Fiaso: con l’emergenza caldo aumentati del 30% gli accessi ai pronto soccorso degli ospedaliRoma, 24 lug. (askanews) – Gli ospedali stanno potenziando la risposta all’emergenza caldo per far fronte all’aumento del numero di pazienti che cercano assistenza presso i pronto soccorso.
“Stiamo registrando un aumento medio di accessi del 30% e le aziende sanitarie e ospedaliere stanno modulando la capacità di accoglienza, con posti letto aggiuntivi nelle medicine interne o ambulatori dedicati ai codici minori per alleggerire il carico di accessi nei pronto soccorso”, spiega Giovanni Migliore, presidente della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere-Fiaso. L’attuale situazione climatica, caratterizzata da temperature elevate e ondate di calore prolungate, ha posto notevoli sfide al sistema sanitario, ma grazie alla collaborazione delle aziende sanitarie e ospedaliere, – dichiara Fiaso – si sta rispondendo con tempestività ed efficienza all’aumento della domanda di cure mediche.
“Non deve mancare in questo momento il supporto dei medici di medicina generale e dei servizi territoriali o nei pronto soccorso la situazione diventerà critica”, aggiunge Migliore. È bene ricordare ai cittadini di adottare precauzioni adeguate per proteggersi dalle alte temperature e utilizzare i Pronto Soccorso solo in caso di effettiva necessità. Le aziende sanitarie hanno promosso campagne di sensibilizzazione, attivato numeri verdi e servizi di assistenza domiciliare, incoraggiando la popolazione a prendere misure preventive per evitare i problemi di salute legati alle alte temperature.
E’ morta Gloria, è il secondo caso di suicidio assistito in ItaliaMilano, 24 lug. (askanews) – La signora ‘Gloria’, paziente oncologica veneta di 78 anni, è morta il 23 luglio alle 10.25: è la seconda persona in Italia ad aver scelto di porre fine alle proprie sofferenze tramite l’aiuto alla morte volontaria, reso legale a determinate condizioni dalla sentenza della Corte costituzionale 242/2019 sul caso Cappato-Antoniani. ‘Gloria’ è la prima persona nel nostro Paese ad aver ottenuto la consegna del farmaco e di quanto necessario da parte dell’azienda sanitaria.
‘Gloria’ è morta nella sua abitazione dopo essersi auto somministrata il farmaco letale attraverso la strumentazione fornita dall’azienda sanitaria locale. La procedura di suicidio medicalmente assistito è avvenuta sotto il controllo medico del dottor Mario Riccio, consigliere Generale dell’Associazione Luca Coscioni, che nel 2006 aveva assistito Piergiorgio Welby ed era stato il medico di fiducia di Federico Carboni, il primo italiano un anno fa ad aver chiesto e ottenuto nelle Marche il 16 giugno 2022 l’accesso alla tecnica. ‘In questo momento il nostro pensiero va alla famiglia di ‘Gloria’, al marito, vicino a lei fino all’ultimo istante – hanno dichiarato Filomena Gallo e Marco Cappato, segretaria Nazionale e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni – Anche se ‘Gloria’ ha dovuto attendere alcuni mesi, ha scelto di procedere in Italia per avere accanto la sua amata famiglia e sentirsi libera nel suo paese. Ringraziamo il dottor Mario Riccio, che ha seguito la vicenda fin dall’inizio e che dopo l’impossibilità da parte dell’azienda sanitaria di fornire anche assistenza medica ha aiutato ‘Gloria’ in questa fase finale, nel rispetto della sentenza 242/19 della Corte costituzionale. Le è stata risparmiata una fine che non avrebbe voluto, grazie alle regole stabilite dalla Consulta e grazie alla correttezza e all’umanità del sistema sanitario veneto e delle istituzioni regionali presiedute da Luca Zaia. E grazie anche a Fabiano Antoniani, Davide Trentini e alle nostre azioni di disobbedienza civile che hanno portato i tribunali a intervenire e la Corte Costituzionale a emanare la sentenza che oggi ha permesso che fosse rispettata la scelta di ‘Gloria’.
