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Schifani: la situazione incendi in Sicilia è senza precedenti

Schifani: la situazione incendi in Sicilia è senza precedentiPalermo , 25 lug. (askanews) – Palermo, 25 lug. (askanews) – “La situazione è sicuramente delicata, senza precedenti, perché le altissime temperature, unite ai soliti incendiari delinquenti, hanno creato e stanno creando un danno immenso. Seguo momento per momento l’evoluzione della vicenda, così come ho fatto tutta la notte. Appena rientrato a Palermo mi occuperò anche della collocazione degli evacuati, perché questa notte molte famiglie sono state costrette ad andare via dalle proprie abitazioni. C’è, comunque, un coordinamento degli interventi che funziona”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, commentando, al suo arrivo all’aeroporto di Catania, stamattina, la situazione degli incendi in Sicilia.

“Naturalmente – ha proseguito – sono fatti imprevedibili e imprevisti, perché ormai l’ecosistema è cambiato: d’inverno assistiamo alle bombe d’acqua, adesso a questi fenomeni che sono veramente pericolosi per l’incolumità di tutti. Un fatto del genere, con temperature così elevate, non credo abbia precedenti, come dicono gli osservatori. Evidentemente è la conferma del cambiamento dell’ecosistema, sia invernale che estivo: ci dovremo adeguare e organizzare per l’inverno, con la pulizia straordinaria di tutti i fiumi, progetto che stiamo già attuando, mentre per l’estate dobbiamo verificare quali contromisure adottare”.

Istat-Aci: nel 2022 ci sono state 3.159 vittime per incidenti stradali

Istat-Aci: nel 2022 ci sono state 3.159 vittime per incidenti stradaliRoma, 25 lug. (askanews) – ‘Nel 2022 sono 3.159 i morti in incidenti stradali in Italia (+9,9% rispetto all’anno precedente), 223.475 i feriti (+9,2%) e 165.889 gli incidenti stradali (+9,2%), valori tutti in crescita rispetto al 2021 ma ancora in diminuzione nel confronto con il 2019 per incidenti e feriti (rispettivamente -3,7% e -7,4%). Il numero di vittime è invece pressoché stabile, di poco inferiore a quello registrato nel 2019 (-0,4%). I morti entro le 24 ore dagli incidenti sono 2.651, mentre si contano 508 deceduti dal secondo al trentesimo giorno dall’evento’. Così si spiega in un report di Istat ed Aci.

‘Le vittime aumentano per tutti gli utenti della strada rispetto al 2021, fatta eccezione per i ciclisti e per gli occupanti di autocarri. Si contano 1.375 vittime tra gli occupanti di autovetture (+15,4%), 781 tra i motociclisti (+12,4%), 70 tra i ciclomotoristi (+4,5%), 485 tra i pedoni (+3,2%). Tra gli occupanti di autocarri si registrano 166 deceduti (-1,8%), mentre per le biciclette e le biciclette elettriche le vittime sono 205, in diminuzione rispetto al 2021 quando erano 220 (-6,8%). Aumentano, invece gli infortunati tra gli utenti di monopattini elettrici. Con riferimento ai soli monopattini elettrici (conteggiati dal 2020), gli incidenti stradali che li vedono coinvolti passano da 2.101 del 2021 a 2.929 nel 2022, i feriti da 1.980 a 2.787, mentre i morti (entro 30 giorni) sono 16 (nel 2021 erano 9 più un pedone)’. Negli incidenti stradali – si spiega ancora – ‘le vittime e i feriti aumentano in tutti gli ambiti stradali rispetto al 2021, ma rimangono ancora al di sotto dei livelli pre-pandemia, ad esclusione delle vittime su strade urbane. Nel confronto con il 2021 sulle autostrade si registra, per gli incidenti, un aumento del 9,7% e del 19,9% per le vittime; sulle strade urbane +9,8% per gli incidenti e +5,5% per le vittime, sulle strade extraurbane +7,2% per i sinistri e +12,2% per i decessi’.

