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Gimbe denuncia: il Def non rilancia la Sanità pubblica, segnali di definanziamento

Gimbe denuncia: il Def non rilancia la Sanità pubblica, segnali di definanziamentoMilano, 18 apr. (askanews) – “Rispetto alle previsioni di spesa sanitaria sino al 2026 il Def 2023 certifica l’assenza di un cambio di rotta post-pandemia ignorando il pessimo ‘stato di salute’ del SSN, i cui princìpi fondamentali di universalità, uguaglianza ed equità sono minati da criticità che compromettono il diritto costituzionale alla tutela della salute. Interminabili liste di attesa costringono a ricorrere al privato, aumentano la spesa ‘out-of-pocket’ e impoveriscono le famiglie, sino alla rinuncia alle cure; diseguaglianze regionali e locali nell’offerta di servizi e prestazioni determinano migrazione sanitaria, inaccessibilità alle innovazioni, sino alla riduzione dell’aspettativa di vita”. Lo afferma in una nota Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, commentando il Documento di economia e finanza 2023 “che certifica per l’anno 2022 una spesa sanitaria di 131.103 milioni di euro, inferiore di quasi 3 milioni rispetto ai 133.998 milioni previsti dall’ultima Nota di aggiornamento Def 2022”.

Secondo le analisi sulle previsioni di spesa sanitaria della Fondazione bolognese, il rapporto spesa sanitaria-Pil nel 2023 scende a 6,7% rispetto al 6,9% del 2022, anche se in termini assoluti la previsione di spesa sanitaria è di 136.043 milioni di euro, ovvero 4.319 milioni in più rispetto al 2022 (+3,8%). “Tuttavia il roboante incremento di oltre quattro miliardi di euro nel 2023 – precisa Cartabellotta – è solo apparente: sia perché oltre due terzi (67%) costituiscono un mero spostamento al 2023 della spesa sanitaria prevista nel 2022 per il rinnovo contrattuale del personale dirigente, sia per l’erosione del potere di acquisto visto che secondo l’Istat ad oggi l’inflazione acquisita per il 2023 si attesta a +5%, un valore superiore all’aumento della spesa sanitaria che, invece, si ferma a +3,8%”. Nel triennio 2024-2026, a fronte di una crescita media annua del Pil nominale del 3,6%, il Def 2023 stima quella della spesa sanitaria allo 0,6%. Il rapporto spesa sanitaria-Pil si riduce dal 6,7% del 2023 al 6,3% nel 2024 al 6,2% nel 2025-2026. Rispetto al 2023, in termini assoluti la spesa sanitaria nel 2024 scende a 132.737 milioni di euro (-2,4%), per poi risalire nel 2025 a 135.034 milioni (+1,7%) e a 138.399 (+2,5%) nel 2026. “È del tutto evidente – spiega Cartabellotta – che il risibile aumento medio della spesa sanitaria dello 0,6% nel triennio 2024-2026 non coprirà nemmeno l’aumento dei prezzi, sia per l’erosione dovuta all’inflazione, sia perché l’indice dei prezzi del settore sanitario è superiore all’indice generale di quelli al consumo. In altri termini, le previsioni del DEF 2023 sulla spesa sanitaria 2024-2026 certificano evidenti segnali di definanziamento: in particolare il 2024, ben lungi dall’essere l’anno del rilancio, fa segnare un -2,4% che dissolve ogni speranza di nuove risorse per la sanità nella prossima Legge di Bilancio”. “Complessivamente le stime del Def 2023 confermano che la sanità rimane la cenerentola dell’agenda politica per almeno tre ragioni” continua la nota di Fondazione Gimbe, spiegando che “innanzitutto, il rapporto spesa sanitaria-Pil scende dal 6,9% del 2022 al 6,2% nel 2026, un valore inferiore a quello del 2019 (6,4%), confermando che dalla pandemia non è stato tratto alcun insegnamento; in secondo luogo, nel triennio 2024-2026 il Def stima una crescita media annua del Pil nominale del 3,6%, a fronte dello 0,6% di quella della spesa sanitaria; infine, il Def 2023 non fa alcun cenno alle risorse necessarie per abolire gradualmente il tetto di spesa per il personale sanitario e per approvare il cosiddetto ‘decreto tariffe’ sulle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e di protesica: due priorità assolute per rilanciare le politiche del capitale umano e garantire a tutti i ‘nuovi’ Livelli essenziali di assistenza e l’accesso alle innovazioni”.