‘Gloria’ è la seconda cittadina residente in Veneto, dopo Stefano Gheller, affetto da distrofia muscolare, ad aver ottenuto la verifica delle condizioni per poter accedere al suicidio assistito e il relativo parere favorevole da parte dell’azienda sanitaria e del comitato etico. Mentre in Italia, per quanto se ne abbia notizia, è la quarta volta che accade. Intanto il Veneto è la prima Regione d’Italia ad aver raggiunto, e poi depositato, la soglia delle firme necessaria per poter portare la proposta di legge regionale sul suicidio assitito in Consiglio regionale. Sono oltre 7.000 i cittadini veneti che hanno sottoscritto il testo di ‘Liberi Subito’, la proposta di legge regionale elaborata dall’Associazione Luca Coscioni per regolamentare l’aiuto medico alla morte volontaria su cui si stanno raccogliendo le firme anche in Piemonte, Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia. Analoga proposta verrà depositata in Basilicata e Lazio attraverso l’iniziativa dei Comuni ed è già stata depositata da consiglieri regionali in Sardegna, Puglia e Marche. Qui lo scenario nazionale completo. Il via libera definitivo da parte dell’azienda sanitaria regionale e dal Comitato Etico alla verifica delle condizioni per poter accedere al suicidio medicalmente assistito di ‘Gloria’ era arrivato il 30 marzo scorso. Il 19 maggio la signora aveva ricevuto conferma sul farmaco e sulle modalità per la morte volontaria. Dopo circa 6 mesi dall’avvio dell’iter si era conclusa la procedura di verifica delle condizioni e delle modalità per poter accedere alla tecnica. ‘Gloria’ aveva prima chiesto a Marco Cappato informazioni per andare in Svizzera e poi, una volta appreso che avrebbe potuto procedere in Italia, ha scelto di chiedere la verifica delle condizioni e di procedere con i suoi cari vicini a casa sua. Ha così preso contatti con Filomena Gallo, avvocata e segretaria dell’associazione Luca Coscioni, che l’ha seguita anche nella fase di richieste e verifica insieme al team legale dell’Associazione Luca Coscioni. Aveva poi iniziato la procedura, nel novembre 2022, con una richiesta all’azienda sanitaria competente di effettuare tutte le verifiche per accedere all’aiuto alla morte volontaria.
L’azienda sanitaria, tramite i propri medici, aveva dunque attivato le verifiche necessarie e aveva riscontrato che possedeva tutti i requisiti previsti dalla sentenza 242/19 della Consulta. Accertando che quindi avesse autonomamente e consapevolmente deciso di procedere con l’aiuto alla morte assistita; che fosse affetta da patologia irreversibile; che tale patologia producesse sofferenze che lei stessa reputava intollerabili; che i trattamenti con ‘farmaci antitumorali mirati’ costituissero sostegno vitale. A fine marzo 2023, l’azienda sanitaria aveva comunicato alla signora che, a seguito della relazione multidisciplinare prodotta dai medici dell’azienda sanitaria, anche il Comitato etico aveva rilevato la sussistenza dei requisiti previsti. Nell’aprile 2023, a seguito di una serie di interlocuzioni con i legali della donna, l’azienda sanitaria ha poi comunicato la tipologia di farmaco idoneo per poter procedere e le modalità di assunzione per poter procedere. Successivamente, dopo la richiesta di chiarimenti sulla fornitura del farmaco e della strumentazione, l’azienda aveva comunicato che avrebbe fornito la strumentazione necessaria all’autosomministrazione del farmaco letale.
