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Caso Uss, Nordio: ministero non ha competenze su esecuzione misure

Caso Uss, Nordio: ministero non ha competenze su esecuzione misureRoma, 20 apr. (askanews) – “Il ministero della Giustizia non ha alcuna competenza e tantomeno oneri di controllo sull’esecuzione di un provvedimento giurisdizionale adottato da una Corte”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nella informativa urgente alla Camera sul caso Artem Uss.

“L’ipotesi contraria – ha aggiunto – confliggerebbe con il principio costituzionale della separazione dei poteri e con l’affermazione sacrosanta dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura”.

Così le microplastiche contaminano il cibo che mangiamo

Così le microplastiche contaminano il cibo che mangiamoRoma, 20 apr. (askanews) – Uno studio ENEA-Cnr pubblicato sulla rivista internazionale Water ha descritto una parte del percorso delle microplastiche “dall’acqua al piatto”, dimostrando come questo contaminante si trasferisca dall’acqua dolce alle radici delle piante acquatiche e, quindi, ai crostacei che se ne cibano, con danni al patrimonio genetico di questi ultimi e, a lungo termine, per l’intero ecosistema.

Il team ENEA, insieme ai ricercatori dell’Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri del Cnr coordinati da Massimo Zacchini, ha valutato in laboratorio gli effetti di microparticelle di polietilene (PE), tra le più comuni materie plastiche disperse nell’ambiente, su organismi d’acqua dolce, vegetali e animali. In particolare, le specie utilizzate sono state la Spirodela polyrhiza, la cosiddetta lenticchia d’acqua, una piccola pianta acquatica galleggiante, e l’Echinogammarus veneris, un crostaceo d’acqua dolce simile a un gamberetto, che è poi l’alimento base di pesci come le trote. Le piantine sono state immerse in acqua contaminata da microplastiche di circa 50 micrometri – più piccole del diametro di un capello – e dopo 24 ore trasferite nella vasca dei gamberetti. I risultati – si legge nella notizia pubblicata sull’edizione odierna del settimanale ENEAinform@ – hanno dimostrato che le piante, durante l’esposizione, oltre a una lieve riduzione del contenuto di clorofilla, hanno accumulato un elevato quantitativo di microplastiche sulle radici di cui i crostacei si cibano, ingerendone in media circa 8 particelle per esemplare. Inoltre, è stato possibile anche dimostrare come le microplastiche, una volta ingerite dai crostacei, vengano sminuzzate e “restituite” all’ambiente sotto forma di escrementi, che possono rientrare nella catena alimentare, cosiddetta “del detrito”, in maniera potenzialmente più pericolosa di quella di partenza.

“Questo studio mostra chiaramente, all’interno di un sistema controllato di laboratorio, i meccanismi attraverso i quali le microplastiche entrano e si trasferiscono all’interno della catena alimentare”, sottolinea Valentina Iannilli, ricercatrice ENEA del Laboratorio Biodiversità e servizi ecosistemici. “Le piantine, infatti, hanno avuto il ruolo di ‘raccogliere’ e ‘trasferire’ queste particelle ai crostacei, fonte di cibo per i pesci che a loro volta accumulano microplastiche anche nei muscoli, che sono poi le parti che noi mangiamo”. Infine, sono stati valutati gli effetti diretti delle microplastiche sul DNA dei crostacei, per comprendere se queste particelle potessero indurre anche genotossicità, ovvero danni a livello del materiale genetico. Dopo solo 24 ore, è stato possibile osservare come gli individui “trattati” con le microplastiche presentino un livello di frammentazione del DNA significativamente superiore rispetto a quelli non trattati, dimostrando come queste particelle siano effettivamente in grado di indurre un danno al DNA nelle cellule degli organismi studiati.

“Questo significa che le microplastiche non sono, come spesso è riportato, materiale inerte che non interagisce con le funzioni degli organismi, ma che, invece, si ‘muovono’ lungo la catena alimentare con effetti diretti anche sull’integrità del patrimonio genetico e di conseguenza potenziali a lungo termine su popolazioni, comunità e interi ecosistemi”, aggiunge Valentina Iannilli. “Un risultato – conclude – che deve far riflettere sulla pericolosità del rilascio nell’ambiente di queste particelle microscopiche derivate dalle attività antropiche, anche in considerazione della loro diffusione in tutte le matrici ambientali quali acqua, suolo, aria, ghiacci dell’Artico fino ai sistemi agricoli”.