“Programmi e numeri del Def 2023 confermano che, in linea con quanto accaduto negli ultimi 15 anni, la sanità pubblica non rappresenta una priorità politica neppure per l’attuale Esecutivo” continua il presidente, evidenziando che “la sanità rimane un bancomat per la facile aggredibilità della spesa pubblica e nei rari casi di crescita economica i benefici per il SSN non sono mai proporzionali, rendendo impossibile rilanciare il finanziamento pubblico”. “Il Piano di Rilancio del SSN recentemente elaborato dalla Fondazione GIMBE – conclude Cartabellotta -rileva l’inderogabile necessità di aumentare il finanziamento pubblico per la sanità in maniera consistente e stabile, allineandolo entro il 2030 alla media dei paesi europei, al fine di garantire l’erogazione uniforme dei LEA, l’accesso equo alle innovazioni e il rilancio delle politiche del personale sanitario. Considerato che nel 2021 il gap con la media dei paesi europei era di quasi Ç 12 miliardi, il DEF 2023 non ha affatto posto le basi per colmarlo. Al contrario prosegue con la strategia di definanziamento pubblico della sanità che aumenterà la distanza dalla media dei paesi europei e porterà al collasso del SSN, compromettendo definitivamente il diritto costituzionale alla tutela della salute delle persone”.

E’ stata catturata nella notte in Trentino l’orsa “Jj4″

E’ stata catturata nella notte in Trentino l’orsa “Jj4″Milano, 18 apr. (askanews) – L’orsa “Jj4” è stata catturata la notte scorsa ed è stata trasportata in un centro faunistico nei pressi di Trento. Secondo gli accertamenti svolti in questi giorni, si tratterebbe dell’esemplare che, il 5 aprile scorso, avrebbe aggredito, ferendolo a morte, il runner 26enne Andrea Papi che stava percorrendo un sentiero nei boschi di Caldes, in Val di Sole.

Questa mattina nella sede della Provincia autonoma di Trento il presidente Maurizio Fugatti e l’assessore Giulia Zanotelli faranno il punto sul cattura.

Mafia e voto di scambio, 18 arresti nel napoletano

Mafia e voto di scambio, 18 arresti nel napoletanoRoma, 18 apr. (askanews) – Un’inchiesta della Dia su voto di scambio, estorsione e corruzione nel Napoletano ha portato all’arresto di 18 persone, tra cui il sindaco del Comune di Melito di Napoli, il Presidente del Consiglio comunale e altri due consiglieri comunali. La Direzione Investigativa Antimafia, si legge in una nota, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di 18 soggetti gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di: politico mafioso, attentati ai diritti politici del cittadino, associazione di tipo mafioso, corruzione, concorso esterno in associazione mafiosa, tentata estorsione.

Il provvedimento è frutto delle indagini svolte dalla Dia di Napoli e coordina dalla Dda a partire dalle notizie inizialmente acquisite sull’interesse della criminalità organizzata ad inserirsi nelle elezioni del sindaco e per il rinnovo del consiglio comunale di Melito di Napoli. Il Gip ha ritenuto che, allo stato, dalle indagini siano emersi gravi indizi sull’esistenza di un accordo già per il primo turno di votazioni, svoltosi il 3 e 4 ottobre 2021, tra esponenti della criminalità organizzata operante in quel territorio – clan Amato Pagano – ed alcuni rappresentanti della coalizione a sostegno del candidato sindaco Marrone Nunzio (quest’ultimo non indagato) che avrebbero accettato la promessa, da parte dei referenti dell’organizzazione criminale, di procurare alla coalizione ed allo stesso candidato sindaco i voti degli appartenenti al clan, dei soggetti ad esso legati e dei residenti del rione popolare destinatari di limitazioni ed intimidazioni, in cambio dell’erogazione di somme di danaro e di altre utilità nonché della disponibilità a soddisfare gli interessi o le esigenze dell’associazione camorristica. “In questa fase – riferisce la Dia – sarebbe stato persino impedito l’esercizio dei diritti politici di una candidata al consiglio comunale costretta, con gravi minacce, quali l’allontanamento dall’abitazione o la chiusura dell’esercizio commerciale, a svolgere campagna elettorale non per sé ma per un candidato dell’opposta coalizione gradito al clan”.

Nel corso delle indagini sono, altresì, emersi episodi di compravendita di voti di consiglieri comunali in occasione delle elezioni (di secondo livello) per gli organi della Città metropolitana svoltesi il 13 marzo 2022. Sono stati, inoltre, individuati gravi indizi su alcuni episodi estorsivi posti in essere dagli affiliati al clan.

