Covid, Rezza: casi in leggero aumento ma situazione sotto controlloRoma, 14 apr. (askanews) – “Questa settimana si osserva un leggero aumento nel numero di nuovi casi di covid-19 nel nostro Paese e il tasso di incidenza si fissa a 37 casi per 100.000 abitanti. Per quanto riguarda invece l’Rt, notiamo una tendenza alla diminuzione: siamo a 0,97, quindi al di sotto della soglia epidemica. Il tasso di occupazione dei posti di area medica e di terapia intensiva è rispettivamente a 4,2 e allo 0,8 per cento, quindi c’è una tendenza al lieve aumento per quanto riguarda l’occupazione ai posti di aerea medica ma una sostanziale stabilità per quanto riguarda invece la terapia intensiva. Quindi pur con qualche piccola fluttuazione, la situazione appare al momento del tutto sotto controllo”. Lo evidenzia il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, nel consueto video a commento dei dati settimanali sulla situazione epidemiologica nel Paese.
”Adesioni altissime” allo sciopero del personale Trenitalia (secondo fonti sindacali)Roma, 14 apr. (askanews) – “Adesioni altissime” per lo sciopero del personale di Trenitalia. Lo riferiscono fonti sindacali che foniscono un primo dato parziale dello sciopero in corso dalle fino alle 17 di questo pomeriggio.
Secondo tali fonti, si stanno registrando punte di adesione dell’80% tra gli equipaggi e del 100% tra gli operai della manutenzione e delle officine. La mobilitazione è stata proclamata dai sindacati di settore per le condizioni di lavoro dei ferrovieri e dei lavotarori delle ditte appaltatrici di pulizia, nonché per le aggressioni contro il personale di bordo dei treni e delle stazioni.
Lanciata la navetta della missione JUICE, è in viaggio verso GioveRoma, 14 apr. (askanews) – La navetta dell’Agenzia spaziale europea (ESA) JUICE (Jupiter Icy Moons Explorer) è partita oggi dalla stazione spaziale europea situata nella Guyana francese per la sua missione d’esplorazione di tre lune di Giove (Ganimede, Callisto ed Europa).
Il lancio era stato rimandato ieri per le avverse condizioni meteo.Alle 14.14 i bruciatori del vettore Ariane 5 hanno spinto in alto la navetta, dopo che i tecnici ESA hanno verificato che tutti i parametri tecnici e meteorologici erano favorevoli al lancio.
Il caso, il Tar di Trento ha sospeso l’abbattimento dell’orsa JJ4 (che ha ucciso il runner Andrea Papi)Roma, 14 apr. (askanews) – Il TAR di Trento ha sospeso l’abbattimento dell’orsa JJ4, l’animale ritenuto responsabile dell’uccisione del runner Andrea Papi nei boschi di Caldes. Lo fa sapere la Lega AntiVivisezione (LAV) sui suoi canali social. “Vittoria! Accolte le motivazioni del nostro ricorso. Battuta d’arresto all’arroganza del Presidente Maurizio Fugatti. Gli orsi e i cittadini trentini hanno diritto a vivere in pace”, scrive la LAV.
L’identificazione basata sull’analisi del Dna ha identificato JJ4, una femmina di 17 anni. Oltre alla femmina JJ4, per cui il Tar ha sospeso l’abbattimento, in Trentino ci sono altri due orsi considerati problematici: i maschi, MJ5 e M62. Il Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali (PACOBACE) – che contiene una tabella di riferimento con i comportamenti problematici degli orsi, ordinati secondo un indice di pericolosità e con le possibili azioni – chiarisce che “per definire un orso ‘problematico’ è importante conoscere la storia del soggetto e tener conto dei suoi eventuali precedenti comportamenti anomali; il grado di problematicità aumenta quando ci sia una ripetizione di comportamenti potenzialmente pericolosi da parte dello stesso individuo. La valutazione dei comportamenti va condotta caso per caso, tenendo conto non solo della chiave interpretativa circa il grado di problematicità’ fornita dalla tabella”. Come ricorda l’ISPRA, JJ4 è l’orsa nata nel 2006 e risultata, dalle analisi genetiche condotte, la responsabile dell’attacco mortale sul Monte Peller dello scorso 5 aprile. Già in passato, tra il 2020 e il 2022, era stata responsabile di tre eventi, non mortali. La provincia di Trento ha emanato in data 8 aprile 2023 un’ordinanza per l’intervento di rimozione dell’orso, con espresso richiamo alle competenze in materia di incolumità e sicurezza pubblica, che ISPRA ha ritenuto coerente con le indicazioni del PACOBACE.