Istat: meglio sicurezza e lavoro, male scuola e benessere economico

Istat: meglio sicurezza e lavoro, male scuola e benessere economicoRoma, 20 apr. (askanews) – Progressi sul fronte della sicurezza, qualità dei servizi e Lavoro e conciliazione dei tempi di vita ma situazione in peggioramento per Istruzione e formazione e Benessere economico. E’ la fotografia scattata dall’Istat nel rapporto sul benessere equo e sostenibile in Italia.

I dati più recenti che consentono di effettuare confronti con il 2019 (109 indicatori sul totale di 152) mostrano che per 58 indicatori di benessere, oltre la metà, si registra un miglioramento nell’ultimo anno disponibile rispetto al livello del 2019, un terzo si trova su un livello peggiore rispetto al 2019, mentre il restante 13,8% degli indicatori si mantiene stabile sui livelli pre-pandemici. I progressi sono più diffusi nei domini Sicurezza, Qualità dei servizi e Lavoro e conciliazione dei tempi di vita (oltre il 72% degli indicatori migliora rispetto al 2019). Seguono i domini Politica e istituzioni e Innovazione, ricerca e creatività con due terzi degli indicatori in miglioramento. Tra i domini che presentano un andamento complessivamente più critico negli ultimi tre anni, con la maggior parte degli indicatori in peggioramento, si trovano Relazioni sociali, Benessere soggettivo, Istruzione e formazione e Benessere economico.

In una situazione intermedia si trovano i domini Salute e Ambiente: nel primo il 36% circa degli indicatori è rimasto stabile, una quota analoga di indicatori è migliorata, ma oltre un quarto si trova su livelli peggiori rispetto al 2019; nel secondo la percentuale di indicatori rimasti stabili resta consistente (circa il 31%), ma oltre la metà è in miglioramento rispetto al periodo pre-pandemico. Anche il dominio Paesaggio e patrimonio culturale presenta un mix di andamenti, con quote equivalenti di indicatori che migliorano e che peggiorano (circa il 43%).

Giubileo, Meloni in Vaticano incontra Segretario di Stato Parolin

Giubileo, Meloni in Vaticano incontra Segretario di Stato ParolinCittà del Vaticano, 19 apr. (askanews) – Questo pomeriggio si è svolto un Incontro bilaterale tra lo Stato italiano e la Santa Sede sul prossimo Giubileo del 2025 questo pomeriggio in Vaticano.

Insieme al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, riferisce una nota ufficiale della Santa Sede, erano presenti per la parte italiana il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministro degli Interni, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministro della Cultura, il Ministro della Salute, il Ministro del Turismo, il Ministro per la Protezione Civile e per le Politiche del Mare, il Presidente della Regione Lazio, e il Sindaco di Roma e Commissario Straordinario di Governo per il Giubileo. Con loro l’Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede. Per la Santa Sede erano presenti il Segretario di Stato, Sua Eminenza il Cardinale Pietro Parolin, Mons. Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione – con il Sotto Segretario del Dicastero – il Sostituto della Segreteria di Stato, il Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali, l’Assessore per gli Affari Generali, insieme al Vice Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, con il Direttore delle Infrastrutture e Servizi e il Vice-Direttore dei Servizi di Sicurezza e Protezione Civile. “Nel corso dell’incontro, durato circa un’ora e mezza, le parti – riferisce la nota vaticana – hanno espresso gratitudine per la collaborazione tra l’Italia e la Santa Sede e attesa per un evento che potrà dare un contributo spirituale e culturale alla città di Roma e al Paese. Nel concludere l’incontro si è evidenziata la necessità di ulteriori momenti di scambio per seguire l’andamento dei lavori, volti a favorire un’adeguata accoglienza a quanti, pellegrini e fedeli, raggiungeranno la città in occasione dell’Anno giubilare”.

Alfredo Cospito ha interrotto lo sciopero della fame

Alfredo Cospito ha interrotto lo sciopero della fameMilano, 19 apr. (askanews) – Alfredo Cospito ha interrotto lo sciopero della fame iniziato il 20 ottobre scorso per protestare contro il regime del 41bis. Lo ha deciso l’anarchico detenuto in regime di carcere duro all’indomani della sentenza favorevole della Corte Costituzionale che ha aperto a un possibile sconto di pena. Cospito ha comunicato ufficialmente la sua intenzione di interrompere il digiuno in un documento inviato all’amministrazione carceraria e poi trasmesso al Tribunale di Sorveglianza di Milano presieduto dal giudice Giovanna Di Rosa.