Federico Carboni, un anno fa, è stato il primo italiano ad aver avuto accesso al suicidio medicalmente assisito in Italia, ma non volendo attendere altro tempo per chiedere anche l’assistenza dal Servizio Sanitario nazionale nella fase finale, aveva dovuto farsi carico dei costi del farmaco e del macchinario, acquistato poi grazie a una raccolta fondi aperta dall’Associazione Luca Coscioni. Il 12 luglio, ‘Gloria’ aveva fatto un appello alle istituzioni, al Presidente della regione Veneto affinché il rinnovo delle verifiche sulla sussistenza dei requisiti, prima della consegna del farmaco e di quanto è necessario, fossero effettuate quanto prima visto il peggioramento delle sue condizioni. I medici dopo 5 giorni hanno verificato che la signora avesse ancora piena capacità di autodeterminarsi e autosomministrarsi il farmaco nonostante l’avanzare della malattia. Oltre Federico Carboni e ‘Gloria’ – anche altri due italiani, Stefano Gheller e ‘Antonio’ hanno ottenuto il via libera dal Comitato Etico della regione di appartenenza (ultimo step prima del ‘semaforo verde’) e sono dunque ora liberi di scegliere il momento più opportuno per confermare le proprie volontà o eventualmente modificare le proprie intenzioni iniziali. Numerosi invece sono i connazionali ancora costretti a emigrare in Svizzera. Tra quelli assistiti da Marco Cappato e i ‘disobbedienti civili’ iscritti a Soccorso Civile, figurano le storie degli italiani che non erano dipendenti da trattamenti classici intesi di sostegno vitali riconducibili ad una interpretazione restrittiva dell sentenza della Consulta (come Elena, Romano, Massimiliano e Paola). All’attenzione della magistratura la verifica dei fatti esposti per l’aiuto fornito a Elena, Romano, Massimiliano e Paola, da Marco Cappato, Chiara Lalli, Felicetta Maltese e Virginia Fiume, assistiti dall’Avvocata Filomena Gallo e dal collegio legale dell’associazione Luca Coscioni stabiliranno, come vogliono dimostrare i difensori, se la loro condizione era descrivibile come ‘dipendente da trattamenti di sostegno vitale. Altri vorrebbero accedere alla morte volontaria assistita e sono in attesa della verifica delle condizioni, ma son finiti intrappolati nelle sabbie mobili delle lungaggini burocratiche e vittime del reato di ‘tortura’ da parte dello Stato (attualmente è nota la vicenda di Laura Santi in Umbria, ‘Anna’ in Friuli Venezia Giulia) e costretti a un interminabile percorso nei tribunali contemporaneo e direttamente proporzionale a un peggioramento delle condizioni di salute. Infine vi sono casi come Fabio Ridolfi e Giampaolo costretti a rinunciare al lungo e faticoso percorso scegliendo loro malgrado il ricorso alla sospensione delle terapie e una lenta morte sotto sedazione profonda con distacco dell’alimentazione e dell’idratazione, un epilogo che non avrebbero desiderato.
Domani allerta meteo gialla in 6 regioni del NordRoma, 23 lug. (askanews) – Il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso per domani un nuovo avviso di condizioni meteorologiche avverse in sei regioni del Nord: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Lo fa sapere lo stesso Dipartimento di Protezione Civile.
Un flusso instabile di origine atlantica – spiega una nota – tenderà nuovamente a interessare, dalla giornata di domani, le regioni settentrionali, a partire dai settori alpini occidentali, per poi estendersi a quelle orientali e alle aree pianeggianti, con temporali sparsi ma di forte intensità. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte (alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati) ha emesso un nuovo avviso di condizioni meteorologiche avverse. L’avviso prevede dal mattino di domani, lunedì 24 luglio, precipitazioni sparse a prevalente carattere temporalesco, localmente intense e persistenti, su Valle d’Aosta, Piemonte e Lombardia, in estensione, dal pomeriggio, a Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, grandinate e forti raffiche di vento.
Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani, lunedì 24 luglio, allerta gialla meteo-idro in Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e Veneto, oltre che su parte di Lombardia e Piemonte.
Zaki è in Italia. “E’ il giorno più importante della mia vita”Milano, 23 lug. (askanews) – Dopo oltre tre anni di attesa, Patrick Zaki è arrivato in Italia. L’aereo dell’EgyptAir con a bordo lo studente egiziano è atterrato all’aeroporto di Malpensa alle 16.50. “Sono contento di essere in Italia, è il giorno più importante della mia vita, ci vediamo a Bologna”, queste le sue prime parole davanti a microfoni delle televisioni che lo attendevano nello scalo milanese. Zaki questa sera è atteso a Bologna nella sua Università, dove alle 20.30 incontrerà la stampa nella Sala VIII Centenario del rettorato. In quest’occasione, gli verrà consegnata la pergamena di laurea del Master Erasmus Mundus GEMMA – Women’s and Gender Studies: la coronazione del suo percorso di studi, che era stato costretto a concludere da remoto. A seguire, informa l’ateneo bolognese, Patrick andrà in Piazza Maggiore, dove incontrerà il Sindaco Matteo Lepore.
Papa Francesco: il Mediterraneo non sia più teatro di morteMilano, 23 lug. (askanews) – “Il Mediterraneo non sia mai più teatro di morte e di disumanità”. Lo ha detto Papa Francesco affacciandosi alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano davanti ai fedeli e ai pellegrini riuniti in Piazza San Pietro. subito dopo della recita dell’Angelus.