Anche nel complesso dell’Europa ‘il numero delle vittime riprende ad aumentare nel 2022 (+3,7% rispetto all’anno precedente), dopo la drastica riduzione dei due anni di pandemia (-9,1% sul 2019). Complessivamente, nel 2022 le vittime sono 20.669, contro 19.932 del 2021 e 22.761 del 2019. Ogni milione di abitanti si contano 46 morti per incidente stradale nella Ue27 e 54 nel nostro Paese, che passa dal 13° al 19° posto della graduatoria europea. Tra i comportamenti errati alla guida si confermano come più frequenti la distrazione, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata. I tre gruppi costituiscono complessivamente il 38,1% dei casi (82.857), valore stabile nel tempo’. ‘Rispetto al 2021 le vittime sono aumentate per tutti gli utenti della strada, fatta eccezione per gli occupanti di autocarri e per i ciclisti. Sono 1.375 le vittime tra gli occupanti di autovetture (+15,4%), 781 tra i motociclisti (+12,4%), 70 tra i ciclomotoristi (+4,5%), 485 tra i pedoni (+3,2%). Tra gli occupanti di autocarri si registrano 166 deceduti (-1,8%), per le biciclette e biciclette elettriche le vittime tra gli utenti sono 205, in diminuzione rispetto al 2021, quando erano 220 (-6,8%). Aumentano, invece i deceduti tra gli utenti di monopattini elettrici (16 casi nel 2022, contro 9 nel 2021)’. Lo si spiega in un report di Istat ed Aci. ‘La distribuzione per genere delle vittime mostra uno svantaggio nettamente maschile anche nel 2022, in particolare per i conducenti, per i quali la percentuale di uomini raggiunge il 90%, mentre per i passeggeri le proporzioni sono pari a 56% maschi e 44% femmine. Per i pedoni, infine, le quote sono pari a 67% per gli uomini e 33% per le donne. Nel complesso, gli utenti più vulnerabili rappresentano il 49,3% dei morti sulle strade (50,9% nel 2021 e 51,4% nel 2020)’.

‘Gli indici di mortalità e lesività per categoria di utente della strada evidenziano rischi più elevati per gli utenti vulnerabili rispetto a quelli di altre categorie. L’indice di mortalità per i pedoni , pari a 2,7 ogni 100 incidenti per investimento di pedone, è 4,4 volte superiore a quello degli occupanti di autovetture (0,6), mentre il valore dell’indice di mortalità riferito ai motociclisti è di 2,5 volte superiore (1,5 morti ogni 100 incidenti); è invece 1,9 volte più alto per i conducenti e passeggeri di biciclette, elettriche e non e di monopattini (1,1 morti ogni 100 incidenti)’. Istat ed Aci indicano che ‘con riferimento al decennio della sicurezza stradale 2021-2030, gli obiettivi fissati sono il dimezzamento del numero delle vittime e dei feriti gravi entro il 2030. Come più volte ribadito, il 2020 è stato un anno eccezionale, segnato dagli effetti della pandemia, e pertanto è stato scelto di non utilizzarlo per monitorare i progressi nella sicurezza stradale nel decennio in corso. L’anno di benchmark scelto convenzionalmente da tutti i Paesi Ue è il 2019; tale anno viene quindi utilizzato per analizzare, nel tempo, le variazioni in termini di mortalità e lesività’. E poi ‘le categorie che hanno registrato le diminuzioni meno consistenti in termini di mortalità, o in alcuni casi persino aumenti, sono state quelle dei motociclisti (-17,8% dal 2010 e +11,9 dal 2019), dei ciclisti (-17,4% dal 2010, -13,4% dal 2019) e dei pedoni (-21,7% dal 2010, -9,0% dal 2019). Ciclomotoristi e automobilisti hanno ottenuto i maggiori guadagni in termini di riduzione della mortalità negli ultimi 20 anni grazie a una molteplicità di fattori, tra i quali la sensibilizzazione a un corretto utilizzo del casco e dei dispositivi di sicurezza e i notevoli progressi della tecnologia per la costruzione di dispositivi di sicurezza dei veicoli. Resta da sottolineare che il numero di ciclomotori in circolazione è nettamente diminuito nel tempo’. Le vittime di incidenti stradali sono state 3.159 nel 2022: 2.579 uomini (81,6%) e 580 donne (18,4%). I conducenti deceduti ammontano a 2.245 (2.014 uomini e 231 donne), i passeggeri a 429 (240 uomini e 189 donne) e i pedoni a 485 (325 uomini e 160 donne). Il report di Istat ed Aci indica che guardando la distribuzione per età, le vittime risultano concentrate nelle classi 45-59 anni e 20-29 anni per gli uomini, tra i 75 e gli 84 anni e 20-24 anni per le donne. L’aumento più consistente rispetto al 2021 si registra però, nel complesso, per le classi di età tra i 55 e 69 anni, con un aumento più rilevante per la fascia 60-64 anni (+35,5%), ma anche per i giovanissimi di 15-19 anni (+21,2%) e 25-29enni (+10,4%).