I veterinari non faranno l’eutanasia all’orsa JJ4

I veterinari non faranno l’eutanasia all’orsa JJ4Roma, 19 apr. (askanews) – Sul caso dell’orsa JJ4, l’Ordine dei Veterinari della provincia di Trento ha deliberato oggi “all’unanimità” di sollecitare “i colleghi professionisti veterinari addetti a vario titolo, e iscritti presso l’Ordine dei Veterinari della provincia di Trento, di non assumere alcuna iniziativa che possa provocare la morte del soggetto per eutanasia, se non in precedenza concordata con il presente Ordine”.

La decisione, si legge in una nota dell’Ordine, è stata presa “nel rispetto del Codice deontologico”, considerato che “lo stato di salute di JJ4 non giustifica l’intervento eutanasico nell’urgenza, ma richiede una analisi complessiva della gestione dei plantigradi presenti sul territorio provinciale; non si rilevano al momento pericoli verso la popolazione in quanto JJ4 risulta catturata e custodita; l’orso risulta specie protetta tutelata con legge dello Stato; alcune associazioni private si sono offerte di pagare l’eventuale costo di trasporto in altri spazi, anche al di fuori del territorio nazionale, senza alcun aggravio di spese pubbliche”. Il documento è stato approvato “a tutela e garanzia professionale di tutti i veterinari della Provincia e vincola gli stessi al suo rispetto”.

A Milano “Project Revelation”, la mostra esperenziale di The Prism

A Milano “Project Revelation”, la mostra esperenziale di The PrismRoma, 19 apr. (askanews) – The Prism (Stefano Simontacchi), presenta “Project Revelation”, esposizione di arte esperienziale, a cura di Marco Senaldi, inaugurata a Milano durante la Design Week 2023, presso Bank Space, in via San Vittore al Teatro 3. La mostra si prolunga fino al prossimo 14 giugno per accogliere il pubblico in un percorso di meditazione e consapevolezza.

Un viaggio emozionale che, avvalendosi dell’utilizzo del suono, della luce e del colore, permette allo spettatore di risvegliare dentro di sé immagini e archetipi dimenticati, tramite la contemplazione delle opere e la meditazione innanzi ad esse. L’unione di tutti questi elementi consente di andare oltre il semplice livello materiale, per ritrovare un dialogo con l’anima e avvicinarsi a un mondo spirituale che nella società attuale sta riconquistando l’attenzione di un numero crescente di persone ad ogni livello. L’arte di The Prism, che fonde insieme la tecnica della audiowalk (passeggiata accompagnata da un audio) e l’impiego di light boxes astratte in ambiente immersivo, si inserisce in un filone della contemporaneità solo in apparenza scomparso. Se lo sciamanesimo e le tecniche estatiche risalgono ad un passato ancestrale, le avanguardie artistiche hanno sempre risentito dell’influsso dello spiritualismo, sia pur occultandolo sotto istanze rivoluzionarie e moderniste. Scopo del progetto è tornare a concepire l’arte come un dono da mettere al servizio dell’uomo, permettendo una guarigione dell’anima, per vivere, respirare ed esistere nella piena consapevolezza del sé.

Sette – il numero simbolico della fede, della spiritualità e dell’illuminazione – sono le sale che lo spettatore attraversa immergendosi in un percorso emozionale verso la riscoperta del sé, ciascuna caratterizzata da un nome e una funzione. La prima, Recharge and Rebalancing, induce a oltrepassare la frammentazione psicologica iniziale; la seconda Spiritual Enhancer è intesa a infliggere un contraccolpo mentale, a cui fa seguito Rebirthing, dove inizia il percorso di rinascita interiore, per passare ad Higher Self, raggiungere The Hole of The Awareness, prendere visione di Hidden Treasure ed infine approdare alla stanza più “elevata”, quella dell’appuntamento con se stessi – Soul Meeting (I AM). Il curatore Marco Senaldi ha dichiarato: “Spiritualità e arte possono sembrare due concetti molto lontani, ma la rivelazione estetica, nel suo senso più profondo, non è altro che l’epifania di quell’Essere che tutti siamo”. In concomitanza con la mostra, The Prism ha presentato anche il film omonimo “Project Revelation”, un cortometraggio ambientato nello spazio postindustriale dell’ex-scalo di Porta Genova e volto ad esprimere il senso segreto ed enigmatico della mostra stessa. Il film, sceneggiato da Ernesto Giuntini, su soggetto e testi di The Prism, è un’evocazione poetica e surreale dell’universo artistico e mentale dell’autore. Le opere retroilluminate si inseriscono come imponenti figure nell’ambiente semibuio, proprio come accade nella mostra al Bank Space, e sono “visitate” da uno spettatore d’eccezione, la cantautrice Malika Ayane che, da diversi anni, ha intrapreso anche la carriera di attrice di cinema e teatro.