Per ciò che riguarda MJ5, questo esemplare si è reso responsabile di un attacco lo scorso 5 marzo a un cittadino di Rabbi, Comune in provincia di Trento. ISPRA ha espresso parere in data 11 aprile 2023 ritenendo che la misura della rimozione proposta dalla provincia di Trento fosse coerente con il PACOBACE. M62 è invece un maschio di orso nato nel 2018: dal maggio 2021 all’aprile 2022 l’esemplare ha mostrato comportamenti particolarmente confidenti per i quali sono risultati adottabili le misure previste dal PACOBACE, anche energiche. All’ISPRA è pervenuta ieri, 13 aprile, la richiesta di valutazione da parte della Provincia di Trento: l’Istituto sta quindi conducendo un’attenta analisi tecnico-scientifica, tenendo conto di quanto previsto dal PACOBACE. Le associazioni animaliste avevano chiesto di non procedere agli abbattimenti, bensì di intraprendere un percorso ragionato per garantire a tutti la sicurezza. “Alla famiglia di Andrea Papi va tutta la nostra solidarietà, che non può lenire un dolore immenso. Ma diciamo no a vendette e rappresaglie contro gli animali, no ad abbattimenti e deportazioni degli orsi decise sull’ondata emotiva di una terribile tragedia e nel clima surriscaldato della campagna elettorale per le provinciali”, così la Federazione italiana associazioni diritti animali e ambiente, che raggruppa – oltre alle fondatrici Enpa, Lav, Leidaa, Lndc e Oipa – circa ottanta organizzazioni italiane di protezione animale aveva espresso la sua posizione, chiedendo al ministro dell’Ambiente di partecipare al “tavolo di confronto tecnico” istituito l’11 aprile con Ispra e Provincia di Trento, per valutare come “proseguire l’originario progetto di reintroduzione dell’orso nell’arco Alpino, intervenendo sulle criticità che nel tempo si sono verificate”.
“La caccia grossa agli orsi avviata in Trentino dal presidente Fugatti – sottolinea la Federazione – sa di vendetta e rappresaglia, concetti inapplicabili agli animali, perché mette sullo stesso piano, condannandoli tutti a morte, l’orsa JJ4 che ha ucciso Papi (e nel 2020 ha difeso i suoi cuccioli in un ‘incontro ravvicinato’ con padre e figlio sul monte Peller: forse una situazione simile ha provocato la morte dello sfortunato runner) e individui che hanno dato problemi di minore gravità. Ci chiediamo, inoltre, di quanto aumenterà la sicurezza dopo l’eliminazione fisica degli orsi condannati. E’ assurdo pensare di risolvere il problema della convivenza con gli orsi ammazzando gli animali, peraltro protetti dalla legge e da accordi internazionali. E se anche si volesse trasferirne una cinquantina, operazione a dir poco impegnativa, dove trasferirli? Troppo comodo scaricare sui plantigradi due decenni di errori e di inadempienze della Provincia di Trento: sono stati spesi milioni per reintrodurre l’orso e poi per gestirne la presenza negli anni e ora si vuol fare marcia indietro prospettando soluzioni ancora più costose. Occorre invece voltar pagina, sottrarre la gestione degli orsi alla politica per riconsegnarla agli esperti, ispirarsi all’esperienza positiva del parco d’Abruzzo e di altri territori all’estero”. Le associazioni hanno ricordato che sono mancate campagne informative per popolazione e per turisti, cartellonistica, limitazioni dell’accesso ai boschi dov’è maggiore la probabilità di incontrare gli orsi, corridoi faunistici per favorirne la dispersione su un territorio più ampio, e “nel 2018 la Provincia ha rifiutato un piano del ministero dell’Ambiente, finanziato con fondi statali, per il radiocollaraggio e il monitoraggio degli orsi in tempo quasi-reale. Come dire che l’unico orso accettabile è quello morto”.