‘Continua ad essere una nota particolarmente negativa la quota di bambini da 0 a 14 anni deceduti in incidente stradale (entro il 30esimo giorno): sono 39 nel 2022, dei quali 27 tra 5 e 14 anni, in aumento rispetto agli anni precedenti. Il valore, che non accenna a diminuire, risulta più alto persino di quello registrato nel 2019; i bambini 0-14 deceduti erano infatti 28 nel 2021, 37 nel 2020 e 35 nel 2019’. E ‘sebbene siano state messe in campo misure per contrastare il fenomeno, gli effetti positivi sperati non sono ancora tangibili e l’obiettivo di ‘zero vittime’ è ancora molto lontano. Il Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale (PNSS) 2030, oltre a prevedere interventi finalizzati al raggiungimento dell’obiettivo generale (dimezzamento del numero totale di morti e feriti gravi), individua azioni prioritarie per il miglioramento delle condizioni di sicurezza stradale di alcune categorie di utenti particolarmente a rischio, tra cui bambini e adolescenti tra 0 e 14 anni’. Istat ed Aci spiegano che ‘le raccomandazioni riguardano, in particolar modo, gli incentivi alla cultura della sicurezza stradale, con interventi di formazione ed educazione mirati ai bambini, la responsabilizzazione dei genitori per evitare incidenti stradali e per proteggere adeguatamente i minori con sistemi di ritenuta idonei e la riduzione del rischio di incidente e infortunio dei bambini a piedi e in bicicletta, specie nei percorsi casa-scuola-casa, attraverso interventi di gestione delle velocità ed enforcement’. ‘Quanto ai feriti negli incidenti stradali, sono in aumento per tutte le classi di età rispetto al 2021, con un picco tra i bambini e gli anziani oltre i 75 anni (Prospetto 3). Per far fronte concretamente al contenimento anche del numero dei feriti e non solo delle vittime, il nuovo Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale 2030 punta anche su miglioramenti nella progettazione di strade e veicoli, sul rafforzamento delle leggi e la loro applicazione, su un’assistenza tempestiva ed efficace ai feriti’.

Iss: sulle spiagge italiane 400 morti l’anno per annegamento e 800 ricoveri

Iss: sulle spiagge italiane 400 morti l’anno per annegamento e 800 ricoveriRoma, 25 lug. (askanews) – In Italia ogni anno – a fronte di circa 400 annegamenti (fatali) e di 800 ospedalizzazioni per annegamento – si contano circa 60.000 salvataggi (solo sulle spiagge), e più di 600.000 interventi di prevenzione da parte dei bagnini. La cifra è contenuta nel primo Rapporto dell’Osservatorio per lo sviluppo di una strategia nazionale di prevenzione degli annegamenti ed incidenti in acque di balneazione, istituito nel 2019 dal Ministero della Salute, a cura di Fulvio Ferrara, Enzo Funari e Dario Giorgio Pezzini, di prossima pubblicazione e di cui l’Istituto superiore di sanità anticipa alcuni contenuti in occasione della Giornata mondiale per la prevenzione dell’annegamento.