Il corto è da intendersi come un viatico alla vera e propria esperienza che lo spettatore potrà fare da solo. Scandito dai versi poetici di The Prism, rappresenta la fusione delle due parti del Sé (Malika Ayane e lo stesso The Prism) in un’unica entità sovrapersonale che rappresenta il Tutto. Il film è diretto da Jacopo Farina, fotografo ritrattista per Contrasto e regista di video di artisti italiani come Cosmo, Zen Circus, Baustelle, e altri, nonché autore di video per Fondazione Prada, Triennale e Fondation Cartier.

La Consulta su Cospito: è illegittimo non riconoscere le attenuanti

La Consulta su Cospito: è illegittimo non riconoscere le attenuantiRoma, 18 apr. (askanews) – Nella camera di consiglio odierna la Corte ha esaminato la questione incidentale di legittimità costituzionale sollevata dalla Corte d’assise d’appello di Torino sull’articolo 69, quarto comma, codice penale. In continuità con i suoi numerosi e conformi precedenti sulla disposizione censurata, la Corte ha ritenuto tale norma costituzionalmente illegittima nella parte in cui vieta al giudice di considerare eventuali circostanze attenuanti come prevalenti sulla circostanza aggravante della recidiva di cui all’art. 99, quarto comma, cod. pen., nei casi in cui il reato è punito con la pena edittale dell’ergastolo. Secondo la Corte, il carattere fisso della pena dell’ergastolo esige che il giudice possa operare l’ordinario bilanciamento tra circostanze aggravanti e attenuanti previsto dai primi tre commi dello stesso art. 69. Conseguentemente, il giudice dovrà valutare, caso per caso, se applicare la pena dell’ergastolo oppure, laddove reputi prevalenti le attenuanti, una diversa pena detentiva. È quanto rende noto l’Ufficio comunicazione e stampa della Corte Costituzionale, in attesa del deposito della sentenza. La questione di costituzionalità era stata posta dal legale di Alfredo Cospito, Flavio Rossi Albertini, di fronte alla corte d’Appello di Torino.

Alessandro Marangoni porta Rossini nel mondo con Icma Awards

Alessandro Marangoni porta Rossini nel mondo con Icma AwardsRoma, 18 apr. (askanews) – Alessandro Marangoni, unico italiano insieme ad Antonio Pappano con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, ha vinto gli International Classical Music Awards ICMA 2023 con lo Special Achievement Award per il suo monumentale lavoro su Rossini in 13 album con 20 inediti ritrovati dall’artista.

Il 21 aprile Marangoni si esibirà nel Gala ICMA al Forum di Breslavia, già sold out, in apertura della serata di premiazione che verrà trasmessa da Deutsche Welle, radio e webtv tedesca trasmessa in cinque lingue nel mondo. Pianista di ricerca, sin da giovanissimo devoto a repertori rari, riscopritore di inediti dimenticati, ma anche virtuoso nell’affrontare con coraggio vere sfide come il Gradus ad Parnassum di Clementi, attivissimo concertista dal debutto in Scala nel 2007, curioso indagatore di ogni divulgazione, a soli 42 anni la lista delle pubblicazioni discografiche rare, dei riconoscimenti internazionali e delle iniziative a sostegno di una visione “olistica” della musica rendono la carriera di Alessandro Marangoni davvero diversa e unica nel panorama odierno.

E non fa eccezione in questo il pluripremiato, acclamato e monumentale progetto rossiniano, che corona ben 10 anni di lavoro con 13 rarissime incisioni dei Péchés de vieillesse, inclusi 20 inediti ritrovati dallo stesso Marangoni tra Fondazione Rossini e collezioni private. Il cofanetto di Marangoni è dunque oggi l’unica integrale al mondo di tutta la musica da camera di Rossini e verrà premiato per la sua patente eccezionalità il 21 aprile nel Gala ICMA di Breslavia alla presenza della migliore critica internazionale. “Devo ammettere – ha spiegato Marangoni – che la curiosità e il mio amore per Rossini è stato un irresistibile viaggio alla fonte, Pesaro, quindi la Fondazione Rossini, il Rossini Opera Festival, senza dimenticare l’amicizia e collaborazione con Alberto Zedda, Bruno Cagli e Philip Gossett che mi hanno spronato nella mia ricerca e aiutato con le fonti manoscritte. Sono davvero onorato e felice di ricevere questo premio così importante, che mi dà ancora più coraggio nel proseguire sulla strada che ho intrapreso e sull’importanza di mettersi al servizio della musica per donare qualcosa di bello e anche di nuovo a tutti, in particolare al pubblico che mi segue con affetto da anni”.