L’indice di trasmissibilità è in lieve calo, stabile l’incidenza dei contagi di Covid-19Roma, 14 apr. (askanews) – Nel periodo 22 marzo – 4 aprile 2023, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,97 (range 0,90-1,03), in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente (era a 1,00) e al di sotto della soglia epidemica. Lo fa sapere il monitoraggio della Cabina di Regia di Ministero della Salute e Istituto superiore di Sanità.
Anche l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è in lieve diminuzione e sotto la soglia epidemica: Rt=0,91 (0,86-0,97) al 04/04/2023 vs Rt=0,97 (0,92-1,02) al 28/03/2023. Sostanzialmente stabile l’incidenza settimanale dei contagi a livello nazionale: 37 ogni 100.000 abitanti (07/04/2023 -13/04/2023) vs 34 ogni 100.000 abitanti (31/03/2023 – 06/04/2023). Il tasso di occupazione in terapia intensiva per il coronavirus è sostanzialmente stabile allo 0,8% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 13 aprile) vs lo 0,9% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 06 aprile); il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale leggermente al 4,2% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 13 aprile) vs il 3,8% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 6 aprile). Una Regione risulta non valutabile, e di conseguenza equiparata a rischio alto, ai sensi del DM del 30 aprile 2020; 4 Regioni/province autonome sono a rischio alto a causa di molteplici allerte di resilienza; 11 sono a rischio moderato, di cui 4 a causa di molteplici allerte di resilienza; 5 sono classificate a rischio basso. Diciannove Regioni/province autonome riportano almeno una allerta di resilienza. Otto Regioni/province autonome riportano molteplici allerte di resilienza.
Valanga in Val di Rhemes: trovati morti i tre allievi guide alpine dispersiRoma, 14 apr. (askanews) – In Valle d’Aosta sono stati ritrovati morti i tre dispersi travolti ieri da una valanga in Val di Rhemes, in zona Tsanteleina. Si tratta di tre allievi che seguivano un corso per guide alpine. Il distacco era avvenuto intorno alle ore 14 ed era rimasto coinvolto anche l’istruttore, portato in Pronto soccorso in condizioni non gravi.
Le ricerche dei dispersi erano ripartite stamattina, dopo uno stop forzato ieri sera per condizioni meteo avverse. I tre corpi senza vita saranno portati ad Aosta, dove avverranno le operazioni di riconoscimento affidate al Sagf.
Il Papa: in Italia è tornata la “povertà di salute”, ci sono persone che non riescono a curarsiCittà del Vaticano, 13 apr. (askanews) – “Il ritorno della ‘povertà di salute’ sta assumendo in Italia proporzioni importanti, soprattutto nelle Regioni segnate da situazioni socio-economiche più difficili. Ci sono persone che per scarsità di mezzi non riescono a curarsi, per le quali anche il pagamento di un ticket è un problema; e ci sono persone che hanno difficoltà di accesso ai servizi sanitari a causa di lunghissime liste d’attesa, anche per visite urgenti e necessarie”. A denunciarlo è stato stamane Papa Francesco ricevendo in Udienza i Membri dell’Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari (ARIS).