Per presunte frodi negli appalti delle forze armate eseguiti 14 arresti (anche militari dell’Aeronautica)

Per presunte frodi negli appalti delle forze armate eseguiti 14 arresti (anche militari dell’Aeronautica)Roma, 18 apr. (askanews) – Maxi-operazione dei Carabinieri per gli appalti edili nelle forze armate con 14 arresti, 10 ordinanze di obbligo di dimora e altri 15 indagati in un’inchiesta in cui sono coinvolti 12 militari dell’Aeronautica militare.

Nella mattinata odierna militari del Comando Compagnia Carabinieri – Polizia Militare A.M. – di Roma Ciampino stanno dando esecuzione nelle province di Roma, Napoli, Caserta, Latina, Viterbo, Grosseto, Chieti e Ravenna, ad un’ordinanza applicativa di custodia cautelare nei confronti di 14 soggetti (arrestati), 10 ordinanze di applicazione dell’obbligo di dimora e la notifica di ulteriori 15 avvisi di conclusione delle indagini preliminari ad altrettanti indagati, emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Velletri, su richiesta di quella Procura della Repubblica. Con tale provvedimento sono stati riconosciuti gravi indizi di colpevolezza a carico dei soggetti in intestazione, indagati a vario titolo per le ipotesi delittuose di “turbata libertà degli incanti” (art.353 c.p.), “frode nelle pubbliche forniture” (art.356 c.p.), “corruzione per l’esercizio della funzione” (art. 318-321 c.p.) e “falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici” (art.479 c.p.), condotte commesse in Roma, Ciampino (RM), Pratica di Mare (RM), Vigna di Valle (RM), Furbara (RM), Montecastrilli (TR), Borgo Piave (LT), Grazzanise (CE) e Somma Vesuviana (NA), nel periodo intercorso tra il mese di maggio 2017 ed il mese di gennaio 2021.

L’esecuzione dell’ordinanza costituisce l’epilogo di una complessa attività investigativa che trae origine da una delega della Procura di Velletri, tesa a verificare la condotta illecita di due militari, entrambi effettivi all’epoca dei fatti al 2° Reparto Genio A.M. di Ciampino (RM) e proprietari di una società edile privata, con quote di capitale pari all’85% e al 15%, con sede nel comune di Ciampino (RM) e attiva nel campo immobiliare (compravendita, permuta, ristrutturazione, costruzione, locazione, affitto, manutenzione di immobili). I predetti con incarichi di responsabilità nella gestione degli appalti per opere infrastrutturali della Forza Armata operavano, talvolta, anche quali delegati ad assumere l’incarico di direttore dei lavori e/o responsabile di cantiere, si legge in una nota.

Gli accertamenti finanziari svolti sul conto degli stessi permettevano di stabilire come, tra uno dei due militari ed alcuni titolari di ditte edili legate da vincoli contrattuali con la forza armata, emergessero singolarità riguardo diversi movimenti di denaro meritevoli di ulteriori approfondimenti. L’attività investigativa conseguente induceva gli investigatori a monitorare altresì complessivi 49 appalti pertinenti a lavori in basi militari dell’Aeronautica, dislocate nelle regioni Lazio e Campania, evidenziando diversificate condotte illecite che coinvolgevano, a vario titolo, anche altri militari e responsabili di altrettante ditte private cointeressate economicamente ai citati contratti.

In particolare con un sistema viziato dall’irregolarità nell’assegnazione di appalti per la realizzazione di opere infrastrutturali di immobili militari, le ditte venivano agevolate garantendosi l’assegnazione diretta dei contratti pubblici. I due militari titolari della ditta privata ricevevano in cambio prestazioni d’opera e materiali per propri fini e gli altri appartenenti alla Forza Armata coinvolti consapevolmente consentivano tali condotte, venendo meno ai doverosi obblighi di vigilanza e controllo. II volume d’affari degli appalti ammonta complessivamente a circa 3 milioni di euro. L’Aeronautica Militare al tempo, dopo le prime evidenze investigative e l’esecuzione dei primi atti, attraverso il Ca. S.M.A. protempore, avviava una propria inchiesta amministrativa interna nel periodo monitorato – dal maggio 2017 a gennaio 2021 – confluita nell’ odierna documentazione probatoria, che confermava le irregolarità emerse in ordine alle citate procedure di assegnazione degli appalti.

Piantedosi: lo stato d’emergenza serve per avere gli strumenti per gestire il fenomeno migratorio

Piantedosi: lo stato d’emergenza serve per avere gli strumenti per gestire il fenomeno migratorioRoma, 17 apr. (askanews) – “Si chiama emergenza perché la legge la chiama così, ma non qualifica il fenomeno in quanto tale”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, intervenuto a un convegno del sindacato di polizia Coisp.