I preoccupanti dati dell’Iss sul consumo di alcolici in Italia

I preoccupanti dati dell’Iss sul consumo di alcolici in ItaliaRoma, 18 apr. (askanews) – Nel 2021 7,7 milioni di italiani di età superiore a 11 anni (pari al 20% degli uomini e all’8,7% delle donne) hanno bevuto quantità di alcol tali da esporre la propria salute a rischio. Tre milioni e mezzo di persone hanno bevuto per ubriacarsi e 750.000 sono stati i consumatori dannosi, coloro cioè che hanno consumato alcol provocando un danno alla loro salute, a livello fisico o mentale. E se è vero che molti valori sono diminuiti tornando ai livelli pre-pandemici, è altrettanto vero che questi erano comunque elevati e che i decrementi, registrati quasi sempre per gli uomini e non per le donne, sono distanti dal raggiungimento degli Obiettivi di salute sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. A scattare la fotografia è, come ogni anno, l’Osservatorio nazionale alcol (Ona) dell’Iss, che ha rielaborato i dati Istat in occasione dell’Alcohol prevention day (Apd). Dati che vengono illustrati domani, 19 aprile 2023, nel corso di un workshop internazionale in programma presso la sede dell’Iss. “I consumi di alcol in Italia evidenziano una situazione di ritorno ai livelli pre-pandemia Covid-19, anche se cresce l’esposizione al rischio da parte delle donne, tanto giovanissime, quanto anziane – afferma Emanuele Scafato, Direttore dell’Ona-Iss -. Al fine di delineare la roadmap di una prevenzione nazionale ma anche mirata, il più efficace possibile, è necessario intercettare tutti i consumatori a rischio, a sostegno oltretutto degli obiettivi delle strategie europee e globali”. Il quadro dei 36 milioni di consumatori di alcol in Italia – 20 milioni gli uomini e 16 le donne, pari al 77% dei maschi e al 56% delle femmine – è ricco di dettagli. Dieci milioni e mezzo di italiani sopra i 18 anni hanno bevuto alcol quotidianamente. Tra i consumatori a rischio, preoccupano soprattutto i giovani (circa 1.370.000 tra 11 e 25 anni, di cui 620.000 minorenni), le donne (circa 2,5 milioni, in crescita dal 2014, con punte massime di consumatrici a rischio del 29% tra le minorenni 16-17enni), gli anziani (2,6 milioni, di cui uno su 3 e quasi una su 10 over65 sono a rischio: eccedono su base quotidiana e consumano fuori pasto). Spiccano i 3,5 milioni di binge drinker, soprattutto maschi di tutte le età (83.000 sono minori). Anche qui si registra una diminuzione in direzione dei livelli del 2020, ma non per le donne che sono stabili, senza alcun accenno dunque al calo dei consumi tesi all’intossicazione. Inoltre, i consumatori dannosi di bevande alcoliche sono stati 750.000, anche qui in diminuzione rispetto agli 830.000 del 2020. Tuttavia a decrescere sono ancora una volta gli uomini ma non le donne, per le quali si continua a registrare un incremento che ha condotto a quota 300.000 le consumatrici con danno da alcol. Dei 750.000 consumatori dannosi con Disturbi da uso di alcol (Dua) in necessità di trattamento, solo l’8,5% è stato intercettato, per un totale di 63.490 alcoldipendenti in carico ai servizi del Sistema sanitario nazionale (Ssn), con costante e preoccupante decrescita. La situazione negli ospedali, infine, testimonia quanto descritto finora. Nel 2021, si sono registrati 35.307 accessi ai Pronto soccorso (Ps) – di cui il 10 % circa richiesto da minori, per le ragazze in proporzione doppia rispetto ai coetanei – e 45.270 dimissioni ospedaliere, causati entrambi dall’alcol, segnando in un anno un incremento, rispettivamente, del 20.2% e del 4.2%.