“Il bisogno di cure intermedie poi è sempre più elevato, vista la crescente tendenza degli ospedali a dimettere i malati in tempi brevi, privilegiando la cura delle fasi più acute della malattia rispetto a quella delle patologie croniche: di conseguenza – ha aggiunto Francesco – queste, soprattutto per gli anziani, stanno diventando un problema serio anche dal punto di vista economico, con il rischio di favorire percorsi poco rispettosi della dignità stessa delle persone”. Papa Francesco, nel corso del suo discorso, ha poi detto che “nel settore della sanità, la cultura dello scarto può mostrare più che altrove, a volte in modo evidente, le sue dolorose conseguenze. Quando infatti la persona malata non è messa al centro e considerata nella sua dignità, – ha concluso – si ingenerano atteggiamenti che possono portare addirittura a speculare sulle disgrazie altrui, e questo deve renderci vigilanti”.
Arrestata Laura Bonafede, la maestra amica di Messina DenaroPalermo, 13 apr. (askanews) – I carabinieri del Ros hanno eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di Laura Bonafede, l’insegnante finita nell’inchiesta sui fiancheggiatori di Mattero Messina Denaro. Il provvedimento su richiesta della Dda diretta da Maurizio de Lucia è stata firmata dal gip di Palermo. L’insegnante è indagata per favoreggiamento personale e procurata inosservanza di pena, reati aggravati per avere agevolato cosa nostra. Bonafede aveva anche incontrato Matteo Messina Denaro all’interno di un supermercato mentre faceva la spesa. Laura Bonafede, 56 anni, maestra di scuola elementare, è figlia del defunto capomafia di Campobello e moglie di un ergastolano, considerati dagli investigatori entrambi fedelissimi del superlatitante.
Il Garante per la privacy: ChatGpT si metta in regola entro il 30 aprileRoma, 12 apr. (askanews) – OpenAI avrà tempo fino al 30 aprile per adempiere alle prescrizioni imposte dal Garante per la protezione dei dati personali riguardo a informativa, diritti degli interessati, utenti e non utenti, base giuridica del trattamento dei dati personali per l’addestramento degli algoritmi con i dati degli utenti: “Solo allora, venendo meno le ragioni di urgenza, l’Autorità sospenderà il provvedimento di limitazione provvisoria del trattamento dei dati degli utenti italiani preso nei confronti della società statunitense e ChatGPT potrà tornare accessibile dall’Italia”, precisa il Garante.
Sulla base del provvedimento odierno dell’Autorità, entro fine aprile la società dovrà dunque adottare una serie di misure concrete. INFORMATIVA – OpenAI dovrà predisporre e rendere disponibile sul proprio sito un’informativa trasparente, in cui siano illustrate modalità e logica alla base del trattamento dei dati necessari al funzionamento di ChatGPT nonché i diritti attribuiti agli utenti e agli interessati non utenti. L’informativa dovrà essere facilmente accessibile e collocata in una posizione che ne consenta la lettura prima di procedere all’eventuale registrazione al servizio.
Per gli utenti che si collegano dall’Italia, l’informativa dovrà essere presentata prima del completamento della registrazione e, sempre prima del completamento della registrazione dovrà essere loro richiesto di dichiarare di essere maggiorenni. Agli utenti già registrati, l’informativa dovrà essere presentata al momento del primo accesso successivo alla riattivazione del servizio e, nella stessa occasione, dovrà essere loro richiesto di superare un age gate che escluda, sulla base dell’età dichiarata, gli utenti minorenni. BASE GIURIDICA – Quanto alla base giuridica del trattamento dei dati personali degli utenti per l’addestramento degli algoritmi, il Garante privacy ha ordinato a OpenAI di eliminare ogni riferimento all’esecuzione di un contratto e di indicare, invece, in base al principio di accountability, il consenso o il legittimo interesse quale presupposto per utilizzare tali dati, fermo restando l’esercizio dei propri poteri di verifica e accertamento successivi a tale scelta.