Il Pontefice ha voluto prima richiamare l’attenzione “sul dramma che continua a consumarsi per i migranti nella parte settentrionale dell’Africa. Migliaia di essi tra indicibili sofferenze, da settimane sono intrappolati a abbandonate in aree desertiche”. Poi ha rinnovato il proprio appello “in particolare ai capi di stato Europei ed africani affinchè si presti urgente soccorso e assistenza a questi fratelli e sorelle”. Infine un auspicio: “Il signore illumini i cuori e le menti di tutti con sentimenti di fraternitò, solidaterà e accoglienza”.
Papa Francesco: ridurre l’inquindamento è una sfida non rinviabileMilano, 23 lug. (askanews) – “Rinnovo il mio appello ai reponsabili delle Nazioni perchè si faccia qualcosa di più concreto per limitare le emissioni di inquinati. E’ una sfida urgente e non si può rimandare, riguarda tutti: proteggiamo la nostra casa comune”. Lo ha detto Papa Francesco affacciandosi alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano davanti ai fedeli e ai pellegrini riuniti in Piazza San Pietro. subito dopo della recita dell’Angelus. Il Santo Padre si è soffermato sulla crisi climatica: “Da una parte varie Regioni sono interessate da ondate anomale di caldo e colpite da destanti incendi, dall’altra ci sono nubifragi e inondazioni come quelle che hanno flagellato la Corea del Sud. Sono vicino a quanti soffrono e a coloro che stanno assistendo le vittime e gli sfollati”.
Zaki atterra domenica a Malpensa, in serata all’Università di BolognaMilano, 22 lug. (askanews) – Patrick Zaki atterrerà a Malpensa domenica pomeriggio e poi sarà accompagnato all’Università di Bologna dal rettore Giovanni Molari e alla professoressa Rita Monticelli. L’appuntamento per la stampa è per le 20.30 nella Sala VIII Centenario del rettorato. Lo fa sapere lo stesso ateneo bolognese previsando che non è previsto nessun incontro con la stampa all’aeroporto di Malpensa. L’Università di Bologna ha anche organizzato, d’accordo con il Comune, una festa pubblica per festeggiare la liberazione di Zaki: l’appuntamento è per domenica 30 luglio in piazza Maggiore.
Blitz ambientalista contro il monumento di Montanelli a MilanoMilano, 22 lug. (askanews) – La statua del giornalista Indro Montanelli è stata oggetto di un blitz da parte del gruppo ambientalista Extinction Rebellion che l’ha avvolta, senza imbrattarla, con un nastro giallo e nero e cartelli. “Ho letto che questa mattina, la statua in onore di Indro Montanelli, voluta e installata dalla Giunta Albertini quando io ero vice sindaco, è stata presa di mira dai soliti eco-imbecilli di nuova generazione. Io stesso ho voluto che quel monumento fosse collocato in un luogo simbolo di Milano perché ho avuto l’onore e il piacere di conoscere personalmente l’illustre giornalista ed ammirarne le immense qualità” commentato il deputato di Fdi e ex vice sindaco delle giunte di milanesi di centrodestra, Riccardo De Corato.
“Non è la prima volta che ci si accanisce con monumenti storici della città e, in particolare, contro quelli situati all’interno dei Giardini Pubblici di Porta Venezia. Mi auguro che, grazie all’ausilio delle telecamere, vengano presto identificati, rintracciati e denunciati questi attivisti. Per porre fine a questo problema vanno applicate le pene severe proposte e richieste dal ministro alla Cultura Sangiuliano qualche settimana fa, ovvero infliggere a questi delinquenti delle ammende molto alte che permettano di pagare i costi per il completo ripristino dei luoghi” ha aggiunto il membro della Commissione d’inchiesta alla Camera per la sicurezza e degrado delle periferie italiane. “Il più grande giornalista della storia italiana, Indro Montanelli, ancora oltraggiato dagli eco cretini più che eco-vandali. Una vergogna per Milano e per l’Italia” ha aggiunto il vice capogruppo di FdI alla Camera, Alfredo Antoniozzi. “Le motivazioni deliranti degli autori di questo gesto ignobile – ha proseguito Antoniozzi – offendono tutti noi e il sindaco Sala dovrebbe chiarirci come intende proteggere il ricordo di un uomo come Montanelli la cui storia reale è sconosciuta a questi ignoranti. Bisogna approvare al più presto il ddl presentato dal nostro capogruppo Tommaso Foti che è un atto di civiltà e decoro e che tutela la nostra storia e i suoi protagonisti dagli stolti e dagli ignavi”.
