e delle persone fragili dev’essere una norma per tutti; e in questo senso, nella vita religiosa e apostolica, la novizia di clausura deve attenersi agli stessi standard ministeriali del fratello anziano che ha passato una vita intera a insegnare ai giovani”.

Per il Papa “i principi del rispetto della dignità di tutti, della buona condotta e di uno stile di vita sano devono diventare una norma universale, indipendentemente dalla cultura e dalla situazione economica e sociale delle persone. Tutti i ministri della Chiesa devono mostrarli nel servire i fedeli, e a loro volta devono essere trattati con rispetto e dignità da chi guida la comunità. Del resto, una cultura della tutela avrà luogo solo se ci sarà una conversione pastorale in tal senso tra i suoi leader”. “Sono stato incoraggiato dai piani che avete approntato per affrontare le disuguaglianze all’interno della Chiesa, in termini di formazione e di servizio alle vittime, in Africa, Asia e America Latina. Non è giusto, infatti – ha ammonito Bergoglio – che le aree più prospere del pianeta possano contare su programmi di tutela ben formati e ben finanziati, in cui le vittime e le loro famiglie sono rispettate, mentre coloro che vivono in altre parti del mondo soffrono in silenzio, magari respinti o stigmatizzati quando cercano di farsi avanti per raccontare gli abusi subiti. Anche in quest’ambito, la Chiesa deve sforzarsi di diventare un esempio di accoglienza e di buon modo di agire”.

Cala l’incidenza dei casi di Covid-19, aumenta l’Rt ma è stabile l’occupazione delle terapie intensive

Cala l’incidenza dei casi di Covid-19, aumenta l’Rt ma è stabile l’occupazione delle terapie intensiveRoma, 5 mag. (askanews) – Sono “in lieve diminuzione” i casi di coronavirus in Italia, secondo i dati emersi dal monitoraggio della cabina di regia. L’incidenza settimanale a livello nazionale è di 35 ogni 100.000 abitanti (28/04/2023 – 04/05/2023) contro i 39 ogni 100.000 abitanti nella settimana precedente (21/04/2023 -27/04/2023). Nel periodo 12 – 25 aprile 2023, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,10 (range 0,91-1,31), in aumento rispetto al periodo precedente e al di sopra della soglia epidemica. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è invece in diminuzione e sotto la soglia epidemica: Rt=0,91 (0,85-0,96) al 18/04/2023 vs Rt=0,96 (0,91-1,02) al 18/04/2023.

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile all’1,1% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 4 maggio) vs l’1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 27 aprile). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende leggermente al 4,4% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 04 maggio) vs il 4,7% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 27 aprile). Una Regione risulta non valutabile dovuto a mancanza di trasmissione di dati ed è equiparata a rischio alto ai sensi del DM del 30 aprile 2020. Una Regione è a rischio alto a causa di molteplici allerte di resilienza. Otto sono a rischio moderato e undici sono classificate a rischio basso. Quindici Regioni/Province autonome riportano almeno una allerta di resilienza. Sei Regioni/Province autonome riportano molteplici allerte di resilienza.

Napoli festeggia tutta la notte lo scudetto, ma un morto e 5 feriti

Napoli festeggia tutta la notte lo scudetto, ma un morto e 5 feritiNapoli, 5 mag. (askanews) – Sono andati avanti tutta la notte i festeggiamenti per la vittoria del terzo scudetto a Napoli. In tutti i quartieri della città migliaia di persone in strada con bandiere e trombette. Nonostante il divieto di circolazione imposto dal comune sono stati diversi i caroselli di auto e moto per le vie della città. Fulcro della festa sono state le zone di Fuorigrotta, centro storico e Lungomare con fuochi d’artificio esplosi per tutta la notte. Ora c’è attesa per capire dove e quando tornerà la squadra da Udine.

Non solo belle notizie però: è di una persona deceduta e di cinque feriti il bilancio dei festeggiamenti. I carabinieri sono intervenuti in piazza Carlo III per un uomo raggiunto da colpi d’arma da fuoco in varie parti del corpo. Vincenzo Costanzo, 26enne già noto alle forze dell’ordine, è deceduto per le ferite riportate poco dopo presso l’ospedale Cardarelli, dove era stato trasportato in gravi condizioni. Sulla dinamica ci sono ancora molti punti da chiarire, ma sembra che il ferimento che ha portato alla morte possa essere accaduto nella vicina piazza Volturno. Presso l’ospedale Pellegrini, nel centro antico della città, è giunta una donna di Portici di 26 anni: era ferita alla caviglia, verosimilmente da un colpo d’arma da fuoco. E’ stata dimessa con una prognosi di dieci giorni. Presso il pronto soccorso di Villa Betania è arrivato, invece, un 24enne del quartiere Ponticelli ferito al gluteo destro, anche lui da colpo d’arma da fuoco: dimesso con 15 giorni di prognosi. Stessa situazione per un altro giovane di 20 anni, sempre di Ponticelli. Una delle ipotesi più accreditata è che tutti siano stati feriti nello stesso luogo, lì dove sarebbe stato colpito anche Costanzo.

Sempre all’ospedale Pellegrini un 49enne è stato medicato alla mano, forse per l’esplosione di un petardo in zona San Carlo all’Arena, nel centro di Napoli. Un 19enne di Crispano, nello stesso ospedale, ha riportato la perdita di qualche falange per l’esplosione di un petardo.

Nell’esplosione della festa a Napoli non mancano gli omaggi a Maradona

Nell’esplosione della festa a Napoli non mancano gli omaggi a MaradonaNapoli, 4 mag. (askanews) – “Siamo noi, i campioni dell’Italia siamo”, “Siamo partenopei”: questi alcuni dei cori cantati a squarciagola, in ogni parte di Napoli, alla vittoria del terzo scudetto. E poi le note del “‘o surdato ‘nnammurato’ intervallate da applausi, urla e lacrime.

Dopo 33 anni dalla vittoria dell’ultimo titolo di Campione d’Italia, nel 1990, e dal primo nel 1987, il popolo napoletano e i tifosi continuano a omaggiare e a ricordare Diego Armando Maradona che portò il club azzurro ai vertici in Italia, “Ho visto Maradona”: si continua a cantare in piazza così come, in queste ultime settimane, è stato sempre affollatissimo il cosiddetto largo Maradona, una piazza dei Quartieri Spagnoli dove è stato allestito un vero e proprio altare in memoria del campione argentino, scomparso nel 2020, e dove è stato dipinto un gigantesco murales.

Calcio, sold out al Maradona per live streaming Udinese-Napoli

Calcio, sold out al Maradona per live streaming Udinese-NapoliNapoli, 4 mag. (askanews) – Sold out allo stadio Diego Armando Maradona di Napoli per poter assistere alla partita Udinese-Napoli di questa sera. I biglietti per poter accedere all’impianto sportivo di Fuorigrotta sono esauriti nel giro di poche ore.

I proventi della vendita dei tagliandi, ognuno dei quali del costo di 5 euro, saranno dati in beneficenza così come annunciato dal presidente della società calcistica, Aurelio De Laurentiis. All’interno dello stadio sono stati sistemati dieci maxischermi a bordo del perimetro di gioco per poter seguire in diretta l’incontro di calcio che potrebbe regalare al calcio Napoli il suo terzo scudetto della storia. Il fischio d’inizio alle 20.45 alla Dacia Arena di Udine mentre i tornelli del Maradona apriranno alle 18. Per poter cucire il gagliardetto sulle maglie dei calciatori del club azzurro basta una vittoria o un pareggio sulla squadra friulana.