ESERCIZIO DEI DIRITTI – Ulteriori prescrizioni riguardano la messa a disposizione di strumenti utili per permettere agli interessati, anche non utenti, di chiedere la rettifica dei dati personali che li riguardano generati in modo inesatto dal servizio o la cancellazione degli stessi, nel caso la rettifica non fosse tecnicamente possibile. OpenAI, inoltre, dovrà consentire agli interessati non utenti di esercitare, in modo semplice e accessibile, il diritto di opposizione rispetto al trattamento dei loro dati personali utilizzati per l’esercizio degli algoritmi e riconoscere analogo diritto agli utenti, qualora individui il legittimo interesse quale base giuridica del trattamento.
TUTELA DEI MINORI – Per quanto riguarda la verifica dell’età dei minori, oltre all’immediata implementazione di un sistema di richiesta dell’età ai fini della registrazione al servizio, l’Autorità ha ordinato a OpenAI di sottoporle entro il 31 maggio un piano di azione che preveda, al più tardi entro il 30 settembre 2023, l’implementazione di un sistema di age verification, in grado di escludere l’accesso agli utenti infratredicenni e ai minorenni per i quali manchi il consenso dei genitori. CAMPAGNA DI INFORMAZIONE – Di concerto col Garante, entro il 15 maggio, OpenAI dovrà infine promuovere una campagna di informazione su radio, televisione, giornali e web per informare le persone sull’uso dei loro dati personali ai fini dell’addestramento degli algoritmi. Il Garante della Privacy, conclude la nota, “proseguirà nell’accertamento delle violazioni della disciplina vigente eventualmente poste in essere dalla società e si riserva l’adozione di ogni ulteriore o diversa misura che si rendesse necessaria a conclusione della formale istruttoria tuttora in corso”.
Sono morti 441 migranti nel Mediterraneo nel primo trimestre 2023Roma, 12 apr. (askanews) – Sono 441 i migranti morti durante la traversata del Mediterraneo centrale nel primo trimestre del 2023, il dato più alto dal 2017, ma “i decessi documentati nei primi tre mesi dell’anno sono probabilmente una sottostima del numero reale di vite perse” lungo questa rotta. E’ quanto ha riferito oggi l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), precisando in una nota che sono in corso indagini “su diverse segnalazioni di naufragi invisibili” per cui “non è chiaro il destino di oltre 300 persone”.
Il crescente numero di decessi lungo la rotta marittima più pericolosa al mondo “arriva tra segnalazioni di ritardi nelle risposte di soccorso guidate dagli Stati e ostacoli alle operazioni di ricerca e soccorso delle navi delle ong nel Mediterraneo centrale”, si sottolinea nella nota. “Il perdurare della crisi umanitaria nel Mediterraneo centrale è intollerabile – ha denunciato nella nota il direttore generale dell’Oim, Antonio Vitorino – con più di 20.000 morti registrate su questa rotta dal 2014, temo che queste morti si siano normalizzate. Gli Stati devono rispondere. Ritardi e lacune nelle operazioni Sar guidate dagli Stati stanno costando vite umane”.
“Guidati dallo spirito di condivisione delle responsabilità e di solidarietà, chiediamo agli Stati di collaborare e di adoperarsi per ridurre la perdita di vite umane lungo le rotte migratorie”, ha aggiunto Vitorino. Nella nota si invitano quindi gli Stati anche a “sostenere gli sforzi delle ong per fornire assistenza salvavita e a porre fine alla criminalizzazione, al blocco e alla dissuasione di quanti forniscono tale assistenza”.
Infine, “l’Oim chiede anche un’ulteriore azione concertata per smantellare le reti criminali della tratta e di perseguire quanti traggono profitto dalla disperazione di migranti e rifugiati facilitando viaggi pericolosi”.