Il caldo brucia frutta e verdura nei campi, danni fino al 90%Milano, 22 lug. (askanews) – Il caldo torrido sta “bruciando” la frutta e verdura nei campi con ustioni che provocano la perdita del raccolto che in alcune aziende arrivano al 90%, dai peperoni ai meloni, dalle angurie all’uva, dai pomodori alle melanzane. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti in relazione all’ondata di afa che investe l’Italia con conseguenze sulle persone ma anche sugli allevamenti e sulle coltivazioni risparmiate dal maltempo e dalla grandine che ha colpito a macchia di leopardo il Nord Italia con milioni di euro di danni nelle campagne.
Lungo tutto lo Stivale la morsa del caldo – sottolinea la Coldiretti – sta facendo danni a macchia di leopardo con gli agricoltori che cercano di correre ai ripari ombreggiando i prodotti, anche attraverso erba e foglie come barriere naturali. Le scottature da caldo – spiega la Coldiretti – danneggiano in maniera irreversibile frutta e verdura, fino a renderle invendibili. Si cerca di anticipare il raccolto quando possibile o – continua la Coldiretti – si provvede al diradamento dei frutti sugli alberi, eliminando quelli non in grado di sopravvivere, per cercare di salvare almeno parte della produzione. In Piemonte, nel Pinerolese, il distretto frutticolo più importante della provincia di Torino, il caldo afoso – rileva la Coldiretti – sta letteralmente “scottando” la frutta, come pere e mele, ancora verde che presenta una colorazione dapprima gialla e rossa da frutto maturo ma poco dopo marcisce con perdite stimate pari al 15%. In Sardegna in provincia di Cagliari – continua la Coldiretti – i campi di angurie e meloni sono stati completamente compromessi dall’elevato colpo di calore delle ultime settimane che ha danneggiato i frutti ancora crudi e che non matureranno più con una perdita che in certe aziende tocca il 90% della produzione ma è grido d’allarme anche sul fronte dei pomodori e degli altri ortaggi che al sole deperiscono e per questo è stato necessario terminare la produzione quasi un mese prima rispetto al solito con un relativo calo dei raccolti. Ma situazioni di difficoltà si registrano in tutte le Regioni dove il caldo – evidenzia Coldiretti – favorisce la rapida maturazione delle produzioni agricole nei campi che devono essere raccolte tempestivamente per garantire gli approvvigionamenti alimentari alla popolazione come frutta e verdura necessarie a combattere l’afa.
Un impegno che si scontra con le alte temperature che ostacolano le operazioni agronomiche in campagna che vede occupate in questo periodo quasi mezzo milione di persone. Per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori sono state adottate – precisa la Coldiretti – strategie ad-hoc, dall’utilizzo dei dispositivi di protezione allo stop alla raccolta nelle ore più calde fino al lavoro notturno. Nella provincia di Verona ad esempio attraverso un accordo tra le parti sociali agricole è stato stabilito che durante il periodo estivo in caso di “allerta temperature” è prevista una diversa distribuzione dell’orario di lavoro giornaliero per le diverse attività agricole anticipando (prima delle ore 6:00) e posticipando (dopo le ore 22:00) l’inizio ed il termine della prestazione lavorativa. Una misura che consente di garantire le forniture alimentare alla popolazione, salvare i raccolti di prodotti deperibili e tutelare la salute dei consumatori. Il caldo africano di questi giorni – continua la Coldiretti – taglia anche le produzioni di uova, latte e miele, Se nei pollai si registra un netto calo della produzione di uova, le api stremate dal caldo hanno smesso di volare e non svolgono più il prezioso lavoro di trasporto di nettare e polline con un calo del raccolto di miele stimato pari del 70% rispetto allo scorso anno. Con il termometro sopra i 40 gradi ci sono forti ripercussioni con la produzione di latte scesa di oltre il 10% per le mucche nelle stalle mentre le pecore – sottolinea la Coldiretti – sono costrette a migrare in altura per cercare pascoli verdi. Nelle stalle sono in funzione a pieno ritmo ventilatori e doccette refrigeranti.