“So è fatto ricorso, in tempi recenti, allo stato di emergenza anche per l’Ucraina. Semplicemente per avere degli strumenti di gestione del fenomeno, che possano essere anche ai fini degli aspetti umanitari dell’accoglienza, adeguati al forte impatto, concentrato dall’arrivo di persone”, ha aggiunto il ministro. “Quando nel fine settimana arrivano 4-5-6mila io sfido chiunque che si possa, con strumenti ordinari, trovare una adeguata sistemazione. La legge la chiama così ma non è una qualificazione in quanto tale del fenomeno immigratorio” e “nella discussione – ha concluso – c’è il rischio qualche volta di ideologizzare il concetto”.

Schifani: la Sicilia è “sommersa” dagli sbarchi di migranti

Schifani: la Sicilia è “sommersa” dagli sbarchi di migrantiRoma, 17 apr. (askanews) – “L’emergenza sbarchi esiste e in Sicilia la viviamo già da un mese: siamo sommersi da migliaia di sbarchi. Dispiace che in questo frangente possano esserci polemcihe di carattere squisitamente politico. A situazioni straordinarie bisogna rispondere con scelte altrettanto straordinarie”. Lo ha detto il governatore siciliano, Renato Schifani, ospite di Tgcom24.

“La situazione è straordinaria e occorre replicare con mobilitazioni e scelte straordinarie: occorre potenziare i centri per il rimpatrio, credo che il Paese non sia pronto a recepire i flussi che aumenteranno tendenzialmente. Gli sbarchi aumenteranno: non dico che ci sarà una invasione – ha precisato Schifani – ma comunque registreremo un fortissimo aumento. Ok l’accoglienza, quindi, ma deve esserci anche una politica di controllo e gestione. Dobbiamo essere pronti ad accogliere ma anche a raccordarci con l’Europa e fare in modo che i rimpatri avvengano” ha concluso il presidente della Regione Siciliana.

Garante Privacy: sì elogi sul sito web ma attenzione alla privacy (multata l’Asl di Bari)

Garante Privacy: sì elogi sul sito web ma attenzione alla privacy (multata l’Asl di Bari)Roma, 17 apr. (askanews) – L’uso del pennarello nero o del bianchetto non rappresenta una modalità efficace per rendere anonimi i dati personali degli utenti che vengono pubblicati on line. Anche nella pubblicazione dei feedback positivi sulla loro attività, le amministrazioni pubbliche devono tener presente la disciplina privacy, specialmente quando si tratta di dati sanitari. È quanto sottolinea il Garante per la protezione dei dati personali al termine di una istruttoria che ha portato una sanzione di 50mila euro per l’Azienda sanitaria locale di Bari.

A seguito di una segnalazione giunta all’Autorità, è emerso infatti che la Asl, nel corso di sei anni, ha diffuso informazioni sullo stato di salute di centinaia di interessati all’interno di una sezione del sito istituzionale, denominata “Parlano bene di noi” e dedicata a raccogliere gli elogi ricevuti da utenti e associazioni. Lo scopo era dunque quello di informare sul miglioramento dei rapporti con i cittadini, ma nei documenti consultabili on line (copie scansionate degli appositi moduli di ringraziamento, e-mail e lettere) erano presenti dati anagrafici e di contatto degli assistiti e numerose informazioni relative allo stato di salute dei soggetti che avevano presentato l’elogio, come dettagli clinici degli interventi o delle prestazioni ricevute, diagnosi, anamnesi. In alcuni elogi pubblicati, i riferimenti erano stati cancellati, in modo approssimativo, con il tratto di un pennarello nero, che non impediva di leggere le parti oscurate e da cui era possibile identificare gli autori.

Nel sanzionare la struttura, il Garante ha ricordato che la disciplina privacy impedisce la diffusione delle informazioni sullo stato di salute e che tali dati possono essere comunicati a un soggetto diverso dall’interessato solo sulla base di un idoneo presupposto giuridico o su indicazione dell’interessato stesso. L’Autorità, ha inoltre osservato che la procedura di cancellazione manuale con pennarello o con bianchetto, per sua natura imprecisa e non definitiva, non può essere definita idonea a rendere anonime le informazioni personali degli interessati, né può definirsi una procedura di “pseudonimizzazione”, anche se eseguita in modo efficace, quanto piuttosto una semplice procedura manuale di oscuramento delle generalità degli interessati.