Il Rapporto – informa l’Iss – è incentrato sugli annegamenti lungo i litorali marittimi, ma riporta anche una prima analisi di questi incidenti nelle acque interne, esamina il ruolo del servizio di sorveglianza e salvataggio nelle spiagge italiane, e descrive la fisiopatologia dell’annegamento. Per “acque interne” si intende una grande varietà di corpi idrici: non solo fiumi e laghi, ma anche torrenti, canali, bacini artificiali, rogge, cave e stagni. Fra il 2016 e il 2021, in questi luoghi si sono registrati in media 78 decessi all’anno, un numero particolarmente alto, se si considera che vengono frequentati da un numero limitato di persone. In Italia, nei primi anni ’70, gli annegamenti erano quasi 1.400 all’anno, per andarsi poi a ridurre fino al valore di circa 400/anno alla fine degli anni ’90. Tra le cause che hanno prodotto questa riduzione degli annegamenti in Italia va annoverato senza dubbio l’apprendimento del nuoto, in genere nelle piscine, l’educazione alla sicurezza in acqua della popolazione, e, certamente, la crescente presenza dei bagnini e la loro maggiore professionalità.

Nel periodo considerato (2016 – 2021), ogni anno si sono registrati in media 26 annegamenti di persone che non sanno nuotare, con il 62% dei casi che ha interessato immigrati, e altrettanti per le correnti di ritorno; gli annegamenti improvvisi, ossia a causa di un malore, sono in media 58 per stagione balneare, circa 5 per attività sportive e poco meno per caduta in acqua. “I dati disponibili sugli annegamenti indicano la necessità di predisporre un Piano Nazionale per la Sicurezza delle Spiagge – spiegano gli autori -, come d’altra parte raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il Piano dovrebbe contenere, da un lato indicazioni per elaborare una regolamentazione normativa uniforme, specificando tra i vari aspetti gli ambiti di competenza istituzionale a livello nazionale e territoriale, e dall’altro delle misure di prevenzione di immediato approntamento come standard minimo necessario per le aree di balneazione su tutto il territorio nazionale”.

Alla stesura del Rapporto hanno partecipato: Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità, ISPRA, Corpo delle Capitanerie di Porto, Gruppo Nazionale per la Ricerca sull’Ambiente Costiero (GNRAC), Anci, Società Nazionale di Salvamento, Ospedale del Bambin Gesù.

Musumeci: oggi è la giornata più complicata degli ultimi 10 anni

Musumeci: oggi è la giornata più complicata degli ultimi 10 anniRoma, 25 lug. (askanews) – “Stiamo vivendo in Italia una delle giornate più complicate degli ultimi decenni: nubifragi, tornadi, grandine-gigante al Nord; caldo torrido e incendi devastanti nel Centro-Sud. Mentre piangiamo le tre vittime di queste ventiquattr’ore, sento di dovere ringraziare i Vigili del fuoco, i dirigenti e volontari di Protezione civile, le Forze dell’ordine, gli operai forestali e tutti coloro che sono in queste ore mobilitati nelle trincee più difficili”. Lo scrive su Facebook il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci. “Lo sconvolgimento climatico che ha colpito la nostra Nazione impone a tutti noi, a qualsiasi livello, un cambio di passo, senza alibi per alcuno. Ma oggi occupiamoci di contenere i danni. E sono tanti!”.

Uno studio sostiene che le ondate di calore sono impossibili senza il cambiamento climatico

Uno studio sostiene che le ondate di calore sono impossibili senza il cambiamento climaticoRoma, 25 lug. (askanews) – Le ondate di calore di luglio in Europa e Nord America sarebbero state pressoché impossibili senza il cambiamento climatico. É quanto sostiene uno studio della collaborazione accademica World Weather Attribution (Wwa) – che studia l’attribuzione degli eventi estremi, calcola cioè la probabilità che il verificarsi, l’intensità e la durata dell’evento siano dovuti al cambiamento climatico – citato dal Wwf.