L’ondata di calore africana – sottolinea la Coldiretti – è la punta dell’iceberg delle anomalie di questo pazzo 2023 che – continua la Coldiretti- è stato segnato, fino ad ora, prima da una grave siccità che ha compromesso le coltivazioni in campo e poi per alcuni mesi dal moltiplicarsi di eventi meteo estremi, precipitazioni abbondanti e basse temperature ed infine dal caldo torrido di luglio con danni all’agricoltura e alle infrastrutture rurali che supereranno i 6 miliardi dello scorso anno, dei quali oltre 1 miliardo solo per l’alluvione in Romagna. “Servono accordi tra le parti sociali per garantire flessibilità degli orari di lavoro evitando i momenti più caldi della giornata a tutela la salute dei lavoratori senza perdere i raccolti cosi importanti per gli approvvigionamenti alimentari del Paese in un momento di grandi tensioni negli scambi commerciali e sui prezzi”, ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini sottolineando che “l’agricoltura è l’attività economica più legata ai cicli stagionali che vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli”.
“I cambiamenti climatici impongono una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio”, continua Prandini precisando che si tratta di un obiettivo che richiede un impegno delle Istituzioni per accompagnare innovazione dall’agricoltura 4.0 con droni, robot e satelliti fino alla nuova genetica green no ogm alla quale la Commissione Europea, anche grazie al nostro pressing, sta finalmente aprendo le porte. “Stiamo già lavorando per migliorare la sostenibilità attraverso le tecnologie, che ad esempio consentono un risparmio di acqua anche del 30% rispetto al passato ma per l’adattamento climatico – conclude Prandini – è fondamentale aumentare gli investimenti nell’innovazione e nell’agricoltura di precisione, anche attraverso risorse Pnrr”.
Caronte bis sta per arrivareMilano, 22 lug. (askanews) – Arriva Caronte Bis, una nuova fiammata africana con l’anticiclone che porterà temperature oltre i 45 gradi anche in Puglia e picchi di 48 gradi, di nuovo, in Sardegna. E tutto questo calore scalderà anche i nostri mari: il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici prevede per fine luglio una temperatura dell’acqua di 32°C, più calda anche di quella del Mar dei Caraibi. Nel prossimo futuro, con il riscaldamento globale, avremo un cambiamento degli ecosistemi, della fauna ittica e anche della vegetazione marina, oltre a tutte le conseguenze ‘terrene’ che stiamo vivendo in questi giorni.
Mattia Gussoni, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, ricorda infatti che le conseguenze ‘terrene’, cioè quelle che colpiscono le terre emerse, sono più evidenti di quelle marine, ma non per questo dobbiamo dimenticare il gravissimo problema delle ‘Mhw’, le ‘Ondate di Calore Marino’, sempre più frequenti con l’acqua del mare che ‘bolle’. Ce ne accorgiamo facendo il bagno in Italia ormai da anni, ma questo 2023 sembra ancora peggio del 2022. Sulla terraferma, oltre al calore (al caldo asfissiante per essere precisi), viviamo anche il disastro degli eventi estremi provocati dal riscaldamento globale: mai come in questo mese abbiamo capito che, dopo una fase di Anticiclone Africano a 40-48 gradi, arrivano sempre puntuali i nubifragi, la grandine distruttiva e le alluvioni. Questi fenomeni estremi, infatti, sono collegati strettamente al caldo ed all’umidità: più una massa d’aria è calda e maggiore è l’umidità contenuta, umidità che va a formare gocce di pioggia, chicchi di grandine e rovesci temporaleschi. Inoltre, più è calda l’aria e più è leggera: in questo modo il vapore sale fino a 10 km di altezza dentro i cumulonembi, gela e causa grandine grossa anche 10 cm come successo negli ultimi giorni in Pianura Padana.
Insomma, caldo africano, grandinate record, venti tempestosi: è il nuovo clima con il Riscaldamento Globale, un’Italia sempre più tropicale. E l’emergenza non è finita: è in arrivo Caronte Bis, con l’inizio della nuova settimana che sarà ancora più rovente. Per quanto riguarda le prossime ore, intanto, è previsto comunque un sabato temporalesco al Nord-Est, un leggero calo termico al Centro e ancora tantissimo sole e caldo al Sud. Domenica il tempo sarà più stabile e soleggiato e le temperature torneranno a salire anche al Nord. Come detto, poi, la nuova settimana vivrà il Bis di Caronte e, per adesso, non vediamo la fine di questo caldo bestiale: d’altronde Caronte, il traghettatore delle anime, sta compiendo il suo lavoro come da previsione, portandoci dentro al picco dell’inferno meteorologico.