Al largo della Sicilia sequestrate in mare 2 tonnellate di cocaina: valore 400 milioni

Al largo della Sicilia sequestrate in mare 2 tonnellate di cocaina: valore 400 milioniRoma, 17 apr. (askanews) – I militari del Comando Provinciale di Catania della Guardia di finanza, con i finanzieri del Gruppo Aeronavale di Messina, hanno sequestrato 2 tonnellate circa di cocaina, trovata in mare a largo delle coste orientali della Sicilia, del valore di oltre 400 milioni di euro.

In particolare, nell’ambito delle specifiche attività di controllo delle acque costiere della Sicilia orientale per finalità di polizia economico-finanziaria, unità aeronavali delle Fiamme Gialle hanno individuato numerosi colli galleggianti, scortati da un dispositivo luminoso di segnalazione e tenuti insieme da reti che ne evitavano la dispersione. Da un sommario ed esterno esame è stato possibile riscontrare la particolare cura dell’imballaggio, verosimilmente diretto a evitare infiltrazioni di acqua in modo da preservarne il contenuto e, al contempo, scongiurare il pericolo di inabissamento. Le peculiari modalità di confezionamento e la presenza di un dispositivo luminoso per consentirne il rintraccio hanno fatto ipotizzare che potesse trattarsi di un carico di sostanze stupefacenti, verosimilmente lasciato in mare da una delle navi cargo che solcano quel tratto di costa per essere successivamente recuperato e trasportato sulla terraferma. È stato, pertanto, attivato il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di finanza di Catania il quale, anche con il supporto del Reparto Operativo Aeronavale di Palermo, ha fornito collaborazione in relazione alle attività di recupero dei colli a mare e ha inoltre coordinato le successive operazioni di messa in sicurezza del carico, svolgendo i necessari approfondimenti sul delicato contesto.

Parallelamente è stata avviata un’attività di ricognizione aerea da parte di velivoli del Gruppo di Esplorazione Aeromarittima di Pratica di Mare e della Sezione Aerea di Manovra di Catania volta a verificare l’eventuale presenza di ulteriori colli dispersi nell’area circostante a quella di rinvenimento. Terminate le attività aeree e in mare, unità specializzate del Nucleo PEF di Catania hanno all’ispezionato i colli, trovando numerosi panetti di cocaina. Sulla scorta delle evidenze emerse, informata costantemente la Procura Distrettuale di Catania, si è proceduto pertanto al sequestro di iniziativa nei confronti di ignoti di oltre 1.600 panetti, contenuti in circa 70 colli, per un peso lordo complessivo di quasi 2.000 chilogrammi.

Silvio Berlusconi ha lasciato la terapia intensiva ed è stato trasferito in reparto

Silvio Berlusconi ha lasciato la terapia intensiva ed è stato trasferito in repartoRoma, 16 apr. (askanews) – Al dodicesimo giorno di ricovero all’ospedale san Raffaele di Milano, il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi ha concluso il trattamento in terapia intensiva ed è stato trasferito in un reparto di degenza ordinaria per proseguire le terapie contro la polmonite che ha aggravato la leucemia cronica che lo affligge. Il prossimo bollettino medico è previsto al momento per domani. Anche oggi, come ogni giorno dal ricovero, Berlusconi ha ricevuto la visita della figlia Marina e di Fedele Confalonieri.

L’Associazione Nazionale Forense denuncia: violati i diritti di una avvocatessa con figlio malato

L’Associazione Nazionale Forense denuncia: violati i diritti di una avvocatessa con figlio malatoRoma, 16 apr. (askanews) – Giampaolo Di Marco, segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense esprime solidarietà alla collega di Roma Ilaria Salamandra: “Basta con l’arbitrio dei magistrati, che rinviano i processi senza ostacoli, con qualunque motivazione, mentre non si tutelano le avvocate e gli avvocati anche in casi gravi come questo. Una madre che deve accompagnare il figlio piccolo (due anni) a fare una tac, con anestesia, è chiaramente un legittimo impedimento. Incomprensibile quindi la decisione delle tre magistrate di fronte a una richiesta che pare sia stata presentata con tutta la documentazione diversi giorni prima dell’udienza”.

“Non è il primo caso – aggiunge Di Marco – e temiamo non sarà l’ultimo. Chiediamo al CSM e al Presidente del Tribunale di Roma un immediato intervento chiarificatore sul caso specifico, ma più in generale facciamo un appello urgente al ministero di Giustizia: si garantisca in modo sistematico il legittimo impedimento e l’efficace tutela dei diritti di difesa. Diversamente chiamiamo tutta l’Avvocatura istituzionale e associativa a una manifestazione di protesta unitaria a Roma nelle prossime settimane”.