Tali eventi non sono più insoliti a causa del riscaldamento globale provocato dall’uso di combustibili fossili, dalla deforestazione e da altre attività umane. Lo studio – riporta il Wwf – ha anche evidenziato che il cambiamento climatico ha reso l’ondata di calore in Cina almeno 50 volte più probabile. Secondo gli scienziali, le emissioni di gas serra hanno anche fatto sì che le ondate di calore fossero più calde di quanto sarebbero state altrimenti: l’ondata di calore europea è stata più calda di 2,5°C, quella nordamericana di 2°C e quella cinese di 1°C a causa del cambiamento climatico. Sebbene i ricercatori rilevino che lo sviluppo di El Niño, un fenomeno climatico naturale, abbia probabilmente contribuito con calore aggiuntivo alle ondate di calore in alcune regioni, l’aumento delle temperature globali dovuto alla combustione di combustibili fossili è la ragione principale per cui le ondate di calore sono così gravi.

Secondo il Wwf l’analisi dovrebbe porre fine al triste e inutile dibattito (non scientifico) fomentato da coloro, soprattutto lobbisti, che in questi giorni hanno posto in dubbio la stessa gravità degli eventi in corso. Si conferma invece che è interesse precipuo del nostro Paese che l’azione climatica sia accelerata. É infatti noto da anni – evieenzia l’associazione – che il Mediterraneo costituisce un hot spot climatico, esposto a eventi climatici sempre più estremi e ripetuti in presenza di un aumento globale delle temperature medie: gli scienziati prevedono che in futuro ondate di calore come quelle di quest’anno diventeranno ancora più frequenti e potrebbero verificarsi ogni 2-5 anni. Per il Wwf il Governo e il Parlamento devono assumere la crisi climatica come una priorità e dedicarsi ad accelerare l’abbattimento delle emissioni climalteranti e a perseguire il contenimento del riscaldamento globale entro 1,5°C. “I prossimi banchi di prova saranno il PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia Clima) e il varo del Piano di Adattamento – ha sottolineato Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del Wwf Italia – Nel caso del PNIEC, bisogna mostrare molto più coraggio e cambiare strada davvero, andando verso l’uscita rapida da tutti i combustibili fossili e il 100% energia rinnovabile, abbiamo dimostrato che nel settore elettrico è possibile farlo entro dieci anni. Per il Piano di Adattamento, servono scelte precise e risorse: dobbiamo preparare il sistema a gestire le conseguenze su persone ed ecosistemi in ogni ambito. Le città devono avere una pianificazione volta a prevenire il caldo e le isole di calore, per esempio: è proprio un cambiamento di mentalità e di approccio. Il Wwf, insieme a Greenpeace, Legambiente, Kyoto Club e Transport&Environment, chiede anche l’approvazione di una Legge sul Clima che renda strutturale e sistemica la lotta alla crisi climatica, ne assicuri la governance, fissi l’obiettivo della neutralità climatica prima della metà del secolo e gli obiettivi intermedi, stabilisca un budget di carbonio anche per i singoli settori produttivi e istituisca un Consiglio Scientifico per il Clima.

Sala: a Milano venti a oltre 100km all’ora, non sappiamo i tempi per la ripresa

Sala: a Milano venti a oltre 100km all’ora, non sappiamo i tempi per la ripresaMilano, 25 lug. (askanews) – Venti a 100 chilometri all’ora, strade sbarrate da alberi caduti, circolazione di filobus e tram interrotta, tetti delle scuole scoperchiati, il Castello sforzesco chiuso. È il bilancio della “notte insonne” di Milano sferzata da un violento nubifragio, nelle parole del sindaco Giuseppe Sala che in un video sui suoi canali social traccia il quadro.

“Il vento in città ha superato i 100 km all’ora. Dalle 4 con i tecnici del Comune sono personalmente al lavoro per coordinare il lavoro, allo scopo di limitare i danni- racconta il primo cittadino milanese – Da subito vigili del fuoco, protezione civile e agenti sono intervenuti per far fronte alle centinaia di richieste di aiuto”. “Se le metropolitane e il servizio degli autobus funzionano regolarmente è estremamente problematica la gestione dei filobus e tram a causa di tre motivi – spiega Sala – il primo è che abbiamo due depositi senza corrente e i mezzi non possono uscire, il secondo è che in alcuni casi abbiamo alberi sui tracciati e infine abbiamo situazioni, anche sulla 90-91 di linee aeree da ripristinare”, inoltre ci sono “alcune strade sono ancora interrotte e si sta lavorando per liberarle dagli alberi caduti: consiglio di informarsi prima di mettersi in movimento”. Ma non è solo un problema di mobilità quello che sta paralizzando stamattina Milano: “Stiamo valutando i nostri luoghi di gestione comunale: ci sono scuole con tetti scoperchiati e il Castello al momento è chiuso per problemi di sicurezza perché ci sono tegole cadute dalle merlate” aggiunge il sindaco. “Al momento non sappiamo con esattezza quanto ci vorrà per ripristinare la situazione anche perché non dobbiamo preoccuparci solo degli alberi caduti ma anche di verificare la situazione di quelli potenzialmente pericolanti – afferma – La situazione non è semplice ma il personale sta lavorando da stanotte”. Il sindaco chiude il suo videomessaggio con un riflessione più generale: “Ho visto passare nella mia vita 65 estati, non mi ricordo delle primissime ma le altre sì e quello che sto vedendo ora non è normale. Non possiamo più negarlo: il cambiamento climatico sta modificando la nostra vita, non possiamo semplicemente far finta di niente e soprattutto non possiamo non fare nulla. Anche Milano deve fare la sua parte e la farà”.

E’ emergenza a Palermo, gli incendi interessano le colline e la zona dell’aeroporto

E’ emergenza a Palermo, gli incendi interessano le colline e la zona dell’aeroportoPalermo, 25 lug. (askanews) – Emergenza a Palermo per gli incendi che dalla scorsa notte interessano ancora le colline attorno al capoluogo. I roghi riguardano in particolare la montagna di Capo Gallo, il promontorio che sovrasta la località balneare di Mondello, e la collina di Bellolampo, dove sta bruciando una delle vasche della discarica comunale con esalazioni venefiche. Incendi anche nella zona dell’aeroporto Falcone Borsellino che è stato chiuso sino alle 11 per precauzione. Al momento 8 voli sono stati cancellati. Altri vasti incendi stanno interessando anche la provincia a Terrasini, Cinisi, Monreale, Piana degli Albanesi e San Cipirello. Una donna di 88 anni, Rita Gaetana Pillitteri, in precarie condizioni di salute è morta nel Palermitano, a San Martino delle Scale, perché i sanitari del 118, a causa degli incendi, non sono riusciti ad arrivare a prestarle soccorso. Il paese alle porte di Palermo è invaso dalle fiamme da ieri mattina.

Maltempo, a Milano violento nubifragio nella notte

Maltempo, a Milano violento nubifragio nella notteMilano, 25 lug. (askanews) – Molti milanesi sono stati svegliati nella notte di soprassalto da un violentissimo temporale, con venti a velocità impressionante, alberi sradicati, grandine, boati e fulmini. Tetti scoperchiati e strade allagate. “Mai visto un temporale simile, tutti svegli alle 4 a guardare fuori dalla finestra” scrive un utente sui social. “Si è avuto paura forte. Del presente, del futuro” dice un altro. “Io una cosa così non l’ho mai vista” aggiunge un terzo. Centinaia le chiamate ai Vigili del Fuoco. Il maltempo ha caratterizzato anche la giornata di ieri, e anche nelle zone limitrofe. Una donna è morta a Lissone, in Brianza, schiacciata da un albero.

Un nubifragio colpisce Milano (e la provincia) provocando danni e disagi

Un nubifragio colpisce Milano (e la provincia) provocando danni e disagiMilano, 24 lug. (askanews) – Interruzioni e blocchi del servizio di trasporto pubblico in Lombardia e a Milano per il maltempo che oggi ha colpito il capoluogo lombardo, in particolare con un nubifragio che si è verificato oggi poco dopo le 14.

La caduta di alberi in diverse strade ha danneggiato alcuni tratti della rete elettrica di alimentazione dei mezzi Atm e causato la chiusura di alcune vie di comunicazioni. Maggiori tempi di percorrenza e attese più lunghe del solito alle fermate delle linee 2, 4, 7, 31, 35, 40, 41 e 82. L’Atm comunica sul proprio sito gli aggiornamenti della situazione. Al momento sono le modifiche dei percorsi: Tram 1 e 12. Sostituiti da bus tra Espinasse/Palizzi e Roserio Tram 14. Sostituito da bus tra Cantore-Lorenteggio Bus 42. Non fa servizio tra Suzzani/Ponale e quartiere Bicocca Bus 68. Verso Bonola devia da piazza Stuparich a Lampugnano Bus 729. Nelle due direzioni devia tra via Marconi/Togliatti e via Marconi/Tiziano Bus 49. Verso Lotto devia e salta le fermate da S. Siro Stadio a via Morgantini/via Civitali In provincia di Milano, i danni da maltempo stanno causando forti ritardi alla circolazione ferroviaria nelle stazioni di Cadorna, Garibaldi. Trenord comunica che le stazioni di Monza e Gallarate sono chiuse. Ritardi e variazioni per i treni delle linee S7, S8, S11, Regionali per Sondrio e Bergamo e sulla rete Ferrovienord S1, S2, S3, S4, Regionali per Como Nord, Varese Nord, Novara e Erba/Asso.

Guida sicura, firmato protocollo per iniziative sensibilizzazione

Guida sicura, firmato protocollo per iniziative sensibilizzazioneMilano, 24 lug. (askanews) – La Polizia di Stato, l’Università Luiss Guido Carli, Assosharing e ACI – Automobile Club d’Italia hanno firmato, oggi, presso il Campus Luiss di Viale Pola, un Protocollo d’Intesa per sviluppare iniziative di sensibilizzazione dedicate alla diffusione della cultura della guida sicura.

A prendere parte alla cerimonia sono stati il Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Vittorio Pisani, il Direttore Generale dell’Università Luiss Guido Carli Giovanni Lo Storto, il Presidente di ACI Angelo Sticchi Damiani ed il Presidente di Assosharing Matteo Tanzilli. Il Protocollo prevede l’organizzazione di interventi di sensibilizzazione dedicati a tutta la comunità Luiss: studenti, docenti, staff e collaboratori. Saranno poi realizzati percorsi formativi ed informativi sui temi della sicurezza stradale destinati agli studenti.

Le prime attività previste dal protocollo vedranno, durante la Freshers’ Week, che si terrà dal 4 all’8 settembre 2023, le studentesse e gli studenti dell’Ateneo e delle scuole superiori che frequentano l’ultima settimana della Luiss Summer School, cimentarsi in azioni pratiche e lezioni interattive sui temi della sicurezza stradale. A partire dal prossimo anno accademico la Polizia Stradale realizzerà interventi formativi, tenuti da personale qualificato, dedicati alla prevenzione dell’incidentalità stradale, anche attraverso l’utilizzo del Pullman Azzurro della Polizia di Stato, l’aula multimediale itinerante a bordo della quale sarà possibile utilizzare simulatori, visori ed equipaggiamenti speciali che riprodurranno l’effetto della guida in stato di ebbrezza per sensibilizzare i conducenti sui rischi derivanti dall’adozione di comportamenti scorretti alla guida.

Le attività proposte da ACI, invece, si focalizzeranno sulla costruzione, promozione e diffusione della cultura della mobilità responsabile e sostenibile, mentre le aziende associate ad Assosharing saranno coinvolte in test-drive e dimostrazioni teoriche e pratiche per sviluppare un approccio di guida sicura, anche al volante di vetture condivise. “Troppo spesso, giovani vite vengono spezzate sulle strade a causa di comportamenti di guida imprudenti e irresponsabili. In occasione dell’avvio del nuovo anno accademico, abbiamo quindi pensato di realizzare un protocollo di intesa, coinvolgendo tutti gli attori del sistema della sicurezza stradale, per sensibilizzare l’intera comunità Luiss. Sono sempre più necessarie consapevolezza e attenzione sui comportamenti da seguire e quelli da evitare quando si è alla guida”, ha dichiarato il Direttore Generale dell’Ateneo Giovanni Lo Storto.

(segue)